• Non ci sono risultati.

Scopi del corso .

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Scopi del corso ."

Copied!
77
0
0

Testo completo

(1)

PRINCIPI DI GEOMECCANICA Prof , LELIO STRAGIOTTI Corso di laurea in INGEGNERIA MINERARIA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

L'insegnamento analizza il comportamento geomeccanico dell e formazioni na- turali rocciose eterro se, integrando in tal campo gli insegnam enti naturalistici di Litologia e Geologia. Esso rappresenta l'anello di collegam ento tra questi ultim i e

l'Artemineraria e- subordinatamente - la Meccanica dell e rocce e la Geot ecni c a (di cu i anticipa i fondamenti meccanici esse nz i a I i su Ila basedeIl'osservaz ione e dello studio dei fenomeni fi s ic i) e la Geologia appl icata.

Ha conseguentementecaratter e fondamenta leper i I corso di laur ea iningegn e- ria mineraria, ma potrebbe risultareutileancheper ingegne ri civili, speci e senon comprendono nel loro piano degli studi insegnam enti di Geot ecnica o Meccanica delle rocce. Ha comematerie propedeutiche la Geologia e la Scienzadell e costru- zioni.

PROGRAMMA

- Richiamidi Geolog ia gen e ral e e st rutt ura le edi Sci enzadel lecost ru zi o ni.Termi no logie geomecca n ic he gen erali;ana lisi de i fattor i geol ogici . Iitolog i c ietecnici checondizi o- nano il comportamento di rocc e e ter re.

- Analis idell e propri et à caratterizza nti roc c e eterre come mat eria li:pro pr iet à lit ol ogi- che.fisi che .mec c an ic he etecn i ch e e lorodet erminazione in la bor at or i o ; modell idi con- portamentomec c an ico e cr it er idi resis tenza; clas sificaz ioni tecniche•

•Analisidelleformazion i in situ:element ifond amentali per ladescr i z i o nee lo stud io delle masse rocci os e. del loro stato ten sion al e edel loro comportam ent o ; l'in f lu e n za dell'acqua.

- Studio e progettaz ion edi oper ed'ingegn eri a connes se aform az i on irocci os e o di strut- ture in terra ed in roccia. Ana l is i delle metodologi efondamental idi stud i o. con riferi- mentoa campi di lavoroti pic i deIla meccan ica de i terreni.deIlamec c anic adell erocc e edell'artemineraria.

• L'impiegodimodelli nello st ud i o di strutture in roccia ed in terr a.

• Fondamenti ed applicaz ionidel metodo dell'equilibrio lirni terIrnpostazion edell o st u- dio e delle verifich e di stabilità con riferimentoa scarpatenat ural i eartific i a l i.

• Il problemadell'apertura e cons e rv az i one de i vuot i sotterranei: ana li si dell' equ ilibrio col metodo de lle tension i ;analisidi stabilità nell' intornodegl iscavi;la funzionedel- le armature.

• Il problema dellefondazion i in terra ed in rocci a:concett i general i.

• Cenno ai mez ziartif iciali per modificare le caratteri s ti c h e meccan i ch edelleformazic- ni.naturali o per migl iorare le condiz ion i di stabilità di strutture; stati di coa zio ne nelle strutture in roccia.

- Problemidi geomeccanica nell ecoltivazionimin erar ie.

• Problemi statici di alcuni cantieri di scavo tipici.

• Analisi dei problemi di stabilitàdi carattere generale conseguenti a scavi.coltivazio- ne di miniere. produzione di fluidi dal sottosuolo; l'impiego della frana o della ripie- na per la liquidazionedei vuoti; la defin izionedei massicci di protezione; i fenomeni di subsidenza.

• La sistemazione dei rifiuti in discarica; problemi di stabilità.

• Il fenomeno dei colpi di tensione.

- Ana Iis i deg I i aspetti geomeccan ic i di operaz ion i varie su rocce;abbattimento con esplo- sivi e con macchine; comminuzione ; perforazione; ec c .

(2)

Eser citazioni.

- Modi di ana lisi di sta ti ten sion ali pi ani ; rap pre s en t azi on i su l piano di Mohr; pr op rietà dei me z z i elastici edei me z zi incoe re n tidota tidi attri t o inte rn o .

- Deter mina zi onedi lab oratoriodi alcu ne car at ter ist iche fis i ch e .me c cani ch e ete cn iche d i ro cc e e terre.

-Rap pre sentazio nidi d iscontinu ità strutturaI i neIleform a zion i insito;pro iez ioni stereo - graf ic he .

- Applic a zi on edelmetododell'equi librio limite:anal isidelle spintedell e terre su muri.

-St udiodelladistrib uz ione dell etension i nell' intorn odi un po z zo. o di un a galleria in- defi n i t a .

-St ud i o di un problemadi bu ll onag g io di roc ce in sotterra ne o .

- Stud i o di pro b le mi vari relativ i a cant ie r i min er ar i:ana l i s i di stabilità di fronti di ca- va;calco lo di pilastri di co l t i v az i one ;ana l is i di so l leci t az i oni in gall er i a ape r ta in ri- piena;val utazionede i cedi me n ti a giorno.

TEST! CONS !GLlA T!

Stante lavarietàde gI iarg ome nti tratt at i. l' insegnamentonon s i basa sudi un u n ico te st odi st ud o. Di volta in volta verranno segn alati aglialliev i i testifondamental i e le pu bb licazion cuiattinger eper comp le t are eve nt u a lme nt e le nozion i im pa r ti t e . Tali testi e pubblicazi on son o consu ltab il ipresso la Bibliotec adell'Ist itutodi ArteMineraria .

(3)

PRINCIPI DI INGEGNERIA CHIMICA Prof. SILVIO SICARDI

Corso di laurea in INGEGNERIA CHIMICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Scopi del corso .

Rassegna, analisi critica ed applicazione delle nozioni fondamen- tali per lo studio e per la progettazione delle apparecchiature dell'industria chimi- ca, con particolare riferimento ai problemidella cinetica degli scambi di materia, di calore e di quantità del moto.

Nozioni propedeutiche.

Per una adeguata comprensione degli argomenti trattati è richiesta la conoscenza dei fondamenti di Fisica, Chimica Generale, Analisi Ma- tematica, Fisica Tecnica e Chimica Fisica.

PROGRAMMA Argomenti del corso.

1. Bilanci di energia e materia.

2.Concetti termodinam icinecessari per lo studio e progettaz ion edegli impi ant i chimici ; proprietà molecolari dei gas e de i liquidi;diagrammi di stato.

3. Operaz ioni un ificate ne Il'ind u s t ri a ch im ica:distillazione .as s or b imento. desorbimen- to, estrazione liquido/liquido. lavaggio e l is c iv iazi one,adsorbimento. Calcoligrafici ed analitici relativi.

4. Trasporto di materia. calore. quantità dimoto in sistem irnonotasi,

5.Correlazioni per la previs ione della cinetica degli sc a mb i con l'impi egodi numer i adl- mensionali ricavati mediante l'analisi dimensional e. l'anali si per meccani sm i el'ana- lisi delle equazioni di conservazione. Analogietra gliscambi di quantit àdi mot o. di calore. e di materia.

6. Trasferimenti interfase d i materia e ca lore ,

7. Trasporto simultaneo di materia ecalore: ig r ome t r i a . essi c cam ento. co nc e n t r a z i one . cristallizzazione; termocompressione e sue applicazioni.

8. Studiodei problemi di fluodinamica applicati all'industria chimica: trasportodi liqui- di e gas e relative misurazioni econtrolli; agitazione e mescolamento ;decanta zione;

classificazione;centrifugaz ion e; filtrazion e in le tti granulari e poros i; fluid iz zaz io- ne; trasporti pneumatici.

Il corsoè previsto per gli allievi del 4° anno di Ingegneria chimica.

Esercitazioni.

Viene sviluppato un"ampio programma di applicazion i pratiche quantitative della ma- teria trattata con uno sv i luppo corr is pondente a se i ore settimana I i.

TESTI CONSIGLIA TI

R.B.Bird. W.E.Steward. E.N.Lightfoot -«Fe nomen l di trasportos> Ambrosiana. Milano;

(1970).

A. Foust , L. Wenzel ••Principles of Unit Operat ions >-John Wiley & Sons lnc , New York (1960).

G. Natta. I. Pasquon ••Principi della Chimica Industriale. - Tamburini. Milano (1966).

A. Houghen. K. Watson. R. Ragatz -•Chemica I Process Principles> -John Wi ley & Sons lnc , New York (1959).

W.J. Moore •• Chimica Fisica. - Piccino Padova (1962).

(4)

PROCESSI BIOLOGICI INDUSTRIALI Pr of. GI USE PPE GENON Cor so di laur ea inINGEGN ERIA CHIMI C A

NOTI ZI E GENERA LI

Scopi del corso: il cors o inte nde il l ustra re lacinetic adei processi biologici e la loro app lic azionepratic aaIl' ingegn eri a dei processi produttivi edei procedimenti didepu razi onedelle acque.

Cors i propedeu tici: Chim i c a organica . Chimi ca Fisica . Principi d'Ing egn eria Chi - mica. Chimic aIndu st ri ale.

PROGRAMM A

Arg oment idelcorso.

1. Car atteri st i c hedell e sos t anz ebi ol o g i c he -Tipodi mi croor g an i sm i - Enzim i- Prote ine.

2. Ci net i c a del le rea zioni biologiche ed enzima tic he - Aspett i energe tici .

3. Metodi di co lt i vaz i one conti n ua di liev iti ebatteri c i -Sc ambi di cal ore e di mat er ia.

4. Aera zion e ed ag ita zi one nelcorso di reaz ionibiolog ic he .

5. Prob lemi di scate- u pdaprocessi di la b or at or io a scala ind us tria le.

6. Applic a zioni pratich ea processidi fer men t a z i on e. depur a zi on ebiolog ica e produz io - nedi pr o te i ne .

TESTICONS IGLIA TI

GvAiba,A. Hu mph rey. N. Mill is -eBi ochernical Engin e ering . - Ac ad em i c Press N.V .t.on- don 1973.

E. t.oun, P.K.Stumpt - •Outl i n e s ofb iochem i strv»- J. Wiley & Sons.

W.W. Ec ke nfel d er.D. J.O' C onn or -«Biolog i c al Wast eTreatrna nt» - PergamonPress 1961.

F.C . Web b-«Bi oche rnicel Eng in e er in g . - Van Nostr and Company . London 1964.

(5)

PRODUZIONE DEGLI IDROCARBURI

Prof, RICCARDOVARVELLI Corso di laurea in INGEGN ERIA MINERARIA

PROGRAMMA

Il PERIOD ODIDATT ICO

1) Caratter i st i c h e chimico - fisichedegl i id rocarb ur i. 2) Condizi on edegl i idroc arbu r i in giacime nto .

3) Caratteri st iche ch i mico -fisic hedell eroc c e serba toio.

4) Morfologia dei giacim ent i petr olif eri.

5) Il passaggi o dalla pe rfo ra z i onealla produzion e.

6) Completam ento. si ng oloomult iplo. perman ente oselet tivo ,di un poz zo pet ro li fer o.

7) Oper a z ionidiperfora z i on edell a co lo nna di rivest i me nto (c a si"n g) .

8)'Consid erazi oni su l la port ata di fluido att ravers ogl isp az i dellacolonna di rivesti- mento.

9) Com posi z i on edi unabatteriadi tubidi produzione (tubing).

10) Soll ecit a zioni di una batteria di produzi on e .

11) Inflangiatura di su per f ic ie di unabatter i a di prod uzio ne.

12) Andam entodell a pres s i on e lungo la batte ria di prod u z i one.

13) In ie z ion esotto pressionedi malt a cement i zi a inst ra to (squ ee z e).

14) Stimola z i on e de i poz z i pet ro l i fe r i per acidifica z i one oper frattura zione idrau lica. 15) Produzioneartifi c ial emedi ante pompam ent o ogas-Iift.

16) Separ azione insu pe rf i c ie dell'olio.del gas edell' ac qu a.

17) Trattam ento su pe rf ic ia ledell'ol i o edel gas (des ol f or a z i one. disidrata zione.deg aso- I inagg io) .

18) Trasporto in con d o tte dell 'ol i ogre ggi oedel gasnatur al e.

19) Stoccaggio dell' olio greggio edel gas natural e.

20) Esami di laboratorio dei camp i oni prel evat i atesta pozzo.

NOTA - Leesarclta zlonl accompagn eranno e si altern er annosen z asol uzionedi cont i nuità agli argomenti esposti in ch ia ve teorica. Lees er cit a zioni toccherann o l'aspetto praticodei suddetti argoment i .

(6)

PROGE TTO DI AEROMOBILI

Pr o f. ETTOREANTONA Corso di lau rea in INGEGNERIA AERONAUTICA

NO TIZI E GENERALI

I PERIOD ODIDATTICO

Mat er ie con s i de ra te propedeutich e. oltre que llea contenut omatematic oemec- can i codei bienn io:

• Sc i en z a del leCostruzio ni - Aeronautic aGenerale .• Aerodi namic a

• Costruzion i Aeronaut ich e

•Tecnol o gie Aeronautiche.

PROGRAMMA

Cla s s ific a z i one dei veic olicon partic olareriferimento ag li aero mob i l ie dei missili. Sistemidi mot opropuls i on e e soste ntaz ione . Lineamenti dellosvilu ppode ll ete cnich e ae- ronauti ch e espaziali.

Pot enz a specifica e veloc ità massimade iveicoli. Forz eaer ostatiche.Forz e aerodin a- miche. Di strib uzione di portanza incamp osubc ritico, Di stribuz i one carichi aerodi na mic i incampo supe rson ico.Cla s sifica zio nedei contributi di resi stenza aer od i nami c a;deter m i- na zi one della re s i ste n z a incampo su bso n ico. transon ic o e su pe rs onic o. Regoladelle aree.

Resistenz a'minima ideale .

Espre ssi on i delleforz eaerod i nam ic he in bas eal teor emadella quan t ità di motoedap - plicaz io ni ai rot ori.aisis te m i elica-ala ipersos te n ta t or iedalladetermin azione sper i men-

tale della re sistenz a di pro fi lo. •

Polari di form a e pol ari effettive di velivo ll ,A'lcu ne proprie tà'dell epolari in relazio - nealle prestazio ni dei velivoli. Prestazionidell eaero d i ne.

Le g g i di sim i l itudine edespe rie nze su mod elli.Applica z i on i ai modelli aer odi namici ed idrod i na m i c i . al le prov edi vite. di sgancio . Appli cazione ai modelli'per lo st udio dei fen omeni aeroelas t ici.

Leggedi sim il itudi ne str utt ura le .Impieg o nella rapp r e sentaz ion eenella sin tesi di ri- su l ta tispe r imenta li ete oric i in diagr amm idi progettocon particola reriferimentoallestrut- tu resoggetteafen om enidi inst abilità.Modelli analogici . Campi e final itàdel loroimpiego.

Fu nzion idei com pone nti st r u tt urali.Com pon enti delle str utt ure agu sc i o.problemicon- ne ssi con ledis c on t i nu i tàdi car ico edi geome t ria. Apertu re.

Carichistatici e di fat ic a su l le strutt ure . Condiz ion idi cari c oade s crizionedeter mi- nis t ica eda descr iz io ne proba b i list ica.Cr iteri di prog etto st r utt u rale : vita sicura esicu- rez z a nellarot t u ra.Fenomen iaeroelastici .Des c r izione. clas s ificazione.

Modelli elemen taridi fen om eni aeroelasti c istati c iedinami ci. Ind i c i delpeso e indi ci di bontà delle strutture.

Prog ett odelle gi u nzi on i:giunz i oni rivett at e:giunzio n i medi ante ades ivi.

Regolamenti di Navi g ab i li tàdegli aeromob ili . Evoluzionedei re gol am en ti eloro moder- nicri teri ls pira to ri,Sicur e z za :de finizion e; cr i teri disicur e z z a relativi ai carichi statici , aicar ic hi ades crizio nepro ba b ilisti ca .ai fen omen i aeroe la stici,ai fen omen i di fatica.

alle condizionidi volo. Af fi da bilità:definizione; ev oluzione del conce ttoedella pr a t i c a determi na z ione.

Princi pali materiali metallici impi e g ati nelle st r ut t ure aer ona utiche. Eser cita zion i.

Veng on osv i l u p pa t i una seriedi argomenti tratt ati durante ilcorsoconpartico lare ri- feri ment o alla sim ili t ud i ne.all' aff idabil ità.alcalc olo digiunzioni amezz o di rivettiedi inc o llaggi e aldis egnodi tip i ch est rutt u re degli aeromobili .

TESTI CONSIGLIA TI

Testodiri fer i men t o : G. Gabriell i - «Lezion isullaScienz adel Pr ogettodegli Aer om ob i- li..- Ed. Levrotto& Bella. Torino- Vol .I.

Testi di consultazione:B.Etkin·eDvnamics of Flig ht..• Ed. Wilev.

I. Ba zovsky -.Pri nci pi e metodidell'affidabilità»,Ed. Etas Kompass. Abbott and van Doh eno ff ••Theor y of wingSecti on i.Ed. Dov e r.

fèrkins and Hage-.Air planePerf ormanceSt ab il ity and Cont rol i .Ed.Wiley . Horner - "Flui dDynam i c Dr agIl.

(7)

PROGETTO DI AEROMOBILI Il Pro f, GIANNI GUERRA

Corso di laurea in INGEGNERIA AERONAUTICA Il PERIODO DID A TTI C O

NOTIZIE GENERA LI

Lo sc opo del corso

è

la pres entaz ion e e l'appli c azion e di metodologi edi ana- lisi e di calcolo adatteper affrontare in modo sist ematico alcuniproblemi del pro- getto aeron autico.

Si rit ie ne consigli abile la frequ en z a ach i abbia inte re s se atem i di pro getto gen erali della fa seprel imin ar e especif ici dei sistemi di comando e cont ro ll o del volo.

Per una partecip azione comp let aè util e ave re gi à al c u ne conoscenze di base su lle prestazioni e sulle qualità di volo, sui servo meccan i smi e sulla ela bo raz io - ne ele tt ron i c a dei dati.

PROGRAMMA

Nell 'ambi t o delle le zio n i vengono trattat i i seg uen t iar g o me nti:

- Line e concettua l iper la definiz ion edi un progetto aero na u ti c o : il pro blem adelprog et- to. tema e fond ament i. norme e regola men t i. Fa sidi svolg imento del prog ett o. prelimi - nare .di mas si m a disviluppo: aspett itecnici. economici .or gani z zati v i•

• i I progetto preI im inare:consider azion i gen era Ii su Ila co nfig ur azionedeIveIiv olo; ana- lisi dei pesi. previsi oni di massimadel peso dei co mpon ent i : st udi parametri ci e di- mensi onali : ana l is i disensi bi li tà . fat tore di ingrand i ment o in pe s o.

o Org a ni di atterra mento:tipi e cara tteristiche:complesso pneumati c o-ammortizzatore. dia- gramm i di lav or o;for ze solIe c itant i i carreIli. fattor edi carico aIl 'att er ramento. equa- zion idel sis temaelas tico -ammorti zzato re.

o Il progettodisis te m i dico ma nd oe con tr ollodel vol o :su per f i cidi governo . com p ensa- zione aerodi namica dellesuperficimobil i: trasmis sioni di coman d o .ser vocoma nd i, di- sposi tivi di sensibi li tà art ifici ale:sistemidi co ntrollo delvolo .

Le esercitazioni cons istono neIl'affron ta re temi spe c i fici d i progett o con nessi co n'gIi ar- goment i trattat i nelle lezi on i. In particol ar e vengon oap p li c ate te cnichedi studio param e- tri c o del proge tto prelim ina re. di analisi dei pe si edel centramento . discelta dell a co n fi- guraz io ne e dim en si on ament o di una superfice di gove rno .di st udio di una trasm is si one di comando. di veri fica del progettodel sistem adi comandoe cont rollodelvolo med iantesi- mul a z i o ne alcalcola tore.

TESTI CONSIGLIA TI

G.Gabrie ll i osLez ion i sulla Sc ien za del Progetto degl i Aeromob i li». Volvl l,ed. t.evr ot- to & Be ll a. Torin o.

Mat e ri al edidattic oconsigliat o :

B. Etki n o sDv na ml c s of Fligh t». Wi le y.

J.H.Blak e lo ck -«Au tomat ic Contr ol of Aircra ftand Mi ssile s ». Wiley.

G.B. Perotto-.S istemidi au tomazio ne . Se rv os i stem i •• UTE:T. Tor in o.

G.B.Ni c olò.L.Giorgi e ri -«Li nee con c ettual i per la defi niz i one di un progetto Aeron au- tico».Ae ron aut i ca Mis s ili e Spazio n. l . 1971.

(8)

PROGETTO DI APPARECCHIATURE CHIMICHE Prof, U.FASOLI

Corso di laurea in INGEGNERIA CHIMIC A

PROGRAMMA

Il PERI OD ODI DATTIC O

In troduz ion e. Appar ecchi ature in reg im e tran sitori o e stazi onario .a sta d ie conti nue. con flus si equ ic orre n t i e cont rocorre n t i. Oper azi oni unitarie.Conc ettoe calco lo di stadio di equi l i br i oedi unitàditrasf erimento.Sc amb iatori di calore e conc ent rat or i tradizio- nal ienon. Forni. fornaci.e pipe st ill.Cristalli zzatori.

Distilla z ione. Equilibri li quido-vapore a 2 o più compone n t i.Distillazionebinaria:ca l c o- lo del nume ro di sta di di col onneapiatt i e dell'altezza di quell e a riempim ento. Di- st i l lazi one discontinu a.Condizi on i ott i ma lidi fu nzioname nt o. Distillaz ionea vapor e aper toea flash.Sistemi amolti component i:metod idi calco lo. Dis till az ioneazeotro- pi ca edest r att i va . Di st i ll az ionetermica. Effici en za di colonnea piatti. Dim ensiona- mentocolon ne:diametro.distan z atrai piatti. bilanc io estabili tà idraulica. Cr i t e r i di s cr i min at ivi su i ti pi di pia tt o . Montag g io pi att i . Bollitori edeflegmatori.

Assorbimento e desorbimento. Calcolodel numero di st ad i teo r i c i. altezza e numero di unitàdi tr asf er imento. Colonne ariemp imento: perdit adicarico.ho ld-u p, coeff icienti di scamb io.are einterfacci al i.flood inqvIoadinq,port at a liquida minima (minimum wet - tingrate). Dis cu s s i onedeivari tipi di riempim ento. As s or b i men t o equicorrentee con- troc orr ente ed alt r i tip idiassorb itori.Cal coloassorbitori in presenza di reazione chi - mic a.

Estra z ione liquido/liquido e liquido/so lido. Calcolodi apparecchiature a sta di e a con- tattocon tinuo e lor o dimen sionamento. Propr i et à influen ti l'operazione e pro bl emi di separ az i one del lefas i. Cr it e r i di scel ta del so lve nte.

Adso rbimento e scambi o ion ico. Pr i ncip i e calcolo del le apparecch i atu re. Tem pidi es a u- rimento. Def i niz ion e del meccanismo cont roll ante.Pompepar amet r i ch e .

Essic camento. Princ i p i di ps i c r omet r i a e diagra mmi igrome t rici pe r il sistema aria -acq ua e per sistemi con diversi cost it uent i. Essi c c am entodi liq u id i edi so li di. Cal c o lo e d imens ionamen to essiccatori :effe tti ter m ici. traspo rtodi ca lore tra lefasi. trasporto diumidità nel so lidoed infase gassosa . Concentra t ori spec i al i a fil msottil e . a film batte nte .di st ill ato r imoteco lari , liof ili z z ator i.

Separazione so lido/ liqui d o. Sed i me nt ator i. chia rificat ori ed is pess it ori ,Centr i fu gh e. Fil- tri a lettogranu l ar eea telafil tr ante . Co ad iu v anti.

Ag ita z ion e e miscelazione . Poten z adis s i pat a .Cal colo apparecc hiat ure . Sceltadel tipo e vel oc i t àdell · a gi~a t ore. Gr ad o di mi s cel azion e .

Impiantidi trattamentode isolidi. Richi am i di mac china rio (franto i .mulini. finitori e su- perf i n i to r i) br icch ettagg io . commin u z io ne evag liature .Calcolo teo r ico dell'e nerg ia ri- chie s ta edella capa cità deg li impi anti. Legge di Bond Kic k Rittinger. Impianti magne- ti c i di se para z ion e .

Impiant iditrasporto. depo s ito e spediz ione dei solidi. Richi am idi macchinar io. Criteri di sce l t a . Si s t em idi ril evamento. reg o lazi one e sincroni z z az i one . Trasporto pneuma- tico.

sui.

Es er c it a zioni : 6or esettimana li.

TESTI CONSIGLIA TI

McCab e .Smith -eUnit Opera t ions of ChemicalEngineering . - McGraw-Hili. 1956.

R.Tr eyball -.Mas s Transler oper ationss-McGraw-Hill.Terento, 1955.

D.a.Kern- eProcess HeatTransfers- McGraw-Hill. 1950.

(9)

PROPAGAZIONE DI ONDE ELETTROMAGNETICHE Prof. GIOVANNI E. PERONA

Corso di laurea in INGEGNERIA ELETTRONICA

NOTIZIE GENERALI

Non vi

è

distinzione formale tra lezioni ed esercitazioni in quanto esempi spe- cifici ed esercizi verranno presentati durante tutto il corso. Si preved eche il cor- so, tenuto nel secondo periodo didattico nell'anno 1975176. verrà spostato a I pri- mo periodo didattico negl i anni successivi.

PROGRAMMA

1) La prim apartedel corso è preval enteme nt edes crittiva ecomprende i seg ue n ti arg ane n- ti:

a) band edi frequenza e loro utili z z a zione : gli usi dellevari e bande di frequen z a e i fe- no me ni fi s i c ichene in f l ue nza no la propaga zion e son o es am in at i a par tir e da fre - quenz e di qualche Hz fino a freq uenz eottiche;

b) ele me nti sulle antenne: in breve ed in forma semplic esono des cr itt ivar itip i di an- tenn e, loro caratter izz az ion e ed uso, ci r cu it i equ iv a le n ti , guadagno. areaequlva lente, 2) La seconda partedel corso approfond isc e alcuni aspetti della propagaz ion edelle onde elettromagnetiche, part icol a rm ent e inter essa nti per le app li ca zi oni;ogn i anno verra nn o sviluppatialm enoduede i segue nt i argome nti:

a) propagaz ion e troposferica: indi c edi rifr a z ionenella atmosfera terr estre, equaz ioni del l 'otticageometri ca in mez zi is ot ro p i non omogenei. applicazione all o studio de i collegamenti in ponteradi o, duct ing troposfe rico e suoi effetti. propagazion e in pre- senza di pioggiae nebb i a, esame della valid itàdell e appr os si maz i oni dell'ottica geo - metrica ;

b) propagazione ionosferica : plasmi artif i c ialie naturali e loro princ ipali ca ra t te r is t i - che, ind i c e di rifrazione nei plasmi, ottica geometrica in talimezzi. raggioordina r io e raggio straordinar io.effetto Faraday. la ion os f er a terrest re esue ca ratter is ti ch e princ ipali, rifle ssionee rifrazione di onde rad i o nella l onosfera,effetti io n o s fe ri c i sulle radiocomun icaz ioni esui collegament icon satelliti:

c) remote sensing: uso delle ondeelettromagnetich e per lo studio dell'ambiente.in par- ticolare sia per misure da terra (ad es.:radar meteorologici) sia per misure da satel- liti in varie bande.

Seminari: in alternàtiva ad alcune partidel corso. gli allievi che lo richied ano potranno seguire gruppi di lezion i su uno dei seguentiargomenti monografici :ottica coerente ed o lografia; propagaz ione in sem iconduttorie strutture per iod iche.

TESTI CONSIGLIA TI

G.E. Perona •«A ppunt i di lezione••

Libri di utile consultazione:

Ratcl iffe • «Magn e t o i o n ic Theory••

-L iv inqs tone - «The Physics of Microwav e Propagat ion••

(10)

PROSPEZIONE GEOFISICA Pro!. GIUSEPPE RATTI Corso di laurea in INGEGN ERIA MINERARIA

NOTIZIEGENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

È

un insegnam ento seme st ral e, di nuova ist i t uz i one , che rappresenta un'inte- grazion edi Geofisica Minerari a(Geofisica applicata, secondo nuovo Statuto),con riguardo ai problemi più specificam ente geologici e minerari. Ha carattere appli- cati vo e conce rne l'impo stazione e l'organizza zion e di rilevament i geofisici,I'im- piego di strumenti di prospezione, l'elaborazione dei risultati.

Non vi

è

un progr ammapref issato, nel senso che saranno sviluppati quei me- todi di prosp ezione geofis ica che presenter anno interesse per gli allievi. eventual- mente in relazion e alla tesi di laurea.

Il cors o comprender ànumeros e ese rci t az i oni pratiche sul terreno.

(11)

PROSPEZIONE GEOMINERARIA Prof. PIETRONAT ALE

Corso di laurea in INGEGNERIA MINERAR IA PROGRAMMA

IPERIODO DID A TTI C O

-Fi nalit à del la prospezio negeomineraria .Fasi della ricerca e conosce nze di base.

-Conoscenze gene ra li ege ol og i ch e del te rr itori o da esplo ra re. con part ic ol ar e ri gu a rd o al lav or odiril ev ament ogeolo g i c o.

- L'a na li s i meta lloge n i ca prel im i n are. Fonda men ti meta lloge nici generali e studiodel si- gnificatogiaciment ologicodel quad ro geo-pe t rog ra fico regiona le.

- Lapros pe z ion edel territo ri o med i an t e le varie tecnic he di rilevamen to mine ra log i c o.

ge och imi c o e geof is ico •

•Lo studio deIl indizi o min e ral i z z at o .La v or i di accer t amento .

- Teori a e pr at i c ade l la campi ona tura. Ca ratt er i z z a zion e tecnologic adel minera le . Cuba- tur a .

- L'anal i s i del la co lti va bi li t à del gi ac im ento . As pett i tec n i c i edeconomici . - Lavalutazion edell' econom ic ità dell'impr es a mine r ar i a.

Es er c it az ion i.

- Esercitaz ion i pratichedi ril evamentosul terrenoed ela borazi one in au la de idat i.Es er- ciz idi st ra ti me tr i a•

•Saggidiagnost i c ichim ic i emi nera logici . - Ca Icolidicampion at ura e di va lut az ione .

TESTI CONSIGLIA TI

V.M.Kr e ite r - eGe o loqica l prospecting andexp lor at i on••

J.Sand ier - «M ise en va leur des g isements métaIlif ères», R. Parks - «Examinat ionand va luat ion of minerai property ••

(12)

RADIOTECNICA Prof , C. EGIDI Cor so di laur ea in INGEGN ERIA ELETTRONI CA NO TIZI E GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il cors o di Radiot ecni ca, che molti anni fa conte ne v asost anzi a lment e tuttele noz ioni nec es sarieper chi si occupass edi radiocomun ic azioni , si

è

andato pro- gres s iva mente restring endo negli obbiettivi eapprofondendo fino alla forma attua- le, in modo da tenere cont o dello sviluppo dei numero si argomenti cheoggi costi- tu i sc ono il cors o di lau rea inele tt ro ni c a.

Esso ha come premessa una parte del corso di Comunicaz ioni Elettrich e e il cors o di Elettron ic aApplicata l, manaturalment esi avva le in una certa misuraan- ch edi al tr i corsi prece de nti .

PROGRAMMA

Èsostan zi almenteded ica to all ost udi o edall a progetta zione di massima de iri c ev i t o- ri. conparticolare ri guar do per quell i radiof onici e televisiv i .

Partedai compleme nti sull amodulazi one rad i of on i c a. stere ofonica etelevisi v a ed il- lustra le bas ifondamentali del processodi ripresa eripro duzionedelle immagi ni telev isi- ve in biancoene r o e a colo ri .elementi tutti chenon ven g on oforn i t i ne i cor si precede n ti o paralleli. Proc edepoi verso lo st udiodegli sche mi tipic i dei ricev it ori sono ri e te levi- sivi, quasi es c l usi va me nt e atrans i s t or i con cenni ag lielemen t i integ rati e.rich i am i a quelli a tubi. in modo datene re sempre conto de ll o sta t oatt ua le delle costruz ion i in du - stria IideIsetto re. Pr os eg uequind iver s o la pro gett az ione di alc unepa rt i fondamentaI i di ques t iapparecchi. nei limiti consentitidal tempoadi s po s i z i one .Sf io rasolta nto . per ana- logh imoti v i . la progettazi one de itrasm ett itor i ingenera le ede iri c evitor ite l ev i s iv iaco- lor i.

Ilcorsodi Radiotecnicafornisce all'ingegnere elettr onic o laprep ara z io ne tip i c a ne- cessar i a per una inse rzi one nell e divisioni progett at iv e dell efabbr i ch e di ric ev it or i civ i- li e prof e s s i on al i.

Pe r ovviare alle accresciute necess i t à del la Rad iotec n i ca mod ern a . spec i alm en t e ne i con f ronti della proge ttazione dell e apparecc hiature. chenon trov anospaz io ne lle limitat e dimen si on idi un corsoun i versi t ari o .vengono propo s t i. in sededi tes idi laurea . compit i pr ogett ativ i che in una certa mi sura complet ano ilcor soe cos ti t ui s c on o l'approfondim en- to di al c uni ar gome n ti ivi appe naacce nna ti . inattes a di una futura sist emazi one·p'iù or- ganica che preve da l'i st it uzi on edi un cors osuc ces s iv o spec if icam ente dedicato ai pro- blem idel l a rad io f on i a ed alla pr ogetta zi one dei var i circuiti cost it uenti il ricevitore.

(13)

REATTORI NUCLEARI Prof. SILVIO EDOARDO CORNO Corso di laurea in INGEGNERIA NUCLEARE

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso è destinato agli allievi del 5° anno. che si prefiggono di approfondire gli·aspetti neutronici della Ingegneria Nucleare. sia in ordine ai metodi di proget- tazione dei nocciotl, che per la soluzione dei problemi di statica e dinamica che sorgono nell'esercizio delle centrali di potenza.

Rappresenta un approfondimento di argomenti tipici di Fisica dei Reattori Nu- cleari e ha lo scopo di mettere in contatto gli allievi con alcuni metodi matemati- ci più avanzati e rigorosi di formulazione teorica della neutronica, su cui si basa- no attualmente i codici di progettazione per calcolatore •

.11 corso si prefigge inoltre di avviare gli allievi ad affrontare problemi origina- li di ricerca scientifica. in neutronica applicata. specie nel campo della dinam ica.

Corso prop edeutico: Fisica del reattore,nucleare.

PROGRAMMA

1. Teoria del trasporto deineutroni·Diverse forme della eq uazi one di Boltzmann linea- rizzata per i neutroni e la loro mutua equ i v a l e nz a . Svi luppo in armoniche sferiche del- la densità in fase. Approssimazioni PL e 8L• Spettro neutronico in rallentamento.

2. Teoria dell'assorbimento in risonanza -Con particolare riguardo al metodo della riso- nanza intermedia.

3. Teoremi fondamentalidella Fis ica dei reattori nucleari -Loro dimostrazione rigorosa nell'ambitodelle teorie asintotiche. Calcolo delle sezioni d'urto a molti gruppi ener- getic i. Transitori spettralidi interfaccia nelle strutture moltiplicanti non omogenee.

4. Metodi analiticie numerici nella soluzione di problemidi dinamica s pe z ie le dal pun- to di vista neutronico -Transitor ida espulsione di barre dicontrollo. Teoremi di equ i - valenza tra strutture moltiplicant i divergenti e stazionarie. Teoria rigorosadella «Fu n- zione di import an z aD, anche in regime non stazionario. Funzione di trasferimento di un reattore. Metodi perturbativi in neutronica.

5. Particolaritil della fisica dei reattori veloci autofertilizzanti.

6. Problemi del ciclo del combustib ile·Reattoritermici e veloci. Fattore di conversione iniziale.Cenni al ruolo primar iodella fonte nucleare nella soluzione del problema e-

nergetico mondiale. .

Esercitazioni. Èprevisto un pomeriggio per settimana.con possibilità di attività interdi- sciplina re e uso del calcolatore.

TESTI CONSIGLIA TI

Beli. Glasstone -«N uc lea r Reactor TheoryD. Van Nostrand Reinh .. 1970.

B. Davison - «Neutron Transport Theory •• Oxford U .P .. 1958.

Z. Akcasu -«Mat h emat i c a l Methods in nuc lea r reactor dvnarnic sa, Academic Pres s , 1971.

V.Boffi -«Fi si c a del reattore nucleare•• Patrono 1975,2voli.

Appunti del docente.

(14)

REOLOGIA DEI SISTEMI OMOGENEI ED ETEROGENEI Pr o!.ROMUALDO CONTI

Corso di laur ea in INGEGN ERIA CH IM IC A

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Il co r s o si propo n e di il l us t ra re l' appl ica zion e della reologi a a Il' ingegneria chi mi c a e pert a n t o si compone di due part i :una in cui vengono in t r o d o tti esvilup- pati i conc etti fondam entali de ll a reologia e una in cui gli stessi vengono appli- cati nell a problemati c adi speci fic he te cnolog i e ed apparec chiature. Esami prope- deut i ci: Fisic a l, Anali si I ed Anal i s i II.

PRO GRAMMA

Prem e s s u, Pro pr i et à dei flui di con particola re rigua rd oalle cara tte r is t ic he reol ogi ch e dei fluid inon-n ewtoni ani:ps eud opl ast i ci, dila ta nti, di Bingham , visc oel asti c i,t ixotr op ic i, r eo- pettici . (Fl ui d i edraq-re d uc tlon »}, Modelli per l'interpre taz io ne dell e prop r i et à reo l oqiche.

Stat ic a deiflu id i.

Sist emi omoge ne i:

a) Mot o dei flu id i newtonia ni enon-newt on i an i - Equ a zi on e di cont inuità -Equa zion e del moto -Mo t o viscoso e moto tur b o l e nt o - Viscos i tà turbo le n ta - Prof ili dive l oc it à . b) Bi l a nci o energetico -Equazione del l'ene rgia - Equa zione di Ber n ou ll i - Perdite di ca-

rico incondo tti per fluidi new t on i an i enon -ne wt oni an i - Mi suredi portat a.

cl Mot o di fluidi comprimibi li. d) Moto di fl uidispeciali.

Sis te m i eterogenei:

alMo t o di flu idi ete rogenei - Mot o di fl u i d i atto rno a corpisol idi - Strato lim it e - Res i- ste nza di forma -Mot odi part ice l le soli de eflu ide in fluidi , anc he in cam pi di for z e non gravi tazionali - Flusso in let ti granulari -Princi pi di filtra z i on e - Pr in c ipi difl u i - dizzazione.

b)Fl usso bifasico in tub i e lett i granu lar i . Rif er im ent idiretti ad oper a zionichimi ch e:

a) Fil trazi one in lett o granulare. fi lt r a z i on e cen t ri fuga, lav agg io per fi l t razione . b) Sed i me nt a z i one libera e forzata. classificazione.

c) Tras por to pne umatico .ci cloni. Iett i fluidizzati .

d) Perdite di car i co in lett i gra nu lar idi flu s s i bifasici inco nt r oedeq u ico rre n te: h o l d- up, loadin g. floodi ng . regime pulsa to .

el Gorgogliatori .

f) Reatt or i agitati: potenzadissipata del l'agi ta tore pervarie geo met r ie del sist ema : so- spens ionedi so lidi in li qu id i peragitaz ione .emu lsi ona me nt o, ag i tazio ne difluidinon- newt oni a n i - Gr ad o di misc elazion e- Conce t to di segregaz i one .

Eserc it a z ion i.

Ven go no proposti ca lc o li suapp licaz ion i degl i argomen ti st udia ticon uno svil u p p o glo ba le di 15120ore.

TESTI CONSIGLIA TI

R.B. Bird. W.E.Stew ard. E.N.Ligh t f oo t -«Fe n ome n i di trasportoIl. Ambrosiana Milano 1970.

F. A .Holl a nd -sFl u ld flow for Che m ica l Eng i neers'.Ar nold London (1973).

A.Foust , L. Wen z e I -•Pr i nc i plesof Unit Ope rat i ons•- John Wi ley & Son s lnc, New Yor k (1966).

W.loWilkinson -«N on -ne w to n ia n fluids •• Pergam on Pres s London (1960).

(15)

RICERCA OPERATIVA Prof. ANNA MARIA OSTANELLO-BORREANI Corso di laurea in INGEGNERIA MECCANICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

4 ore lezione - 4 ore esercitazione (corso intero).

Propedeuticità:

corsi di matematica del bienn io - Elementi di programmazione - Ele- menti di Statistica.

Conoscenze specifich e

rich ieste:

matrici, spazi vettoriali - funzioni dipiù va- riabili.

PROGRAMMA Parte I

-Consideraz ion igenerali sulla R.O. - Fasi di studio di un problema di R.O,'- Modelli.

- Formulazione generale di modelli linearidi ottimi zzazione - Algoritm i di soluz ione - Dualità - Costi marginali - Tests di se nsi bi li tà - Parametr izza z ione-Obiettivi multipli Decomposizione·Problemi decisionali a più livelli.

Parte 1/

• Ottimizzazionesui reticoli(Programma zione reti colare)- Grafi - Reticoli· Cicli e co- cicli - Dualità.

- Problema del trasportoe del potenziale - Algoritm idi flu sso eapplicazion i (cammino più corto , as s egna z i oni.etc.]- Interpretaz ione reti c o l are del metododel Simpl esso.

- Multiflusso -Fl us si con moltipl ic ato ri.

- Cammini cr i t i ci (PERTcos ti e tempi). Parte 1/1

- Programmazione lineare a numeri in t eri .

Esempidi problem iapplicativ i ·Connession e con la programma z ionereticolare - Algo- ritmodel pianosecante •A Igoritmo di Branch and bound.

Parte IV

- Programmazione dinamica lin eare.

Analis.idi fenomeni dinamici - Teorema di ottimalità - Ottimizzazione a più livelli - Ri- cerca di una politica ottim ale • Applicazioni.

- Cenni di teoriadei gioch i . Parte V

- Modelli decisional i non linear i ·Cennidi programmazionenon lineare - Conve s s ità Teorema del punto di sella - Condizioni diKuhn-Tucker • Algoritm i di calcolo.

Esercitaz ion i.

Esercizi sugli argomenti trattati - Costruzione dimodelli didatt ici ·Uso del calcolato- re per soluzione dei modelli.

Analisicompleta di modelli reali. a scelta.

TESTI CONSIGLIA TI

Hillier F.S.e Lieberman G.J.· «Introduzione alla Ricerca Operativa. - F.Angelied.1973 [traduz ,da edizione inglese 1968).

A.Kaufmann - «Méthodes et modèles de la R.O. - Tome I. Il•• Dunod 1964.

L. Ermini - • Programmazione Lineare» - ISEO I ed. 1972.

G.B. Dantzig -eLinear Programming and extensions» - Princeton Univo Press 1963.

Colomie Brioschi- .Ricerca operativa»• CLUP Milano1973.

C. Berge e A. Ghouila Houri -•Programmes. je ux et Réseaux de Transport»- Dunod 1967.

S.Vajda -.Pl ann i ng by MathematicsI ·PitmanPaperbacks 1973.

14.

(16)

SCIENZA DELLE COSTRUZIONI per aeronautici

Pro!. A.M. SASSI

Corso di laurea in INGEGNERIA AERONAUTICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Le lezioni spiegano la teoria e portano esempi di applicazione. Durante le eser- citazioni vengono eseguiti elaborati sotto la guida degli assistenti e periodica- mente si effettuano prove scritte di verifica dell'apprendimento progressivo. L'esa- me consiste in una parte scritta sulla prima parte del programma che può anche essere sostenuta a metà del corso. L'interrogazione avviene soltanto a fine corso su tutto i I programma;

Gli esami propedeutici sono: Analisi I e Il; Meccanica razionale.

PROGRAMMA PARTE I - Travature.

Travature piane sollecitate nel loro piano - Equilibrio degli sforzi - Caratteristichedi sollecitazione - Travature reticolari piane - Equilibrio degli sforzi - Statica degli sforzi nello spazio - Deformazioni nel piano - L'equazione dei lavori virtuali - Deformazioni del- le travature reticolari - Flessionedelle travi diritte - Sistemi piani iperstatici -Trave con- tinua - Travature simmetriche -Deformazioni nello spazio - Strutture iper s t a t i c he nellospa- zio - Linee d'influenza di spostamenti.

PARTE Il - Teoriadella trave - Resistenza.

Analisidella deformazione - Analisidello stato di tensione - Le proprietà del corpo elastico - Il problema di De St. Venant - Sforzonormale e flessione - La torsione - Il ta- glio - La teori adelle travi - Il carico di punta.

Esercitazioni.

Le esercitazioni consistono in applicazioni della teoria svolta a lezione: in esse gli studenti imparano a risolvere problemi concreti. Si richiamano principi di statica e di geo- metria delle masse indispensabili per lo svolgimento dei calcoli richiesti. E' possibile.per glistudenti che lo vogliono. sostituire le esercitazioni riferentisi alla Il parte del corso con lo studio più approfondito di un problema particolare che risolveranno in gruwo di non più di 5 allievi sotto la guida del docente.

TESTI CONSIGLIA TI

P.C icala -eSc ie n z a delle Costruzioni . vol.I e Il - Levrotto & Bella.Torino.

AvSas si, P.Bocca.G.Faraggiana -«Esercitazionidi Scienza delle Costruzioni•• Levrot-

to & Bell a.Torino.

(17)

SCIENZA DELLE COSTRUZIONI per civili

Pro!. FRANCO LEVI Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE

NOTIZIE GENERALI

l PERIODO DIDATTICO

Si allega il programma. Come indicato nellaprefazione del libro di F. Levi. il corso «c on serv a una forma classica, fondata sull'ipotesi elastica e sul concetto delletensioni ammissibili. Così pure, nello sviluppo delle applicazioni, non si accenna che di sfuggita aua possibilità di ricorrere agli strumenti moderni di cal- colo automatico. Tale indirizzo. in apparenza obsoleto rispetto agli attuali orien- tamenti della materia, si giustifica a nostro avviso con il carattere propedeutico dell'insegnamento di cui trattasi ,Noi riteniamo infatti che vi sia tuttora vantag- gio ad iniziare lo studio del difficile problema dell'equilibrio del corpo deformabi- le pel tramite della teoria elastica. onde acquisire una prima solida base di rife- rimento, alla quale potranno utilmente appoggiarsi ulteriori sviluppi in campo ane- lastico , Nella presentazione orale dei vari capitoli noi non manchiamo tuttavia di richiamare,l'attenzionesul carattere convenzionale e talvolta arbitrario del con- cetto di «t as so ammissibile »,in particolare in presenza di azioni esterne di di- versa origine: forze e deformazioni impresse.

Analoghi ragionamenti valgono, a parer nostro, a spiegare l'omissione degli argomenti attinenti all'applicazione sistematica del calcolo numerico.Non ci sem- bra infatti logico abbordare la metodologia necessaria per risolvere i problemi ad alto numero di incognite quando ancora non si sono assimilati i concetti fondamen·

tali; ed è ovvio che l'illustrazione diquesti ultimi risulta più chiara se riferita ad esempi elementari. Sarà compito dei Corsi successivi fornire gli strumenti ,di ca- rattere essenzialmente matematico, che consentono di estenderela trattazione in tale direzione.

È

invece stata nostra cura iniziare il Corso con una illustrazione succinta, ma abbastanza accurata, della teoria generale del corpo elastico, onde mettere in chiara evidenza la portata delle ipotesi via via introdotte per la ri solu- zione dei problemi tecnici.

È

questa la via classica,

~dditata

dal Colonnetti e suf·

fragata da lunga esperienza didattica, alla quale siamo rimasti fedeli per intima convinz ione».

È

disponibile una raccolta di esercizi di M. Sertero e S. Grasso che segue pas- so passo il programma del Corso.

Esami propedeutici consigliati:

Analisi I e Il Geometria Fisica I e Il

Meccanica razionale.

(18)

PROGRAMMA

Teoriadel corp o deform ab il e - Els stic itè,

• Premes sa o Defin i zi one e ruol o del la eSc ien z adell eCo stru zion i » -Suo i aspe tti sfor- matlvoeed «inf ormativo ».

o St a t i ca de l corpo rigid oe meccanica de l corpo de form a b il e -Ris ol u zione de i probl em i static ame nt e inde termi nati·Equilib r io dafor zeesterne e stati di coazio ne - L'ipote s i de lla elas ti cit à:portata e limi tidi applicazione - Cenn i sui pr in c ip idi sicure zza . - Ana li s ide lladefo rma z io ne - Com pon en t i del l o spo s tam en t o e compon en ti del l a defor-

maz io n e "C ondizioni di congrue nzaedi compati bi lit à .

- Analisidell o st at o di ten s ion e- Def i n i zion i e no tazioni " Compon ent ispec i al i di ten- sio ne -Rel a z ionedi Cau ch y •Te nsi on i pr i n c i pal i - Is o sta t i che - Es emp i di tr a c c iarne n- to• Equaz ionidi equiIib rioaIlasupe rfic ie ed eq uazioni inde fi nite.

• Energ ia pot enz i ale elastica - Sta to natur al e. st at o nondef or ma t o - Ip otes i dell' elast ici- tà o L'e ne r gia potenz ia le come funzione qua dr at ica deIle co mp one n ti di def o rmazione - Espres s ion edell'equil ib r io del solid oelastic oco l principiode i lavor ivirtuali · Teore- ma di Clapeyron • Azion i statìche edazi on i dinamiche"Relaz i on etra componenti diten- 5ione e compo ne nti deIladeform a zione • Espre ss ione deIl'energ ia pote nz ia le in funz lo - nedell e a ,r e dell e (.y -Ener g i avin col a t a . lavoro di deform a zione.

• Legge di Ho oke• Princ ipio di sovrap posiz ion edeglieffetti ·Alt re propr i e t à del corpo elastico.

•Ipotesi dell' is otrop i a -Co e ffic ie nti ela s tici · Rel a z i on efra E.m.G.

Cas i sem plic i disollec itszione,

•Il solidopr i s ma t i co • Ri s olu z ionedel Clebsch- Pr in c ip i odi DeSa intVen ant-Cara t t e - risti c he dell a so l l ec i taz io ne· Gen e ral i zza z ion edel proc edim ento - Impostaz ion e ele- mentare de i casi sempl i c i .

- Traz io ne semp li c e " Tensioni e def or mazioni - Misu redi E.m - Ce nn i su l le macch ine di prov a e sug li estensimet ri - Di a gramma sf orzi -def or mazi o ne - Intagl i .

"Flessi one se mpl ice - Ipot e s idi Navier -Flessione rett a - Flessionedeviata- Formade}

lese zioni infle s s e • La vo ro didef orma z io ne -Eq ua z ionedifferen z ia le dell a line a el a - stica .

• Pressof lessione> Ce n n i rias s untivi di ge om e t r i a deIle mas se ed app Iic az ione alla corn- bin azione de Ilosforz onormale ede I momen t o flettente·Trattaz ione ana litic a• Regione di no c ci o l o - Lavoro dideform a z i one .

o Il problemadell asezione parzi a l i z zata •Richi a m idi sta ti c a graf i c a·Se z ioni nonarma- te • Sez io n i armate"Cenni sul comportam entoa rottura.

• Concettodi precompres sione - Princip ali vantaggi.

o Instabi lità del solidocar icatodi punta o Cons ide ra z ioni in t ui ti ve - Teo ri adi Eulero- Li- mitidi valid ità·Caso dei soliditozzi" Pil astri in cem entoarmato » Importan za de ife- nomenidi instab il i tà .

-Flessione e taglio - Form u le approssimate - Lavoro dide fo rmaz io n e - Fattore di taglio - Variaz ionedelle tension i int or n o al punto·Cer c hi o di Mohr - Noz ionedi centr o di ta- gli o .

"Torsione semp lice " Ci lindro circol ar e - Altre forme di sezione - Ana logia - Lavoro di deforma z ione - Element i cavi a parete sottile - Cennisui profil i aper ti .

•Sollec ita z ion i comp os te -Cenni su icriteri di resisten z a pi ù imp or tanti insedeap p li c a - tiva.

Teoria delle Iravi in fl e s s a.

- Rich iami suitip idi vi n c o li · Tipologiadelle travi e degliarchi .

•Rich iam isuidiagrammi delle caratteristiche della sollecitazion e- Nozione di linea di inf lu en z a - Applica z ione alle travi is os tatic h e ,

- Linea elast ica delle trav i in f l e s s e • Metodo anal it ico - Esempi.

- Trav i iper s t a tic he ad una campata" Conside raz ioni int u i ti v e sul compor t ament o ' La tra- ve parz ia lm ente in c a s t r ata come elementodelleossature a magl ia"Trattazione appro s- sim ata.

"Applicazione dir ettade l princ ip io de i lavori virtua li (metodo di Muller -Breslau )-Calco- lo di reazioni iper s t a tic he e di spostamenti- Applicazione alla risoluz ione diretta di problemi iperstatic i nel caso generale.

•Teorema di Betti o Applicazione altra c ci amen t o delle linee di influenza di spcs tarnen- ti · Estensioni alle linee di inf l u e nz a delle reazioni dei vincoli.

• Teorema di Menabrea - Teorema di Castigliano- Appflcaz lone alla risoluz ionediproble- mi iperstatic ied alca l c o l o di deformazioni.

- Trave continua ",Equazionedeitre momenti "Calcolo delle reazioni - Nozio n isui punti.

fiss i ·Trave ad asse spezzato.

- Linea elasti ca - Metodo grafico- Corollaridel teorema di Mohr.

(19)

Le travaturereticolari.

• Generalità·Conteggio deivincoli•

• Poligoni crernonlanl , - Metodo di Ritter.

- Applicazione dei teoremi generali e del metodo di Muller Breslau alle travature'retico- lari.

Esercitazioni.

Comprendono un minimodi sei ore settimanalidi esercitaz ion i in aula e due-tre eser- citazioni di laboratorio.

TESTI CONSIGLIA TI

F.Levi· «Scienzadelle CostruzioniLevrotto& Bella 1974 (III ed.},

M.Bertero-S.Grasso· .Esercizi di Scienza de l le CostruzioniD - Levrotto& Bella 1974.

G.Colonnetti - sSc ienz a delle CostruzioniD - Einaudi Torino.

O.Beliuzzi - «Sc ianz a delle CostruzioniD - Zanichelli Bologna.

(20)

SCIENZA DELLE COSTRUZIONI per chimici, elettrotecnici, minerari , nuc l eari

Pro!. C.E.CALLARI Corso di laurea in INGEGNERIA CHIMICA

NOTIZIEGENERALI

Esam i propedeutici : Meccanica Razionale Analisi Matematica.

l PERIODO DIDATTICO

PROGRAMMA

• Introduzione gene ra le aIla sta tica deIco r po r igidoe deI corpo deform ab ile.

• Stud i odei solidi deformab il i elasti ca me nte.

• A naIis i deIlosta to di tensione e deforma zione.

• Condi z i on i disol le ci ta z i one nelle str u tt ur e monodim en s ional i.

• Crit eri di rottur ae di re s i st en z adeimat eri ali.

• CaIcolo deIle st r u tt ure i perst atiche elasti che .

• Te oremi su l lavor o di def orm azione dell estrutture elas t i c h e.

• Cenn o sul lo st ud iodegli effetti dei car ic h i mobili sullestrutture.

• Fenom eni di insta b i l ità .

• Cen ni sul l o stud i odi st r u t t u re bid imension al isempl ici .

Esercitaz ioni.

Ven g on oap pl ic ati prati c amente i co n c e t t i teorici esposti,nelle lez ion i;in apertura del cors ovengo no in part i colare ri ch i amat ie sviluppati, con intentoap plica t i v o , gliargom en· ti relativi al la ge ometr ia delle masse e alla statica del co r po rigido.

TESTI CONSIGLIA TI

F.Levi - «Le zìonìdiSci e nz a del le Costruzion iD.

O. Belluz zi -«Scienzadelle Costruz ion iD vol.I.

M.Bert er o-G.Gra s so -eEs ercizi di Scienza delle Costruzìonle,Levrotto & Bella,Tori- no.

(21)

SCIENZA DELLE COSTRUZIONI per elettronic i

Prof. UGO ROSSETTI

Corso di laurea in INGEGNERIA ELETTRONICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso per el ett ron i c i, oltrea fornire i fondamenti del corso classico di teo- ria dell'elasticità eteoria dell etravi, indica ed esemplifica nei seminari finalial- cuni aspetti applicativi.

Esami propedeutici consigliati :

Meccanica Razionale eFisica lo

PROGRAMMA

1) Elemento tr av e• Car att eri sti ch edella so l le citazio ne .

2)Tra v a t u re pi an e ·Vin col i o Re azion i -Diagrammidell e sol lec i ta z io ni . 3) Anali s idell adeforma zion e.

4) Analisidello st a to di tens ion e.

5) Proprietàdel cor poela s t i c o .

6)Deforma zionidell etravi infless e• Line a elas t ica - Principiode i lavori virtu ali.

7) Sistemi pian i iperstatic i.

8) Il problema di St. Venant- Cas i sempl ici di so l le ci t azi o ne - Cennoal ceme nt oarma t o ed al pre compresso·Condizion idi resisten z a- Tension i idea l i .

9) Il caricodi punta.

Seminari conclus i vi(ne l le ultime tresettiman edi cors o gli al lie vi pos son o sceg lie re tra uno dei segu ent i semi n ari )

Al Complemenri al corso base.

o Travature ret i c olar i piane.

- Linee d'influenza•

• Teoremisul lavoro di deformazione.

B)Sperimentale.

- Le prove sui materiali e strutture - Provesu modelli· Estens im etri elettr ici - Appare c- eh iature e lettron iche d i m isura (con Laborator io) •

C) Instabilità .

• Questioni di seconda approssimazione nell'instabilità elastica- Teoria di Enges ser - Shanley.

D)Applicazionidi calcolo automatico.

- Esempi di ca Icoli struttura li con ca Icolatore• Programmaz ione.

E)Strutture.

- Ipotesidi caricoo Norm<ltiva• Cemento armato - Precompresso - Strutture metall iche - Appl icaz ion i ad una struttura di interesse e lettronic o .

Esercita z ion i.

Nella prima parte:esercitazionianalitiche in aula. Nei seminari final i esercitazion i analitiche,grafiche e sperimentali, secondo i divers i indirizz i.

TESTO CONSIGLIA TO

• Estratto dalle lezioni di Scienza delle CostruzioniI) di P. Cicala e dispensa di U. Ros- setti.

Dispense sui seminariconclusivi.

(22)

SCIENZA DELLE COSTRUZIONI per meccanici

Pro!. PLACIDO CICALA

Corso di lau r e a in IN GEGNERIA MECCANICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

La Scienz a delle Costruzioni determina lo stato di tension e e di deformazione a cui le costruzion i sono soggette nella loro funzione di trasmission e degli sfor- zi. Il corso del 3° anno considera solo le strutture unidimensionali (travi e siste- mi di travi ,non le piastre o i gusci).

Per l'apprendimento di tale materia èindispensabile la conoscenza della sta- tica nel piano enello spazio, nonchè della geometria delle aree, oltre alle nozio- ni comuni di analisi.

È

opportuna la conoscenza della cinematica nel piano. Il cor- so a sua volta è propedeuticoa quelli nei quali si studia la progettazione

e

rea-

lizzazione delle strutture (Corsi di Tecnica delle Costruzioni, Costruzioni di Mac- chine, Costruzioni Aeronautiche, ecc.).

PROGRAMMA

Ana li s i dellosta t o di def o rmazi one.

Anal i s i dello sta t o di tens i on e. Equaz ion ede i lavori virtuali.

Proprietà del corpoelas ti co e limiti relat iv i .

Teor ia diSt.Ven ant dell etravi . Ca s i semp licie solle ci ta zi oni comp os te .

Trav ature pi an ecar i c at e neI pi ano. Tra va tu re piane carica te trasvers aIment e. Trava ture s paziali,Calcolo degli sfor zi e de ll e deform azion i negli schemi isos t at icie in quel- li iperstatic i.

Fenomen idi instab ilit à elas tica.

Schemi sempl i ci di comport amentoanelast i co dell etravature .

N.B.- Il programma detta g lia t o, in 14 pag in e, vieneme sso a disposizione degli allievi del cors o.

Eser citaz ioni.

Lees er c ita z ioni cons istono in applicaz i oni dell ateor ia sv o l t a a lezion e :inoltre si ri- chi amano i princ ip idi sta t ica e geom etriade lle masse indispensabil i per lo svolgimento de icalcoli richi e sti. Indic a z ioni precise sul tipo di problem i che gli studenti sono chia- mati a risolver e possono aver s idal 2° dei libr i sotto consigliati.

TESTI CONSIGLIA TI

P.Cicala-"Sc ie nz a delle Costruzionill. vol.IeIl. Levrotto & Bella,Torino .

A.Sas s i. P.Bocca, G.Faraggiana -.Eserc itaz ion idi Scienza delle Costruz lonìs, Levrot-

to & Bella. Torino .

Pe r lamoledella materi a e la lim it az ionede l tempo che mediam ente gli student i vi pos- sono dedi c arei non si consi gl ia agli stessi. in una prima fase di preparazione.uno studio di altri test ima piuttostouncomp let ament o della preparazione mediante studio di quelle parti deltesto ufficial e che non possono essere sv o l t e aJezìone oesercitazione.

(23)

SICUREZZA STRUTTURALE Prof, EZ IOLEPORATI

Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Il corso, semestral e,

è

stato istitu ito nell 'anno accademico 1974-75. Gli argo- menti fondament a Ii trattati sono:'

sic ure zz a str uttural e in senso lat o , plastici tà, meto dolog i edi verif i c a dell a sic ure zza probabili st ich e esemip robab il i st ich eagl i stati limi t e, anal is i ed evol u- zionedell enormative relativealle stru ttu re incemento armato , in cementoarmato precompres so emeta lliche .Analisi statisticadei cari ch i edelle resistenz e.

Esam i propedeutic i.

L'ins egnam ento di «Si c urez za strutturale»deve essere preceduto da «Scie nz a delleCostruzioni

» ,

Nel corso di «Sicurezza strutturale »vengono ino l tr e analizzati argom enti che trovano trattazione anchenegli insegnam ent i di :

«Element i di statistica »

«TecnicadelleCostruzioni I»

«

Complementi di Scienz adell e Costruz ioni ».

PROGRAMMA

- Pr o bl em i di progettazione.Tecnici res pons ab i l i. Si cur ez z a ed economia.

- I metod i di verifica dell a sicurezza:det erm in i stic i. semi pr obabi li s ti ci . probab i lis tici . - Il met odo del le ten sion i ammissi bili . Ric h i am ide iconcett ifondam en t a l i .Icriteri dire-

slsten z a. Disc uss ionede lmetodo con partico lare rif er imento ai probl em i non li ne ari.

•Il metod osem i probab ili st i co ag li st ati li m ite F1P-CE B. Cen n i adal t ri metod i semipr o ba - bilistici.

- Plast ic it àdell e st rutt ure inaccia i o . I diag ram m idideformaz ionede l mater i al i. La fun- zion edi sne r v ame n to.Lafless io neplastica. Lega m i momento-cu rvatura.Lecerni ere pla- sti che . Latorsion e plas tica. I di agrammi di inte ra zi one: sf orz o normale-fl e s s ion e ; ta- g lio -fl es s ione: fless ione -torsio ne: sf orz o ncrmeIe-tors ione . La deforma z ione di struttu- re is ostatiche in camp o elasto- p la s ti c o . L' infl uen za della plas tici t àsulle reaz ion i e sullecaratte risti c he di so lle ci ta zi one di struttur e lpe rs t att che,Effettidirid is t r ib uz io- ne. Di all'a mm icaric h i:- c a ratte r ist ich edi soll e c itaz io ne incampoeiasto - pias tic o. ll .Ii- rn it -des iq n•• Molt ip l i c at or i sta t i ca me n t e ammissi bi li ecin ematic amen t e suf ficien ti. Il teo rem a st atic o . Il teo re maci nemat i co. Il met od o di Gree nberg-P rag er. Applica z i oni al- letrav ia par et e pie na ed ai tel ai . Ilcompo rt amento elasto- plastic o dell e trav at ur e re- ti col ar i ipers tati ch e .

- Le res i s t e n z e:analisistati s tic a .

- I cari chi :def i n i z ione eri ch i am iallaCNR-UNI 10 01 2. Idealizzazionestatistica. Lava - ri ab il i tà neltempo e nellospazi o;

- La probab il itàdi raggiungimentodi uno st ato lim i t e. Cri t e r i di sce lta dei re l at iv i va- lori .

• Ilmetodo di ca l c o l o probabil ist icoagli stat i limit e . Problemi mon odi me nsi ona li e plu- ridimensional i. La combin az ione di carich ivar i abi l.istoca st icamente. Il proc ed ime nto operat ivoal •livello Il ••I procediment ioperativ i al livello I.

- Inquadramento dei metodi semiprobabilistic i .C EB-FI P. e «fir st order - s econd momento nel problema generale di verif ica della sicu rezza.

• L'evoluz ionedella normativa it ali a na pe r le costr uzi oni in c.a.. c.a.p,e met allich e nel quadro della sicurezzastrutturale.

(24)

Es er cit a z ion i.

Nell a prima par te dell e eserc itazi oni (cir c amet à semestre )son o trattati. speci e dal 'pu nt odi vista applicati v o . i segue n t i argome n ti di sta t is t i c a :

-elementi di calcolo delle probabilità.

- lavar i ab il i t à ad una dimensione. I parame trista tis tici fond amentali .Dist r ib uzion i teo - rich e:var i abili discretee continue.

- lavar i ab il ità a duedim en si on i.

- tra sform a z i on e di vari abili casua l i . Leopera z ion i fond am ent al i.

-espressiòniapprossi ma tedei paramet ri statistici di vari ab il ica su al i.

- cenni alla var i ab i lità a più dime nsi oni .

-elementi del la te or ia del campi o ne. Stim ato r i e loro propr i età.

Nell a seconda parte del le eserc i taz i on i ven gono effe tt ua tiese m pi di appli c az ion i di:

-cal co lo a rott ura di stru tt ure.

- def orm a z i on i di str utture incampo etasto-p tasttc o,

- ve r i fi c h e di sicurezza probab il i st i che e semiprob a b il i sti ch e ag l ist a t i lim i t e ul t i m i e di esercizio.

TESTI CONSIGLIATI

- Per icon ce tti fondamen tal idel cor s o :

J.Ferry Bor ges -M.C a st anh eta -.Stru ctur al Safetv» LNEC 2nd edi ti on Lisboa, 1973.

- Per ilcapit o lo su l l a plasticitàdell e str uttu re metallich e : O.Bellu z z i - eSc ienzadelleCostru zioni . vol. III. Zani ch elli.

R.Bal d a c c i-C.C erad i n i-E.G i angre co -.Plast ic ità. vol. 11 parteA.Tamburin i. 1971.

- Pergli eleme n ti fondamenta l idi stat istica :

F.Ric c i - «Stetistic a ed elaboraz ione statisti ca delle info r maz i on i. Zanichell i. 1975.

(25)

SIDERURGIA per chimi ci e meccanic i

Prol. AURELI O BURD ESE Corso di lau r e a in ING EGNERIA CHIMICA

NOTIZIE GENERA LI

I PERIOD ODIDATTI C O

«Sid erurg ia »

è

un cor so di indi r i zzoed ha lo sco p o di aff i n a re la prep a r az ione dell' i ng egne re in ca m p o metallurg i co, fornend o conosc en z e spec i ali st i ch e su l le legh e ferrose, con partic ol are rif er im ento ai process i ed impia nt i sid erurg i c i, sen - za però tr a scurare un più approfondito st udi o dell e pr o p r ie tà st ru tt u r a li, me c c an i- che e ch i m ic he dei prodotti siderurgi c i e dell e loroca r a tter i s t ic he di impi ego .Pe r segu ire il corso è ne c essaria un'ott im a conoscenz a dell e no z i oni impartit e nel cor - so prec ed ent e di Metall urg ia (o di Tec n olo g i a dei mater ia li metall i c i) ed in quelli di Chim ica ap p li c a t a e Fisica tecn i c a , so p r a ttu tt o per quanto si rif e r isc e ai co m- bustibili. ai fenom eni di trasmiss ion e del calore ed ai ref ra tta r i.

AI fin e di approfondire le co noscen ze in ca m po si de ru r g i c o èco n sig li a b i le se- guire anch e il corso di «Te c n o l ogi e sid e rurg ich e ), rela tivo alle lavor azi on i mec- caniche che comportano deform azi on eplast i ca.

PROGRAMMA

1) Chimic afis i c ade i pr oce ssiside r urg ici. Equil ib r i i omoge ne i edeterogene i insistemi di inter ess e side rur g i co ·Sis te mi costitu i ti daoss i d i in progre ssiva riduzio ne· Bagn i me- tallic i •Equil i brii met all o- s c or i a'Term od in amica dei processi siderurgici .

2) La combus tion e nei proce ss i sid erurg ic i. Combus t ib il i - Pr eri sc al d ame nt oeri cupe ro di calo re · Clas s if i c az i on e e cont r o l lo di fo rn i .

3) Riduzione degli ossid i. Riducib il it à • Rid uz i on idir ette e indire t te - Equili briidi ridu- zione degl i os s id i di ferr o·Effettodi os s i d i estranei ed in par tic ol ar e dei costituenti del - lesc ori e siderurgich e .

4) Ghis a. Altoforn oed impia nti ausilia ri, Altof orn o ele t tri c oe forni per fe rr oleghe • Se co nda fusione - Inoculaz ion e e co la ta - Sf ero id i zz az i on e emall eab il i zzaz i on e • Gh ise legate- Caratter ist iched'impi ego .

5) Acc i aio. Process i di pre aff in az i on e edi affin a zi on e· Di so s si d azi on e e cola ta - Fa b- bricaz ion edi acci a ispec i al i ·Lavorazi on e e ut il izzaz i one dell' a c c i aio·Tratt ament i te r- mic ie caratte r ist iche strutturali edi impiegodeg l i acciai · Comport ament o in opera del - l'ac c i a i o .

Eserc ita z ioni.

Impi ant i si de r urgici e comp le me nti su pro v efis i c o-meccaniche emet all og raf i ch e .

TESTI CONSIGLIA TI

Not i z i e di bas e su l progr ammadelcorso pos son o essere reperite,ad esemp io. ne ite - sti:

A. Burdese •• Manu al ediMetallurg i a»• UTET, Torino.

W. Nicode mi eR. Zoja -«Proce s sie Imp i anti Si derur g i ci»• Tambu r in i. Milano . G.Vi ol i · "Processi Side rurgici» • Etas Kompass . Milan o.

Si veda inoltre ai libri con s i gli ati per i corsi di eMet allurpiaeMetallo gr af ia » e di eTe cno loq i a dei mat er i al i metall icil.

(26)

SINTESI DELLE RETI ELETTRICHE Prof. C. BECCARI

Corso di laurea in INGEGNERIA ELETTRONICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso si inserisce negli ind i ri zz i di elettronica circuitale e di elettronica per telecomunicazioni; lo scopo

è

quello di mettere gli studenti in grado di pro- gettare diversi tipi di funzioni di trasferimento di sistemi lineari ed analogici sia mediante circuiti passivi sia mediante circuiti attivi.

Prerequisit i al corso sono gli insegnament i di Elettronica applicata Il,Comuni- cazioni elettriche, e, ovviamente, Elettronica applicata l, Teoria delle reti elettri- che ed Elettrotecnica.

PROGRAMMA

Analis i delcomportamen tonel domin io del tempo dei filtr i idealiin frequenza e del comportamentonel domin iodella frequenza dei filtri ide a l i nel tempo; effetto delle distor - si on i di ampiezza edi fase. Approssimazione causale dei filtri idealinon causali.

Sintes i di funz ion idi trasferimentomediante doppi bipoli RC attivi ; soluzioni imp i e - ganti amp li fi c at ori di tens ion e, convertitori di impedenza negativa. giratori. amplificator i oper az ion ali.

Problemidi sensi bi li t à; confrontofra le varie attuazioni ;decomposizion idelle funzio- ni ditrasferimentoottime aglieffetti della min imizzazione della sensibi lità ris petto ai parametr iattiv i.

Proprietà dei doppi bipoli LC ed RC; condizioni necessarie e sufficienti per l'attua- bilità simultaneadi una o più funzion idi doppio bipolo. Attuazioni secondo Cauer e se- cond o Darlingtondel generico doppio bipolo reattivo. Attuazion ia scala prive di trasfor- matori;cennialle condizionidi Fujisawae di Watanabe.

Crit e r i dia ppross ima zione de Ile funz ion i di trasferimen t o; filtri a ppross imati secondo iI criteriode i min imi quadrati, secondo Butterworth. Cebiscef. Cauer , Besse I. secondo iI cr ite riodel ritardo ad ondulazionecostante; filtr icon parametrigenerali. filtri parametri- ci di Colin -Watan abe.di Bingham. di Beccari. Trasformazioni equivalenti; compensazione de Ile perd ite.

EsercitBzioni.

Le esercitaz ion i consistononello svoillimentodi temi particolar i ind i vi d ua li . con re- lativa relazioneorale in aula, su argomenti specifici compresinel programma precedente o su sviluppi specializzatidi argomenti vist inei corsi di Elettrotecnica e di Teoria delle Ret i Elettriche.

TESTI CONSIGLIA TI

L.P.Huelsman -«The or y and design of active RC ctrcuttss - McGraw-Hili. New York 1968.

DV.S.Humpherys -«The analysis.design. and synthesis of electrical filtersl. Prentice Hall. Englewood Cliffs, 1970.

(27)

SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI Prof , EZIO BIGLIERI

Corso di laurea in INGEGNERIA ELETTRONICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Scopo del corso.

Volendo classificare gli argomenti di compe te nz a dell'ing egne ria delle teleco- municazioni secondo lo schema

componenti-tecniche-sistemi.

è a quest'ultimo a- spetto che il corso rivolgeprincipalmente la sua attenzione•.Esso si ripropone di costituire un momento di sintesi tra le nozioni apprese in alcuni corsi precedent i: si vuole infatti mostrare come tecniche e componenti già noti contribuiscano al- l'architettura di un sistema complesso.

L'obiettivo del corso èdi fornire un panorama dei princ ipali sistemi di teleco- mun icaz ione. esam inando di ciascuno le funz ioni pecu I iari , le caratteristiche ra- dioelettriche. le principali soluzioni tecniche.

PROGRAMMA

al Pontiredio, Questo si stema vien eanali z zato in modo part icol arm entedetta gl iato. co- me esempio disistema di comunicazion ea mi croond etra punti fis si.Vengono esam i na t i i tip idi segnalidi in f ormazi one trasmessi medi ante i ponti radio: seg na le telefon ic omulti- plato in frequenza. segnale televis ivo.mus i cal e. telegraf i co.

I problem idi propagaz ion erivestonoun' importa n z a parti colar e;vengono perciòana liz - zati. dopo alcuni richiam isulla propaga z ion e nellospazio libero. gli effetti dovut i all ' at - mosfera e alla presenza delsuolo.Vengono quindi esamin ate leantenne impiega te . dal punto divista delle caratterist ichedi ricezione e trasmis s ion e edei tip i usati.

Per garantire gli elevatistandard qualitativ iche sonori c hiesti a que sti sis t emi . sono fondamentaIi le cons iderazio nisu I rumore; dopo opportune premes se su Ila teor i adelrumo- re termico e di in t e r mod u lazione . questa vien eutiI izzata per determ ina re la qua Iit à di un co Ilegamento.

b] Comunicazioni mediante satelliti. Dopo una clas si f i c az i on e dei satellit i per tel eco- municazioni e de itip idiservizi prestati. vengono esaminate leprincipali tecniche di mo- dulazione. oltre al problema dell'accesso multiplo.

cl Rada, e d) Radioaiutialla navigazione. Oltre ai principi generalidi funzion amento.

vengono descritti alcuni tra i sistemipiù importanti per le applicazion i ci vi l i .

e l Trs smis s ione numerics, Un' importante a pplica z ione diquesti s istem i s i ha nella tra- smissionenumericadi informazioni analogiche (telefonia. TV):èquindi a questo as pe t t o del problema che vieneprestata la maggiore attenzione.

Lezioni IJd e s ercits z ion i,

'Si svolgono per complessive6 ore la settimanadurante il 2°periodo didatt i co. Il cor-

so viene completato da vis ite tecniche ad ins t a l la zi o ni e/o dittecostruttrici.

(28)

SPERIMENTAZIONE SULLE MACCHINE A FLUIDO Prof. CARLO VINCENZO FERRARO

Corso di laur ea in INGEG NERIA MECCANICA

NOTIZIEGENERALI

Il PERIODODIDATTICO

Il cor so forni sc elenoz ioni teori che e la pratica sperim ental e necessaria per affrontar e i problemi iner enti alla spe r i ment az i one sullemacchinea fluido.

È

indi- cato spec ialm ente per gli al l ie v i che intendono svolger eattività sperimental e sul- lemacchin ea fluid onell'Univ ers ità. nell' industri a, o presso istituti prepostia pro- vedi omol oga z ion eoco l la udo su macch in ea fluido (quale .ad ese mp i o , l'Isp etto- rato Gener al edell aMotori z z az i on e). Il corso

è

seme stra le .

Noz ioni prop ede uti che ne cess arie .

Sono nec es sar i e lenoz ioni di tutte le mate rie del biennio e. per il trienn io, di Fisic aTecnica eMecc ani c aAppli c at a; èpurenec essari a la conosc enza di al c un i argomenti di Elettrot ecni c a e Idraulica.

Util e comp le mento al corso in esame

è

la frequ en za del cor so di Element i di Elettro n ica.

PROGRAMMA

Tecniche di misura comunemente adottate nel campo delle mac ch i ne de lle seguenti grandezze fisiche . sia istan taneeche medi e:co ppia . ve l oc i t à lin e a re. veloc i t à angolare.

potenz a, portata, pressione,tem pe r at ur a. Error i di mi s ur a.

Appl ic a z i on e delle te cnich edette ai rilievi speri me nta li richi est i più frequ en t ement e co n part ico l are rife ri me nt oaisegue nt i:

a) Car atte r i st ic ame c c an i c a, lin eadi re qo lazione e cubicadi util i z z a zion e di motori vo- lumet r i ci ed a turbina .

b] Caratter ist i c ama n omet r i c a di compressor i.

cl Coeffi c ientediriemp im ent o dimac chin evolumetr i ch e.

d ) Numero di ottano de i car bura nti .

el Car att eri sti ch edi tr asm i ssion i idr aul i ch e . f) Anal i s idei gasdi scarico de imotor i termi c i.

Esercit az ioni.

Una eserc i tazi one setti ma na le riguardanterili evi sper imentali in laborator i o. con re- la t i vi cal c o li . del tipo indic atoai punti al b) cl d) el f) del programma.

TESTI CONSIGLIA TI

Essenz ialmente si consi g li a no gliappunti di lezione .essendo impossibil e indi vi du ar e un testo in cui siano tratta t itutti gli argomenti del programma. Alcuni di essi sono. co- munque. sufficientementetrattati in:

«Me c h anic a I Measurements .- Beckw ith-Bu c k (Editr i c e Add ison-Wes ley).

(29)

SPERIMENTAZIONE SU MATERIALI E STRUTTURE

Prot. M.BERTERO Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE

PROGRAMMA NON PERVENUTO

Il PERIODO DIDATTICO

Riferimenti

Documenti correlati

Risultati indicativi degli scritti del 15/09/2011 (tra parentesi i risultati “acquisiti in precedenza”).. Studenti

Il sensore può in questo modo anche essere usato come un “tilt sensor” [35], ovvero come un dispo- sitivo in grado di distinguere l’inclinazione di un oggetto: semplicemente

Programma del corso di dottorato:. Frames, Wavelets

Lo studio di tali tematiche permetterà allo studente di comprendere quali strumenti applicare per l’analisi dei dati a disposizione, e di interpretare correttamente la realtà

 Il corso ha lo scopo di insegnare agli studenti le principali prospettive nell’ambito dello sviluppo umano, le fondamentali tappe dello sviluppo umano e le condizioni di contesto

Durante il corso vengono forniti i diversi strumenti analitici adatti ad analizzare lo sviluppo sostenibile, in termini di indicatori e di modelli appropriati.. Inoltre viene

Al termine del corso lo studente avrà sviluppato conoscenza relativamente all'analisi delle politiche ambientali e saprà elaborare criticamente le informazioni acquisite secondo

Per poter giungere ad una previsione della attenuazione acustica ottenibile da una barriera è quindi indispensabile conoscere lo spettro sonoro emesso dalla