GAZZETTA SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI. FERROVIE, INTERESSI PRIVATI
Anno XXXIX - Voi. XLIII
Firenze, 14 Gennaio 1912
N. 1967
SOMMARIO : L ’ esposizione finanziaria — Lo sbilancio del commercio italiano — La situazione finan ziaria ed economica del Giappone - RIVISTA BIBLIOGRAFICA: Prof. Domenico Berardi, La mo neta nei suoi rapporti quantitativi - RIVISTA ECONOMICA E FINANZIARIA : V Istituto Inter
nazionale di Agricoltura - Il bilancio spagnuolo - V unione internazionale per V assicurazione dei trasporti marittimi - RASSEGNA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE : Il commercio del Messico
— La situazione del Tesoro al 30 novembre 1911 — Cronaca delle Camere di commercio — Mer cato Monetario e Rivista delle Borse — Società Commerciali ed industriali — Notizie commerciali.
L’esposizione finanziaria
Ha fatto benissimo il Ministro del Tesoro ono revole Tedesco di presentare alla Presidenza della Camera e di far pubblicare la esposizione finan ziaria che le vicende parlamentari non gli Panno permesso di leggere nella ripresa dei lavori. Tale esposizione, di cui nessuno può certamente mettere in dubbio la sincerità e la esattezza dei dati, an che se non concorda negli apprezzamenti, taglia corto a tutte le voci che i malevoli o gli ignoranti avevano fatto correre sulla situazione finanziaria e particolarmente sul bilancio.
La situazione presente-è ancora ottima, come ri sulta dalle parole del Ministro e come del resto era stato già dimostrato in precedenti documenti, quali il disegno di legge per l’assestamento del bilancio dell’esercizio in corso. "
Il punto debole della situazione in generale sta nel grande aumento delle spese, le cui propor zioni diventano, data la non forte ricchezza del paese, veramente impressionanti. E ben vero, che, come rileva anche il Ministro, crescono anche le entrate, e in proporzioni anche maggiori, come lo dimostrano gli avanzi conseguiti negli ultimi anni; ma non bisogna dimenticare che, mentre le spese difficilmente possono essere contenute, le entrate invece possono avere e spesso hanno il freno in sè „tesse, ed è pericoloso tare un assegnamento so pra un indefinito aumento.
Ma non è il caso di trattare incidentalmente questo punto delicatissimo della situazione; tanto più che in simili materie le previsioni sono sempre arrischiate ed i fatti possono smentirle. Ricordia
moci le rosee previsioni dell’on. Magliani nel 1883 seguite ben presto dalla terribile e lunga crise; e [ quelle funebri dell’on. Sonnino dodici anni dopo, e seguite prestissimo dall’ improvviso risorgimento economico del paese.
L ’on. Tedesco avverte prima di tutto che le caratteristiche del bilancio sono un progresso con siderevole e non interrotto delle entrate, una ra pida costante ascensione delle spese, e un’eccedenza attiva, di maggiore o minore valore; e veramente il Ministro dice giustamente, ma avrebbe dovuto aggiungere che tutta l’arte finanziaria del Governo e del Parlamento deve consistere nel mantenere tale equilibrio che è equilibrio reale, ma dovuto a fatti e circostanze che , nessuno aveva preveduto. Passando all’esame del consuntivo 1910-911, il Ministro dà la cifra esatta dell’avanzo netto in mi lioni 32.3, a cui sono da aggiungere 3.5 milioni di attivo derivati dai residui.
Sull’esercizio corrente il Ministro dice che pre vede un avanzo di oltre 59 milioni, superiore di 4 milioni all’avanzo previsto con la legge di appro vazione del bilancio, sebbene siano stati compresi nell’assestamento gli effetti di leggi recanti un mag giore aggravio di 79 milioni, che si riducono a 54 in conseguenza del trasporto di 25 milioni di spese militari il quale per atto di finanza severa si propone di fare dal bilancio 1911-912 a quello del 1910-911.
18 L ’ E C O N O M IS T A 14 gennaio 1912
ritiene ohe. tenendo conto anche delle economie che si verificano sempre, il risultato dell’esercizio sarà, migliore del previsto. Alcuni in questi giorni hanno rilevato che nel bilancio in corso ed in quello prossimo sono stati ridotti alcuni stanzia menti di spese ; si tratterebbe però in ogni caso di quattro o cinque milioni che non possono in fluire sulla situazione complessiva.
Circa la previsione per il bilancio 1912-913, l ’on. Tedesco ritiene che, dopo aver provveduto all’aumento delle spese, tra cui 35 milioni per la istruzione pubblica, è prevedibile un avanzo di 14.5 milioni.
Nei riguardi dell’entrata si nota che la stima dei cespiti principali (esclusi il dazio sul grano e il provento del lotto), pur superando di milioni 4.4 quella rettificata con l’assestamento 1911-12, rimane tuttavia interiore di circa un milione alla somma sulla quale, tenuto conto dell’accertamento 1910-11 e delle riscossioni del primo quadrimestre del 1911- 1912, può fin d’ora farsi assegnamento.
E poiché ulteriori incrementi nello spazio di 20 mesi, cioè da novembre 1911 a giugno 1913, non potranno mancare, come non mancarono in passato (milioni 131 nel 1906-907, milioni 153 nel 1907-908, milioni 120 nel 1908-909, milioni 123 nel 1909-910 e milioni 160 nel 1910-911), così è per messa la fiducia che anche nel 1912-13 le entrate si verificheranno in somma notevolmente superiore alla previsione.
Il bilancio, quale è stato presentato, non com prende però taluni oneri dipendenti da leggi o da disegni di legge per l ' importo di circa 15 milioni, come non può tener conto del trasporto, che ora si propone, di 18 milioni di spese a carico dell’eser cizio in corso. Da questi provvedimenti deriverà al bilancio 1912-913 un margine di 3 milioni, per ef fètto del quale l'avanzo previsto, senza calcolare il benefìcio dell'ulteriore incremento delle entrate per venti mesi, si eleva a 17 milioni e mezzo, da cui dovranno prelevarsi in sede di consuntivo, a ter mine di legge, 4 milioni per il demanio forestale. Ai maggiori bisogni per taluni servizi si prov- vederà, come negli scorsi anni, con disegni di legge per storno di fondi o per nuove o maggiori asse gnazioni alla stregua delle necessità meglio cono sciute in corso di esercizio.
A questo proposito, comprendendo la impor tanza di un controllo sugli storni di fondi e sugli impegni, l’on. Ministro dichiara che particolari di sposizioni recentemente concordate tra i Ministeri dei lavori pubblici e del tesoro, dispongono che una Commissione di vigilanza, raccolga periodica mente tutti gli elementi necessari a stabilire la si tuazione dei fondi anticipati dal Parlamento per i singoli servizi ferroviari.
Altro perfezionamento di congegni contabili è quello ottenuto con la recente e completa soluzione data all’ importantissimo problema della sistema zione delle contabilità delle casse postali di rispar mio, nel senso di conseguire la perfetta corrispon
denza fra i risultati dei conti mensili a danaro delle Direzioni e la situazione dei conti dj diritto desunta dai libretti, ponendo così sovra basi sicure una delle contabilità più importanti e delicate, quale è quella che dà ragione dei depositi affidati allo Stato dal risparmio popolare.
A questo punto il Ministro dà ampie notizie statistiche sull’ incremento delle entrate dal 1901 al 1910-911 e delle spese dal 1898-899 al 1912-913. Tali cifre sono ormai note e non vi è ora ragione di riassumerle, giacché furono pubblicate più o meno complete, in molti lavori che videro la luce in occasione del cinquantenario.
Il Ministro quindi, continuando la rassegna dei principali elementi di finanza, quali si svolsero nell’ ultimò, periodo, si compiace specialmente delle più alte cifre che l’ Italia spende per la pubblica istruzione e per i lavori pubblici.
Intorno alle spese della guerra, che formano naturalmente la attuale preoccupazione del paese, riportiamo le testuali parole del Ministro :
« Alle spese di carattere normale si aggiun gono ora quelle eccezionali della impresa che il popolo ha salutato con sincero plauso, e con ma nifestazioni di entusiasmo per i bravi marinai e soldati e di fede nei destini delle nuove terre ita liane. Però le spese della guerra — ha affermato l’onorevole Presidente del Consiglio, e in questo proposito è netto e concorde il pensiero del Mini stero — non potranno nè dovranno sospendere o solo rallentare l’attuazione delle riforme per lo svolgimento della vita nazionale ; e gli stati di pre visione comunicati alla Presidenza della Camera contengono tutte le maggiori spese deliberate, non escluse quelle di 33 milioni per l’ istruzione ele mentare e di oltre 9 milioni pei lavori pubblici, senza che resti menomamente scosso l’equilibrio del bilancio.
« A fronteggiare l’onere eccezionale della guerra sono sufficienti le eccedenze attive delle passate gestioni, la quota già vincolata dell’avanzo previ sto per l’esercizio in corso, e una parte degli or dinari mezzi di tesoreria, i quali sono presente- mente disponibili per somme non inferiori a 500 milioni. E qui non è superfluo rammentare che al 30 giugno 1905 il conto del tesoro registrava un disavanzo di 205 milioni, e questo non impedì l’espansione della vita economica, sociale e finan ziaria del Paese ».
Le quali dichiarazioni confermano quanto è già stato in proposito ripetuto fino da quando co minciò la guerra.
14 gennaio 1912 L ’ E C O N O M IST A 19
soli 75 milioni sui 800 dalla legge autorizzati, men tre nell’ anno della conversione della rendita la cir colazione- dei buoni ascendeva a 174 milioni, e quattro anni prima era giunta fino a 286 milioni ! ».
Importante è pure, sebbene brevissimo il cenno die dà il Ministro sulla situazione degli Istituti di emissione che dovettero accrescere il saggio dello sconto portandolo dal 5 al 5 Ij2 per cento dal 28 settembre; e quasi contemporaneamente fu dal Governo disposto, con decreto da convertirsi in legge, che la tassa straordinaria del 7.50 per oento sulle eccedenze della circolazione venisse ridotta durante il trimestre ottobre-dicembre 1911, ad una misura corrispondent e all’intera ragione dello sconto. Questo provvedimento ebbe lo scopo esclusi1» o di servire all'interesse dell’economia nazionale, men tre, senza dar lucri agl’ Istituti di emissione, si ri solveva in Un vantaggio per l’ Erario dello Stato. La circolazione dei nostri Istituti, che alla data del 20 novembre era di milioni 1,919 nel 1909 e di 2.010 nel 1910, si adeguava quest'anno a 2,148 mi lioni, con un aumento quasi di 229 milioni in un biennio.
Alla stessa data le riserve metalliche ed equi parate, che ammontavano nel 1909 a 1,486 milioni e a 1,496 nel 1910, salivano quest’ anno, in notevole maggiore proporzione che nell’anno precedente, a 1,548 milioni.
Ricordando che la convenzione monetaria in ternazionale 4 novembre 1908 ha elevato la quota di monete divisionali d’argento in circolazione a lire 16 por abitante, mentre attualmente, essendo tali monete in circolazione per l’ammontare di 234 milioni, la quota nostra è di soli 6.60, il Ministero promette di accrescere la dotazione delle monete divisionali. Circa alle nuove monete di nichelio puro da 20 centesimi, dà notizia che sono state emesse per 14 milioni di lire sui 40 milioni auto rizzati, e che si sta studiando se non convenga pro porre la creazione di una moneta di nichelio puro da centesimi dieci in sostituzione della equivalente moneta di bronzo, che è ritenuta. ingombrante. Annunzia quindi come prossima una nuova emis sione di biglietti di Stato, a sodisfare le domande del commercio, non essendone in circolazione che per L. 486,290,695 sui 500 autorizzati dalla legge 29 dicembre 1910 ; e nota pure che la riserva aurea a garanzia dei biglietti di Stato ascende a lire 226,607,615 che essa rappresenta circa il 47 per cento all’importo dei biglietti emessi e che va aumentando degli utili della coniazione delle monete di argento (i quali nell’ esercì zio 1911-912 sono previsti in lire 1,500,000), e fra cinque anni sarà accresciuta di al tri 40 milioni dati dal plus valore dei titoli affidati nel 1894 alla Cassa dei Depositi e Prestiti per il servizio di alcuni debiti redimibili.
E ancora promette un provvedimento legisla tivo al fine di rendere più agevole e spedito, con benefìcio anche della nettezza, il servizio del cambio dei biglietti logori.
Qualche dubbio è stato qua e là formulato sul
l’andamento della Cassa dei depositi e prestiti, pel fatto che essa venga troppo frequentemente caricata da impegni. A tale proposito il Ministro dà rassi curanti notizie per il presente e per il prossimo avvenire, dichiarando quanto segue :
La Cassa dei depositi e prestiti trae la parte più ragguardevole dei suoi capitali dal risparmio popolare, che affluisce nelle Casse postali di rispar mio e che ammontava al 31 dicembre 1910 a 1,773 milioni, al 30 giugno 1911 a 1,821 milioni e al 31 ottobre a 1,841 milioni.
Gli Istituti di previdenza amministrati dalla Cassa hanno man mano accumulato un capitale di 233 milioni, che andrà costantemente crescendo.
I mutui « in contanti » concessi dalla Cassa dei Depositi e Prestiti a provincie comuni e con sorzi di bonifica dal primo gennaio 1902 al 20 no vembre 1911 ascendono a oltre 632 milioni, dei quali 331 per opere pubbliche, di bonifica e di ir rigazione e 301 per estinzione di debiti onerosi; furono anche accordati nello stesso periodo altri mutui in cartelle di credito comunale e provinciale per 397 milioni. Il totale dei mutui concessi in un decennio ascese quindi a « un miliardo e 29 mi lioni ».
A numerosi e gravi altri impegni dovrà la Cassa dei Depositi e Prestiti provvedere, fra cui sono da ricordare quelli relativi agli edifici scola stici, agli acquedotti e alle opere d’ igiene, i quali soltanto richiederanno nel decennio 1912-21 mutui per 440 milioni.
Nondimeno la Cassa sarà certamente in grado di corrispondere a tutti gli impegni; poiché per il detto periodo si prevede, sulla base sicura di ele menti sperimentali una disponibilità di « 3 mi liardi e 822 milioni », da impiegarsi per « un mi liardo e 267 milioni » in somministrazioni di fondi e impieghi. diversi prestabiliti da leggi e regola menti, per « un miliardo : e 399 milioni » in mutui a Comuni, Provincie, Consorzi di bonifica e altri Enti, e per « u n miliardo.e 156 m ilioni» in acqui sti di titoli di Stato o garantiti dallo Stato.
E da avvertire che i mutui « in contanti » previsti pel decennio 1912-921 ascenderanno in me dia a « 140 milioni » all’anno, mentre nel prece dente decennio furono in media di « 63 milioni » (esclusi i mutui in cartelle).
Il Ministro termina la sua esposizione ricor dando con frasi patriottiche il cinquantenario ce lebrato e la lotta nella quale l ’esercito e la flotta sono impegnati.
20 L ’ E C O N O M IST A 14 gennaio 1912
Lo sbilancio del commercio italiano
Nell’articolo precedente, rendendo conto del l’importante studio del comm, Stringher sulla bi lancia dei pagamenti fra l’Italia e l’estero, abbiamo detto che, dopo le premesse da noi riassunte, egli cercava rigorosa risposta quantitativa ai due punti che debbono costituire una parte della bilancia at tiva cioè: i saldi delle amministrazioni postali estere versati o ceduti al Tesoro italiano, e l’am montare presuntivo delle rimesse degli emigranti italiani dall’America.
L ’ Autore comincia a trattare quest’ultimo punto e rilevando che la cifra delle rimesse dei nostri emigranti venne presunta in una cifra di 145 mi lioni, crede che essa debba riferirsi ad una parte soltanto delle provenienze dall’America del Nord ; poiché, se comprendesse anche gli Stati del Sud, dove vivono ed operano centinaia di migliaia di italiani, sarebbe assolutamente inferiore alla verità, anche tenendo conto delle trasmissioni postali. D’altra parte crede che sia esagerata la cifra di 320 milioni di lire che, secondo altri, sarebbe stata spedita dai nostri emigrati nel 1908 soltanto dalla Confederazione Nord-Americana.
E qui l’Autore riferisce il conteggio del sena tore Faina, dietro al quale sarebbero annualmente 350 milioni, che, per fatto degli emigranti oltre Oceano, perverrebbero annualmente nelle sole pro- vincie meridionali della Penisola e della Sicilia, compresi quelli portati seco, nel ritorno, dai rim patriati.
Rileva ancora l’Autore la opinione espressa dal prof. Luigi Rossi, nella relazione sui servigi per l’emigrazione per l’ anno 1909-1910, che fa ascendere le rimesse dovute ai nostri emigrati, in condizio i normali, ai 500 milioni l’anno, senza tener conto dell’ingente ammontare in danaro im portato dagli emigrati che rimpatriano.
Per appurare la attendibilità di queste cifre, così diverse, il Direttore Generale della Banca d’Ita lia, ha fatto una indagine accurata procurandosi la collaborazione dei maggiori Istituti di credito operanti in Italia; ed ha potuto cosi accertare che gli assegni bancari tratti nell’anno 1909, allo scopo presumibile di trasmettere in Italia fondi di ita liani emigrati all’estero, rappresenterebbero un va lore complessivo di 237 milioni di lire e che gli ordini di pagamento per lo stesso scopo sarebbero aseesi, pure complessivamente e per lo stesso anno, a 175 milioni. In totale quindi sarebbero da questi due elementi 412 milioni che entrerebbero in Ita lia ; la qual cifra, come si vede, non sarebbe gran fatto diversa dalle ipotesi di alcuni studiosi, ma ha il pregio notevolissimo di essere stata accertata con metodo sicuro e di avere quindi il massimo grado di at tendibilità. Infatti l ’Autore ci avverte che le inda gini non furono rivolte a cercare gli assegni e gli ordini di pagamento provenienti dall’estero, ma
furono espressamente diretti a sceverare dalle al tre le rimesse fatte nell’interesse degli emigrati e delle loro famiglie; che se anche vi fossero degli errori di apprezzamento, non dovrebbero essere di importanza tale da non trovare in loro stessi la loro compensazione.
Ma poiché il comm. Stringher ha voluto che il suo studio fosse il più possibile completo, ha cercato anche di precisare le somme che possono venire in Italia sia sotto forma di biglietti di banca di piccolo taglio, inclusi nelle lettere raccomandate, sia delle somme che portano con sé gli individui che rimpatriano. Difficilissima la prima ricerca ha dato come risultato una somma di 15 milioni di lire che però l’Autore ritiene giustamente inferiore al vero, ma che in ogni modo deve essere consi derata tra gli elementi compensatori. Circa all’altro punto del denaro che portano con sé gli emigrati che rimpatriano, tenuto conto della entità della emigi'azione, in massima parte temporanea, negli Stati europei ed in quelli bagnati dal Mediterraneo fuori d’Europa, calcola in cifra media che si possa attribuire a codeste persone un peculio come via tico di ritorno, di 250 lire per testa; sarebbero cosi 75 milioni che entrerebbero senza il concorso delle banche; e questa somma unita a quella che si è vista precedentemente di 412 milioni, darebbe, in cifra arrotondata, la somma di 500 milioni, da cui però bisogna dedurre le somme che i nostri emigranti portano con loro, andando all’estero, e che, nella impossibilità di calcoli precisi, si può ritenere, senza pericolo di andar lungi dal vero, in una somma di trenta milioni di lire.
L’Autore, per non lasciare nulla di non va gliato, avrebbe voluto tener conto anche della non piccola quantità di biglietti delle banche di emis sione della Svizzera, della Francia, della Germania e dell’ Austria Ungheria, che vengono portati in paese dai rimpatrianti e cambiati nelle provincie di confine ; ma ha dovuto rinunciare alle sue ricer che su questo punto, data l’assoluta impossibilità di avere dati attendibili.
poi-14 gennaio 1912
V E CO N O M ISTA
21chè il prezzo di passaggio per il rimpatrio non va dedotto dalle somme, già calcolate al netto, nella determinazione dei profitti complessivi che i nostri emigrati ricavano all’estero dall’opera loro. E con giusto concetto lo Stringher osserva che i noli di ritorno non devono essere computati nel conteggio, poiché se è vero che costituiscono un vantaggio per le Imprese marittime nazionali, provvedono a pagarli denari tratti dall’estero, benché pagati da cittadini italiani che rimpatriano. A carico quindi della bilancia passiva dei pagamenti non rimangono che 15 milioni di noli passivi che aggiunti ai 30 per i noli di-andata danno un totale di 45 milioni da dedurre dai 500 ammessi più sopra. Così si avrebbe un reddito netto di 450 milioni in cifra tonda che deriverebbe dalla emigrazione.
Dopo questo, lo Stringher viene ad esaminare la importante questione delle attività che proven gono dai forestieri, che visitano il nostro paese e che non sono certo per l’Italia trascurabili.
Qui l’Autore ricorda lo studio fatto nel 1897 dalle Società ferroviarie esercenti le due reti Adria tica e Mediterranea ed il riassunto che di quelli studi fece il senatore Bodio nel Giornale degli Eco-
niomsli del luglio 1899 e dal quale risultava che
si potesse stimare a più di 300 milioni la somma che in quegli anni i forestieri lasciavano nel nostro paese. Crede però c:.e da allora le maggiori age volezze dei viaggi e l’aumentato confort degli al berghi, abbiano determinato un aumento del nu mero dei forestieri; per di più nota che il prezzo delle cose è in genere notevolmente aumentato e quindi maggiore è il dispendio, tanto per la spèsa della vita, quanto per racquieto di quegli oggetti, che si vogliono. asportare per conservarli o donarli per ricordo, quanto per aumentare il patrimonio artistico o mobiliare.
Però, a precisare meglio le condizioni attuali su questa questione, lo Stringi’ ha intrapreso, per mezzo della Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato, alcune speciali investigazioni ed ha potuto così stabilire che il numero dei biglietti emessi da varie fonti dell’estero per l’ Italia nel 1910 ascendevano a 1,219,299 per un importo di 17,3 milioni; e di videndo tali cifre secondo le classi dei viaggiatori e secondo le categorie di tariffa intera di andata e ritorno e di viaggi circolari, viene ad aver rac colti ed ordinati gli elementi che, se possono es sere insufficienti per una determinazione esatta, sono però capaci di permettere induzioni attendi bili per fissare il numero dei forestieri venuti per ferrovia in Italia e la durata presumibile della loro dimora nel paese.
Ma evidentemente queste cifre avevano biso gno di una ulteriore elaborazione perche non tutti i biglietti emessi servono veramente a forestieri. Lo Stringher suppone, con giusto criterio e non certo con esagerazione che favorisca la sua tesi, che il numero e- l’importo dei biglietti che servono ad italiani e non a forestieri, sia compensato da quei biglietti che i forestieri compeisino in Italia
per proseguire i loro viaggi all’interno o per al largarli oltre le previsioni; in quanto poi ai bi glietti rilasciati dalle stazioni di confine, basandosi sulle indagini fatte nel 1897 dalle Società ferro viarie, suppone ohe la metà dei detti biglietti di I e II classe ed un quarto di quelli di III si riferi scano a forestieri ed il rimanente ad italiani che rimpatriano; e colla diligenza di cui è cosi ricco questo lavoro, l’Autore tiene anche conto del mo vimento dei forestieri nelle ferrovie continentali minori e calcola il loro sborso a due milioni e mezzo di lire; circa i forestieri arrivati per mare i quali, tenendo conto solo di quelli viaggianti in prima e seconda classe e che di essi solo due terzi fossero forestieri e gli altri italiani rimpatrianti, ha la cifra per i primi di 62,000.
Ciò premesso lo Stringher cerca di fissare la durata media del soggiorno dei forestieri in Italia, ; cosa non agevole certo, anche perchè da noi la po- j lizia non esercita quei controlli che sono in vigore in altri paesi. Ingegnosamente quindi lo Stringher
\ cerca con criteri indiretti, ma logici, di fissare qual- ! che dato attendibile. Osservando che dei biglietti emessi per l’ Italia all’estero o dalle nostre stazioni di confine, più di tre quarti sono a tariffa intiera, un altro quarto di biglietti di andata e ritorno o circolai-i, ne desume che la grande maggioranza ' dei forestieri ama non essere vincolata dal tempo
i
di dimora e quindi intende di trattenersi nel paese | più di quanto lo concedano i biglietti circolari; è ! siccome la durata dei biglietti circolari è in media di 38 giorni, il nostro Autore non crede di esage rare, e nessuno certo lo crederà, fissando in giorni ; 30 la durata media del soggiorno dei forestieri\ in Italia, comprendendo fra questi coloro che fanno tra noi lunga dimora.
Finalmente, per stabilire la cifra della spesa, ! lo Stringher, evidentemente nel desiderio di non | essere incolpato di fare • i calcoli troppo larghi, { stabilisce una spesa giornaliera di lire 30 per i I viaggiatori di prima classe, di lire 20 per quelli di i seconda e di lire 10 per quelli di terza: ai viaggia
tori venuti per mare attribuisce una spesa di 25 lire al giorno e di lire 30 una volta tanto sé viag- ! giatori di transito.
Su queste basi trova come totale della spesa | l'atta in Italia dai forestieri la somma di 492 mi- ! lioni, alla qual somma però va aggiunto l'ammon- ! tare dei prezzi dei biglietti ferroviari pagati dai i forestieri e incassati dalle Amministrazioni italiane per circa 21 milioni-, comprendendovi anche la spesa dei forestieri venuti in Italia per mare e che com perano il biglietto per ripartire; spesa questa che | in media si può calcolare in lire 50 a testa.
22 L ’ EC O N O M ISTA 14 gennaio 1912
di mettersi al coperto da ogni possibile osserva zione.
Pet quanto riguarda le somme rimesse dalle am ministrazioni postali estere a saldo dei conti del Mini stero italiano delle poste e dei telegrafi trova che nei due anni 1908-09 e 1909-10 furono rispettivamente di 185 e 195 milioni ; presumibilmente per l’eser cizio 1910-11 saranno di 200 milioni ; questi saldi sono formati dal credito delle poste italiane verso le Amministrazioni estere, per eccedenza di vaglia postali a favore di persone dimoranti in Italia; e poiché si tratta di vaglia postali, non hanno nulla a che fare con i vaglia e gli assegni ban cari di cui in questo studio è stato tenuto conto precedentemente; e l’Autore avverte che non può quindi sorgere in proposito nessun dubbio di du plicazione. Si potrebbe credere invece che qualche duplicazione si trovi tra le somme dei vaglia dal l’estero e le spese che furono attribuite agli stra nieri in Italia; ma giustamente lo Stringher pensa che siffatta maniera di trasmissione del denaro, è meno propria per il rifornimento dei viaggiatori e meno confacente alla esigenza dei forestieri, onde, in ogni caso, non può trattarsi di somme di qual che importanza, e ad ogni modo sarebbero com pensate e al di là dalle somme mandate in Italia dall’estero per essere depositate presso le Casse di Risparmio postali; e non si tratta di piccola somma; nel 1910 vennero mandati dall’estero per essere versati in depositi postali ben 62.6 milioni di lire e dei rimborsi, che ammontarono a 10.9 milioni, solo 1.7 milioni furono fatti all’estero. Ed a queste cifre andrebbero aggiunti anche i due milioni poco meno che dall’estero furono versati alla Cassa di R i sparmio del Banco di Napoli.
Riassumendo tutta questa parte attiva della bilancia dei pagamenti: cioè emigrati, forestieri, amministrazioni postali, eco. quale abbiamo cercato di riassumere, si avrebbe, una somma complessiva di 1100 milioni di lire cosi divisi :
dall’emigrazione permanente e tempo
ranea milioni 450
dal ♦movimento dei forestieri e loro
spese in Italia milioni .450
dall’eccedenza del credito deH'Amm. postale italiana verso le Amministra
zioni straniere milioni 200
Totale milioni 1100
E qui l’egregio Direttore Generale della Banca d’Italia viene ad esaminare la parte passiva della bilancia, e queste ricerche altrettanto interessanti e scrupolose di quelle sulla parte attiva, riassu meremo in un prossimo articolo.
■>
La situazione finanziaria ed («o rn ila
D E L G I A P P O N E
Sciogliendo la promessa fatta nel numero 1964
à&WEconomista, diamo uno sguardo sommario alla
situazione economica del Giappone togliendola dal- 1’« Annuario finanziario ed economico » del 1910, da non molto pubblicato.
Durante il 1908, rileva T « Annuario », il ri stagno continuo del commercio e il marasmo gene rale che regnava nel mondo economico produssero un abbassamento sensibile nei prezzi, e nel 1909 l’abbassamento non accennava a diminuire. Inoltre al principio del 1910 furono scoperte gravi irrego larità nella amministrazione delle due o tre prin cipali Società commerciali giapponesi.
A partire dalla fine di luglio la stagione delle pioggie essendo terminata, il tempo si mise al bello: ciò che permise di contare per un abbon dante raccolto di riso. Nello stesso momento pa recchi avvenimenti si produssero a rasserenare l’orizzonte politico del paese, come la conclusione d’accordi colla Corea e colla China.
Infine, siccome la debolezza del mercato finan ziario sembrava avere raggiunto il suo massimo, il pubblico cominciò a sperare in un ritorno pros simo dello stato normale del commercio, e questo sentimento si manifestò dapprincipio alla Borsa, poi nella crescente attività delle diverse industrie manifatturiere. Ma in settembre, quando la spe ranza di una bella raccolta di riso diventava quasi una certezza, un gruppo di mercanti di riso cercò di accaparrare il mercato. Non riuscirono però nel l’intento. Tuttavia i corsi del riso ribassarono im provvisamente, producendo un forte scoraggiamento negli agricoltori.
Per quel che riguarda il mercato finanziario è da constatare che il ristagno del commercio dal 1908 ha seriamente diminuito la domanda di capitali. Le Banche pareva non potessero trovare l’impiego per i loro fondi. Poco dopo il principio dell’anno certe Banche abbassarono il tasso dell’interèsse dei depositi : inoltrò l ’importazione del capitale stra niero aumentò costantemente in modo che la cir colazione del denaro rallentò sempre più, e i mu nicipi che avevano ricevuto l’ammontare dei loro prestiti stranieri si trovarono imbarazzati pel col locamento e l’impiego dei loro fondi.
In dicembre, è vero, il tasso dell’interesse si rialzò leggermente, ma non era che un movimento passeggero dovuto alla richiesta di fondi per il re golamento dei conti di fine d’anno.
14 gennaio 1912 L ’E C O N O M IST A
Le esportazioni aumentarono di 90.043.180 ir. e le importazioni diminuirono di 208,615.150 ir. Così mentre nel 1908 l’ eccedente delle importa zioni sulle esportazioni fu di 149,839,830 ir., nel 1909 sono le esportazioni che tanno sorpassato di 48,844,530 ir. le importazioni.
Questo aumentò di esportazioni proviene spe cialmente dal fatto che grazie alla ripresa del com mercio colla Cinà, la vendita dei filati e tessuti di cotone, fiammiferi eoe. sul mercato cinese fu più attiva, e proviene pure dal fatto dell’ aumento del commercio della seta.
La diminuzione delle importazioni ha princi palmente per causa la riduzione della domanda in rapporto alle navi, macchine e utensili industriali, nonché altre ragioni di minore importanza.
Nello stato economico giapponese del 1909 bi sogna vedere sopra tutto una reazione alla attività anormale avutasi durante la guerra russo-giappo nese: lo spirito pubblico subisce ora una fase di depressione e il tasso generale delle spese si è ab bassato.
La Relazione osserva che sarebbe errore rite nere questa depressione passeggera quale un segno del declinare delle risorse nazionali.
Infatti mentre da ogni parte si elevano lamenti su questa inattività, un buon numero di imprese serie realizzavano pieno successo.
L ’ammontare totale dei capitali sottoscritti per creare nuove Banche e Società e per ingrandire le antiche si è inalzato a oltre 423 milioni di franchi e quello dei capitali versati a oltre 320 milioni : cifre che dimostrano il grado di espansione delle intra prese nonostante che queste somme siano state in parte impiegate a coprire debiti e al ricupero di alcune proprietà.
Infine (così conclude la Relazione la quale, come già fu osservato è corredata di ampi e nu merosi prospetti statistici che dànno completa e particolareggiata idea della situazione finanziaria ed economica del Giappone) siccome il commercio è entrato in una strada favorevole al Giappone per la eccedenza delle esportazioni, e del resto la Nazione studia di diminuire le spese, bisogna riconoscere che essa va preparando con economie un aumento di ricchezza e una più grande espan sione economica per l’ avvenire.
R
ivista
B
iplioqrafica
Prof. Domenico Berardi, La moneta nei suoi rap porti quantitativi. — Torino, Fratelli Bocca, 1912,
pag. 259 (L. 8).
Richiamiamo tutta la attenzione degli studiosi su questo importantissimo lavoro del prof. Berardi. già favorevolmente apprezzato per altre lodate pub- blicazioni.L'A. segue la scuola classica di cui fu sem pre fervente sostenitore e si fonda sugli scritti del
i
Ferrara, di cui fu discepolo, ma sa rimodernarne fi pensiero e tener conto dei progressi fatti negli ultimi tempi dalla analisi scientifica dei fatti eco nomici. Cosi in questo tema della moneta, già trat tato da tanti studiosi, il prof. Berardi riesce non soltanto ad esporre ordinatamente l’argomento per quella parte del tema da lui scelto, ma anche a dire cose nuove, a fare considerazioni originali. Propo nendosi di investigare quanta sia la quantità dì moneta necessaria ad un paese, l’Autore, nella ap parente ristrettezza del tema tocca si può dire tutte le questioni che riguardano la moneta, e lo fa con chiarezza e con profonda dottrina, colla intima co noscenza dei fenomeni che formano oggetto del suo studio.
Nel capitolo primo che riguarda « le funzioni della moneta » l’Autore ci dà un esame completo della teorica dello scambio e delle condizioni nelle quali necessariamente esso si svolge; la dimostrazione della impossibilità di una produzione qualitativa mente e quantitativamente equilibrata al consumo, e quella delle relazioni tra la necessità del rap porto della moneta e la invenzione della cambiale, sono paragrafi veramente magistrali.
Quindi l’Autore entra nel vivo del tema per investigare e discutere quale sia la quantità neces saria di moneta. Naturalmente non essendo noti quantitativamente gli elementi che determinano il bisogno di una data quantità di moneta, come l ’ammontare degli scambi e la velocità maggiore o minore con cui la moneta può compiere la sua funzione, l’Autore procede per ipotesi, ed ha modo così di esaminare la nota teoria, quantitativa e di tracciare i limiti entro i quali necessariamente deve essere interpretata.
Nel terzo capitolo, che tratta « di una produ zione di moneta superiore al bisogno o priva di equivalente » abbiamo trovato nel 18° paragrafo « il trasporto simbolico della moneta ed il corso del cambio » un riavvicinamento di fatti che ci parve nuovo nel concetto che lo informa e nelle consi derazioni che lo spiegano; e tutto il rimanente del capitolo, che tratta in via teorica della esuberanza del metallo e dei mutamenti del suo valore e della influenza di tale esuberanza sulla produzione e sui prezzi, la questione cioè che si dibatte oggi fra gli studiosi, è condotta in modo veramente magistrale.
Il quarto capitolo discute sulle conseguenze dell’altro caso : di una produzione di moneta inte riore al bisogno; e ne trae argomento per analiz zare i rapporti tra la moneta e la bilancia del com mercio, distinguendo questa dalla bilancia dei pagamenti e dalla bilancia economica. Eccellente, se non completo, il paragrafo che discute sulla in fluenza della scarsezza della moneta sulla distri buzione, sulla prosperità delle varie classi sociali e sulla economia finanziaria.
24 L ’ E C O N O M IST A 14 gennaio 1912
considerazioni, che ci sono sembrate meno chiare I del rimanente del libro, ma che sono sempre inte ressanti perchè determinate da una vasta e com pleta intelligenza della questione.
J.
RIVISTA ECONOMICA E FINANZIARIA
Dal numero di dicembre del « Bollettino di Statistica Agraria », edito dall’Istituto Interna zionale ¿ ’Agricoltura ricavasi che la produzione del frumento nel 1911 per l’insieme di 22 paesi e cioè Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Dani marca, Spagna, Francia, Gran Bretagna e Irlanda, Ungheria compresa la Croazia-Slavonia, Italia, Lus semburgo, Paesi Bassi, Rumania, Russia Europea e Asiatica, Svizzera, Canadà, Stati Uniti, India. Giappone, Algeria, Egitto, Tunisia, risulta di quin tali 852,663,737 e rappresenta il 98.6 per cento della produzione ottenuta nel 1910.
Per la segale i dati si riferiscono a 18 paesi aderenti, cioè: Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Spagna, Francia, Irlanda, Ungheria compresa la Croazia-Slavonia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Rumania, Russia Europea e Asiatica, Svizzera, Canadà, Stati Uniti, Algeria, e la produ zióne totale risulta di quintali 393,543,939, cioè il 94.8 per cento della produzione ottenuta nel 1910. La produzione dell’orzo per l'insieme di 21 paesi aderenti e cioè: Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Spagna, Francia, Gran Bre tagna e Irlanda. Ungheria compresa la Croazia- Slavonia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, R u mania, Russia Europea e Asiatica, Svizzera; Canadà, Stati Uniti, Giappone, Algeria, Egitto, Tunisia, ammonta a quintali 296,824,873 e rappresenta il 99.9 per cento della produzione ottenuta nel 1910. La produzione delFa-ueraa per l’insieme di 20 paesi aderenti e cioè : Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Spagna, Francia, Gran Bre tagna e Irlanda, Ungheria compresa la Croazia- Slavonia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Ruma nia, Russia Europea e Asiatica, Svizzera, Canadà, Stati Uniti, Giappone; Algeria, Tunisia, risulta di quintali 542,998,197 e rappresenta il 90.9 per cento della produzione del 1910.
La produzione del ipais per l’insieme di 14 paesi aderenti e cioè: Austria. Bulgaria, Spagna, Un gheria compresa la Croazia-Slavonia, Italia, Ruma nia, Russia Europea e Asiatica, Svizzera, Canadà, Stati Uniti, Giappone, Algeria, Egitto, Tunisia, am monta a quintali 807,636,768 e rappresenta l’89.5 per cento della produzione ottenuta nel 1910.
La produzione del riso per l’insieme di 5 paesi aderenti e cioè: Spagna, Italia, Stati Uniti, Giap pone, Egitto, risulta di quintali 89,413,180 e rap presenta il 108.0 per cento della produzione del 1910. In una seconda parte del Bollettino si dànno notizie sulle semine dei cereali d’autunno nei paesi
dell’emisfero settentrionale, le quali sono ormai pressoché ultimate dappertutto e furono seguite, in generale, da buona germinazione e sviluppo re golare.
Seguono poi le notizie sulle colture dei cereali
nell’Emisfero meridionale per l ’anno 1911-1912: in
Argentina si stima di poter fare il raccolto del fru mento e dell’avena sulle intere supèrfici seminate, e quindi con un notevole aumento rispetto alle supefici su cui si fece la raccolta nell’anno precedente; in A u stralia il prossimo raccolto del frumento si pre vede inferiore al raccolto passato (79.2 per cento), nel Chili si prevede invece una produzione di frumento superiore del 7 per cento circa alla pro duzione 191011 ed una produzione di orzo straor dinariamente più elevata rispetto alla produzione del 1910-11. Buone sono anche, i n 1 complesso, le previsioni per il raccolto nella nuova Zelanda.
Quanto al cotone, particolarmente interessanti sono le cifre della produzione di quest’anno negli Stati Uniti quintali 33,758,685 ovvero 130.3 per cento della produzione ottenuta F anno scorso e neirindia : quintali 5,628,178, cioè l’81 per cento della produzione dello scorso anno.
In un’ultima parte del Bollettino si dànno no tizie sulla produzione delle barbabietole da zucchero e del vino in alcuni paesi dell’Emisfero settentrio nale nell’anno 1911. Per la barbabietola da zuc chero i dati si riferiscono all’insieme di 11 paesi e cioè: Prussia, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Fran cia, Ungheria non compresa la Croazia Slavoma, Italia, Rumania, Russia Europea e Asiatica, Serbia e Canadà ; la produzione ammonta a q.li 283,755,581 e rappresenta il 75.7 per cento della produzione del 1910. Per la vite i dati si riferiscono a 9 paesi e cioè Spagna, Francia (43 dipax-timenti), Ungheria compresa la Croazia-Slavonia, Italia, Lussemburgo, Rumania, Svizzera, Algeria e Tunisia; la pi-odu- zione del vino ammonta a hi. 108,585,598 e rap presenta il 136.4 per cento della produzione otte nuta nel 1910.
14 gennaio 1912 L ’ E C O N O M ISTA
25
con le entrate a 1.065 e le spese a 1.100 e quindi con un deficit di 35 milioni.
Per . il 1910 le cifre ufficiali fanno figurare un ! avanzo di 42 milioni con le entrate a 1.171 e le spese | a 1.129; ma tra le entrate vennero conteggiati 45 . milioni di obbligazioni del Tesoro. Per 1’ 11 abbiamo invece un avanzo preventivo di 86 milioni, preve-
j
dendosi le uscite di 1.045 milioni e le entrate di 1.131. Ma basta confrontare queste cifre con quelle ; dell’anno precedente per accorgersi quanto siano , illusorie. Come possono diminuire le uscite con la I guerra al Marocco ? Infatti il bilancio preventivo del Ministro della Guerra per il 1911 è superiore di 34.5 milioni dei precedenti, essendosi portato l’effettivo da 80,000 a110,000
uomini : ma non pare neppur sufficente, e nel corso dell’anno si son pas sati i 71.6 milioni di crediti senza contare il co sto della mobilitazione dello scorso settembre e delle presenti operazioni dell’Ued Kert o nel Riff. Nello scorso ottobre già si era ricorso a un pre stito di 25 milioni.__In Monaco di Baviera si tenne recentemente j la 38” assemblea generale dell’Unione internazio- [ naie per l ’ assicurazione dei trasporti marittimi
[Internationaler Transportversicherungsverband), alla
quale app rtengono 107 Società (nel 1909 si trat tava di sole 106 Società) di cui 90 esercitano l’as sicurazione trasporti per gli affari diretti e li io via di riassicurazione. Da oltre 14 anni questa A s sociazione si sforza di migliorare le condizioni del ramo e di porre riparo con salutari disposizioni ai suoi inconvenienti.
Secondo la relazione del Segretario dell’Unione, si è potuto registrare un aumento notevole nel l’ introito dei premi, che ammontarono nel 1909 per tutte le 107 Società mk. 161,044,040 (con mk. 5,039,000 in più sull’esercizio 1908), mentre i sinistri impor tarono mk. 119,607,221. L ’utile complessivo: fu di mk. 3.825,942, ciò che corrisponde a circa 2.38 per cento dei premi netti, tasso invero basso ma che segnala un miglioramento di fronte agli esercizi 1909 (utile 1.84 per cento) e 1908 (utile 0.38 per cento). Pur troppo di queste 107 Società oltre un terzo e cioè 37 Società sono in perdita.
Il grande sviluppo del traffico mondiale deter minò condizioni più favorevoli all’assicurazione dei trasporti marittimi. Il commercio più attivo e gli scambi più frequenti spiegano l’aumento notevole dei noli; questo miglioramento si riscontra in primo luogo per le grandi linee di navigazione, ma ha avuto anche ripercussione per le navi di minore tonnellaggio. Perfino i velieri ne trassero profitto. Il normale sviluppo del traffico fu soltanto momen taneamente intralciato dai grandi scioperi inglesi ; cosi si ebbe a deplorare l’incendio sul vapore « Jena » a Londra, causato dagli scioperanti. In questi casi gli assicuratori marittimi dovettero sopportare danni non lievi in seguito al maggiore rischio di soggiorno nel porto ed alla perdita non trascura bile dei premi che sarebbero stati guadagnati in
tempi normali, moltissime navi avendo dovuto in causa dello sciopero rimanere inattive.
L ’assicurazione dei trasporti fluviali fu per l’esercizio 1910 soddisfacente. I trasporti furono in fatti più numerosi ed i sinistri in genere non in genti. Ciò non può dirsi dell’esercizio attuale 1911 che segnala già una diminuzione nell’introito di premi ed un aumento dei ministri. Frequenti fu rono in quest’anno gli incagli e conseguentemente non indifferenti le avarie.
«
DEL E0H10 IfliEUZIOlLE
26 L ’ E C O N O M IST A 14 gennaio 1912
LA SITUAZIONE DEL TESORO
CREDITIal 3 0 novembre 1911
Ecco il conto riassuntivo del Tesoro al 30 no-vembre 1911: ' Differenza .(+ miglioramento — peggioramento della Al 30 situazione Fondo di cassa Crediti di Tesoreria Insieme Debiti di Tesoreria Situaz. del Tesoro
novembre 1911 del Tesoro) 302,108,907.75 - 220,970,088.33 1 754,934,967.53 + 258,526,248.87 1,057,343,875.28 + 37,556,210.54 677,731,432.91 — 48,351,996.96 + 379,612,442 37 — 10,795,786.42 DARE
Incassi (versamenti in Tesoreria) Fondo di cassa alla chiusura
dell’esercizio 1910-11 In conto entrate di bilancio In conto debiti di Tesoreria In conto crediti di Tesoreria
523,378,946.08 971,122,223.38 1,771,687,709.73 360,943,201.83 Totale 3,627,132,084.02 AVERE — Pagamenti
a) Pondo di cassa al 30 no
vembre 1911
In conto spese di bilancio Decreti di scarico
Decreti Ministeriali di pre levamento
In conto debiti di Tesoreria In conto crediti di Tesoreria
302,408,907.75 981,892,684.17 25,325.63
1,723,335,712.77 619,469,453.70
Totale dei pagamenti 3,627,132,081.02 Ecco la situazione dei debiti e crediti di Tesoreria:
DEBITI
Buoni del Tesoro Vaglia del Tesoro
Banche — Conto anticipaz. statutarie Cassa depositi e prestiti in conto cor
rente fruttifero
Amministrazione de) Debito pubblico in conto corrente infruttifero Amministrazione del Fondo culto in
conto corrente infruttifero Cassa depositi e prestiti in conto cor
rente infruttifero
Ferrovie di Stato — Fondo di riserva Altre Amministraz.
conto corrente fruttifero
Id. Id. infruttifero
Incassi da regolare
Biglietti di Stato emessi per l’art. 11 della legge 3 marzo 1898, n. 47 Id. legge 29 dicembre 1910, n. 888 Operazione fatta col Banco di Napoli
per effetto del l’art. 8 dell’allegato
B alla legge 7 genn. 1897 n. 9
al 30 novembre 1911 74,143,000— 60,739,424.51 70,108,505.86 188,111,471.26 1,295,760.69 89,095,446.17 6,762,631.75 2,107,687.23 90,991,587.79 18,862,382.65 22,500,000— 35,000,000— 18,013,735— Totale 677,731,432.91 al 30 novembre 1911 Valuta aurea presso !a Cassa depositi e
prestiti : Legge8agosto 1895,n. 486 80 000,000 _
Legge 3 marzo 1898, n. 47 22,500,UUO—
Legge 31 dicem. 1907, n. 804
(art. 10) 60,000,000—
Legge 31 dicem 1907, n. 804
(art. 11) 1,316,920—
Legge 29 dicem. 1910, n. 888 35,000,000.—
Amministraz. del Debito pubblico per
pagamenti da rimborsare 145,281,498.51
Id. del Fondo pel culto Id. 9,835,222.24
Cassa depositi e prestiti Id. 91,482,128.15
Altre Amministrazioni Id. 112,582,345.64
Obbligazioni dell’Asse ecclesiastico —
Deficienze di Cassa a carico dei
con-tabi li del Tesoro 1,710,342.67
Diversi 177,212,775.32
Operazione fatta col Banco di Napoli 18,013,735—
Totale 754,934,967.53
Prospetto degli incassi di bilancio verificatisi presso le tesorerie del Regno nel mese di novembre 1911 per l ’esercizio 1911-912 comparati con quelli del periodo cor rispondente dell’ esercizio precedente.
Incassi — Entrata ordinaria. Categoria I. — Entrate effettive :
di mese novembre 1911 differenza sul 1910 Redditi patrimon. d. Stato 7,653,603.58 + 2 5,095,426.78
Imposta sui fondi ru
stici e sui fabbricati 1,585,614.60 + 1,358,449.89
Imposta sui redditi
di R. M. 6,276,966.87 + 686,494.26
Tasse in amministr. del Ministero delle
finanze 23.007,905.64 731,921.51
Tassa sul prodotto d. movimento agrande e piccola velocità s.
ferrovie 3,215,208.22 -h 1,150,135.94
Diritti delle Legaz.
e Consolati all’estero 13.35 + 18.35
Tassa sulla fabbricaz.
degli spiriti e birra 19,443,576.44 1,231,108.42
Dogane e dir. mariti. 25,376,580.83 — 7,166,702.77
Dazi interni di cons. esclusi quelli delle
città di Nap. e Roma 2,656,933.47 1,666,187.40
Dazio consumo della città di Napoli Dazio consumo della
città di Roma 1,889,945.69 34,253.85
Tabacchi 26,266,654.50 + 1,255,503.33
Sali 7,427,013.17 4- 3,455.91
Prodotto di vendita
del chinino eco. 91,750.42 7,497.64
Lotto 4,668,663.91 — 2,629,440.16
Poste 10,056,711.88 + 737,801.96
14 gennaio 1912
&
L ’E C O N O M IST A 27
Telefoni 1,672,716.28 + 432,364.82 | Id. di grazia e g. 8,854,731.97 -+- 11,609.94
Servizi diversi 2,941,351.80 + 63,674.91 S Id. degli aff. esteri 963,747.61 — 809,591.34
Rimborsi e concorsi Id. dell’ist. pubbl. 10,337,474.60 + 1,741,688.02
nelle spese 11,470,171.58 — 3 68,868,510.01 Id. dell’ interno 9,121,127.42 — 9,675,310.54
Entrate diverse 3,100,378.13 - ‘ 1,106,928.51 Id. dei lav. pubbl. 25,118,298.55 — 2,111,99«.78
— Id. poste e telegrf. 11,244,962.06 -+- 617,232.44
Totale 161,094,081.40 - 80,992,636.83 Id. della guerra 21,399,361.29 — 47,963,583.93
Id. della marina 35,816,806.35 — 6,002,498.3/'
Entrata straordinaria Id. agric. ind. com. 7,125,826.69 -4- 1,256,091.06
mese differenza ---
---di novembre 1911 sul 1910 Totale pag. di bilancio 171,454,504.15 — 89,988,199.62
Categoria I. - Entrate Decreti di scarico — — 12,649.58
effettive: Decreti prelev. fondi —
Rimborsi e concorsi —
nelle spese 163,145.22 + 107,240.89 Totale pagamenti 171,454,504.15 — 90,000,849.20
Entrate diverse 608,603.13 + 1,652.20
Arretrati per imposta NOTE.
fondiaria o r. m. — —
Residui attivi div. 5,074.14 + 3,824.14
Categoria II. (1) In questa somma è compreso l’ammontare della
Costruz. di strade fer. 101.27 + 101.27 valuta d’ oro depositata nella Cassa depositi e prestiti
Categoria III. - Movi- in b. 216,830,655.
mento di capitali : (a) Sono escluse dal fondo di cassa L. 216,830,655
Vendita di beni ed depositate nella Cassa depositi e prestiti a copertura
affrancane, di canoni 723,820.57 — 940,103.98 di una somma corrispondente di biglietti di Stato.
Accensione di debiti 169,175.20 — *4,224,880.36 (2) Minori versamenti in conto prodotto netto
Rimborsi di somme . dell’esercizio diretto delle ferrovie non concesse ad
im-anticipate dal Tes. 59,603.09 — 488,862.43 prese private.
Anticipazioni al Tes. ‘ (3) Minori versamenti effettuati dai vari ministeri
da enti locali per ri- in rimborso della spesa per pensioni ordinarie inscritta
chiesto accel eramen. nello stato di previsione della spesa del ministero del
di lavori .-- — tesoro.
Uso tempor. di dispo- (4) Nessun versamento è stato eseguito dall’Ammb
nibilità di cassa ___ — nistrazioue delle ferrovie dello Stato in conto interessi
Partite che si com- dovuti sulle somme pagate dal tesoro con i mezzi
or-pensano nella spesa 191,490.37 dtlj5ob.i5 dinari di tesoreria per le liquidazioni ferroviarie ed
Prelev. sull’ avanzo altre spese straordinarie.
accertato col conto (5) Nel novembre 1910 la Cassa depositi e prestiti
consunt. dell’eserc. anticipò al tesoro la somma di L. 1,300,000 circa per
1905-6 — — le pensioni da corrispondersi ai Mille di Marsala ed
Prelev. di cui alle leggi ai veterani superstiti delle campagne per l’
indipen-15 aprile 1909 e 4 lu- denza nazionale.
glio 1909 — —
Prelev. per
anticipa-zioni varie —
Ricuperi diversi Capitoli aggiunti per
47,9U7.35 + 32,264.44
[R01D DELLE [DIEDE 9! HIREIO
resti attivi. — — dd, 70U.—
Totale 1,973,920.34 - 2,538,907.38
—
Camera di Commercio di Torino. — Nella
Categoria IV. - Par- adunanza del 9 dicembre 1911. il Presidente avv.
tite di giro 1,119,485.69 -t- 109,848.10
! comm. Ferdinando Bocca, dà lettura di una lettera Totale generale 164,187,487.43 — 83,421,695 61 | di dimissioni da Membro del Sindacato di Borsa j del cav. Qvazza per causa della sua elezione a Ecco il prospetto dei pagamenti di bilancio veri- i Consigliere Camerale e rende noto al Consiglio il beatisi presso le tesorerie del Regnr nel mese di no- telegramma di risposta inviato dall’ On. Giolitti al vembre 1911 per Pese rcizio 1911-912 comparati con quelli dispaccio col quale la Camera faceva plauso al-del periodo corrispondente al-dell’ esercizio precedente* ! l’Esercito e alla Armata combattenti in Tripolitania. Quindi il comm. Sclopis, quale Presidente della
MINISTERI. Commissione di scrutinio dà conto dei risultati
Mese Differenza elettorali e la Camera approva le conclusioni della
di novembre sul 1910 relazione proclamando a Membri del nuovo
Con-1911 siglio i Consiglieri : Rossi conte Teofilo, Bosso cav.
28 L ECO N O M ISTA
Francesco, Oderio cav. Eugenio, Penotti cav. uff. Giovanni, Bozzalla avv. comm. Cesare, Sacerdote cav. Leone, Seri-alunga comm. G. B.. Pellosio cav. Pietro, Avezzano' cav. Giovanni, Lombardi comm. Felice: Borzia cav. Pietro, Giorgis cav. Camillo, Negri prof. cav. uff. Pasquale, Tedeschi cav. Gia cobbe, Guala Fortunato, Bellia ing. cav. uff'. Giu seppe, Ghersi Felice, Bauchiere cav. Fortunato, Timossi cav. uff. Paolo, Corinaldi cav. Cesare, To- selli Giuseppe, Ghiron Pacifico, Bellia comm. Ce lestino, Bioglio Agostino, Ovazza cav. Ernesto, Vot- tero cav. Domenico, Diatto ing. cav. Vittorio.
Dalla relazione risulta che le sezioni deserte furono 29, e i votanti 5778 su 10.405 elettori iscritti e quindi con una percentuale del 55,53 per cento Premio di 50 mila lire. Il Presidente Bocca co munica la relazione della Commissione nominata per l’assegnazione del premio di 50,000 lire nel Concorso indetto dalla Camera di Commercio.
La Camera approva le conclusioni della Com missióne la quale è venuta nella doliberazione cbe nessuna delle invenzioni presentate al Concorso possieda i quesiti dall’art., 1 del Regolamento e quindi menti di essere designato per il premio.
Infine il Presidente propone e mette ai voti il seguente ordine del giorno, cbe è approvato senza discussione :
La Camera:
preso atto della elaborata relazione presentata dalla Giuria sull’esito del Concorso a Premio isti tuito in occasione dell’Esposizione Internazionale del Lavoro in Torino, con deliberazione Camerale del 4 novembre 1907, associandosi al rincrescimento espresso dalla Giurìa per non essersi trovata al cuna invenzione meritevole di essere designata per il conferimento di un sì ragguardevole prendo ;
Esprime alla Giurìa stessa, ed in . pari ¡colar modo al suo Presidente, tutta la profonda ricono scenza della Camera ed i suoi vivi ringraziamenti per la diligente ed illuminata operosità colla q.iale tenuto conto del numero rilevante delle domande e delle gravi difficoltà dell’esame, ha dato'sollecita ed esauriente esecuzione al ricevuto incarico.
Si procede in seguito all’iscrizione di nuovi Periti ed all’esame del progetto per la sistemazione della Sala Consiliare. La Camera approva in mas sima il progetto medesimo e dà mandato al Presi dente di curarne l’esecuzione per licitazione privata.
Mercato monetario e Rivista delle Borse
13 gennaio 1912.
Come era stato preveduto, l’aumento della fa cilità monetaria non. ha fatto, negli ultimi otto giorni, grandi progressi: a Londra il prezzo del denaro e, anzi, in aumento; ma ciò non può recare alcuna sorpresa, la lentezza del ritorno del capitale
14 gennaio 1912
verso i vari centri essendo una conseguenza della maggior attività economica verificatasi ovunque nell’ ultima parte dell’anno decorso, e le indecisioni che ancora sussistono nella situazione politica in ternazionale essendo destinate a frenare la discesa dei saggi.
A Londra lo sconto libero da 3 Ij2 è risalito a 3 1[4 per cento: le richieste sono state assai im portanti, mentre l’avvicinarsi della liquidazione quindicinale ha reso il capitale più riserbato ; non dimeno il mercato, dopo aver rimborsato alla Banca d’ Inghilterra, nella settimana a giovedì scorso, ben Ls. 13 milioni circa, non ha avuto d’ uopo di ricor rere nuovamente all’ Istituto. Oltre a ciò i ritiri di oro a Londra da parte dei centri di oltremare non si sono ulteriormente sviluppati e la Banca ha ac cresciuto di quasi Ls. 1 2j3 milioni il metallo e di 2 1^4 milioni circa la riserva, il cui rapporto agli impegni é passato da 35.90 a 47 per cento. Rispetto a un anno fa il fondo metallico si è accresciuto di 3 Ij8 milioni, la riserva di 2 1{2 milioni, la propor zione percentuale di 0.80.
A Berlino lo sconto è passato da 35 ¡8 a 3 lp2 per cento mentre la Reichsbank, nella prima setti mana del mese, aveva ridotto di Ls. 274 3p5 mi lioni gli impieghi, aumentando la riserva di 72 ij2 milioni e riducendo di 113 2j5 milioni la circola zione tassata. Un anno fa la riserva era di 95 3[4 milioni minore; gli impieghi e la circolazione tas sata risultavano inferiori di 512 Ij2 mi.ioni i primi, di 176 milioni la seconda.
Sul mercato parigino il saggio per gli effetti a tre mesi è declinato da 3 3j8 a 3 Ij8 per cento.
Anche a New Jork il denaro è assai facile e i prestiti a breve sono oscillati intorno a 2 1{2 per cento.
Non ostante che, come sempre avviene al prin cipio dell’anno,: i circoli finanziari, pur rimanendo poco attivi, si mostrassero assai ottimisti, in attesa di un ulteriore aumento della facilità monetaria, essi hanno accusato una grande sensibilità all’ an damento dei fatti politici. Nel momento in cui la pace tra Italia e Turchia si dimostra ancora lon tana, e i negoziati francò spagnuoli procedono lentamente, le voci di un’ avanzata dell’ Austria a Novi Bazar, le richieste russe per la Mongobia, il pessimismo, espresso a Vienna dal Pichon. e, infine la crisi ministeriale francese, hanno impressionato sfavorevolmente i mercati, sopratutto quello pari gino.
I corsi dei valori ne hanno tanto più risentito in quanto, in tale stato di cose, la contropartita ai realizzi non è stata sollecita; nondimeno il bi lancio settimanale dei corsi non è stato sfavorevole. I fondi dei principali Stati si sono assai bene difesi e conservano, nella maggior parte dei capi, il livello della chiusura precedente; i valori, dato, anche il contegno meno incoraggiante della Borsa ai New- York, si sono arrestati nel loro movimento ascen dente.
all’oriz-14 gennaio 1912 L ’ E C O N O M IST A 29
zonte politico europeo hanno avuto la loro riper cussione; ma, nonostante la scarsezza degli affari, le perdite non sono sensibili, e, nella maggior parte dei casi, se furono riperduti i massimi raggiunti nei primi giorni della settimana, la chiusura è av- nuta in generale ai corsi della volta scorsa o a un livello alquanto superiore. La stessa Rendita si è arrestata nel suo movimento di regresso e ha ricu perato una frazione.
V A LORI FERROVIARI
riT O I/I n i STATO
S a b a to 6 g e n n a io 1 9 1 2 L u n e d i 8 g e n n a io 1 9 1 2 M a r te d ì 9 g e n n a io 1 9 1 2 M e r c o le d ì 1 0 g e n n a io 1 9 1 2 _o 'S «8 ® a ?i ► d —< o © 2 X 0 ^ Ve n e r d ì 1 2 g e n n a io 1 9 1 2 II R endita it a l.' 8 H[1 0[0 100.25 100 85 100.38 100.37 100.50 . . H 1 j2 0[0 100 41 100 51 100 51 100 52 100.53 . * 3 0]0 — 70 — 69 75 70.-- 69.75 R endita ital. 8 8j4 0i0
a Parigi . . . 99 50 ICO.— 99.77 99.75 9985 — --a L ondr--a... 9 9 . - 9 9 . - 99 - 99 - - 99.- - 99.— a B erlin o . • — — — 9 5 . - — R endita francese . . . a m m ortizza b ile . . » * 8 Oio 94.70 94.70 94.65 94 50 94.67 94.75 C onsolidato in g le s e 28(4 — — 77.20 77 06 77— 76.80 y ™ » prussiano 8 0[o 91.75 91.75 91.75 9J.75 91.75 91 «5 R endita a u s tr ia c.in oro — 114.40 114.15 114— 113.90 113.85 » * in a rg — 9110 9116 91.10 9 1 .— 90 9J » * in ca rta _ _ 9115 91.20 91.15 9105 9 )9 5 Rend. spagli, esteriore
a P a rig i... 94 60 94.50 94 50 94.27 94.45 94 35 a L on d a. . . . 92.50 92 50 92 50 9250 92.50 92 50 R en d ita tu rca a P a rigi 9.1.45 91.60 91.52 9 1 1C 9145 9155 » » a L on d ra 9 0 - — 90.— 90.— 90— 9 0 . -Rend. russa n u o v a a Par 103.40 105 35 1C5.07 103.05 105 47 105.40
* portogh ese 8 0 ^ a Parigi ... — 65.41 65 8 65 15 65 15 65.3(0 VALORI BANCARI Banca d’ Italia . . . . Banca Commerciale . Credito Italiano . . . Banco di Roma . . . Istituto di Credito fondini Banca Generale . . . Credito Imm obiliare. . Bancaria Italiana . . PRESTITI MUNICIPALI 7 gennaio 1912 1497 -S78. - 583 — 10850 598.— 10— 294.50 100.50 Prestito di Milano » Firenze » Napoli. » Roma 4 »* /. 5 ° / „ 3"/, gen n a io 1912 101 75 69 50 101— 498.50 CA RTELLE FONDI A RI E Italiano . 14 gennaio .1912 1495 — 877— 384— 108. - 598— 10— 294.— 107— 14 gen n a io 1912 102. — 69.50 101.25 500— 14 Istituto » Banca Nazionale . . . 4 Cassa di Risp. di Milano 5
» » » 4
» » » 3 */„
Monte Pascili di Siena 4 '/„
» > » 5
Op. Pie di S. Paolo Torino 5
» » » 4 7 , Banco di Napoli . . . 3 */, gen n a io 1912 gen naio 1912. °/ 514. — 514 — °/°o 503— 503 — °/o 482.— 483.50 0/ 499.— 500— 01 l o 515.— 513.— °/o 507. - 505.75 °/o 495.-- 495.— °/o —■— - ---°/o 0 1 10 0 1 l o 0 1 l a
_ _
499.25 502.75 M e r id io n a li... Mediterranee. . Sicule ... Secondarie Sanie . Meridionali . . . 3 “/« Mediterranee . . 4 °/0 Sicule (oro) . . . 4 °/0 Sarde C... 3 °/„ Ferrovie nuove. . 3 °/0 Vittorio Emanuele 3 °/0 Tirrene... 5 °/0 ; Lombarde. . . . 3 n/0 \ Marmif. Carrara . . . VALORI INDUSTRIALI Navigazione Generale Fondiaria Vita. . . » Incendi . . Acciaierie Terni Raffineria Ligure - Lem I Laniiicio Rossi. Cotonilicio Cantoni . . » Veneziano . Condotte d’ acqua. . . Acqua P i a ... Linificio e Canapificio i i» < Metallurgiche italiane . Piombino... Elettile. Edison . . . Costruzioni Venete . G a s... Molini Alta Italia. Ceramica RichardFerriere ... Officina Mecc. Miani Silv Montecatini... Carburo romano . . Zuccheri Romani. . . E l b a ... Banca di Francia. Banca Ottomana . Canale di Suez. . 8 L unedì. . 9 Martedì . 10 Mercoledì 11 Giovedì . 12 Venerdì . 13 Sabato . . 100 62 100.57 100.55 100.55 100.57 J.00.57 25.37 25.37 25.36 25 36 25.36 25.36 7 14 gennaio 1912 gennaio 1912 604.— 611— 4 1 9 .- 419. 667.— 685.— •298 — 296 — 347.— 347 — 503.— 503 -504.— 5 0 5 .-352. - 355 — 357.50 352 -380.— 379 — 506. — - 516 — 2 6 5 !- 295.25 ( 14 gennaio 1912 gennaio1912 396.— 389. -297.50 299. -207.50 210 -¡482. - 1485. -364.-- 364 — 1583 — ! 584 — 398 — 396 -85 — 88. -3 -3 7 .- 338 -1960 — I960.— 177.— 174. 110.— ) 15. -151 50 149.--637 — 634.— 162 — 152 — 1175.— ! ! 66 — 209 — 214— 2 7 0 - 270. -132.— 137— 112 — 1)2.50 10L — .101— 610.— 611 88 — 83— 212. - 218.50 4220— 6 8 6 .- 680— 5960 — 5925. -8 1 0 .- 800. -GAMBI su Berlino su Austri* 123.92 105.25 123.85 105.25 123.85 105.25 123.75 105 25 i 123 75 105 25 1 123.75 105 25
Situazione degli istituti di emissione italiani
¿3 ATTIVO
r ( O ro ... L . Incasso J A rgento . . , i P ortafoglio...» A n ticip azion i... *
20 d ice m b r e Differenza 936 883 000 00 — 10 822 5' 105155 000 00 + 1917 .0 498 203 000 00 — 12 956' " i 1(11 UB 000 00 — 21 927 > 1 > ¿j ) Circolazione . . . . » 1042 770 000 00 — 12 174 00'