L'ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
SCIEN ZA ECONOMICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, BANCH I, F E R R O V IE , IN T E R E S SI P R IV A T I
Anno XX - Voi. XXIV
Dom enica 24 Settem bre 1893
N, 1012
IL PAGAMENTO DEI DAZI IN ORO
Il C onsiglio dei M in is tri, ci dicono i g io rn a li della capitale, ha rim andato ad a ltro mom ento la decisione sul pagamento in oro dei dazi di confine. Siam o lie ti di questa sospensione, perchè possiamo così esporre alcune considerazioni s u ll’ argom ento che ci paiono m eritevoli di qualche attenzione.Qualche tem po fa, esponendo tutto un program m a di rio rd ina m e nto delle cose finanziarie dello Stato in relazione alla economia del paese, abbiamo m anife stato il parere che si esigessero in oro i dazi do ganali. A llo ra il cam bio non a rriva va al 2 */, per cento e quindi la m isura che noi proponevam o era in certo modo p re v e n tiv a , poiché m irava a rendere meno ampie le o scillazio ni, e meno facile il giuoco della speculazione. N oi siamo sempre stati di o pin ion e, e lo siamo ancora, che il Tesoro sia il meno adatto per acquistare, come deve acquistare ogni anno, dai 250 ai 3 0 0 m ilio n i d i moneta m etallica o di d i visa estera per eseguire i suoi pagam enti fu o ri del Regno. Lo scegliere la o pportunità del m om ento e del luogo esige una capacità pratica, che non si può domandare ai funzionari del Governo, ed a parte an che la possihililà di c o rru zio n i, di p redilezioni o di condiscendenza, la stessa in a b ilità , che si può p re sumere senza tim ore d i e rra re — perchè i fun zion ari dello Stato non sono e non possono essere b an ch ieri di professione — poteva essere causa di danno a ll’e ra rio e di perturbazione nel mercato. E in v e ro v i sono m otivi per tem ere che il G overno non si provvedesse della divisa, quando la tendenza del cam bio era al ribasso, affine di non m odificare la corre nte favo re vole, della quale politicam ente si giovava ; e ne a cq u i stasse invece largam ente nel m om ento in cui il m o vim ento era ascendente, perchè così la causa di p e r turbazione, che egli portava sul m ercato, si c o n fo n deva colle a ltre .
Com unque, v i è sem pre il pericolo che lo Stato, sopraffatto d alle sue urgenze, assorba sulle piazze del paese la divisa estera' nel m om ento meno adatto per le condizioni g en erali del com m ercio e della industria.
L ’ obbligo di versare i dazi doganali in oro p ro duceva due conseguenze: — evitava cbe la rice rca della divisa estera e delle monete m e ta lliche si facesse su poche piazze, ma invece la d is trib u iv a su tu tte le piazze dove esiste una dogana ; — evitava egual mente che tale ricerca si facesse in un ris tre tto pe- nodo, ma la d is trib u iv a quasi uniform em en te in tu tto 1 periodo di un anno.
Se nonché, quando noi proponevam o questo p ro v vedim ento, il cam bio non era g iu n to al 3 per cento, e q u in d i quella disposizione poteva se rvire di op p ortuno ed efficace effetto p reve ntivo contro m in ac c ia titi aum enti. Oggi siamo al 12 per cento e più, e q u in d i l’ effetto non può essere che insensibile. Perciò appunto, e perchè si tratta di una d e lib e ra zione m olto grave, giacché colpirebbe di una alta sopratassa le m erci provenienti d a ll’ estero, noi cre diam o opportuno di fare alcune considerazioni.
E la prim a di indole finanziaria è la seguente: N e ll’ interesse del bilancio crede p ro p rio il G overno che un aum ento dei dazi del 12 per cento non p ro duca un rallentam ento nella im portazione? E d es sendo m o lti dei n ostri dazi di circa il 3 0 per cento del valore della merce che si im p orta , il ra lle n tam ento non renderebbe n u llo il risp arm io che il M in iste ro spera dal pagamento dei dazi in o ro ? In a ltri te rm in i se anche il b ila n cio risparm iasse 24 m ilio n i di spese del cam bio, non v i è pericolo che perda 24 m ilio n i o g iù di lì d i entrate doganali per causa d i d im in u ite im p orta zion i ? Venne bene s tu diato questo punto dai M in is tri proponenti ? Hanno essi tenuto conto dei recenti esempi di dim inuzione dei consum i e delle im p o rta zio n i solo per aum enti del S o del 10 ner cento dei dazi?
La seconda considerazione è di o rdine econom ico sociale :
Si faranno pagare i dazi in oro, cioè si aum en teranno i dazi di im portazione su tutte le m e rc i, q u a lunque sia la loro funzione nella vita del paese? — Se si, e sembra che nessuna eccezione in fa tti si v o glia fare, sarà giusto che i generi di m a gg ior con s u m o : il grano, il petrolio, lo zucchero, il caffè ecc. paghino un aum ento così notevole d i prezzo ?
B adiam o che per il grano v u o l d ire un aum ento di 60 centesim i su 21 lira di prezzo;
per il p etro lio di L . 6 ,12 su 17 lire di p re zzo ; per lo zucchero di L . 1 1 ,2 8 su 46 lire di prezzo ;
per il caffè di L . 1 8,00 su 2 5 5 lire d i prezzo. È p ro p rio questo il m om ento d i gravare i con sum i delle classi meno abbienti, quando il G overno, con vin to o no, proclam a il bisogno di d e m o cra tiz zare i trib u ti ?
Ed una terza considerazione d i o rd in e econo m ico vogliam o fare.
Il G overno ha bisogno di compensare il b ila n cio dalla spesa del cam bio diventata e no rm e ; egli deve pa gare a ll’ estero circa 2 5 0 m ilio n i l’ anno per interessi del debito, per am m ortam ento dei d e b iti per p ro v viste m ilita ri.
24 settembre 1893 L ’ E C O N O M I S T A
di spese ha su fficie n te relazione economica od an che solo- logica coi dazi di im portazione, perchè con una sopratassa sui dazi stessi si faccia fro nte alle suddette m a g g io ri spese?
N el presente ina sprim en to del cambio è avvenuto uno spostamento quasi im p ro vv is o nei ra p p o rti tra la im p orta zion e e la esportazione. G li im p o rta to ri che devono pagare a ll’ èstero hanno una moneta che non vale se non 8 8 centesim i ogni lir a ; g li esportatori rice vo no d a ll’ estero una moneta che vale 112 cen tesim i ogni lira . E q u in d i g li u n i p erd o no ,'g li a ltri guadagnano il 12 per cento.
S i sa benissim o che g li im p o rta to ri se ne rifanno sul p ub blico, facendogli pagare d i p iù la m erce im portata, ma si sa egualm ente cbe questa rifazione non avviene ad u n tra tto , nè per tutta la somma, nè egualm ente in tu tti i lu o g h i. Il cambio sempre oscillante, sebbene sempre crescente, non perm ette una com pleta e pronta sistemazione. È a credersi pertanto che lo spostamento degli interessi degli im p o rta to ri non sia piccolo e che ad ogni modo la stessa incertezza per le oscillazioni del cam bio basti a re ndere d iffic ile la condizione degli im p o rta to ri. Per c o n tra rio g li esportatori non hanno per ora alcun bisogno di m u ta re lo stalo delle cose, e fino a cbe non si desti la concorrenza, lucrano effettivam ente del cam bio.
E bbene che cosa farebbe il decreto che ordinasse il pagamento in oro dei dazi ?
A g li im p o rta to ri, già scossi nella loro economia per l ’ in a s p rim e n to del cam bio, si im porrebbe un n u o vo aggravio, q uello d e ll’ inasprim ento dei dazi ; a g li esportatori che godono dei vantaggi del cambio non verrebbe data alcuna noia, perchè tu tti i dazi d i esportazione somm ano a 5 m ilio n i, q u e lli di im portazione a rriv a n o a 222 m ilio n i circa.
T u tto questo è logico?
A p p lic a ta questa m isura quando il cam bio era appena al 2 od al 3 per Cento, la questione non avrebbe avuto grande im portanza, perche mano a m ano che andava crescendo il cambio si sarebbero a da tta ti anche g li interessi delle singole a ttiv ità eco n o m ic h e ; ma o ra , col cam bio al 12 e mezzo per cento è una m isura che a lle tante a ltre cause per tu rb a tric i può aggiungerne una gravissim a, della q ua le non si possono m isu ra re le conseguenze.
P u r troppo però la confusione e la insipienza del G overno sono a rriv a ti a tal punto che possiamo at ten de rci tutto, anche la promessa di rifo rm a re i t r i b u ti a vantaggio delle classi povere e contem pora neam ente im p o rre un aggravio sul grano, sul petro lio^ e su a ltri g eneri di p rim a necessità.
LO STATUTO DELLA B A IA D'ITALIA
A b b ia m o s o tt’ occhio lo statuto della nuova Banca d’ Ita lia , nella form a nella quale sarà sottoposto alla approvazione della Assemblea degli azionisti.
L a p rim itiv a dizione di questo im portante d o c u m e nto è stata in p iù parti corretta e così cadono alcu ne delle osservazioni che avevamo fatte nei n u m e ri 1009 e 1 0 1 0 dell 'Economista.
Im p o rta n tis sim a è la m odificazione portata a ll’ a r tic o lo 45, per la quale il C om itato « delega non meno d i due dei suo i m e m b ri a tu rn o per form are col D i
re tto re G enerale o con chi ne fa le ve c i una Com missione chiam ata a deliberare sulle operazioni di sconto staordinarie che venissero proposte alla D i rezione Generale. » Così anche lo sconto d ire tto della D irezione G enerale viene in certo modo controllato dalla A m m in istrazion e, e crediam o che ciò sia bene, per lo considerazioni che nei c ita ti a rtic o li abbiamo esposte.
Sarebbe anzi bene, per le stesse ra g io n i che ab biam o svolte, che detta Com m issione deliberasse an che sulle operazioni che l’a rt. 5 1 , qua rto e quinto capoverso, ris e rv a al D iretto re Generale, cioè di p re siedere alle operazioni in tito li di Stalo e in divise estere, e g li dà facoltà di allargare e di re stringere, in casi eccezionali, le assegnazioni m ensili alle sedi e succursali.
E ben vero che la D irezione Generale, composta del D ire tto re e dei due Vice D ire tto ri G e n era li, è costituita per T a ri. 53 in collegio, e che in caso di dissenso in te rv ie n e il C om itato ed anche il Consiglio superiore, ma se questa è una notevole garanzia di libe rtà nella esecuzione d i operazioni per loro na tura delicate e pericolose, ripetiam o essere neces sario che uno o più m e m bri d e ll’ A m m in istrazion e intervenga vo lta per volta ad autorizzarle.
Una piccola m odificazione allo Statuto in questo senso sarebbe, noi crediam o u tilissim a.
T ro v ia m o encom ievole la disposizione che il P re sidente del C onsiglio S up eriore e d elle sedi non possa essere perpetuo ; dopo tre rielezioni rim ane, alm eno per un anno, fu o ri di carica. S arem m o stati p iù ra d ic a li, ed avrem m o fatto intercedere l’ anno di esclusione dopo il p rim o trie n n io .
Si fa ancora questione se possa essere co n cilia b ile col Codice di C om m ercio vigente la disposizione cbe fa nom inare i m em bri del C onsiglio S up eriore dai C onsigli di Reggenza.
L ’ a rtico lo 134 del Codice di C om m ercio al N . 4 dice espressamente che « l ’ Assemblea nom ina nelle società anonim e g li a m m in is tra to ri se non sono stati designati n e ll’ atto, a cui furono apposte le sotto- scrizioni. »
L ’ a rticolo 1 2 4 ribadisce il concetto, ind ica una eccezione e la lim ita disponendo : ■< la nom ina degli A m m in is tra to ri spetta a ll’ Assemblea generale; possono però 1a p rim a volta -essere n om in ati n e ll’ atto co sti tu tiv o , ma il mandato non può essere con ferito per p iù di q ua ttro anni. — Se non è sta b ilita la durata del mandalo, questo s* intende co n fe rito per due anni. »
L ’a rtico lo 1 5 4 dice che l’ Assemblea generale o rd i naria deve « surro ga re g li A m m in is tra to ri che escono di u fficio . »
Queste chia re e precise disposizioni del Codice ci sembrano in opposizione allo articolo 37 dello Sta tuto, per il quale g li A m m in is tra to ri della Banca d’ Ita lia non sarebbero n o m in a ti direttam en te d a ll’ As semblea d eg li azionisti, ma, con elezione di secondo grado, dai C onsigli di Reggenza!
Sarà bene che g li azionisti prim a di approvare questo a rtico lo 37 ne chiariscano la legalità di fronte al Codice di C om m ercio.
dere, non alla approvazione di nom ine già falle degli A m m in is tra to ri, ma effettivam ente alla loro elezione.
Nè queste sono m eticolosità ; la nuova Banca deve sorgere con la p iù rigorosa osservanza della legge, la quale osservanza fin da p rin c ip io sarà ga ranzia agli azionisti ed al pubblico di una buona e regolare am m inistrazione.
ON PROGETTO DI SOVRIMPOSTA PROGRESSIVA *>
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Modo d’ accertamento. — Come mezzo di ac certamento suggeriam o la dichiarazione o denuncia: denuncia ed imposta sul reddito, sono te rm in i in superabilm ente connessi.
[ co n trib u e n ti p rim a con le d ich ia ra zio n i, le C om missioni poi, con le decisioni che le co n tro lla n o , integrandole, ove d e fic ie n ti, determ inano senza fatica il reddito di ciascuno, e form ano con re lativa fa c i lità il ruolo.
Oramai non hanno p iù valore i tim o ri, in a ltri tempi agitati da quanti paventavano di portare nella vita privata il sindacato della p u b b lic ità : chè anzi, questa è stata riconosciuta come il m ig lio r co n tro llo di imposte fra citta din o e citta din o.
Non neghiam o che siffatto Is titu to , ric h ie d e nel paese ove si esplica, un alto sentim ento di educa zione politica, richiede nei c itta d in i coscienza dei loro doveri, richiede lealtà nei c o n trib u e n ti quando dichiarano e giustizia nei co n trib u e n ti quando g iu dicano.
Pensiamo tuttavia che una certa m odificazione sia avvenuta nei nostri costum i dal g io rn o in cui il Ministro delle Finanze dichiarava che solo 28 m i lioni di re nd ita, erano stati denunziati s ipra i 328 che risultavano is c ritti a quel tempo (1 8 6 7 ).
Quando si is titu ì la tassa di ricchezza m obile fu universale il g rid o che si sollevò con tro le denuncie, ma come osservava lo Scialoja ! ) fu m aggiorm ente g r i dato da coloro che non si sono mai p ro v a ti a farle, e che vogliono, ad ogni costo, scansarne l’ incom odo, Lo stesso s critto re , soggiungeva : « Io sono ferm o nel credere che, non ostante la con traria opinione, le denuncie in genere hanno fatto buona prova in Italia. E che, allargando la tassa sulle entrate ad ogni specie di entrate, rendendo più sem plici le de nuncie e più spedite le procedure, la nuova tassa entrerebbe in breve tem po nelle a b itu d in i delle po polazioni ».
Certo, v i saranno denuncie d eficie n ti e false, come vi furono in In g h ilte rra , dove nel 1848 ascesero a ben 43,690 (il 40 per cento delle denuncie com plessive).
Ma non d u b ite re m m o della riu s cita del sistema di denuncia, se le disposizioni re la tiv e si info rm a s sero ai seguenti c r ite r i:
I o Deve is titu irs i un domicilio di imposta ob bligatorio, presso il quale si riu niscan o e ra g g ru p pino i va ri re d d iti.
') Vedi il numero precedente dell’ Economista. *) Speranze, timori e suggerimenti. Nuova A n to logia 1868, Voi. V ili, p. 394.
2° L ’ imposta deve essere m ite, onde il con trib u e n te non sia costretto a m e n tire , per sfuggire la durezza della im posta.
3° Le attu ali tasse devono essere singolarm ente specificate a fianco di ogni re dd ito solo come c r i terio di accertam ento : ma la differenza d i d ich ia rato re dd ito non deve avere valo re g iu rid ic o per fa r prova contro il con tribu e nte, negli accertam enti delle tasse esistenti.
4° Deve is titu irs i il g iu ra m e nto in m ateria di tasse da re fe rirs i in seconda .istanza d a ll’ A gente al contribuente sulla v e rità della fatta denunzia e deve tenersi regolalo dalle vig e n ti leggi di procedura c iv ile .
5° Deve farsi obbligo di dichiarazione, com pa rizio ne , testimonianza per tu tti i c itta d in i, q u e lli esclusi soltanto che non sono te n u ti a fare testim o nianza in giudizio.
6° Devono com m inarsi penalità di varia indole e m isura con tro coloro che non fanno d ich iarazion i o le fanno false : adottando il sistema già in v ig o re in m olte nostre leg g i finanziarie.
§ 5.
Commissioni di accertamento. — V o rre m m o m antenuto per l'applicazione della sovrim posta p ro gressiva, tu tto I’ organism o della lassa d i ricchezza m obile. E perchè p iù agevole rie scirà l’ opera, a d o t tando form e che sono già nei n ostri costum i e perchè l’ imposta proposta s’ info rm a a m o lti c rite ri g ià ac cettati d a ll’ imposta sulla ricchezza m obile.
V o rre m m o mantenute le a ttu ali C om m issioni alle q u a li e citta d in i ed A genti recherebbero in d e fin i tiv o i l g iu d izio in to rn o al re dd ito tassabile. Esse per I ’ attuale loro u ffic io , già inve stite della tassazione di due terzi del totale dei trib u ti, agevolm ente po trebbero recare il sindacato sul restante terzo .’ anche perchè questo restante terzo ha u n valido co n tro llo nella a ttu ali tasse.
L ’ opera delle C om m issioni sarebbe agevolata dalla m aggiore considerazione in cui sarebbero tenute a ragione dei m aggiori poteri — u d ire testim oni e r i cevere g iu ra m e n ti — lo ro d e fe riti nella proposta.
§
6
.Riscossione. — L e d iffico ltà che presenta la r i scossione crediam o vin te con l’ is titu zio ne del domi cilio d'imposta.
L ’ A gente del d o m ic ilio si farebbe carico per l ’ in tera esazione della tassa se i re d d iti sono nella stessa c irc o s c riz io n e : farebbe carico a’ v a ri agenti se i re d d iti sono in va ri com uni.
N ei p rim i tre a rn i di periodo tra n s ito rio , la tassa, avendo carattere di sovrim posta, sarebbe aggiunta ad una delle varie tasse d irette e sis te n ti: p u r te nendosi nei ru o li e n eg li atti d i esazione, d is tin to il tito lo e la somma della sovrim posta.
P er la porzione di re d d iti, la cui tassa d i r ic chezza m obile si riscuote per rite n u ta sugli stipendi, la corrispondente parte della sovrim posta paogres- siva si riscuoterebbe pure per rite nu ta .
§ 7.
612 24 settembre 1893 N on neghiam o l’ esattezza del vocabolo entrate « per
« in d ica re quel che entra durante l ’anno nelle sac ci coccia dei c o n trib u e n ti a tito lo di partecipanti alle « prod u zio ni e come valo re che può essere da lui cc a suo talento speso o a ltrim e n ti in v e rtito , sia per « in te ro , sia in parte, come non neghiam o che q u e ll ste parola entrate non deve essere scambiata coi « redditi, cioè con i soli fru tti delle cose *). »
Ma fra una buona nom enclatura che non s’ accorda col linguaggio e con g li usi v iv i di un popolo, ed una cattiva che rende^ il concetto delle cose che esprim e, teniam o per quest’ u ltim a .
O g g i, fu o ri ed entro i nostri confini, la frase tassa sul reddito rende p iù com unem ente e più precisam ente l’ idea di una tassa sulle entrate.
È saggio con sig lio attenersi alla form ula p iù co m unem ente accettata.
Precedenti progetti. — L ’ u n ifo rm ità della deno m inazione non deve tuttavia confondere queste p ro poste con a ltre già discusse al Parlam ento italiano e particola rm e n te con quella presentata dal m in istro Scialoja e da lu i sostenuta in una memoranda po lem ica che ebbe con M in gh etti.
L o Scialoja aveva esso pure per scopo d i in tro - « d u rre \'income~tax « ossia il trib u to sulle entrate « d i qualunque siasi specie o qualunque a ltra tassa « di sim ile natura, come sopratassa generale, e d ire i « quasi liv e lla tric e delle a ltre e destinate p rin c ip a l- « mente a tenere in bilancia o a ra v vic in a re alla « b ilancia l’ uscita e l’ entrata dei conti dello .Stato ') ». Ma questa tassa per così d ire delle tasse, desti nata come suprem o fastigio a cop rire tutte le p a rli del grande e d ificio delle tasse, non avrebbe raggiunto 10 scopo sem plicem ente perchè non era progressivo. « Im m a gin ale — egli scriveva — form ole di progressione le p iù com plicate, voi non riu scirete m ai ad a p p lica rle » : e la sua proposta definì : « una sopratassa u niversa le a ragione eguale. »
Denuncia o catasto. — La polem ica M in g h e tti- S cialoja si svolse p rincipalm ente su questo punto : afferm ava il p rim o che l’ im posta fondiaria dovesse tenersi strettam ente legata al catasto s) : afferm ava 11 secondo, avere in pregio il catasto come elemento indispensabile della topografia, come descrizione della p ro p rie tà , non credere che sia ugualm ente u tile in m ateria di d istrib u zio n e di im poste *).
N on è qui il luogo di rip e te re quella discussione e tu tti g li argom enti che si portarono pro e contro il catasto.
P er quanto ci rig ua rd a, c re d ia m o : I o Che con l ’ attuale proposta si lasci sussistere l’ imposta fon d iaria desunta con l’ antico sistema, ad i cui ris u l ta ti devono essere elem ento per l’ applicazione della sopratassa progressiva sul re dd ito ; 2° Che m o lti anni sono passati dalla polemica S c ia lo ja -M in g h e lti. Nè dobbiam o p iù soverchiam ente darci pensiero, quando rifle ttia m o che l ’im posta fondiaria rappresenta oram ai appena un decim o del nostro bilancio a ttivo — tale e tanta è stata la trasform azione com piutasi in que sti u ltim i ve n t’ anni !
Altri criteri d' accertamento. — L o Scialoja nel i) D e i tributi d iretti: Scialoja. Nuova Antologia,
1867, voi. II, p. 530.
l) D ei tributi diretti ; Nuova Antologia, 1867, voi. II p. 118.
*) Nuova Antologia, 1869, voi I, pag. 307. <) Nuova Antologia, 1867, voi. II, pag. 537.
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.ricordato progetto, lo Sleinbach nella proposta di im posta progressiva al parlam ento austriaco, e varie leggi degli Stati tedeschi, hanno posto come c rite rio tipo per l’ accertam ento dei re d d iti il fitto pagato dai co n trib u e n ti.
Si è detto per esempio: nella città capitale le pigioni di lire 5 0 0 suppongono u n re dd ito q u a d ru p lo : le p i gioni di lire 100 0 suppongono un re d d ito q u in tu p lo : le pigioni di lire 8 00 0 suppongono un re dd ito otto volte della pigione pagata.
Si è detto per esempio : nelle città che hanno più di d ie cim ila a b ita n ti le pigioni di lire 500 suppon gono un re dd ito q u in tu p lo : le p ig io n i di lire 1000 suppongono un re dd ito sestuplo: le p ig io ni di lire 8000 suppongono un re dd ito nove volte la pigione pagata.
Si è detto per esempio ancora: nelle città che hanno meno di d ie cim ila abitanti le pigioni di lire 5 00 sup pongono un re dd ito sestuplo, ec. ec.
Per quanto la pigione possa essere un c rite rio u tile del quale e A genti e C om m issioni possono va lersi, non abbiam o creduto di d overlo elevare a norm a oggettiva e generale.
C hiunque considera l ’ enorm e differenza di pi gione che v i è nelle va rie città d ’ Ita lia , vede fa cilm ente come un c rite rio generale divenga ingiusto ed erroneo. M olte cause locali ed estranee (esatta mente diceva M in gh etti) alle condizioni d e ll’ in d iv i duo possono in flu ire sulla m isura delle p ig io ni.
A bbiam o p refe rito d i abbandonare com pletam ente questo g iu d izio al sindacato delle C om m issioni, le quali debbono fo rm a rsi il con vin cim en to loro bensì in base ai c rite ri che offrono le a ttu ali tasse, ma p iù d i tutto in base ai c rite ri di opinione che si hanno in ogni paese sulla condizione economica di ogni cittadino. V ogliam o che queste Com m issioni sieno g iu rìe che si is p irin o alle notizie, raram ente fallaci, che corro no in ogni città o paese sui re d d iti dei va ri c itta d in i, e su quelle i C om m issari, g iu d ic i di fatto, d e lib e rin o secondo coscienza.
Obbiezioni di diritto pubblico. — L ’ art. 25 dello S tatuto dispone che i c itta d in i « con tribu isco no in distintam ente nella proporzione dei lo ro a ve ri ai carich i dello Stato ». Potrebbe discutersi, e fu d i scusso, sulla interpretazione da darsi a questa d i sposizione.
L ’ imposta - dice lo Statuto - deve essere pro porzionale a ll’ avere: ma - osservava il M aglioni - l’ avere non è p ropriam ente Ventrata o reddito *)
Supponiam o però che la Carta statutale sancisca chiaram ente l’ imposta proporzionale e dom andia m oci : i trib u ti in Ita lia rispondono essi a questa fo rm u la ? S i è già accennato che le im poste dirette rappresentano appena un terzo delle entrate dello Stato.
Sopra quale classe di c itta d in i gravano g li a ltri due terzi ?
II dazio che il meno abbiente paga sul pane, sul vin o , sullo zucchero è forse n ello stesso rapporto col suo salario, in cui è il dazio che, quasi in egual m isura, è pagato dal citta d in o facoltoso con le la r ghe sue re nd ite ?
La imposta progressiva rip o rte re b b e l’ imposta nei confini della Costituzione, invece che v io la rla .
Del resto parecchie leggi in apparente contrasto con la lettera dello S tatuto, hanno dato occasione
di interpretare ripetutam ente la parola irrevocabilità posta in capo alla Corte.
E quanti credono elio g li is titu ti p o litic i non deb bano precludere la via al progresso, nè debbano collocare le nazioni in condizione di im m o b ilità as soluta, riconoscono nei P ote ri dello Stalo la facoltà di mutare le sue leggi politiche.
Valga, per le m olte cui polrebbesi far rich iam o , I’ autorità del conte di C avour.
« La parola irremovibile — egli scriveva - come è impiegata nel pream bolo dello S tatuto, è solo a p plicabile letteralm ente ai n uo vi e grandi p rin c ip i proclamati da esso.
« Ma ciò non vuol d ire che le condizioni p a rti colari del patto non siano suscettibili di progressivi m iglioram enti operali di com une accordo fra le parti c on trae n ti: si potrà sempre n e ll’ a vve nire in tro d u rre tutti i cam biam enti che saranno in d ic a ti d a ll’ espe rienza e dalla ragione dei tempi *) ».
A v v . Odone Sciolla.
LE F U , LE TEBE E L'EIUZBE DEL M U T O ’>
X IX .
Col metodo del salario progressivo co lle ttiv o , il lavoro associato di un gruppo d i persone è r e t r i buito in parte con un salario fisso o m in im o , e in parte con un compenso proporzionato alla efficacia del lavoro m edesim o. Così lo definisce lo Schloss, il quale, come illustra zion e del m etodo in parola, cita il caso delle a pp areccbia trici (preparerà) di una fabbrica di fila ti di lana, che egli vide lavorare a gruppi di 4 persone. Le donne addette a quel la voro ricevevano il salario di H sce llin i e 1 denaro la settimana ; il prodotto eh’ esse ottenevano veniva misurato pure ad ogni settimana e se si trovava che eccedeva una quantità determ inata, il gruppo delle lavoratrici riceveva in ragione del sopra più d i p ro dotto un prem io che era d iviso tra loro nelle p ro porzioni d a ll’ im p re n d ito re fissate. Lo Schloss trovò che nella settim ana precedente alla sua visita il gruppo A aveva guadagnato il prem io di 6 s c e llin i, i g ru p p i E ed J il prem io di 5 scellini ciascuno, m entre quello L, avendo prodotto meno della quantità tipo, non ottenne alcun prem io. Quanto alla sua repar tizione esso era stato diviso in parti eguali fra le quattro donne del gruppo A e di q u e llo E, m entre nel caso del gruppo J ¡ cinque sce llin i furono d i visi per metà tra le due donne adulte del g ruppo, l’ im p re nd ito re non rite ne nd o che le a ltre due g io vani e ancora inesperte ragazze avessero c o n trib u ito a dare I’ eccesso sul prodotto stabilito.
Un a ltro esempio, nel quale un grup p o di lavo ranti si rip a rtis c e nella proporzione fissata d a ll’ im prenditore il supplem ento al lo ro salario, ottenuto per una produzione superiore a quella specificata, è dato da una fabbrica di carta nel D evonshire che impiega ventotto operai. Iv i il prem io è pagato quando U produzione eccede le 108 tonnellate di carta al niese ; e se invece il peso ottenuto è in fe rio re alle ■108 tonnellate, la differenza viene messa in conto
\) Gli Scritti del conte di Cavour, V o i. 1°, p. 35. *) V e d i i l num ero 1010 d e ll’ Economista.
del mese successivo. Parim ente in una fabbrica d i fia m m ife ri e di candele dove le donne lavorano a g ruppi di tre , è sta b ilito che la donna che d irig e il gruppo riceverà 15 sce llin i per 11 ta m b u ri (drums) e 1 scellino per ciascun tam buro extra, m entre le donne dipendenti rice ve ra nn o 10 sce llin i la se tti mana per 11 ta m b u ri, e 1 scellino per ciascun tam b uro extra.
I! metodo del salario progressivo e c o lle ttivo sembra particolarm ente adatto nei casi in cui le macchine fu n zionano per mezzo del vapore o di qualche altra forza, perchè in quelle circostanze è' possibile a un gruppo di operai, che lavorano con adeguata assiduità e senza abusare in alcun modo delle p ro p rie facoltà, di ac crescere sensibilm ente il prodotto. Così pure è ap plicato frequentem ente nelle in d u s trie e nei c o m m erci per re trib u ire i commessi preposti alla ven dita, g l’ im piegati e s im ili ; ad essi viene dato un prem io proporzionato al g iro d’ a ffa ri, ossia alle ve n dite , senza tener conto del guadagno ottenuto da quelle vendite. In alcuni casi il prem io è ragguaglialo a l l’ am m ontare delle vendite eseguite in un dato d ip a rti mento della impresa, ed è diviso fra coloro che sono im piegati in quel d ip a rtim en to ; in a ltri, tu tti g li im piegati della casa form ano un gruppo solo. A questo proposito è interessante il caso, che cita lo Schloss, della Società A gricola e O rticola di L o n d ra (Agricultural and Horticidtural Association). - Quando essa adottò il sistema del salario progres sivo c o lle ttiv o le spese d’ u ffic io in relazione al va lore dei p rod o tti v e n d u ti d a ll’ Associazione erano del 3 per c e n to ; allo scopo di scemare quelle spese venne promesso che per l ’ avvenire, ogni anno in cui si avesse un u tile netto e in cui la proporzione delle spese fosse in fe rio re al 3 per cento, i commessi r i ceverebbero un prem io del 5 per cento sui lo ro r i sp e ttivi salari se le spese erano di 2 s/ 4 per cento, del IO per cento se scendevano a 2 */» e cosl v ' a- II sistema diede o ttim i ris u lta li. G l’ im piegati i q ua li, è bene n otarlo, non partecipavano agli u tili della im presa hanno tu tta v ia ottenuto in media negli u l tim i cinque anni, o ltre il salario, un prem io pari al 10 per cento della loro mercede, e ciò è stato possibile perchè furon o stim ola ti a rid u rre le spese d’ u ffic io e in pari tempo a trovare i mezzi m ig lio ri per accrescere le ven dite , le spese venendo così a essere una percentuale sempre m in ore in relazione alle vendite.
L ’ E C O N O M I S T A 24 settembre 1893 g ruppo, coh esclusione q u in d i dei subordinati. Q ue
st’ u ltim o caso non è certo il più frequente, ma non va trascurato perchè serve a indicare in q u a li modi può funzionare i l m etodo di re trib uzion e qui conside ra to ; esso allora provoca, naturalm ente, una vigilanza vigorosa e continua da parte del capo del g ru p p o , in teressato ad ottenere il maximum di sforzi dai suoi d ip e n d e n ti, ma in pari tempo genera dissapori, m al contenti, abusi e anche odii g ravissim i *).
L e q uestioni p iù d iffic ili sorgono, evidentem ente, quando il prem io non è diviso in parti e gu ali tra i m e m b ri del grup p o. Il capo del gruppo, cui spetti una quota parte del prem io m aggiore di quella data ai suoi s u b o rd in a ti, desidera, naturalm ente, che il prem io sia più elevato elio è possibile, e perciò può cercare di ottenere la m aggior speditezza possibile nel lavoro anche con sacrifizio della comodità e della salute dei suoi com pagni d i lavoro. L ’ esempio m ig lio re che può darsi di questa tendenza dannosa, scriv e il p iù volte citato autore, è offerto dal sistema del salario a cottim o, quale era praticato in alcuni dei docks m e trop olita ni prim a dello sciopero dei docks del 4 889. I la v o ra n ti occupali con quel sistema erano pagati con salario fisso di 5 denari l’ o ra ; dalle 6 ant. sino alle 6 pom., con 1 denaro extra per il la v o ro supplem entare (over-time).
Q uanto al costo del lavoro, per ogni singolo caso era deciso dai d ire tto ri dei docks che esso si ra g guagliasse a un saggio d eterm inato per tonnellata. Questo saggio m o ltip lic a to pel n um ero delle to n n e l late che la stiva del bastim ento si supponeva con tenere dava il totale costo del lavoro presuntivo ne cessario p er lo scarico della nave e la somma effet tiva dei salari a tem po pagati ai la v o ra n ti adoperati n ello scarico del bastim ento era dedotta dal totale costo p resu ntivo del lavoro e la differenza, quando c’ era, era divisa com e sovrappiù fra g li u o m in i ad d etti a q u e l la vo ro . Questo sistema era im popolare per va rie ra g io n i. I lavoranti non conoscevano le basi del calcolo e obbiettavano che il costo del la vo ro era fissato costantem ente in una m isura sem pre più bassa, così che la quantità di lavoro vale vole sei pence (six pennyworth o f work) era una quantità costantem ente crescente.
Essi non avevano modo di conoscere il num ero di ton ne llate com prese in un dato scarico, e asse riv a n o anche che g li im p ie g a ti della Compagnia spesso calcolavano il costo del lavoro su una baso falsa, com putando il « un te rò d i tonnellate meno di q ue llo che realm ente fosse. I dockers credevano sem pre di aver d iritto al sovra pp iù di paga, ma spesso non lo ottenevano o solo d i gran lunga p iù piccolo di q uello che avevano calcolato di ricevere. Ma o ltre a q u e ste lagnanze into rn o al funzionam ento del sistema, v i era una circostanza che apparteneva alla sua essenza e che c o n trib u iv a m olto a d a rg li il c a ra t tere di enorm e oppressione, ed ora il metodo adot tato nella d ivisio n e del sovrappiù di guadagno. I p rin c ip a li u o m in i del g rup p o, i ship-workers e i quay workers ricevevano una quota del sovra pp iù, tre o q u a ttro volte (secondo la natura del lavo ro ) m aggiore d i quella dei lavo ra nti o rd in a ri. Quei capi evidentem ente erano s tim o la li a s fru tta re (to bully) i lo ro s u b o rd in a li in modo in to lle ra b ile e il letto re com prenderà ora perchè i dockers ferm am ente in
-') Cfr. Schloss, op. cit. pag. 98-9.
sislessero onde il sovrappiù o prem io dovesse in av ven ire d iv id e rsi egualm ente fra tu lli i m em bri di ciascun gruppo ; concessione questa che le compa gnie da u ltim o sebbene rilu tta n ti a c c o rd a ro n o 1).
Non si può disconoscere, adunque, che la rip a r tizione del prem io può dar luogo a inconvenienti di qualche r ilie v o ; ma d’ altra parte il sistema dei sa
lario progressivo co lle ttiv o , applicato con equ ità , pre senta in d is c u tib ili vantaggi. 11 singolo operaio ha sempre un salario m in im o garantito, m entre il pre m io eventuale o ffre un in c e n iiv o efficacissim o allo spiegamento della intelligenza e della a ttiv ità . In pari tempo si è notato che il carattere c o lle ttiv o del prem io dà la certezza che i m em bri del gruppo si sorveglieranno vicendevolm ente, ciascun lavorante essendo stim olato dalla solidarietà derivante dal pre m io a tener l ’ occhio su suoi v ic in i. A ncora, questo metodo presenta sul salario progressivo in d iv id u a le il vantaggio che sono necessari meno calcoli e regi strazioni. C erto, quando è possibile di conoscere esat tamente e con calcoli sem plici e facili quanto tempo è necessario a u n operaio, che lavori con una media speditezza, per com piere ciascuna parte del prodotto, allora il sistema del salario progressivo ind ivid u a le è p re fe rib ile ; m entre a ll’ opposto sarà da applicare il salario progressivo c o lle ttiv o se trattasi d i piccole quantità di prodotto e in relazione alle q ua li soltanto con calcoli s p e c ia li,. elaborati e faticosi può cono scersi il tempo occorrente per la esecuzione delle singole operazioni tecniche.
M o lti a ltri esempi ha ra cco lti lo Schloss in to rn o a questa form a di re trib u z io n e del lavoro, ma quelli già rife riti crediam o siano su fficie n ti a c h ia rire il carattere del sala rio progressivo c o lle ttiv o . Le m o dalità nella sua applicazione possono essere assai d iffe re n ti e alcune sono anche veram ente ingegnose ; il p rin c ip io fondam entale è però sem pre il mede simo : al salario fissato o m in im o si aggiunge una por zione di un prem io c o lle ttiv o proporzionale a ll’ e ffi cacia p rod u ttiva spiegata dal g rup p o del quale l ’ ope ra io è m em bro.
Per la determ inazione del prem io viene fissato il più spesso il costo tip ic o I quale è realm eute la somma com plessiva, alla quale si stim a am m on tino le spese di produzione se il lavo ro im piegato ha un grado di efficacia non differente di q uello reputato norm ale. Il risp arm io ottenuto con una p ro d u ttiv ità superiore alla norm ale lascia u n m a r gino d isponibile, che io tu tto o in parte è d is tri b u ito ai m em bri del gruppo, in proporzione deter m inate d a ll’ im p re n d ito re , di s olilo in ragione dei salari o rd in a ri dei la v o ra n ti, come prem io per il m a gg ior prodotto. In codesto caso quando il salario progressivo c o lle ttiv o assume il carattere d i d iv i sione d e ll’ u tile , p rocu ra to da una m a gg ior efficacia ’ ) Schloss, op. cit., 72. — L o sciopero dei dockers fu un fatto di grande importanza nella storia del la voro inglese, e ad esso bisogna ricorrere sempre quando si voglia intendere il movimento operaio in glese di questi ultimi anni, nelle sue varie manife stazioni. Da quell’ epoca (agosto 1889) data la orga nizzazione generale dei dockers in unioni capitanate almeno alcune, da socialisti. Si vegga Howell, Trade
Unionism, old and new, London, 1891 e Georgr
del lavoro prende la denom inazione di divisione del guadagno co lle ttivo ( collective gain-sharing). Si ha così una parziale partecipazione a ll’ u tile della im presa, ma non a q u e ll’ u tile che si ottiene nella fase dello scambio, cioè della vendita del prodotto, bensì in quella della produzione, e se esso d eriva dalla a t tività e intelligenza d e ll’ operaio, è a lu i che, se non integralm ente certo nella m aggior parte, quel g ua da gno dovrebbe spettare.
Rivista Bibliografica
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Municipal Finance. — (Columbia College Studies,
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William Z. Ripley. — The Financial H istory o f Vir
g in ia — 1609-1776, (ibid. voi. 4", ri. 1°). — New
York, 1893, pag. 170.
Sotto l ’ im pulso del prof. E d w in R. A. S eligm an, la facoltà u n ive rsita ria di scienza politica del C o lu m bia College d i Nuova Y o r k ha intrapreso la p u b blicazione di studi di storia, di economia e di d iritto pubblico, i q u a li sono una novella prova del v iv o interesse che agli S tati U n iti g li studiosi portano per le m o lte plici questioni d i scienza politica. I tre s critti che ora annunciam o fanno parte d i quella nuova raccolta, rig ua rd an o la m ateria della finanza e sono m e rite v o li di encom io per la grande d ili genza che i tre a u to ri hanno spiegata nella tra tta zione del' lo ro tema.
Il R osew ater si occupa sotto il tito lo di Special Assessments di una form a speciale di im posizione particolarm ente nota negli S tati U n iti e in In g h ilte rra , ma non del tutto ignota alla G erm ania, alla F ran cia , al B elgio e al nostro paese. Si tratta d i quei con trib u ti o bb lig a to ri messi a carico dei p ro p rie ta ri ai quali lo Stato o a ltri c o rp i m o ra li con la v o ri od a ltro recano speciali vantaggi. Quando con l ’ apertura d ’ una strada, ad esempio, si viene a recare vantaggio a un certo n um ero di p ro p rie ta ri, questi sono chia mali a concorrere, in ragione del benefizio che r i traggono dalla strada medesima, nella spesa per la sua costruzione ; per ciò in In g h ilte rra chiam ano quel concorso belterment tax, ossia tassa di m ig lio rìa .
Cotesta p olitica finanziaria applica, come vedesi, il p rincip io, uu tempo generalm ente accettato ed ora assai screditato, che i c o n trib u ti da pagarsi allo Stato devono essere d eterm ina ti dal s ervig io che lo Stato rende. L ’ A uto re , dopo aver indicato i pochi casi di im posizioni speciali che si possono tro va re in E u ropa, fa una lunga esposizione storica, pratica, g iu ridica e teorica d e ll’argom ento. C hi voglia conoscere l ’applicazione che il sistema ha avuto a g li S tati U n iti non può trovare una m onografia p iù com pleta e al corrente di tutto ciò che rig ua rd a I’ argom ento di questa del d r. Rosewater. Quaranta Stati sopra 48 che form ano l’ Unione am ericana hanno accettato il p rincip io di colp ire n e ll’ uno o n e ll’ a ltro modo con tasse speciali i p ro p rie ta ri ; ma, sebbene il sistema sia assai d iffu so , esso non presenta ovunque le me desime caratteristiche, nè rig u a rd o allo scopo pel quale si stabiliscono q uelle speciali im posizioni, nè relativam ente alle a u to rità , che hanno i l potere di
s ta b ilirle . T u tto ciò si trova largam ente trattato nella m onografia del Rosewater.
Quanto al carattere finanziario dì coleste im p o si zioni e al posto che occupano nella finanza l ’ A u to re ; in ciò d’ accordo col prof. S eligm an, le considera d i stinte, sia dalle vere imposte, sia dalle tasse o d i r it t i fiscali, ed è certo che esse, p u r avendo a lcuni caratteri com uni con le im poste e le tasse (secondo il concetto s cie n tific o ) si differenziano per v a rie r a g io n i da entram be. Buone considerazioni espone il Rosewater a questo rig u a rd o ; come in to rn o a g li abusi, c u i può dar luogo il sistema dei special assessments, che però in massima egli approva e tro va conform o a giustizia.
Una monografia di interesse p iù generale, p er chè si rife risce a una imposta che trovasi applicata in tu tti i paesi, è quella del d r. W e s t sulla im posta di successione. È u n dotto lavo ro , u tilis s im o sopra tutto per le notizie copiose e precise che o ffre su tu tti i paesi. A bbiam o forse per la prim a vo lta , una esposizione ordinata d e ll’ applicazione della im posta sulle successioni fatta agli S tati U n iti, n e ll’A u s tra lia , nel Canada e in m o lti a ltri paesi.
E a questa ampia trattazione seguono due capi to li non meno interessanti sulla teoria legale e quella, econom ica della im posta sulle successioni. L im ita n doci a considerare la teoria econom ica osserveremo che l ’A u to re fa una accurata esposizione delle varie teorie, colle quali si è volu to dar la ragione delle im poste sulle successioni nonché delle obbiezioni addotte con tro di essa. Con sobrietà e chiarezza sono tra tta ti’ tu tti i v a ri punti della teoria, così che lo studio del d r. W e s t per notizie di fatto ed esame delle dottrine: fina nzia rie è tra i m ig lio ri che si abbiano s u ll’ argo m ento e m erita i p iù lu s in g h ie ri elogi. L ’ A u to re è favorevole alla im posta progressiva sulle Successioni che si trova applicata in a lc u n i cantoni della Sviz»- zera, in due p ro v in cie del Canada, n e ll’ A u s tra lia w nel Regno U nito.
D i interesse affatto storico è la m onografia del R ip le y s u lle finanze della V irg in ia nel periodo 1G 09- 1 7 7 6 . Essa interessa però l’ econom ista non meno d e l finanziere, perchè se quest’ u ltim o può seguire lo svol gim ento dei trib u ti in una colonia che è ai p rim i ten ta tiv i fin a n z ia ri, l’ economista v i trova invece, ai p rim i a lb o ri della vita econom ica, le form e p rim itiv e della' evoluzione economica. Così questa storia del R ip le y m ette in luce la im portanza che hanno in una co m u n ità non ancora p rog re dita i dazi di esportazione;: il tabacco, il prodotto p rin cip a le della colonia, fu l ’a rtico lo scolto per la im posta e siccom e 1’ In g h il terra era il solo m ercato d ire tto , col quale trafficasse la V irg in ia e nella m adre patria v i era anche un dazio d ’ entrata, ne veniva che il dazio cadeva sul c oltivatore della co lo n ia . V i era anche la im posta di capitazione (poli tax), form a p rim itiv a d i im posta non mancavano i tóbaceo-notes, ossia una specie di fedi d i deposito di tabacco, usati per o vv ia re alla scarsezza di moneta m etallica. Solo p iù ta rd i fu ap plicata la imposta generale sulla proprietà» la com plesso abbiamo un co n trib u to alla storia d elle fi nanze che è assai is tru ttiv o .
L ’ E C O N O M I S T A 24 settembre 1893
Rivista Economica
L a q u e stio n e d e ll’ a rg e n to r ig u a rd o a l l ’A m e rica m e r id io n a le — L a c irc o la re d e ll’ on. Lacava s u i con
t r a t t i a g r a r i — I l C anale E m ilia n o — / / com m er
cio d e g li S t a t i U n iti e la t a r i f f a M a c -K in le y .
La questione dell’argento riguardo all’ America meridionale. — In precedenti a rtic o li abbiam o esa m inato la questione d e ll’argento per ciò cbe riguarda l ’ im pero inglese delle Ind ie e g li Stati della Unione am ericana, resta, per com pletare il q uadro, di tener conto di un a ltro fattore im portante, g li S tati cioè d e ll’ A m erica m e rid io n a le ; dove l’ argento ha larga parte nella risp ettiva circolazione m onetaria.
G eneralm ente si crede che il prezzo d e ll’ argento sarà stabile quando la produzione ne sarà ridotta. Senonchè è questa una p rob a bilità lontana assai.
La produzione d e ll’argento nel Messico, n e ll’ A m e- ric a C entrale, nel P e rù e nella B o liv ia , ossia più del 4 0 per cento della produzione totale, bastando da sola a soddisfare la domanda attuale, resisterà lungo tempo ancora agli e d e tti del ribasso di prezzo, e non ci sarebbe da m e ra vig lia rsi se, nonostante un tale ribasso, la produzione di taluno di questi paesi aumentasse dura n te l ’ anno corrente.
È dunque d iffic ile prevedere oggi quale sarà il prezzo p iù basso, cui potrà discendere l ’ argento tanto p iù che stando a ciò che diceva H u m b o ld t fino dal p rin c ip io del secolo, l ’ abbondanza d’ argento nella catena delle A nde è tale e tanta, che si è ten tati a credere che si è appena ora com inciato a fru irn e .
L ’ a vve n ire d e ll’ argento dipende da questa abbon danza ; ciò che è abbondante non può essere pre zioso, e bisogna convenire che l ’ argento sta per per dere le condizioni richieste per servire da m etallo m onetato.
D i fronte al m ovim ento universale d’ escluzione che si va determ inando contro l’ argento YEconomist, studia quale d ovrà essere la condotta degli Stati s u d -a m e ric a n i che I’ adoprano come moneta.
Se essi debbono a dd ive nire ad una rifo rm a m o n etaria, bisogna e vita re di cadere n e ll’ anarchia dei sistem i m onetari attualm ente v ig e n ti nelle re p u b b li che d e ll’ A m e rica del Sud.
In v ir tù del sistema m e trico decim ale v i è colà un tipo dom inante, 1’ unità m onetaria di peso di 25 g ra m m i al tito lo di nove decim i. Sarebbe un grande vantaggio se la futu ra rifo rm a conservasse l’ u n ifo rm ità delle monete fra g li Stati fra loro c o l legati da ra p p o rti com m ercia li.
La nuova unità m onetaria dovrebbe avere ancora un rapporto facile colle m onete' dei paesi europei, che hanno m a g g io ri relazioni co m m e rcia li con l ’ Ame- m e rica del Sud, fra i q u a li è pure l’ Italia .
Insom m a la nuova moneta dovrebbe conservare, p iù che sia possibile, g li stessi vantaggi di carattere internazionale, che si sono precedentem ente cercati, adottando il sistema m etrico decim ale che vig e in tu tta l’ A m e rica m eridionale.
T a li condizioni si troverebbero riu n ite , secondo il p erio dico , nella nuova unità m onetaria scelta dalla re pu b b lica chilena, di cui ecco le basi p rin c ip a li :
Y i saranno tre categorie di monete d’ oro dette : Condor del valore di 2 0 piastre, doppione di 10 e scudo d i 5.
Il doppione di 10 piastre avrà lo stesso peso e Io stesso tito lo della sovrana inglese (7 g r. 8805 al tito lo di * ' / „ ) . Il condor avrà il peso di due d op pioni e lo scudo ne peserà la metà, conservando tu tti il medesimo tito lo .
L e monete d’ argento saranno q u a ttro : del valore di 100 centavos chiamate p ia s tre ; di 2 0, di 10 e di 5 centavos al titolo di 8 3 5 m ille sim i. La piastra d ’argento peserà 20 g ra m m i, la moneta da 20 cen tavos ne peserà 4, quella da 10 cent. 2 e finalm ente quella da 5 cent. 1 gram m o.
L ’ unità m onetaria sarà la ventesima parte d i un C ondor, o la decima di un doppione, o la quinta di uno scudo, e si chiam erà piastra.
Nessuno sarà obbligato a ricevere nei pagamenti p iù di 20 piastre in moneta d’ argento.
I tesorieri dello Stato rice ve ra nn o in pagamento le monete d ’ argento, qualunque sia il valore della obbligazione da pagare.
La sovrana inglese avrà corso legale per 10 piastre. Poiché sarebbe im possibile ai paesi s u d -a m e ri cani di re s titu ire alla moneta d’ argento il suo va lore alla pari e se anche fosse possibile, ciò p ro d urrebbe una grave perturbazione, il d a rg li il valore fisso d i 24 pence, equivalente a 10 piastre, alla lira ste rlin a, non è che riconoscere il deprezzamento ; sarebbe dunque questa la transazione meno brusca da una moneta a ll’ altra ed il m in im o d e ll’ innova- vazione.
In pari tempo il rapporto decim ale di 10 piastre per lira ste rlin a è il p iù comodo ed il p iù semplice per le relazioni com m ercia li c o ll’ E uropa e g li Stati U n iti.
Secondo questa rifo rm a m onetaria, la moneta d i argento non sarebbe che un segno rappresentativo d i un valore nom inale m olto superiore al suo valore intrinseco , come avviene nella U nione latina, e p e r ciò verrebbe rid o tta al peso d i 20 g ra m m i col t i tolo di 8 3 5 m ille s im i.
I vantaggi di questa nuova unità m onetaria sono e vid en ti tanto per i paesi s u d -a m e ric a n i a c irc o la zione m etallica bianca, quanto per q u e lli che l’ hanno in carta.
La C olom bia, il Brasile, l ’ A rgentina dovranno r i nunziare, come ha fatto il C h ili, alla pretesa di re s titu ire alla lo ro c a r ta 'il valo re della pari.
N elle re p u b b lich e del P acifico, vista la loro triste situazione finanziaria si potrebbe procedere così :
1. ° Démonetizzare l’ argento in circolazione.
2. ° R itira rlo dalla circolazione e s o s titu irlo con nuova moneta del valore fisso d i 24 pence in piastre.
3 . ® In questo cam bio, la moneta demonetizzata sarebbe ric e vu ta pel suo valo re corre nte fissata sui corsi del cam bio.
4. “ V endere la moneta d’ argento demonetizzata a m isura che è ritira ta dalla circolazione, eccezione fatta per q uella che sarebbe rico nia ta come moneta sussidiaria.
II prodotto d i tale vendita servirebbe ad a cq ui stare d e ll’ oro per la nuova moneta.
La circolare dell’ on. Lacara sul contratti agrari. — Il m in istro di A g ric o ltu ra ha d ire tto ai presidenti dei Com izi A g ra ri la seguente circ o la re : L ’ influenza grandissim a che i co n tra tti agrari eser citano sullo sviluppo d e ll’ a g ric o ltu ra e sulle con di zioni delle classi ru ra li non ha bisogno d i d im o strazione.
I patti colonici, se in fo rm a ti a p rin c ip i di equità e di una giusta e proporzionata cointeressenza fo mentano nonché l’ aum ento della produzione, il be nessere m orale e m ateriale delle classi che dedicano all’ a g rico ltu ra le lo ro cure e la loro operosità.
II m inistero, da tempo, s u ll’ im portante argom ento rivolse la p ropria attenzione ed iniziò studi e rice rche .
Nel 1 8 8 2 , le rappresentanze a grarie del Regno furono in vita te a fo rn ire precise e p articolareggiate notizie in to rn o alle m odalità ed alle consuetudini locali, rig u a rd a n ti c o n tra lti a gra ri in uso in ogni circondario.
M olte furono le notizie che così si raccolsero, ed in conform ità di un voto del C onsiglio di a g ric o ltu ra esse furono pubblicate, dopo essere state com pletate coi dati di fatto contenuti nella relazione sulle con dizioni d e ll’ a g ric o ltu ra in Italia venuta alla luce nel 1874 e n e i v o lu m i d e ll’ inchiesta agraria del 1 882.
Della pubblicazione fu invia to un esemplare ad ogni C om izio agrario.
N ello stesso tempo il m inistero scelse nel seno del C onsiglio d’ a g ric o ltu ra una Commissione, per rife rire al C onsiglio stesso sui ris u lta ti delle ric e r che fatte e presentare quelle proposte, che reputasse opportune, di speciali m odificazioni alle leggi a ttu a li.
La Commissione predetta, e per la vastità del tema, e pel breve tem po che le venne concesso, non credè di proporre m odificazioni alle leggi vig e n ti. Ma facendo apprezzate considerazioni sulle condizioni dei la vo ra to ri della terra e sui loro ra pp o rti coi p ro p rieta ri loca tori, fece vo ti perchè nella m ateria dei con tratti a gra ri P azione dei poteri dello Stato fosse inform ata ai seguenti con cetti:
1° che il contratto a grario possa avere tale d u rata da assicurare al co ltiva to re i vantaggi delle m i g lio rie da lu i fa tte ;
2° che il procedim ento per denunzia di fin ita locazione sia più sem plice e meno costoso ;
3° che a cura dei Comizi agrari vengano d ira mati ben studiati m o du lari di co n tra tti a g ra ri, con tenenti la clausola com prom issoria ; e che una copia ne sia depositata presso il C om izio agrario lo c a le ;
4° che l ’ istituzione dei p rob i—v iri si estenda an che ai la v o ra to ri della terra, con mapdato di fu n gere da am ichevoli com positori nei casi di g ra v i com m ozioni.
Queste proposte vennero accettate dal C onsiglio. Il C onsiglio in o ltre fu unanim e nel m anifestare il voto che questo m in iste ro , avvalendosi d e ll’ opera dei Comizi agrari, e stim ola nd oli con o pportuni con corsi, riassum a, per ogni regione agra ria , quei patti che m eglio corrispondano a ll’ equità ed al pubblico interesse, desum endoli da q u e lli in vigo re , e stabi lisca i c rite ri fon da m e ntali, a cui sarebbe desidera bile si conform assero i n uovi c on tratti.
M entre annunzio ai C om izi la decisione del Go verno di presentare al Parlam ento un disegno di legge per estendere lo is titu to dei p ro b i-v iri a ll’a g ri coltura fo pure noto che il g u a rd a s ig illi, d’ accordo con me, sottoporrà ad u n a 's p e c ia le C om m issione
l’esame delle modificazioni da introdurre nelle 'aggi
vige nti per quanto si attiene al contratto a gra rio ed al contratto di lavoro. M entre q u in d i la C om m is sione anziddetta inizia il delicato lavoro ond’ è pa ro la, è opportuno che le rappresentanze a g ra rie me d itin o su quanto il C onsiglio di a g ric o ltu ra loro additava come argom ento di studio, e forniscano e m i in v iin o una relazione, nella quale siano in d ic a ti i patti attualm ente in vigo re in cotesto c irc o n d a rio , che a parere del Com izio m eglio corrispondano a l l ’ equità ed al p ub blico interesse, e que gli a ltr i ele m enti che anche per l’ anzidetta Com m issione pos sono tornare u tili per sta b ilire i c rite ri fondam en tali a cui sarebbe desiderabile si conform assero i co n tra tti agrari.
Il Canale Emiliano. — È stata pubblicata la sesta relazione che il M in iste ro del com m ercio pre sentò alla Camera lo scorso lu g lio sullo studio dei progetti per l’ irrigazione. Riguarda il Canale E m ilia n o .
L o studio tecnico fu d ire tto dal cav. M aganzini, ingegnere-capo del Genio c iv ile , che fu coadiuvato dagli ingegneri P asini, G ioppi e d a ll’ ing. Camera del C orpo delle m iniere.
■ Il progetto venne sottoposto a ll’ esame della C om m issione id ra u lic a -a g ra ria , alla quale il m em bro on. C adolini presentò" una dotta relazione. — R i tiene la Commissione che sia troppo scarsa la qua n tità d’ acqua assegnata nel progetto: che la spesa prevista in 1 80 m ilio n i debba essere elevata a 2 10 m ilio n i, e che, com presi g li interessi e le a ltre spese, il costo com plessivo salirebbe a 3 0 0 m ilio n i. E p o i ché il canale sarebbe della portata di 2 0 0 m e tri cubi d’ acqua, verrebbe a costare circa un m ilio n e e mezzo il m etro cubo, m entre per il canale Ca v o u r costò 720 m ila lire e per g li a ltri da 172 a 3 47 m ila . I l costo d e ll’acqua sarebbe p iu del trip lo m aggiore della somma che può r itir a r s i dalla vendita.
G iudica poi la Com m issione che l’ impresa avrebbe una perdita annua di l o m ilio n i e 320 m ila lire , giacché alla spesa annuale di 18 m ilio n i non si contrapporebbe che un in tro ito di 4 m ilio n i e 080 m ila lire . Dopo l’ irrig a z io n e , l’ aum ento netto dei p ro dotti nei 360 m ila ettari di terreno irrig a ti potrebbe valu tarsi dai 18 m ilio n i ai 23 m ilio n i.
Accennando alla necessità di più m in u ti stu d i, sia per la parte re la tiva alle spese, sia per g li e ffetti a gra ri d e ll’opera, l’ on. C adolini esprim e la sua o pi nione che, volendosi fare un canale nella regione E m ilia n a , converrà lim ita rn e l’ estensione ed a p p li care alle p ro vin cie , che non sarebbero percorse dal Canale, il sistema dei serbatoi e dei laghi a rtific ia li.
Osserva pure il re lato re che in parecchie p ro v in c ie interessate fu accolta con poco calore la pro posta del Canale, al quale si vorre bb e si facessero procedere le opere d i organizzazione e di bonifiche.
La Commissione id ra u lic a ritie n e debbasi sospen dere l ’ approvazione del progetto, non essendo d im o strato che si ritra rre b b e ro benefici corrispo nd en ti alla grave spesa.
Il commercio degli Stati Uniti e la tariffa Mac-Kinley. — Dopo che il Congresso am ericano avrà risoluta la grave questione d e ll’ argento, non tarderà m olto che dovrà occuparsi di una rifo rm a del regim e doganale, alla quale il Presidente C le veland fece allusione n e ll’ u ltim o suo messaggio.
018 L ’ E C O N O M I S T A abbia prodotto effetti corrispo nd en ti alle speranze
n u trite dai suoi fa u to ri.
In fa tti si rile v a da quei docum enti clic le cifre del 1893, re lative a ll’ im portazione degli a rtic o li in teram ente m a n ifa ttu ra li, sono appena in fe rio ri a quelle del 1889 e 1890, e su p e rio ri di m olto a quelle del 1891 e 1892. L o stesso si può d ire per g li a rtic o li d’ uso volo nta rio e di lusso. La cifra d ’ im portazione di questi a rtic o li sale da 9 ,8 9 2 ,0 5 2 d o l lari nel gennaio del 1889 e da 9 ,9 2 1 ,8 9 " nel gen naio 1 8 9 0 — prim a della tariffa Mac K in le y — a 1 2 ,24 7,9 57 d o lla ri nel gennaio 1893, dopo due anni di depressione; 8 ,3 0 6 ,4 4 0 nel gennaio del 1891 e 8 ,9 5 6 ,9 8 8 nel gennaio 1892.
Come si vede la tariffa Mac K in le y non è riuscita a dep rim e re l’ im portazione dei prodotti, la cui con correnza poteva p iù temere l ’ ind u stria americana.
Quanto a ll’ esportazione, si può d ire d ie essa non è pervenuta a compensare le delusioni cagionate dal- l’ im portazione. Secondo le c ifre che ci offre la sta tistica della tesoreria am ericana, abbiamo che nel 189 2 le esportazioni salirono a un valore di d o l la ri 1 ,0 1 5 ,7 3 2 .0 1 1 , e nel 1892 a un valore di dol la ri 8 3 0 ,8 7 6 ,9 0 8 . Y i furono q u in d i nelle esporta zioni del 1893 in meno 185 m ilio n i di d o lla ri.
La predetta statistica ha un prospetto in cui sono paragonale le im p orta zion i am ericane dal 1 88 8 al 1 89 3. Da questo prospetto si rile v a che negli Stati U n iti le im p orta zion i delle mercanzie libere di dazi sono state nel 1 8 9 3 (bisogna ric o rd a re che negli Stati U n iti l ’ anno finanziario com incia il 1° lu g lio e term ina il 3 0 giugno) sup eriori di 6 1 ,5 2 0 ,6 4 8 d ol la ri a q uelle del 1 89 2 e d i 2 0 1 ,4 2 6 ,6 4 0 a quelle degli anni antcedenti.
30 giugno 1893 31 agosto 1893 Differenza
Conto di cassa L. 247,024,495. 04 168, 792, 987. 40 — 78,231,507.64 Situaz.dei crediti
dì Tesoreria.... 60,779,680.14 153,840, 708. 72 -1- 93,061,028.58 T ot. dell’attivo L 307,804,175.18 322,633,696 12 - f 14,829,520.04 Situaz. dei debiti
di T esoreria ,. 633,476,754.77 590, 883,453.33 - f 42,593,301.44
Situaz. ( attiva L.
di cassa (passiva » 325,672,579.59 268, 249, 757. 21
57,422.822.38
G li incassi nei p rim i due mesi d e ll’ esercizio asce sero a L . 2 6 5 ,2 9 9 ,3 7 3 .3 5 , d i cui 2 3 6 ,8 7 3 .2 6 3 .2 4 spettano a ll’ entrata o rd in a ria e L . 2 8 ,4 2 6 ,1 1 0 .0 0 a quella s tra o rd in a ria .
C onfrontando i proventi dei due p rim i mesi del l ’ esercizio con q u e lli dei due mesi corrispondenti d e ll’ esercizio precedente, si trova un aum ento di L . 1 0 ,3 5 8 ,1 7 1 .9 8 con questa differenza, che j e r l ’ entrata o rd in a ria v i è dim inuzione di L . 4 ,1 3 7 ,0 3 5 .2 3 m entre per l’ entrata strao rd ina ria si trova un aumento di L . 1 4,67 5,2 07 .21 , che deriva dalla accensione di d e b iti per la somma di L . 2 3 ,6 2 2 ,2 9 5 .1 6 contro 8 ,6 6 4 ,4 6 1 .5 5 nei due m e si-co rrisp o n d e n ti d e ll’ anno scorso.
Il seguente prospetto contiene l’am m ontare degli incassi per ciascun con tribu to e la differenza con l ’ esercizio precedente : Entrata ordinaria Incassi nel luglio-agosto 1893 Differenza col luglio-agosto 1892
LA SITU AZIO NE D EL TESORO
al 31 agosto dell’ anno 1893
La situazione del Tesoro al 31 agosto p. p. cioè alla fine del secondo bim estre d e ll’ esercizio 1893-94 dava i seguenti re sultati :
A ((ivo : Fondi di Cassa alla chiusura del
l ’esercizio 1892-93...L. 247,024,495.04 Incassi dal 1° luglio 1893 al 31
agosto per entrate di bilancio. » 265,299,373.35 Per debiti e crediti di Tesoreria • 298,265,371.27
Totale attivo.. . . L. 810,589,239.66 P a s s i v o :
Rendite patrimon. dello Stato L. Imposta sui fondi rustici e sui
fa b b r ic a t i... imposta sui redd. di ricch. mobile Tasse in amministrazione del
Ministero delle Finanze... Tassa sul prodotto del movimento
a grande e piccola velocità sulle ferro v ie ... Diritti delle L egaz. e dei Con
solati a ll’ estero. . . . ... Tassa sulla fabbricazione degli spiriti, birra, ecc. . . . ... Dogane e diritti m arittim i... D azi interni di consumo, esclusi
quelli delle città d i Napoli e di R o m a ... ; ... Dazio consumo di N a p o li... D azio consumo di R o m a , . . . . T a b a c ch i. , ... S a li... Multe e pene pecuniarie relative
alla riscossione delle imposte. Lotto... P oste... T elegrafi... S ervizi diversi ... Rim borsi e concorsi nelle spese Entrate diverse... Partite di giro... 9,997,465.63 395,555.47 32,417,073 93 — 676-712.64 25,983,833 59 — 951,547.49 38,677,812.66 1,629,331.81 3,013,358. 50,045.70 3,955,409.16 37,720,478.04 17-547.02 20,238.50 10,324.68 301,932.66 9,855,991.00 2,319,819.15 2,370,090.81 31,160,789.77 9,821,694.59 163.711.3 0 166,310.52 147,270.51 130,321 38 17,547.70 124,432.90 9,237,434.75 8.333,623.07 2,096,749.33 2,496,810.68 4,052,764.74 395,395.92 2,392,189.30 + + 122,813.36 543,211-03 508,165.77 160.108.41 162,413.27 52.267,37 179.080.80 368,881.70
Pagamenti di Tesoreria dal 1" lu
glio 1893 a tutto ag osto...L, 207,876,550. 97 Per debiti e crediti di Tesoreria » 433,919,701.29 Fondi di Cassa al 31 agosto 1893 » 168,792,987.40
Totale p a s s iv o .,.. L. 810,589,239.66 I l seguente prospetto riepiloga la situazione dei d e b iti e c re d iti d i Tesoreria.
Totale E ntrata ordinaria.. L. 236,873,263.24 - 4,137,035.23
Entrata straordinaria 505,369.88 27,848,355.56 72,174.67 210. 00 - 1,413,464.81 + 16,026,577.02 + 42,229.54 + 234.54 Costruzione di strade ferra te...
Capìtoli aggiunti per resti attivi.