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COMUNE DI TREVIGLIO

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Academic year: 2022

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COMUNE DI TREVIGLIO

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Presentazione del Sindaco Presentazione del sindaco La Relazione in sintesi

Introduzione e logica espositiva Programmazione ed equilibri finanziari Programmazione ed equilibri patrimoniali Programmazione e politica d'investimento Caratteristiche generali

Popolazione Territorio

Personale in servizio Strutture

Organismi gestionali

Strumenti di programmazione negoziata Funzioni esercitate su delega

Economia insediata Analisi delle risorse

Fonti di finanziamento (bilancio corrente) Fonti di finanziamento (bilancio investimenti) Entrate tributarie

Contributi e trasferimenti correnti Proventi extratributari

Contributi e trasferimenti in c/capitale Proventi e oneri di urbanizzazione Accensione di prestiti

Riscossione di crediti e anticipazioni Lettura del bilancio per programmi

Quadro generale degli impieghi per programma Amministrazione, gestione e controllo

Giustizia Polizia locale Istruzione pubblica Cultura e beni culturali Sport e ricreazione Turismo

Viabilità e trasporti Territorio e ambiente Settore sociale Sviluppo economico Servizi produttivi

Riepilogo dei programmi per finanziamento

1

2 16 17 18

19 21 22 24 25 29 30 31

32 33 34 36 37 38 39 40 41

42 43 45 46 49 53 57 60 61 62 67 71 74 75

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Contesto generale della programmazione Opere pubbliche in corso di realizzazione Piani regionali e programmazione locale

76 78

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PRESENTAZIONE DEL SINDACO

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PRESENTAZIONE DEL SINDACO

La sessione annuale che approva il bilancio rappresenta sempre l'occasione per fare il punto sulla strada già percorsa insieme e riaffermare, allo stesso tempo, la validità dei contenuti programmatici sottoscritti dalla maggioranza. Con questo documento, che è il più importante strumento di pianificazione annuale dell'attività dell’ente, il comune pone le principali basi della programmazione e detta, all’inizio di ogni esercizio, le linee strategiche della propria azione di governo.

In questo contesto, si procede a individuare sia i programmi da realizzare che i reali obbiettivi da cogliere. Il tutto, avendo sempre presente sia le reali esigenze dei cittadini che le limitate risorse disponibili.

Il punto di riferimento di questa Amministrazione, infatti, non può che essere la collettività locale, con le proprie necessità e le giuste aspettative di miglioramento.

Questa Relazione, proprio perchè redatta in un modo che riteniamo sia moderno e di facile accesso, è sintomatica dello sforzo che stiamo sostenendo per stabilire un rapporto più diretto con i nostri interlocutori politici, istituzionali e sociali. Un confronto basato sulla chiarezza degli intenti e sulla reale comprensione delle linee guida a cui facciamo costante riferimento. Comunicare in modo semplice il risultato di questo impegno ci sembra il modo migliore per chiudere il cerchio e fornire uno strumento di conoscenza degli aspetti quantitativi e qualitativi dell'attività del comune, finalizzato a conseguire gli obiettivi che il mandato elettivo ha affidato alla responsabilità politica di questa Amministrazione.

Il nostro auspicio è di poter fornire a chi legge, attraverso l’insieme delle informazioni riportate nel principale documento di programmazione, un quadro attendibile sul contenuto dell’azione amministrativa che l'intera struttura comunale si accinge ad intraprendere. E questo, affinché ciascuno possa valutare fin d'ora la rispondenza degli obiettivi strategici dell'Amministrazione ai reali bisogni della collettività. Il programma amministrativo presentato a suo tempo agli elettori, sulla base del quale è stata chiesta e poi ottenuta la fiducia, è infatti il metro con il quale valutare il nostro operato. Il programma di mandato del Sindaco, pertanto, rappresenta il necessario punto di partenza, mentre questo documento programmatico ne costituisce il naturale sviluppo operativo.

Non bisogna però dimenticare che il quadro economico in cui opera la pubblica amministrazione, e con essa il mondo degli enti locali, è alquanto complesso e lo scenario finanziario non offre certo facili opportunità. Ma le disposizioni contenute in questo bilancio di previsione sono il frutto di scelte impegnative e coraggiose, decisioni che ribadiscono la volontà di attuare gli obbiettivi strategici di questa Amministrazione, mantenendo forte l’impegno che deriva dalle responsabilità ricevute.

Il Sindaco

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LA RELAZIONE IN SINTESI

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INTRODUZIONE E LOGICA ESPOSITIVA

Questo documento, oggetto di un'attenta valutazione del consiglio comunale, unisce in se la capacità politica di prefigurare finalità di ampio respiro con la necessità di dimensionare questi medesimi obiettivi alle reali risorse disponibili. E questo, cercando di ponderare le diverse implicazioni presenti nell'intervallo di tempo considerato dalla programmazione. Obiettivi e relative risorse, infatti, costituiscono due aspetti distinti del medesimo problema.

Ma non è facile pianificare bene l'attività dell'ente, quando l'esigenza di uscire dalla quotidianità si scontra con la difficoltà di delineare una strategia di medio periodo dominata da rilevanti elementi di incertezza. Il quadro normativo della finanza locale, con la definizione delle precise competenze comunali, infatti, è ancora lontano da assumere una configurazione solida e duratura. E questo complica e rende più difficili le nostre decisioni.

La presente Relazione, nonostante continuino a persistere le oggettive difficoltà appena descritte, vuole riaffermare la capacità politica dell'amministrazione di agire in base a comportamenti chiari ed evidenti, e questo sia all'interno che all'esterno dell'ente. Anche il consigliere comunale, chiamato ad approvare il principale documento di pianificazione dell'ente, come il cittadino, in qualità di utente finale dei servizi erogati dal comune, devono poter ritrovare all'interno di questa Relazione le caratteristiche di una organizzazione che agisce per il conseguimento di obiettivi ben definiti nel tempo. Questo elaborato, proprio per rispondere alla richiesta di chiarezza espositiva e di precisione nella presentazione dei dati finanziari, si compone di vari argomenti che formano un quadro significativo delle scelte che l'Amministrazione intende intraprendere nell'intervallo di tempo considerato.

La prima parte, denominata "La relazione in sintesi", fornisce al lettore una chiave di lettura sintetica sulla dimensione economica dei mezzi che il comune intende reperire e poi utilizzare. Sono pertanto presi in considerazione gli elementi di natura finanziaria, con i relativi equilibri di bilancio tra le entrate e le uscite, le disponibilità concrete del patrimonio comunale, con il suo riparto in attività e passività, per concludere infine con il riepilogo dei principali elementi che caratterizzano il reperimento e il successivo impiego delle risorse di parte investimento, tradotte poi in opere pubbliche.

La seconda sezione, intitolata “Caratteristiche generali”, sposta l’attenzione su quello che l’industria privata chiamerebbe “mezzi di produzione”, e cioè le dotazioni strumentali ed umane impiegate per erogare i servizi al cittadino.

Il tutto, dopo avere delineato sia il contesto ambientale che gli interlocutori istituzionali, e cioè il territorio ed i partner pubblici e privati con cui l’ente interagisce per gestire talune problematiche di più vasto respiro. In questo contesto, assumono particolare importanza le attribuzioni delegate dalla regione al comune, gli organismi gestionali a cui l’ente partecipa a vario titolo, e gli accordi negoziali raggiunti con altri soggetti pubblici o privati per la valorizzazione del territorio, e cioè gli strumenti di programmazione negoziata.

Nella terza parte della relazione, intitolata “Analisi delle risorse”, sono sviluppate le principali tematiche connesse con il reperimento delle risorse che saranno poi destinate a coprire il fabbisogno di spesa dei due principali campi di azione del comune, e cioè la gestione dei servizi e gli interventi in conto capitale. L’attenzione viene posta sulle specifiche fonti di entrata che finanziano sia il bilancio corrente (gestione) che il bilancio degli investimenti (opere pubbliche). Maggiori informazioni di dettaglio sono poi rese disponibili negli argomenti che riprendono le risorse finanziarie per analizzarle in un’ottica prettamente contabile. Si procede quindi ad osservare sia il trend storico che la previsione futura delle entrate tributarie, dei contributi e trasferimenti correnti, dei contributi e trasferimenti in C/capitale, dei proventi e oneri di urbanizzazione, delle accensione di prestiti per terminare, infine, con le riscossione di crediti e le anticipazioni.

L’argomento successivo della Relazione è forse quello che riscuote il maggiore interesse proprio perché, ultimata la premessa ambientale (La relazione in sintesi) e quella finanziaria (Analisi delle risorse), si arriva finalmente al dunque e si delineano gli specifici ambiti di spesa dell’ente. Nella sezione “La lettura del bilancio per programmi”, infatti, sono identificati sia gli obiettivi che i costi monetari di ogni macro intervento programmato dall’Amministrazione. L’iniziale visione d’insieme, che delimita la programmazione finanziaria e strategica ciascun programma, è quindi seguita dalla dettagliata analisi di ciascun programma previsto nell’intervallo di tempo considerato, dove le risorse finanziarie e gli obiettivi programmatici costituiscono le facce distinte del medesimo sforzo di pianificazione e coordinamento. Chiude questa importante sezione il riepilogo dei programmi per fonte di finanziamento, nel quale l’attenzione è di nuovo posta sulle modalità di reperimento delle risorse che renderanno poi possibile la realizzazione degli interventi.

La parte terminale della Relazione può essere considerata una semplice appendice, e il nome stesso di “Contesto generale della programmazione” attribuito a questa sezione già di per sé delimita il contenuto residuale dei due argomenti presi in esame. Si tratta, infatti, di distogliere per un istante lo sguardo dalla programmazione futura per fare alcuni rapidi accenni sullo stato di attuazione dei programmi precedenti, seguito poi da talune considerazioni sul necessario grado di coerenza dei programmi, o meglio ancora, dell’intero processo di pianificazione dell’ente locale.

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Presentazione dell'Assessore Sabrina Vailati al Bilancio 2012 - 2014

PREMESSA

Il decreto legge “Salva-Italia” (D.L. 6 dicembre 2011, n. 201), recentemente approvato con la legge di conversione 214/11 insieme alla legge di stabilità per il 2012 (L. n. 183/2011) e le manovre estive (DL 98/2011 e DL 138/2011) hanno introdotto importanti novità che portano a “rivoluzionare” Il nostro bilancio per il 2012 e per gli esercizi successivi.

La nuova IMU sostituirà l’ICI già dal prossimo anno, mentre il TRES (Tributo Rifiuti e Servizi) soppianterà dal 2013 la TARSU/TIA e l’addizionale ECA. Queste nuove leve fiscali non porteranno un aumento di gettito al Comune in quanto saranno accompagnate da nuovi e maggiori tagli delle risorse provenienti dallo Stato (Fondo Sperimentale di Riequilibrio e compartecipazione all’IVA).

La predisposizione del nuovo bilancio di previsione si presenta più che mai complessa, alla luce anche della rinnovata disciplina del patto di stabilità interno, che introduce obiettivi differenziati in relazione ai criteri di virtuosità.

Oltre agli interventi in materia finanziaria del Governo che direttamente incidono sui trasferimenti agli enti locali (oggi entrate da compartecipazione alla fiscalità statale), la perdurante crisi economico-finanziaria continuerà a produrre effetti negativi direttamente sulle entrate del Comune sia in parte corrente che, in particolare, nella parte straordinaria (oneri di urbanizzazione, alienazioni patrimoniali e monetizzazioni di aree a standard). In particolare gli oneri urbanizzativi vedono ogni anno una progressiva riduzione e raggiungono i livelli più bassi da diversi anni a questa parte.

Il quadro normativo di riferimento, peraltro in continua evoluzione, piuttosto articolato e, in alcuni casi, anche contraddittorio, rende particolarmente complicato effettuare delle previsioni accurate sulle entrate da trasferimenti e tributarie per i prossimi esercizi. La auspicata ed attesa riforma federalista avviata con la Legge delega 42/09 ed introdotta con vari decreti attuativi (tra cui in particolare il DLgs. 23/11 Federalismo Municipale) risulta oggi in parte svuotata e stravolta (nel senso di una sempre minore autonomia locale) dai provvedimenti urgenti contenuti nelle varie manovre finanziarie susseguitesi nel corso dell’anno. Anche con il DL 201/11 (Legge salva Italia del Governo Monti) recentemente approvato con la legge di conversione, vengono introdotte rilevanti novità, tra le quali l’anticipazione dell’IMU in forma sperimentale (in sostituzione dell’ICI) e dal 2013 anche la nuova imposta sui rifiuti e servizi indivisibili dell’Ente in sostituzione della TARSU / TIA.

Il Comune di Treviglio nel 2011 ha subito un primo taglio di trasferimenti statali per € 652.000, per le riduzioni dei trasferimenti ai comuni sopra i 5.000 abitanti previste dal DL. 78/10. A tale riduzione si somma l’ulteriore taglio dei trasferimenti dovuto alla norma per la riduzione ai costi della politica applicata ai Comuni a seguito del rinnovo degli Organi Amministrativi.

Per il 2012 sono previsti ulteriori riduzioni dal DL 78/10, pari ad altri € 435.000 per il nostro Comune, mentre l’art.28 del DL 201/11 introduce un ulteriore taglio ai trasferimenti ai Comuni di 1,45 mld di euro che abbiamo stimato in ulteriori € 500.000. Tale ultima riduzione di risorse, peraltro, risulta di difficile quantificazione per i Comuni in quanto è stato modificato il perimetro a cui si applicherà tale riduzione. Infatti saranno colpiti stavolta anche i comuni fino a 5.000 abitanti e la riduzione sarà proporzionalmente più elevata per gli enti dove le entrate dall’IMU sperimentale si prevedono proporzionalmente maggiori. (art. 28 comma 9 DL 201/11)

A fronte del cumularsi di provvedimenti che introducono sempre maggiori riduzioni dei fondi statali nel decreto “salva Italia” vengono introdotte norme che come dicevamo impattano in misura rilevante sul bilancio comunale quale l’art. 13 che introduce già dal 1 gennaio 2012 l’IMU (in via sperimentale) riservando tuttavia allo Stato il 50% del gettito (escluso quello da abitazione principale e calcolato sull’aliquota base dello 0.76%) ma consentendo ai Comuni di modulare aliquote e detrazioni/esenzioni con effetti sul proprio bilancio.

Anche la reintroduzione della tassazione sull’abitazione principale viene utilizzata per il miglioramento del bilancio statale in quanto il comma 17 dello stesso art. 13 prevede un meccanismo di riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio proporzionalmente al gettito derivante dall’applicazione dell’aliquota base e considerate le detrazioni previste per legge.

Nella seguente tabella si è riassunto l’effetto stimato delle norme sopra brevemente richiamate:

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Ultima annotazione riguarda gli stanziamenti della compartecipazione all'IVA che per tutto il triennio viene prevista con stesso importo assegnato al Comune per il 2011. Tale previsione deriva dalla norma, inserita nel decreto Monti, che prevede fino al 2014 che tale compartecipazione all'IVA venga ripartita non su base territoriale ma con meccanismi perequativi.

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I NUMERI DEL BILANCIO 2012

Il quadro riassuntivo del bilancio di previsione per l’esercizio 2012 presenta i seguenti valori:

BILANCIO ANNO 2012

ENTRATE SPESE

Avanzo amministr. -

Titolo 1 18.876.761,76 Titolo 1 25.478.730,73

Titolo 2 697.342,79 Titolo 2 11.050.390,00

Titolo 3 8.042.987,20 Titolo 3 5.238.361,02

Titolo 4 11.050.390,00 Titolo 4 3.459.691,19

Titolo 5 3.100.000,00

Titolo 6 3.459.691,19

Totale complessivo 45.227.172,94 Totale complessivo 45.227.172,94

Gli equilibri di bilancio vengono altresì verificati come di seguito illustrato:

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Visto l’impatto sul bilancio dei pesanti tagli alle entrate da compartecipazione richiamate in premessa, per la quadratura del bilancio ed il rispetto degli equilibri è stato necessario intervenire, al fine di mantenere il livello di servizi assicurati dal Comune, sul fronte delle entrate correnti.

Le riduzioni di entrate richiedono necessariamente una politica di rigore sulla spesa ed in particolare, per riuscire a mantenere elevati livelli di servizi, la rivisitazione delle modalità di approvvigionamento ed erogazione dei servizi (spending review), fase necessariamente non semplice e con tempi non rapidi di attuazione.

Tale fase è stata già avviata e potrà portare dei risultati nei prossimi esercizi. Nel breve è stato necessario determinare un intervento sulle entrate per controbilanciare le riduzioni di compartecipazioni statali e prevenire possibili buchi di bilancio.

In particolare si è dovuto intervenire sulle entrate tributarie che maggiormente possono incidere sul bilancio, le cui aliquote ora possono essere gestite dal Comune, quali l’IMU sperimentale e l’addizionale comunale all’IRPEF.

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esenzione ai redditi fino a 10.000 euro annui, adeguandola alle classi di reddito stabilite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per dare modo di effettuare in futuro previsioni e valutazioni più accurate. Da tale manovra si prevede un gettito incrementale di circa 1.000.000 di euro.

L’introduzione dell’Imposta Municipale Unica in via sperimentale come definita dal decreto 201/2011, visto l’impatto sul bilancio calcolato sulla base delle elaborazioni effettuate sui dati ICI dell’Ente, ha reso necessario un incremento dell’aliquota sugli immobili diversi dalle prime abitazioni portandola allo 0,86%. Tale incremento di 1 punto, rispetto al valore massimo di manovrabilità previsto dalla legge in 3 punti, si rende necessario per assicurare un gettito equivalente a quello precedentemente riscosso dal Comune in considerazione di quanto sopra accennato circa la destinazione dello 0,38% che andrà direttamente allo Stato.

La Giunta nel determinare tali necessari aumenti di aliquote tributarie ha tenuto in considerazione la ricaduta su tutti i vari soggetti considerando sia il reddito prodotto che il patrimonio. In tal senso si è deciso di non aumentare l’aliquota sulla prima casa.

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RIPARTIZIONE DELLA SPESA CORRENTE.

La seguente tabella evidenzia la ripartizione della spesa corrente tra le diverse funzioni e le differenze di spesa corrente tra l’assestato dell’anno 2011 e le previsioni per l’anno 2012.

Le principali differenze in diminuzione negli stanziamenti riguardano tuttavia le maggiori spese nel 2011 per le consultazioni elettorali amministrative, una previsione di minore necessità sul capitolo per IVA da versare e l’importo del fondo svalutazione crediti inserito nell’assestamento 2011.

I maggiori stanziamenti riguardano in particolare le maggiori esigenze dei servizi sociali per prestazioni alla persona.

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L’INDEBITAMENTO DELL’ENTE

Uno dei punti di debolezza del bilancio Comunale è sicuramente il livello elevato di indebitamento raggiunto. Il prospetto riepilogativo riporta la situazione dell’ultimo quinquennio oltre alle previsioni del prossimo bilancio triennale:

Nella successiva tabella viene evidenziata la composizione del debito accumulato per istituto finanziario, rilevati dai bilanci consuntivi degli ultimi tre esercizi:

Sempre per lo stesso periodo nel seguente prospetto si riporta la situazione degli impegni finanziari per interessi e quote capitale dell’indebitamento:

Infine nell’ultimo prospetto si riporta la situazione relativa alla capacità di indebitamento dell’Ente attuale e prospettica sulla base dei valori al momento stanziati a bilancio:

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Al riguardo, ricordo che prima l'art. 1, comma 108, della L. 220/2010, come novellata dal D.L. 225/2010, aveva modificato l'art. 204, comma 1, del Tuel, prevedendo una graduale riduzione del tetto da questo previsto, fissandolo al 10% per il 2012 ed all'8% dal 2013. Ora l'art. 8, comma 1, della L. 183/2011 opera una nuova stretta.

Per il 2012, l'importo annuale complessivo degli interessi (inclusi quelli relativi alle operazioni già in essere), al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non potrà essere superiore all'8% del totale delle entrate relative ai primi tre titoli del rendiconto 2010, per poi scendere al 6% nel 2013 ed al 4% dal 2014.

Si tratta di un vincolo estremamente gravoso e, nel nostro Comune, di difficile realizzazione che impone l'elaborazione di complesse strategie finanziarie di rientro.

In particolare si pensa innanzitutto a proseguire nella ricerca di realizzazione delle alienazioni patrimoniali, i cui ricavati saranno prioritariamente da destinare al finanziamento dei lavori per il palazzo “ex Upim” in modo da sostituire il prestito flessibile della Cassa DD.PP..

Alle attività di valorizzazione del Patrimonio Comunale sarà necessario affiancare anche la destinazione dell’ eventuale avanzo di amministrazione a riduzione dell’indebitamento.

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PATTO DI STABILITA’

La legge nr. 183 del 12/11/2011 (legge di stabilità 2012) contiene la nuova disciplina del Patto di stabilità interno degli enti locali (artt. 30 e 31).

Per gli enti locali, quindi, gli obiettivi sono declinati in termini di competenza mista assumendo come riferimento la spesa corrente media 2006-2008 in termini di impegni. Ovviamente, la nuova stretta imposta dalle ultime due manovre estive ha reso necessario un incremento dei coefficienti da applicare a tale base di calcolo, che la legge di stabilità 2011 fissava al 14% per i comuni portandoli al 15,6% per il 2012 per scendere al 15,4% dal 2013.

Tali valori sono stati ulteriormente incrementati con il DL 201/11, ma comunque non potranno superare una soglia massima fissata per i comuni al 16% per il 2012 ed al 15,8% dal 2013.

Per quanto concerne l'individuazione dei virtuosi si registrano notevoli cambiamenti. In primo luogo, le classi di virtuosità scendono da 4 a 2. Inoltre, cambiano i relativi criteri, con lo slittamento di alcuni al 2013 e la diretta soppressione di altri.

Per la determinazione dell’obiettivo valgono le stesse regole di calcolo già previste lo scorso anno, compresa la nettizzazione del taglio dei trasferimenti (nel frattempo fiscalizzati) previsti dall'art. 14 del D.L. 78/2010 ed ora anche dal DL 201/11.

Il relativo importo, pertanto, dovrà essere sottratto dal risultato della moltiplicazione tra la media degli impegni di spesa di parte corrente 2006-2008 ed il coefficiente, arrivando così alla definizione dell'obiettivo.

Obiettivo di Patto = Media degli impegni di spesa corrente 2006-2008 X Coefficiente % - (Taglio manovra estiva 2010 e taglio decreto “salva Italia”)

Sono confermate rispetto al passato le regole di monitoraggio e certificazione dei risultati e le sanzioni.

Come per gli anni passati occorre approvare il bilancio di previsione iscrivendo le previsioni di entrata e di spesa in misura tale che, unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrata e di spesa, al netto delle riscossioni e delle concessioni di crediti, sia garantito il rispetto delle regole che disciplinano il Patto medesimo. A tale fine, occorre allegare al bilancio di previsione un apposito prospetto contenente le previsioni di competenza e di cassa degli aggregati rilevanti ai fini del Patto.

Nel prospetto seguente si riporta il calcolo per la determinazione dell’obiettivo per gli anni 2012 – 2013 e 2014 e di seguito il prospetto delle previsioni per la verifica del rispetto dei vincoli di finanza pubblica:

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Nella determinazione dell’obiettivo di patto per il triennio si è ipotizzato che l’Ente non sia compreso tra gli enti virtuosi (che avranno un obiettivo di saldo finanziario zero o comunque ridotto) e quindi è calcolato al valore massimo previsto con la clausola di salvaguardia di cui al comma 6 dell’art. 31.

Un ulteriore nota riguarda la detrazione dei tagli al fondo di riequilibrio: nel prospetto sopra riportato si è previsto che

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Infine, il bilancio tiene conto dei vincoli previsti dall'art. 6 del D.L. 78/2010, che impongono il contenimento di specifiche tipologie di spesa. Si tratta, in particolare, delle seguenti voci:

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- spese per studi ed incarichi di consulenza, incluse quelle relative a studi ed incarichi conferiti a pubblici dipendenti, che non può essere superiore al 20% di quella sostenuta nell'anno 2009;

- spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza, che non possono superare il 20% delle analoghe spese sostenute nel 2009;

- spese per missioni, per le quali il tetto, sempre rispetto al 2009, è fissato al 50%, con le sole eccezioni previste dall'art. 6, comma 12, del D.L. 78/2010;

- spese di formazione, che dovranno anch'esse fermarsi al 50% dell'analoga spesa effettuata nel 2009;

- spese per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi, con tetto fissato all'80% rispetto al 2009.

Sebbene la Corte dei conti ha chiarito che il dato su cui operare le riduzioni è quello di competenza e pertanto, saranno gli impegni relativi alle voci di spesa sopra elencate a dover essere contenuti entro i limiti indicati, è necessario già modulare adeguatamente gli stanziamenti.

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PROGRAMMAZIONE ED EQUILIBRI FINANZIARI

Il consiglio comunale, con l'approvazione politica di questo importante documento di programmazione, identifica gli obiettivi generali e destina le conseguenti risorse di bilancio. Il tutto, rispettando nell'intervallo di tempo richiesto dalla programmazione il pareggio tra risorse destinate (entrate) e relativi impieghi (uscite). L'Amministrazione può agire in quattro direzioni ben definite, la gestione corrente, gli interventi negli investimenti, l'utilizzo dei movimenti di fondi e la registrazione dei servizi per C/terzi, dove ognuno di questi ambiti può essere inteso come un'entità autonoma. Di norma, le scelte inerenti i programmi riguardano solo i primi due contesti (corrente e investimenti) perché i servizi C/terzi sono semplici partite di giro, mentre i movimenti di fondi interessano operazioni finanziarie di entrata e uscita che si compensano. Per quanto riguarda il contenuto della pagina, le prime due tabelle riportano le entrate e le uscite utilizzate nelle scelte di programmazione che interessano la gestione corrente (funzionamento), il secondo gruppo mostra i medesimi fenomeni ma a livello di interventi in C/capitale (investimenti), mentre i due quadri finali espongono tutti i dati di bilancio, comprese le entrate e le uscite non oggetto di programmazione.

Entrate correnti destinate ai programmi

Tributi (+) 18.876.761,76

Trasferimenti (+) 697.342,79

Entrate extratributarie (+) 8.042.987,20 Entr.correnti spec. per invest. (-) 0,00 Entr.correnti gen. per invest. (-) 0,00 Risorse ordinarie 27.617.091,75 Avanzo per bilancio corrente (+) 0,00 Entr. C/cap per spese correnti (+) 0,00

Prestiti per spese correnti (+) 0,00

Risorse straordinarie 0,00 Totale (destinato ai programmi) 27.617.091,75

Uscite correnti impiegate nei programmi

Spese correnti (+) 25.478.730,73

Funzionamento 25.478.730,73 Rimborso di prestiti (+) 5.238.361,02 Rimborso anticipazioni cassa (-) 3.100.000,00 Rimborso finanziamenti a breve (-) 0,00 Indebitamento 2.138.361,02 Disavanzo applicato al bilancio (+) 0,00

Disavanzo pregresso 0,00

Totale (impiegato nei programmi) 27.617.091,75

Entrate investimenti destinate ai programmi

Trasferimenti capitale (+) 11.050.390,00 Entr. C/cap. per spese correnti (-) 0,00 Entr.correnti spec. per invest. (+) 0,00 Entr.correnti gen. per invest. (+) 0,00 Avanzo per bilancio investim. (+) 0,00 Risorse gratuite 11.050.390,00 Accensione di prestiti (+) 3.100.000,00

Prestiti per spese correnti (-) 0,00

Anticipazioni cassa (-) 3.100.000,00

Finanziamenti a breve (-) 0,00

Risorse onerose 0,00

Totale (destinato ai programmi) 11.050.390,00

Uscite investimenti impiegate nei programmi

Spese in conto capitale (+) 11.050.390,00 Investimenti effettivi 11.050.390,00 Totale (impiegato nei programmi) 11.050.390,00

Riepilogo entrate 2012

Correnti 27.617.091,75

Investimenti 11.050.390,00

Entrate destinate ai programmi(+) 38.667.481,75

Anticipazioni cassa 3.100.000,00

Finanziamenti a breve 0,00

Servizi C/terzi 3.459.691,19

Altre entrate (+) 6.559.691,19

Totale 45.227.172,94

Riepilogo uscite 2012

Correnti (+) 27.617.091,75

Investimenti (+) 11.050.390,00

Uscite impiegate nei programmi(+) 38.667.481,75 Rimborso anticipazioni cassa 3.100.000,00

Rimborso finanziamenti a breve 0,00

Servizi C/terzi 3.459.691,19

Altre uscite (+) 6.559.691,19

Totale 45.227.172,94

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PROGRAMMAZIONE ED EQUILIBRI PATRIMONIALI

Il conto del patrimonio mostra il valore delle attività e delle passività che costituiscono, per l’appunto, la situazione patrimoniale di fine esercizio del comune. Questo quadro riepilogativo della ricchezza comunale non è estraneo al contesto in cui si sviluppa il processo di programmazione. Il maggiore o minore margine di flessibilità in cui si innestano le scelte dell'Amministrazione, infatti, sono influenzate anche dalla condizione patrimoniale. La presenza, nei conti dell’ultimo rendiconto, di una situazione creditoria non soddisfacente originata anche da un ammontare preoccupante di immobilizzazioni finanziarie (crediti in sofferenza), o il persistere di un volume particolarmente elevato di debiti verso il sistema creditizio o privato (mutui passivi e debiti di finanziamento) può infatti limitare il margine di discrezione che l’Amministrazione possiede quando si appresta a pianificare il proprio ambito di intervento. Una situazione di segno opposto, invece, pone il comune in condizione di espandere la capacità di indebitamento senza generare preoccupanti ripercussioni sulla solidità della situazione patrimoniale. I prospetti successivi riportano i principali aggregati che compongono il conto del patrimonio, suddivisi in attivo e passivo.

Attivo patrimoniale 2010

Denominazione Importo

Immobilizzazioni immateriali 807.882,25 Immobilizzazioni materiali 183.676.257,03 Immobilizzazioni finanziarie 8.734.492,37

Rimanenze 0,00

Crediti 18.006.608,46

Attività finanziarie non immobilizzate 0,00

Disponibilità liquide 7.383.178,45

Ratei e risconti attivi 52.092,00

Totale 218.660.510,56

Passivo patrimoniale 2010

Denominazione Importo

Patrimonio netto 109.292.534,51

Conferimenti 54.468.170,73

Debiti 54.899.805,32

Ratei e risconti passivi 0,00

Totale 218.660.510,56

(23)

PROGRAMMAZIONE E POLITICA D'INVESTIMENTO

La politica dell’Amministrazione nel campo delle opere pubbliche è tesa ad assicurare al cittadino un livello di infrastrutture che garantisca nel tempo una quantità di servizi adeguata alle aspettative della collettività. Il tutto, naturalmente, ponendo la dovuta attenzione sulla qualità delle prestazioni effettivamente rese. Il comune, con cadenza annuale, pianifica la propria attività di investimento e valuta il fabbisogno richiesto per attivare nuovi interventi o per ultimare le opere già in corso. In quel preciso ambito, connesso con l’approvazione del bilancio di previsione, sono individuate le risorse che si cercherà di reperire e gli interventi che saranno finanziati con tali mezzi. Le entrate per investimenti sono costituite da alienazioni di beni, contributi in conto capitale e mutui passivi, eventualmente integrate con l’avanzo di amministrazione di precedenti esercizi e con le possibili economie di parte corrente. È utile ricordare che il comune può mettere in cantiere un'opera solo dopo che è stato ottenuto il corrispondente finanziamento. Per quanto riguarda i dati esposti, la prima tabella mostra le risorse che si desidera reperire per attivare i nuovi interventi mentre la seconda riporta l'elenco delle opere che saranno realizzate con tali mezzi.

Finanziamento degli investimenti 2012

Denominazione Importo

Avanzo di amministrazione 0,00

Risorse correnti 0,00

Contributi in C/capitale 14.880.340,00

Mutui passivi 0,00

Altre entrate 1.843.000,00

Totale 16.723.340,00

Principali investimenti programmati per il triennio 2012-14

Denominazione 2012 2013 2014

COSTRUZIONE PARCHEGGIO INTERRATO P.ZZA SETTI 4.170.000,00 0,00 0,00

COSTR. PARCHEGGIO INTERSCAMBIO STAZ.OVETS 1.246.340,00 250.000,00 0,00

P.Z. BOLLONE PISTA CICLABILE 550.000,00 0,00 0,00

URBANIZZAZIONE P.I.I. BERGAMO EST 500.000,00 700.000,00 0,00

URBANIZZAZ.P.L. DROLA CASTEL CERRETO 0,00 600.000,00 0,00

REALIZZAZIONE BICICITTA' STAZ.CENTRALE 500.000,00 0,00 0,00

IMPIANTO ILLUMINAZ.CIRCONVALLAZ. INTERNA 600.000,00 0,00 0,00

RISTRUTTURAZ.VIA MAZZINI 0,00 0,00 500.000,00

NUOVA PIOSTA CICLABILE CAVALCAVIA BASLINI 2.300.000,00 0,00 0,00

FORMAZIONE SOTTOPASSO VIA REDIPUGLIA 1.750.000,00 0,00 0,00

SOTTOPASSO VIA DEL BOSCO COLLEGAM.PALAFACCHETTI 2.350.000,00 0,00 0,00

RIFACIMENTO SOTTOPASSO VIA DEL BOSCO 1.700.000,00 0,00 0,00

SOTTOPASSO PEDONALE STAZIONE CENTRALE 0,00 0,00 1.400.000,00

RISTRUTTURAZ.EX CASERMA REALIZZA,TRIBUNALE 0,00 1.500.000,00 1.500.000,00

RIQUALIFICAZIONE VIA BUONARROTI 387.000,00 0,00 0,00

REALIZZAZ.ROTATORIA SS42 BK COMPLESSO INDUSTRIALE 250.000,00 0,00 0,00

SVINCOLO ROTATORIO VIA FARA BRUSADELLI 0,00 200.000,00 200.000,00

NUOVOM SOTTOPASSO CICLOPEDONALE VIA CANONICA 420.000,00 0,00 0,00

FORMAZIONE CENTRO QUARTIERE GEROMINA 0,00 400.000,00 400.000,00

Totale 16.723.340,00 3.650.000,00 4.000.000,00

(24)

CARATTERISTICHE GENERALI

(25)

POPOLAZIONE

Il fattore demografico

Il comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo. Abitanti e territorio, pertanto, sono gli elementi essenziali che caratterizzano il comune. La composizione demografica locale mostra tendenze, come l’invecchiamento, che un'Amministrazione deve saper interpretare prima di pianificare gli interventi. L’andamento demografico nel complesso, ma soprattutto il saldo naturale e il riparto per sesso ed età, sono fattori importanti che incidono sulle decisioni del comune. E questo riguarda sia l'erogazione dei servizi che la politica degli investimenti.

Popolazione (andamento demografico) Popolazione legale

Popolazione legale (ultimo censimento disponibile) 25.356 Movimento demografico

Popolazione al 01-01 (+) 28.769

1

Nati nell'anno (+) 259

Deceduti nell'anno (-) 276

Saldo naturale -17

Immigrati nell'anno (+) 1.172

Emigrati nell'anno (-) 890

Saldo migratorio 282 Popolazione al 31-12 29.034

Aspetti statistici

Le tabelle riportano alcuni dei principali fattori che indicano le tendenze demografiche in atto. La modifica dei residenti riscontrata in anni successivi (andamento demografico), l'analisi per sesso e per età (stratificazione demografica), la variazione dei residenti (popolazione insediabile) con un'analisi delle modifiche nel tempo (andamento storico), aiutano a capire chi siamo e dove stiamo andando.

Popolazione (stratificazione demografica) Popolazione suddivisa per sesso

Maschi (+) 14.222

Femmine (+) 14.812

Popolazione al 31-12 29.034 Composizione per età

Prescolare (0-6 anni) (+) 1.704

Scuola dell'obbligo (7-14 anni) (+) 2.110

Forza lavoro prima occupazione (15-29 anni) (+) 4.098

Adulta (30-65 anni) (+) 15.314

Senile (oltre 65 anni) (+) 5.808

Popolazione al 31-12 29.034

Popolazione (popolazione insediabile) Aggregazioni familiari

Nuclei familiari 12.586

Comunità / convivenze 15

Tasso demografico

Tasso di natalità (per mille abitanti) (+) 0,26 Tasso di mortalità (per mille abitanti) (+) 0,28 Popolazione insediabile

Popolazione massima insediabile (num. abitanti) 38.597

Anno finale di riferimento 2.015

(26)

20

Popolazione (andamento storico)

2006 2007 2008 2009 2010

Movimento naturale

Nati nell'anno (+) 253 283 288 303 259

Deceduti nell'anno (-) 267 259 254 299 276

Saldo naturale -14 24 34 4 -17

Movimento migratorio

Immigrati nell'anno (+) 1.167 1.143 1.189 1.107 1.172

Emigrati nell'anno (-) 847 904 812 772 890

Saldo migratorio 320 239 377 335 282

Tasso demografico

Tasso di natalità (per mille abitanti) (+) 0,26 0,28 0,29 0,30 0,26 Tasso di mortalità (per mille abitanti) (+) 0,27 0,26 0,25 0,30 0,28

(27)

TERRITORIO

La centralità del territorio

Secondo l'ordinamento degli enti locali, spettano al comune tutte le funzioni amministrative relative alla popolazione e al territorio, in particolare modo quelle connesse con i servizi alla persona e alla comunità, l'assetto ed uso del territorio e lo sviluppo economico. Il comune, per poter esercitare tali funzioni in ambiti adeguati, può mettere in atto anche delle forme di decentramento e di cooperazione con altri enti territoriali. Il territorio, e in particolare le regole che ne disciplinano lo sviluppo e l'assetto socio economico, rientrano tra le funzioni fondamentali attribuite al comune.

Territorio (ambiente geografico) Estensione geografica

Superficie (Kmq.) 32

Risorse idriche

Laghi (num.) 0

Fiumi e torrenti (num.) 0

Strade

Statali (Km.) 7

Provinciali (Km.) 11

Comunali (Km.) 99

Vicinali (Km.) 0

Autostrade (Km.) 0

Pianificazione territoriale

Per governare il proprio territorio bisogna valutare, regolare, pianificare, localizzare e attuare tutto quel ventaglio di strumenti e interventi che la legge attribuisce ad ogni ente locale. Accanto a ciò, esistono altre funzioni che interessano la fase operativa e che mirano a vigilare, valorizzare e tutelare il territorio. Si tratta di gestire i mutamenti affinché siano, entro certi limiti, non in contrasto con i più generali obiettivi di sviluppo. Per fare ciò, l'ente si dota di una serie di regolamenti che operano in vari campi: urbanistica, edilizia, commercio, difesa del suolo e tutela dell'ambiente.

Territorio (urbanistica)

Piani e strumenti urbanistici vigenti

Piano regolatore adottato (S/N) Si (del. c.c 98 del 23/12/2010)

Piano regolatore approvato (S/N) No

Programma di fabbricazione (S/N) No

Piano edilizia economica e popolare (S/N) Si (DEL. G.R.L. N° 6/4225 DEL 20/10/95) Piano insediamenti produttivi

Industriali (S/N) Si (DEL. C.C. N° 33 DEL 21/05/1998)

Artigianali (S/N) Si (DEL. C.C. N° 33 DEL 21/05/1998)

Commerciali (S/N) Si (DEL. C.C. N° 33 DEL 21/05/1998)

Altri strumenti (S/N) No

Coerenza urbanistica

Coerenza con strumenti urbanistici (S/N) No

Area interessata P.E.E.P. (mq.) 0

Area disponibile P.E.E.P. (mq.) 0

Area interessata P.I.P. (mq.) 0

Area disponibile P.I.P. (mq.) 0

(28)

22

PERSONALE IN SERVIZIO

L'organizzazione e la forza lavoro

Ogni comune fornisce alla propria collettività un ventaglio di prestazioni che sono, nella quasi totalità, erogazione di servizi. La fornitura di servizi si caratterizza, nel pubblico come nel privato, per l'elevata incidenza dell'onere del personale sui costi totali d'impresa. I più grossi fattori di rigidità del bilancio sono proprio il costo del personale e l'indebitamento. Nell'organizzazione di un moderno ente locale, la definizione degli obiettivi generali è affidata agli organi di derivazione politica mentre ai dirigenti tecnici e ai responsabili dei servizi spettano gli atti di gestione. Gli organi politici esercitano sulla parte tecnica un potere di controllo seguito dalla valutazione sui risultati conseguiti.

Le tabelle mostrano il fabbisogno di personale accostato alla dotazione effettiva, suddivisa nelle aree di intervento.

Personale complessivo

Pianta Presenze

Cat./Pos. organica effettive

A 17 12

B1 27 21

B3 41 29

C 83 68

D 42 35

D3 13 9

DIR 5 4

Personale di ruolo 228 178

Personale fuori ruolo 2

Totale generale 180

Area: Tecnica Segue

Pianta Presenze Pianta Presenze

Cat./Pos. organica effettive Cat./Pos. organica effettive

D3 3 3 B1 6 6

D 10 10 A 4 4

C 14 14 Dir 1 1

B3 3 3

Area: Economico-finanziaria Segue

Pianta Presenze Pianta Presenze

Cat./Pos. organica effettive Cat./Pos. organica effettive

D3 1 1 Dir 1 1

D 5 5 B1 3 3

C 6 6 B3 0 0

A 0 0

(29)

Area: Vigilanza Segue

Pianta Presenze Pianta Presenze

Cat./Pos. organica effettive Cat./Pos. organica effettive

D3 1 1 DIR 1 1

D 5 5 C 14 14

C 1 1

Area: Generale e Demografica- Segue

Pianta Presenze Pianta Presenze

Cat./Pos. organica effettive Cat./Pos. organica effettive

D 22 15 A 13 8

C 48 33 B1 18 12

B3 38 26 D3 8 4

DIR 2 1

(30)

24

STRUTTURE

L'intervento del comune nei servizi

L'ente destina parte delle risorse ai servizi generali, ossia quegli uffici che forniscono un supporto al funzionamento dell'intero apparato comunale. Di diverso peso è il budget dedicato ai servizi per il cittadino, nella forma di servizi a domanda individuale, produttivi o istituzionali. Si tratta di prestazioni di diversa natura e contenuto, perchè:

- I servizi produttivi tendono ad autofinanziarsi e quindi operano in pareggio o producono utili di esercizio;

- I servizi a domanda individuale sono in parte finanziati dalle tariffe pagate dagli utenti, beneficiari dell'attività;

- I servizi di carattere istituzionale sono prevalentemente gratuiti, in quanto di stretta competenza pubblica.

Queste attività posseggono una specifica organizzazione e sono inoltre dotate di un livello adeguato di strutture.

Servizi al cittadino (Trend storico e programmazione)

Denominazione 2011 2012 2013 2014

Asili nido (num.) 2 2 2 2

(posti) 68 68 68 68

Scuole materne (num.) 5 5 5 5

(posti) 585 585 585 585

Scuole elementari (num.) 4 4 4 4

(posti) 1.166 1.166 1.166 1.166

Scuole medie (num.) 2 2 2 2

(posti) 692 692 692 692

Strutture per anziani (num.) 1 1 1 1

(posti) 96 96 96 96

Valutazione e impatto L'offerta di servizi al cittadino è condizionata da vari fattori;

alcuni di origine politica, altri dal contenuto finanziario, altri ancora di natura economica.

Per questo l'Amministrazione valuta se il servizio richiesto dal cittadino rientra tra le proprie priorità di intervento.

Da un punto di vista tecnico, invece, l'analisi privilegia la ricerca delle fonti di entrata e l'impatto della nuova spesa sugli equilibri di bilancio.

Ciclo ecologico

Rete fognaria - Bianca (Km.) 0 0 0 0

- Nera (Km.) 0 0 0 0

- Mista (Km.) 0 0 0 0

Depuratore (S/N) Si Si Si Si

Acquedotto (Km.) 0 0 0 0

Servizio idrico integrato (S/N) Si Si Si Si

Aree verdi, parchi, giardini (num.) 0 0 0 0

(hq.) 0 0 0 0

Raccolta rifiuti - Civile (q.li) 15.638 16.368 17.132 17.930 - Industriale (q.li) 1.860 1.860 1.860 1.860

- Differenziata (S/N) Si Si Si No

Discarica (S/N) No No No No

Domanda ed offerta

Nel contesto attuale, le scelta di erogare un nuovo servizio parte dalla ricerca di mercato tesa a valutare due aspetti rilevanti: la presenza di una domanda di nuove attività che giustifichi ulteriori oneri per il comune; la disponibilità nel mercato privato di offerte che siano concorrenti con il possibile intervento pubblico.

Questo approccio riduce il possibile errore nel giudizio di natura politica o tecnica.

Altre dotazioni

Farmacie comunali (num.) 3 3 3 3

Punti luce illuminazione pubblica (num.) 4.400 4.490 5.100 5.150

Rete gas (Km.) 0 0 0 0

Mezzi operativi (num.) 0 0 0 0

Veicoli (num.) 0 0 0 0

Centro elaborazione dati (S/N) Si Si Si Si

Personal computer (num.) 160 160 160 160

Legenda

Le tabelle di questa pagina mostrano, in una prospettiva che si sviluppa nell'arco di un quadriennio, l'offerta di alcuni dei principali tipi di servizio prestati al cittadino dagli enti locali. Le attività ivi indicate riprendono una serie di dati previsti in modelli ufficiali.

(31)

ORGANISMI GESTIONALI

La gestione di pubblici servizi

Il comune può condurre le proprie attività in economia, impiegando personale e mezzi strumentali di proprietà, oppure affidare talune funzioni a specifici organismi a tale scopo costituiti. Tra le competenze attribuite al consiglio comunale, infatti, rientrano l’organizzazione e la concessione di pubblici servizi, la costituzione e l’adesione a istituzioni, aziende speciali o consorzi, la partecipazione a società di capitali e l’affidamento di attività in convenzione. Mentre l'ente ha grande libertà di azione nel gestire i pubblici servizi privi di rilevanza economica, e cioè quelle attività che non sono finalizzate al conseguimento di utili, questo non si può dire per i servizi a rilevanza economica. Per questo genere di attività, infatti, esistono specifiche regole che normano le modalità di costituzione e gestione, e questo al fine di evitare che una struttura con una forte presenza pubblica possa, in virtù di questa posizione di vantaggio, creare possibili distorsioni al mercato.

Organismi gestionali (Trend storico e programmazione)

2011 2012 2013 2014

Tipologia

Consorzi (num.) 1 1 1 1

Aziende (num.) 1 1 1 1

Istituzioni (num.) 0 0 0 0

Società di capitali (num.) 7 7 7 7

Servizi in concessione (num.) 0 0 0 0

Totale 9 9 9 9

CONSORZIO DI BONIFICA DELLA MEDIA PIANURA BERGAMASCA

Enti associati CONSORZIATI TUTTI I COMUNI CHE HANNO PROPRIETA' DI BENI IMMOBILI, TERRENI O FABBRICATI NEL PERIMETRO CONSORTILE Attività e note GESTIONE DEL RETICOLO DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE CON

ATTENZIONE ALLA SALVAGUARDIA IDRAULICA ED AMBIENTALE DEL TERRITORIO

RISORSA SOCIALE GERA D'ADDA

Enti associati Comuni di Arcene, Arzago d’Adda, Brignano Gera d’Adda,

Calvenzano, Canonica d’Adda, Caravaggio, Casirate d’Adda, Castel Rozzone, Fara Gera d’Adda, Fornovo San Giovanni, Lurano, Misano di Gera d’Adda, Mozzanica, Pagazzano, Pognano, Pontirolo Nuovo, Spirano, Treviglio Attività e note statutariamente, lAzienda e finalizzata allfesercizio di funzioni

sociali, assistenziali, educative, sociosanitarie e sanitarie e, piu in generale, alla gestione associata dei servizi alla persona mediante:

la gestione associata ed integrata degli interventi e dei servizi sociali in attuazione dei programmi e delle azioni definite nel Piano di Zona dellfambito distrettuale di Treviglio;

. la gestione di funzioni e di servizi di competenza istituzionale dei Comuni consorziati che gli stessi ritengano opportuno conferire allfAzienda;

. la gestione di ulteriori attivita e servizi nel campo sociale, assistenziale, educativo, sociosanitario e sanitario e nelle aree di intervento legate alla salute e al benessere fisico e psichico dei cittadini;

. la gestione di interventi di promozione, formazione, consulenza e

(32)

26

CO.GE.I.DE

Enti associati COMUNI: TREVIGLIO- CARAVAGGIO- MOZZANICA- ARZAGO D'ADDA- CALVENZANO- MISANO GERA D'ADDA- CASIRATE D'ADDA- BARIANO BRIGNANO GERA D'ADDA-CASTEL ROZZONE-FORNOVO SAN GIOVANNI-MORENGO-PAGAZZANO-CANONICA D'ADDA-CASSANO D'ADDA-FARA GERA D'ADDA-PONTIROLO NUOVO-

PROVINCIA DI BERGAMO Attività e note SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

COSTRUZIONE E GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI COLLETTAMENTO E TRATTAMENTO ACQUE REFLUE

S.A.B.B.

Enti associati COMUNI: ANTEGNATE-ARCENE-ARZAGO D'ADDA-BARBATA-BARIANO-BRIGNANO GERA D'ADDA-CALCIO-CALVENZANO-CANONICA D'ADDA-CARAVAGGIO-CASIRATE D'ADDA-CASTEL ROZZONE-CISERANO-CIVIDATE AL PIANO-FORNOVO SAN GIOVANNI-GHISALBA-ISSO-LURANO-MISANO DI GERA

D'ADDA-MORENGO- MOZZANICA-PAGAZZANO-POGNANO-PONTIROLO NUOVO-PUMENENGO-ROMANO DI LOMBARDIA-SPIRANO-TORRE PALLAVICINA-TREVIGLIO-URGNANO-VERDELLO

Attività e note ATTIVITA' INERENTI L'IGENE ORBANA E LA SALVAGUARDIA ECOLOGICA DELL'AMBIENTE IL RECUPERO-TRASPORTO E

SMALTIMENTO RIFIUTI IN GENERE COMPRESO IL TRATTAMENTO E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI DERIVATI DAI RIFIUTI STESSI, LAVAGGIO E SPAZZAMENTO DELLE STRADE

ANITA

Enti associati COMUNI:VILLA

D'OGNA-GAZZANIGA-CLUSONE-TREVIGLIO-NEMBRO-ALZANO LOMBARDO-MOZZANICA-PIARIO-PREMOLO-PARRE-

Attività e note ATTIVITA' DI VENDITA AI CLIENTI FINALI NEL SETTORE GAS NATURALE E DERIVATI, DELL'ENERGIA ELETTRICA NONCHE' OGNI ATTIVITA' COMPLEMENTARE REALIZZA OPERE CONNESSE A DETTA ATTIVITA' O COMUNQUE STRUMENTALI O SINERGICHE

(33)

AUTOSTRADE LOMBARDE SPA

Enti associati PROVINCIA DI BERGAMO- PROVINCIA DI CREMONA PROVINCIA DI BRESCIA

COMUNI DI: BRESCIA- CARAVAGGIO-TRAVAGLIATO-TREVIGLIO CAMERA COMMERCIO IAA BERGAMO-

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MILANO

CAMERA COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA MILANO-

CAMERA COMMERCIO IIAA BRESCIA- CAMERA COMMERCIO IAA CREMONA

Attività e note PROMOZIONE,PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE

AUTOSTRADE O STRADE ASSENTITE IN CONCESSIONE A NORMA DI LEGGE NONCHE' DI ALTRE INFRASTRUTTURE DI COMUNICAZIONE,DI TRASPORTO E DI TELECOMUNICAZIONE

UNIACQUE SPA

Enti associati PROVINCIA DI BERGAMO-COMUNI DI:

ARCENE-BERBENNO-CALCINATE-COSTA VOLPINO-DOSSENA- ENTRATICO-FIORANO AL

SZERIO-FONTANELLA-GAZZANIGA-GORNO-.LURANO-àPARRE-PONTER ANICA-ROMANO DI L.DIA.-SERIATE-VILLA DI SERIO-VALTORTA-BERZO SAN FERMO-GRASSOBBIO-GAVERINA TERME-CASTEL ROZZONE- COSTA SERINA-BARBATA-VALNEGRA-BRUSAPORTO-CAZZANO S,ANDREA-CIVIDATE AL PIANO-PRADALUNGA-ARZXAGO D'ADDA-RIVA DI OLTO-BERGAMO-GANDELLINO-ARDESIO-MISANO DI GERA

D'ADDA-OSIO SOPRA-SCANZOROSCIATE-TREVIOLO-PIANICO-MORNICO AL SERIO-CAROBBIO DEGLI

ANGELI-CHIUDUNO-POGNANO-VALGOGLIO-PALADINA-ANTEGNATE-CO VO-CURNO-GROMO-CARAVAGGIO-SPINONE AL

LAGO-BREMBATE-TAVERNOLA BERGAMASCA-CENE-PONTIROLO NUOVO-LUZZANA-VIGANO SAN MARTINO- BORGO DI

TERZO-LEFFE-CORTENUOVA-DALMINE-ZANDOBBIO-CAPRINO

BERGAMASCO-BREMBILLA-ISSO-NEMBRO-VERDELLINO-VIGOLO-TELG ATE-FARA GERA D'ADDA-CASTRO-GRONE-PONTIDA-BOLGARE-COMUN NUOVO-ZOGNO-MAPELLO-ALBANO

S.ALESSANDRO-BOSSICO-GORLE-LOVERE-CISERANO-FONTENO-COLO GNO AL SERIO-PUMENENGO-SAN PAOLO D'ARGON-LALLIO-SAN PELLEGRINO

TERME-SORISOLE-ALGUA-PONTENOSSA-PEDRENGO-CAPIZZONE-ZANI CA-ADRARA SAN ROCCO-PARZANICA-CENATE

SOTTO-CALVENZANO-PIARIO-CISANO BERGAMASCO-SOVERE-ALZANO LOMBARDO-COSTA VALLE IMAGNA-MORENGO-CREDARO-AZZANO SAN PAOLO-TORRE PALLAVICINA-GORLAGO-OLTRESSENDA

ALTA-GANDOSSO-BRIGNANO GERA D'ADDA-COLERE-VILLA D'ADDA-SARNICO-ALBINO-TORRE DE ROVERI-

RANICA-COLZATE-CASTIONE DELLA PRESOLANA-BARIANO-FARA OLIVANA CON SOLA-ALMENNO SAN BARTOLOMEO-SANTA BRIGIDA- BARZANA-ENDINE GAIANO-OLTRE IL COLLE-PEJA-MOZZANICA-MONTEL Attività e note

(34)

28

AUTOSTRADE BERGAMASCHE

Enti associati PROVINCIA DI BERGAMO- PROVINCIA DI CREMONA PROVINCIA DI BRESCIA

COMUNI DI: BRESCIA- CARAVAGGIO-TRAVAGLIATO-TREVIGLIO CAMERA COMMERCIO IAA BERGAMO-

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MILANO

CAMERA COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA MILANO-

CAMERA COMMERCIO IIAA BRESCIA- CAMERA COMMERCIO IAA CREMONA

Attività e note PROMOZIONE,PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE

AUTOSTRADE O STRADE ASSENTITE IN CONCESSIONE A NORMA DI LEGGE NONCHE' DI ALTRE INFRASTRUTTURE DI COMUNICAZIONE,DI TRASPORTO E DI TELECOMUNICAZIONE

YGEA

Enti associati COMUNE DI TREVIGLIO SOCIO UNICO Attività e note

(35)

STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA

Gli strumenti negoziali per lo sviluppo

La complessa realtà economica della società moderna spesso richiede uno sforzo comune di intervento. Obiettivi come lo sviluppo, il rilancio o la riqualificazione di una zona, la semplificazione nelle procedure della burocrazia, reclamano spesso l’adozione di strumenti di ampio respiro.

La promozione di attività produttive locali, messe in atto dai soggetti a ciò interessati, deve però essere pianificata e coordinata. Questo si realizza adottando dei procedimenti formali, come gli strumenti della programmazione negoziata, che vincolano soggetti diversi - pubblici e privati - a raggiungere un accordo finalizzato alla creazione di ricchezza nel territorio. A seconda degli ambiti interessati, finalità perseguite, soggetti ammessi e requisiti di accesso, si è in presenza di patti territoriali, di contratti d’area o di contratti di programma. Tali strumenti implicano l’assunzione di decisioni istituzionali e l’impegno di risorse economiche a carico delle amministrazioni statali, regionali e locali.

(36)

30

FUNZIONI ESERCITATE SU DELEGA

Una gestione vicina al cittadino

Il sindaco è l’organo responsabile dell'amministrazione del comune ed esercita le funzioni che sono state attribuite all’ente dalle leggi, statuti e regolamenti. Sovrintende altresì all'espletamento delle funzioni statali e regionali attribuite o delegate al comune. Il criterio della sussidiarietà, e cioè il principio secondo il quale l'esercizio delle attribuzioni dovrebbe competere all'autorità più vicina al cittadino, ha indotto altri organismi territoriali, soprattutto la regione, ad accrescere il livello di delega delle proprie attribuzioni. Una serie crescente di funzioni, per questo motivo chiamate "funzioni delegate", sono pertanto confluite in ambito locale aumentando il già cospicuo numero delle attribuzioni comunali. Il problema più grande connesso con l'esercizio della delega è quello dell'assegnazione, accanto ai nuovi compiti, anche delle ulteriori risorse.

Il bilancio comunale, infatti, non è in grado di finanziare questi maggiori oneri senza una giusta e adeguata contropartita economica.

(37)

ECONOMIA INSEDIATA

Un territorio che produce ricchezza

L’economia di un territorio si sviluppa in 3 distinti settori. Il primario è il settore che raggruppa tutte le attività che interessano colture, boschi e pascoli; comprende anche l'allevamento e la trasformazione non industriale di alcuni prodotti, la caccia, la pesca e l'attività estrattiva. Il settore secondario congloba ogni attività industriale; questa, deve soddisfare dei bisogni considerati, in qualche modo, come secondari rispetto a quelli cui va incontro il settore primario. Il settore terziario, infine, è quello in cui si producono e forniscono servizi; comprende le attività di ausilio ai settori primario (agricoltura) e secondario (industria). Il terziario può essere a sua volta suddiviso in attività del terziario tradizionale e del terziario avanzato;

una caratteristica, questa, delle economie più evolute.

(38)

ANALISI DELLE RISORSE

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FONTI DI FINANZIAMENTO (Bilancio corrente)

La spesa corrente e gli equilibri di bilancio

L'ente non può vivere al di sopra delle proprie possibilità per cui il bilancio deve essere approvato in pareggio. Le previsioni di spesa, infatti, sono sempre fronteggiate da altrettante risorse di entrata. Ma utilizzare le disponibilità per fare funzionare la macchina comunale è cosa ben diversa dal destinare quelle stesse risorse al versante delle opere pubbliche. Sono diverse le finalità ed i vincoli.

La tabella a lato divide il bilancio nelle varie componenti e distingue le risorse destinate alla gestione (bilancio corrente), alle spese in C/capitale (investimenti) e alle operazioni finanziarie (movimento fondi e servizi C/terzi).

Fabbisogno 2012

Bilancio Entrate Uscite

Corrente 27.617.091,75 27.617.091,75

Investimenti 11.050.390,00 11.050.390,00 Movimento fondi 3.100.000,00 3.100.000,00 Servizi conto terzi 3.459.691,19 3.459.691,19 Totale 45.227.172,94 45.227.172,94

Le risorse per garantire il funzionamento

Come ogni altra entità economica destinata ad erogare servizi, anche il comune sostiene dei costi, sia fissi che variabili, per far funzionare la struttura. Il fabbisogno richiesto dal funzionamento dell'apparato - come gli oneri per il personale (stipendi, contributi..), l'acquisto di beni di consumo (cancelleria, ricambi..), le prestazioni di servizi (luce, gas, telefono..), unitamente al rimborso di prestiti - necessitano di adeguati finanziamenti. I mezzi destinati a tale scopo hanno una natura ordinaria, come i tributi, i contributi in C/gestione, le entrate extra tributarie. È più raro il ricorso a risorse di natura straordinaria.

Finanziamento bilancio corrente 2012

Entrate 2012

Tributi (+) 18.876.761,76

Trasferimenti (+) 697.342,79

Entrate extratributarie (+) 8.042.987,20 Entr.correnti spec. per invest. (-) 0,00 Entr.correnti gen. per invest. (-) 0,00 Risorse ordinarie 27.617.091,75 Avanzo per bilancio corrente (+) 0,00 Entr. C/cap. per spese correnti (+) 0,00

Prestiti per spese correnti (+) 0,00

Risorse straordinarie 0,00

Totale 27.617.091,75

Finanziamento bilancio corrente (Trend storico)

Entrate 2009 2010 2011

Tributi (+) 12.740.488,76 13.684.424,21 13.683.959,76

Trasferimenti (+) 6.762.268,67 5.703.154,06 5.003.616,12 Entrate extratributarie (+) 6.958.268,96 7.597.917,03 8.098.962,20

Entr.correnti spec. per invest. (-) 0,00 0,00 0,00

Entr.correnti gen. per invest. (-) 0,00 0,00 0,00

Risorse ordinarie 26.461.026,39 26.985.495,30 26.786.538,08 Avanzo per bilancio corrente (+) 0,00 20.000,00 35.000,00 Entr. C/cap. per spese correnti (+) 413.346,69 377.000,00 562.250,00

Prestiti per spese correnti (+) 0,00 0,00 0,00

Risorse straordinarie 413.346,69 397.000,00 597.250,00

Totale 26.874.373,08 27.382.495,30 27.383.788,08

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33

FONTI DI FINANZIAMENTO (Bilancio investimenti)

L'equilibrio del bilancio investimenti

Come per la parte corrente, anche il budget richiesto dalle opere pubbliche presuppone il totale finanziamento della spesa. Ma a differenza della prima, la componente destinata agli investimenti è influenzata dalla disponibilità di risorse concesse dagli altri enti pubblici nella forma di contributi in C/capitale. La prima tabella divide il bilancio nelle componenti caratteristiche e consente di separare i mezzi destinati agli interventi in C/capitale (investimenti) da quelli utilizzati per il solo funzionamento (bilancio di parte corrente). Completano il quadro le operazioni di natura solo finanziaria (movimento fondi; servizi C/terzi).

Le risorse destinate agli investimenti

Oltre che a garantire il funzionamento della struttura, il comune può destinare le proprie entrate per acquisire o migliorare le dotazioni infrastrutturali. In questo modo si viene ad assicurare un livello di mezzi strumentali tali da garantire l'erogazione di servizi di buona qualità. Le risorse di investimento possono essere gratuite, come i contributi in C/capitale, le alienazioni di beni, il risparmio di eccedenze correnti o l'avanzo di esercizi precedenti, o avere natura onerosa, come l'indebitamento. In questo caso, il rimborso del mutuo inciderà sul bilancio corrente per tutto il periodo di ammortamento del prestito.

Fabbisogno 2012

Bilancio Entrate Uscite

Corrente 27.617.091,75 27.617.091,75

Investimenti 11.050.390,00 11.050.390,00 Movimento fondi 3.100.000,00 3.100.000,00 Servizi conto terzi 3.459.691,19 3.459.691,19 Totale 45.227.172,94 45.227.172,94

Finanziamento bilancio investimenti 2012

Entrate 2012

Trasferimenti capitale (+) 11.050.390,00 Entr. C/cap. per spese correnti (-) 0,00

Riscossione di crediti (-) 0,00

Entr.correnti spec. per invest. (+) 0,00 Entr.correnti gen. per invest. (+) 0,00 Avanzo per bilancio investim. (+) 0,00 Risorse gratuite 11.050.390,00 Accensione di prestiti (+) 3.100.000,00

Prestiti per spese correnti (-) 0,00

Anticipazioni di cassa (-) -3.100.000,00

Finanziamenti a breve (-) 0,00

Risorse onerose 0,00

Totale 11.050.390,00

Finanziamento bilancio investimenti (Trend storico)

Entrate 2009 2010 2011

Trasferimenti capitale (+) 6.168.305,15 7.358.573,44 20.183.938,10 Entr. C/cap. per spese correnti (-) -413.346,69 -377.000,00 -562.250,00

Riscossione di crediti (-) 0,00 0,00 0,00

Entr.correnti spec. per invest. (+) 0,00 0,00 0,00

Entr.correnti gen. per invest. (+) 0,00 0,00 0,00

Avanzo per bilancio investim. (+) 658.200,00 1.020.000,00 925.000,00 Risorse gratuite 6.413.158,46 8.001.573,44 20.546.688,10 Accensione di prestiti (+) 1.849.750,00 5.600.000,00 3.100.000,00

Prestiti per spese correnti (-) 0,00 0,00 0,00

Anticipazioni di cassa (-) 0,00 0,00 -3.100.000,00

Finanziamenti a breve (-) 0,00 0,00 0,00

Risorse onerose 1.849.750,00 5.600.000,00 0,00

Totale 8.262.908,46 13.601.573,44 20.546.688,10

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ENTRATE TRIBUTARIE

Federalismo fiscale e solidarietà sociale

L'impegno nell'erogare i servizi alla collettività richiede la disponibilità di risorse adeguate ai compiti che la società affida all'ente locale. Questi mezzi possono provenire dallo Stato oppure, in un un'ottica tesa al decentramento, direttamente dal territorio servito. Più ricchezza resta nel territorio che la produce, maggiore è il ricorso al concetto di federalismo fiscale; più incisiva è la ridistribuzione di questa ricchezza verso zone meno prosperose, maggiore è il ricorso alla solidarietà sociale. Negli ultimi anni, con il crescere dell’autonomia finanziaria, si è dato più forza all’autonomia impositiva. L'ente deve pertanto impostare una politica tributaria che garantisca un gettito adeguato al proprio fabbisogno, ma senza ignorare i princìpi di equità contributiva e di solidarietà sociale.

Entrate tributarie

Titolo 1 Scostamento 2011 2012

(intero titolo) 5.192.802,00 13.683.959,76 18.876.761,76

Composizione 2011 2012

Imposte (Cat.1) 8.457.959,76 13.043.561,76

Tasse (Cat.2) 5.121.000,00 5.040.200,00

Tributi speciali (Cat.3) 105.000,00 793.000,00

Totale 13.683.959,76 18.876.761,76

Uno sguardo ai tributi locali

Il comune ha deciso di intervenire con scelte di politica tributaria nel campo applicativo di taluni tributi. È il caso della nuova imposta sugli immobili IMU (ex ICI) che ora comprende anche le abitazioni principali. In particolare è stata aumentata l'aliquota sui fabbricati diversi dalle prime abitazioni aumentando l'aliquota allo 0,86%. Si è dovuto altresì aumentare l'aliquota dell’addizionale sull'IRPEF elevandola allo 0,65% in considerazione delle pesanti riduzioni alle compartecipazioni erariali. Per quanto riguarda la concreta modalità di accertamento di queste entrate, i criteri che portano a giudicare positivamente il lavoro del comune sono essenzialmente due: la capacità di contrastare l’evasione e quella di riscuotere il credito con rapidità.

Entrate tributarie (Trend storico e programmazione)

Aggregati 2009 2010 2011 2012 2013 2014

(intero Titolo) (Accertamenti) (Accertamenti) (Previsione) (Previsione) (Previsione) (Previsione) Imposte 7.941.962,22 8.774.602,50 8.457.959,76 13.043.561,76 13.193.561,76 13.333.561,76 Tasse 4.729.212,28 4.833.397,82 5.121.000,00 5.040.200,00 5.550.200,00 5.550.200,00 Tributi speciali 69.314,26 76.423,89 105.000,00 793.000,00 153.000,00 153.000,00 Totale 12.740.488,76 13.684.424,21 13.683.959,76 18.876.761,76 18.896.761,76 19.036.761,76

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Imposizione sugli immobili

ICI / IMU Scostamento 2011 2012

(intero gettito) 2.080.825,83 5.450.000,00 7.530.825,83

Base imponibile IMU Aliquota Detrazione

1^ casa (ab.principale) 4,00 200,00

2^ casa (aliquota ordinaria) 8,60 0,00

Fabbricati produttivi 8,60 0,00

Altro 8,60 0,00

Gettito imposizione sugli immobili

Gettito edilizia Residenziale Non residenziale Totale

2011 2012 2011 2012 2011 2012

1^ casa (ab. principale) 16.030,00 1.664.655,78 0,00 0,00 16.030,00 1.664.655,78 2^ casa (aliquota ordinaria) 386.523,00 0,00 0,00 4.795.912,96 386.523,00 4.795.912,96

Fabbricati produttivi 0,00 0,00 0,00 882.706,24 0,00 882.706,24

Altro 5.047.447,00 0,00 0,00 187.550,85 5.047.447,00 187.550,85

Totale 5.450.000,00 1.664.655,78 0,00 5.866.170,05 5.450.000,00 7.530.825,83

Riferimenti

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