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CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE UFFICIO DEI REFERENTI PER LA FORMAZIONE DECENTRATA

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CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

UFFICIO DEI REFERENTI PER LA FORMAZIONE DECENTRATA

La prevenzione patrimoniale antimafia tra l’interpretazione della Corte di Cassazione ed i nuovi interventi legislativi

Roma, 11 novembre 2008 ore 15,00, Aula La Torre della S.C. di Cassazione

Oggetto.

La considerazione del carattere inevitabilmente sussidiario dell’intervento penale centrato sulla pena detentiva, soprattutto nei confronti della grande criminalitàm ha indotto da tempo i giuristi a ragionare sull’efficacia e ragionevolezza di un contrasto alla criminalità organizzata costruito sull’imiego costituzionalmente orientato della sanzione patrimoniale penale, in specie della confisca misura di prevenzione ai sensi della legge n. 575 del 1965 e ss. modd..

A fronte di simili cautele sistematiche, tuttavia, proprio la confisca di prevenzione ai sensi della l. 575 del 1965, al pari di altre nuove forme di misure cautelari reali del nostro ordinamento, è stata concepita dal legislatore e sempre preoccupazione di una sicura collocazione dell’istituto nel sistema penale, in una tendenziale insofferenza ai principi del diritto penale classico ed alle barriere strutturali delle tradizionali forme di confisca.

In tale contesto, fondamentale si è svelato il lavorìo interpretativo della giurisprudenza di legittimità, inevitabilmente chiamata, posto il difetto di capacità ingegneristica dei progressivi interventi legislativi di riforma, ad intervenire, più volte, al fine di sciogliere i nodi interpretativi che quella stessa incompiutezza del sistema normativo italiano della prevenzione patrimoniale è andata progressivamente generando.

Una ricognizione di tale operato, lungo alcune sue linee guida, appare di tanta maggiore attualità ove si abbia riguardo al recentissimo intervento legislativo, in tema di misure prevenzione antimafia, oggetto del d.l. 23.5.2008, n. 92, convertito, con rilevanti modificazioni, dalla l. 24.7.2008, n. 125, recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”.

Metodologia. Date le sue finalità di ricognizione dei problemi e di sollecitazione ad una riflessione comune sulle possibili soluzioni, il metodo deve stimolare e privilegiare la partecipazione attiva dei partecipanti. I relatori dovranno pertanto illustrare brevemente le varie questioni su cui potrà aversi un dibattito immediato.

Destinatari. I destinatari sono i giudici e i sostituti procuratori generali della Suprema Corte, ma il seminario è aperto alla partecipazione dei magistrati del distretto di Corte d’Appello, degli Avvocati, dei Professori e di tutti coloro che a diversi livelli sono interessati al tema.

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PROGRAMMA

ORE 15.00

VINCENZO CARBONE, Primo Presidente della Corte suprema di cassazione Introduzione e saluto

ANNA MARIA MAUGERI

Professore straordinario di diritto penale università Catania

ANTONIO GIALANELLA

Sost. Procuratore Gen. della Corte di Cassazione

LUCIA LOTTI

Procuratore della Repubblica presso Tribunale di Gela

Illustrazione delle questioni e dibattito immediato

Ufficio per la Formazione Decentrata

Margherita Cassano, Alfredo Montagna, Rosario Russo, Luigi Salvato, Francesco Salzano.

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