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I.I.S. G. LEOPARDI E. MAJORANA Classico Scientifico Scienze Umane PORDENONE LICEO SCIENTIFICO CLASSE 1^D

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I.I.S. “G. LEOPARDI – E. MAJORANA”

Classico – Scientifico – Scienze Umane PORDENONE

L ICEO S CIENTIFICO CLASSE

1^D

Anno scolastico 2016/2017

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I.I.S. “G. Leopardi - E. Majorana”

Classico - Scientifico – Scienze Umane

P OPO RR DD EE NN OO NN EE

COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

A.S. 2016-2017

1^D SCIENTIFICO

MATERIA DI INSEGNAMENTO DOCENTE

ITALIANO BRIGUGLIO STEFANO

LATINO BRIGUGLIO STEFANO

STORIA E GEOGRAFIA MARCUZ LAURA

INGLESE BOZZOLA GIULIA

MATEMATICA GIANGRANDE ANNA

FISICA PASE ANNALISA

SCIENZE DI MARCO ANTONIO

LABORATORIO SCIENTIFICO

SANFILIPPO ANGELA DISEGNO E STORIA DELL'ARTE TONELLI VIVIANA SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE GARGANI MAURIZIO

RELIGIONE LEANDRIN MASSIMO

RESTO ILARIA

COORDINATORE DI CLASSE GIANGRANDE ANNA

VERBALIZZANTE GARGANI MAURIZIO

STUDENTI RAPPRESENTANTI DI CLASSE

ORLANDI MATTEO

QUATTROMINI GIULIA

GENITORI RAPPRESENTANTI DI CLASSE MESSINA DANIELA SANTAROSSA SANDRO

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Premessa alla Verifica del piano di lavoro Classe 1D scientifico a.s. 2016/2017

La classe ha concluso l’anno scolastico composta da 27 alunni, così come aveva iniziato.

Dal punto di vista disciplinare la classe ha mantenuto un atteggiamento abbastanza rispettoso delle regole, delle persone e dell’ambiente scolastico.

Nel corso dell’anno, il gruppo classe, soprattutto nella sua componente maschile, ha evidenziato un atteggiamento piuttosto vivace e giocherellone messo in atto nei momenti della vita scolastica meno formali (intervallo, cambio d’ora, spostamento in aule e laboratori, ecc…); un atteggiamento che al richiamo dei docenti si è maturato in un maggiore autocontrollo.

La partecipazione e l’attenzione profuse durante le lezioni, non sono state del tutto omogenee. Alcuni studenti, caratterialmente più aperti, hanno partecipato al dialogo scolastico in piena autonomia anche se talvolta non in maniera pertinente, continuando, comunque, ad alzare la mano per chiedere la parola. Per altri studenti è stato necessario sollecitare e stimolare gli interventi in classe, durante l’intero corso dell’anno.

Durante le lezioni dialogate si è dovuto intervenire mantenendo alta la tensione in classe, dato che alcuni studenti, tendevano a perdersi in futili chiacchiere, disturbando la regolare attività didattica e di classe.

Per quanto riguarda le relazioni interpersonali il rapporto con i docenti è stato improntato al rispetto dei ruoli e alla collaborazione. Tra gli studenti il clima è apparso abbastanza buono dimostrando di saper affrontare le problematiche emerse e di essere in grado di superare i momenti di difficoltà.

L’unità di apprendimento trasversale programmata per la classe,”The italian indian smile Exchange” è stata portata a termine con successo; i ragazzi hanno descritto l’esperienza producendo un giornale .

Le conoscenze culturali e disciplinari dimostrate, sono nel complesso più che buone per una piccola parte della classe, più che sufficienti per la maggior parte, mentre per alcuni si evidenziano lacune, in particolare nella produzione scritta, nell’esposizione orale, nelle relazioni logico-matematiche e nella rielaborazione personale.

Sono di seguito riportate le competenze di cittadinanza legate agli atteggiamenti comunicativi, comportamentali e metacognitivi individuate dal Consiglio di Classe rispetto alle quali è stata impostata l’azione educativa/didattica.

COMPETENZE TRASVERSALI EDUCATIVE E COGNITIVE

C1 Imparare ad imparare

- organizzare il proprio apprendimento in funzione dei tempi e delle informazioni;

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- conoscere , comprendere e migliorare le strategie di apprendimento preferite;

- cercare le informazioni necessarie per ottemperare ad una richiesta.

Competenza da consolidare nel prosieguo degli studi.

C2 Agire in maniera autonoma e responsabile

- sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita di classe;

- imparare ad esprimere il proprio pensiero facendo valere i propri diritti e bisogni nel rispetto di quelli altrui;

- riconoscere i propri ed altrui limiti e responsabilità.

Competenza raggiunta da una parte della classe per quanto riguarda le prime due richieste mentre è da perseguire per quanto riguarda l’ultima

C3 Comunicare

- comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) di diversa complessità;

- utilizzare linguaggi di genere diverso ( verbale, matematico, scientifico, simbolico, letterario);

- utilizzare diversi supporti comunicativi ( cartacei, informatici multimediali );

-

Competenza raggiunta per quanto riguarda la prima e terza richiesta;

l’utilizzo dei linguaggi è ancora da perseguire.

C4 Risolvere problemi

- affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi;

- saper individuare risorse adeguate alla risoluzione;

- saper proporre soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

Competenza da consolidare nel prosieguo degli studi.

C5 Collaborare e partecipare

- collaborare col gruppo classe nel pieno rispetto reciproco;

- interagire in gruppo valorizzando le proprie e le altrui capacità

- contribuire all’apprendimento comune e alla realizzazione delle attività collettive.

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Competenza raggiunta per quanto riguarda la prima parte, da migliorare per il rimanente.

Ogni docente, con la sua disciplina, ha contribuito allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza.

Riguardo alle competenze disciplinari , si rimanda alla Verifica del Piano di Lavoro di ciascuna disciplina.

ATTIVITÀ INTEGRATIVE

La classe è stata coinvolta nelle seguenti attività:

- Attività sportive nell’ambito del progetto “Sport a scuola”;

- Progetto di educazione ambientale (in comune con tutte le classi prime)”Alla scoperta degli ambienti del Friuli Venezia Giulia” uscita ad Andreis; “Escursione in ambiente montano”;( 16/3)

- Progetto ”Metodologia della ricerca storica”;

- Partecipazione alle olimpiadi di matematica , ai giochi di Anacleto;

- Partecicazione alle olimpiadi di italiano ( alcuni studenti );

- Settimana verde( 12-22 aprile);

- Conferenza delle Frecce Tricolori ( 7 marzo);

- Premiazione concorso Scendincampo;

- Visione film “Un bacio” (20 dicembre ).

La coordinatrice di classe Prof. Anna Giangrande

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ISIS Leopardi Majorana

CLASSE 1ª Ds

VERIFICA DEL PIANO DI LAVORO Anno scolastico 2016-2017

ITALIANO

Insegnante: Stefano Briguglio

1. RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE DELLA CLASSE

Per il profilo della classe, si rimanda alla “Premessa”. Si ritiene di ribadire soltanto pochi concetti, legati alla specificità della disciplina:la classe è parsa abbastanza interessata ai contenuti ma non sempre (e, comunque, non sempre uniformemente) ricettiva nei confronti degli argomenti proposti; in classe si è vissuto innegabilmente un clima sereno ma mai tranquillo e, quindi, molto meno proficuo di quanto avrebbe potuto essere; la convivenza è stata anche gradevole ma lavorare con questo gruppo è risultato decisamente faticoso, poiché esso è piuttosto rumoroso, poco capace di tacere ed autocontrollarsi e va, quindi, frequentemente richiamato all’attenzione in modo energico e, non di rado, tramite la minaccia di assegnare o l’assegnazione effettiva di compiti punitivi (perlopiù, temi dai titoli più disparati e provocatorii): distrarsi e chiacchierare anche rumorosamente col compagno di banco è stata una condizione pressoché costante per molti allievi ed allieve. L’atmosfera, nel complesso, è risultata positiva ma di certo fortemente dispersiva: indicazioni e consegne sono state ripetute molte volte e, comunque, spesso senza riscontro. Nel corso dell’anno, come detto, non sono mancati i provvedimenti punitivi.

Dal punto di vista delle conoscenze culturali e disciplinari, la classe ha acquisito una preparazione di livello, nella media, pienamente sufficiente: nel dettaglio, circa metà della classe è sufficiente o più che sufficiente; circa un terzo ha valutazioni discrete; c’è un singolo caso di profitto buono; pochi casi (pari a circa un quinto del gruppo) sono risultati, a fine anno, insufficienti o non del tutto sufficienti. Distinguendo più specificamente i singoli comparti della preparazione, è emerso con evidenza che i ragazzi sono decisamente più fragili in quello denominato “Riflessione sulla lingua”, cioè nelle conoscenze teorico-grammaticali (permangono diversi casi di allievi/e cui sfuggono ancora numerosi errori di ortografia), da cui consegue – in generale, nelle prove scritte - una minor sicurezza espressiva ed una minor efficacia espositiva, legate alla limitatezza del lessico specifico (ripetizioni, vocaboli inadeguati, etc.). Questa “fragilità” è legata anche ad un fattore, la poca abitudine alla lettura spontanea di alcuni (soprattutto tra i ragazzi). Nel comparto denominato ”Educazione letteraria”, invece, i risultati sono parsi più sicuri: nello studio dell’analisi del testo narrativo, gli esiti hanno raggiunto

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livelli adeguati e, perlopiù, soddisfacenti. Infine, nel comparto delle “Abilità linguistiche”, gli allievi sono stati sottoposti ad un massiccio lavoro di esercitazione che li ha portati a confrontarsi di frequente coll’azione correttiva dell’insegnante. In quest’ambito, gli esiti di classe sono stati, nella media pienamente sufficienti, con una parte maggioritaria del gruppo autonoma ed in grado di realizzare compiutamente un elaborato rispettoso dei criteri di pertinenza alla consegna, coerenza interna e, quasi sempre, correttezza formale.

Nel trarre un bilancio conclusivo, l’insegnante è giunto ad un sentimento generale di soddisfazione: tale risultanza è il prodotto dell’appagante rapporto tra impegno profuso nel lavoro per la e nella classe – in termini di test d’ingresso, compiti scritti, compiti scritti validi per l’orale, prove “speciali”

(“Olimpiadi dell’Italiano” e concorsi vari), nonché prove di recupero per insufficienza (17 in totale) – e risultati da essa conseguiti. La sensazione conclusiva è che la maggior parte della classe abbia saputo cogliere l’occasione educativa per crescere, per progredire, per misurarsi e per cercare la propria personale promozione. Fa eccezione, ovviamente, una porzione del gruppo, non ristretta (circa un terzo), che è arrivata a fine anno presentando un profilo scolastico ancora a tratti deficitario (qualche difficoltà di elaborazione logica ed ordinata del pensiero, da cui sono derivate conseguenti difficoltà nel rispondere compiutamente alle consegne e nel formulare ad esse risposte saldamente pertinenti; impegno sporadico o, comunque, opportunistico; basso livello di attenzione in classe; scarsa cura della qualità del proprio materiale di studio; carente partecipazione al lavoro in classe; senso di responsabilità inadeguato agli obiettivi didattici prefissati, rendimento scolastico altalenante) e che, per queste caratteristiche, ha conseguito una valutazione solo ai limiti della sufficienza.

2.1 OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI GENERALI

Per una valutazione sul raggiungimento degli obiettivi educativi, si rimanda alla “Premessa”.

2.2 OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI

Sinteticamente, si può affermare che la classe 1^Ds ha conseguito gli obiettivi disciplinari previsti – ripartiti in conoscenze, competenze e capacità – per il 1° anno di corso di un liceo scientifico.

2.2.1 ARGOMENTI SVOLTI

ARGOMENTO 1 – ABILITÀ LINGUISTICHE (LAB. DI SCRITTURA) CONOSCENZE:

Definizione dei concetti di base di:

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ISIS Leopardi Majorana

- pertinenza alla traccia

- coerenza interna o principio di non-contraddizione

- correttezza formale (tipologia di errore: ortografico, grammaticale, lessicale, sintattico)

Definizione e nozioni teoriche di:

- testo descrittivo (oggettivo/soggettivo)

- riassunto (cenni minimi: da riprendere in 2^) - scheda - libro

COMPETENZE:

Saper fare:

- testo descrittivo (oggettivo/soggettivo) - scheda - libro

CAPACITÀ:

Nell’ambito delle abilità linguistiche:

- capacità di cogliere il senso fondamentale di un testo scritto e orale con attenzione alle modalità espressive, alle intenzioni dell’emittente, alla situazione comunicativa;

- consapevolezza delle differenze nel registro linguistico tra comunicazione scritta ed orale;

- capacità espositiva sia scritta che orale, che risponda ai requisiti della pertinenza, della coerenza, della chiarezza, della precisione lessicale, della correttezza ortografica e morfosintattica;

- capacità di riconoscimento e di produzione scritta di varie tipologie testuali.

ARGOMENTO 2 – RIFLESSIONE SULLA LINGUA (GRAMMATICA) CONOSCENZE:

Definizione dei concetti di base di:

- analisi grammaticale - analisi logica

Definizione e nozioni teoriche di:

- parti del discorso (articolo, nome, aggettivo, pronome, verbo, avverbio, congiunzione)

- funzioni logiche (soggetto, attributo, apposizione, predicato, complemento)

- principali tipi di complementi COMPETENZE:

Saper fare:

- analisi grammaticale - analisi logica

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CAPACITÀ:

Nell’ambito della riflessione sulla lingua:

- capacità di comunicare con correttezza e precisione grazie ad un uso ragionato e consapevole delle strutture grammaticali e logiche;

- capacità di individuare analogie e differenze tra il Latino e l’Italiano.

ARGOMENTO 3 – EDUCAZIONE LETTERARIA (ANALISI TESTO NARRATIVO)

CONOSCENZE:

Definizione del concetto di base di:

- analisi del testo in prosa

Definizione e nozioni teoriche di:

- struttura narrativa e fasi narrative (esordio, peripezie, spannung e scioglimento)

- scomposizione in sequenze - sequenza e macrosequenza

- tipi di sequenze (narrative, descrittive, riflessive, dialogate) - fabula e intreccio

- analessi e prolessi - schema narrativo

- tipi di inizio (in medias res) - tipi di fine (aperto, a sorpresa)

- personaggi (protagonista, antagonista, aiutante, comparsa) - tipologia dei personaggi (statici, dinamici)

- ruoli e funzioni dei personaggi (oggetto, oppositore, destinatario) - presentazione dei personaggi (diretta, indiretta, mista)

- personaggi “tipi” e individui

- aspetti del personaggio (caratterizzazione fisica, sociale, psicologica ed ideologica)

- spazio (luoghi, funzione, qualità, dimensione)

- tempo (collocazione cronologica, tempo della storia/tempo del racconto) - forme della durata narrativa (ellissi, sommario, scena, pausa, digressione)

- il ritmo narrativo - il patto narrativo

- autore, narratore, voce narrante e punto di vista - narratore interno/esterno

- la focalizzazione e le sue tecniche

- tipi di focalizzazione (“zero”, interna, esterna, mista) - parole e pensieri dei personaggi

- tipi di discorso (diretto legato/libero, indiretto legato, soliloquio, monologo, flusso di coscienza)

- lingua e stile (lessico, sintassi, punteggiatura) - il ritmo stilistico

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ISIS Leopardi Majorana

- i registri espressivi COMPETENZE:

Saper fare:

- analisi del testo in prosa

- scheda di analisi di un romanzo CAPACITÀ:

Nell’ambito dell’educazione letteraria:

- capacità di leggere, analizzare e interpretare un testo narrativo in prosa, applicando ad esso i meccanismi di analisi del testo;

- capacità di “interrogare” i testi e di metterli a confronto con le proprie esperienze e convinzioni personali, nell’intento di assumere un atteggiamento il più possibile critico di fronte ad essi.

Come già detto, gli obiettivi disciplinari specifici sono stati ottenuti, coerentemente a quanto attestano i risultati finali delle verifiche ed il copioso materiale di studio prodotto dagli allievi nel corso dell’intero anno scolastico;

tuttavia, s’è dovuta registrare a fine percorso qualche limitata esclusione: 1) nessuna ora è stata dedicata alla definizione del concetto di Epica greca e romana né alle nozioni teoriche sui poemi omerici, Iliade ed Odissea, o su quello virgiliano, Eneide, (trama, personaggi, caratteri generali); 2) nessuna ora è stata dedicata alla classificazione del romanzo ed alla sua suddivisione in generi (suspense, horror, poliziesco, spionistico, realistico, d’ambiente, psicologico, etc.).

Questa porzione conclusiva di programma non è stata svolta per una serie di concause oggettive e riscontrabili: in primo luogo, la concomitanza imposta da alcune attività complementari, di interesse comune anche ad altre materie, svolte dalla classe in orario curricolare, insieme alla coincidenza d’orario di iniziative o eventi estemporanei, legati ad àmbiti disciplinari diversi dall’Italiano (8 ore); poi, la necessità di concedere ore per assemblee e di dedicare ore al dibattito ed al confronto in classe per affrontare occasionalmente qualche tema di stringente attualità ma, soprattutto, per comunicare sistematicamente agli allievi, anche tramite i rappresentanti, le risultanze dei vari C.d.C., nell’intento preciso di discutere e affrontare con loro le questioni emerse in essi, soprattutto nella prospettiva di abituare la classe all’abito mentale dell’autovalutazione e della valutazione professionale dei propri docenti (9 ore); inoltre, l’importanza e lo spazio accordati in classe alla fase di correzione delle prove scritte, mediante numerosi momenti di restituzione, analisi e commento collettivi degli elaborati (36 ore); e, ancora, la volontà precisa e programmatica, da parte del docente, di sottoporre i suoi allievi ad un’azione di verifica in classe, puntuale ed assidua, sia tramite compiti scritti (8 ore) sia prove orali (16 ore, miste di interrogazione e spiegazione); ancora, in aggiunta, l’attività laboratoriale, concentrata nella parte iniziale del secondo quadrimestre e finalizzata al concepimento, alla

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progettazione ed alla stesura del numero del “giornale-diario di classe”

(numero unico dedicato al progetto di “gemellaggio epistolare” con la classe di una scuola indiana per studenti disagiati), tramite lavoro di gruppo (12 ore);

infine, la scelta di principio di privilegiare sempre e comunque il criterio qualitativo su quello meramente quantitativo, nella selezione degli argomenti e l’esercitazione in classe con correzione collettiva degli esercizi assegnati per casa; e, da ultima, la strategia didattica, attuata come prassi frequente, di far ricorso alla lezione “a ruoli invertiti”: questa strategia – com’è noto – da un lato presenta l’innegabile vantaggio di porre l’allievo sempre come protagonista ad illustrare i contenuti ai compagni; dall’altro, però, essa presenta l’ineliminabile svantaggio di allungare nettamente i tempi di svolgimento del programma.

Preme sottolineare che queste esclusioni non comporteranno per la classe significative lacune nei contenuti poiché quasi tutto ciò che non è stato svolto in classe durante l’anno (in particolare, la classificazione del romanzo e la sua suddivisione in generi (suspense, horror, poliziesco, spionistico, realistico, d’ambiente, psicologico, etc.), s’è tradotto in consegna estiva ed il materiale prodotto dagli allievi (appunti scritti circostanziati, presi dal libro di testo) sarà oggetto di verifica al rientro a scuola dopo le vacanze.

3.1 STRATEGIE DIDATTICHE

L’insegnante ha adottato le seguenti modalità operative:

- lezione frontale (introduttiva);

- lezione “a ruoli invertiti” (come prassi quotidiana): questa strategia pone l’allievo al centro dell’azione didattica, “attore” della propria performance, ad illustrare i contenuti ai compagni, mentre la classe è intenta ad ascoltare ed integrare con eventuali interventi aggiuntivi e correttivi ed il docente è impegnato a sorvegliare l’esposizione, la correttezza e la completezza della lezione e ad istituire e suggerire eventuali analogie e differenze tra argomenti affini;

- lavoro di gruppo: questa strategia ha portato alla suddivisione della classe in sei gruppi di lavoro (mini-comitati redazionali formati da tre o quatto allievi, tra cui un videoimpaginatore), che hanno realizzato una o due pagine ciascuno del “giornale-diario di classe” nell’àmbito del progetto di

“gemellaggio epistolare” con gli allievi di una scuola indiana per studenti disagiati: per la composizione di questo “giornale-diario di classe” è stato necessario che i mini-comitati si organizzassero in unità indipendenti di lavoro senza, però, perdere di vista il disegno globale del “prodotto”; ciascun mini- comitato ha lavorato ad una o più pagine separatamente, che condividesse trasversalmente con le altre il tema centrale (presentare la città di Pordenone e la sua realtà urbana agli interlocutori epistolari, gli allievi della scuola indiana) e lo strumento (la lingua inglese); gli allievi, in autonomia, si sono distribuiti il lavoro ed assegnati specifiche mansioni, quali la raccolta di

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ISIS Leopardi Majorana

informazioni e foto, la ricerca di informazioni storiche in rete, la stesura di didascalie e brevi testi espositivi su luoghi e monumenti cittadini, la titolazione, la videoimpaginazione, etc.. Con tale criterio, improntato a collaborazione e coordinamento tra mini-comitati redazionali, complementarmente al “prodotto” gemello realizzato in contemporanea dalla 1^Es, è stato realizzato il “giornale-diario di classe” della 1^Ds, che è poi stato inviato agli allievi indiani tramite posta, assieme ad una lettera individuale, scritta da ciascun allievo italiano in risposta di un’altra, precedente, scritta dall’allievo indiano. L’esperienza “giornalistica” ha costituito il contributo specifico dell’Italiano, come disciplina, al lavoro trasversale e pluridisciplinare, pensato dal C.d.C. per portare a compimento l’U.d.A. finalizzata all’apprendimento di competenze pluridisciplinari.

3.2 STRUMENTI DIDATTICI

L’insegnante ha impiegato i seguenti strumenti didattici:

- libri di testo e materiale in fotocopia;

- dizionari ed opere di consultazione;

- computer di classe e del laboratorio multimediale.

3.3 STRUMENTI DI VERIFICA

Le verifiche sono state frequenti e diversificate: ogni allievo ha affrontato – come minimo - nove compiti scritti in classe d’Italiano (tra test d’ingresso e compiti in classe), che possono essere diventate anche undici nel caso si sia resa necessaria la prova di recupero per insufficienza; infine, la classe ha partecipato a concorsi facoltativi vari: Montagn(A)vventura” (27) e “Scendincampo – Scrivere di sport” (15). In generale, ogni allievo ha poi dovuto sostenere una massiccia dose di esercitazioni ed assegnazioni domestiche, programmate o punitive (otto, che possono essere diventate anche dieci nel caso si sia resa necessaria la prova di recupero per insufficienza) che, realizzate e consegnate a scadenza, sono poi state puntualmente valutate ed i cui esiti sono stati inseriti tra i voti validi per l’orale.

Nel novero delle prove scritte, in classe o per casa, sono state richieste tipologie di elaborato piuttosto diversificate: le tipologie, in assoluto, più adottate sono state il questionario di analisi e di comprensione del testo narrativo (cinque) ed il tema (cinque), diversificato di volta in volta in base al genere (descrittivo o riflessivo) o in base all’argomento (d’attualità o personale); poi, il racconto o breve testo narrativo (due); infine, la scheda- libro di un romanzo (come assegnazione estiva); ma anche prove strutturate di Grammatica (tre), come questionari a risposta multipla, a risposta aperta, test ed esercizi di riempimento.

Le verifiche orali sono coincise con le quotidiane lezioni “a ruoli invertiti”, alle quali si sono aggiunte interrogazioni tradizionali, consistenti in domande

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orali o correzione in classe di compiti assegnati per casa; sono stati registrati con valutazione positiva anche gli interventi, giudicati particolarmente pertinenti e puntuali; ha costituito un momento di valutazione anche il saltuario controllo dei quaderni, di cui sono stati giudicati l’ordine e la completezza.

Questo “sistema” di monitoraggio ad ampio spettro ha garantito all’insegnante un congruo numero di valutazioni orali sull’allievo, riducendo sensibilmente la possibilità di errori di valutazione e gravi fraintendimenti ed ha consentito all’allievo stesso – per contro – di avere a disposizione più momenti di verifica e, quindi, maggiori possibilità di recupero.

3.4 CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE

Il voto è stato attribuito riportando il punteggio ottenuto dall’allievo su una scala da 2 a 10: si sono usate tanto valutazioni di eccellenza (10) quanto valutazioni scarsissime (2 e 3). In particolare, s’è usato il voto minimo (2), solo per sanzionare eventualmente una condotta sleale durante le verifiche;

oppure, s’è usato l’altro voto minimo (3): all’orale, per registrare una condizione di impreparazione assoluta; allo scritto, in caso di un compito ufficiale consegnato in bianco o completamente ed assolutamente sbagliato o, infine, di una mancata consegna domestica. S’è anche concordato cogli allievi che, nel corso di ogni quadrimestre, la presenza di una sola valutazione scarsissima (3), solo se ricevuta per mancata consegna, non avrebbe avuto effetto sulla media finale; al contrario, tale valutazione pesantemente negativa avrebbe avuto peso nella media finale, qualora l’allievo fosse risultato recidivo, cioè nel caso di ripetute mancate consegne.

Quando l’esito delle prove scritte in classe è risultato insufficiente, è stata attuata – frequentemente - una prassi di recupero, concordando cogli allievi una nuova consegna: lavorando sul testo del compito fallito (consegnato in fotocopia all’allievo dal docente), lo studente è stato invitato a svolgerlo nuovamente per casa, limitatamente alle parti risultate insufficienti, ed a riconsegnarlo all’insegnante a distanza di una settimana. Il nuovo voto, ottenuto dall’allievo nella prova di “riparazione”, è stato inserito, per prassi, tra quelli orali e per esso è stato posto un tetto massimo di voto, pari a 8/10.

Nel corso nell’anno, non è stato attuato alcun corso di recupero pomeridiano in Italiano; in compenso, gli allievi hanno avuto a disposizione l’insegnante a scuola, in orario pomeridiano per l’attività di sportello, di cui – per altro – non hanno mai fatto richiesta.

Per quanto riguarda la comunicazione dei voti alla famiglia, il docente ha suggerito espressamente agli allievi di tenere aggiornata una sorta di personale rubrica delle valutazioni (con voti e giudizi per esteso), riportate da ciascuno nelle singole prove. In vero, risulta che pochi tra gli studenti abbiano seguìto questo suggerimento: di conseguenza, nel secondo quadrimestre, il docente ha cominciato a suggerire espressamente agli allievi di fotografare le

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prove scritte e di tenerne una sorta di archivio in modo da monitorare progressi e, viceversa, lacune persistenti. Tuttavia, la presenza del registro elettronico, da un lato, e l’abitudine di inviare a casa inizialmente una fotocopia del compito insufficiente, per lavorare al recupero, dall’altra, hanno garantito quasi sempre la puntualità e trasparenza della comunicazione.

Dal canto suo, l’insegnante ha mantenuto gli impegni assunti in avvio d’anno: comunicare con trasparenza i voti e, su richiesta dell’interessato, spiegarne le motivazioni, in aggiunta al giudizio riportato per iscritto;

programmare le prove con adeguato anticipo, evitare la coincidenza nello stesso giorno delle verifiche scritte di Italiano con quelle di altre materie e riconsegnare gli elaborati, oggetto della prova scritta, corretti e corredati di un apparato di indicazioni “positivo”. L’insegnante infine, salvo qualche eccezione, è riuscito a restituire le prove corrette entro le due settimane dalla data di conclusione della prova stessa.

Merita fornire qualche dato statistico, relativo al presente anno scolastico: i 27 studenti della 1^ Ds hanno avuto in restituzione, come minimo, 16 prove corrette d’Italiano, per un totale di 489 elaborati valutati (circa 18 a testa).

Nella fase di valutazione, l’insegnante ha tenuto conto delle seguenti voci significative:

in generale, livello iniziale e progresso compiuto nell’apprendimento;

in particolare, nelle verifiche scritte ed orali:

- pertinenza delle risposte;

- coerenza delle risposte;

- possesso dei contenuti;

- chiarezza e correttezza espositive;

- uso appropriato di terminologia specifica;

- originalità e capacità di rielaborazione;

in particolare, nel lavoro in classe ed a casa:

- impegno costante;

- partecipazione attiva e proficua;

- interesse specifico per la materia;

- qualità e puntualità delle consegne;

- tenuta del materiale didattico;

- eventuale approfondimento personale.

4. ATTIVITÀ EDUCATIVE IN ORARIO CURRICOLARE

La classe ha partecipato ad iniziative specificamente legate all’àmbito disciplinare dell’Italiano, due in particolare: 1) il concorso nazionale di scrittura creativa “Montagn(A)vventura”, consistente nel presentare un elaborato che avesse per contesto o sfondo la montagna, nella forma del racconto (27 partecipanti); 2) il concorso locale di scrittura creativa

“Scendincampo – Scrivere di sport”, consistente nel presentare un elaborato

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che avesse per contesto o sfondo lo sport, nella forma del racconto breve (15 partecipanti). Merita segnalare una sola circostanza: su indicazione dipartimentale, la classe - come tutte le classi prime dell’istituto – è stata sottoposta al test d’ingresso d’Italiano, per la stesura del cui testo ci si è avvalsi di una serie di esercizi tratti dai materiali delle “Olimpiadi dell’Italiano”

usati in una delle precedenti edizioni del concorso.

Tali iniziative hanno avuto una ricaduta didattica concreta poiché sono divenute oggetto di spiegazioni ed esercitazioni di vario tipo, nonché di effettiva valutazione.

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CLASSE 1ª Ds

VERIFICA DEL PIANO DI LAVORO Anno scolastico 2016-2017

LATINO

Insegnante: Stefano Briguglio

1. RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE DELLA CLASSE

Per il profilo della classe, si rimanda alla “Premessa”. Si ritiene di ribadire soltanto pochi concetti mirati: nel dettaglio della disciplina, la classe è parsa solo moderatamente interessata ai contenuti ed argomenti proposti; si è studiato il Latino più con abnegazione che con entusiasmo; è un fatto, tuttavia, che in classe si sia lavorato serenamente e quindi con un certo profitto, per quanto sia risultato evidente che, in alcuni, non c’è vero trasporto o passione nei confronti della materia, giudicata da molti aprioristicamente ostica ed arida: più volte, s’è dovuto discutere in classe di temi generali quali la “modernità” e l’”utilità” del Latino quale materia di studio. Il gruppo ha, comunque, serenamente “convissuto” col Latino e questa conclusione, nel complesso positiva, merita in ogni caso di essere considerata un successo, proprio in considerazione del fattore “ambientale” sfavorevole e, cioè, la circostanza, constatata già in avvio d’anno (test d’ingresso), che una parte significativa della classe vantasse una preparazione fragile in analisi grammaticale e, in particolare, molto fragile in analisi logica. La consistenza del bagaglio di conoscenze di morfosintassi italiana del gruppo non ha certamente facilitato il compito all’insegnante di Latino che, proprio per questo, ha scelto di attuare una “terapia d’urto” per potenziare le basi di grammatica italiana, avviando nei primi due mesi di scuola una fase massiccia di ripasso delle nozioni di analisi grammaticale e logica italiane (scelta strategica, facilitata dalla coincidenza dei ruoli di insegnante di Italiano e di Latino), nella prospettiva di “omogeneizzare” il livello di preparazione della classe e “rinsaldare” le conoscenze sulla lingua italiana in modo da poter riversare, ordinatamente, su esse quelle di lingua latina e di facilitare, così, tutti gli utili ed indispensabili collegamenti, nei vari comparti, tra le strutture rispettive delle due grammatiche.

Sotto il profilo del rendimento, a fine anno, è risultato evidente un dato: al di là del livello medio della classe (più che sufficiente), puramente indicativo, ciò che emerge è che la classe non è omogenea per grado di preparazione e che, nonostante il tentativo di uniformare la base di nozioni su cui impostare la conoscenza del Latino, essa s’è distribuita su più livelli. C’è un primo gruppo (circa un terzo della classe), formato da studenti sicuri, addestrati allo studio, dotati di conoscenze di grammatica italiana e morfosintassi latina adeguate, dal bagaglio di nozioni mnemoniche piuttosto saldo, muniti di una

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certa sicurezza procedurale e, quindi, di rapidità sia nella fase di riconoscimento dei casi latini sia nella ricerca sul dizionario sia, infine, nella fase di traduzione italiana; in questo gruppo, dal rendimento mediamente più che discreto o buono, vi è il caso singolo di un’allieva dal profitto ottimo; c’è, poi, un secondo gruppo (pari a circa metà del totale), composto da allievi un po’ più insicuri sia nelle nozioni di grammatica italiana (e, in particolare, di analisi logica) sia nelle conoscenze di morfosintassi latina, di conseguenza meno pronti e meno precisi nel riconoscimento e nella resa italiana dei costrutti latini, spesso meno disinvolti nell’uso del dizionario e più approssimativi nella prassi di “ri-costruzione” sintattica della frase latina secondo l’ordine logico italiano; in questo gruppo, lo spettro delle valutazioni è un po’ più ampio e vi trovano posto sia realtà mediamente discrete o più che sufficienti sia realtà ai limiti della sufficienza; tuttavia, in esso, vi sono allievi ed allieve che, a dispetto delle difficoltà, hanno mostrato comunque un’apprezzabile dose di tenacia e di perseveranza, soprattutto nel sottoporsi alla procedura prevista per il recupero; c’è, infine, un terzo gruppo, circoscritto a pochi elementi, è risultato formato dagli allievi e allieve più

“disarmati” in termini di capacità logico-applicative, quelle utili appunto ad applicare la regola grammaticale teorica alla pratica della traduzione; i componenti di questo gruppo, segnalatisi già a partire dal test d’ingresso per le loro gravi carenze nel bagaglio di conoscenze di morfosintassi italiana, nel corso dell’anno, pur impegnandosi a casa, non hanno minimamente provato a far fronte alle loro lacune, ed alle conseguenti difficoltà di traduzione, incrementando la propria partecipazione in classe né, di fatto, si sono mai proposti di intensificare i momenti di confronto con l’insegnante chiedendogli spiegazioni supplementari o, al limite, invitandolo ad interrogarli; questo gruppo s’è attestato su un livello di profitto nella media nettamente insufficiente, come attestano tutti o quasi i compiti in classe caratterizzati da valutazioni pesantemente negative, arrivando a mostrare solo di rado (e nei mesi finali) qualche limitato progresso.

Dal punto di vista del comportamento, si rimanda alla “Premessa”.

Dal punto di vista delle capacità espressive, la “mappa” della classe è risultata, a fine anno, un po’ più omogenea: pur permanendo diversità anche marcate tra allievo ed allievo, l’uso sicuro della terminologia specifica è un requisito posseduto solo parzialmente. Pur non venendo compromessa generalmente l’efficacia espositiva, è comunque requisito di pochi la precisione lessicale.

Sotto il profilo metodologico e dell’efficacia nello studio, la classe è cresciuta ma non è ancora divenuta autonoma: tabelle sinottiche di verbi, schemi riepilogativi di regole, declinazioni e paradigmi vengono trascritti non sempre con la cura e la precisione richieste e, anche quando ciò accade, essi non sempre vengono studiati con ordine e sistematicità.

Nel trarre un bilancio conclusivo, l’insegnante è giunto ad un sentimento ambiguo: da un lato, c’è la soddisfazione, per l’innegabile percorso di crescita

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compiuto da molti degli allievi, all’inizio grammaticalmente piuttosto fragili (il netto calo del numero di insufficienze che s’è registrato tra il test d’ingresso di settembre e la proposta di voto in Latino a giugno dimostra il progresso compiuto dalla classe); dall’altro, c’è la frustrazione, che è il prodotto del non sempre appagante rapporto tra impegno profuso nel lavoro per la e nella classe ed i risultati da essa conseguiti, soprattutto in relazione alla mole di compiti scritti ufficiali (in totale, 3 di grammatica italiana ed 7 di morfosintassi latina) ed al tempo dedicato al ripasso sistematico dell’analisi grammaticale e logica italiane.

2.1 OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI GENERALI

Per la valutazione sul raggiungimento degli obiettivi, si rimanda al paragrafo corrispondente contenuto nella “Premessa” a questo documento.

2.2 OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI

Sinteticamente, si può affermare che la classe 1^Ds ha conseguito gli obiettivi disciplinari previsti – ripartiti in conoscenze, competenze e capacità – per il 1° anno di corso di un liceo scientifico.

2.2.1 ARGOMENTI SVOLTI

Data la natura tecnicistica dello studio della grammatica latina, l’insegnante non ha potuto (né voluto) rinunciare ad impostare il lavoro della classe basandolo – almeno in parte – su uno studio rigoroso, di tipo mnemonico. Si è preteso, in sintesi, che i ragazzi imparassero a memoria casi e desinenze e che fossero in grado di declinare e coniugare con sufficiente sicurezza, per altro fornendo loro tutti i “trucchi” utili a ridurre il più possibile il carico della memorizzazione e tutte le indicazioni metodologiche necessarie a cogliere la modularità e ripetitività di certi passaggi, in modo da comprendere il meccanismo regolatore alla base del fenomeno linguistico piuttosto che il solo fenomeno linguistico, in sé e per sé. Questa azione di

“alleggerimento” dello studio del Latino è stata svolta – quando possibile - proponendo cenni elementari di linguistica comparata che consentissero ai ragazzi di individuare analogie e differenze tra lingua d’origine (Latino) e lingua d’arrivo (Italiano) e, quindi, che facilitassero negli allievi l’individuazione, la memorizzazione e l’apprendimento di certi fenomeni tipici delle lingue romanze. La conoscenza della grammatica italiana è stata usata strumentalmente come “stampella” per disporre ordinatamente quella della grammatica latina. Evidentemente, questa prassi ha richiesto una fase massiccia di ripasso delle conoscenze di morfosintassi italiana (analisi grammaticale e logica), cui è stata dedicata una parte consistente del primo quadrimestre.

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RIPASSO (GRAMMATICA ITALIANA) CONOSCENZE:

Definizione e concetti di base di analisi e grammaticale:

- Parti del discorso (articolo, nome, aggettivo, pronome, verbo, congiunzione ed avverbio)

Definizione e concetti di base di analisi logica:

- Funzioni logiche (soggetto, predicato, complemento, attributo, apposizione)

COMPETENZE:

Saper:

- fare l’analisi grammaticale - fare l’analisi logica

ARGOMENTI NUOVI (GRAMMATICA LATINA) CONOSCENZE:

Fonetica:

- leggi della pronuncia e accento latino Morfologia:

- le prime tre declinazioni;

- 4ª e 5ª declinazione (cenni introduttivi);

- gli aggettivi sostantivati;

- le due classi aggettivali;

- i possessivi;

- i pronomi personali;

- il pronome riflessivo di 3ª persona (cenni introduttivi);

- il paradigma verbale;

- il verbo Sum (temi dell’infectum e perfectum, loro derivati);

- i verbi composti di Sum (Possum);

- i verbi anomali e difettivi (Volo, Nolo, Malo, Fero, Eo);

- le quattro coniugazioni del verbo regolare attivo e passivo (tema dell’infectum e derivati);

- le quattro coniugazioni del verbo regolare attivo (tema del perfectum e derivati);

- la coniugazione “mista”.

Sintassi:

- modelli di frase latina ricorrenti;

- casi latini e complementi italiani (corrispondenze e sovrapposizioni);

COMPETENZE:

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Saper:

- declinare sostantivi, aggettivi e pronomi;

- coniugare tempi e modi verbali;

- realizzare/individuare concordanze grammaticali (nome + aggettivo).

CAPACITÀ:

- riconoscere e tradurre il lessico latino di base;

- riconoscere e rendere in forma adeguata le strutture morfosintattiche presenti nel testo latino;

- “ri-costruire” la frase latina secondo la disposizione “logica” italiana;

- comprendere brevi testi latini;

- rendere il significato latino in forma italiana corretta e scorrevole.

Come già detto, gli obiettivi disciplinari specifici sono stati ottenuti, coerentemente a quanto attestano i risultati finali delle verifiche conseguiti dagli allievi nel corso dell’intero anno scolastico; tuttavia, s’è dovuta registrare, a fine percorso, qualche limitata esclusione: non sono state trattate compiutamente la quarta e la quinta declinazione sostantivale né i dimostrativi; tra i verbi, la forma passiva dei tempi derivati del perfectum nelle quattro coniugazioni; l’avverbio né i gradi di aggettivo ed avverbio.

Questa porzione conclusiva di programma non è stata svolta per una serie di concause oggettive e riscontrabili: in primo luogo, la circostanza preliminare di aver effettivamente iniziato il programma vero e proprio di Latino a novembre inoltrato, per consentire il ripasso e l’approfondimento della grammatica italiana; successivamente, la concomitanza imposta da alcune attività complementari, di interesse comune anche ad altre materie, svolte dalla classe in orario curricolare, insieme alla coincidenza d’orario di iniziative o eventi estemporanei, legati ad àmbiti disciplinari diversi dal Latino (11 ore); in seguito, la necessità imprescindibile di concedere ore per assemblee e di dedicare ore al dibattito ed al confronto in classe per affrontare occasionalmente qualche tema di stringente attualità ma, soprattutto, per comunicare sistematicamente agli allievi, anche tramite i rappresentanti, le risultanze dei vari C.d.C., nell’intento preciso di discutere e affrontare con loro le questioni emerse in essi, soprattutto nella prospettiva di abituare la classe all’abito mentale dell’autovalutazione e della valutazione professionale dei propri docenti (9 ore); inoltre, l’importanza e lo spazio accordati in classe alla fase di correzione delle prove scritte, mediante numerosi momenti di restituzione, analisi e revisione collettivi degli elaborati (13 ore);

e, ancora, la volontà precisa e programmatica, da parte del docente, di sottoporre i suoi allievi ad un’azione di verifica in classe, puntuale ed assidua, sia tramite compiti scritti (7 ore) sia prove orali (24 ore, miste di interrogazione e spiegazione); inoltre, la scelta di privilegiare sempre e comunque il criterio qualitativo su quello meramente quantitativo, nella selezione degli argomenti, e l’esercitazione in classe con correzione collettiva

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degli esercizi assegnati per casa; infine, alla suddetta serie di concause oggettive, va aggiunta una circostanza soggettiva ed imputabile ad un’erronea distribuzione del tempo da parte dell’insegnante: ancora una volta, il docente si è confrontato con la difficoltà di conciliare l’intero svolgimento del programma di Latino, da lui proposto alla classe secondo tempi e modalità tradizionali, con l’esiguità del monte-ore di un liceo scientifico riformato, cioè successivo al riordino dei cicli, in cui - invece – lo

“spazio” riservato all’insegnamento del Latino, al biennio, risulta essere sensibilmente ridotto rispetto all’ordinamento precedente (prima del riordino, al biennio, il Latino veniva impartito per 9 ore a settimana; dopo il riordino, per 6).

3.1 STRATEGIE DIDATTICHE

L’insegnante ha adottato le seguenti modalità operative:

- lezione frontale (come prassi quotidiana).

3.2 STRUMENTI DIDATTICI

L’insegnante ha impiegato i seguenti strumenti didattici:

- libri di testo e materiale in fotocopia;

- dizionario di latino.

3.3 STRUMENTI DI VERIFICA

Le verifiche sono state, soprattutto nel secondo quadrimestre, frequenti e diversificate: ogni allievo ha affrontato – come minimo - sette compiti scritti in classe di Latino (più 3 prove tra tests e compiti di grammatica italiana, propedeutici allo studio di quella latina), che possono essere diventate anche dodici nel caso si sia resa necessaria la prova di recupero per insufficienza.

In generale, ogni allievo ha poi dovuto sostenere anche esercitazioni in classe (provette di verbi, etc.) ed assegnazioni domestiche che, corrette collegialmente in aula, hanno poi fornito occasioni di valutazione, registrate quali voti orali. Nel novero delle prove scritte, in classe, sono state richieste tipologie di elaborato piuttosto diversificate: nella parte di ripasso di grammatica italiana, analisi e classificazione di voci verbali, prove di analisi grammaticale e logica, questionari su nozioni teoriche; invece, nella parte di grammatica latina (da metà novembre), domande teoriche a risposta aperta, esercizi di riempimento, traduzione di frasi dal Latino all’Italiano e viceversa, analisi e classificazione di voci verbali, esercizi di riconoscimento e completamento su singoli lessemi latini, prove strutturate con esercizi di declinazione di sostantivi ed aggettivi, di concordanza sostantivo/aggettivo e di traduzione in ogni modo possibile di un singolo sintagma latino; e, ancora, alternanze vero/falso o esercizi di individuazione della forma corretta in un

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novero di forme sbagliate. Tra le tante formule adottate, prevalente è stata la verifica consistente nel classificare e tradurre in Italiano qualche decina di forme verbali latine coniugate e non o nel tradurre in Italiano frasi dal Latino o nel tradurre vocaboli o sintagmi latini in tutti i modi possibili.

Le verifiche orali sono sempre coincise con le lezioni quotidiane: in altre parole, l’interrogazione tradizionale ha sempre avuto la forma dell’esercizio di traduzione in classe, in cui all’allievo in esame veniva chiesto di correggere collegialmente i compiti assegnatigli per casa; sono stati registrati con valutazione positiva anche gli interventi, giudicati particolarmente pertinenti e puntuali, di altri allievi seppur in quel momento non interrogati; ha costituito un momento di valutazione anche il periodico controllo dei quaderni, di cui sono stati giudicati l’ordine e la completezza.

Questo “sistema” di monitoraggio ad ampio spettro ha garantito all’insegnante un congruo numero di valutazioni sull’allievo, riducendo sensibilmente la possibilità di errori di valutazione e gravi fraintendimenti ed ha consentito all’allievo stesso – per contro – di avere a disposizione più momenti di verifica e, quindi, maggiori possibilità di recupero.

3.4 CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE

Il voto è stato attribuito riportando il punteggio ottenuto dall’allievo su una scala da 2 a 10: sono state assegnate tanto valutazioni di eccellenza (10) quanto valutazioni scarsissime (2 e 3). In particolare, s’è usato il voto minimo (2), per sanzionare eventualmente una condotta sleale durante le verifiche;

oppure, s’è usato l’altro voto minimo (3): all’orale, per registrare una condizione di impreparazione gravissima o in caso di mancata consegna domestica; allo scritto, invece, in caso di un compito consegnato o in bianco o quasi, cioè recante errori molto gravi e molto diffusi. S’è anche concordato cogli allievi che, nel corso di ogni quadrimestre, la presenza di una sola valutazione scarsissima (3), solo se ricevuta per mancata consegna, non avrebbe avuto effetto sulla media finale; al contrario, tale valutazione pesantemente negativa avrebbe avuto peso nella media finale, qualora l’allievo fosse risultato recidivo, cioè nel caso di ripetute mancate consegne.

Quando l’esito delle prove scritte in classe è risultato insufficiente, è stata attuata – frequentemente - una prassi di recupero, concordando cogli allievi una nuova consegna: lavorando sul testo del compito fallito (consegnato in fotocopia all’allievo dal docente), lo studente è stato invitato a svolgerlo nuovamente per casa, limitatamente alle parti risultate insufficienti, ed a riconsegnarlo all’insegnante a distanza di una settimana. Il nuovo voto, ottenuto dall’allievo nella prova di “riparazione”, è stato inserito, per prassi, tra quelli orali e per esso è stato posto un tetto massimo di voto, pari a 8/10.

Merita segnalare una circostanza particolare: il 10 maggio, durante lo svolgimento del compito in classe di Latino, il gruppo ha dovuto forzosamente lasciare l’aula ed abbandonare la scuola, che è stata evacuata, poiché s’era

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attivato l’allarme anti-incendio. Dopo un’ora di attesa all’esterno, la classe è potuta rientrare in aula ed ha potuto riprendere a svolgere il compito in classe. Dopo alcuni minuti, però, l’allarme anti-incendio s’è nuovamente attivato e, di conseguenza, la procedura di evacuazione delle classi è stata ripetuta, sicché il gruppo ha dovuto interrompere per la seconda volta lo svolgimento del compito di Latino. Al rientro in aula, quando il tempo previsto per la verifica era pressoché scaduto, la classe ha ripreso pazientemente, per la seconda volta, a svolgere il compito, chiedendo peraltro che la prova venisse annullata per l’evidente disturbo arrecato dalla doppia evacuazione. Il docente ha accolto la richiesta, impegnandosi a correggere ugualmente le prove e ad inserire a registro solo le valutazioni eventualmente positive: cosa di fatto avvenuta, come si evince dal registro elettronico che, in occasione del 10 maggio, mostra una colonna di voti, tutti positivi, selettivamente incompleta.

Nel corso nell’anno, è stato attuato un corso di recupero in Latino, tra febbraio ed aprile (12 ore di lezione + 2 ore di verifica finale): il corso è stato tenuto da un docente differente da quello titolare dell’insegnamento in classe;

il voto riportato nella verifica finale del corso di recupero è stato puntualmente inserito a registro tra le valutazioni allo scritto. In aggiunta, gli allievi hanno avuto a disposizione l’insegnante a scuola, in orario pomeridiano per l’attività di sportello, di cui – per altro – non hanno mai fatto richiesta.

Per quanto riguarda la comunicazione delle valutazioni scritte alla famiglia, il docente ha suggerito espressamente agli allievi di tenere aggiornata una sorta di personale rubrica delle valutazioni (con voti e giudizi per esteso), riportati da ciascuno nelle singole prove.

In vero, risulta che pochi tra gli studenti abbiano seguìto questo suggerimento: di conseguenza, nel secondo quadrimestre, il docente ha cominciato a suggerire espressamente agli allievi di fotografare le prove scritte e di tenerne una sorta di archivio in modo da monitorare progressi e, viceversa, lacune persistenti. Tuttavia, la presenza del registro elettronico, da un lato, e l’abitudine di inviare a casa inizialmente una fotocopia del compito insufficiente, per lavorare al recupero, dall’altra, hanno garantito quasi sempre la puntualità e trasparenza della comunicazione.

Dal canto suo, l’insegnante ha mantenuto gli impegni assunti in avvio d’anno: comunicare con trasparenza i voti e, su richiesta dell’interessato, spiegarne le motivazioni, in aggiunta al giudizio riportato per iscritto;

programmare le prove con adeguato anticipo, evitare la coincidenza nello stesso giorno delle verifiche scritte di Latino con quelle di altre materie e riconsegnare gli elaborati, oggetto della prova scritta, corretti e corredati di un apparato di indicazioni “positivo”. L’insegnante, infine, con poche eccezioni è riuscito a restituire le prove corrette entro le due settimane dalla data di conclusione o di consegna della prova stessa.

Merita fornire qualche dato statistico, relativo al presente anno scolastico: ogni singolo studente della 1^ Ds ha avuto in restituzione, come

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minimo, 7 prove corrette di Latino, che sono divenute otto per gli allievi inviati al corso di recupero pomeridiano (e che possono esser diventati undici nel caso si sia resa necessaria la prova di recupero per insufficienza), per un totale di 213 elaborati valutati (mediamente 8 a testa).

Nella fase di valutazione, l’insegnante ha tenuto conto delle seguenti voci significative:

in generale, livello iniziale e progresso compiuto nell’apprendimento;

in particolare, nelle verifiche scritte ed orali:

- pertinenza delle risposte;

- coerenza delle risposte;

- possesso dei contenuti;

- chiarezza e correttezza espositive;

- uso appropriato di terminologia specifica;

- originalità e capacità di rielaborazione;

in particolare, nel lavoro in classe ed a casa:

- impegno costante;

- partecipazione attiva e proficua;

- interesse specifico per la materia;

- qualità e puntualità delle consegne;

- tenuta del materiale didattico;

- eventuale approfondimento personale.

4. ATTIVITÀ EDUCATIVE IN ORARIO CURRICOLARE

La classe non ha partecipato ad iniziative specificamente legate all’àmbito disciplinare del Latino.

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IIS “G. LEOPARDI-E. MAJORANA”

Classico-Scientifico-Scienze umane Classe: I DS

Materie: Storia e Geografia a.s.: 2016-2017

VERIFICA FINALE DEL PIANO DI LAVORO

La classe 1 DS ha dimostrato, nel complesso, interesse e impegno nello studio della Storia della Geografia, raggiungendo quindi risultati generalmente positivi da parte di un buon numero di allievi. Alcuni alunni hanno acquisito un metodo di studio abbastanza efficace, altri studenti presentano invece evidenti incertezze nel compiere i processi di selezione e di rielaborazione logica dei materiali, limitandosi quindi al semplice dato mnemonico; qualche alunno ha manifestato pure uno studio discontinuo, pertanto lacunoso.

Per quanto riguarda lo svolgimento delle lezioni sono state adottate alcune tipologie, dalla lezione frontale al cooperative learning; mentre, in relazione alla valutazione delle prestazioni si sono effettuate, nel corso dell’anno, sia verifiche scritte sia interrogazioni.

Il programma di Storia ha riguardato il periodo compreso fra la Preistoria e la civiltà romana (guerre macedoniche, II secolo a. C.). L’ambito della Geografia ha invece considerato, mediante l’attività di cooperative learning, lo studio di alcune problematiche di carattere fisico e umano.

Infine la classe ha partecipato al progetto di “Metodologia della ricerca storica”.

Programma svolto STORIA E GEOGRAFIA - La preistoria

- Gli inizi della storia e le prime civiltà

1. Natura e cultura: le tappe della preistoria - Il popolamento della terra

- Cacciatori e raccoglitori

- La trasformazione del Neolitico

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2. Le prime civiltà della Mesopotamia - La città e la scrittura

- Le prime formazioni statali - L’antico impero babilonese 3. L’Egitto dei faraoni

- Le origini della civiltà egizia - I tre regni dell’Egitto antico

- Religione e società dell’antico Egitto 4. Il Vicino Oriente e l’Egeo nel II millennio a. C.

- Cretesi e Micenei

5. Imperi e popoli nel Vicino Oriente - I Fenici nel Mediterraneo - Il popolo di Israele

- Assiri e Babilonesi: gli ultimi imperi mesopotamici - L’impero universale dei Persiani

- Il mondo greco

6. La Grecia delle poleis

- La formazione del mondo greco: la prima colonizzazione - La grande colonizzazione

- L’organizzazione della polis - L’identità comune degli Elleni 7. I sistemi di governo di Sparta e di Atene

- Sparta e il Peloponneso - Legislatori e tiranni ad Atene

- La costituzione democratica di Atene 8. Atene e l’età classica della Grecia

- Le poleis contro l’impero persiano - Gli inizi dell’impero ateniese

- L’età di Pericle

- L’età classica: cultura e arte ad Atene 9. Conflitti e crisi delle poleis

- La guerra del Peloponneso

- Frazionamento politico e crisi della polis nel IV secolo a. C.

- L’emergere della Macedonia di Filippo II

10.Alessandro Magno e l’espansione del mondo greco

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- L’impero universale di Alessandro

- I grandi stati territoriali; i regni dei diadochi - La civiltà ellenistica

- L’Italia antica e il predominio di Roma 11.L’Italia preromana

- Culture dell’età del bronzo - Il mosaico Italia

- Greci, Fenici, Celti - Gli Etruschi

- Cultura e civiltà degli Etruschi 12.Roma da monarchia a repubblica

- L’antico Lazio e le origini di Roma - Roma diventa una città

- La società di Roma arcaica

13.La conquista romana e l’organizzazione dell’Italia

- La repubblica fra V e IV secolo a. C.: guerre e conflitti sociali - Il governo della repubblica

- La conquista dell’Italia centrale e meridionale

- L’organizzazione di uno stato in espansione: la confederazione romano-italica

- Le guerre puniche

- La colonizzazione della Gallia Cisalpina e l’inizio della romanizzazione

- Le guerre macedoniche e la guerra siriaca - Le province

- Le conseguenze a Roma delle conquiste in Occidente e in Oriente

14. - Tematiche

- Clima, risorse, ambiente, popolazione, città, culture, trasporti e telecomunicazioni

TESTO IN ADOZIONE:

- G. GENTILE - A. RONGA - A. ROSSI - P. CADORNA, Intrecci geostorici, vol. 1, La Scuola 2014

- Appunti dalle lezioni

- Approfondimenti in cooperative learning a coppie per la Geografia

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PIANO DI LAVORO DELLA CLASSE 1DS

DISCIPLINA: INGLESE Docente: Giulia Bozzola

Presentazione della classe e situazione finale:

Il progresso di questa classe nel corso dell’anno scolastico è risultato piuttosto irregolare e frammentario, a causa di un impegno complessivo non sempre adeguato, e di un atteggiamento non ancora maturo da parte di un gruppo di studenti. I risultati raggiunti sono pertanto meno convincenti di quello che si sarebbe potuto supporre ad inizio anno, e resta una situazione di fondo ancora poco chiara, con alti e bassi e chiaroscuri che si potranno meglio valutare, con ogni probabilità, solo a conclusione del biennio.

Il programma è stato comunque portato a termine, svolgendo non solo i contenuti previsti ed elaborati dal dipartimento di lingue straniere dell’istituto, ma sviluppando anche attività aggiuntive, a volte in collaborazione con una classe parallela. Per queste ultime attività si rimanda al registro elettronico dove, nella sezione DIDATTICA, sono visibili e scaricabili i documenti in .pdf relativi alle esperienze didattiche significative svolte durante l’anno.

Programmazione per competenze

Per quel che riguarda la programmazione per competenze, quelle segnalate nella programmazione di inizio anno (imparare ad imparare; progettare, comunicare, collaborare e partecipare; individuare relazioni, acquisire e interpretare l’informazione), sono state sollecitate in maniera particolare nell’ambito delle esperienze didattiche summenzionate e, seppur non completamente acquisite (esse infatti si protrarranno negli anni, in ambiti e con livelli diversi di richiesta e di indipendenza), si può dire che si sia dato avvio al loro conseguimento, abituando i ragazzi a svolgere il lavoro non come ripetizione della spiegazione dell’insegnante in classe, ma come esperienza individuale di crescita e di autonomia.

Vale la pena, a titolo esemplificativo di quanto sopra scritto, di segnalare l’esperienza di scambio epistolare con la Junior Dwarakanath Naidu school di Bangalore, una scuola indiana per adolescenti disagiati sostenuta dal

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volontariato. Il progetto, che abbiamo chiamato “The Italian Indian smile exchange”, prevedeva che i nostri studenti rispondessero alle lettere che sarebbero state loro inviate da quella scuola. Lo scambio ha portato anche alla realizzazione di un giornale interamente in inglese sulla città di Pordenone, che è stato spedito ai coetanei indiani, e all’incontro con l’insegnante che ha reso possibile lo scambio, venendo perciò in contatto con gli usi e i costumi dell’India. I nostri studenti hanno ricevuto inoltre lettere elaborate con piccoli oggetti o dolci, assieme al racconto di una quotidianità fatta di piccole cose che a loro spesso sfuggono. Coinvolgerli in un’attività simile ha rappresentato un’esperienza umana, oltre che linguistica, di grande valore. Fa piacere sottolineare come l’arrivo delle lettere dall’Italia abbia suscitato grande entusiasmo nella corrispondente scuola indiana, tanto che gli insegnanti non sono riusciti più a contenere i ragazzi che, per l’intera giornata, sono stati presi da incontrollabile euforia.

Strategie didattiche:

Le lezioni i sono principalmente svolte attraverso attività di gruppo, sia per favorire l’acquisizione di competenze e abilità di cui sopra, sia per rendere più centrale la figura dello studente rispetto a quella dell’insegnante, che è diventato una guida al lavoro più che un dispensatore di conoscenze.

Strumenti didattici:

Gli strumenti didattici utilizzati sono andati dal tradizionale libro di testo agli strumenti multimediali, che sono stati utilizzati sia in classe che in laboratorio per ricerche di gruppo o individuali.

Strumenti di verifica

Le verifiche sono state in buona parte legate ai progressi in ambito grammaticale e strettamente linguistico, anche se non sono mancate occasioni per la somministrazione di test con richieste diverse, nella forma della composition, delle domande aperte, della reading comprehension e della listening comprehension, in parte anche per cominciare a introdurre le modalità di svolgimento delle prove di certificazione. Le valutazioni orali sono state volte soprattutto all’accertamento del personale progresso dello studente, creando l’opportunità di svolgere percorsi di ricerca personali.

Criteri di verifica e valutazione

Il voto che viene assegnato a fine anno farà riferimento a quei criteri assoluti che consentono di attestare il livello di conoscenza acquisito sulle questioni

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affrontate. Esso è stato comunicato agli allievi con le motivazioni che lo hanno determinato.

Si è tenuto conto anche dell’impegno, della partecipazione e della progressione nell’apprendimento e non sono state sottovalutate eventuali condizioni personali, ambientali o familiari particolari.

Pordenone, 30 maggio, 2016

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Matematica 1D scientifico

I contenuti disciplinari sono stati sviluppati come da programma

preventivo tranne che per l’ unità “Introduzione alle funzioni” che può essere sviluppata tranquillamente in seconda perché introduttiva di altre unità e i quadrilateri per il quale sono stati dati solo dei cenni sui trapezi. Intanto in classe prima si è preferito dedicare ore in più alla risoluzione di problemi di algebra anche applicata alla geometria e nel primo periodo lavorare sul metodo di studio .

Si allega al presente documento un programma dettagliato dei contenuti elaborati nel corso dell’anno scolastico.

Durante lo sviluppo dei moduli si è provveduto a monitorare il processo di insegnamento-apprendimento, al fine di ottener tempestivamente le

informazioni circa l’apprendimento dell’allievo necessarie per adattare in modo efficace l’azione didattica alle sue esigenze individuali e ad attivare, ove si è reso necessario, le opportune attività di recupero( in itinere , sospendendo la spiegazione di nuovi argomenti ).Per consentire un tale controllo sistematico delle varie tappe di avvicinamento agli obiettivi intermedi e finali si sono adottate attività di controllo continue e costanti durante le lezioni nelle seguenti modalità : attività esercitativa in classe individuale o in piccolo gruppo; discussioni guidate; correzione dei compiti per casa;

compilazioni di test preparati allo scopo. Al termine di ogni parte significativa di un modulo sono state attivate verifiche sommative, con scadenza quasi mensile, allo scopo, non solo di misurare il grado di conseguimento degli obiettivi specifici ma anche di verificare la reale validità e significatività di tali obiettivi alla luce dell’esperienza svolta. Quest'ultime sono state sotto forma di più esercizi ,o test, o domande giustificative di procedimenti e di metodi applicativi, o di risoluzione di situazioni problematiche, e tese a valutare sia la conoscenza dei contenuti sia il livello di assimilazione delle competenze.

Nella trattazione degli argomenti è stato utilizzato sempre il testo in adozione sia per quanto riguarda la parte teorica, stimolando gli studenti alla lettura del testo anche in classe, sia per quanto riguarda la scelta degli

esercizi per l’attività di applicazione e allenamento.

La classe si è dimostrata generalmente rispettosa delle regole,delle persone e dell’ambiente; buono il clima relazionale in cui si è lavorato,durante le lezioni gli studenti hanno interagito correttamente favorendo l’attenzione e la partecipazione. Una parte degli alunni si è dimostrata ben disposta al lavoro di classe seguendo con interesse gli argomenti proposti e mostrando curiosità per qualcosa di nuovo ; anche se sul piano della partecipazione è stato necessario intervenire spesso Per contro per alcuni è stato necessario, spesso, richiamare all’attenzione.

Per quanto riguarda il rispetto delle consegne non tutti gli studenti si sono dimostrati puntuali, non eseguendo con regolarità i compiti assegnati e

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