Corte Suprema di Cassazione
Ufficio dei Referenti per la formazione decentrata
4 marzo 2008
Aula Giallombardo della S.C. di Cassazione PRESCRIZIONE E RECIDIVA
Ore 15.00
PRES. VINCENZO CARBONE
PRIMO PRESIDENTE DELLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE INTRODUZIONE E SALUTO
Prof. Tullio PADOVANI
UNIVERSITA’ S. ANNA DI PISA
Prof. Alessandro MELCHIONDA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRENTO
Renato BRICCHETTI
CONSIGLIERE DELLA CORTE DI CASSAZIONE
ILLUSTRAZIONE DELLE QUESTIONI E DIBATTITO IMMEDIATO
Oggetto.
L’ art. 6 della legge 251/2005 ha completamente modificato l’ art. 157 codice penale relativo ai termini di prescrizione, attualizzando l’intenzione del legislatore di fissare la prescrizione secondo termini di carattere obiettivo, e così sottraendola alla discrezionalità del giudice attraverso un diverso regime relativo alle circostanze attenuanti generiche, prevedendo parallelamente inasprimenti sanzionatori per specifici delitti, o attribuendo rilevanza alla recidiva nella
determinazione dei periodi prescrizionali. Modifiche che, come per il raddoppio dei termini per taluni reati, o come per quelli attribuiti alla competenza del giudice di pace, hanno sollevato dubbi di costituzionalità sui quali è stato chiamato a pronunciarsi il giudice costituzionale, già
intervenuto sul regime transitorio.
Sotto altro versante si ripongono le riflessioni sull’istituto della sospensione, in quanto le parti non hanno più solo poteri limitativi dell'autorità del giudice, ma con-dividono con il giudice la
responsabilità dell'andamento del processo, ed ove vi siano delle cause che impediscano l’esercizio dell’ azione e/o del procedimento penale, appare conseguente che il decorso del termine si debba arrestare fino a quando la causa anzidetta non sia rimossa
Sul più specifico punto della recidiva gli arresti giurisprudenziali di legittimità hanno sottolineato da un lato la sequenza omogenea dei primi quattro commi dell’art. 99 c.p. e la sua differenziazione dalla obbligatorietà della recidiva di cui al comma successivo, e dall’altro affrontato i confini del giudizio di bilanciamento assegnato al giudicante nella valutazione globale della fattispecie.
Una serie di riflessioni che rendono utile un confronto alla scadenza di un biennio dall’entrata in vigore di un così penetrante intervento legislativo.
Metodologia. Date le sue finalità di ricognizione dei problemi e di sollecitazione ad una riflessione comune sulle possibili soluzioni, il metodo deve stimolare e privilegiare la partecipazione attiva dei partecipanti. I relatori dovranno pertanto illustrare brevemente le varie questioni su cui potrà aversi un dibattito immediato.
Destinatari. I destinatari sono i giudici e i sostituti procuratori generali della Suprema Corte, ma il seminario è aperto alla partecipazione dei magistrati del distretto di Corte d’Appello, degli
Avvocati, dei Professori e di tutti coloro che a diversi livelli sono interessati al tema.
UFFICIO PER LA FORMAZIONE DECETRATA Margherita Cassano, Maria Giuliana Civinini, Alfredo Montagna, Rosario Russo,
Luigi Salvato, Francesco Salzano
Segreteria Organizzativa Ufficio del Massimario Dr. Renato Delfini
Tel. 06 68 83 2120 – Fax 06 68 83 411