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Tema d’Esame del 15 aprile 2016 – Primo parziale Esercizio 1

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Fisica Generale I Gianluca Ferrari Meccanica Newtoniana

Tema d’Esame del 15 aprile 2016 – Primo parziale

Esercizio 1

𝑚 = 0,5 𝑘𝑔; 𝑅 = 𝐿 = 1,8 𝑚; 𝛼 = 𝑐𝑜𝑠𝑡; 𝜔𝑖 = 0 𝑟𝑎𝑑/𝑠;

𝑣0 = 25 𝑚/𝑠; 𝜃0 = 5𝜋

12 𝑟𝑎𝑑;

i. 𝛼 = ?;

Utilizzando la formula senza tempo, nella sua formulazione angolare, abbiamo che 𝜔02− 𝜔𝑖2 = 2𝛼Δ𝜃 ,

ma 𝜔𝑖 = 0, quindi si ha subito

𝜔02 = 2𝛼Δ𝜃 , dove 𝜔0 = 𝑣0

𝑅, mentre Δ𝜃 = 𝜃0. In definitiva, si ha 𝛼 = 𝑣02

2𝜃0𝑅2 .

ii. 𝑎𝑡𝑔 = ?; 𝑎𝑐 = ?; appena prima e appena dopo il distacco.

Appena prima del distacco, il corpo si muove di moto circolare uniformemente accelerato, quindi abbiamo

𝑎𝑡𝑔 = 𝛼𝑅 = 𝑣02 2𝜃0𝑅 , mentre

𝑎𝑐 =𝑣02 𝑅 .

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Subito dopo il distacco, invece, il corpo inizierà a muoversi di moto parabolico, che è composizione di un moto rettilineo uniforme lungo l’asse 𝑥 e di un moto di caduta libera verticale, dovuto all’accelerazione di gravità 𝑔⃗. La velocità iniziale con cui avverrà tale moto sarà proprio la velocità 𝑣⃗0 in corrispondenza dell’angolo di distacco 𝜃0. Giacché l’unica accelerazione che agisce sul corpo in seguito al distacco è 𝑔⃗, per trovarne le componenti tangenziale e centripeta dobbiamo scomporla lungo la tangente 𝑡 alla traiettoria e il raggio della circonferenza osculatrice (cioè, in questo caso, la normale 𝑛 alla tangente).

Si noti che – da considerazioni di tipo geometrico – l’angolo compreso tra il vettore 𝑔⃗

e la retta tangente 𝑡 è proprio uguale a 𝜃0. Di conseguenza abbiamo che 𝑎𝑡𝑔 = 𝑔 cos 𝜃0 ,

mentre

𝑎𝑐 = 𝑔 sen 𝜃0 . iii. 𝑂𝑃 = ?; 𝑣𝑓 = ?;

Per calcolare 𝑂𝑃, l’idea è calcolare l’intera gittata 𝑥𝐺 del moto parabolico e sottrarle la componente 𝑂𝐻 = 𝑅 cos 𝜃0 dovuta alla proiezione del raggio descritto dalla catapulta all’inizio del moto parabolico sull’asse 𝑥.

Ricaviamoci quindi la traiettoria del moto parabolico 𝑦 = 𝑦(𝑥) a partire dalla sua legge oraria

{

𝑥(𝑡) = 𝑣0cos 𝛽 𝑡 𝑦(𝑡) = −1

2𝑔𝑡2 + 𝑣0sen 𝛽 𝑡 + 𝑅 sen 𝜃0 ,

𝑔⃗

𝑛 𝑡

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dove 𝛽 è l’angolo che il vettore velocità 𝑣⃗0 forma con l’orizzontale, ossia 𝛽 = 𝜋

2− 𝜃0; nell’equazione abbiamo tenuto conto dell’altezza iniziale ℎ0 = 𝑅 sen 𝜃0 da cui parte il proiettile, ma non della traslazione 𝑂𝐻 lungo 𝑥.

Ricavando 𝑡 dalla prima equazione e sostituendolo nella seconda, abbiamo

𝑡 = 𝑥

𝑣0cos 𝛽 , da cui segue l’equazione della traiettoria

𝑦(𝑥) = − 𝑔

2𝑣02cos2𝛽𝑥2+ tg 𝛽 𝑥 + 𝑅 sen 𝜃0 . Posto 𝑦(𝑥) = 0, abbiamo

𝑔𝑥2− 2𝑣02cos2𝛽 tg 𝛽 𝑥 − 2𝑣02𝑅 cos2𝛽 sen 𝜃0 = 0 , ossia

𝑔𝑥2 − 2𝑣02sen 𝛽 cos 𝛽 𝑥 − 2𝑣02𝑅 cos2𝛽 sen 𝜃0 = 0 , da cui, calcolando il

Δ

4 = 𝑣04sen2𝛽 cos2𝛽 + 2𝑣02𝑔𝑅 cos2𝛽 sen 𝜃0 e risolvendo l’equazione, segue

𝑥1,2 =𝑣02sen 𝛽 cos 𝛽 ± √𝑣04sen2𝛽 cos2𝛽 + 2𝑣02𝑔𝑅 cos2𝛽 sen 𝜃0

𝑔 .

È chiaro che la gittata dev’essere positiva, quindi avremo

𝑥𝐺 =𝑣02sen 𝛽 cos 𝛽 + √𝑣04sen2𝛽 cos2𝛽 + 2𝑣02𝑔𝑅 cos2𝛽 sen 𝜃0

𝑔 ,

da cui segue 𝑂𝑃 = 𝑥𝐺 − 𝑂𝐻

= 𝑣02sen 𝛽 cos 𝛽 + √𝑣04sen2𝛽 cos2𝛽 + 2𝑣02𝑔𝑅 cos2𝛽 sen 𝜃0

𝑔 − 𝑅 cos 𝜃0 .

Dopo tutti questi calcoli, il modo più semplice per calcolare la velocità finale consiste nell’applicare la conservazione dell’energia, per la quale si ha

𝐾0+ 𝑈0 = 𝐾𝑓 + 𝑈𝑓 , ossia

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1

2𝑚𝑣02+ 𝑚𝑔𝑅 sen 𝜃0 = 1

2𝑚𝑣𝑓2+ 0 , da cui

𝑣𝑓 = √𝑣02 + 2𝑔𝑅 sen 𝜃0 .

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