L’ECONOMISTA
G A Z Z E T T A S E T T IM A N A L E
SC IEN ZA ECONOM ICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, B A N CH I, F E R R O V IE IN TE RESSI P R IV A T I
Anno XIV - Voi. XVIII
Domenica 24 Luglio 1887
N. 890
Q U E S T IO N E M O N E T A R IA
Mentre l’ Italia è bersagliata così fieramente dalle condizioni del suo mercato m onetario e perde a diecine di m ilioni quell’ esile stock m onetario, di cui era rimasta provveduta e deve sperare in un tran quillo e norm ale andamento delle cose per non essere costretta ai più duri provvedim enti, una nuova nube sorge sull’ orizzonte. L a più autorevole dello riviste francesi, la Bérne des deux mondes, accoglie un articolo sulla lega monetaria latina; articolo che ci fornirà argom ento in seguito a qualche riflessione, ma che ci pare per l’ Italia m olto m inaccioso.
Un solo periodico si è fin qui occupato in Italia di quella pubblicazione, VOpinione, alla quale devono essere riuscite ostiche le conclusioni di quello scritto. Ma XOpinione ha creduto di adoperare anche per l’ estero la stessa sufficienza che prodiga a chi in Italia non la segue nelle sue frequenti contraddi zioni, e si contenta di far sapere che il sig. Andrea Coehut è >< un pubblicista non ignoto. »
Da parte nostra ci lim itiam o ora a considerare quell’ articolo com e un sintom o della situazione. Noi abbiam o avvertito, quando si è stipulata la con v e n zione monetaria, che il G overno italiano aveva com messo un grosso errore, poich é aveva convenuto, pa gando un carissim o prezzo, di ritirare in via offi ciale i nostri scudi in cinque anni dopo ch e fosse spirata la convenzione, ma non aveva im pedito e non poteva im pedire che gli scudi stessi ci potessero es sere rimandati e durante la convenzione e subito dopo spirata, per via com m erciale. La stipulazione quindi, onerosa per l’ Italia, la quale si piegava da vanti la infrazione di un diritto già riconosciuto, era oziosa, poiché non toglieva il pericolo da cu i siamo sem pre m inacciati. Ma da allora ad oggi la nostra situazione monetaria è notevolm ente peggiorata,j;anto che oggi mette paura il solo pensiero che la Fran cia volesse rim andarci gli scudi d’ argento di nostro con io, che ritiene nelle sue casse. La speranza del - Fon. Magliani di ritirare a p oco a p oco gli scudi in m odo che alla fine della convenzione non ne re stassero o ne restassero pochi, si è mostrata una colossale illusione, chè anzi giorno per giorno per diam o della nostra moneta d’ argento che viene accolta in Francia. Siam o quindi più che mai alla m ercè della Francia per la nostra situazione monetaria.
E d ecco che la più autorevole rivista francese pubblica un articolo in cui si consiglia il governo francese a ritirarsi dalla convenzione monetaria la tina ed a liquidare in via com m erciale e subito gli scudi italiani. Può essere altrim enti? — È già molto tempo che noi segnaliam o al pubblico la contraddi
zione degli atti econom ici e finanziari dell’ Italia. Mentre da qualche anno, per alcuni rispetti, l’Italia mostra di non aver bisogno della Francia e stipula i suoi prestiti a Londra od a Berlino od a F ra n co forte, e le grandi società che sorgono sotto gli au spici dei G overno hanno la loro base in Germani:) od in Inghilterra, m entre si em ettono i nostri titoli in tutte le piazze del m ondo e si fa eccezione sol tanto per Parigi, e conseguentem ente si indispone il m ercato francese e lo si rende ostile all’ Italia, nulla si fa, assolutamente nulla, per togliere a q u el m er cato le arm i colle quali può offenderci m ortalm ente. È v ero, le nostre banche di em issione non hanno più quei vincoli strettissimi che altra volta mante nevano coll'alta finanza di Parigi; ma dove ne hanno creati di altrettanto intim i, di altrettanto stretti?
L’ argom ento è m olto delicato e noi non vogliam o diro più che non convenga, ma da una serie di sin tomi che qua e là scorgiam o, presentiam o possibile una terribile burrasca, che può addirittura sconvol gere tutto il nostro edìfizio econom ico; in pari tempo vediam o quelli, che si sono im posti al paese com e indispensabil.i nocchieri, quasi indifferenti fidare nella buona stella d’ Italia senza darsi pensiero delle nubi che la circondano.
A nostro avviso, la situazione m onetaria italiana è difficilissim a, e di una gravità che mette paura ; ma ci spaventa ancora più la leggerezza colla quale c o loro, che pure hanno il com pito di vigilare, stanno contem plando inoperosi i sintom i della malattia.
E, noi crediam o, e speriam o dim ostrarlo, ch e l’ arti colo del sig. Coehut sia sintom o gravissim o, che va considerato ben altrimenti che non nel m odo altez zoso che usa VOpinione.
Q U I D A G E N D U M ?
U n celebre poeta satirico, che una quarantina d ’ anni indietro scolpì vigorosam ente certi tipi, di cui pur troppa sem bra rinverdire la razza, augurava a sé stesso un sasso,
« Che porti scritto: - Non mutò bandiera. » Noi ci facciam o lo stesso augurio e speriam o di meritarlo. I lettori, i quali ci hanno con benevolenza seguiti nella orm ai non breve nostra vita, sanno che quando si è trattato di difendere le libertà e co n o m iche, non ci siamo mai tirati indietro e abbiam o combattuto sem pre, m odesti gregari, n elle file del partito liberale.
474 L ’ E C O N O M I S T A 24 luglio 1887 ottim ism o, a cui i fatti darebbero una dura smentita.
Più savio ci sem bra misurare tutta la gravità della situazione, cercare di leggervi dentro chiaram ente e avvisare ai mezzi più atti a riconquistare a forza di lavoro e di costanza il terreno perduto.
S e v ’ era un punto, sul quale alla causa della libertà sarebbe stato necessario il vin cere, questo riguar dava l’ aum ento del dazio sui cereali. Insufficiente ed ingiustificabile com e misura finanziaria, esso c o n traddiceva ai più sani principii econom ici, ed era da condannarsi non tanto per sè stesso, quanto per chè sarebbe venuto a segnare il principio di una po litica protezionista. Inutile oggi il riandare sugli ar gom enti da noi e da tutti i liberisti addotti per co m battere quella malaugurata proposta ; inutile il m ettere di nuovo in chiaro gli errori degli avversari. L ’ au mento sostenuto dal G overno fu votato dai due rami del Parlamento.
Poi venne la volta della tariffa doganale preparata con sì lunghi studi, che ebbero per obiettivo di au mentare pressoché tutte le v oci. E anche questa fu votata a tam buro battente. D unque la sconfitta è accertata.
V ediam o ora quali sono i nostri nem ici. Essi pos sono distinguersi in due categorie, i protezionisti dichiarati e quelli che sono protezionisti senza v o lerlo confessare.
Quanto ai prim i, noi com prendiam o benissim o il loro odio alla libertà. Quando si produce una grande quantità di grano che si desidera di vendere a prezzi più alti; quando si esercitano industrie, vuoi tessili, vuoi m etallurgiche od altre che sieno, si capisce che si dom andi la protezione. A lm eno questi protezio nisti parlano chiaro e, se mai, per una sem plice svista e senza dubbio in buonissim a fede, chiam ano il loro interesse particolare interesse della industria nazionale. Ma de minimis non curat praetor.
V iene la seconda classe degli avversari. Costoro propongon o, sostengono, votano m isure protezioni ste, ma dichiarano il loro profondo ossequio alle dottrine liberali. Così udim m o ministri assicurare che l’ aum ento di dazio sui cereali aveva uno scopo pu ram ente fiscale, e vedem m o una maggioranza affret tarsi a votarlo proprio in seguito a questa dichia razione. Ministri e deputati incontrandosi poi non devono aver potuto trattenere le risa, com e gli auguri antichi. E in Senato, quando 1’ on. D igny, dichiarò ch e avrebbe votato la tariffa, riguardandola com e non definitiva, 1’ on. Magliani non m ancò di inneggiare al libero scam bio e di affermare che la tariffa doveva considerarsi com e punto di partenza pei nuovi negoziati, i quali poi non sappiamo se riusciranno o no.
Q uello che a noi prem e di accertare si è che la falange dei tentennanti deve essere da noi conside rata com e nem ica. Che cosa dobbiam o pensare di gente, che, avendo proposto o votato m isure prote zioniste, viene poi a fare proteste a favore del li bero scam bio e dopo averci chiamati dottrinari, v i sionari, ignoranti ci assicura di avere per noi tutta la simpatìa possibile ed im m aginabile, e ci vuole stringer la m ano ? « Grazie tante, diceva un b ril lante scrittore, ma le mani io m e le lavo. »
Resta dunque v ero che com e am ici non possiamo contare che i pochi deputati che respinsero ogni se duzione e votarono contro 1’ aumento del dazio sui cereali, e forse anche più pochi Senatori. P och i, ma buoni. Quanto agli on. Magliani e Grim aldi, in v e
rità che non sappiam o più che cosa essi pensino a questo proposito.
Com unque sia, uno scarso nucleo in Parlam ento, purché com patto, può essere destinato a crescere e ad acquistare importanza, e noi non abbiam o biso gno di dire che ci auguriam o che i pochi devoti alla libertà nelle nostre assem blee politiche rim an gano sulla breccia. Ma oltre al paese officia le v ’ è il paese reale,ed è questo che conviene illuminare per m odo che la pubblica opinione pesi sul governo e sul Parlamento. E d’ altra parte le nuove elezioni han pur da venire e, se le idee liberali saranno più diffuse, il num ero dei liberali alla Camera potrà crescere.
Noi ci siamo confessati vinti ; quindi non siamo disposti a vedere color di rosa. Ma crediam o di po tere assicurare che il num ero dei liberali è molto m aggiore di quel che sem bra. Solam ente essi sono spesso apatici, m entre i loro avversari si agitano e, se sono dieci, fanno rum ore per m ille. Senza dubbio che la differenza s’ intende. Di qua è un interesse che spin ge, di là si tratta di un principio, dal quale chi lo difende non può ricavare alcun personale vantaggio. Ma ciò non è prova di m olto carattere. Indi la ne cessità di scuotere quella indolenza, non ultima ra gione della vittoria d ei nostri nem ici.
In tale stato di cose, se il partito liberale non vuole rinchiudersi in un letargo fatalista e aspettare il trionfo della verità dalle funeste conseguenze del l’ errore, occorre ch e esso si m uova e metta in opera tutti i mezzi che sono a sua disposizione per p re parare un m igliore avvenire.
Da un lato gioveranno gli studi e le discussioni profonde ; dall’ altro la diffusione delle idee liberali nel popolo fatta sotto form a di conferenze e per m ezzo di giornali e di opusculi, com e pratica il Colden Club. Non siamo in Inghilterra, lo sappiamo, ma non siamo nem m eno così poveri da non potere trovare chi aiuti anche col danaro il trionfo di una buona causa. In ogni parte d’ Italia i liberali non m ancano ; è questione di mettersi d’ accordo e di m uoversi.
Quello che soprattutto ci sem bra necessario si è di non insistere solo sulle dottrine, dacché in teoria orm ai tutto è stato detto, ma di raccogliere i fatti, e ve ne sono num erosissim i, che stanno a favore della nostra tesi. Sul cam po del buonsenso, com e su quello della esperienza, noi possiamo attendere a piè ferm o i nostri avversari.
IL COMMERCIO ITALIANO
nel l.° semestre 1887
Diamo una rapida scorsa alle risultanze che ci presenta la statistica del com m ercio speciale durante i primi sei mesi di quest’ anno in confronto ai primi sei mesi dell’ anno precedente.
mila quintali) e nella uscita delle essenze (di 7 0 mila chilogram m i).
La seconda categoria, generi colon iali, drogh e e tabacchi, alla importazione dà un aumento di 12 mi lioni ed alla esportazione una lieve dim inuzione. V a osservato che del caffè se ne introdusse per 4 4 mila quintali di più, circa 7 milioni di lire, e dello zuc chero 3 4 9 mila quintali di più, circa 12 m ilioni di lire, anche il pepe con corse per oltre un m ilione di lire ; per cui 1’ aum ento della categoria sarebbe stato di oltre 21 m ilioni se non vi fosse stata la dim inu zione di oltre 9 milioni di tabacco in foglia intro dotta in m eno. Nella categoria dei prodotti chim ici le variazioni com plessive sono di 5 m ilioni in più alla im portazione e 6 m ilioni in m eno alla esporta zione. Molte voci hanno con corso a dare queste dif ferenze e notiamo le principali : segnano un aumento di importazione, il carbonato di soda e di potassa, il nitrato di soda greggio, la polvere da fu oco, le scorze di china-china ; alla esportazione danno aum en to i sali di chinina, il tartaro e feccia di vino, il sugo di limone concentrato. Pochissim e voci danno diminuzioni o sono di lieve importanza.
Meno ricca la categoria dei colori e generi per tinta e per concia, dà anche scarse variazioni ; tutte le voci, m eno i generi da tinta e concia non m acina ti, danno qualche aumento alla im portazione ; m en tre alla esportazione danno dim inuzione anche quelli macinati, il gam bier, l’ indaco, la cocciniglia e ker m es ed il nero d’ ossa.
La canapa, lino e juta ci presentano variazioni non grandi, ma tuttavia degne di nota. La im portazione della materia prima è in qualche aum ento ; così pure i filati di lino, mentre sono in dim inuzione quelli di canapa e di juta ; i tessuti pure in aumento, eccetto quelli di juta ; notiam o la dim inuzione degli oggetti cuciti. Alla esportazione la canapa greggia aum entò di 21 mila quintali, aumentarono qualche p oco i filati di canapa e dim inuirono anche gli oggetti cuciti.
La categoria del cotone segna un aum ento di 6 milioni alla im portazione ed una dim inuzione di 4 alla esportazione ; l’ aumento della im portazione è dovuto per 2 m ilioni e mezzo al cotone in bioccoli o in massa, per oltre 4 m ilioni i tessuti, i filati in vece sono in dim inuzione per oltre un m ilione di lire. La dim inuzione della esportazione è dovuta tutta alla materia prima cotone in b ioccoli o in massa di cui uscirono 1 1 2 mila quintali. L e altre v o ci sono quasi tutte in leggero aumento.
La lana, il crin o e le pelli danno qualche varia zione ; una m inor entrata per 3 m ilioni e m ezzo di lane sudicie naturali, di mezzo m ilione sulle lane tinte : aum ento in vece nelle lane lavate, pettinate e cardate e cascam i per quasi due milioni ; pure per quasi due m ilioni aumentò la entrata dei tessuti di lana pettinata.
Della seta diam o le differenze delle v o ci princi pali a forma di prospetto in valore :
Importazione Esportazione
Semi di bachi . . . . + B o z z o li... -j-Seta tratta greggia . . — Seta tratta tinta. . . -)- Seta da cucire . . . . — Cascami greggi e pettiu. -f-Id. filati... — Tessuti e lavori . . . { -29, 700 — 33,300 115,500 — 2,053,200 4.365.000 - f 4,770,000 331,210 + 1,430 55,605 + 737,110 501,020 — 2,800,000 18,000 — 354,000 4.100.000 -1- 280,000
Nella categoria legno e paglia noterem o il carbone
di legna che dim inuisce di 4 /2 m ilione alla entrata e cresce leggerm ente all’ uscita ; il legno segato , in tavolo e rozzo che aumentò di un m ilione e mezzo all’ entrata e di 4 /2 m ilione alla uscita; di m inuzione all’ uscita ed aumento all’ entrata di m o bili in g en e re; dei bastimenti, barche e battelli una m inor entrata di oltre 3 m ilioni : le treccie di paglia dim inuite di 6 0 0 mila lire alla esportazione, ed aum en tata l’ uscita dei cappelli di paglia di 4 7 3 mila lire. N elle pelli notiam o una dim inuzione di im porta zione della materia prima per quasi 4 m ilioni, ed un aumento leggero in molte voci dei prodotti la vorati ; per contrario alla esportazione è più abbon dante l’ aumento della materia prima per oltre 3 mi lioni, ed è scarso il m ovim ento dei prodotti lavorati. Quasi tutte le voci che riguardano i m inerali, m e talli e loro lavori sono in a u m en to; 4 .6 m ilioni i rottam i, scaglie e limatura, 2.7 m ilioni la ghisa in pani, 4 m ilione le rotaie per ferrovie, 2 m ilioni il ferro di seconda fabbricazione, 4 .4 m ilione le m ac chine a vapore fisse, le locom otive e le locom obili. Alla esportazione il m ovim ento è appena sensibile.
L e pietre preziose danno una m aggiore entrata di 3 m ilioni, le pietre da costruzione di un m ilione e mezzo, il carbon fossile di 6 milioni ; alla esporta zione il m arm o dà un m ilione e mezzo di m eno.
Il grano dà 8 m ilioni e mezzo dà lire di mag g ior im portazione, l’ avena 3 .8 milioni, il riso 4.2 m ilioni, i semi oleosi 2 .5 m ilioni. La esportazione crebb e di 0 .8 milioni per i legum i secchi, di 18 milioni per gli aranci e limoni.
Il m ovim ento del bestiame equino e bovino è in continua dim inuzione così alla entrata com e alla uscita. E ccon e le cifre
Importazione Differ, Cavalli... 4,862 __ 3,970 M u li... . . . » 667 — 164 Asini... 314 — 153 Tori e b o v i... 8,150 — 235 Y a c ch e ... 1,442 — 639 Giovenchi e torelli . . , . » 2,467 — 1,231 V i t e lli... 2,164 — 1,891 Ovini... 8,770 + 2,518 Caprini... 2,212 949 Suini... 8,874 + 5,361 A lla esportazione si Cavalli...ebbe :. . N. 541 687 M u li... 123 — 362 Asini... 322 — 58 Bovi e t o r i ... 10,194 — 4,560 Vacche... 3,629 — 543 Giovenchi e torelli . * • • » 382 + 229 V i t e l l i... 3,387 353 Ovini... 60,723 -+• 471 Caprini... 2.345 4 " 457 Suini... 11,063 2,579
Finalm ente a n e le la categoria di oggetti diversi, dà un aum ento notevole nella entrata ; sono 3 m i lioni di m ercerie, è 4 .5 m ilioni di strom enti.
Riepilogando, si è avuto nei sei mesi una im por zione di 797 milioni di im portazione superiore di 8 6 .6 m ilioni al 4 8 8 6 , ed una esportazione di 64 4 m ilioni superiore di 7 8 ,9 .
476 L ’ E C O N O M I S T A 24 luglio 1887 I metalli preziosi diedero adunque una im porta
zione di 5 5 ,6 4 8 ,0 8 0 ed una esport. di 1 5 0 ,5 8 2 ,8 0 0 . L e m onete presentano il seguente q u a dro:
Oro Importazione 1,221,400 Esportazione 17,980,000 Argento Importazione 50,192,000 Esportazione 55,060,200 Differ. col 1886 — 1,525,200 -4- 14,229,000 + 22,541,800 + 37,954,000
Secondo la statistica doganale adunque nel 1 ° se m estre 1 8 8 7 il nostro stock d’ oro è dim inuito di L . 1 6 ,7 5 8 ,6 0 0 e qu ello d’ argento di L . 4 ,8 6 8 ,2 0 0 . E c c o finalm ente i soliti prospetti delle categorie e dei prodotti doganali:
C ATE GO RIE secondo la tariffa doganale
IMPORTAZIONE I. II. I I I . IV . V. V I. V I I. v ili. IX . X . X I . X I I . X I I I . X IV . X V . X V I. Spiriti, bevande ed o l i i ... Generi colon., droghe e tabacchi. Prodotti chim. generi medicinali
resine e profumerie... Colori e generi per tinta e per
c o n c ia ... Canapa, lino, juta ed altri vege
tali filamentosi esci, il cotone. Cotone... ... Lana, crino e peli... S e ta ... Legno o paglia... Carta e l i b r i ... P elli... Minerali, metalli c loro lavori.. Pietre, terre, vasellam i, vetri e
cristalli... Cereali, far., paste e prodotti ve-
get.,non compresi in altre categ. Animali,prodotti e spoglie di ani mali non compresi in altre cat. Oggetti diversi... Valore delle merci importate nel 1° sem. dell’ anno 1887 Differenza col 1886 To t a l e. 23,870,246 45,314,156 22,559,368 13,072,394 19,056,858 95,087,760 48,288,380 50,575,946 30,669,743 9,056,823 23,670,955 148,683,585 60,830,364 134,938,452 42,816,867]- 28,643,900 • — 1,322,642 4 - 12,287,636 - f 4,958,383 1,816,195 4- 1,231,829 6,327,550 620,935 — 61,472 1,186,079 4 - 1,359,207 ]— 3,194,205 + 36,195,395 4-13,786,138 4* 12,281,643 2,550,210 5,299,628 797,165,797 4 - 86,608,061 C A TE G O R IE secondo la tariffa doganale
E SPO RTAZIONE I. II. I I I . IV . V . V I. V II. V ili. IX . X . X I. X II. X I I I . X IV . X V . X V I. Spiriti bevande ed o l i i ...•• Generi colon, droghe e tabacchi. Prodotti chim ., generi medicinali, resine e profum erie... Colori e generi per tinta e per con cia... Canapa, lino, juta ed altri vege
tali filamentosi, esci, il cotone. Cotone...; ... Lana, crino e peli... Seta... ... Legno e pa glia ... Carta e lib r i... P e lli... Minerali, metalli e loro la v o ri.. Pietre, terre, vasellam i, vetri e cristalli... Cereali, far., paste e prodotti ve
getali, non compì*, in altre cat. ì Animali, prodotti e spoglie di ani- ! m ali, non compr. in altre categ. Oggetti d i v e r s i ... To t a l e. . . Valore delle merci esportate nel 1° sem. dell’ anno 1887 Differenza col 1886 113,973,559 3,062,179 4 - 11,695,376 — 249,381 25,470,737 + 6,061,250 5,251,518 4- 243,506 21,221,215 9,740,000 4,195,640 147,135,407 30,018,344 3,839,033 11,669,495 83,448,569 4- 2,251,652 — 4,217,010 — 925,020 - f 533,534 — 411,816 4- 201,656 4 - 3,456,150 4- 49,460,495 31,367,797 - 109,501 63,852,383 + 19,155,772 51,260,733 6,418,190 4* 8,722,600 551,164 611,924,699+ 78,975,227
E d e cco il m ovim ento delle entrate doganali :
di riscossione 1887 1886 Differenza Dazi d’ importazione 107,473,515 65, 401,065 4 - 42,072,450 D azi di Esportazione 2,994,681 3, 056,700 — 62,019 Sopratasse di fabbri- cazione... 2,845,840 2, 459,666 4 - 386,174 D iritti di b ollo. . . 1,055,821 514,561 4- 541.260 Diritti marittimi . . 2, 963,174 2,,702,589 4 - 260,585 Proventi diversi . . 936,741 509,718 4 - 427,023 T ota le. . . 118,269,772 74 , 644, 299 4 - 43,625,473
R IV IS T A E C O N O M IC A
Il prezzo del pane in Francia — Le nuove leggi ing les i per l’Irlanda — i trattati di commercio. Iu Francia l’agitazione contro i dazi sui cereali si fa sem pre più viva e non può a m eno di esercitare una salutare influenza sulla pubblica opinione, p oi ché è sussidiata dalla inesorabile logica dei fatti. Abbiam o già avuto occasione di dim ostrare nelle colonne de\Y Economista quanto fosse audace 1’ af ferm azione di coloro che asserivano non potere il dazio sulla im portazione dei cereali aumentare il prezzo del pane. E dai proprietari sostenitori dei dazi e dai m em bri del G overno fatti difensori di tale misura per esigenze parlamentari o per bisogni finanziari, si sono escogitate le più strane teorie per tentare di illudere il pubblico sulle conseguenze che il dazio di confine avrebbe portato riguardo ai prezzi del grano, delle farine e del pane ; si è perfino affer mato colla m aggiore serietà del m ondo che il dazio sarebbe stato pagato dai produttori esteri o dai for nai nazionali, ma non dai consum atori. O ggi però i fatti vengono a dim ostrare quale sia 1’ effetto di retto di unajm isura, ch e è in contraddizione non so lamente coi sani principi econom ici, ma anche col l’ assetto sem pre più dem ocratico che vanno pren dendo le società civili. In Francia, com e abbiam o già avvertito, il grano paga un dazio di 5 lire, più una sopratassa di entrepòt di lire 5 .6 0 la quale eleva così il balzello a L. 8 .6 0 , corrispondente quasi al 4 0 per cento sul prezzo netto del grano stesso. La differenza di prezzo, che segnavano i mercati di Pa rigi e di L ondra, avevano già provato che il dazio veniva pagato dai com pratori, poiché i listini di Pa rigi segnavano prezzi che a paragone di quelli di Londra erano più alti, appunto della misura del dazio.
I protezionisti però hanno affermato che non per questo erano i consum atori di pane quelli che erano gravati dal balzello, ma solamente i consum atori di grano e di farina, cioè i negozianti di grano ed i fornai.
I giornali francesi oggi rispondono a questa nuova gascbnmde dei protezionisti, pubblicando una serie di luoghi nei quali vi è stato aumento nel prezzo del pane. È utile riassum ere quelle notizie :
L ione aumentò il prezzo del pane di duo contesimi per chilogram m o, cioè 42 centesimi per ogni pane da 12 libbre ; — il 2 aprile i fornai di C halons-sur- Saòne aum entarono il prezzo del pane di duo cen tesimi e mezzo per chilogram m o, cioè tre soldi per ogni pane da dodici libbre ; — a Marsiglia il 3 aprile i fornai aumentarono prima di 2 centesim i e mezzo per chilogram m o il prezzo del pane ; il 4 aprile uo eguale aumento vien fatto a Brignoles nel d i partimento del V a r o ; — a T olone il 5 aprile il il pane viene aumentato di due centesim i per chilo gram m o ; — a Nizza il 6 Aprile si aumenta niente altro che di S centesim i per chilogram m o, cioè trenta centesimi ogni pane da dodici lib b re ; l’ 8 Apri le a M ontpellier si aumentò di due centesim i per chilogram m o, ed il IO Aprile a Narbonne di 3 cen tesimi ; il 20 Aprile a Lavai si aumenta di altri 40 centesim i ogni pane da dodici libbre, e final mente a Rodez si aumentò di 6 centesimi il chilo gram m o, cioè 7 soldi ogni pane di 12 libbre.
— Crediam o utile riassum ere in poche parole la portata delie recenti leggi sull’ Irlanda votate dal Par lamento inglese ; abbiam o trattata tante volte tale questione nelle colonne AqWEconomista che i nostri lettori non hanno bisogno di lunghe spiegazioni. L e Cam ere hanno approvato due leggi diverse :\\Land bill tendente a proteggere i fittaioli contro l’ abuso dei proprietari ed il Crime s bill tendente a proteg gere i proprietari contro i fittaioli. Per la prima di queste leggi i fittaioli hanno diritto di ridurre l’am montare del fitto dovuto dal conduttore che rifiuti di pagarlo e che sia m inacciato di espulsione dal proprietario ; per la seconda invece il G overno ha poteri straordinari per m antenere l’ ordine ed assi curare il regolare andamento della giustizia, disto gliendo i delitti agrari dai giurì locali. È ben noto che la condizione dell’ Irlanda è affatto speciale, poich é l’ elem ento storico prepondera e soverchia più o m eno scientem ente I’ elem ento econ om ico ; i rim edi parziali, che sono stati escogitati così dal sig. Gladstone com e dal sig. Salisbury, non hanno di mira che l’ elem ento econom ico e quindi riescono necessariam ente inefficaci a togliere la ragione in tima del m ale, anzi sotto un certo aspetto, per quanto con buone intenzioni, lo aggravano. Si com prende infatti che, creando una condizione di cose per la quale l’ ammontare del fitto delle terre dipende dalla m aggiore o m inore resistenza che il filtaiolo appog giato dalla Land league sa opporre al proprietario, ha anche im pedito ogni im piego di capitale nella coltura, e quindi ogni progresso agrario. Non si può sconoscere che un certo num ero di fittaioli è vera mente animato da spirito -di avversione verso i pro prietari ed è ascritto o al partilo politico che spera nell’autonomia dell’ isola, od al partito agrario che dom anda la espulsione dei proprietari inglesi e quella che e chiamata per ragione storica la restituzione delle terre; ma è anche vero che un altra parte e pur notevole di fittaioli, senza cedere il diritto sto rico del quale si crede in possesso, siibisce a m a lincuore la pressione del terrorism o che la Land League col boycottage, con altri mezzi più violenti intende di im porre agli individui singoli la pretesa volontà collettiva. Ne deriva uno stato di cose che im pensierisce sem pre più l’ isola verde, dim inuendone la popolazione, sospendendo gli affari ed esaurendo o<mi fonte della ricchezza pubblica. Eppure nessuna questione com e questa ha dim ostrato che certe m a
lattie sociali anderebbero curate con rim edi radicali, a cui si viene egualm ente a poco a p oco ma dopo aver attraversato periodi dolorosissim i.
— Dalla Francia si, ha notizia di una specie di agitazione che viene form andosi tra i protezionisti perchè non si accordi la proroga dell’ attuale trattato di com m ercio coll’ Italia senza aver ottenute con ces sioni, ci s’ intende, favorevoli alla Francia stessa. — Si prevede che la discussione di nuovi trattati sarà m olto laboriosa e non potrà essere com piuta entro l’ anno, m entre al 31 dicem b re scadono i trattati v i genti. I due Governi quindi durando le trattative saranno costretti a chiedere una proroga del regim e attuale. I protezionisti francesi sono anche disposti a concederla, ma dom andano che essa sia a cco m pagnata da qualche favore accordato alla produzione francese, mentre dichiararono che nulla possono con cedere alla produzione italiana.
È chiaro che il sem plice annunzio di una sim ile protesa ne dimostra tutta la assurdità e la inattua bilità ; e per quanto noi per 1’ esperienza passata, abbiam o scarsa fiducia nei nostri negoziatori, i quali per loro confessione m ancano di ogni principio c sono liberi da ogni guida teorica, non crediam o possibile che possano proporre al Parlam ento una proroga, la quale peggiorasse le nostre condizioni rispetto alla Francia. D obbiam o quindi ritenpre che questa agitazione dei protezionisti francesi sia più che altro un ricorso indiretto per ottenere che non si rinnovino i trattati di com m ercio.
Noi lo abbiam o sem pre detto che il p ericolo al quale si andava incontro era appunto questo di v e dere applicate le tariffe generali tra i due paesi ; il m odo col quale com inciano i negoziati ci fanno te m ere di essere stati profeti. Ora non è fu ori di luogo com inciare fin da ora ad avvertire il paese che per l’ Italia il danno della applicazione delle tariffe g e nerali sarebbe enorm e, incalcolabile, forse rovinoso. La Francia non soffrirebbe, gran che dall’ avere co m prom essi 5 0 0 milioni del suo com m ercio, sarebbe un m ale grave non però insanabile; per l’ Italia invece 5 0 0 m ilioni sono la metà del suo m ovim ento com m er ciale e vorrebb e dire turbamento profondo in tutto il suo gracile organism o ecanom ico.
Teniam o ad esprim ere subito questo concetto che occorren do svilupperem o, inquantochè se si a v v e rasse la non riuscita delle negoziazioni i nostri grandi uom ini non m ancherebbero di afferm are che la applicazione delle tariffe generali in fon do in fondo sarà salutare. Coprirebbero cosi il loro insuccesso com e hanno coperto quello conseguito nella discu s sione della convenzione monetaria.
I PROTESTI CAMBIARI
Nelle recenti adunanze tenute dal C onsiglio S upe riore dell’ industria e del com m ercio, il com m . M ori- zilli, ca p o-d iv ision e al m inistero di agricoltura, ha presentato uua diligente relazione intorno alla p ro p o r zionalità delle spese per i protesti cam biari.
-478 L’ E C O N O M I S T A 24 luglio 1887 gano proporzionate al valore di ciascun effetto ; di
m ostrando com e le vigenti tariffe sieno illogiche, perchè non tengono in nessun conto la diversità del valore, mentre poi sono più gravose di quelle dei principali Stati d’ Europa, segnatamente per la piccola industria e pel minuto com m e rcio ; essendo la carta di m inore im porto quella che è m aggior mente tassata.
11 credito popolare ha preso uno sviluppo inaspet tato, e conta oggim ai più di cinquecento istituti, al cuni dei quali hanno parecchie succursali ed a gen zie. Ora tutte queste piccole Banche scontano alla loro clientela e riscontano presso gli istituti di em is sione migliaia di effetti, che nella più gran parte stanno al disotto delle cento lire, ed il cui massimo im porto non supera generalm ente le 5 0 0 .
Ma, secondo le tariffe e le leggi in vigore, sono ap punto le cambiali di m inore entità che vengono m ag giorm ente colpite in caso di p rotesto; e le con se guenze che ne derivano sono tanto dannose nel caso in cui il protesto non avvenga, quanto in quello in cui avvenga.
Il creditore nel dubbio di riscuotere, spesso si astiene dal protesto, dovendone egli anticipare le spese, così accrescere il danno del mancatogli pa gam ento. I debitori di mala fede calcolano anche su di ciò per adem piere m eno facilmente ai loro im pegni e per sottrarsi agli effetti della rapida e se vera procedura che tien dietro al processo.
O vvero il creditore procede regolarm ente al pro testo, a allora la posizione del debitore, il quale è spesso realm ente insolvibile, si trova aggravata e peggiorata inutilmente.
L’ errore di non tener conto del diverso valore delle cam biali, per colpire di una tassa progressiva il protesto è evidente e reca m eraviglia che non si sia ancora pensato al vantaggio che ne ritrarrebbe l’ erario, qualora si abbandonasse il criterio di una tassa di bollo fìssa ed unica per tutte le cambiali, e si applicasse invece nei protesti una parimente di b ollo, ma scalare e progressiva, oppure si riducesse al m inim o la tassa fissa di bollo, aggiungendovi però una tassa proporzionale di registro, com e si pratica in altri Stati.
La citata relazione del com m . Monzilli contiene num erosi ed interessanti confronti con le principali legislazioni straniere, dai quali risulta la conferm a della ragionevolezza dei reclam i delle nostre Camere di com m ercio.
Il lim ite m inim o di cui tengono conto le dispo sizioni vigenti per i protesti cam biari, e quello di m ille lire.
Da ciò si può arguire che tutto il m ovim ento del credito cooperativo e popolare, che d ’ ordinario non tocca codesta som m a, ne è a preferenza colpito.
Dal m inim o d i 1 0 0 0 lire si passa agli effetti su periori a questa cifra, senza fare differenza alcuna tra il protesto di una cam biale di 1 0 5 0 lire o per quella di 1 0 0 ,0 0 0 .
Da un prospetto annesso alla relazione si rileva che, secondo le nostre leggi in materia cam biaria, la spesa m inim a per il protesto degli effetti non e c cedenti le L. 1 0 0 0 è di lire 1 3 ,8 0 , e per quelli su periori, senza lim ite alcuno, è di lire 19,05. Tali spese possono essere aumentate di 2, 5 e 1 0 lire, a seconda delle distanze che il notaio deve p ercor rere fuori della sua residenza per eseguire il pro testo.
La spesa m inim a del protesto si ridurrebbe a lire 6,9 5 se invece che al notaio, lo si com m et tesse all’ usciere giudiziario.
Gli istituti m aggiori però ed i banchieri, presso i quali si operano i risconti, si valgono sem pre d el- I’ ufficio del notaio, con m aggior danno del d eb i tore. Anzi essi vi lucrano sem pre, perchè i notai, allo scopo di assicurarsi una utile clientela, accor dano loro vistosi ribassi sui prezzi di tariffa, m en tre poi caricano al debitore tutti i diritti dovuti in base alla tariffa senza ammettere alcuna riduzione.
La tassa di bollo per l’ atto originale del protesto L . 2 ,6 0 e quelle per il registro di com m ercio L . 1,20 sono eguali per una cam biale di 5 0 lire com e per una di 5 00 mila.
Ciò è enorm e.
In Francia, nel B elgio, in Inghilterra, in Germ a nia si applica una tassa progressiva di registro, che è quasi insensibile pei piccoli effetti, e va gradata- mente crescendo per quelli di m aggiore ammontare. Inoltre i diritti di bollo e gli onorari com petenti ai funzionari sono m olto più miti e tornano m olto meno gravosi che presso di noi ai debitori di piccole som m e.
Bisulta nel com plesso della relazione che negli Stati d ’ Europa, nei quali il com m ercio è più attivo, le spese per i protesti cam biari sono proporzionate essenzialmente alla entità della cam biale e che quesia proporzionalità ora si attua a mezzo della tassa di registro ed ora a m ezzo dei diritti attribuiti agli uf- fiziali che eseguiscono il protesto ; in tutti e due i casi essendo egualm ente favorite le condizioni dei piccoli debitori.
Nel Belgio la spesa per il protesto di una cam biale di 10 lire è appena di 3 lire ; in Francia di 6 ,4 3 ; in Inghilterra di 6 ,9 0 . In Italia invece il pro testo di un effetto cam biario di 100 lire è di lire 1 3 .8 0 al m inim o e può salire a L. 1 5 .8 0 1 8 ,8 0 e 2 3 .8 0 a seconda della distanza che deve percorrere il funzionario.
Sennonché dopo i voti e le proposte accolte dal Consiglio superiore del com m ercio la questione può dirsi risolta a favore delle B anche popolari, e quaudo il relativo progetto sarà presentato al Parlamento, non è a dubitarsi che sarà accolto com e un atto di giustizia distribuitiva.
Ciò che del resto, mentre gioverà alla espansione e alla sicurezza del credito popolare, tornerà pure di inestimabile vantaggio alla finanza, la quale co ll’ ado zione di una tassa proporzionale o di bollo o di r e gistro sui protesti cam biari, vedrà aumentati i suoi proventi, non tornando più il conto al creditore di privarsi della garanzia e del privilegio che gli ac corda la legge a salvaguardia del proprio credito.
Il baratto ilei biglietti ài banca e di Stato.
NEL ALAGGIO 188U
scorso, il quale raggiunse la cifra di L . 3 5 3 ,6 2 7 ,2 5 5 diviso fra i vari istituti nel m odo che segue :
Banca Nazionale italiana.. . L. 161,433,200 Banco di N a p oli... » 101,023,840 Banca Nazionale T o s c a n a ...» 35,327,240 Banca Romana... » 34,261,725 Banco di Sicilia...» 16,246,750 Banca Toscana di c r e d ito ...» 5,334,500 T o t a le .... L. 353,627,255
nella qual som m a sono com prese L . 1 1 ,9 7 5 ,5 3 0 .7 0 barattate in moneta quasi tutta d ’argento.
La m aggior quantità dei biglietti presentati al cam bio si verifica quasi sem pre al terminare di ogni decade del mese. Nel m aggio i giorni di m aggiore baratto furono il 1 0 , il 20, il 5 0 e il 3 1 . E la proporzione fu la seguente : 10. M aggio.. . . L. 132,497,600 20 » » 76,319,450 30 » » 20,331,195 31 » » 64,373,510 L. 293,521,755
cifra che rappresenta quasi i sei settimi del baratto com plessivo avvenuto nel mese di m aggio.
La media del baratto giornaliero fu di L. 6 ,4 5 6 ,3 2 8 per la Banca Nazionale italiana ; di L . 4 ,0 1 0 ,9 5 3 per il Banco di N ap oli; di L. 1 ,4 1 3 ,0 8 0 per la Banca Nazionale T o sca n a ; di L. 1 ,3 7 0 ,4 6 9 per la Banca R om an a; di L . 6 4 0 ,0 7 0 per il Banco di S i cilia, e di L. 2 1 3 ,3 8 0 per la Banca Toscana di credito.
La media della circolazione giornaliera delle Ban che fu di L. 5 6 3 ,2 8 0 ,9 0 0 per la Banca N azionale; di L . 2 0 9 ,2 3 4 ,5 6 6 per il Banco di Napoli ; di li re 8 2 ,4 4 1 ,1 1 2 per la Banca Nazionale T o sca n a ; di L. 4 7 ,0 6 9 ,1 2 4 per la Banca Rom ana; di L, 5 3 ,2 0 5 ,6 0 8 per il Banco di Sicilia o di L . 1 2 ,5 0 8 ,6 8 9 per la Banca Toscana di credito. R iunendo tutte queste ci fre resulta che la media totale della circolazione fu nel m aggio di L. 9 6 7 ,7 5 8 ,0 2 9 .
Com e si è veduto, la circolazione media fu nel m aggio di L , 9 6 7 ,7 3 8 ,0 2 9 e il baratto m edio gior naliero di L . 1 4 ,1 4 5 ,0 9 0 . F acendo adesso la pro porzione fra questi due resultati si trova ch e ne! m aggio il baratto giornaliero fu di m illesim i 1 ,4 6 1 per ogni 100 lire di circolazione media.
La proporzione percentuale del baratto reparti to in ragione della qualità dei richiedenti offre i se guenti resultati :
Altri istituti di emissione L. 320, 791,350 90,72 °|„ Casse governative...» 120,750 0,0 3 » Particolari... » 32,715,155 9,25 » T o ta li.. . . L . 353,627,255 100 »
Finalm ente la proporzione percentuale del baratto repartito in ragione dei mezzi adoperati per eseguirlo presenta i dati che seg u on o:
Controbaratto... L . 257,219,737 72,40 °10 Moneta metallica... » 11,975,530 3,39 » Biglietti consorz. e di Stato » 40,161,743 11,36 » Rivevute in conto di ri
scontrata ... » 19,785,721 5,59 » Risconto del portafoglio.. . » 24,484,521 6,92 » T o ta le .. . . L . 353,627,255 100 »
E la spesa per il baratto am m ontò a L. 4 4 ,7 2 6 .7 9 la quale sta per ogni 4 00 lire di baratto a 0 ,0 0 4 4 .
La Cassa di risparmio di Modena
La Com m issione amministrativa della Cassa di Risparm io di Modena ci ha inviato la relazione r i guardante la gestione del 4 8 8 6 , che è il quarantu nesim o di esercizio.
Prima di analizzare le cifre di questo esercizio pre m etterem o che mentre col 4 8 8 5 la nota caratteri stica fu data dai mutui ipotecarj ad am m ortam ento, coi quali la cassa venne in aiuto all’ agricoltura con vistose som m e, nel 4 8 8 6 invece si com provano due fatti di non m inore importanza cioè il con corso per il pareggiamento dell’ Ateneo, e le trattative per un m utuo di un m ilione alla provincia di Modena per le ferrovie M oden a -V ign ola .
Passerem o adesso in rassegna le cifre fondam en tali dell’ esercizio suindicato.
Il credito dei depositanti al 31 dicem bre 4 8 8 6 in confronto a quello 31 dicem bre 4 8 8 5 si trova aumentato di L . 3 2 0 ,2 1 8 .8 1 , è vero che nel 4 8 8 5 in confronto del 4 8 8 4 l’aum ento fu di L . 5 9 6 ,6 6 8 ,9 2 , ma m algrado questo aum ento ottenuto nel 1 8 8 6 non è ne tenue ne indifferente.
Il rispar.0 a tutto il 1 8 8 6 ascende a L .9 ,3 5 3 ,4 5 8 .6 1 ripartito in libretti num ero 1 3 ,4 7 7 , dai quali se si le vano quelli del piccolo risparm io che form ano serie da se, restano 1 2 ,4 1 8 libretti con L. 9 ,5 2 3 ,2 9 3 ,8 7 al tasso uniform e del 3 0 /o netto per i depositanti della tassa di ricchezza m obile.
La media dei depositi nell’ anno, m esso a parte il p iccolo risparm io, corrisponde a L . 3 1 5 .0 4 in c o n fronto a quello del 1 885 che fu di L. 3 3 6 .3 5 .
Il piccolo risparm io fu m igliorato colla estensione della som m a fino a L. 4 0 0 colla gratuità del libretto e coll’ aumento dell’ interesse al 3 1|2 per cento. A p pena deliberati questi provvedim enti i libretti a u m entarono di 4 1 8 su 6 4 1 , e la cifra del credito aum entò di L . 5 ,9 1 1 .8 7 salendo da L . 2 ,9 5 9 .9 0 a 8 ,8 6 4 .7 7 ; aum ento relativam ente cospicu o, p er chè com e osserva la relazione, una persona non può presentare più libretti in un giorno.
L ’ aumento ottenuto nel 1 8 8 6 in confronto del 1 8 8 5 che abbiam o visto essere stato di L. 3 2 0 ,2 1 8 ,8 1 è costituito
dall’ eccesso dei depositi in ritiri
dei-fi anno p e r ... L . 6 8 ,5 8 8 ,4 6 dai frutti cap ita lizza ti... » 2 6 1 ,6 3 0 ,3 5
L e operazioni di deposito furono N. 1 9 8 0 6 nel 1 8 8 6 contro 19,0 3 3 nel 1885, e a garanzia di quei de positi sta un patrimonio di riserva di L . 1 ,1 1 6 ,0 2 6 ,6 3 corrispondente al 1 1 ,7 0 8 per cento dei depositi m e desim i, m entre nel 1 8 8 5 la precentuale era di sole L . 40,3 4 7 .
Passerem o adesso a qualche particolare.
f mutui ipotecarj a sistema ordinario, che erano alla fine del 1 8 8 5 num ero 1 5 8 per un capitale di L . 1,9 6 4 ,7 1 9 .6 1 Salirono alla fine del 1 8 8 6 a 161 per L. 2 ,0 1 2 ,7 1 9 .6 1 , ma essendone stati dim inuiti, o estinti 7 per L . 1 5 2 ,5 7 4 ,9 8 ne rim anevano al 31 dicem bre 4 8 8 6 num ero 4 5 4 per un im porto di L . 1 ,8 6 0 ,1 4 7 ,6 5 .
480 L ’ E C O N O M I S T A 24 luglio 1887 L e sovvenzioni a corpi morali da num ero 29 per
L . 3 ,6 8 8 ,8 8 3 .2 0 alla fine del 1 8 8 3 salivano nel 1886 a 3 6 per L . 4 ,0 1 5 ,0 7 3 .6 1 ma rimanevano al 31 d i cem bre 1 8 8 6 N. 3 3 per L . 3 ,6 8 8 ,5 4 5 ,1 0 perchè nel corso dell’ anno ne erano stati diminuiti, o estinti per l’ im porto di L. 3 9 ,6 5 3 ,0 1 5 .1 6 .
Inoltre il portafoglio diè luogo a N. 9 5 8 opera zioni contro 717 nel 1 8 8 5 , le anticipazioni aum en tarono di L . 1 8 ,0 4 6 .9 1 mentre nel 1 8 8 5 erauo state in dim inuzione di L . 9 7 ,8 2 6 ,4 0 e i buoni del T esoro crebb ero di 2 70 m ila, raggiungendo così la som m a di L. 6 7 0 ,0 0 0 .
L e rendite dell’ esercizio ascesero a L . 5 0 0 ,6 5 7 .5 2 e le spese a L. 3 2 2 ,7 4 7 .1 7 ; sicché la forza pro duttiva dell’ istituto sarebbe stata di L . 1 7 7 ,8 9 9 .9 5 . Detraendo da queste cifre gli interessi al 4 0[Q de voluti al M unicipio di Modena sul patrimonio di ri serve nella cifra di L . 3 8 ,0 8 5 .3 4 ne resulta per il 1 8 8 6 una rendita netta di L . 139 ,8 1 1 ,4 1 che su pera quelle dol 1 8 8 5 per l’ im porto di L . 7 ,7 5 8 .5 1 . I resultati ottenuti dim ostrano la saviezza degli amministratori e l’ importanza che va sem pre più prendendo l’ istituto.
LÀ PESCA E IL COMMERCIO MARITTIMO
n e lle p r o v in c ie di S ie n a e G r o s s e to
Dalla relazione recentem ente pubblicata dalla Ca mera di Commercio di Siena su ll’andamento della esca e del com m ercio m arittimo nelle p rovincie di iena e G rosseto, togliamo alcune notizie che riguar dano i principali scali marittimi di quelle provincie, il principale dei quali è Porto S . Stefano.
Nel 1 8 8 6 la pesca del pesce com une, dette a Porto S . Stefano un prodotto di oltre 1 0 0 0 quintali, parte del quale fu consum ato in paese, e venduto a L. 40 al quintale, e il resto fu spedito a Rom a, Napoli, F irenze, Pisa, L ivorn o, G enova ecc. ed ivi venduto al prezzo m edio di L . 7 0 ogni 1 0 0 chilogram m i.
Nelle acque di S . Stefano vi sono anche alcune tonnare, le quali nell’ anno scorso pescarono 443 tonni che furono venduti a L. 1,3 5 al chilogram m o.
Ma la pesca la più lucrosa è quella delle a cciu gh e. Dall’ aprile a tutto agosto, e nell’ ottobre barche armate a tal uopo esercitano quella pesca nel golfo e nelle adiacenze, m entre altre d i m aggior tonnel laggio, partono, negli ultimi giorni di aprile, per le coste settentrionali dell’A frica dette altre volte Bar bería e ivi si dedicano alla pesca finché, terminata la stagione propizia, tornano in paese nella prima quindicina di agosto. La vendita del pesce si fa ge neralm ente a case di L ivorn o, all’ ingrosso, le quali 10 spediscono per la m aggior parte in Inghilterra: una parte delle acciu gh e, in specie' di quelle pescate in Italia, viene venduta in provincia.
L e acciu gh e pescate lungo il liltorale toscano sono m olto superiori a quelle di Barberia e vengon o ven dute ad un prezzo m olto m aggiore, ma la continua dim inuzione del pesce in quel littorale ha portato per conseguenza una dim inuzione nel num ero delle barche, ch e si dedicano alla pesca nel golfo, e un aum ento di quelle che si recano in Barberia, dove 11 pesce è più abbondante.
Oltre la pesca delle acciu gh e, si esercita in Santo Stefano anche quella delle sarde, che prende una importanza speciale, attesa l’ esistenza in paese della fabbrica Poilette, alla quale viene venduto, m eno una piccola parte destinata al consum o locale, tutto il prodotto di questa pesca. L o stabilimento impiantato dal signor Federigo Pollette fino dal 1 8 7 3 , per la preparazione delle sardine sott’ olio, ha preso adesso un notevole sviluppo. Esso vende annualmente ai negozianti di T orino, dalle 3 0 0 mila alle 4 0 0 mila scatole di sardine, e oltre 2 5 0 mila ne spedisce sul m ercato di Alessandria. Il fiorire di quest’ industria porta grandi vantaggi alla popolazione di P orto Santo Stefano, tanto perchè fornisce direttamente lavoro a gran parte di essa, quanto perchè ha fatto triplicare ¡1 prezzo delle sardine, aumentando così notevol mente il beneficio dei pescatori. N ello stabilimento sono impiegati 3 5 operai e 7 0 opera ie; i primi con un salario di 3 lire circa, le altre di lire 1,5 0 al giorno. Nei paraggi di S. Stefano si pratica anche ia pesca dei m erluzzi, la quale nel 1 8 8 6 dette un prodotto di 10 mila chilogram m i di naselli e 4 mila di pesce così detto bestino, che fatta eccezione ili una piccola quantità destinata al consum o locale, fu spedito a Rom a, Napoli, Firenze ed anche a L ivorn o.
Da alcuni prospetti annessi alla relazione che a Porto S. Stefano tanto il com m ercio di cabotaggio che quello d ’ im portazione sono in continuo aum ento. S ’ im portano dall’ estero le acciughe pescate nelle co ste d’ A frica, dam igiane, grano, carbon fossile ed altre m erci diverse ; s’ im portano dall’ interno legname da costruzione, pozzolana, mattoni, calce e m erci v a rie; si esportano per l’ interno carbone d i legna, acido solforico, acido m uriatico ed in m inor quan tità m erci diverse. Il com m ercio di esportazione da S. Stefano non ha alcuna importanza.
Gli altri scali marittimi delle provincie senese e grossetana sono l’ Isola del G iglio, P ort’ E rcole e F o l lonica. Nei prim i due 1’ occupazione principale è la pesca, e le operazioni marittime si lim itano al com m ercio di cabotaggio.
Di m aggiore importanza è F ollonica. Il com m er cio m arittimo di questo scalo, quanto al cabotaggio di esportazione è limitato ai prodotti provenienti per la massima parte dalle piazze di Pisa, L ivorn o, Fi renze e cc ., per essere inviate nelle p iccole isole del l’ Arcipelago tosca n o; al carbone che si spedisce in Sicilia, alla scorza od alle legna da ardere che si inviano a G enova ; quanto al cabotaggio di im por tazione si riduce ai m inerali di ferro della vicina E lba, al vino, ai cereali e ad altre poche m erci di verse. F lorido al contrario è il com m ercio interna zionale di esportazione per quasi tutte le piazze estero del Mediterraneo, esclusa la Spagna, e abbastanza attiva è pure l’ im portazione del legnam e greggio da costruzione che va in Francia e in Spagna, e del m inerale di ram e che va in Francia.
Navigazione e commercio di Tripoli.
bastimenti furono 3 ,0 9 5 e il tonnellaggio 2 7 1 ,801
tonnellate. _
Nella navigazione a vela viene prima la bandiera ottomanna con 1 6 6 legni, e poi l’ italiana eon 30 e nella navigazione a vapore prima la francese con 96, poi l’ italiana con 88 e quindi l’ inglese con 72.
I bastimenti usciti furono 2 1 4 a vela con un ton nellaggio di 1 8 ,6 1 8 e 2 77 a vapore di tonn. 2 5 4 ,0 9 4 : in tutto 401 legni e 2 7 2 ,7 1 2 di tonnellaggio. Nel 1 8 8 5 i bastimenti erano stati 1 0 8 2 e il tonnellaggio 272,651 tonnellate.
Nel 1 886 toccarono Tripoli navi m olto più grosse che negli anni precedenti, ma il num ero di esse com e si è visto fu molto m inore di quello del 1883. La dim inuzione tocca tutte le bandiere, eccettuata la francese, la quale nell’ anno scorso fu la prima. Com e negli anni precedenti le navi inglesi giunsero in zavorra, e partirono cariche, _e ad eccezione di quattro, andarono tutte agli Stati Uniti.
I principali articoli esportati da T ripoli fu ro n o : lo sparto, la penne di struzzo, le spugne, 1’ avorio, le manifatture di lana, le pelli di capra, i tappeti e altri articoli, e la esportazione nel 1 8 8 6 fu di lire sterline 2 5 1 ,6 0 0 contro 3 9 1 ,5 6 0 nel 18 8 5 .
I principali articoli importati sono : manifatture e e stoffe, coloniali, grano, orzo, sostanze alimentari, farine, tabacco, oliò d’ oliva, carbone e legna da ar dere, riso, seta greggia, tavole e legnam e, coperte, ricam i e fili d’ oro, carbone fossile, vino e bevande spiritose, ferro, argento monetato e altri articoli e l’ im portazione nel 1 8 8 6 fu di steri. 5 0 9 ,8 5 0 con tro 4 6 4 ,1 3 0 nel 1885.
Com e apparisce dal m ovim ento di esportazione e di im portazione, il 1 8 8 6 fu pel com m ercio di T ri poli il più disastroso. Non solo la stagnazione la più com pleta degli affari, e la desolazione tanto p rolu n gata danneggiarono la posizione di m olte c a s e , ma ìa cessazione del com m ercio delle penne di struzzo con corse a distruggere la prosperità della popolazione in generale. Oltre alle difficoltà cagionate dal; ri basso rovinoso nelle penne su tutti i m ercati d E u ropa, la via principale per la quale transitano le carovane è stata chiusa da una delle più potenti tribù del deserto. L’ attitudine ostile assunta di re cente dai T uaricks verso il G overno, e la scorreria da loro fatta sull’ importante oasi di Ghat, sulla via ch e reca a B u rin i, al Sudan ed a T im buctu, cagionarono un vero panico tra i m ercanti e per ora sospesero com pletam ente ogni transazione con quei paesi. L e carovane saranno obbligate di pas sare per vie rem ote e faticose, im piegando un tempo enorm e e rendendo le probabilità di successo oltre m odo incerte. La via di W a d a y è ancora aperta, ma lo scoraggiam ento è tale clic devono scorrere parecchi anni prima di vedere un p o’ di risveglio. Questo stato di cose ha fatto dim inuire in Tripoli la dom anda delle cotonine inglesi, che una volta veni vano avviate in grande quantità all’ interno del c o n tinente.
In quanto al com m ercio dello sparto, la quantità spedita durante l’ anno è stata quasi la stessa d el l’ anno precedente. La qualità è stata bella, però i prezzi ribassarono assai, e sono ora m olto bassi; la media attuale di L. st. 2,1 5 per tonn. franca a bordo, era considerata un anno fa tanto bassa, che gli arabi si sentivano inclinati a rinunziare al raccolto. L a - rabo riceve ora L . st. 2 ,6 per tonnellata, e con queste deve pagare tasse e diritti per 6 scellin i;
gli rim angono L . st. 2 collo quali deve raccogliere e trasportare il prodotto coi cammelli alla costa, un viaggio di 5 o 4 giorni. Un cam m ello porta in media 4 cw ts, e così l’arabo non riceve che 8 scel lini per sè e pel cam m ello ad ogni viaggio, che g e neralmente richede una settimana intera. _ Ad onta di questo prezzo basso, grandi quantità vengono ancora recate al m ercato, e quantunque nessuna prospettiva di aum ento si presenti pel p ros sim o anno, gli esportatori attendono di doverne pre pare molto, ma non possono lusingarsi di realizzare che un profitto m eschino.
Il P U M I DEL
fin i « a m i
INGLESE
Il console italiano a Calcutta ha inviato un rap porto al nostro Ministro degli affari esteri, che si o c cupa della produzione e del com m ercio del
l’ India inglese durante l’ anno am m inistrativo 1 8 8 6 -8 7 . L ’ esportazione del grano nel periodo sopra indicato ascese a 2 2 ,5 0 0 ,0 0 0 quint. di 5 0 cln logr. I uno del valore costatato di rupie 8 6 ,2 0 0 ,0 0 0 .
Di quei 2 2 ,5 0 0 ,0 0 0 quint. : 9 3/i andavano in In ghilterra : 5 V» ii‘ Italia; 2 % in Francia e 2 U nel Belgio.
Esam inando le statistiche, ciò che sorprende e l’ aumento rapido avveratosi nell’ ultimo triennio n e l- l’ esportazione dall’ India di questo cereale per l’ Italia.
Infatti nel 1 8 8 2 -8 3 l’ esportazione fu soltanto d i ... tonnellate 8 ,8 0 6 Nel 1 8 8 5 -8 4 ... » 2 2 ,2 7 6 Nel 1 8 8 4 -8 5 ... » 3 5 ,0 4 5 Nel 1 8 8 5 -8 6 ... » G°>9 1 5 Nel 1 8 8 6 -8 7 ... » 2 6 2 ,5 0 0 E questo continuo accrescersi del consum o del grano indiano in Italia sem bra derivi dal fatto le nostre fabbriche, specialm ente le G enovesi, non esitano più a preferire, non si sa se per mitezza di prezzo, o per ragione di qualità, i frumenti in d ia n i, specialm ente quello chiamato Gargilly.
In Francia al contrario l’ importazione del grano indiano andò dim inuendo.
Il seguente specchietto contiene le cifre in ton nellate della esportazione del grano n oli'u ltim o q u in quennio : 1 8 8 2 - 8 3 1 8 8 3 8 4
j
1 8 8 1 - 8 51
1 8 8 5 - 8 6 1 8 8 6 - 8 7 Inghilterra. 328,758 1 525,413 372,249 603,561 487,500 Francia. . . 178,385 169,895 165, 748 107,262 112,500 Belgio. . . . 72,944 129,678 86,934 133,079 137,500 Egitto. . . . 39,977 165,299 110,575 114,807 » Olanda . . . 28,912 9,637 4,627 4,296 » Ita lia . . . . 8,806 22,276 35,015 60,913 262,500 Altri luoghi 49,438 25,626 17,536 29,107 »482 L ’ E C O N O M I S T A
logram m i 57 l/ 6 dei vari mercati indiani delle pro- vincie settentrionali dell’ Impero indiano, che produ con o grano in m aggior quantità prendendo quelli dal IO aprile 1 885 e 1 8 8 6 epoca in cui per lo più c o m inciano le transazioni.
I grani bianchi ebbero nel 1 8 8 6 i prezzi estremi di rupie 1. 1. 8 a 2. 2 .1 e nel 1 8 8 5 di rupie 1 . 7 . 8 a 2 . 1 1 .5 e i grani neri nel 1 8 8 6 di rupie 1. 7 .8 a 1 . 1 1 .9 e nel 1 8 8 5 di rupia 1 . 1 0 .0 a 2 . 0 .1 0 .
Conviene osservare che la differenza dei prezzi da un anno all’ altro fu del 5 al 42 per cento. Inoltre è da sapersi che la rupie dividesi in 12 annas, e questo in 12 pais e il suo valore nel cam bio col- I’ Europa era al 1 0 aprile 1 885 di fr. 1 . 9 4 a 1 .9 8 e nello stesso giorno del 1 8 8 6 di fr. 1 .8 3 a 1. 85.
24 luglio 1887
La viticultura nelle colonie australiane e in
La Camera di commercio italiana in S . F ran cesco di California in uno dei suoi bollettini ha pub blicalo alcune notizie importantissime sulla viticultura e sulla produzione del vino in California. Potendo avvenire che anche la coltivzione della vite alla pari del grano e degli altri cereali possa fra pochi anni far concorrenza alla produzione vinicola europra, non abbiam o creduto senza importanza il riassumere quelle notizie, le quali mentre attestano il grande sviluppo preso dalla coltivazione della vite nelle coste australiane e in California, fanno presagire che l’ Europa stessa in vista della bontà e della m odi cità del prezzo, dovrà consum are buona parte del vino californiese.
La coltivazione della vite in Australia sebbene non abbia così grande importanza com e quelle del grano e degli altri cereali, pure com incia ad esten dersi in varie parti, e si può prevedere che negli anni successivi avrà un continuo aumento. In Ca lifornia, peraltro questa industria ha fatto progressi ben più giganteschi. Se osserviam o le statistiche di questi ultimi anni si trova che lo sviluppo nella coltivazione della vite in Australia non è stato m olto notevole, giacché m entre nel 1 8 7 4 ne erano colti vati 1 5 ,4 8 8 acri, nel 1 8 8 5 aum entarono soltanto a 21,591 e la produzione del vino che fu di 2 ,0 8 7 ,4 4 4 galloni nel 1 8 7 4 salì soltanto a 2 ,4 8 6 ,7 6 3 nel 1 8 8 5 . Ma com e osserva la relazione della Camera di c o m m ercio, se si pensa che in un continente ancora in massima parte vergine, il progresso cresce in ra gione geom etrica sarà dato prevedere pel futuro undicennio un aum ento m aggiore nella produzione di quello avvenuto fin qui.
Fra le colonie australiane quelle di Vittoria e di Queensland hanno fatto m aggiori progressi delle al tre nella coltivazione della vite, ma' confrontando l’ importanza della produzione vinicola di queste due colonie, si trova ch e la prima è molto m aggiore a quella della seconda, è ciò si fa m aggiorm ente manifesto se si paragona la superficie dei due ter ritori, avendo la Colonia Vittoria una superficie di chil. quadrati 2 2 9 ,0 7 8 e quelle di Queensland di metri 1 ,7 5 0 ,7 2 1 .
L e seguenti cifre rappresentano la quantità del terreno coltivato e della produzione del vino nei due anni 1 8 7 4 e 1 8 8 5 .
La colonia di N ew W a les nel 1 8 7 4 aveva 4,308 acri a vite, nel 1 8 8 5 , 5 ,2 4 7 ; Vittoria 4 ,9 3 7 acri nel prim o anno, 9,771 nel se con d o ; Australia del sud 5 ,051 acri nel 1 8 74, m eno di 4 ,5 0 0 nel 1 8 8 5 ; Queensland 4 1 2 acri nel prim o anno, 1 ,4 8 5 nel se co n d o ; l’ Australia occidentale, 779 acri nel 1874, p oco più di 6 0 0 nel 18 8 5 .
Nel 1 8 7 4 N ew W ales ebbe 6 8 4 ,2 5 8 galloni di vino, nel 1 8 8 5 soltanto 5 5 5 ,4 7 0 . Vittoria 7 5 5 ,0 0 0 galloni nel prim o anno, 1 ,2 9 8 ,0 0 0 nel secondo. A u stralia del sud 6 4 8 ,1 8 6 galloni nel 1 8 7 4 , m eno di 5 0 0 .0 0 0 nel 1 8 8 5 . Queensland 4 7 ,2 0 0 galloni nel prim o anno, 1 3 3 ,2 9 3 nel secon do.
E ccoci adesso alla California. In questo stato, vera Italia degli Stati Uniti, nel 1871 si avevano circa 1 5 .0 0 0 acri piantati a vigna. Nel 1881 i vigneti che davano frutto toccavano 5 0 ,0 0 0 acri. In quel l’ anno se ne piantarono altri 1 0 ,0 0 0 a c r i; nel 1 8 8 2 , circa 2 0 ,0 0 0 ; nel 18 8 5 , pure 2 0 ,0 0 0 ; nel 1 8 8 4 , 2 5 ,0 0 0 ; nel 18 8 5 , 2 0 ,0 0 0 ; nel 18 8 6 , circa 1 8 .0 0 0 .
Attualmente si hanno in Clifornia quasi 1 8 0 ,0 0 0 acri consacrati alla viticoltura, con tendenza di sem pre m aggiore aum ento. Si hanno oltre 1 4 0 ,0 0 0 acri di vigneti, I’ età dei quali supera i 5 anni. Nel 1 888 se ne avranno da 1 7 0 a 1 8 0 ,0 0 0 acri sopra tale età. Il 10 per cento del prodotto è uva da tavola, il 2 0 per cento uva passa ; il resto per vin o e acquavite. Di quest’ ultima, se ne fabbrica ora eira 2 ,2 5 0 ,0 0 0 galloni all’ anno. Ogni gallone di acquavite ne rappresenta quattro di vino.
Nel 1881 si fecero 1 2 ,0 0 0 ,0 0 0 galloni vino ; nel 1882, 9 ,0 0 0 ,0 0 0 ; nel 1 8 8 3 ,9 ,0 0 0 ,0 0 0 ; nel 1884, 1 4 .0 0 0 . 0 0 0 ; nel 1885, 1 5 ,0 0 0 ,0 0 0 ; nel 1 8 86, 1 9 .5 0 0 .0 0 0 . Queste cifre son però considerate molto al disotto della reale produzione avuta in ciascun anno. L e diam o, perchè sono le più autentiche. Per il corrente 1 8 8 7 si spera una vendem m ia di almeno 2 5 .0 0 0 . 0 0 0 galloni, nel 1 8 8 8 di 3 3 ,0 0 0 ,0 0 0 .
Commercio del Portogallo nel 1886
Dall ’Export di Berlino e dall ’ Economist di Londra togliam o alcuni interessanti ragguagli sul com m ercio del Portogallo durante il 1 8 8 6 .Da quei giornali rileviam o prima di tutto che le condizioni del com m ercio del Portogallo sono da qualche tempo in qua m olto cam biate, poiché m en tre (’ Inghilterra aveva per così dire il m on opolio di qu ello, ora la Francia e la Germania sono riuscite ad acquistarne una parte. C om unque sia il com m ercio estero del Portogallo è con siderevolm ente aumentato com e apparisce dal seguente specchietto :
Importazione Esportazione 1882 ...Marchi 163,350,000 127,000,000 1883 ... » 158,400,000 121,000,000 1884 ... » 159.400,000 117,000,000 1885 ... » 167,000,000 130,250,000 1886 ... » 188,000,000 135,000,000