• Non ci sono risultati.

L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.14 (1887) n.689, 17 luglio

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.14 (1887) n.689, 17 luglio"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FIN A NZA , COMMERCIO, BANCHI, FERRO V IE IN TERESSI P R IV A T I

Anno XIV - Voi. XV111

D om enica 17 L uglio 1887

N. 889

IL CAMBIO

D ue mesi or sono le preoeeupazioni per le con­ dizioni della nostra circolazione m onetaria erano ge­ nerali ; l’ altezza del cam bio, qualche giorno oltre a 1 0 2 ; la quantità sem pre crescente del baratto erano sintom i tali che lasciavano tem ere gravi con­ seguenze, se mai circostanze straordinarie avessero determ inata una continuazione di sim ile anorm ale an­ dam ento. Molli però consideravano che eravam o già in sul finire della prim avera e notavano che l’estate avrebbe portato con sè quel m ovim ento di affari, per il quale il nostro cam bio è sem pre molto favorevole ài negozi italiani. E queste previsioni non furono in vero sm entite. Il cambio segna oggi appena da 40 a 50 p er eento ed è una cifra che non può appa­ rentem ente destare apprensione. S e non che ci pare che essa nasconda il suo veleno e dom andiam o a co­ loro, che hanno il dovere di invigilare, se hanno provato l’antidoto nel caso in cui il veleno p rodu­ cesse malefici effetti.

E veram ente il cam bio su P arig i a 1 0 0 ,4 0 od a 1 0 0.50 e quello su L ondra oscillante tra il 2 5 .2 2 ed il 25.23 nou sono tali, presi assolutam ente, da preoc­ cupare.; ma osservate in paragone alle cifre dell’anno decorso, queste cifre' stesse presentano una differenza che, vorrem m o ingannarci, ma è piena di m inacce per 1’ avvenire. Il cambio su L ondra e su Parigi tende generalm ente fino dalle prim e settim ane del- l’anno, quando non esistano cause straordinarie, a m antenersi in una m isura che non oltrepassa il 25.10 se trattasi di carta su L ondra, non il 1 0 0 .3 0 se trattasi su P a rig i; e m ano a m ano che ci si inoltra nella stagione dei raccolti, prim a il raccolto serico, poi quello granario, il cam bio va dim inuendo fino a segnare cifre inferiori alla pari, il che per solito avviene nel m ese di G iugno; l’anno scorso si ebbe 9 9 ,9 2 su Parigi.

Q uest’ anno, per la ben nota crise finanziaria che ci colpì in Febbraio, le cifre del càm bio, come abbiam o avvertito, furono molto piu alte* così alte da turbare profondam ente il m eccanism o del nostro credito e da suggerire ai nostri Istituti di em issione quella condotta cl7e noi abbiamo vivam ente biasim ata. Esordito il cam ­ bio in Gennaio a 100,45, cifra non mai raggiunta in tutto il prim o sem estre del 1886, alla fine del mese si era già a 1 0 1.15 ed il 6 F eb b raio a 101.75. Da allora il cam bio, relativam ente all’anno precedente, si m o ­ stra abbastanza alto, tanto che term ina in queste ul­ time settim ane con cifre superiori al massimo di tutto il sem estre corrispondente dell’anno scorso.

Ma, m eglio di qualunque nostra parola, v a rrà il seguente prospetto che ci dà settim ana per settim ana il cam bio su P arigi e su L ondra da G ennaio fino a L uglio, così del 1886 com e del 1887.

1886 1887

Data su Londra su Parigi Data su Londra su Parigi

10 Sena. 25,20 100,20 2 Gennaio 25, 16 100,45 17 » 25,06 100,35 9 » 25,16 100,47 24 » 25,04 100,27 16 » 25,20 100,55 31 » 25,30 100,22 >1, 23 2> 25,19 100,55 7 Febbr. 25,07 100,30 30 » 25,30 101,15 14 » 25,05 100,25 6 Febbraio 25,50 101,75 21 » 25,05 100,13 13 » 25,51 101,20 28 » 25,11 100,25 20 » 25,57 101,40 7 Marzo 25,10 100,27 27 » 25,45 101,25 14 » 25,10 100,20 6 Marzo 25,46 101,25 21 » 25, 07 100,17 13 » 25,45 101,22 28 » 25,07 100,25 20 » 25,42 100,22'1, 4 Aprile 25,07 100,23 27 » 25, 39 100,85 11 » 25,06 100,28 3 Aprile 25,29 100,75 18 » 25,09 100,26 10 » 25,36 100,65 25 » 25, 09 100,30 17 » 25,31-1, 100,75 2 Maggio 25,08'U 100,26 24 » 25,30 100,70 9 » 25,03 100.37 1 Maggio 25,38 100,90 16 » 25,09 100,27 8 » 25, 41 100,95 23 » 25,10 100,25 15 » 25,42 100,22 30 » 25,09 100,10 22 » 25,36 101,00 6 Giugno 25,07 100,07 29 » 25,31 100,87 13 » 25,12 100,05 5 Gingno 25,25 100,67 10 » 25,08 100,00 12 » 25,23 100.55 27 » 25,10 99,93 19 » 25,22 100,60 4 Luglio 25,08 99,92 26 » 25,22 100,50 11 » 25,08 99,95 19 Luglio 25,29 100,47

Il cam bio adunque su Londra è ora di 20 cente­ sim i superiore a quello che era 1’ anno scorso, e quello su P rrig i è 52 cent, superiore. Vuol dire per conseguenza che la stagione favorevole non è riuscita a cancellare i oo'pi ricevuti nel F eb b raio e nel Marzo passati ; vuol dire che il m ale fu così pro ­ fondo ¡-he occorrerà molto tem po per g u arirlo . In pari tempo queste cifre ci apprendono che, cessata la stagione favorevole e venuti a quei mesi, nei quali il cam bio è sem pre 60 o 70 cent, sopra la pari, a quei 60 o 70 centesim i si aggiungeranno molto pro ­ babilm ente i 5 0 centesim i che oggi incom bono su l m ercato.

(2)

458 L ’ E C O N O M I S T A 17 luglio 1887 re n d e re meno difficile la situazione del prossimo

av v e n ire ?

È conveniente la resistenza che gli Istituti oppon­ gono a rim ettere la circolazione nel limite norm ale? — E prudente la fiacchezza del G overno a farle rien trare in tal limite? — È proprio v e ro che il bisogno del com m ercio dom anda questa eccedenza di oltre 100 m ilioni ? E se è vero , j a quali fatti apparisce questo straordinario m ovim ento del nostro com m ercio a p a ra g o n e del 1886 ? E se gli Istituti di em issione restringessero i lo ro sconti, anche rifiutando della b u ona carta» non toglierebbero argom ento e ragione agli a ltri istituti di credito di im piegare le loro ri­ so rse in cattivi effetti com m erciali, provocando poi d iso rd in i e crisi?

Q u este d om ande e molte altre ci si affacciano quando meditiamo sul problem a della nostra circo­ lazione e vorrem m o in tali argom enti sentire cosa pensano coloro che con tanta olim pica serenità con­ siderano l’avven ire.

u sin» non

mikiime

N elle coso m onetarie è raro che le previsioni si verifichino, Ciò che è atteso, raram ente, e si po­ treb b e dire m ai, ha poi effetto. S e n e può avere una prova nelle ultim e vicende del m ercato m otìetario in­ ternazionale» pel quale ciascuno opinava dovesse scor­ re re un periodo di abbondanza e di calm a, almeno fino all’autunno. Invece tim ori non infondati si sono già diffusi n e i principali m ercati m onetari di una prossim a m inore abbondanza e facilità del danaro.

E la cagione di nu tal fatto si dovrebbe p rin ci­ palm en te risco n tra re nella situazione del m ercato am ericano da qualche tem po in preda a movimenti v ari. S enonchè prim a di occuparci dì esso, gioverà gettare Uno sg u a rd o retrospettivo sulla situazione del m e rc ati nelle u ltim e settim ane.

È noto clic a L ondra, j 0 po esserci stato un considere­ vole ribasso n e l saggio d ell’ interesse e dello sconto, tanto ch e quest’ ultim o scese al disotto dell’ 1 per cento, alcu n i ritiri di oro, per la G erm ania principalm ente e p e r gli Stati U niti, insiem e colle m aggiori do­ m a n d e dei b an c h ie ri solite a verificarsi alla fine di g iu g n o provocarono^ un rialzo non indifferente nei detti saggi. S uccessivam ente l’opinione che i ritiri di oro d a lla Banca di Inghilterra fossero p er cessare, rim ise le cose quasi allo stato di prima e lo sconto sul Hrereato libero ritornò all’ 1 e 1’ 1 1 /8 per cento, m entre quello della Banca, com e è noto, è al 2 per ■cento fino dal 2 8 aprile. P e r altro questa facilità nello sconto e nei p restiti brevi, il cui interesse da un giorno a ll’altro era del 1 /2 p e r cento l’anno, prove­ niva p iu dio altro dalla solita concorrenza che si fanno i banchieri, i quali, pur di fare affari, accettano saggi di interessi n o n scevri d i pericoli. Questi pe­ ricoli n o n vi sarebbero, è v e r o , se il m ercato di L o n d ra avesse solo da pensare a sè stesso; special­ m ente col rallentam ento nella ripresa degli affari che i timori di g uerra nei p rim i mesi dell’ anno sfortunatam ente produssero. Ma Londra è diventata per y,vri& ragioni il solo m ercato libero dell’ oro, e perciò tut¡¡ coloro che desid eran o di essere in grado

di avere prontam ente oro, ricercano cam biali in sterline, ¡sterline) bilis, com e sono chiam ate, cioè pagabili a L ondra e conseguentem ente in oro. È per questo che i grandi banchieri del continente tengono nel loro portafogli il num ero m aggiore che pos­ sono di cambiali inglesi ; e la concorrenza dei ban­ chieri continentali costringe quelli inglesi a lim itare i loro guadagni con m antenere basso il saggio di interesse. È facile capire però, come in tempi ecce­ zionali, od anche solo di una m aggior richiesta di oro, questa concorrenza possa tu rb are non lieve­ m ente il m ercato inglese, rendendolo in questo modo sensibile a tutte le possibili perturbazioni dell’estero. E u n esempio si può trovarlo in questo fatto. La Banca im periale germ an ica, che p u re ha uno stock aureo rilevante (la cifra esatta non la fa però conoscere) non agevola le esportazioni di oro ed i capitalisti tedeschi, approfittando del basso saggio dello sconto di L ondra, ritiraro n o oro dalla Banca d’ Inghilterra p er somme rilevanti. A ltri ritiri ebbero luogo per N uova Y o rk , per Buenos A yres e altrove, sicché la Banca d’ In g h ilte rra che aveva al 16 giugno uno

stock di 2 4 ,1 3 2 ,0 0 0 sterline, al 7 luglio lo vedeva

ridotto a 22 m ilioni sterline.

Ora il punto im portante della situazione, che ap ­ p a re poco chiaro agli osservatori più accurati del m ovim ento m onetario, è qu esto : se i ritiri di oro dalla Banca di Inghilterra sono soltanto m om enta­ neam ente, oppure sino a nuove circostanze sospesi

Al principio della precedente settim ana la ric h ie ­ sta di oro alla Banca accennava a finire, com e pure la dom anda di sconti e di prestiti, che la liquida­ zione di G iugno è solita ad avvivare, sem brava quasi cessata. Ma varie circostanze inducono gli scrittori più com petenti nella m ateria a dubitare che i ritiri d i oro siano term inati, alm eno p e r o r a . Se pel m er­ cato di L ondra si trattasse di soddisfare soltanto, le richieste della G erm ania la cosa sarebbe relativa­ m ente facile. La Banca im periale germ anica non solo è sulla difensiva per p reserv are il suo stock aureo, m a usa di tu tti i mezzi che sono in suo potere per accrescerlo, tanto che la sua politica m onetaria m e­ rita seria attenzione da parte di tu tti i paesi per le tendenze eh’ essa rivela nel G overno germ anico. Ma nondim eno se la G erm ania fosse sola ad attrarre presso di sè l’oro della Banca di Ingh ilterra, il cen­ tro del m ercato m onetario internazionale potrebbe lasciare ogni tim ore. Il pericolo è invece in un con­ tem poraneo richiam o di m etallo da parte degli Stati U niti, la cui influenza sulla condizione del m ercato inglese va diventando sempre- più rilevante.

(3)

probabilissim o che n ell’autunno debba avvenire un più largo efflusso di danaro dall’ E uropa verso l’A m erica.

Le stesse condizioni del m ercato m onetario am e­ ricano, lo rendono probabile. N ella p rim a v era l’ oro da N uova Y o rk si sparse negli Stali del S ud é d e l­ l’O vest ; e le banche videro conseguentem ente le loro riserve d iventare sem pre più gracili, tanto che ora devono rim pinguarle a qualunque costo. Si aggiunga che n ell’autunno l’efflusso da N uova Y o rk all’interno del paese è richiesto p er m ettere in circolazione i rac­ colti, specie quelli del grano e del cotone, sicché alla fine di agosto deve com inciare questo efflusso di m oneta, per raggiungere il m assim o in settem bre ; e se si tien conto di esso e del m aggior m ovim ento com m erciale,.è facile com prendere che Nuova Y ork non potrà non rivolgersi a Londra per avere oro in quantità forse considerevole.

Lesta a vedersi quale azione può esercitare Lon­ dra sugli altri m ercati europei, su quello di F ran cia in particolar m odo. Nel 1880-81 la sottrazione di m oneta a L ondra fu rilevante, ma allora il m ercato inglese potè rivalersi sulla F ra n cia , la quale, p er gli scarsi raccolti, era in debito verso gli Stati U niti. P resentem ente le cose non sono allo stesso punto ; non essendovi ragioni visibili perchè la F ran cia sia in debito verso gli Siati Uniti. Piuttosto ci appare p ro ­ babile per la G erm ania, perchè ivi la speculazione sui valori ferroviarii am ericani è sem pre rilevante e p er­ chè la G erm ania im porta ancora grosse p artite di grano ; sicché la richiesta am ericana di oro potrebbe rivolgersi anche alla G erm ania.

Ma rim ane p u r sem pre il fatto che il com m ercio tra l’Inghilterra e gli Stati U niti è tanto superiore a quello degli altri paesi e le relazioni tra quei due sono così intim e, che la m aggior p arte della rich ie­ sta di danaro da p arte dell’A m erica dovrà essere soddisfatta dall’Ingh ilterra. Q uella dom anda potrà es­ sere m aggiore o m inore, secondo la condotta del T e­ soro am ericano, il quale, com e è noto, si può dire nel fallo u n grande istituto di cred ito ; poiché è certo che se l’avanzo che il Tesoro am ericano ha a pro­ pria disposizione sarà im piegato ad estinguere il de­ bito, il m ercato europeo potrà trovarsi a dover sod­ disfare una m inor richiesta.

Com unque sia di tutto questo, che rig u ard a l’avve­ nire, su due fatti ci giova richiam are l’ attenzione dei letto ri,p rim a di chiudere questo esam e delle condizioni m onetarie m ondiali di oggi e del dom ani più prossim o. A nzitutto la gran d e probabilità che il m ercato in­ glese abbia a far fronte, fra poco, a richieste consi­ derevoli di denaro e quindi il probabile aum ento nello sconto. In secondo luogo l’ intim a dipendenza che si è sem pre più stabilita tra i m ercati più im p o r­ tanti dell’E uropa e degli Stati U niti, per la qual cosa il fenom eno m onetario ha acquistato un carattere di universalità spiccatissim a, che stride messo a raffronto col disordino m onetario che ancora dom ina.

SDUA CRISE BANCARIA DELLA SAE0EÖSA

C agliari, 30 giugno 1887 III.

L’ intimo delle cifre

Egregio Collega,

Ho posto fine alla mia precedente con u n a serie di cifre indicanti la situazione dell’ Istituto, dal -1874 al 1885. — V eram ente, vi è nulla di m eno chiaro, specie ai profani, d ’una consueta situazione bancaria, per porre in evidenza al pubblico la consistenza di una banca. Q ualcosa vi ha quindi dentro q uelle cifre? Di affari loschi, veram ente non ne ho saputo e non ne s o ; di poco lim pidi, vi è la sottrazione ope­ rata dallo ex -d ire tto re della Cassa di R isparm io di Cagliari, m alam ente tollerata, ed incautam ente poi anche più che triplicata : di operazioni schiettam ente agrarie, pochine d avvero; d’ im pieghi fissi e con soverchio rischio m oltissim i. Ora vengo a breve­ m ente accennarvi questi diversi affari, indicandone

l’origine e gli effetti.

Cassa di Risparmio di C agliari

Q uesta Cassa, contem poraneam ente di Deposito e di Sconto, ha il suo ultim o statuto approvato col regio decreto 4 febbraio 1877 (n. 1490 se r. 2 a) ed in analogia a m olte altre sim ili istituzioni in Italia, è un E nte m orale di previdenza che fa la banca ed ha il privilegio di non fallire quando di fatto è fallito, lasciando i propri creditori col naso in aria.

O ra, uno di costoro è il « Credito Agricolo In­

dustriale Sardo » per la piccola bagattella di lire

2 ,5 1 6 ,4 0 9 , cui sono da aggiungere altre 100,000 lire p er u n ’ altra operazione rilevatasi di recente. — Qra, ecco la causa e ragione di codesto credito.

La Cassa di R isparm io operò da principio con­ form e all’ indole propria, raccogliendo risparm i e depositi senza rischiarli essa direttam ente negli sconti. A llora forniva invece, capitali in conto corrente al

Credito, del quale favoriva altresì l’ em issione del buono agrario negli affari colla propria clientela.

Così andò innanzi, si dice, fino al 1881, creditrice sem pre anziché debitrice del Credito Agrario, del quale il D irettore della Cassa fu u n o . degli am m i­ nistratori perpetui dal 1875 al 18 8 6 e fino a con­ durlo alla catastrofe.

Uomo d’ ingegno, di non vasta coltura, ma di molta audacia, si era imposto a C agliari colla r ip u ­ tazione di u n grande finanziere. U n L aw in m i­ niatu ra, senza il gioco, ma com preso il fasto, scherzò col credito e ne restò bruciato, nel vasto incendio che ha dal 17 febbraio ultim o d istrutto e va di­ struggendo molta parte della fortuna isolana — E rano necessari questi pochi cenni sulla persona : non dirò più di lui, poiché sarebbe ingeneroso occuparsi di chi aspetta il verdetto d’altri giudici.

(4)

400 L ’ E C O N O M IS T A 17 luglio 1887 corrispondenti di q u est’ultimo sul c o n tin e n te — un

bel giorno ritirò m olto più del versato, sicché vi fu uno sbilancio a suo debito di oltre 8 0 0 ,0 0 0 lire.

Cerziorata di questo l’A m m inistrazione del C re ­ dito instò per il ricu p e ro : ma si dice che il Di­ rettore della Cassa, pressato, non nascondesse che ogni ulteriore istanza rivelerebbe al pubblico lo stato del suo istituto e ne provocherebbe il crollo. Sotto questa m inaccia, condita colla teatralità di un mi­ nacciato suicidio, gli am m inistratori del Credito s te t­ tero mogi, m ogi e non si m ossero. Anzi siccom e certa diffidenza era infiltrata nel pubblico che pro­ vocò il ritiro dalla Cassa di molti depositi — il Cre­

dito continuò le sovvenzioni a quell’ istituto: fece

talvolta qualche ricupero delle som m e esposte; ma in fine, per non porre in pericolo I’ esistenza della Cassa di previdenza, precipitò lu i col crollo dell’altra.

Di fatto è che il Credito dovea giornalm ente aprire

due casse, la sua, e quella della cassa di Risparmio!

Codesta aveva ed ha ancora l’esercizio del credito fondiario; m a, per una serie di molivi estranei al mio assunto, q u est’ E nte non faceva tutti gli incassi di guisa cbe, e per quelli non fatti, e per quelli fatti e distratti, chi sopperiva ai bisogni del fondiario era p ure il Credito Agricolo, il vero P antalone dei Bisognosi, sem pre soccorrente, in attesa di riavere il proprio, m entre in vece allargava sem pre di più la vena del debito.

Ai 17 febbraio, m om ento del crac, la Cassa aveva raccolte 70 0 ,0 0 0 lire in buoni agrari che, si dice, avrebbe dovuti restitu ire al Credito a scom puto del proprio debito. E b b en e ; quando il pubblico dei de­ positanti pressò alle sue casse chiedendo i ritiri, pagò coi biglietti del Credito, ed accrebbe la massa discoloro che allo sportello di quest’ultim o instavano pel cam bio. E ra ancora un bell'ajuto che il creditore si ebbe dal suo debitore !

Operazioni Agrarie.

Di queste, ho detto, il Credito ne ha fatte p o ­ chine : nè so se gli altri stabilim enti agrari d’ Italia ne abbiano fatte piu di lui.

Ha concesso prestiti ai possidenti sotto la forma cam biaria, sta bene ; ma uso di cambiali in derrate, o per d errate ; depositi a pegno di prodotti agrari ; ap ertura di conti correnti per m iglioram enti di col­ tura e tutto quanto la legge del 18(19 si ripro m et­ teva dalla istituzione del Credito A grario, non se ne è punto visto.

Nulla relazione annuale all’assem blea degli azio­ nisti del 1877 per il precedente esercizio, il D irettore partecipo di avere agevolato ad alcuni cospicui pro­ prietari l’acquisto d’utta trebbiati ire a vapore. Nella relazione letta nel dì 8 marzo 1878 si accenna ad una seconda treb b iatric e; ma non ostante tutta la buona volontà di quel D irettore di operare, m ercè la sua Banca, la - diffusione delle macelline agrarie, le condizioni econom iche e tecniche della nostra indu­ stria agricola non lo por misero.

Nel 1878 il Credito fece qualcosa di più u r ­ g en te: sussidiò direttam ente C om uni perchè provve­ dessero essi ai propri abitanti le sem enti pel nuovo anno agrario, che ne aveano difetto. Ciò continuò ancora in successivi anui, tenendo a sè im pegnate perciò le am m inistrazioni m unicipali e m ontuarie (Monti G ranarii) che a tutto oggi non sono ancora interam ente liberale.

Lo sconto però ne’ centri agricoli si vede alquanto largo, specie quando la F ra n cia non aveva ancora respinto da’ suoi porti coi forti dazi il bestiam e di S ardegna. Di fatto, da un quadro degli sconti nelle diverse Agenzie si rileva cbe si scontarono effetti per

1 8 8 6 rtt © ©< co © T-* r* co ■ © ©»© th rt< © r- <m co - i CO CO* r i ■ ^ © !-• © *0 CO rH rH ri< © ©1 © »O ©Í O« r i «© r i 1 8 8 5 © CO © CO C4 t— © rH «5 t— IO CO to r— c- ira co rtf tf) H Ili t-’ « Í (S CO © »O © »O CO O (N CO <N —T co” ri- co” GÌ r i

1 8 8 4 © IO © co h- oi IO >o i—i © r— *H >0 © © co© CO © r i r i r i co © r— io <M —• co io © or co co co © r i ©Í* r i c i a i r i 1 8 8 3 t - f - ©-H ir. tu© © C Ot—co r - t r -co© © r-( CO CO~ to' r i CO © CO ri» CO io T-l t— <N T* IO t-r i r i ©4 c i 1 8 8 2 CO © -^1 r* CO co © t- io © eo (N io IO rH © <M t» © rH »O © —1 IO © »O <N rti CO r- r- co r- d t>-r-i ri' r i c i 1 8 8 1 tr rH CO <M © rH -H —< (N ©>1 CO CO © © © © -tf co © CO - i r i IO IO CO ©1 CD © © © rH rjt © IO co CO r i r i r i Ol” Co” 1 8 7 9 ri* © rj< CO IO *H rft CO CO rp >0 r-l © io rH rH >0 ©” CO t i CO CO ©” © © io Ol «0 CO © © IO h* © IO r i r i CO c i c i 1 8 7 8 i— cm r-- r— © © t- 00 rjt rH rtf rH © © * © t i co cT co ©i CO t-r © CD A co <M Ci rH rjt CO r i 04 CO ci CO 1 8 7 7 © ©<M OrH © r #»O ©1 © © <M A © Ol r i - i CO r i ©” Ol CO rf © A <N IO t - © © d r i 01 B o s a ... L . i Ig le s ia s ... » O ri s ta n o . .. O z ie r i... » S a s s a ri ... » T e m p io ... »

In questo quadro m ancano le cifre relative al 1880, perchè non ho sott’ occhio, m en tre scrivo, la rela­ zione di quell’esercizio. — Ho am m esso pure alcune agenzie per cifre anche cospicue com e quella di La nuset, perchè è qui risaputo che le operazioni di sconto ivi rappresentano in gran parte i Livori del porto, punto agrarie. Si operarono bensì sconti per affari in vino e bestiam e. Invece in Ozieri lo sconto avvenne precipuam ente per affari in bestiam e : lo stesso in O ristano, com prési negozi in granaglie ; in Sassari per bestiam e, olio, vino, ma vi si com pren­ dono pure affitti com m erciali ; com e in Iglestas vi hanno parte m aggiori affari in m iniere e m inerali; in T e m p o , sugheri, scorze tanniche ecc. — In gene­ rale sono le industrie agrarie ed estrattive che il

Credito sussidiava colle Agenzie.

Pe ò, profitti più pingui ricercò in altri affari in­ dustriali, nei quali si lasciò trascinare, e poi ne co­ stituirono la rovina.

Prodotti chimici.

(5)

sorse sovra un piccolo colle « Monte Mixis » ad est della città vicino ai ruderi d’ u n ’ altra fonderia m e­ tallurgica andata m ale, m ercè un ’ intrapresa analoga. Si direbbe che la località porta seco la je tta tu ra !

La Banca Nazionale aveva anticipate som m e im ­ portanti per l’im pianto di quella industria ed invitò a parteciparvi il Credito, cui in fine restò il grave pondo d'una esposizione, senza speranza p er ora di ricupero.

Lo stabilim ento Prodotti C him ici, trattava le piriti sol fu rose scavate da una m iniera « Spillom nrgine »; m a , vista la inutilità industriale del processo , dovette rico rrere ai solfi della S icilia, accrescendo le spese di produzione. Di più ; fu necessario m u­ tare gli apparecchi di produzione, che, ben inteso, pagava il Credito; ed infine fu riconosciuto come il prodotto, intrinsecam ente buono, era però ina­ datto agli usi industriali cui doveva essere destinato — industria vetraria. —

Il Credito, trovandosi già im pegnato per somm e cospicue, ripiegò a tra rre profitto dai m inerali misti dallo Spillom argine che trattavansi da uno stabili­ m ento di Svansea : ma questo fallì e si trovò in m ano i Prodotti Chim ici, che sono invece non eco ­ nom ici, ed una m iniera, ricca di m inerale che p er ora non ha esito.

Non perdette il coraggio e andò innanzi colla speranza di ricu p erare il p e rd u to ; e veram ente nel 1 8 8 3 -8 6 trovavansi nella m iniera alcuni filoni di piom bo ricchi d’argento ; ma il Credito era già spossato di spese e di forze, èd inoltre ha un con­ tratto coi canonisti o perm issionari di quella m iniera a tutto vantaggio loro, notandosi che fra i m edesim i si annovera 1’ ex -D iretto re della Cassa di R ispar­ mio, am m inistratore del Credito Agricolo, il quale, non stipulò certam ente in vantaggio dello stabili­ m ento da Ini am m inistrato.

Intanto quest* affare « Prodotti C him ici, » costi­ tuisce una esposizione di L. 1,0 7 3 ,2 9 1 , se non qualche cosa di p iù : e se si avrà la fortuna di realizzare qualcosa sui m ateriali di fabbrica, m a c­ chinario e sulla interessenza sulla m iniera, si potrà lim itare la perdila forse a mezzo m ilione.

Miniera Gebel-Hersas

È in T unisi e tiene im pegnato il Credilo per L. 3,563,726. L ’aliare gli fu pure proposto nel 1880 dalla B. Nazionale, succursale di Cagliari, che vi era già dentro per somm a rilevante. Q uesti due isti­ tuti e la B. Agricola Sarda doveano concorrervi per quota uguale : ma si finì col concorso dei due istituti S ardi, anzi anticipando il Credito anche per la quota di quell’ullim a !

Non vi dirò le vicende della Società m ineraria, proprietaria della m iniera, per cessione fattagliene dal Barone di Castelnuovo. Yi dirò soltanto che sic ­ com e la Società non aveva mezzi di pagare i suoi debiti, fu costituito un Com itato dei predetti tre istituti per am m inistrarne il patrim onio, b en inteso, spendendo loro.

Nella Relazione sulla gestione del Credito rife- rentesi al 188 0 si legge che i lavori della m iniera bene avviali davano un prodotto m etallico d’un in­ casso m ensile di 50 m ila lire, con prospettiva di raddoppiarlo.

S e non che, il ribasso nel prezzo dei piombi fece dileguare le rosee speranze ; e si continuò a spen­ dere con punti incassi. — S i era trattato di v en­

derla ad una società fra n ce se; ma dicesi la rivoltella che freddò G am betta abbia dileguate anche quelle trattative. Q uindi la necessità di continuare nelle spese. F o rtunatam ente trovossi un grande giacim ento di calam ine, da cui nel marzo ultim o furono ven­ dute 1000 tonn. ad una Società estera. Di più, il rialzo sentito nel prezzo dei piombi, anche non sia forte, ne lascia utile la produzione, per la quale, con qualche modificazione in alcuni forni, si può, a giudizio dei tecnici, ottenere prodotti da am m ortiz­ zare coi relativi interessi il capitale anticipato in non largo num ero d’anni.

La m iniera fu visitata dall’ illustre m inerologo Giordano e si dice ne abbia dato un soddisfacente p arere. Gli ingegneri A sproni, G arau, Devotto, ab ­ bastanza esperti, la diressero e ne forniscono ottim e inform azioni. L ’ ing. Zoppi, in una sua relazione speciale, non fu dello stesso p are re ; ma in altro suo rapporto periodico al M inistero, esternò m igliori opi­ nio n i. Sta in fatto che, alcune richieste p e r sfruttarla dopo ancora la caduta del Credito inducono a p e r­ suadere che poco o punto si perderà per quella esposizione ; ma che per non perdere abbisogna cal­ ma e tempo, ciò di cui non poteva disporre uno stabilim ento alla vigilia di chiudere i suoi sportelli.

Il com itato dei creditori aveva tentato per la S o ­ cietà m ineraria una em issione di obbligazioni, mal fatta ed abortita. — Q uello però che sarà sem pre indispensabile a ch icch essia, nello sfru ttare la m i­ niera, è di am m inistrare b en e ; e sotto questo punto di vista il passato lascia esem pi poco im itabili.

Costruzioni edilizie

Nella piazza del C arm ine, ultim o lem bo fabbrica­ bile, vicino alla stazione della ferrovia, fu qui ini­ ziata la costruzione di un edifizio destinato ad isti­ tuto d’ educazione. Il bisogno che n’ è vivam ente sentilo dalla città e dalla Provincia , anzi da tutta I’ Isola, fe'ce riten ere bene indovinato lo scopo ; ma era m estieri lim itare le spese al reddito presunto. Q uesto non mi persuado che sia stato fatto ; e certo non vi fu lim ite più n ello , sc o p o , p e rc h è , dopo 1’ istituto educativo, si voleva edificare tu tt’ attorno ad una piazza ; e poi ancora lungo un viale con case o p e ra ie ; e rettificare altre s tra d e ; infine un m ondo d ’ affari edilizii, che fecero insospettire il pubblico e gettarono il prim o allarm e sulle vicende interne del Credito.

La carta, che aveva agevolato codeste operazioni per egregie som m e, era a nom e di persone del tutto insolventi ; m a si riscontava presso corrispondenti del continente. S e non che, venutone p er l’incasso, si fiutò ben tosto la circolazione e I’ im piego ; ciò che distolse il M unicipio da ulteriori trattative e concessioni edilizie, sebbene ne abbia fatte precedenti abbastanza da com prom ettersi in un ginepraio di liti, se gli affari non ripiglieranno una più facile soluzione.

Ora tutta questa m assa d’im pieghi fissi era r a p ­ presentata da altrettanta carta bancaria in portafoglio e in m assim a parte riscontala ; e richiedeva una correspettiva em issione di buono agrario , per il di cui cambio poi rendeasi indispensabile tenere la cassa rifornita di danaro.

(6)

an-462 L ’ E C O N O M I S T A 17 luglio 1887 casse la fiducia pubblica che sostentava lo stabilim ento,

sia coi depositi, sia eolia ottim a accoglienza al buono agrario in paese.

Un sensibile aum ento di capitale, od u n a liquida­ zione forzosa, con m inori riguardi, imposta alla'C assa di risparm io anni prim a, avrebbe ponilo salvare la situazione. Non fu fatto ; e si precipitò, appena venne la ressa al cam bio dei buoni, come vi dirò in altra mia.

G. To d d e.

RIVISTA ECONOMICA

La questione degli immigranti agli S tati Uniti d’Ame­ rica // bilancio francese re ttifica to pel 1888

-// transito del Canale di Suez.

Non è da ora soltanto che la questione dell’ im m i­ grazione degli stran ieri viene discussa agli Stati Uniti; ma ai nostri giorni essa si è andata im ponendo sem ­ pre di più, e non è una previsione ardua l’ aggiungere che in avvenire !’ im m igrazione estera sarà una seria preoccupazione per alcuni paesi del nuovo m ondo.

Invero è passato il tempo in cui gli incoraggia­ m enti alla em igrazione form avano una m ateria im ­ portante dell’arte di S tato, non soltanto nelle recenti contrade dell’A m erica e dell'A ustralia, ma anche nel continente europeo. Un esempio calzante si può tro­ vare nella R ussia, dove fu obbietto costante del Go­ verno l’ incoraggiare l’ im m igrazione, particolarm ente dalla G erm ania. E sono noti i privilegi vari e im ­ portanti che gli S tati, che avevano provincie da po ­ polare, solevano accordare agli im m igranti. Esenzioni da tasse, dai servizi civili e m ilitari e simili furono gli incentivi più spesso m essi in opera. Ma ora, com e dicevam o, queste idee vanno m utando e in Inghilterra, in F ra n cia , agli Stati Uniti si crede di trovare u n rim edio agli errori della politica eco­ nom ica contem poranea, levando la voce contro gli stran ieri.

Abbiam o già visto quali sono le tendenze, non di­ rem o della F ra n cia , m a di un gruppo certo im p o r­ tante, relativam ente agli stranieri. Possiamo aggiun­ gere la R ussia, che, un tempo così generosa verso gli im m igranti, ha ultim am ente vietato ai forestieri di acquistare possessi verso le frontiere occidentali e sta per p rendere m isure p er prevenire V ulteriore svi­ luppo delle industrie, nelle quali sono impiegati operai stranieri. F inalm ente agli Stati U niti, che tra tutti gli Stati m oderni hanno ricevuto il più gran num ero di im m igranti, si agita la questione se si sia stati troppo larghi ad am m ettere senza eccezioni gli im m igranti e già si cerca di form are un partito favorevole alle restrizioni anche in questa m ateria.

Date queste circostanze, sono di qualche interesse alcuni dati sull’estensione, lo origini e la distribu­ zione della popolazione im m igrata agli Stati U niti. A nteriorm ente al 182 0 non si hanno dati atten­ dibili sul progresso della im m igrazione agli Stali U niti, perchè non si teneva la statistica relativa. In seguito, in v irtù di una legge del Congresso in data 2 m arzo 1819, i ricevitori delle dogane dovet­ tero tenere nota di tutti i passeggieri che arrivavano nei loro distretti dai porti esteri. Nondim eno si ca l­ cola presuntivam ente ohe prim a del 1820, e precisa­ m ente dal 1789 al 1820, abbiano im m igralo agli Stati Uniti 2 0 0 ,0 0 0 abitanti circa ; e partendo da questo dato, V im m igrazione totale dal 1789 al 1886 è stata di 1 5 ,448,014. Il progresso dell’ im m

igra-zione di dieci in dieci anni è m ostrato dalla se­ guente tavola, la quale indica anche l’aum ento della

popolazione e la popolazione totale all’ultim o anno di ogni periodo : A n n i Im m ig ra z io n e A u m en to d ella to ta le p ip o la z io n e P o p o la z io n e to ta le 1789-1820 250,000 — 9,633,822 1821-1830 151,824 3,232,198 12,866,020 1831-1840 599,125 4,203,433 17,069,453 1841-1850 1,713,251 6,122,423 23,191,876 1851-1860 2,579,580 8,251,445 31,443,321 1861-1870 2,282,787 7,115,050 38,558,371 1871-1880 2,812,191 11,597,412 50,155,783 1881-1886 3,309,886 — —

L’ ultim a cifra della im m igrazione totale m ostra l ’ingrossare considerevole della corrente um ana, che traversa l’oceano per approdare nelle ricche con­ trade degli Stati U niti e spiega l’agitazione che ora si va accentuando. P er farsi poi un’ idea più esatta della proporzione che c’ e tra l ’ elem ento indigeno e quello straniero basta considerare queste cifre:

P o p o la z io n e

C e n s im e n ti to ta le I n d ig e n i S tr a n i e r i

1860 31,443,321 27,304,624 4,138,697

1870 38,558,371 32,998,142 5,567,229

1880 50,155,783 43,475,840 6,769,943

Nel 180t) la popolazione straniera era circa del 13.1 per cento del totale, nel 1870 era del 14.4, m entre nel 1880 era del 13.3 per cento; sicché il rapporto percentuale era nel 1880 inferiore a quello del 1870, ma superiore ancora a quello del 1860.

Q uanto allo origini dell'im m igrazione, la statistica relativa prova che un terzo degli im m igranti ap p ar­ tengono alle isole britanniche e di questi la m aggior parte sono irlandesi; la G erm ania viene subito dopo al Regno U nito e seguono poi la F rancia, la Svezia e N orvegia, la Svizzera, l’ Italia e l’ U ngheria. — È pure interessante la loro distribuzione nelle varie parti dell’ U nione am ericana e, come è naturale, la popolazione forestiera è più densa nelle grandi città della parte n ò r d -e s t del paese, specialm ente nelle regioni industriali.

In questo argom ento, cioè nelle possibili r e s tri­ zioni che gli S tati U niti m ettano alla im m igrazione, sono interessati pressoché tutti gli S tati d’ E uropa, sebbene in m isura assai divèrsa, e se, da una parte, è giustificata la ripugnanza che . provano gli Stati . U niti ad accogliere certe classi di im m igranti t u r ­ bolenti e sprovvisti affatto di mezzi ; dall’altra, poiché una legge che vietasse, o quasi, l’ im m igrazione col­ pirebbe parecchi Stati, è da credersi che per ora non sarà adottata e tutto si rid u rrà a una m aggior sorveglianza sugli im m igranti.

— Il nuovo m inistero francese quando si presentò al Parlam ento prom ise che avrebbe introdotte nel Bilancio pel 1888 tutte le econom ie possibili in m odo da equilibrarlo senza nuove imposte. Il sig. Rou- vier ha te n u to -la parola e il bilancio rettificato pel 1888 è infatti equilibrato in modo da lasciare un piccolo avanzo di 51 1 ,8 8 3 franchi. E m entre il b i­ lancio presentato dal m inistero precedente portava una spesa com plessiva di 3 ,8 5 5 ,1 0 4 ,7 3 8 ; il nuovo bilancio si eleva a 3 ,2 1 2 ,9 6 3 ,0 9 8 ; per ciò le eco­ nom ie effettuate am m ontano a fr. 129,1 4 1 ,6 4 0 .

(7)

conio che in esso fu inscritta la sovvenzione per le strade vicinali, la quale, nel bilancio prim itivo, era ottenuta m ediante le entrate derivanti dal prestito.

O ltre a dugento capitoli del bilancio francese sono stati rim aneggiati e ridotti e tutti i m inisteri hanno contribuito nelle econom ie. Il bilancio rettificato è inferiore a quello votato pel 1887 di oltre 70 m ilioni; in questo modo il m inistero ha adem piuta la prom essa di rico n d u rre le spese entro i limili fissati p e l i 887.

Q uanto alle entrate del bilancio ordinario, il Go­ verno ha potuto rin u n ciare ad alcune nuove im po­ ste, che nel progetto prim itivo am m ontavano a cento m ilioni; vale a dire alla sopratassa del 50 0 |0 sul­ l'alcool e alla trasform azione della contribuzione personale m obiliare. Nello stesso tem po riduceva le previsioni delle entrate di oltre 12 m ilioni, sicché com plessivam ente il sig. R ouvier riduceva le entrate di 112,1 8 9 ,5 0 2 franchi. Però il m inistro m antiene alcune entrate provenienti da tasse o da leggi già esistenti, come, ad esempio la sopratassa sugli zuc­ cheri attualm ente in vigore ; questi proventi am m on­ tano a 48 milioni, sicché la dim inuzione netta d’im ­ poste da 112 m ilioni riducesi a 6 9 ,5 0 8 ,2 0 2 in con­ fronto al bilancio prim itivo del 1888. R iassum endo, il bilancio ordinario rettificato presenta queste cifre.

E n t r a t e ... fr. 5,002,069,981 S p e s e ... ... » 5 ,0 0 1 ,7 5 8 ,0 9 8 E ccedenza-delle entrate fr. 5 1 1 ,8 8 5 Q uesto bilancio, per quanto sinora se ne può co­ noscere, ha senza dubbio dei vantaggi sul precedente. M antiene fra le spese oltre cento m ilioni p e r l’am - m ortam ento, di cui 50 per le obbligazioni a breve scadenza ; incorpora nel bilancio ordinario le spese per lavori pubblici straordinari in 49 m ilioni e so­ pratutto m ette u n freno alle spese e toglie q u alch e ram o secco e inutile del gran d ’albero dello Stato.

Q uesto è certo il m erito m aggiore e la C am era francese deve quindi far buon viso al bilancio p re ­ sentato dal sig. R ouvier. Ma la. Com m issione del bilancio non sem bra ne sia m ollo soddisfatta, perchè ha già volato alcune riform e nelle im poste. E vero però che la Com m issione del bilancio in F ra n cia è solita a contraddirsi da un giorno all’altro, e qualche volta nello stesso giorno, sicché potrebbe darsi che dopo m olte titubanze finisse per accettare il nuovo bilancio, A! postutto la forza delle cose finirà per renderlo accettabile.

— L’im portanza, che nei riguardi com m erciali Ita il transito del Canale di Suez, fa richiam are l’attezione sulle variazioni ch’esso ha subite negli ultim i anni, inquantochè il m ovim ento com m erciale essendo stato alquanto in dim inuzione, anche il tonnellaggio delle navi che attraversarono il Canale deve essere sce­ m ato. Infatti nel 1886, per la prim a volta dal 1880, si è notata una d im in u zio n e, com e può vedersi da queste cifre : A n n i N u m ero d elle n a v i tr a n s i ta t e T o n n e lla g g io n e tto I n tr o i to p el d ir i tto sp e c ia le d i n a v ig a z io n e 1880 2 , 02G ‘ 3,057,421 36,492,620 1881 2, 727 4,136, 779 5,074,808 47,193,882 1882 3,198 55,421,039 1883 3,307 5, 775,861 60,558,488 1884 3,204 5,871,500 58,628, 759 1885 3,624 6,335,752 60,057,259 1886 3,100 5,767, 655 54 771,076

L ’ im portanza che hanno assunta negli ultim i quattro o cinque anni i trasporti m ilitari per Suez risulta chiaram ente quando si confrontano le cifre relative ai passeggieri e le tasse corrispondenti coi dati surri porta ti :

A n n i N u m ero dei passeggieri Tassa corrispondente franchi 1877 7 2 , 8 2 2 7 2 8 , 2 2 5 1878 9 9 , 2 0 9 9 9 2 , 0 9 8 1879 8 4 , 5 1 2 8 4 5 , 1 2 0 1880 1 0 1 ,5 5 1 1 , 0 1 5 , 5 1 7 1881 9 0 , 5 2 4 9 0 5 , 2 4 8 1882 1 3 1 ,0 6 8 1 , 3 1 0 , 6 8 6 1883 1 1 9 ,1 7 7 1 , 1 9 1 , 7 7 2 1 , 5 1 9 , 1 6 6 1884 1 5 1 ,9 1 6 1885 2 0 5 , 9 5 1 2 , 0 5 9 , 5 1 3 1886 1 7 1 , 4 1 1 l , 7 i 4 , 1 1 5 Lo sviluppo del traffico australiano p er Suez non ha corrisposto alle aspettative, ed affinchè vi fosse interesse reale per la navigazione fra l’A ustralia e 1’ E uropa ad abbandonare la via del Capo sarebbe necessario che la traversata dell’ istmo fosse com ­ piuta da tutti i bastim enti in 2 4 ore. Ma, non ostante il servizio nottu rn o , l’ illum inazione elettrica ed altri vantaggi, la m edia del tem po necessario per poter trav ersare il C anale è stata nel 18 8 6 di 5 6 ore e 11 m inuti. Devesi notare, però, che la navigazione n otturna non è che al suo inizio ed è q uindi da c re ­ dersi che in avvenire sarà abbreviato il tem po n e­ cessario per com piere la trav ersata, nel qual caso le relazioni com m erciali coi paesi dell’O ceania saranno più facili.

IL COMMERCIO IT A L IA N O

nei primi 5 mesi del 1887

Lo spazio non ci ’ ha perm esso di d ar prim a il solito cenno som m ario della statistica del com m ercio speciale a tutto m aggio u. s. Il m ese di m aggio, esclusi i m etalli preziosi, diede u n m ovim ento di 2 0 0 m ilioni, cifra inferiore a quella di tutti gli altri mesi del­ l’anno (eccetto il febbraio) ed inferiore di quasi due m ilioni allo stesso m ese del 1886. Q uesti 2 0 0 m i­ lioni si dividevano p er 11 5 .8 alla im portazione, u n aum ento di quasi 9 0 0 mila lire sul 1 8 8 6 , ed 84 m ilioni alla esportazione con dim inuzione di 2.7 m i­ lioni.

C om plessivam ente i cinque m esi di q u e s t’ anno, e sem pre esclusi i metalli preziosi, ci danno 10 7 0 m i­ lioni contro 1 0 0 4 del 18 8 6 , cioè un aum ento di 66 m ilioni, dei quali 55 spettano alla im portazione e 15 alla esportazione.

(8)

464 L ’ E C O N O M I S T A 17 luglio 1887

L e m onete diedero le seguenti c ifre:

Im p o rta z io n e E s p o rta z io n e Oro . » . ,. . . 1887 1,054,000. . . 1886 2,284,700 3,400,700 16. 839,200 Ditninazìone 1,230, 700 Anniento 13,438,500 Argento » . . 1886 20,259,400 . . 1887 43,368,400 16,900,400 49,254,200 Aumento. - 23,109,000 32,353,800

E d ecco il m ovim ento delle entrate doganali :

T ito li

d i risco ssio n e 1887 1886 D ifferen z a D a z i d ’im p o rta z io n e 92,450,944 54,352,807 + 38,098,137 D a z i d i E s p o rta z io n e 2,(141,795 2,733,361 — 91,506 S o p ra ta ss e d i f a b b r i­ c a z io n e ... 2,332, 582 1,978,101 + 354,481 D ir it ti di b o llo . . . 821, 523 445, 212 + 376 311 D ir it ti m a r ittim i . . 2, 609,136 2 ,331,189 + 277,947 P r o v e n ti d iv e r s i . . 712,228 401,650 + 310,578 T o t a l e . . . 101,568,208 62 ,2 4 2 ,3 2 0 + 39,325, 888

D urante i prim i cinque mesi di quest’anno adunque abbiam o perduto 15 m ilioni di m onete d’oro e 6 m i­ lioni di m onete d 'argento, che tanta è la differenza tra la entrata e la uscita. In paragone poi al 1886 abbiam o perduto 12 m ilioni di m onete d’oro e 9 di m onete d'argento.

Ecco ora il solito prospetto delle categorie :

i. ir. in. IV . v. v i. V I I . v in . IX . x. X I . X I I . X I I I . X I V . X V . x v i. t IM P O R T A Z IO N E C A T E G O R IE s e c o n d o la ta riffa d o g an a le S p ir it i, b e v a n d e e d o l i i ... G e n e ri co lo n ., d ro g h e e ta b a c c h i. P ro d o tti c h im . g e n e r i m e d ic in a li, r e s in e e p ro fu m e rie ... C o lo ri e g e n e ri p e r t i n t a e p er c o n c i a ... C a n a p a , lin o , j u t a ed a l tr i v e g e ­ t a li fila m e n to s i e s ci, il co to n e. C o to n e... L a n a , c rin o e p e li... S e t a ... L eg n o e p a g lia ... C a rta e l i b r i ... ... P e ll i... M in e ra li, m e ta lli e lo ro la v o r i.. P ie t r e , te r r e , v a s e l la m i, v e tr i e c r i s t a ll i... C e re a li, f a r ., p a s te e p ro d o tti ve-

g e t .,n o n co m p resi in a ltr e c a te g . A n im a li,p r o d o tti e sp o g lie d i a n i­

m a li n o n co m p resi in a l tr e c a t. O g g etti d iv e r s i... To t a l e... V alo re delle merci im p o rta te nei im i 5 mesi d e ll’ a n n o 1887 D iffe re n z a col 1886 21,102,445 — 412,853 39,494,598 + 10,890,762 19,454,919 + 4,515,698 1 0 ,9 0 6 ,1 5 8 + 954,390 15,916,288 + 573,515 78,775,930 + 1,770,600 40,603,420— 1,373,170 42,807,621 — 1,756,046 25,368,371 — 1,144,107 7 ,5 1 8 ,4 5 1 + 818,119 19,792,820'— 3,166.815 125,029,402 + 33,288,691 I 51,382,G06 -+• 12,955,275 115,588,546 4 - 15,379,679 35,332,4971— 2,527,410 23,088,912|4- 3,867,947 --- I 672,854,984 + 74,634,275

LA SITUAZIONE DEL TESORO

.al 31 maggio 1887

Il conto del Tesoro dava alla fine di m aggio i se­ guenti risultati :

A t t i v o : Fondi di Cassa alla scadenza del­

l’esercizio finanziario 1885-86. L. 389,740,050,68 Conti di Tesoreria alla scadenza

dell’esercizio suddetto . . . . » 41,744,299.06

Incassi dal 1° luglio 1886 a tutto

maggio 1887 (E ntrata ordin.) » 1,327,968,129.31 E n trata s tr a o r d in a r ia ... » 117,095,570.15 Debiti di Tesoreria al 31 mag­

gio 1887... . » 522,203,345.57 Totale. . . . L. 2,398,751,394.77

P a s s i v o : Debiti di Tesoreria alla sead.

dell’esercizio finanz. 1885-86. L. 535,845,994.65

Pagam enti dal 1° luglio 1886 a

tu tto aprile 1887... » 1,368,595,329.07 Crediti di Tesoreria al 31 mag­

gio 1887... » 136,202,013.14 Fondi di Cassa al 31 mag­

gio 1887... » 358,108,057.91 T o ta le . . . L. 2,398,751,394.77 E S P O R T A Z IO N E C A T E G O R IE secondo l a ta r if f a d o g a n a le V alo re delle m e rc i e s p o rta te nei Imi 5 mesi

d e ll’ an n o 1887 D iffe re n z a col 1886 I . S p ir iti b e v a n d e ed- o l i i ... 91,385,656 + 2,202,766 I I . G e n e ri colon, d ro g h e e ta b a c c h i. 2,358,296 — 478,337 I I I . P r o d o tti c h i m g e n e r i m e d icin ali,

r e s in e e p r o f u m e r i e ... 21,858,114 + 5,271,736 IV . C o lo ri e g e n e ri p e r ti n t a e p e r

c o n c ia ... 4,324,286__ 77,663

v. C a n a p a , lin o , j u t a e d a l t r i v e g e ­

t a li filam e n to si, e s ci, il cotone. 18,053,136 + 1,704,293 V I. C o to n e ... 8,484,140 — 4,090,645 V I I . L a n a , c r in o e p e li... 3,516,700 + 102,515 V i l i . S e ta ... 120,380,905 — 2, 966,009 IX . L e g n o e p a g l ia ... 25,905,815 + 596,472 X . C a r ta e l i b r i ... 3,221,548 + 133,494 X I . P e l l i ... 9,110,320 + 2,525,900 X I I . M in e ra li, m e ta lli e lo ro l a v o r i.. 74,901,762 + 42,538,965 X I I I . P ie t r e , t e r r e , v a s e lla m i, v e tri e

c r i s t a l l i ... 27,305,975 + 158,449 X IV . C e r e a li, f a r ., p a s te e p ro d o tti ve-

- g e ta li, n o n co m p r. in a l tr e c a t. 55,611,237 + 17,329,458 X V. A n im a li, p ro d o tti e sp o g lie d i a n i­

m a li, n o n co m p r. in a l tr e ca teg . O g g etti d i v e r s i ... ...

42,148,092 __ 7,851,208 X V I. 5,374,662 + 497,947 To t a l e. . . . 513,440,644 + 57,598^33

Dal prospetto com parativo degli incassi e dei pa­ gam enti verificatisi presso le T esorerie del Regno resulta che nel m ese di m aggio 1887 gli incassi ascesero a L. 1 0 6 ,2 8 0 ,9 3 2 .0 4 , con un aum ento di L . 9 1 4 ,5 2 2 .8 3 sul corrispondente m ese del 1885.

F ra gli aum enti più notevoli figurano L. 1,076,467.08 nelle tasse in amministrazione del Ministero delle

Finanze aum ento d erivante specialm ente dai cespiti

registro e b o llo ; L . 1 ,4 6 6 ,0 3 6 .4 9 dalla tassa sulla

fabbricazione degli spiriti, birra ecc., aum ento pro­

veniente dal proseguim ento del m ovim ento norm ale ascendente e. L. 6 ,8 4 8 ,1 8 2 .3 6 nelle dogane e diritti

marittimi, aum ento prodotto da m aggiori im portazioni

dall’ estero.

(9)

li-re 3 ,0 2 3 ,4 6 6 .5 3 nella categoria costruzione di strade

ferrate il cui m inore incasso ha origine dal non aver

fatto alcuna alienazione di rendita per far fronte alle costruzioni ferroviarie.

Dal 1° luglio 1886 a tutto m aggio 1887 gli incassi am m ontarono a L . 1 ,4 4 5 ,0 6 3 ,6 9 9 .4 6 con una dim i­ nuzione di L. 3 7 ,9 1 4 ,2 3 0 .6 5 sul corrispondente pe­ riodo dell’esercizio 1 8 8 5 -8 6 . Sono in aum ento i red ­ diti patrim oniali dello Stato di oltre 8 m ilioni ; le tasse in am m inistrazione del M inistero delle Finanze di oltre 1 0 ; le dogane di oltre 1 5 ; il lotto di ol­ tre 6 ; e nell’entrata strordinaria di oltre 60 milioni l’ accensione di debiti, e di oltre 15 nell’ estinzione dei debiti.

Le maggiori dim inuzioni si riscontrano n e ll'e n ­ trata straordinaria, cioè circa 107 milioni nella ca­ tegoria costruzione di strade ferrate e per circa 40 noi capitoli aggiunti.

I pagam enti nel m ese di maggio 1887 am m ontarono a L. 9 9 ,3 1 4 ,4 7 1 .2 5 con aum ento di L. 10 ,1 1 0 ,9 1 6 .8 5 sul corrispondente m ese del 1886 e dal 1° luglio 1 8 8 6 a tutto maggio 1887 a L. 1 ,3 6 8 ,5 9 5 ,3 2 9 .0 7 , cifra che rappresenta una m aggiore spesa di L. 14,566,602.61 sul periodo corrispondente dell'esercizio 1885-86.

II seguente prospetto contiene l’am m ontare degli in­ cassi nel mese di m aggio 1887 in confronto con la pre­ visione del bilancio, che venne stabilita nella somm a di L. 143,252,261 al mese, e in confronto con gli incassi ottenuti nel m aggio dell’anno precedente.

In c a s s i D iffe re n z a

d iffe re n z a co g li in c a s s i

Entrata ordinaria n e l m aggio col n e l m aggio

R e d d iti p a tr im o n ia li... L . 1887 9,496,331 12° p r e v e n t. - f 3 ,196,217 — 15,255,368 1886 247,640 Im p o s ta f o n d i a r i a ... 42,785 + 1,451 Im p o sta s u i re d d iti d i rie -

c liezz a m o b i l e ... 4,492,561 — 3 ,9 1 9 ,7 6 2_ 481,116 T a ss e in a m m in istra z io n e d e l M in iste ro d elle F i ­ n a n z e ... ... 13,398,783 — 702,717 4 - 1 ,0 7 6 ,4 6 7 T a s s a s u l p ro d o tto d e l m o v i­ m e n to a g r a n d e e p ic co la

v e lo c ità su lle fe rro v ie . . . 1,284,078 — 153,422 4- 11, 048 D ir it ti d elle L e g a z io n i e d ei C o n s o la ti a l l ’e s te ro ... 36,936 — 39,730 41,075 T a s s a s u lla f a b b r ic a z .d e g li s p ir iti, b ir r a , ec c ... 3,097,279 + 288,11314- 1,4 6 9 ,0 3 6 D o g an e e d ir i tti m a r ittim i. 18,803,862 — 579.638 4 - 6,8 4 8 ,1 8 2 D a z i i n t e r n i d i co n su m o .. . 6,882,979 4 - 84,875 4 - 241,741 T a b a c c h i... 15,917,549 4 - 226,049 4 - 46,785 S a l i ... 4,784,229 —■ 90,771 4 - 167,951 M u lte e p e n e p e c u n ia r ie ... 408 — 242— 41 L o t t o ... 11,333,307 4 - 4 ,988,387 4 - 4, 277,813 P o s te ... 3,728,051 4 - 86,385 4 - 304,143 T e le g r a f i... 1,012,461 — 12,616 — 93,049 173,905 S e rv iz i d i v e r s i ... 2,114,961 4 - 501,970 4-R im b . e co n c o rsi n e lle spese 1,378,889 — 509,576 + 420,298 E n t r a t e d iv e r s e ... 1,249,046 -f. 633,196— 569,133 P a r ti te d i g i r o ... 5,160,823 — 2 ,5 6 9 ,1 5 0 — 7 ,2 2 4 ,3 2 5 E n tr a ta str a o rd in a ria E n t r a t e e f f e t tiv e ... 169,259 — 669,193_ 180,766 M ov im en to d i c a p i t a l i ... 1,443,172 — 1 ,987,996 —• 273,780 C o s tru z . d i s tra d e f e r r a t e . . 2,270 —11,868,553 — 5,0 2 3 , 446 C a p ita li a g g iu n ti p e r r e s ti a t tiv i... _ _ — _ — — T o t a l e . . . .L . 106,280,932 -3 6 ,9 7 1 ,3 2 9 4 - 914,552

Da questo prospetto com parativo apparisce che nel m ese di maggio 1887 gli incassi furono inferiori di L. 3 6 ,9 7 1 ,3 2 9 alla previsione m ensile del bilan­ cio e superarono di L. 9 1 4 ,5 5 2 g l’ incassi ottenuti nel m aggio 1886. Q uanto alla differenza d' fronte alla previsione m ensile dobbiam o notare che il m i­ nore incasso deriva in parte dalla circostanza che, le im poste dirette risentendosi ogni due m esi, tanto la fondiaria quanto la tassa di ricchezza m obile non figurano nel m ese di m aggio che p er piccole som m e,

inquantochè erano state riscosse nel precedente mese di aprile.

Ecco adesso il prospetto della spesa, la quale nel bilancio di previsione figura per L. 1 4 1 ,6 8 5 ,7 6 3 al m ese. P a g a m e n ti M in is te ro d e l T e s o r o ...L . P a g a m e n ti n el m aggio 17,121,181 D ifferen z a col 12» p r e ­ v e n tiv a to — 45,620,988 D iffe re n z a coi p ag am . i o tte n u ti n e l m aggio 1886 — 5,108,516 + 4,307,851 I d . d e lle f i n a n z e ... 19,936,164 — 4 ,6 4 5 ,4 0 5 I d . d i g r a z ia g iu s tiz ia 2,815,423 — 2,473 + 51,751 I d . d eg li a ffa ri e s te ri. 621.976 — 31.715 — 3,116 I d . d e ll’ is tr u z . p u b b . 2,990,178 — 888,518 + 104,669 I d . d e ll’ i n t e r n o ... 4,813,122 — 496,588 + 817,912 I d . d ei la v o r i p u b b lic i 16.082,531 — 5, 960,231 - f 1,842,158 I d . d ella g u e r r a ... 21,548,909 — 618,970 + 1,962,574 I d . d e lla m a r i n a ... 12,477,918 + 5.336, 947 + 6,162,952 I d . d e ll’a g ric . in d u s tr . e c o m m e r c io .. . 907,033 — 190,949 — 27,910 T o ta le ...L. 99,314,971 — 42,371,292 4-10,110,916

L a spesa nel m aggio p. p. fu inferiore di L i­ re 42,371,292 alla previsione m ensile e superiore di L. 10 ,1 1 0 ,9 1 6 ai pagam enti fatti nel m aggio del­ l’anno scorso.

Confrontando finalm ente gli incassi e i pagam enti si hanno le seguenti differenze :

E n trate nel m aggio 1887. L . 1 0 6 ,2 8 0 ,9 3 2 .0 4 P a g a m e n t i ... » 9 9 ,5 1 4 ,4 7 1 .2 5 D iffer. in più nelle entrate di L. 6 ,9 6 6 ,4 6 0 .7 9

Nel maggio 188 6 si aveva avuto :

E n tra te ... L. 1 0 5 ,3 6 6 ,3 7 9 .8 5 P agam enti... » 8 9 ,2 0 3 ,5 5 4 .4 0 Differ. in più nelle entrate di L. 1 6 ,1 6 2 ,8 2 5 .4 3

STATISTICA DEI TELEGRAFI

nel 3° trimestre dell’ esercizio 1886-87

Nel 5° trim estre dell’esercizio finanziario 1886 87 cioè nei m esi di gennaio , febbraio e m arzo 1887 dai 214 5 uffici telegrafici del Regno v ennero spediti N. 1 ,8 4 7 ,7 8 1 telegram m i fra p riv ati, governativi e di servizio. I privati furono 1,68 5 ,5 3 2 dei quali 1 ,5 1 5 ,0 6 3 spediti all’ interno, e i rim anenti all’este­ r o ; 117 ,4 2 8 furono i governativi e 46,821 di se r­ vizio.

1 telegram m i ricevuti nel trim estre suddetto asce­ sero a N. 2 ,2 9 0 ,9 5 9 dei quali 2 ,0 8 9 ,8 1 2 proveni­ vano dall’interno, e 20 1 ,1 4 7 dall’ estero.

Confrontati questi resultati con quelli ottenuti nel 5° trim estre dell’esercizio 1 8 8 5 -8 6 si ha per il 1 8 8 6 -8 7 u n aum ento di 150 ,2 3 7 telegram m i nel num ero d e ­ gli spediti, e di 2 9 3 ,7 1 4 in quelli ricevuti.

Dal 3° trim estre 1 8 8 5 -8 6 al trim estre 1886 gli uffici telegrafici aum entarono di 34.

Nei prim i tre trim estri dell’ esercizio 1 8 8 6 -8 7 i 214 5 uffici telegrafici spedirono 5 ,8 1 7 ,6 7 6 telegram ­ m i, e ne riceverono 7 ,1 3 9 ,1 7 5 con u n a differenza in più sul periodo corrispondente dell’esercizio p re ­ cedente di 5 3 5 ,1 0 0 telegram m i quanto ai spedili, e di 461,661 quanto ai ricev u ti.

(10)

466 L ’ E C O N O M I S T A 17 luglio 1887 Dei 7,139,17;'i telegram m i ricevuti 0 ,5 4 1 ,7 0 4 pro­

venivano dall’ in terno e 597,411 dall’ estero. F ra telegram m i spediti e ricevuti nei prim i nove mesi dell’ esercizio 1 8 8 6 -8 7 si ebbe un m ovim ento com plessivo di telegram m i 12,956,851 cifra che su ­ pera quella del periodo corrispondente dell’ eserci­ zio 1 8 8 5 -8 6 di N. 794,761 telegram m i.

C irca ai proventi ottenuti 1’ am m inistrazione dei telegrafi incassò nel 5° trim estre 1 8 8 6 -8 7 le se- gnenti somm e :

Per telegr. spediti all’interno dello Stato L. 1,882,430.00 Id. spediti all’estero...» 799,039.62 Proventi varj . ---; ...» 10,556.96 Contributo di diversi per spese tele­

grafiche... » 112,711.47

Concorso di comuni e provincie...» 31,039.00

Totale...L. 2,835,777.05

la qual somm a supera quella incassata nel 3° trim e­ stre 1 8 8 5 - 8 6 di L . 192,733. 80.

Gli incassi ottenuti nei prim i 9 m ési dell’eserci­ zio 1 8 8 6 -8 7 ascesero a L . 8 ,5 3 8 ,9 8 6 , 57 divise come segue :

Per telegr.spediti all’interno d ello S tato L .5,843,261.16 Id. spediti all’estero... » 2,556,761.08 Proventi vari... ... ... . . » 30,094.34

Contributi di diversi per spese telegrafi » 302,825.99

Concorso di comuni e provincie... » 106,014.00

Totale... L. 8,538,986.57

cifra che supera di L. 443,647. 28 quella incassata nei prim i mesi dell’ esercizio 1 8 8 5 -8 6 .

Le società ài navigazione te to lie a vapore nel 1886

Togliam o dall’ Export alcune interessanti nolizie sui resultati finanziari delle società di navigazione a vapore tedesche nel 1880, le quali perm ettono di farsi u n ’ idea delle condizioni in cui si trova attual­ m ente in G erm ania questo im portante ram o dell’in - l ’industrie dei trasporti, condizioni le quali in com ­ plesso appariscono abbastanza floride.

Il N orddeutsche L loyd che ha la sua sede a Brem a ha distribuito ai suoi azionisti per l’ esercizio 1886 un dividendo del 7 0 /0 . Questa società com pie viaggi per N ew Y o r k , B a ltim o ra , G alvestou e porti del­ l’ A m erica m eridionale, e recentem ente ha istituito viaggi anche per l’Asia orientale e per V A ustralia. N aturalm ente la m assim a parte dei viaggiatori e delle m erci, viene trasportato sulle linee da e per l’A m e­ rica, e rispetto a queste i risultati furono i seguenti:

188 6 1885

Passeggieri . . N. 113,201 1 2 4 ,6 1 4 M erci . . . . ChiI. 192 ,0 0 0 1 9 7 ,0 0 0 La società postale per azioni A m burghese am eri­ cana ha d istribuito per ih m edesim o esercizio un di­ videndo del 4 Ó/O. Essa con le sue navi com pie viaggi fra A m burgo e Nuova Y o r k , fra S tettino e N uova Y ork, e altre per le Indie occidentali e il Messico.

Le m erci trasportale nel 1 8 8 6 furono sulla linea A rn b u rg o -N e w -Y o rk di m. c. 3 0 4 ,2 4 0 , e sulla li­

nea delle Indie occidentali e M essico, tonn. 118,200. 1 passeggieri in com plesso 45,0 0 0 .

La Società di navigazione A m burg h ese-su d -A m e- rieana ha distribuito agli azionisti per l’ esercizio del 1886 un dividendo ilei 10 °/ò.

La Società Kosm os di A m burgo, la quale eser­ cita il trafficò tra A m burgo e le coste occidentali dell’ A m erica m eridionale, ha distribuito agli azioni­ sti per l’ esercizio del 188 6 u n dividendo di 11 1 /9 per cento.

La Società « N avigazione tedesca a vapore di A m burgo » esercita il traffico coll’ Asia orientale e la China. Essa distribuì un dividendo p er I’ esercizio del 1886, del

La Società « Llansa » di Brem a d istribuì un divi­ dendo del 9 1 /2 ° / 0.

La Società Neptun pure di B rem a, d istribuì un dividendo del 5 ° /0.

BULLETTINO DELLE BANCHE POPOLARI

( S itu a z io n i a l 3Ò g iu g n o 1887)

Banca Popolare di Cajazzo. — Capitale versato

L. 6 7 ,775 ; Riserva L. 2 3 ,1 6 7 ; Conti correnti, r i ­ sparm io e buoni L. 2 4 1 ,2 0 8 ; Portafoglio L. 230,032; V alori e stabili L. 9 0 ,1 9 6 ; C rediti L. 59,931 ; Sof­ ferenze L. 7 ,8 6 0 ; Bendile L. 1 6 ,1 0 5 ; Spese L . 9,406.

Banca Mutua Popolare di Verona. — Capitale

versato L. 3 8 2 ,9 3 2 ; R iserve L. 61,231 ; Conti cor­ renti L. 1 ,8 9 7 ,8 3 8 ; Portafoglio L. 1 ,9 8 7 ,6 6 4 ; An­ ticipazioni L. 2 9 ,1 6 2 ; F ondi pubblici L. 2 7 4 ,8 2 6 ; Sofferenze L . 5 ,7 3 0 ; R endite L. 9 3 ,0 8 8 ; Spese L. 62,588.

Banca Popolare di Vicenza. — Capitale versalo

L. 1 ,0 2 5 ,4 3 0 ; R iserva L. 5 6 5 ,8 5 7 ; Conti correnti L. 7 ,5 1 0 ,4 6 2 ; Portafoglio L . 3 ,6 6 8 ,3 6 6 ; A nticipa­ zioni L. 7 7 ,5 8 0 ; M utui L. 3 1 3 ,3 4 1 ; Sofferenze L. 1 7 ,7 9 5 ; Rendite L . 3 0 6 ,0 7 8 ; Spese L. 212,220.

Banca Mutua Popolare di Mutuo Credito in Cremona. — Capitale versato L. 2 ,2 4 8 ,2 4 9 ; R i­

serva L. 8 7 4 ,0 9 0 ; Conti correnti L . 1 7 ,1 0 9 ,6 4 3 ; Crediti L. 5 8 3 ,4 7 4 ; Portafoglio L. 5 ,7 1 1 ,4 7 5 ; A n­ ticipazioni L . 4 6 8 ,6 5 3 ; M utui ipotecari L. 2 ,9 5 9 ,0 6 0 ; F ondi pubblici L. 1 0 ,9 2 3 ,0 8 6 ; Sofferenze L. 2,656 ; R endite L. 4 8 5 ,0 3 8 ; Spese L. 5 7 9 ,5 0 8 .

Banca di Verona. — Capitale versato L . 9 0 0 ,0 0 0 ;

Riserva L. 6 0 ,0 0 0 ; Conti correnti L. 4 ,0 1 4 .7 9 3 ; Buoni fruttiferi L. 5 5 9 ,3 6 3 ; Portafoglio L. 5 ,9 6 4 ,3 8 4 ; Anticipnz. L. 2 7 ,0 5 8 ; Fondi pubblici L. 1,053,007; Sofferenze L . 1 1 ,1 0 5 ; R endite L. 1 6 6 ,2 8 8 ; Spese L. 102,167.

«WC* II,LE MIRE D

I

C0U0-Camera di Commercio di Firenze — La Cam era

di com m ercio di Firenze nella tornata del 12 c o r­ rente approvava l’ordine del giorno che segue:

Riferimenti

Documenti correlati

E com e n u m e ­ rosi son quelli che studiarono il progresso sociale generale e cercarono la legge del progresso deH’um a- nilà, così vi furono economisti

Allora abbiam o avuto i fre­ quenti viaggi di alcuni Sindaci di città im portanti a Rom a per ottenere dal m inistro Magliani una m inore quota di abbonam ento

Nelle recenti adunanze tenute dal C onsiglio S upe­ riore dell’ industria e del com m ercio, il com m.. Dall’ aprile a tutto agosto, e nell’ ottobre barche armate

Il protezionism o inglese non va però confuso, nei suoi m oventi, con qu ello continentale. G li altri Stati hanno abbandonata la politica econom ica liberale per

cóntro le esigenze e le pretese della F r a n c a ; poi, andati a negoziare, accettarono tutto quanto la t ran­ cia im pose, giustificando il fatto col dire che

In Italia i grani continuano a ribassare , e non vi è per ora alcun indizio di corrente opposta, inquan- tochè i grani esteri malgrado l’ aumento del dazio

Fra i nuovi provvedimenti per aumentare il bilancio dello Stato si parla della sospensione del­ l’abolizione dei due decimi sulla imposta fondiaria già votata

Tu tti hanno lim iti designati e prefissi nelle loro azioni ; il bene generale deve emergere naturalmente dallo stretto adempimento dei doveri dei singoli enti :