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PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.) L. 107/2015

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ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE STEFANI-BENTEGODI”

PROFESSIONALE AGRARIO: Isola della Scala – Caldiero – S.Pietro in Cariano – Villafranca TECNICOAGRARIO: Buttapietra – Caldiero – S. Pietro in Cariano

PROFESSIONALE SOCIO-SANITARIO: Isola della Scala

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PIANO TRIENNALE

DELL’OFFERTA FORMATIVA 2015-2018 (P.T.O.F.)

L. 107/2015

Proposto e approvato nel Collegio dei Docenti del 24 ottobre 2016

Il Dirigente Scolastico

Prof. Filippo Bonfante

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Premessa

Il piano è un documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e

progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare,

extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano

nell’ambito della loro autonomia (art. 3 co.1 L.107/2015) e riflette le esigenze

del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto

della programmazione territoriale dell’offerta formativa (art. 3 co.2

L.107/2015). Il piano è elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli

indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di

amministrazione definite dal Dirigente scolastico. Il piano è approvato dal

Consiglio di istituto (art. 4 co.3 L.107/2015).

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INDICE GENERALE

Premessa

1 1 . . I ID DE EN NT T IT I TÀ À D D E E L L L L ’ ’ “ “ I I . . I I . . S S . . S S T T E E F F A A N N I I - - B B E E N N T T E E G G OD O D I” I ” p pa a g g i i na n a 7 7 1.1 Informazioni essenziali dell’Istituto.

1.2 Bacino di utenza 1.3 La nostra storia

1.3.1 L’Istituto Professionale Agrario 1.3.2 L’Istituto Tecnico Agrario

1.3.3 L’Istituto d’Istruzione Superiore “Stefani-Bentegodi”

1.4 Principi ispiratori e finalità educative.

1.4.1 Fonti

1.4.2 Indirizzi del Consiglio d’Istituto 1.4.3 Finalità educative

1.4.4 Orientamenti del Collegio dei Docenti 1.4.5 Regolamento d’Istituto

1.5 La scuola in cifre. Studenti e personale.

2 2 C CO ON NT TE ES ST TO O T TE ER RR RI IT TO OR RI IA AL LE E E E S SE ED DI I D DE EL LL L’ ’I IS ST TI IT TU UT TO O p pa ag gi in na a 1 14 4 2.1 Il territorio di riferimento

2.1.1 La Provincia di Verona: territorio ed economia 2.1.2 Il comparto agroalimentari

2.1.3 Il comparto dei servizi socio-sanitari 2.1.4 Conclusioni

2.2 Le sedi scolastiche: strutture e dotazioni, servizi agli studenti e rapporti con il territorio.

2.2.1 BUTTAPIETRA 2.2.2 CALDIERO

2.2.3 ISOLA DELLA SCALA

2.2.4 SAN PIETRO IN CARIANO 2.2.5 VILLAFRANCA

3 3 P PE ER RC CO OR RS SI I D DI I I IS ST TR RU UZ ZI IO ON NE E p pa ag gi in na a 2 24 4 3.1 Istruzione Professionale Settore Servizi

3.1.1 Indirizzo Professionale “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”

3.1.2 Indirizzo Professionale “Servizi socio-sanitari”

3.2 Istruzione Tecnica Settore Tecnologico

3.2.1 Indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”

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4 A A MP M PL LI I AM A ME EN NT TO O D DE EL L L’ L ’O OF FF FE ER RT TA A F FO OR R MA M AT TI IV VA A p pa a gi g in na a 3 31 1 4.1 Linee d’indirizzo per l’ampliamento dell’offerta formativa 4.2 Atto di indirizzo del Dirigente

4.3 Gli obiettivi prioritari triennio 2015-2018 e il potenziamento offerta formativa in base alle linee di indirizzo dirigenziale e approvate nelle sedute collegiali dei docenti e del Consiglio di Istituto.

4.4 INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO.

4.4.1 ASL

4.4.2 Agricoltura biologica.

4.4.3 ITINERA 4.4.4 TANDEM 4.5 Corsi serali per adulti 4.6 Progetti

4.6.1 Caratteri identificativi del progetto e ambiti progettuali 4.6.2 Commissione progetti

4.6.3 Competenze del Dirigente Scolastico

4.6.4 La formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro e sui prodotti fitosanitari negli istituti agrari

4.6.5 GIORNATE DELLO SPORT

4.6.6 Progetti approvati

: comunicazione e documentazione.

5. 5 . M ME ET TO OD DO OL L OG O GI IE E D DI ID DA A TT T TI IC CO O- -E ED DU UC CA AT T IV I VO O p pa ag gi in na a 4 46 6

5.1 Politiche per l’inclusione e bisogni educativi speciali (B.E.S).

5.1.1 Sperimentazione, ricerca educativa e innovazione didattica 5.1.2 Protocolli di progettazione educativa per lo studente disabile

5.1.3 Protocolli di accoglienza e programmazione didattica per lo studente straniero

5.1.4 Protocolli d’intervento per studenti con Disturbo Specifico di Apprendimento

5.2 Piani didattici

5.2.1 Indirizzi e metodologie 5.2.2 Compiti dei docenti

5.2.3 Compiti del docente coordinatore di classe

5.2.4 Programmazione di classe e programmazione individuale dei docenti.

5.3 Processi valutativi

5.3.1 Criteri di valutazione degli apprendimenti e degli obiettivi educativi

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5.3.2 Criteri per il riconoscimento dei crediti scolastici e formativi 5.3.3 I Criteri di valutazione della condotta

5.3.4 Criteri in deroga al limite massimo di assenze annuali 5.3.5 Certificazione delle competenze

5.4 Recupero e sostegno, continuità e orientamento 5.4.1 Iniziativa di recupero e sostegno

5.4.2 Continuità e orientamento 6 6 O OR RG GA AN NI IZ ZZ ZA AZ ZI IO ON NE E p pa ag gi in na a 5 55 5

6.1. Organizzazione delle attività didattiche

6.1.1 Criteri per la formazione delle classi e per l’assegnazione dei docenti

6.1.2 Criteri per la definizione degli orari 6.2 Orari e scansioni delle attività scolastiche

6.2.1 Orari delle lezioni

6.2.2 Calendario scolastico e scansione dei periodi didattici 6.2.3 Fasi dell’attività scolastica annuale

6.2.4 Calendario scolastico regionale 6.3 Comunicazione tra scuola famiglia 6.4 Patto di corresponsabilità

6.5 Struttura organizzativa di sistema 6.5.1 Dipartimenti

6.5.2 Commissioni 6.5.3 Ufficio tecnico

6.5.4 Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) 6.5.5 Comitato tecnico scientifico (CTS)

6.6 Funzioni direttive e strumentali dell’offerta formativa 6.7 Formazione del personale

6.8 Valutazione del sistema

6.9 Validità e modifiche del piano dell’offerta formativa 6.10 Disposizioni finali

ALLEGATI

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INDICE DELLE TABELLE

TAB 1 - QUADRO ORARIO SETTIMANALE (corso diurno, opzione “valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”).

TAB 2 - ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DELL’AREA GENERALECOMUNI AGLI INDIRIZZI DEI SETTORI: “SERVIZI” e “INDUSTRIA E ARTIGIANATO”CORSI SERALI - PERCORSI DI ISTRUZIONE DI SECONDO LIVELLO.

TAB 3 - QUADRO ORARIO SETTIMANALE (CORSO DIURNO BASE).

TAB 4 - QUADRO ORARIO SETTIMANALE – INDIRIZZO PROFESSIONALE

“SERVIZI SOCIO-SANITARIO”.

TAB. 5 - QUADRO ORARIO SETTIMANALE –INDIRIZZO “Agrario, Agroalimentare e Agroindustriale.

TAB. 6 - LIVELLI E VOTI – INDICATORIE E DESCRITTORI.

TAB 7 - CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA CONDOTTA

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1 1 . . I ID D EN E N T T IT I T À À D D E E L L L L I I . . I I . . S S . . S S T T E E F F A A N N I I - - B B E E N N T T E E G G O O D D I” I

1.1 - Informazioni essenziali dell’Istituto.

SCUOLA STATALE DI ISTRUZIONE - Secondaria di Secondo Grado SEDE LEGALE – Via Rimembranza, 53 - 37063 Isola della Scala (VR) DIRIGENTE SCOLASTICO – Prof. Filippo Bonfante

VICARIO DI ISTITUTO – prof. Marletta Concetto.

DSGA – Gavioli Valeria DIRETTORI DI SEDE

Sede di Buttapietra – prof. Bozzolin Pietro.

Sede di Caldiero – prof.ssa Colognato Gemma, prof. Piccolboni Nicola.

Sede di Isola della Scala (sede centrale) – prof. Licciardi Girolamo Sede di San Pietro in Cariano – prof. Ferrari Gualtiero.

Sede di Villafranca – prof. Gennuso Antonino.

RECAPITI – Tel. 045 7300252/639 Fax. 045 7300031

e-mail isola@stefanibentegodi.it, vris01200t@istruzione.it

Posta Elettronica Certificata: vris01200t@pec.istruzione.it

Sito web: www.stefanibentegodi.gov.it

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Pagina 8 di 72 BUTTAPIETRA

Tecnico Agraria, Agroalimentare e Agroindustria.

Articolazioni:

 Produzioni e trasformazioni;

 Gestione dell’ambiente e del territorio;

 Viticoltura ed enologia.

Via dell’Agricoltura, n° 1 tel. 045 6660235

e.mail:

buttapietra@stefanibentegodi.it

CALDIERO

Professionale Servizi Agricoltura e Sviluppo Rurale (anche serale) opzione

“Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”;

Tecnico Agraria, Agroalimentare e Agroindustria.

Articolazione: produzioni e trasformazioni;

Viale della Stazione, n° 1 tel. 045 7650182

e.mail: caldiero@stefanibentegodi.it

ISOLA DELLA SCALA

Professionale Servizi Agricoltura e

Sviluppo Rurale opzione

“Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”.

Via Rimembranza, n° 53 tel. 045 7300252 – 639

e.mail: isola@stefanibentegodi.it

Professionale Servizi Socio-Sanitari.

Via Rimembranza, n° 53 tel. 045 7300252 – 639

e.mail: isola@stefanibentegodi.it

SAN PIETRO IN CARIANO

Professionale Servizi Agricoltura e Sviluppo Rurale (anche serale) corso base e opzione “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”

Tecnico Agraria, Agroalimentare e Agroindustria.

Articolazioni: viticoltura ed enologia.

Produzioni e trasformazioni

Via O. Speri, n° 6 – S. Floriano tel. 045 7701594

e.mail: spietro@stefanibentegodi.it

VILLAFRANCA

Professionale Servizi Agricoltura e

Sviluppo Rurale opzione

“Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”.

Via Ospedale, n° 1 tel. 045 6300393

e.mail: villafranca@stefanibentegodi.it

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1.2 Bacino di utenza

Il bacino d’utenza della scuola è molto ampio, comprende quasi tutta la provincia di Verona, in quanto l’Istituto è dislocato in cinque sedi (Isola della Scala -sede centrale-, Buttapietra, Caldiero, San Pietro in Cariano, Villafranca). È un comprensorio di forte tradizione agricola ed ha visto negli ultimi anni l’affermarsi di culture specializzate ed un deciso sviluppo del settore commerciale e industriale. Il territorio presenta una realtà economica molto varia e stimolante: settore agricolo è specializzato nel settore vitivinicolo, zootecnico, della floricoltura e della lavorazione del riso. Inoltre il territorio dimostra una certa vivacità con fornite biblioteche comunali, apprezzati musei archeologici, teatri, attivi centri culturali ed associazioni operanti nei settori economici, culturali e sociali.

1.3 La nostra storia

L’Istituto di Istruzione Superiore “Stefani-Bentegodi” nasce nell'anno scolastico 2007–08, quando l'Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura e l'Ambiente “E. Stefani” di Isola della Scala (con sedi coordinate a Caldiero, S. Pietro in Cariano e Villafranca), accorpa l'Istituto Tecnico Agrario Statale “M. A. Bentegodi” di Buttapietra.

1.3.1 L’Istituto Professionale Agrario

L’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura viene istituito il 1° ottobre 1959 con

“finalità ed ordinamento speciali”. Esso raccoglie l’eredità delle precedenti esperienze di formazione professionale nate allo scopo di modernizzare l’agricoltura e la zootecnia, sotto la spinta del mondo produttivo:

 le scuole di avviamento professionale (nate negli anni Venti su impulso di un consorzio di Comuni);

 la scuola di Meccanica Agraria (nata nel 1948);

 i corsi serali di zootecnia e di agricoltura generale, sostenuti dall’Unione Provinciale Agricoltori;

 la scuola consorziale per l’agricoltura, istituita da un gruppo di Comuni veronesi.

L’obiettivo per il quale viene fondato l’Istituto è quello di formare operatori qualificati nel settore agricolo, in risposta alle concrete esigenze produttive delle imprese veronesi.

Perciò il Ministero della Pubblica Istruzione lascia al Consiglio degli insegnanti il compito di predisporre programmi scolastici di dettaglio che tengano conto delle necessità delle aree geografiche locali.

Le attività della scuola sono subito improntate ad una forte legame fra teoria e pratica. Gli insegnanti collaborano fra loro, prendono spunto dalle osservazioni e dalle richieste degli allievi, utilizzano tecnologie didattiche diversificate e - per l’epoca – moderne. Tra gli iscritti ci sono sia ragazzi che adulti, sia maschi che femmine. Tutti sono accomunati da un forte interesse per il settore dell’agricoltura e per le opportunità di crescita sociale e professionale che la Scuola offre.

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L’articolazione iniziale dell’Istituto è destinata a mantenersi nel tempo:

 una sede centrale, ad Isola della Scala, che ospita la Presidenza e svolge una funzione di coordinamento;

 alcune sedi coordinate, che rispondono alle particolari esigenze dell’agricoltura locale;

 un sistema ben organizzato di trasporti, che, con automezzi dell’Istituto e della Provincia, permette agli allievi dei Comuni vicini di raggiungere facilmente la scuola.

Fino al 1963 la gestione dell’Istituto rimane affidata ad un commissario governativo e al preside Ettore Stefani. Poi essa passa ad un consiglio di amministrazione, cui partecipano anche rappresentanti del Ministero, della Provincia, del Comune di Isola della Scala e della Camera di Commercio. Nel 1965 l’Istituto raggiunge il record di 929 iscritti, che gli assegna il primato tra le scuole professionali per l’agricoltura in Italia. Nel 1966 il Ministero finanzia la costruzione di un nuovo edificio scolastico.

Dalla fine degli anni ‘60, per contenere le spese di trasporto, l’Istituto deve progressivamente diminuire le sue sedi da 27 a 5.

La legge n. 754 del 1969, prendendo atto delle nuove esigenze del mondo produttivo, istituisce corsi triennali che permettono agli studenti di completare studi di qualifica fino ad ottenere la maturità professionale. Così, nel 1972, si attiva ad Isola della Scala il primo corso triennale per Agrotecnico, per formare una figura professionale con competenze direttive utili in aziende agrarie, associazioni di categoria e cooperative di produzione o commercializzazione; nel 1986 sarà istituito un apposito albo professionale.

Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, in seguito all’aumento degli iscritti e considerate anche che le cattive condizioni degli edifici scolastici, lo Stato finanzia la costruzione di nuove strutture nei Comuni di Isola della Scala, San Pietro in Cariano, Villafranca e Caldiero Nel 1992, l’Istituto aderisce alla riforma del “Progetto 92”: i corsi di qualifica passano dalla tradizionale durata biennale a quella triennale; vengono introdotti, al terzo anno, gli stage in aziende o enti pubblici e, nel biennio post-qualifica, la cosiddetta “Terza area professionalizzante”, con la mission di valorizzare forme di collaborazione con le aziende, le istituzioni, le associazioni ambientaliste, l’utilizzo di docenti esterni strettamente legati alle realtà produttive e, soprattutto, 200 ore di stage professionalizzante. Questo approccio didattico laboratoriale si pone l’obiettivo di sviluppare negli studenti competenze certificabili e immediatamente spendibili nel mondo del lavoro.

Nel 2010, a seguito dei provvedimenti di riordino dell’istruzione superiore (cosiddetta

“riforma Gelmini”), i corsi dell’Istituto Professionale Agrario confluiscono nel nuovo Indirizzo di “Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale”, collocato nell’ambito del Settore dei Servizi.

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Pagina 11 di 72 1.3.2 L’Istituto Tecnico Agrario

L'Istituto Tecnico Agrario Statale si evolve dal Regio Istituto Tecnico Agrario, nato nel 1890 ed attivato in località Marzana nel 1892.Fin dall’inizio, l’Istituto offre una preparazione tecnica e teorica in ambito agricolo, ma estende gradualmente le sue attività anche all’allevamento e ai processi di trasformazione, quali la vinificazione e la bachicoltura. La scuola dispone di spazi per le esercitazioni - con circa diciotto ettari di coltivazioni svariate, una cantina per la vinificazione, una distilleria, una stazione meteo, il laboratorio chimico – ed è dotata di moderne attrezzature per lo svolgimento delle attività e per la manutenzione delle stalle, di un giuncheto per la realizzazione dei cesti, di piante da frutto finalizzate alla sperimentazione. L’Istituto offre servizi di mensa e convitto ed ospita anche studenti provenienti da fuori provincia.

Nel 1949, la Provincia di Verona istituisce l’Istituto Agrario Provinciale “Marcantonio Bentegodi” che, con i suoi duecento studenti, ha sede inizialmente in centro città e poi, negli anni Sessanta (in seguito a un forte aumento degli iscritti), viene trasferito nel quartiere di Borgo Roma. Alla fine degli anni Settanta l’Istituto raggiunge gli ottocento alunni e neanche l’azienda agricola provinciale, già utilizzata per le esercitazioni soddisfa adeguatamente le conseguenti esigenze didattiche. Per questo motivo dal 1977, l’Istituto Tecnico trova una nuova e definitiva collocazione nell’ampia area denominata “Bovolino”, nel comune di Buttapietra, all’interno di un nuovo plesso scolastico, con azienda agricola circostante di 45 ettari. Il grande numero di studenti iscritti, la disponibilità di spazi vasti ed attrezzati, l’interesse per le tecniche di produzione manifestato da docenti e studenti, sono tutti fattori che conferiscono slancio ed accelerazione alle attività dell’Istituto; esso, infatti, si contraddistingue, fra gli anni Ottanta e Novanta, per il forte impulso dato all’innovazione agricola (ad esempio con l’impianto d’irrigazione di frutteto e vigneti), allo sviluppo dell’azienda (con l’avvio di allevamenti, frutticoltura, colture seminative ed orticole, la sistemazione di fienili e stabili, la realizzazione di un apiario, la produzione di derivati del latte e del miele), agli studi di entomologia e fitopatologia, al recupero dei valori tradizionali della campagna, che si concretizza anche nella creazione, presso l’edificio scolastico, del Museo della civiltà contadina.

Anche sul piano strettamente didattico la Scuola si dota di nuove attrezzature, quali laboratori di informatica, lingue, biotecnologie. Essa promuove, infine, forme di collaborazione con le istituzioni, le associazioni ambientaliste, l’Istituto zooprofilattico e fitosanitario.

Nel 2006 avviene la fusione amministrativa con l’Istituto Professionale “E. Stefani”, che segue ad un periodo di progressivo ridimensionamento della struttura (circa trecento iscritti), dovuto al cambiamento del ruolo dell’agricoltura nell’economia: minor numero di operatori coinvolti, meccanizzazione massiccia, terziarizzazione dei processi produttivi.

1.3.3 L’Istituto d’Istruzione Superiore “Stefani-Bentegodi”

L’Istituto d’Istruzione Superiore “Stefani-Bentegodi”, operativo a partire dell’anno scolastico 2007/08, rappresenta per la Provincia di Verona un polo unico per l’istruzione

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superiore nell’indirizzo agrario. Nell’insieme, l’Istituto presenta i caratteri di una comunità di pratiche didattico-professionali, logica conseguenza delle tappe storiche che hanno portato alla sua nascita; per questo motivo esso opera in stretto rapporto sia con gli enti locali, sia con le filiere produttive che, nella loro complessa articolazione, abbracciano i settori primario, secondario e terziario dell’economia veronese.

Nel 2008 a settembre, inizia il nuovo Indirizzo Tecnico Agrario presso la sede di Caldiero.

Nel 2010 a seguito dei provvedimenti di riordino dell’istruzione superiore (cosiddetta

“riforma Gelmini”), i corsi dell’Istituto Tecnico Agrario confluiscono nel nuovo Indirizzo di “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”, collocato nell’ambito del Settore Tecnologico.

Nel 2011, considerando le richieste provenienti dal mondo economico e dalle famiglie, l’Istituto richiede e ottiene l’approvazione di due nuovi indirizzi d’istruzione, attivi a partire dall’anno scolastico 2012/2013:

 istituto tecnico, settore Tecnologico, indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”, (cinque anni, presso la sede di San Pietro in Cariano);

 istituto professionale, settore Servizi, indirizzo per i Servizi Socio-Sanitari (cinque anni, presso la sede di Isola della Scala).

1.4 Principi ispiratori e finalità educative.

1.4.1 Fonti

Nella propria attività, la Scuola si attiene agli indirizzi espressi dal Consiglio d’Istituto, alle finalità stabilite dalla normativa scolastica europea, nazionale e regionale, ai principi della Costituzione Italiana. Su tali basi il Collegio dei Docenti ha espresso i propri orientamenti che ispirano il Piano dell’Offerta Formativa.

1.4.2 Indirizzi del Consiglio d’Istituto

Il Consiglio d’Istituto, con apposita deliberazione, ha definito gli indirizzi generali per l’attività della Scuola, sottolineando, in particolare, l’attenzione da prestare ai seguenti aspetti mediante iniziative mirate:

 accoglienza di alunni e genitori;

 integrazione degli studenti nel gruppo classe e nella comunità scolastica, con riguardo alle diverse condizioni socio-culturali e psico-fisiche;

 partecipazione di studenti, famiglie, personale docente e non docente alla definizione dell’offerta formativa e dei servizi scolastici;

 aggiornamento del personale;

 monitoraggio coordinato tra scuola e famiglia sulla regolarità della frequenza scolastica;

 snellimento delle procedure burocratico - amministrative.

1.4.3 Finalità educative

Per quanto riguarda gli obiettivi educativi, si richiamano i regolamenti ministeriali di riordino dell’istruzione tecnica e professionale adottati con Decreti Presidenziali del 15

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Pagina 13 di 72 marzo 2010.

La normativa fa esplicito riferimento alle raccomandazioni europee riguardanti le competenze chiave per l’apprendimento permanente (Racc. del 18/12/2006) e al Quadro europeo delle qualifiche dell’apprendimento permanente (Racc. del 23/04/2008), finalizzato a rendere comparabili i titoli rilasciati dai Paesi membri.

L’Istituto Professionale offre agli studenti

una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, riferita a filiere produttive di rilevanza nazionale che a livello locale possono assumere connotazioni specifiche;

saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore specifico, per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore.

L’Istituto Tecnico offre agli studenti

 una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione Europea;

 saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore.

1.4.4 Orientamenti del Collegio dei Docenti

Il Collegio dei Docenti afferma la necessità di promuovere lo sviluppo, negli studenti, delle otto competenze-chiave per l’apprendimento permanente, raccomandate dall’Unione Europea*, in modo tale che esse risultino stabili nel tempo, osservabili nei comportamenti dei ragazzi, significative per lo studente, trasferibili all’interno e all’esterno dell’ambito scolastico. In tale prospettiva il Collegio orienta le proprie deliberazioni e la progettazione didattica svolta nell’ambito delle sue Commissioni. All’interno del quadro di riferimento normativo sopra delineato, e tenendo conto degli indirizzi generali del Consiglio d’Istituto, il Collegio dei Docenti intende realizzare specifici interventi ispirati ai seguenti principi e alle seguenti finalità:

1. un equilibrato rapporto tra lo studente e il suo contesto di vita (ambiente naturale, famiglia, comunità), in cui siano valorizzate sia le potenzialità del ragazzo sia le risorse che lo circondano, a partire dall’ambiente scolastico, inteso come comunità inclusiva;

2. il protagonismo dell’Istituto scolastico nella società civile, attraverso forme stabili di collaborazione e concreto scambio di risorse con soggetti esterni (quali operatori economici, enti pubblici ed associazioni).

A tali principi e finalità di fondo si ispirano le strategie educative, la programmazione didattica, l’organizzazione dei servizi scolastici, le iniziative di formazione/aggiornamento del personale e le attività di ampliamento dell’offerta formativa.

*1) comunicazione nella lingua madre; 2) comunicazione nella lingua straniera; 3) competenza matematica, competenza di base in scienze e tecnologia; 4) competenza digitale; 5) imparare ad imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa ed imprenditorialità; 8) consapevolezza ed espressione culturale.

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1.4.5 Regolamento d’Istituto (si veda il sito web dell’Istituto; sezione “regolamenti” in

“normativa”).

1.5 La scuola in cifre. Studenti e personale (dati anno scolastico 2016- 2017)

Studenti frequentanti - N° 1706.

Personale docente - N° 210.

Personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (A.T.A) - N°55.

2 2 C CO ON NT TE ES ST TO O T TE ER RR RI IT TO OR RI IA AL LE E E E S SE ED DI I D DE EL LL L’ ’I IS ST TI IT TU UT TO O

2.1 Il territorio di riferimento

L’Istituto “Stefani – Bentegodi” comprende cinque sedi scolastiche, che raccolgono la quasi totalità dell’offerta formativa agro-ambientale della Provincia di Verona; presso la sede di Isola della Scala, dall’anno scolastico 2012/13, è attivo il corso professionale per i Servizi Socio-sanitari. Area geografica di riferimento per l’attività dell’Istituto è l’intero territorio della Provincia di Verona; una parte degli studenti, seppur minoritaria, proviene dalle provincie limitrofe di Vicenza e Mantova.

2.1.1 La Provincia di Verona: territorio ed economia

Il territorio provinciale, esteso su circa 3.100 chilometri quadrati, è attraversato da Nord a Sud-Ovest dal fiume Adige.

È suddiviso in 98 Comuni, distribuiti per il 56,1% in pianura, per il 27,6% in zona collinare e per il 16,3% in montagna ed ha una popolazione complessiva di 920.158 abitanti (dato al 31/12/2010).

Oltre che sul piano geo-morfologico, il territorio è diversificato anche dal punto di vista economico e sociale. Vi sono zone a vocazione agricola, altre con importanti insediamenti industriali o strutture turistiche; comuni densamente popolati, in notevole espansione urbanistica e serviti da vie di comunicazione, altri meno abitati e lontani dalle grandi strutture viabilistiche. Tutto ciò ha ovviamente rilevanti conseguenze anche su bisogni e aspettative della popolazione studentesca, delle famiglie, delle imprese.

Nell’economia veronese prevale la piccola e media impresa, in molti casi agricola e artigiana, che, negli anni, è riuscita a valorizzare le risorse naturali e sociali del territorio nei diversi settori economici.

Le attività terziarie (commercio, trasporti e logistica, turismo, servizi alle imprese) sono in costante sviluppo, anche attraverso una loro sempre maggiore connessione con le attività agricole ed industriali.

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Tra i comparti strategici, per l’economia della Provincia, menzioniamo quello lapideo, quelli delle produzioni agricole di pregio, dell’allevamento avicolo e di bovini, delle macchine agricole, dell’industria agroalimentare, del turismo (spesso legato alle risorse paesaggistiche, con mete significative nella zona Nord, quali la città di Verona, il lago di Garda, il Monte Baldo e la Lessinia).

Inoltre, i sistemi di trasporto (aeroporto, ferrovie e autostrade), insieme ad uno dei più importanti centri europei intermodali - il Quadrante Europa – hanno fatto della provincia di Verona – con la sua strategica posizione geografica - un importante punto di riferimento per i flussi internazionali di interscambi sia economici che culturali.

2.1.2 Il comparto agroalimentari

I comporti coinvolti nella filiera agroalimentare e legati alla valorizzazione del paesaggio e delle risorse naturali risultano particolarmente importanti per la provincia di Verona.

Nel 2004, ai sensi della legge regionale n. 8/2003, sono stati individuati undici distretti produttivi che interessano l’area di Verona, tre dei quali valorizzano risorse agricole ed ambientali: il distretto ortofrutticolo veneto, il distretto veneto del vino ed il distretto turistico del Garda.

Nel complesso, la provincia di Verona esprime una spiccata vocazione agricola, sostenuta nel tempo dallo sviluppo industriale e delle tecniche di produzione, che hanno incrementato, fino ai massimi livelli nazionali, la produttività e qualità dei prodotti.

Al settore agricolo si collega quello alimentare, che vede protagoniste alcune imprese di eccellenza. A tal proposito, è importante ricordare che nel 2007 è nato il Metadistretto Alimentare Veneto, con sede a Verona: esso raccoglie centinaia di imprese agricole, industriali e artigianali, enti ed organizzazioni (in totale oltre 27.000 addetti coinvolti) che si occupano della produzione, lavorazione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione del prodotto alimentare, nonché della fruizione e della cultura del gusto, di formazione e di ricerca. Per quanto riguarda la trasformazione di prodotti agricoli, fondamentali sono le imprese specializzate nella produzione dolciaria, della pasta, degli alimenti conservati, della carne, dei prodotti lattiero-caseari e del vino, che, con i suoi 73.000 ettari di vigneto e oltre 40.000 produttori, realizza un export di 1,3 miliardi di euro, pari a circa il 30% dell’intero export enologico nazionale. Il Patto per lo sviluppo del Distretto agroalimentare veneto 2010/2013 ha evidenziato alcuni punti di forza e di debolezza del comparto, che di seguito riassumiamo.

Punti di forza: prodotti tipici (tra cui prodotti I.G.P. e D.O.P.) ed aziende di eccellenza che rinforzano la positiva immagine del “Made in Italy”; grande varietà di prodotti – tutti accomunati dalla qualità, dalla cultura alimentare, dal radicamento nel territorio – che permette di venire incontro ai diversi bisogni e gusti dei consumatori; remunerativa propensione all’export anche da parte di aziende medio-piccole; spiccata vocazione turistica della zona e presenza di strutture ricettive, che valorizzano, oltre al paesaggio, le produzioni agro-industriali ed agro-ambientali.

Punti di debolezza: assenza di strutture e strumenti adeguati a rappresentare e promuovere in modo unitario le risorse gastronomiche venete; frammentazione dell’imprenditoria e

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personalismo gestionale. Secondo uno studio realizzato su dati del 20101, la filiera agroalimentare veronese è così composta: 7.687 imprese agricole (96,26% della filiera), 612 industrie alimentari (3,33%), 76 industrie delle bevande (0,41 %), per un totale di 18.375 imprese. (1) fonte – Campedelli Bettina, struttura societaria e performance nella filiera agroalimentare veronese; relazione presentata al convegno del titolo “nuove metodologie di monitoraggio e analisi delle performance economiche-finanziarie dell’agricoltura veronese”, tenutesi il 4 novembre 2011 presso la Camera di Commercio di Verona)

Il fatturato medio risulta pari a € 1.050.183 per l’agricoltura, € 14.083.549 per l’industria alimentare ed € 16.067.234 per l’industria delle bevande. L’attivo medio si dimostra particolarmente significativo per quanto riguarda l’industria delle bevande (€ 23.918.941), che nel 2011 ha tra l’altro registrato un +10,2% di valore delle esportazioni. Nell’ambito di quest’ultima, le società di capitali che operano per la produzione di vini da uve ammontano a 39 e rappresentano la quasi totalità (92,86%).

Il distretto del vino è dunque trainante: ad esso appartengono oltre 90 società di capitali, tra quelle di ambito agricolo e quelle che si occupano di produzione di vino. Il giro di affari ammonta a oltre 942 milioni di euro, realizzati, per il 90%, da 21 imprese che superano i 10 milioni.

La conferma è data anche dalla rilevanza, di livello internazionale, della manifestazione Vinitaly, che, insieme ad altre rassegne organizzate dall’Ente Fieristico di Verona, costituisce un’importante infrastruttura di promozione della filiera agroalimentare veronese e al tempo stesso un fiore all'occhiello del sistema fieristico veneto e italiano (150.000 visitatori nel 2011, 4.300 espositori per l’edizione 2012).

2.1.3 Il comparto dei servizi socio-sanitari

Il Veneto, e Verona in particolare, si distinguono anche per qualità e professionalità espresse dal comparto dei servizi socio-sanitari, tra l’altro caratterizzato dal ruolo tradizionale e determinante del privato sociale: associazioni di volontariato, fondazioni, cooperative sociali, che integrano le funzioni istituzionali svolte dal servizio pubblico. Nel corso dell’anno 2011, nelle aziende della provincia di Verona, risultano avviati al lavoro 439 ausiliari socio- sanitari.

Tali risorse rispondono a bisogni crescenti del tessuto sociale: tutelare e promuovere la salute, migliorare lo stile di vita, curare le persone, i nuclei familiari e più in generale le comunità, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili (anziani, disabili, persone in situazione di disagio). Alcuni fattori contribuiscono a far crescere la domanda di servizi socio- sanitari di qualità

 fattori socio-demografici (aumento del numero di anziani, in particolare della popolazione

femminile, mutamenti nella composizione della famiglia media, aumento dei cittadini stranieri);

 fattori tecnologici (progressi delle conoscenze mediche e degli strumenti di diagnosi e cura);

 fattori comportamentali (accresciuta attenzione al benessere fisico, esigenza di maggiore qualità e tempestività delle cure e una più diffusa informazione sulle terapie

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Secondo una ricerca condotta dall’Università di Padova2, la carenza di personale – soprattutto nei servizi per gli anziani – è una delle principali difficoltà registrate nel comporto dei servizi socio-assistenziali del Veneto. (2) FONTE - Rosa Roberta, Rota Gilda, Attività e professionalità nel settore veneto dei Servizi Socio-assistenziali, Padova, CLEUP, 2010 (ricerca condotta per l’Osservatorio sul Mercato Locale del Lavoro dell’Università degli Studi di Padova, p. 64).

Peraltro, la nostra Regione ha negli anni realizzato un tipo di organizzazione dei servizi che è poi divenuta un modello apprezzato a livello nazionale, tanto che la Regione del Veneto ha assunto il ruolo di coordinatore della Commissione Politiche Sociali nell'ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome; in tale ruolo, nel 2007, ha stipulato con il Ministero della Solidarietà Sociale, un Protocollo d'Intesa che la vede capofila per la realizzazione di una indagine su “Occupazione e professioni nel settore sociale".

L’insieme di tutti i fattori sopra evidenziati contribuisce, nel nostro territorio, alla valorizzazione del lavoro socio-assistenziale e al riconoscimento delle professionalità specifiche.

2.1.4 Conclusioni Nel complesso,

 l’economia veronese sta progressivamente assumendo maggiori caratteri di terziarizzazione;

 il sistema economico veronese, pur con una forte sofferenza legata all’attuale crisi (debole mercato interno, difficoltà di accesso al credito, mancata ripresa dell’occupazione) dimostra una buona capacità complessiva di tenuta, se confrontata con altre realtà territoriali italiane;

 in tutti i settori, le imprese più strutturate e di maggiori dimensioni e quelle orientate all’export hanno reagito meglio alla crisi;

 si segnala in particolare il distretto del vino, anche come traino per il collegato comparto del turismo enogastronomico;

 l’eccellenza di prodotti tipici territorialmente connotati è un punto di forza del comparto agroalimentare, che esige il mantenimento dei livelli di qualificazione professionale e prontezza all’innovazione, nonché lo stimolo alla collaborazione tra operatori, istituzioni e comunità locali (strategiche quindi le funzioni aziendali deputate alla comunicazione);

in un sistema di welfare considerato “efficiente” (secondo la classificazione proposta nel 2004 dall’Istituto di Ricerche Educative e Formative) e in un contesto provinciale socialmente disomogeneo e geograficamente frammentato, risulta indispensabile garantire la copertura territoriale dell’istruzione professionale nel campo socio-sanitario per fronteggiare i bisogni emergenti di cura, assistenza ed integrazione rispetto agli ambienti sociali e naturali.

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2.2 Le sedi scolastiche: strutture e dotazioni, servizi agli studenti e rapporti con il territorio.

L’Istituto Stefani-Bentegodi è strutturato in cinque sedi: Isola della Scala (la sede centrale presso la quale è presente la Segreteria, Buttapietra, Caldiero, San Pietro in Cariano, e Villafranca).

2.2.1 BUTTAPIETRA

Anno di attivazione della sede attuale: 1977/78 Offerta formativa

A. Istituto Tecnico - Settore Tecnologico (diurno) Indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria,.

Articolazioni:

Produzioni e trasformazioni.

Gestione dell’ambiente e del territorio.

Viticoltura ed enologia.

Spazi didattici

Aule: 20 aule per l’attività didattica ordinaria (dotate di LIM o video proiettore).

Aula Magna: 1 (dotata di video proiettore, computer ed impianto audio).

Aule speciali: Fisica, Chimica, Scienza, Zootecnia (dotate di LIM).

Laboratori: chimica, fisica, microbiologia, biotecnologie, meccanica, zootecnia, fitopatologia, agronomia, produzione miele, informatica (due aule), lingue straniere, disegno.

Biblioteca: patrimonio catalogato di circa 10.000 volumi, riviste di settore, materiali didattici.

Strutture per la pratica sportiva: palazzetto dello sport, campo da calcio, percorso sportivo- didattico- ecologico “Bosco del Menago”.

Strutture per le attività pratiche d’indirizzo: azienda didattica di 45 ettari, 1 serra calda, 4 serre fredde, campo didattico, parco didattico, apiario.

Azienda Agraria didattica : Le coltivazioni, scelte secondo criteri tecnico-economici e didattici, sono le seguenti (ordinamento colturale anno 2015/2016): loietto, frumento, soia, mais, medica, prato stabile, vigneto sperimentale, pescheto, meleto, actinidia, kaki, frutti rari; ortofrutticole in cultura protetta fuori suolo (fragole).

L’apiario: avviato a metà degli anni Novanta con finalità didattiche e di promozione culturale, comprende attualmente dieci famiglie di api, da cui si ricavano circa 140 kg di miele di ottime qualità organolettiche, propoli (poi trasformata in soluzione per uso omeopatico) e cera (usata per produrre candele e addobbi natalizi).

Serra calda: coltivazione di diverse specie floricole.

Serre fredde: colture di specie orticole.

Campo didattico: coltivazioni di specie arbustive che forniscono nutrimento alle api.

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Parco didattico: composto da un centinaio di piante di trenta specie diverse.

Tutte le specie sono coltivate con il metodo dell’agricoltura integrata e della agricoltura biologica.

Particolarità della sede e rapporti con il territorio

L’Istituto svolge da anni attività di sperimentazione che coinvolgono le produzioni aziendali.

Per questo scopo collabora con Enti pubblici ed Aziende private quali:

il Servizio Fitosanitario Regionale (monitoraggio delle principali fitopatie e fitofagi delle colture presenti);

l’Associazione Produttori Biologici Veneti (corso di approfondimento tematico sull’agricoltura biologica e notifica informatizzata per l’agricoltura biologica già presentata ed accolta con AVEPA per una superficie di ha 5.00.00 attualmente a medicaio),

l’Associazione Produttori Biologici Veneti (L’Antico Molino Rosso (future coltivazioni di cerali biologici in rotazione per la produzione di farina biologica nella filiera corta);

l’Istituto di frutticoltura della Provincia di Verona (effettuare un nuovo impianto di pero e melo con varietà antiche provenienti dal medesimo Istituto; impianto di viti resistenti alla peronospora e allo oidio);

l’Istituto di Genetica e di Sperimentazione agraria “N. Strampelli” di Vicenza (coltivazione di seme di alcune accessioni mantenute presso la Banca del Germoplasma dell’Assessorato dell’Agricoltura dell’ l’Istituto di Genetica e di Sperimentazione agraria “N. Strampelli” di Vicenza per attuare un campo dimostrativo per gli studenti);

l’Associazione Confagricoltura di Verona (corso annuale di abilitazione all’utilizzo della trattrice con campo prova permanente)

l’AVEPA (progetto “Il campo tiene banco” rivolto agli studenti delle classi quinte);

l’Associazione Pro Loco di Buttapietra (gestisce una superficie di terreno adibita ad orti)

Associazione apicoltori provinciali veronesi (convegni e corso di apicoltura, monitoraggio ambientale)

Collegi dei Periti Agrari: (la sede ospita annualmente la sessione degli Esami di abilitazione all’esercizio della libera professione di Perito Agrario con candidati provenienti dai Collegi Provinciali del Nord Italia).

Nella sede è stato attivato il progetto Bionet per la conservazione di antiche varietà di mele e di pere.

Nella sede si attiva il progetto “eTwinning” (gemellaggi con Istituti Scolastici stranieri nell’ambito di

“Erasmus +”) e si organizza per le classi seconde, terze, quarte e quinte uno stage linguistico all’estero.

Presso la sede di Buttapietra è allestito il Museo della civiltà contadina, che, gestito dal personale della Scuola, rappresenta un patrimonio a disposizione della comunità locale. Inaugurato nel 2006, è frutto di un lavoro triennale di ricerca, catalogazione, allestimento degli spazi svolto da un gruppo docenti.

Il Museo consiste in una grande sala espositiva, con oltre 3500 pezzi, alcuni dei quali di particolare valore storico, che documentano le tradizioni dell’agricoltura locale ed offrono testimonianza di un mondo in cui la quotidianità era vissuta in equilibrio con l’ambiente e con le sue risorse. Il materiale è

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suddiviso per tipologia o finalità di uso (aratura, lavorazioni del terreno, raccolta del foraggio, semina;

materiali e attrezzi usati nel settore zootecnico e caseario, nell’apicoltura o nella cantina; strumenti di lavoro del fabbro e del falegname; oggetti per le attività domestiche; pesi e misure; mezzi di trasporto).

Sono stati anche ricreati gli ambienti di un’abitazione rurale tradizionale, con relativi arredi.

Il Museo comprende inoltre mezzi agricoli d’epoca di maggiori dimensioni, ricoverati presso il centro aziendale, utilizzati, tra l’altro, per organizzare eventi che coinvolgono associazioni locali.

Il Museo è una delle aree scolastiche destinate alle giornate di “scuola aperta” e all’accoglienza delle classi prime, con l’obiettivo di far percepire intuitivamente ma concretamente ai più giovani il senso di ciò che impareranno, in relazione al percorso storico del contesto agricolo veronese.

La sede dispone di una mensa per gli studenti, dotata di cucina.

La sede dispone di un Bar.

2.2.2 CALDIERO

Anno di attivazione della sede attuale: 1968/69 Offerta formativa

A. Istituto Professionale – Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (diurno e serale, con opzione “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”).

B. Istituto Tecnico - Settore Tecnologico (diurno). Indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, articolazione Produzioni e trasformazioni.

Spazi didattici

Aule: 19 aule per attività didattica ordinaria, aula magna, aula LIM (Lavagna Interattiva Multimediale).

Laboratori: chimica, informatica, polifunzionale (agroalimentare e biologia).

Biblioteca: la biblioteca di sede dispone di dvd/cd di argomento scientifico, divulgativo e agronomico, oltre ad alcuni film, libri di narrativa, saggistica e alcune raccolte di riviste di settore.

Strutture per la pratica sportiva: palestra in condivisione con l’Istituto Comprensivo Antonio Pisani e palazzetto comunale.

Strutture per le attività pratiche d’indirizzo: serra calda, serra fredda, campo didattico.

Particolarità della sede e rapporti con il territorio

Il legame con le realtà sociali, istituzionali ed economiche ha portato ad approfondire le attività legate alle produzioni floricole e orticole. Nel terreno dell'azienda sono presenti alcuni arboreti didattici: vigneto, oliveto, pescheto, meleto e con appezzamenti destinati alla coltivazione di specie orticole e di piante aromatiche officinali. Il laboratorio polivalente è destinato alla vinificazione, spumantizzazione, molitura olive ed estrazione olio, distillazione di oli essenziali ed essicazione di specie officinali.

La sede collabora con

 le Terme di Giunone per fornire piante da aiuola al parco acquatico;

 l’Amministrazione comunale di Caldiero;

 l’amministrazione comunale di Badia Calavena (Brolo delle Biodiversità);

 Associazione Officina Lessinia;

 Associazione Veneta Produttori Biologici (A.Ve.Pro.Bi.);

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 Cooperativa Sociale Monteverde Onlus;

 Cooperativa Promozione Lavoro.

La sede organizza per le classi terminali uno stage linguistico all’estero.

2.2.3 ISOLA DELLA SCALA

Anno di attivazione della sede attuale: 1959/60 Offerta formativa

A. Istituto Professionale – Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (diurno, con opzione “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”).

B. Istituto Professionale – Servizi Socio-sanitari (diurno).

Spazi didattici

Aule: 15 aule per l’attività didattica ordinaria, 5 aule dotate di LIM e 9 aule dotate di proiettore, aula video, aula multimediale.

Laboratori: chimica, biologia, informatica.

Biblioteca: la biblioteca di sede dispone di circa cento dvd/cd di argomento scientifico - divulgativo e agronomico, oltre ad alcuni film, libri di narrativa, saggistica e molte raccolte di riviste di settore.

Strutture per la pratica sportiva: palestra comunale.

Strutture per le attività pratiche d’indirizzo: serra calda, serra fredda, campo didattico.

Particolarità della sede

La sede ospita la Presidenza e gli uffici amministrativi.

Per l’indirizzo agrario il legame pluridecennale con le realtà sociali, istituzionali ed economiche ha portato ad approfondire le attività legate alle produzioni orticole, floricole e al verde (parchi e giardini) e collabora con

 progetto “Bussola del conducente”, che coinvolge ragazzi delle scuole primarie e secondarie per attività di educazione alla sicurezza stradale;

 l’Associazione Pro Loco di Isola della Scala il progetto “recupero e valorizzazione del Bosco del Tartaro”;

 l’Istituto Comprensivo di Isola della Scala con il progetto Green Art, per la realizzazione di orti didattici presso la scuola materna e la scuola elementare;

 con Aziende ed Enti della Provincia per il progetto “La casa degli insetti”.

Per l’indirizzo socio-sanitario si è instaurato un forte legame con il territorio che si concretizza in:

- progetto “TEATRO”;

- progetto Coro;

- progetto “DOPOSCUOLA” nel centro educativo di Isola della Scala;

- progetto “I TESORI DELLA BASSA” in collaborazione con la FIAB di Isola della Scala.

2.2.4 SAN PIETRO IN CARIANO

Anno di attivazione della sede attuale: 1960/61 Offerta formativa

A. Istituto Professionale – Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (diurno e serale)

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corso base e opzione “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”.

B. Istituto Tecnico - Settore Tecnologico (diurno). Indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, articolazioni Viticoltura ed enologia e produzioni e trasformazioni.

Spazi didattici

Aule: 23 aule per l’attività didattica ordinaria, alcune dotate di LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) e di videoproiettore, aula magna.

Laboratori: chimica, biologia, enologia, informatica, fisica.

Biblioteca: la biblioteca di sede dispone di testi e riviste di settore (agricoltura, enologia, zootecnia, fitoiatria), testi di storia e cultura locale, testi di narrativa e saggistica, oltre ad enciclopedie e materiale multi mediale di argomento scientifico – divulgativo.

Strutture per la pratica sportiva: palestra del plesso scolastico, campo da basket, strutture del Circolo della Provincia di Verona.

Strutture per le attività pratiche d’indirizzo: serra calda, serra fredda, cantina, campo, vigneto.

Particolarità della sede e rapporti con il territorio

Il legame con le realtà sociali, istituzionali ed economiche della Valpolicella è molto forte e costituisce un fattore decisivo di attrattività nei confronti dell’utenza locale.

Altrettanto forte è l’attenzione ai bisogni educativi specifici degli alunni ed alle esigenze delle famiglie.

Gli studenti hanno l’opportunità di visitare i vigneti dell’adiacente Azienda agricola di proprietà della Provincia di Verona, presso la quale svolge le sue attività il Centro per la Sperimentazione in Vitivinicoltura, che, dal 1977, opera per salvaguardare e migliorare le produzioni viticole ed enologiche legate autoctoni. La sede di San Pietro in Cariano organizza frequenti interventi di esperti esterni, testimoni d’impresa, rappresentanti delle Istituzioni e del privato sociale presso la scuola.

Promuove inoltre, anche in collaborazione con enti esterni, convegni e iniziative di formazione aperti alla cittadinanza, su argomenti d’interesse agricolo, zootecnico, enologico e socio-economico.

Si segnala la collaborazione con l’Associazione Terra Viva di Verona, con cui l’Istituto realizza, presso la sede, iniziative di promozione dell’agricoltura biologica aperti alla cittadinanza e alle aziende agricole (corsi, convegni, testimonianze di esperti, visite aziendali e uscite in campo, etc.).

E’ particolarmente significativa la collaborazione pluriennale attivata con gli Enti Locali, in particolare con il Comune di San Pietro in Cariano, con la Banca di Credito Cooperativo Benaco-Valpolicella e le aziende vitivinicole del territorio.

La sede di San Pietro in Cariano ospita infine alcuni corsi dell’Università Popolare della Valpolicella e delle Associazioni Sportive locali.

Convenzione con il Comune per la gestione degli ulivi con produzione di olio.

2.2.5 VILLAFRANCA

Anno di attivazione della sede: 1962/63 Offerta formativa

Istituto Professionale – Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (diurno, con opzione

“Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”) Spazi didattici

Aule: nove aule per l’attività didattica ordinaria dotate di LIM o di video proiettore Laboratori: chimica, biologia e informatica

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