SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE INTERESSI PRIVATI
Anno XII - Voi. XVI
Domenica 18 Ottobre 1885
N. 598
LA PEREQUAZIONE DELL’ IMPOSTA FONDIARIA
L ’Economista, com e usa trattandosi di questioni m olto im portanti, ha discussa e trattata la questione della perequazione della im posta fondiaria m olto tempo prim a del m om ento nel q uale era a p resu m ersi se ne dovesse discutere in Parlam ento, ed ha espressa la propria opinione confortandola di appo siti studi e di m olte considerazioni, sia esam inando il progetto di legge presentato dall’ on. M inistro delle Finanze, sia discorrendo della questione agra ria e delle agitazioni che in alcune regioni d’ Italia si m anifestarono tra i p roprietari di fondi.
O ra si avvicina il mom ento nel quale tale pro getto di legge, riform ato dalla Com m issione, sarà dalla C am era discusso in connessione ad altre leggi di finanza. È tutto un p rogram m a o, se m eglio vuoisi, il prim o capitolo di un program m a, che l’on. M agliani, a quanto crediam o, intende di esporre davanti alla rappresentanza del paese.
In cim a a questo program m a stà la perequazione della imposta fondiaria. Può essere discutibile, e noi stessi ne\\’ Economista ne abbiam o fatto oggetto di speciali osservazioni, se l’im posta fondiaria anche perequata non tenda ad equilibrarsi m ediante il consolidam ento nei prezzi dei te rre n i; ed anzi ab biam o veduto che, salve alcune eccezioni, e salva qualche speciale riserv a di lim ite, si può asserire che nei prezzi degli im m obili in breve tem po si com penetrano anche le im poste, così che il prodotto da essi derivante rim ane, nei lunghi periodi, con guagliato al capitale rappresentato dagli - imm obili. Si può da ciò d ed u rre che la perequazione a base del m assim o potrebbe in molti casi equivalere ad una spogliazione di parte del ca p ita le ; la p erequa zione a base del m inim o ad un regalo di u n dato capitale ; e la perequazione a base del m edio una spogliazione agli uni per fare u n regalo agli altri. P erò, m algrado ciò, n o n ’ si può neg are che i difetti di una sperequazione di im posta tra regione e re gione, tra C om une e Com une e tra proprietario e proprietario di uno stesso Com une, urtano il senso m orale dei cittadini e rappresentano una ingiustizia, che può ben essere in m olti casi più apparente che reale, ma che ad ogni modo esige una riparazione.
D ’altronde, qualunque opinione si professi sopra questo argom ento, e quand’anche si creda, come crediam o noi, che la perequazione per il fatto della dim inuzione della imposta non porterà quei risultati che m olti si atten d o n o ,o c h e almeno i benefici non saranno che passeggieri, - d ’altronde, diciam o, è assoluta- m ente inconcepibile un paese civile che m anchi di
un regolare ed uniform e catasto delle te rre , e peg gio ancora abbia catasti difformi per n atu ra , metodo, epoca, punto di partenza, ed esattezza di esecuzione.
Facendo quindi le più am pie riserv e sugli effetti che il progetto di legge potrà p ro d u rre com e sgra vio di im posta ai p ro p rie ta ri straordinariam ente gravati, noi crediam o che esso si im ponga com e opera civile, com e continuazione di quell’ ordina m ento che in tanti altri ram i del pubblico servizio si è tentato od ottenuto dopo la unificazione della patria.
U n buon catasto è necessario non solam ente per ciò che rig u ard a la finanza dello S tato, la quale deve aver sem pre ordinato e regolare il quadro della m ateria im ponibile su cui, dato il bisogno, può grav are la m ano, ma anche, sinché d u ra la attuale legislazione sulla proprietà fondiaria, per i rap p o rti che corrono tra i privati, i quali oggidì non pos sono, dove i catasti sono im perfetti o m ancano, es sere sicuri dei contratti che com piono.
Da parte nostra quindi appoggiam o, specialm ente p er queste considerazioni, il progetto di legge che tende a darci u n lavoro lento, laborioso e costoso, ma utile allo Stato ed al paese. In pari tem po però respingiam o tu tte le proposizioni che q ua o là sono sorte, per ottenere che si operi u n conguaglio prov visorio della im posta per il periodo, non breve, della com pilazione del nuovo catasto. E non occorre che diciam o le ragioni che ci spingono a non accettare queste proposte. U n conguaglio provvisorio tra con trib u e n te e contribuente sarebbe, tutti lo com pren dono, una cosa im possibile, poiché ad essere attuato richiederebbe u n lavoro altrettanto lungo e laborioso quanto la form azione del nuovo catasto. Un con guaglio tra C om une e Com une o tra com partim ento e com partim ento, non farebbe che ren d ere più gravi ancora m olte di quelle sperequazioni che oggi si la m entano p erchè, se aggravasse i com partim enti od i com uni oggi p iù leggerm ente colpiti, aggraverebbe in pari tem po quei contribuenti di questi com uni o com partim enti che, a paragone degli altri, sono più gravati oggidì ; - se sollevasse i com partim enti più gravati, rendereb b e, colla dim inuzione della entità della im posta, p iù stridenti assai i difetti che oggi si lam entano nella ripartizione tra proprietario e proprietario.
finito — e il bilancio non può ora sopportare senza c o m p en si, trasform azioni trib u tarie che risultino onerose.
A lcuno ha proposto che la percezione della im posta sui terren i si faccia come quella sulla richezza m obile e com e quella sui fabbricati per mezzo di denuncia , e i on sarem m o lontani dall’ accogliere questa proposta, se non ci si presentassero due ostacoli. Il p rim o sta nella contraddizione tra questo m u ta m ento di form a della percezione e la form azione di un nuovo catasto, il quale diventerebbe inutile o quasi, quando non servisse di base alla imposta. E com e, a nostro avviso, ragioni essenzialissim e di o r dine, di civiltà e di progresso im pongono la form a zione del catasto, non vorrem m o in nessun caso che diventasse u n 'o p era di secondaria im portanza e quindi potesse essere abbandonato anche a m età dello ope razioni com piute per rinnovarlo. ■— Il secondo sta nel pericolo a cui potrebbe essere esposto il bilancio con una radicale m utazione nel modo di percepire una im posta di tanta entità.
Piuttosto noi avrem m o voluto che il progetto di legge contenesse un articolo più radicale di quello (art. 19 ) pro posto dalla Com m issione sulla sovraim posta com unale. Q uell’articolo stabilisce che i Com uni durante il pe riodo di elaborazione del nuovo catasto, - venti anni - non possano o ltrepassare il lim ite legale nei centesim i di sovraim posta al di là della m isura raggiunta nel trieunio 1881-82-83. Abbiamo m olte volte in trattenuti i nostri lettori sulle sovraim poste com unali e provinciali, ed abbiam o sem pre cercato di dim ostrare quanto dannosa ed irrazionale fosse la soverchia libertà la sciata ai Comuni ed alle T ro v in c ie di sovraim porre. Noi avrem m o voluto elio ad d irittu ra si proibisse ad essi di oltrepassare il lim ite le g ale , pure accom pa gnando questa m isura da opportune cautele p er im pedire il disordine delle am m inistrazioni Com unali. Così, ad e s e m p io , avrem m o voluto che la leggo dicesse : entro cinque anni i Com uni dovranno rid u rre la sovrim posta al limito legale quando ro n provino di a v e r soddisfatto alle seguenti condizioni :
I o di aver ridotte le spese facoltative ad un settim o del totale delle spese effettive; 2° di aver portata la tassa di famiglia o di fuocatico o sul va lore locativo ad un decim o del totale delle entrate. S piegherem o ed illustrerem o in altro num ero questo nostro concetto, poiché ci pare che general m ente si trascuri di considerare la sovrim posta quale essa è, elem ento im portantissim o di sperequazione. Intanto ci piace di aver m anifestata chiaram ente la nostra opinione sopra il prim o punto del program m a finanziario dell’ on. Magliani, il progetto di legge per
il riordinam ento dell’ im posta fondiaria.
1 TRASPORTI FERROVIARI IM R M Z IO M U
In questi ultim i giorni presso la D irezione G ene rale della Società per l’esercizio della rete A driatica sono com inciate alcune conferenze tra i rappresentanti delle ferrovie A ustriache dello Stato e della S iidbahn e gli alti funzionari dell’A driatica p er stu diare i prelim inari onde ripristin are tra le ferrovie italiane e le austriache il servizio cum ulativo, che da molti anni era interro tto , e di risolvere alcune delle m oltissim e questioni che erano ancora pendenti tra quelle am m inistrazioni.
R iservandoci di d are in un prossim o articolo m aggiori ragguagli, possiamo intanto dire che in queste prehm inaii trattative tanto i rappresentanti delle Società estere che quelli delle italiane, h anno m ostrato scam bievolm ente di essere disposti ad in tendersi sul terreno della tutela dei singoli interessi, che devono sem pre essere conciliabili con quelli co m uni.
A quanto sappiam o argom ento di accurata discus sione così da una parte com e dal,’altra fu la rip ar tizione del traffico per i diversi valichi alpini in corrispondenza colle ferrovie austriache, ripartizione che servirà di base per il ripristino del servizio cu m ulativo e per la com pilazione delle tariffe dirette. A uguriam o che queste prim e discussioni condu cano sollecitam ente ad un accordo che tornerà v an taggioso al m ovim ento com m erciale di tutti e due i paesi. C hi,conosce il com m ercio e la sottigliezza colla quale oggidì esso fa tesoro di ogni più piccolo van tag gio per vin cere o stabilire una concorrenza, non può vedere se non con com piacenza che le am m inistra zioni colle quali l’ Italia ha tanti rapporti, sieno in buon accorilo colle ferrovie italiane, poiché ciò ren derà possibile lo studio, tanto da una parte che dal l’altra, di tutti quei mezzi che-valgono a sviluppare sem pre più il traffico internazionale. L ’ A u stria , la B o em ia, I’ U ngheria e la Penisola Balcanica sono m ercati nei quali l’ Italia ancora è penetrata assai poco per offrire i propri prodotti e dom andare gli altrui ; ogni passo che si faccia per agevolare il mo vim ento degli scam bi, non può essere che grande m ente utile per tutti , e noi speriam o che queste prim o conferenze portino felici risultati, così da ac crescere sem pre più tra l’ Italia c le regioni anzi detto una vivace corrispondenza di scam bi. È certo frattanto elio le A m m inistrazioni italiane ed estere si sono dim ostrate in questi giorni anim ate dalle m i gliori disposizioni.
IL LIM ITE MINIMO A L L E M ERCEDI
ED IL MASSIMO AI PROFITTI
T ratto tratto ci cade sott’ occhio qualche articolo di cronaca nel quale si racconta che la polizia ha condotto in arresto una fattucchiera che, nel secolo della locomotiva, del telegrafo e della luce elettrica, ha trovato ancora abbastanza gonzi che credano alla sua astrologia, che prestino fede alle pratiche m a giche, che rim angano agitati di gioia per l’oroscopo felice o di angoscia per l’oroscopo disgraziato. — Il racconto del cronista ò però di solito accom pagnalo da frasi ed osservazioni di m eraviglia per tanta igno ranza; nè mai ci accade di vedere u n giornale od una rivista m ettere in dubbio la scienza che ha resi sinonim i il fattucchiere, il m ago, l’astrologo col gabbam ondi.18 ottobre 18S5 L’ E C O N O M I S T A 663 E non sono solam ente quelli d ie , più ardili, senza
dare garanzia od avvallo, vanno prom ettendo a tutti i viventi la ricchezza ed il benessere ; non sono sola m ente quelli che inventano un sistem a per il quale 10 Stato può, abolendo tutte le im poste, raddoppiare le en tra te, triplicare le spese e ren d ere felici tutti i cittadini ; - non sono solam ente quelli che prom et tono la fine di ogni m ale quando si abolisca la pro prietà, la fam iglia, la legge, l’auto rità, la carcere ; - no ; tutti questi fattucchieri, m aghi, astrologhi della economia si giudicano per lo m eno illusi ed hanno scarsi adepti, faticosam ente raccolti, e dànno poco pensiero agli econom isti perchè, quasi generalm ente, finiscono a rendersi ridicoli.
Quelli che veram ente soffocano, ad u lteran o e mal trattano la econom ia sono persone dotte in questo o quel ram o dello scibile e, per questo appunto, giusta m ente stim ate ed apprezzate, alle quali però tratto tratto salta il ticchio di discutere di cose econom iche, senza che nem m eno passi loro pel capo di dom andare a sò stessi : - m a ne so qualche cosa io di econom ia ? - M a come va che questa scienza sia accessibile a tutti ad un tratto, m entre a tutte le altre scienze basta appena la vita di u n uom o ?
-E le m asse che sentono il celebre ingegnere A. 11 valente m arinaro B., il dotto latinista C, parlare alle turbe di salari, di profitti, di capitale, di inte resse, di questione sociale, di banche, di scam bi, di tariffe eec. ecc. non badano più che tanto e con facile elisione d ic o n o : - se quello è celebre, è va lente, è dotto, queste cose deve saperle. P rovasse un economista a rec arsi in un villaggio e dopo aver im parati a m ente alcuni nom i di m edicinali e di m alattie li cucisse assiem e per dim ostrare qualunque sproposito! S e la sua parola sarà facile, il suo dire sm agliante, il suo nom e noto, troverà accesso al letto di qualunque m alato ed indiscussa la fede sulla sua capacità di medico!
E d ecco che per mezzo di u n celebre ingegnere fa il giro dei giornali ed è diversam ente com m en tata una frase che vorrebbe essere una teoria econo m ica ed è orm ai dim ostrato con diecine di volum i da dotti specialisti, che essa è un solenne sproposito econom ico. L ’ on. B accarini in un recente discorso avrebbe detto :
« F inora io ho adoperate tutte le m ie povere « forze nel prep arare e m oltiplicare il lavoro; d’ora « in avanti, am ici m iei, ci converrà difenderlo dalle « insidie del monopolio, che sem pre più m inaccia « di spartire fra pochi il frutto delle fatiche di tutti.
« Ma intendiam oci bene, difenderlo non contro le « persone, ma contro i sistemi.
« Molti sono i mezzi da im piegarsi, ma per ora « accennerò a due soli, i quali non piaceranno a « coloro che sono nati a trem are di tutto, ma che « per noi anziché incentivi, sono preservativi di
« futuri com m ovim enti popolari. Essi sono: - limite
« minimo della mercede sudata, e limite massimo « della ricchezza speculata e non guadagnata ».
Ecco una frase che ha l’aspetto econom ico e che v arrebbe lo stesso che un m edico dicesse in un co mizio popolare : - abbasso le m alattie ; il Governo faccia un decreto nel quale fìssi il m inim o num ero dei sani ed il m assim o dei m alati.
L’ on. B accarini ha ragione quando invita a stu diare il m inim o della m ercede sudala ; m a legga tanti e tanti libri di economia e troverà orm ai dim o strato che la legge è im potente a fissare questo
m inim o e se osasse farlo, com e talvolta osò, i mali si raddoppierebbero, le piaghe sociali incancrenirebbero. L ’on. B accarini troverebbe nei sudati volum i che la scienza econom ica ha raccolti, quali vie delicate, indirette e lentam ente efficaci una società può seguire p er raggiu n g ere il fine altam ente um anitario di far alzare il m inim o dei salari. E l’on. Baccarini pure troverebbe in quelle pagine di scienza, che il fissare
il limite massimo alla ricchezza speculata e noti guadagnata condurrebbe precisam ente all’ opposto
risultato, e rid u rre b b e al lim ite zero la m ercede sudata.
Pensi I’ on. Baccarini ad una leggo la quale di cesse all’ industriale : — voi avete per otto, dieci, venti anni avventurato il vostro patrim onio in una intrapresa ; — avete pagati i vostri operai anche quando nullo era il profitto che ricavaste dalla pro d u zio n e; — im piegaste il vostro o l’ altrui capitale p er vincere la co n c o rre n za, per superare difficoltà im previste, per conquistare m ercati dove prim a altri esercitavano il m onopolio; — finalm ente siete riuscito vincitore, ed oggi com inciate a riavere il capitale im piegato, com inciate ad avere il com penso del rischio a cui andaste incontro, un po’ p iù avesse p erdurata la lotta ed eravate vinto e p erd u to ; — ma io vi proibisco di riguadagnare il vostro patrim onio, o vi proibisco di accrescerlo ; non voglio che abbiate un vantaggio pari al pericolo al quale vi siete esposto; pongo dei lim iti alla vittoria che vi siete procurata con tanto sacrifizio.... Oggi la vostra im presa co rre senza fatica, dunque basta... voi guadagnate senza sudo re....
Ecco la legge che propone 1’ on. B accarini. Tizio ha 20 mila lire di capitale; ap re un negozio e per sei, se tte , dieci anni lotta giorno per giorno onde form arsi la c lie n te la ; cento volte lo spettro del fal lim ento gli stà dinanzi; cento volte sente prossim a la liquidazione e le 20 mila lire e l’onore di n e goziante perduti, finalm ente il negozio si avvia e le 20 mila lire rendono il 15, il 20 per cento.... l’on. Baccarini entra in negozio e dice : — voi gua dagnate senza s u d a re ; vi porto via il 10, il 15 per cento del vostro reddito ! —
Ma se a noi, avezzi a leggero e m editare i noiosi volum i degli econom isti dottrinari, fosse venuto il p ru rito di fare u n assioma idraulico sul m odo di governare l’A dige od il Pò per im pedirne le inondazioni, che cosa ci avrebbe detto Fon. Baccarini ? — Probabil m ente ci avrebbe invitati a studiare l’abbici dell’id ra u lica, ,nello studio della quale egli ha consum ati tanti anni e colla quale ha m ietuti tanti allori. — E non vo rreb b e credere l’on. B accarini che inverso, ma egualm ente categorico e concludente, potrebbe essere il nostro invito ? —
E se, corne^ crediam o, Fon. B accarini è uomo di d’ingegno, dirà certo che abbiam o ragione, poiché nulla al m ondo autorizza a credere che i problem i econom ici sieno più facili degli idraulici ! A nzi.... è a credere il contrario.
Però ci conforta il vedere che periodici, nei quali notoriam ente scrivono socialisti della cattedra come, ad esem pio, l'Opinione, non pensando che le teorie dell’ on. B accarini sono la applicazione della S tato
LI REVISIONE OLILI TARIFFI BILE t L'IEBLTiP
B enché non abbia enunciato tutti ¡ gravam i ra m m entati dalla relazione che colpiscono l’agricoltura per opera del G overno, dei com uni e delle provincie, pure ho detto dei principali, e ora dovrei dire dei benefizi c h e a codesti danni si contrappongono. Questi, a p are r m io, si riducono a poca cosa, se si eccettua la m aggior facilità ed econom ia nei trasporti delle d errate dovute alle ferrovie, ai tram w a y , alle nuove strade carreggiabili aperte negli ultim i anni. Le esposizioni agricole favorite dal governo e dalle rap presentanze locali, le scuole d ’ ag rico ltu ra, i poderi m odelli, i concorsi per m acchine agricole, gli inco raggiam enti dati all’ istruzione agraria, certo sono utili, ma a parer m io e di m olti, più di tutto que sto gioverebbe all’agricoltura un alleviam ento delle im poste che la aggravano. La com m issione della quale studiam o la relazione, ha riconosciuto elio attualm ente l’agricoltura, p er stare a livello del pro gresso, ha d’uopo di m aggiori capitali che per ¡’ad dietro, non soltanto per la coltura intensiva, ma anche p er quella estensiva. E m ancano invece i capitali non solo, m a sono dim inuiti i proventi dei conduttori dei fondi, aum entandosi al tem po stesso le spese di produzione. L e m ercedi dei lavoranti, aum entate specialm ente col corso forzoso della carta, non sono poi dim inuite dopo l’ abolizione del corso forzoso : anzi, com e ho già avuto l’ occasione di esporre altre volte nell ’Economista, i lavoranti in parecchi luoghi chiedono nuovi aum enti di m ercede. I concim i chim ici e le m acchine agricole esigono pure un m aggior im piego di capitali nelle terre, com e lo esigono pure la trasform azione agraria che sostituisce parzialm ente I’ allevam ento del bestiam e alla coltura dei cereali nell’alta Italia, e nella bassa l’allevam ento nelle stalle che succede a quello brado.U na parte im portantissim a della relazione è quella che esam ina 1’ aum ento e il decrem ento delle p rin cipali produzioni.
L a produzione dei bozzoli, lo constata la relazione, è dim inuita ed è dim inuito pure il prezzo dei bozzoli. È dim inuito il prodotto generale del riso, come ne è dim inuito il prodotto per ettaro.
La coltivazione del grano, m algrado la desiderata, m a non sem pre possibile, trasform azione sopra ci tata, è in condizioni d ’aum ento, sia per la quantità del prodotto che p er l’ estensione della superficie coltivala, ma pu r troppo ciò non rappresenta grande aum ento di ricchezza, stante il prezzo bassissim o dei cereali.
È pure aum entata la produzione del vino, com e lo è in m isura assai grande l’esportazione, ed anche l’im portazione.
È però da notarsi che l’esportazione spesso rico r data dei nostri vini, è dovuta specialm ente a una causa la quale è vicina a ce ssa re : alla filossera cioè che devastò i vigneti francesi, onde bisogna sperare che i produttori italiani avranno profittato del tem po f a vorevole per cercare nuovi m ercati al loro vino, poiché quando la F ran cia avrà rinnovato i suoi v i gneti , cesserà in g ran parte la richiesta che quel paese fa dei nostri v in i; ed è a sperarsi secondo le
') Vedi Economista N. 597
leggi delle probabilità che alla cessazione di tale r i chiesta non corrisponderanno vendem m ie così scarse quanto quelle dell’ 8 4 e che la filossera e la pero-
nospera che già com inciano a invadere i nostri v i
gneti potranno essere vinte.
Ciò che può accadere per i nostri vini di fronte alla F ran cia é già accaduto pel nostro bestiam e : è quasi com pletam ente cessata la richiesta che ne veniva d’oltre Cenisio e che per alcuni anni arricchì gli allevatori italiani. Non solo è dim inuita l’espor tazione ma la relazione constata che non si sono c e r cati o trovati altri sbocchi, poiché è dim inuita la p r o duzione.
È in aum ento l’ esportazione dei form aggi e del b u rro e ciò sarebbe assai consolante se non fosse aum entata pure la im portazione dei formaggi esteri.
S i è sviluppata e va conquistando nuovi m ercati l’esportazione de! pollam e, delle uova, degli erbaggi, ma in questa stessa rivista ho già detto in altra oc casione che se questo genere d’ industria agricola può arricc h ire alcuni in d iv id u i, non può con sid e rarsi come un com penso neppure approssim ativo ai danni provenienti dal rinvilio dei cereali.
Benché la relazione dia a vedere l’im portanza elio per l’agricoltura italiana ha il prezzo del grano e benché essa intenda quanto la coltivazione frum en taria sia poco rim u n eratrice, e com e sia forte la con correnza dei grani esteri, essa conclude con lo scon sigliare i dazi protettori o com pensatori, ed è pure avversa alla scala m obile dei dazi. La com missiono ha fiducia che il m assim o rinvilio del grano sia orm ai raggiunto e che difficilm ente esso abbia a d u ra re nelle condizioni d’ora. A queste conclusioni l’ha guidata un esam e accuratissim o delle condizioni nelle quali in A m erica e nellTndie ha luogo la produzione del grano. T roppo lontano mi condurrebbe l’esporre anche brevem ente i dati e le considerazioni sulle quali si è basala la com m issione. E ssa nega l’efficacia dei dazi protettori, anche perchè tem e che essi per rap presaglia abbiano a portare un rincaro del ferro, delle m acchine agrarie, dei coloniali e d’altre m erci oggetto di consum o e uso degli agricoltori. A q ue sto proposito la relazione ricorda, onde avvalorare la sua opinione, alcune parole dette da Cavour nel 1857.
T aluno forse potrà m uover dubbio sulla conside- derazione espressa nella relazione che una o più an nate di ottim o raccolto di grano che si facciano in Italia, possano p ro d u rre il basso prezzo frustrando così lo scopo del dazio protettore che si fosse vo luto m ettere ; infatti coloro che chiedono dazi pro tettori, intendono assicurarsi u n equo com penso, il q ja le nelle annate di ottim o raccolto si può avere anche se i prezzi non sono alti, la quantità com pen sando allora il danno del poco costo.
Non è aliar m io , lo r ip e to , il dare un giudizio sulle conclusioni alle quali è giunta la com m issione. Ciò che mi è lecito constatare è lo studio e la com petenza im piegata dal relatore nel suo ufficio E ciò che agli occhi miei dà im portanza al lavoro dell’on. L am pertico è l’aver esso messo in luce senza prevenzioni o p re g iu d iz i, senza esagerazioni ottim i ste o pessim iste le gravissim e condizioni nelle quali trovasi oggi l’ agricoltura italiana. Ha constatato fra 1’ altro danni e ingiustizie cui è possibile rip a ra re e che una volta sì splendidam ente accertate devono es sere riparate.
18 ottobre 1885 L ’ E C O N O M I S T A 665 altri con m aggior com petenza della mia e in modo
più com pleto la faccia c o n o sc e re , sm in u zzan d o la, agli agricoltori italiani : e spero elle così sminuzzata potrà, essere conosciuta anche da quei non pochi fra i nostri legislatori cui pare sovercliia fatica lo studio necessario per intendere alm eno le più im portanti questioni che essi sono chiam ati a decidere.
Ro b e r t o Co r n i a n i.
RIVISTA ECONOMICA
I dazi di entrata sui grani in Italia e la relazione dell'on. Lampertico — La questione monetaria agli
Stati Uniti d’America e il congresso dei banchieri di Chicago — Il movimento della popolazione di Londra.
La questione agraria, sia considerata sotto l’aspetto strettam ente econom ico sia sotto l’aspetto tecnico, ri chiam a continuam ente l’attenzione degli studiosi. Ogni paese versa invero in condizioni ag rarie alquanto difficili che danno pretesto ai protezionisti di addi tare la concorrenza estera quale causa del m alessere dell’ industria agricola, per tra rn e la illazione che è necessario rico rrere nuovam ente alle arrugginite e viete arm i dei dazi protettori. Contro questa politi ca restrittiva la economia liberale non ha mai cessato di com battere, e per ciò che riguarda l’Economista, possiam o constatare con soddisfazione che non è venuto mai m eno al proprio com pito. Oggi gli stessi economisti vaganti tra sistem i opposti, gli eclettici di ogni paese e d’ogni scuola, sono costretti a riconoscere che la politica doganale protettiva, alm eno per l’ag ri coltura, è u n assurdo troppo costoso perchè possa ac- 'cordarsi agli stessi am ici. E noi ci affrettiam o a ra c
cogliere qui una recentissim a m anifestazione contro i i dazi sui grani in Italia, che contrasta com pletam ento co’ voti espressi in questi giorni al Congresso agrario di B uda-P est. La Com missione d’inchiesta p er la r e visione della tariffa doganale ha testé pubblicata la relazione dell’on. F . Lam pertico sulla parte agraria. Q uesto studio intorno al quale vien riferito in altra parte del giornale, viene a una conclusione la quale a parte, alcune prem esse che non possiamo accet ta re non occorre diciam o quanta soddisfazione ci abbia recata. Il relatore dichiara che la Com m issione non può in v e ru n modo consigliare un aum ento di dazio sull’ introduzione del g ran o e che nella p re sente condizione di cose, propone non si porti alte razione nelle tariffe dei prodotti ag ra ri che hanno costituito oggetto della relazione, vale a dire pel grano e pel riso. A questo voto finale l’on. R elatore è giunto attraverso lo studio ampio e m inuzioso delle odierne condizioni agricole m ondiali e dopo aver accurata m ente studiata la questione della concorrenza estera. R iguardo alla quale giova riferire succintam ente le considerazioni dell’ on. Lam pertico. V iene anzitutto la concorrenza degli Stati U niti, aggravata dal r i basso dei noli e dalle cattive stagioni in E uropa. Le più recenti indagini dim ostrano tuttavia com e le c o n dizioni econom iche che nel periodo 1 870-1880 diedero così rapido e vigoroso im pulso alla produzione ed alla esportazione dei cereali negli S tati U niti, non continuarono ad agire colla stessa forza ed intensità nel periodo successivo al 1880. Le vaste e fertili
estensioni di terreno libero da occupazione e facil m ente arabile, vanno rapidam ente restringendosi co sicché l’occupazione e la coltivazione già sono a rri vate al lim ite della zona m ontagnosa o arida. Nella m aggior parte degli Stati U niti si va operando una grande trasform azione agraria coll’ abbandono del- i’agricoltura estensiva. L e notizie più autorevoli con cordano poi nell’attestare che il basso prezzo a cui scese il grano nell’autunno del 1884, produsse anche agli S tati U niti gravi lam enti e indusse gli agricol tori a restrin g ere la superficie sem inata a grano. Dato invece l'incentivo di prezzi più alti è pressoché illi m itata la quantità di grano che gli Stati Uniti p o trebbero ancora p ro d u rre ed esportare. E perciò si deve con g ran d e cura guardarsi da tutto quello che artificialm ente creando prezzi alti, susciterebbe una nuova e più perniciosa concorrenza in confronto di quella che dentro un certo periodo di tempo neces sariam ente si liquida. V iene in seconda linea la con coerenza dell’India intorno alla quale l’on. R elatore avverte che m entre la produzione del grano nell’India è a^sai ristretta in rapporto alla popolazione, ai prezzi attuali le esportazioni di grano si fanno in condi zione piuttosto difficili, nè vi ò una regolarità da far tem ere un danno persistente. Del resto finora le im portazioni di grano dall’A m erica e dall’ India in Italia sono assai lim itate. N oi ci rallegriam o che il voto di questa Com m issione sia venuto a suffra gare quanto l’economia liberale, in nom e degli inte ressi generali, non ha mai cessato di afferm are, e vogliamo sperare eh’ esso v a rrà a far desistere la esigue falange dei protezionisti ag rari dal ritentare in P arlam ento una prova destinata ad essere assolu tam ente infruttuosa.
vrebbe essere im m ediatam ente sospesa e restare inattiva fino a che un accordo internazionale delle principali nazioni com m erciali darà assicurazione so stanziale circa al fu tu ro rapporto tra l’ oro e l’ ar gento. Q uesto accordo internazionale è ora invocato da più parti e recentem ente la Norddeutsche Allgemeine
Zeitung, discorrendo delle deliberazioni prese a Colonia
dall’U nione centrale degli industriali tedeschi, la quale rig u ard o al nostro argom ento non appoggiò la ri chiesta dei protezionisti agrari di ristabilire il bim e tallism o, avvertì che è adatto in u tile parlare di bim e tallism o per la G erm ania, finché l’ Inghilterra m an te rrà il m onom etalism o. La questione m onetaria ha il carattere di internazionale, richiedendo la sua so lu zione un accorilo coll’Inghilterra, la quale ha sem pre la m assim a parte negli scam bi internazionali. Ed è questo il caposaldo per m uovere alla soluzione della questione m onetaria che sino dal 1882 fu accolto dal Congresso di Colonia e elio ancor oggi il principale rappresentante del bim etallism o, il prof. L exis, m an tiene integralm ente. S icché la form ula adottata è ora riassunta dalla stam pa tedesca nelle p a ro le : keine
Doppelwährung ohne England.
T ornando alla questione dell’argento il com pro messo del W a rn e r di cui parlam m o in una prece dente Divista, ò stato pubblicato nel frattem po dal
New York Herald e continua a sollevare vivissim a
opposizione e non m ono caloroso appoggio. E sso in sostanza, com e vedem m o già, tende a fare d elT eso ro am ericano 1’ acquirente dei prodotti delle m iniere argentifere, m ediante la em issione di certificati da parte del T esoro contro l’argento depositato e pel valore che ha l’ argento sul m ercato. Ne viene che n el l’ipotesi, punto im probabile, di un ribasso nel prezzo dell’argento ciascuno terrebbe i certificati anziché scam biarli contro argento e il T esoro sarebbe così costretto a ten er in deposito ingenti som m e d’a r gento deprezzato, senza possibilità di disfarsene. La circolazione degli Stati U niti col com prom esso del W a rn e r sarebbe viziata talm ente che non pochi re putano m iglioro il Bland Act, dacché quest’ ultim o, se ren d e obbligatoria la coniazione di 24 m ilioni di dollari all’anno, pone un freno e im pedisce la illi m itata coniazione, m entre col nuovo sistem a l’em is sione dei certificati sarebbe illim itata, a tutto bene ficio dei produttori d ’argento. E gli organi più a u to revoli della stam pa ritengono giustam ente che il modo m igliore da seguirsi sia la sospensione in co n dizionata della coniazione dell’argento, in attesa d i un accordo generale s u ll’argom ento. Q uanto all’accordo internazionale com pleto... ci vuol m olto buon volere soltanto per pensarci.
Da una m em oria (paper) presentata alla S ta ti-
stical Society da M r. P rice W illiam desum iam o le
seguenti notizie sul m ovim ento della popolazione di L ondra dal principio del secolo. La superficie a t tuale della vasta m etropoli è di 7 4 ,7 2 7 acri, non com preso lo spazio occupato dalle acque. Nel 1801 questa superficie com prendeva 9 5 8 ,8 6 3 abitanti, — un po’ m eno di 13 abit. per acre. D opo quaran ta anni la popolazione era raddoppiata e nel 1871 era q u a d ruplicata. Ora invece la proporzione dell’aum ento è alquanto scem ata. Si produce un d uplice m ovim ento, corrispondente I’ uno alla forza cen trip eta se si con sidera L ondra e la provincia, l’ altro alla forza cen trifuga se non si considera che la capitale
isolata-m ente. Infatti la facilità delle coisolata-m unicazioni attira a Londra quelli delle provincie e gli stran ieri, ma d’altra parte spinge gli abitanti dei quartieri centrali eccessivam ente popolati, a spargersi nei quartieri eccentrici. Nel 1801 vi erano 13 abit. per acre. Nel 1881 ve ne erano 51 nello stesso sp a zio ; ma le variazioni non sono av v en u te però ovunque nella stessa proporzione. Così per citare l’ esem pio più saliente, la city , il nocciolo della grande m etropoli, aveva nel 1801 una popolazione di 1 2 8 ,8 3 3 abit. ossia 1 92,86 per acre. Nel 1851 si incontra il m as sim o di 193,31 raggiunto dopo variazioni nei due se n si; dal 1851 in poi la dim inuzione fu costante e rapida, l'acre non conteneva più che 1 60,75 abit. nel 1 8 0 1 , 1 14,75 nel 1871 e 7 7 , oltre il 1881. In ciascuno dei periodi decennali dal 1821 al 1881 i cen sim enti hanno accertato i seguenti increm enti percen tuali nella popolazione di L ondra 1 8 ,7 8 ,; 1 7 ,7 3 ; 21,24, 1 8 ,7 0 ; 17 ,0 6 e 1 7 ,2 8 0 /o . I m assim i si trovano nel 1821 e 1851 ; il prim o sem bra corri spondere al ristabilim ento generale della p a c e ; l’al tro alla costruzione delle prim e ferrovie e alla prosperità com m ercialo, che fu la conseguenza d el l’abolizione dell’ im poste sull'im portazione dei cereali.
IL MOVIMENTO SÜLLE LINEE DELLA SOCIETÀ
la N a v ig a z io n e G e n e ra le I t a l i a n a
18 ottobre 1885 L ’ E C O N O M I S T A 667 Passando alla im portazione essa fa nel 2° sem e
stre 1 8 8 5 -8 4 sulle linee transoceaniche di 00111439,570 del peso di chilog. 22,153,331 aventi u n valore com m erciale di L. 1 1 ,871,270, il trasporto del bestiam e fu assolutam ente nullo som m ando a sole L . 2 5 0 ; quello del num erario fu invece di L. 1 ,7 3 8 ,0 5 5 : — in tutto ascese a L . 1 3 ,6 0 9 ,5 7 5 . 11 m ovim ento sulle linee internazionali o più precisam ente per mezzo delle agenzie internazionali del M editerraneo fu di colli 1,676,294 del peso di chilog. 114,963,982 per un valore di L. 1 0 1 ,5 4 8 ,2 2 4 alla quale cifra ag giunto il bestiam e (Lire 2 5 6 ,8 7 6 ) e il num erario (L ire 2 9 5 ,8 5 4 ) si ha un totale di L. 1 09,080,934. L e agenzie italiane all’estero e all’interno hanno com plessivam ente im portato per L. 2 5 4 ,6 5 7 ,9 5 6 con una dim inuzione di oltre 1 7 ,0 0 0 lire sui dati del periodo corrispondente dell’anno anteriore. Il m o v i m ento dei passeggieri fu di 2,878 negli scali tran so ceanici, di 1 8 ,798 negli scali esteri m editerranei e 8 6 ,6 7 6 negli scali interni ; cifre le quali son tutte in dim inuzione in confronto di quelle del 2° sem e stre 1 8 8 2 -8 3 . Istituendo ora un confronto tra il se m estre a cui il volum e si riferisce e il sem estre an tecedente abbiam o i seguenti risu lta ti:
Merci 1° sem estre 1883 8 4 .. L . 410,044,946
» 2° » » 382,965,266
D ifferenza.. L . 27,079,680 P asseggieri 1° sem estre 1883-84 N. 170,391
» 2° » > » 122,896
D iffe re n za .. N. 47,495 Dalle cifre qui riportate si vede che il confronto non è favorevole al sem estre di cui dem m o i risul tati. S e non che la differenza in meno del valore com plessivo delle m erci rappresenta effettivam ente un m inore lavoro com piuto dalla Società nella in dustria dei trasporti ; quella, pure in m eno, nel nu m ero dei passeggieri, afferm a il com pilatore di questa statistica, è invece consueta e direm o natu rale es sendo fatto costante e sem pre verificatosi che nei prim i sei m esi dell’anno l’affluenza dei passeggieri sia notevolm ente m inore che nei sei mesi successivi. A nche nella speciale categoria del bestiam e, dobbiam o n otare una dim inuzione. Q uesta p er altro, m entre è ragguardevole nel num ero dei capi trasportati che è di 10,432 contro 20,107 del se m e stre 'p re c e d e n te , risulta lieve nell’am m ontare del loro valore, essendo di L. 1,358,731 contro 1 ,4 5 5 ,2 4 9 il che dim ostra dim inuiti i trasporti di bestiam e m inuto, cresciuti invece quelli di bestiam e grosso. P e r ultim o vi è da rilevare un aum ento abbastanza sensibile nel tra sporto del n um erario che da L. 2 7 ,3 5 4 ,0 6 0 è sa lito a L. 4 2 ,4 1 7 ,6 7 6 presentando quindi una diffe renza di L. 1 5 ,0 6 3 ,6 1 6 in più del sem estre p re cedente.
Q uesti sono i dati che si possono ricavare da un breve esam e della volum inosa Statistica com pilata dalla Navigazione generale. Dobbiam o aggiungere subito che questa statistica rien tra nella categoria di quelle che abbiam o più volle criticate p er la loro non buona redazione. A nche in questa m ancano gli opportuni confronti, non si trovano indicate le cifre totali delle im portazioni ed esportazioni dei prodotti .com piute dalla Società, nonché quelle utili avvertenze e con siderazioni che possono istru ire sull’andam ento dei nostri scam bi. È necessario che nella prossim a sta
tistica siano introdotti non pochi m iglioram enti e sia di guida al com pilatore il concetto di fornire non u na congerie di dati, m a uno studio accurato e ra- ' gionato del m ovim ento com m erciale, affidato in sì gran parte alla solerzia ed all’opera illum inata della N avigazione G enerale italiana.
N utriam o fiducia che questi nostri appunti saranno accolti favorevolm ente dalla D irezione generale, tanto più che essi m irano ad avvantaggiare la stessa so cietà, la quale m eglio edotta dell’andam ento dei pro pri affari, potrà provvedere con m aggiore sollecitu dine all’interesse del paese. Un fatto recentissim o ci dà anzi la prova palm are del bisogno che ha la Navi
gazione generale, di conoscere meglio i propri inte
ressi per non lasciarsi prevenire da a ltri; intendiam o riferirci alla notizia data dai giornali che il Consiglio di am m inistrazione del Lloyd au stro -u n g a ric o ha de liberato di far toccare ai p ro p ri p iroscafi, destinati pel nuovo servizio da T rieste a Calcutta, il porto di M assaua. Il Fremdenblalt di V ienna si è anzi affret
tato a far n otare al com m ercio austriaco che con ciò gli è offerta l’occasione di en tra re in com unicazioni com m erciali coll’ A bissinia, colla Scioa e coi Gallas ed aggiunge : « 1’ A ustria-U ngheria im porta fino ad ora in M assaua soltanto z u c c h e ro , farine e b irra (12 mila bottiglie circa all’ anno) ; però la esporta zione dell’A u stria-U n g h eria p er l’A bissinia in gene rale potrebbe diventare ancora p iù grande se i m er canti austriaci e ungheresi spedissero colà specchi e vetrerie, che ora si m andano da V enezia, nonché saponi, candele di sego e fiam m iferi. Siccom e poi i dazi a M assaua sono ancora prelevati dagli egiziani, le m erci che entròno od escono devono pagare perciò il dazio ad valorem dell’otto p er cento. L ’Italia, la F ran cia, la S pagna, T In g h ilte rra hanno Consolali a Massaua J). » Certo niente di meglio che il Lloyd faccia scalo a M assaua e contribuisca allo sviluppo com m erciale di quel p o rto ; ma ci pare che questa deliberazione del Lloyd presa subito dopo che la Na vigazione G enerale ha desistilo dall’approdare a Mas saua, acquisti perciò stesso una gravità veram ente ec cezionale. Com e m ai, la N avigazione G enerale, sussidiata tanto largam ente dallo Stato, non trova utile di con tin u a re a far scalo a M assaua e sostenere le perdite lievi e inevitabili alm eno sul principio, e una com pagnia s tra n ie ra , più avveduta e più sperim entata s’ affretta ad occupare il porlo lasciato libero senza che il G overno, il quale pur sussidia con oltre IO m ilioni la società nazionale, trovi nulla a rid ire? Non farem o recrim inazioni, nè ce ne la g n erem o ; ma se agli uom ini che in altri tem pi erano alla tèsta delle principali società del paese sono successi non m eno valenti ed esp erti a m m in istra to ri, pregherem o che nell’ interesse del paese, la Navigazione generale renda note le cause della stran a deliberazione e se essa fu precipitata, vorrem m o si vedesse, se non sia il caso di rito rn are sulla deliberazione presa e, non ostante qualche sacrifizio, ripristin are la ferm ata a M assaua.
Piaggio ad A m m inistratore capo del Com partim ento di Genova ei fa sp erare che sarà presto introdotto q ual che m iglioram ento nell’andam ento di questa società. Ben disse infatti il cav. Piaggio nella sua lettera di retta ai capi di servizio che l’unico obbiettivo della detta società dev’ essere la prosperità della m arina nazionale e del com m ercio italiano, il quale ha diritto di attendere da essa tutte le possibili facilitazioni. Noi facciamo voti che le nobili ed assennate parole del cav. P iaggio siano presto conferm ate dai fatti, e la sua esperienza e valentia personale ci affidano che da parte sua nulla lascierà di intentato a questo scopo.
I PRODOTTI DELLE FERROVIE ITALIANE
nel luglio 1885
Il nuovo assetto dato in Italia alle strad e ferrate colla legge 27 ap rile 188 5 doveva necessariam ente recare alcune m odificazioni nella redazione, dei pro dotti delle ferrovie che m ensilm ente è fatta a cura della D irezione g enerale delle strad e ferrate, presso il M inistero dei lavori pubblici. B ipartite le linee fer ro v iarie di proprietà dello S tato fra tre società sono dati ora i prodotti quali risultano dai conti presentati dalle am m inistrazioni ferroviarie, della rete m editer ranea , della rete adriatica e di quella siculo, più i prodotti delle ferrovie venete, sa rd e e diverse.
Ecco gli introiti avvenuti nel luglio p. p. confrontati con quelli avuti nel periodo corrispondente del 1884.
1885 1884 Differenza R ete M ed iterran ea. .L .
» A d riatica... » S icu la... F erro v ie V en ete... » S a rd e ... » D iv erse... 9,186,410) 7,628,850 16,038,793 701,191) 90,565 100,499 133,218 123.464 559,620 498,554 4 - 1, 477,158 — 9,934 + 9,754 *4- 61,066 Totale g enerale L. 18,299,354 16,761,310 *+- 1,538,044
Nel luglio dell’ anno co rren te vi fu ad u n q u e un m iglioram ento sensibile di L. 1 ,5 3 8 ,0 4 4 per tutte le ferrovie, fatta eccezione delle ferrovie venete.
Non è possibile di fare confronti tra i prodotti delle tre roti nel luglio p. p. con quelli del luglio 1884, stante il nuovo ordinam ento, pel quale l’esercizio di linee prim a distinte è ora affidato cum ulativam ente all’una od all’altra società. Il prodotto chilom etrico fu nel luglio di quest’anno in aum ento in m edia di L. 62, essendo salito da L . 1711 a L . 1773. P rese singolarm ente aum entarono i prodotti chilom etrici delle tre reti adriatica, m editerranea e sicula e delle ferrovie sarde; dim inuirono quelli delle ferrovie venete e diverse.
Com inciando dal I o luglio p. p. il nuovo ordina m ento ferroviario, non viene indicato ora nè il pro dotto lordo dal principio dell’ anno in corso a tutto il mese di luglio, nè il prodotto chilom etrico, e nei prossim i prospetti queste cifre v erran n o date p re n dendo p er punto di partenza il I o luglio.
Il prodotto generale avuto nel luglio del corrente anno e quello del periodo corrispondente del 188 4 si decom ponevano nella loro totalità nei seguenti ele m enti : 1884 1885 Differenza V iaggiatori. . . 6,853,980 7,829,037 + 975,057 Bagagli... Merci a grande 297. 530 362, 527 - f 64,997 velocità... Merci a piccola 1,587,897 1,600,400 + 12,503 velocità... 7, 927,193 0,433. 013 + 506,720 Introiti diversi. 94,710 73,477 — 21,233 16,761,310 18,200,354 — ---R isulta che vi fu un aum ento per ciascuno dei singoli elem enti, eccetto che pei prodotti diversi.
Alla fine del luglio la lunghezza assoluta delle linee era di 1 0 ,449 chilom etri con un aum ento di chilo m etri 538 rispetto ai 9911 chilom . del luglio 1884. Q uanto alla lunghezza m edia di esercizio fu di chi lom etri 10,319 con un aum ento di chil. 323. Dal 1° luglio al 31 detto furono aperti all’esercizio chi lom etri 49, cioè la linea Foggia-M anfredonia (chil. 36), la N ola-B ajano (11 chil.), la Ponte di N ossa-P o n te della Selva (chil. 2).
LE IMPOSTE IN FRANCIA
La situazione finanziaria della F ra n cia presenta una im portanza sem pre m aggiore per lo svolgim ento sia politico che econom ico di quel paese. N iun dubbio che i tim ori di nuovi aggravi causati dalla politica coloniale avventurosa e dal grande in c re m ento della burocrazia, hanno seriam ente iulluito sulle recenti elezioni politiche, riescile al prim o s c ru tinio favorevoli ai conservatori. P u re in questi ul tim i mesi il com m ercio e le finanze della F ran cia presentano sensibile m iglioram ento e pel prim o ci riferiam o a quanto dicem m o in uno degli ultim i nnm eri. Oggi i prodotti delle im poste nello scorso settem bre, ci offrono l’occasione di constatare il se condo m iglioram ento. Le im poste infatti gittarono 2 m ilioni e mezzo in più, rispetto al periodo c o rri spondente del 18 8 4 . L ’aum ento avrebbe raggiunto i 5 milioni senza alcune dim inuzioni verificatesi nei proventi delle tasse di registro, sui vini e nelle contribuzioni indirette. Così ad esem pio nel settem b re 18841a tassa di registro aveva dato 3 7 ,1 0 0 ,0 0 0 fr. nel m ese scorso diede 3 5 ,8 0 0 ,0 0 0 fr. Q uesta rid u zione viene attribuita principalm ente alla dim inuzione delle vendite di im m obili. L a febbre della specula zione che si era m anifestata qualche anno fa a Pa rigi e nelle principali città della F rancia è scom parsa a poco a poco. Gli zuccheri diedero una m aggiore entrata di 2 ,3 0 0 ,0 0 0 ; le poste ed i telegrafi hanno dato 1 5 ,3 0 0 ,0 0 0 fr. con un aum ento d i '2 m ilio n i; le dogane fruttarono 25 m ilioni con lieve aum ento. In com plesso le im poste ind irette gittarono nel set tem bre 1 9 3 ,5 3 9 ,0 0 0 e poiché la m aggior entrata era già pei prim i otto m esi dell’anno di 2 ,6 2 4 ,0 0 0 ora am m onta a oltre 5 m ilioni. P e r altro questi im portanti risu ltati messi di confronto alle previsioni del bilancio cangiano subito di colore ; nel settem b re vi fu una m inore entrata di 2 ,3 0 5 ,0 0 0 rispetto alle previsioni e nei 9 m esi essa am m onta a 1 9 ,8 9 1 ,0 0 0 franchi.18 ottobre 1885 L ’ E C O N O M I S T A 669 nel settem bre 1881 furono di 2 8 6 ,0 0 0 fr., la m i
nore entrata avuta nei mesi precedenti scende così a 181 ,5 0 0 fr.
F inalm ente le tasse dirette e quelle assim ilate furono introitate per fr. 5 8 7 ,1 6 3 ,0 0 0 m entre gli otto decim i scaduti al 3 0 settem bre rappresentavano fr. 5 1 8 ,9 0 1 ,3 0 0 ; i versam enti anticipati furono dun q ue per fr. 6 8 ,5 5 9 ,6 0 0 il che proverebbe quanto sia infondata la pretesa rovina dei contribuenti. P erò le spese di percezione pei 9 prim i mesi sono in aum ento e da 719,500 fr. salirono a 812,100.
Concludendo vi è senza dubbio un m iglioram ento nelle finanze francesi ma rispetto alle necessità con tinue ancora troppo lieve ; di più è degno di nota com e gli introiti siano sem pre inferiori alle previ sioni del bilancio. È giustizia riconoscere che in F rancia si segue un sistem a b en diverso da quello adottato in Italia dove si tengono le previsioni entro lim iti tanto ragionevoli che i fatti di regola le su perano ; m entre in F ran cia nelle cifre preventivate c’è molto del fantastico e del problem atico, et pour
cause.
IL COMMERCIO DI TRIPOLI
È stato pubblicato il rapporto consolare sullo stato econom ico di T ripoli du ran te il 1881. Resulta da quel rapporto che nell’ anno decorso en trarono nel porto di T ripoli 5 1 0 navi, con un carico di 12 5 ,5 0 7 tonnellate. Delle dette navi, 225 erano a vapore e 285 a vela. L’Italia vi figura con 80 bastim enti a vapore e 16 a vela, e con un carico com plessivo di 5 3 ,5 6 0 tonnellate.
Ne uscirono 3 01, di cui 215 a vapore e con un carico di tonn. 151,366. L ’Italia vi partecipò con 80 vapori e 8 navi a vela d’una portata totale di ton nellate 51,3 1 8 .
O ltre a ciò vi entrarono 127 navi vuote e ne usci
rono vuote, 303. »
Il valore totale della im portazione si calcola a lire 1 3,052,160; quello dell'esportaz. a L. 11 ,1 2 0 ,8 2 0 .
In confronto all’anno precedente dim inuirono l’im- portaz. di L . 2 ,7 1 6 ,2 5 0 e la esportaz. di L. 2 ,3 0 3 ,2 1 2 , e ciò perchè fu m inore la im portazione di m anifatture di cotone e di lana, di olio e di lana non lavata, e fu m inore la esportazione di peune di stru z z o , di sparto e di orzo.
L ’Italia occupa nell’im portazione il secondo posto fra le P o te n z e , venendo subito dopo l’ In g h ilte rra , com e risulta da questo quadro :
Im p o rtazio n e Esportazione Inghilterra...L. 6,418,958 5,891,800 Italia.. . . ---» 1,549,090 168,700 Francia... » 1,403,820 4,241,020 Belgio... » 534,000 — Austr.e Germania » 126,400 — T u rch ia... » 1,199,400 485,700 B engazi... » 165,400 215,600 Tunisi... » 1,344,400 342^800 Alessandria... » 119,200 — M alta... » 64,000 75,200 America... ¡> 127,000 — T o ta le .... L. 13,052,460 11,420,820 L’Italia v ’im portò m erci di lana e di cotone, ta vole di le g n o , m urali e mezzi m u r a li, navi g ran d i
e piccole, m onili, passam ani d ’oro e di argento, m erci di s e ta , seta g reggia, v etreria e c rista lle ria , vasel lam e fine e com une, riso, catram e, corallo fine e co m une, am bra, indaco, agata, benzoino, vino, carboni di legna, carta di diverse qualità e conterie.
Le esportazioni p e r l’Italia consisterono in sparto, penne di struzzo, pelli di capra e cuoi, orzo e ferro vecchio.
L’INDUSTRIA ITALIANA IN AMERICA
Il nostro viceconsole nell’ U ru g u a y signor Carlo N agar ha inviato al G overno un rapporto sul com m ercio, P industria e la navigazione italiana n el l’U ruguay.
Il rapporto dice che il rapido e progressivo svi luppo dell’ attività in Italia negli ultim i anni, trovò un eco negli italiani residenti in quel paese, p e r il quale ebbero ad avvantaggiarsi nelle loro in d u strie e nei loro com m erci.
L ’ in d u stria italiana occupa infatti nell’ U ru g u a y una parte assai im portante. E ssa vi è rappresentata dal grandioso m ulino del sig. L uigi Podestà, della m agnifica distilleria dei sigg. C orradi e Carboni, dai m ulini dei sigg. De L uccbi, P eirano, C avajani e S anguinetti, dall’ opificio di calzoleria dei fratelli M arexiano, e dalla fabbrica di carte del sig. Cal cagno, che si dice che fra qualche tem po sarà suf ficiente a provvedere di q u est’articolo tutto lo Stato U ruguajano.
A nche la navigazione italiana vi ha preso uno sviluppo non indifferente avendo le nostre com pagnie di navigazione aum entato in quei paraggi il loro naviglio con le navi più grandi e più celeri che traversano l’Oceano ed avendo destinato un m aggior num ero di piroscafi p er la linea del R io della Piata.
In conclusione il com m ercio italiano d’ im porta zione e di esportazione vi è divenuto assai piu attivo, e lascia sp erare che anderà sem pre più prosperando m ercè l’im pulso che va ogni giorno ricevendo dal l’opera della C am era di com m ercio italiana, prim a istituzione di un tal genere all’ estero. E poiché abbiam o ram m entato questa C am era siam o lieti di constatare che essa in poco più di un anno di vita ha com piuto im portanti lavori form ulando statuti e regolam enti, trattando questioni di tariffe doganali, po nendosi in com unicazione con le rappresentanze com m erciali del Regno, ricevendo cam pioni dei prodotti itaiiani, inviando cam pioni di quel paese, pronun ziando arb itrati in controversie com m erciali, e final m ente statuendo la bim ensile pubblicazione di un a c cu rato bollettino.
L e cifre seguenti indicano le variazioni avvenute nel sem estre 1885 rispetto al periodo corrispondente del 1881.
1 8 8 5 1 8 8 4 — R ubli —
Introiti doganali. . . . 52,719,361 52,067,856 Differ, in più nel 1885
Esportazione
Oggetti alimentari . . 177,974,000 Prodotti naturali e ma
terie necessarie allo
indùstrie... 93,988,000 Animali... 5,883,000 Oggetti fabbricati . . 3,406,000 Totale delle merci 281,251,000 Diffcr. in meno nel 1885
651,505 175,662,000 112.424.000 7.086.000 3.954.000 299.126.000 Importazione 2,872,000 45,794,000 68,740,000 170,413,000 193,000 55,756,000 Oggetti alimentari . .
Prodotti naturali e ma terie necessarie alle industrie. 126,099,000 Anim ali. 347,000
Oggetti fabbricati . . 44,623,000
Totale delle merci 216,863,000 295,102,000 Differ. in meno nel 1885 78,239,000 Oro e argento in monete
e verghe ... 4,206,000 3,177,000 Differ. in meno per il 1885 1,129,000
LE CASSE POSTALI DI RISPARMIO
La D irezione G enerale delle P oste ha pubblicato il resoconto som m ario delle operazioni delle Gasse di risparm io postali a tulio luglio 1883.
I depositi eseguiti nel detto m ese am m ontarono a L. 1 3 ,0 01,122.97 m entre i rimborsi som m arono a L. 9 ,7 0 7 ,6 0 3 .3 2 , lasciando così una rim anenza di L. 5 ,2 9 3 ,8 1 9 .7 5 . Nel m ese precedente cioè nel giugno i depositi avevano superato i rim borsi soltanto di L . 3 0 3 ,751.20.
Nei m esi precedenti dell’anno in corso i depositi erano stati di L. 7 3 ,6 2 8 ,8 8 9 .6 5 con una rimanenza attiva di fronte ai rimborsi di L. 15,527 ,1 8 8 .4 5 .
Dal 187 6 epoca in cui vennero is titu ite le casse di risparm io postali a tutto decem bre 18 8 4 i depositi am m ontarono a L. 5 0 4 ,9 2 0 ,4 7 3 .9 6 a cui, aggiunti gli in teressi capitalizzati in L. 14 ,7 0 3 ,7 9 4 .0 8 ne resulta una som m a com plessiva di depositi per L . 5 1 9 ,6 2 4 ,2 6 8 .0 4 ; dalla quale detratti i rimborsi p e r L . 3 7 1 ,2 7 9 ,3 6 7 .1 0 rim angono L. 1 4 8 ,5 4 4 ,9 0 0 .9 4 . E aggiungendo a q u e st' ultim a cifra la rimanenza dei prim i sette mesi del 188 5 i depositi esistenti rappresentano u n totale generale di L. 1 6 9 ,1 6 5 ,9 0 9 .1 4 .
R apporto al m ovim ento dei libretti ecco i resultati som m ari :
Em essi
R im asti E s tin ti accesi
Nel mese di luglio 1885 N. 21,051 8,610 12,441 Nei mesi precedenti del
l ’anno in corso...» 157,943 40,837 117,106 Dal 1876 a tutto il 1884 » 1,172,141 206,260 1,015,328 Per cui rimangono libretti accesi... N. 1,144,875
BULLETTINO DELLE BAiNCHE POPOLAR!
(S itu azio n i al 80 settem bre 1885)
Banca popolare cooperativa di Nola. — Capitale
versato L . 3 9 ,8 7 5 ; R iserva L. 1 ,9 0 8 ; Conti c o r renti L. 1 2 ,5 3 2 ; Portafoglio L. 3 1 ,5 7 6 ; C rediti L. 2 3 ,1 0 7 ; Rendite del corrente esercizio L. 721 ; Spese L. 9 9 .
Banca del Popolo di Certaldo. — C apitale v e r
sato L . 4 0 ,0 0 0 ; Riserva L. 6 ,5 0 4 ; Conti correnti e risparm io L. 1 1 2 ,9 6 3 ; Portafoglio L. 15 6 ,3 3 9 ; Sof ferenze L . 3 ,6 3 8 ; D ebitori diversi L. 1 6 ,0 5 2 ; E n trate L. 7 ,3 9 2 ; Spese L. 4,520.
Banca Mutua Popolare di Verona. — Capitalo
versato L. 3 6 6 ,5 5 2 ; Riserva L. 3 4 ,7 6 8 ; Conti cor renti L. 2 ,5 5 9 ,9 2 7 ; Portafoglio L. 2 ,4 3 7 ,8 3 6 ; Cre diti L. 32 8 ,3 7 5 ; A nticipazioni L. 1 6 ,2 9 8 ; Fondi pub blici L. 3 10,074; Stabili 4 2 ,2 0 5 ; Rendite L. 149,808; Spese L . 96,257.
Banca di depositi e prestiti in S. Sofìa. — Capi
tale versato L. 1 1 3 ,0 5 0 ; R iserva L. 2 3 ,6 9 0 ¡C o n ti correnti L. 3 8 ,5 3 0 ; R isparm io L . 1 0 1 ,9 0 9 ; C redi tori diversi L. 1 0 ,4 0 4 ; B uoni fruttiferi L. 123,169; Portafoglio L. 2 8 9 ,5 1 7 ; F ondi pubblici L. 5 5 ,1 3 8 ; D ebitori divers. L. 4 8 ,0 9 6 ; Soilerenze L . 580; E n trate L . 1 8 ,0 6 8 ; S pese L. 3,022.
Banca Popolare Cooperativa di Savignano di Ro magna. — C apitale versalo L . 1 0 0 ,0 0 0 ; Riserva
L . 3 9 ,6 9 0 ; Conti eorrenti L . 3 0 2 ,3 5 8 ; R isparm io L . 1 0 5 ,1 7 7 ; Portafoglio L. 3 6 7 ,6 5 7 ; V alori diversi L. 4 7 ,1 2 5 ; D ebitori div ersi L . 72,231 ; Sofferenze L. 1 3 ,8 7 7 ; Stabili L. 1 6 ,2 2 8 ; R endite L . 3 2 ,8 7 5 ; Spese L. 15,166.
Banca popolare di Vicenza. — Capitale versalo
L. 1 ,0 1 9 ,1 9 0 ; R iserv a L . 5 6 1 ,0 7 3 ; Conti correnti, risparm i e buoni fruttiferi L. 6 ,5 5 4 ,4 4 2 ; Portafoglio L. 5 ,2 2 7 ,2 4 8 ; Anticipazioni L. 1 10,453; V alori p u b blici L . 3 ,9 4 0 ,9 5 7 ; Mutui ipotecari L. 252,537 ; Delti a Comuni L. 1 0 5 ,0 9 6 ; Beni stabili L. 71,088; Sofferenze L. 2 6 ,3 5 6 ; E n trate L. 3 1 4 ,7 8 9 ; Spese L. 176,827.
Banca Cooperativa di Molfetta. — C apitale v e r
sato L. 1 1 7 ,6 9 8 ; R iserva L. 2 5 ,5 4 0 ; R isparm io L. 2 8 8 ,1 8 3 ; Buoni fruttiferi L. 1 5 1 ,2 2 8 ; C reditori diversi L. 7 8 ,789 ; Portafoglio L. 5 4 8 ,9 6 0 ; V alori pubblici L. 6 9 ,4 5 1 ; D ebitori diversi L. 3 1 ,4 5 9 ; Sofferenze L. 2 ,6 2 6 ; R endita L. 3 8 ,3 9 0 ; Spese L . 21,780.
N O T IZ IE F IN A N Z IA R IE
Situazioni ielle banche ii emissione italiane
Banca Nazionale Italiana
30 settem bre / Cassa e riserva L.261,205,000 -f-l Portafog-f-lio---- » 343,804,000 ' Anticipazioni.. » 71,613,000 -j-O ro ... » 187,843,000 + A rgento...» 21,096,000 -f-I C apitale... » 150,000,000 ) Massa di rispet. » 35,742,000 ') Circolazione... » 546,742,000 f Altri deb. a vista» 53,000,000
18 ottobre 1885 L ’ E C O N O M I S T A 671
Banca Nazionale Toscana
i Cassa e riserva. L. .... 'Portafoglio... » ''llIVl Anticipazioni... » O ro ... » (Argento... » /C a p ita le ... » Massa di rispetto » ¿Circolazione.. . . » (Altri debiti a vista »
+ 30 settem bre 31.336.000 37.449.000 6,066,000 15.073.000 3.373.000 30,000, 000 3.342.000 64.331.000 4- 470,026 - f differenza 1,496,000 220,000 53.000 15.000 170,000 2, 262,000 30, 026 Banco di Sicilia
Cassa e ris rva . L. Portafoglio . . . . Anticipazioni .. C apitale... Massa di rispeto Circolazione. ,. Altri debiti a vista
20 settem bre 27.228.000 33. 169,000 7,345,000 12,000,000 3,000,000 41.383.000 29.742.000 differenza — 4,087.000 + 1,712,000 + 93,000 557,000 239, 000
Situazioni delle Banche di emissione estere.
Banca di Francia 15 ottobre differenza (incasso metall.S010 | ’^ ? ’^2 ,0 0 0 - 7,202,000 Attivo < ( argento 1,097,183,000 — 3,109,000 Portafoglio... 658,595,000 - f 23,695,000 (.Anticipazioni... 448,521,000 2,103,000 , (Circolazione... 2,852,527,000 4- 46,029,000 PaéSIVO Conti corr dolo Stato. 162,912,000 — 4,637,000 ( » deiprivati 332,381,000 — 14,542,000 Banca d’Inghilterra 15 ottobre differenza ; Incasso metallico St. 21,546,000 -f- 81,000 Portafoglio... 22,126,000 — 153,000 [ Riserva totale... 12,158,000 -f- 442,000 , (Circolazione... 25,138,000 — 371,000 PaSSMjConti corr. dello Stato 3,751,000 — 1,872,000
( » » dei privati 31,220,000 - f 1,553,000
Banca di Spagna
10 ottobre differenza
, Incasso metallico Pesetas 167,603,000 —13 266,000 ! Portafoglio... 737,785,000 -¡-18,183,000 ìtlvnl Circolazione... 446,182,000 + 5,086,000 ’""“l Conti correnti e depos. 285,681,000 — 1,301,000
Banca Austro-Ungherese
7 ottobre diffeienza
( Incasso met. Fior.199,088,000 + 58,101 AttlVO J Portafoglio... 118,628,000 + 4,660,000 ( Anticipazioni. . . 26,308,800 288,900 PnrànS Circolazione---- 351,423,000 4- 2,839,000 ueòiiuj Conti C01.x.enti., 85,832,000 -f- 83,800
Banca nazionale del Belgio
8 ottobre differenza
(Incasso metall.Fr. 90,720,000 — 1,882,000 (Portafoglio... 287,691,000 — 4,557,000
Circolazione... 339,266,000 4- 2,167,000 ( Conti correnti.. . 169,026,000 — 9,606,000
Banca Imperiale Germanica
m
7 ottobre differenza
' Incasso metal. Marchi 563,458,000 -|- 5,589,000 Portafoglio... 409,834,000 — 10,590,000 .Anticipazioni... 59,761,000 — 8,944,000
Circolazione.. . .
Conti correnti .. 803.139.000 — 20,497,000210.187.000 + 4,512,000
Banche associate di Nuova York.
10 ottobre differenza
Incasso metall. Doli. 108, 500,000 -}- 1,400,000 Portai, e anticipaz. 331,900,000 -(- 1,100,000 Legai tenders... 28,500,000 — 2,200,000 (Circolazione... 9,900,000 — — (Conti conve dep. 387,300,000 + 1,900,000
Banca dei Paesi Bassi
10 ottobre differenza (Incasso metall. Fr.141,057,000 — 643,000 {Portafoglio... 40,186,000 + 1,027,000 (Anticipazioni.... 41,995,000 — 395,000 (Circolazione... 191,693,000 + 2,526,000 (Conti correnti... 14,246,000 — 2,605,000 I l corso fo rz a to in G re c ia . — La odierna situa zione politica rispetto agli affari d’O riente ha spinto la G recia ad adottare il corso forzoso, onde avere mezzi pecuniari disponibili. Il G overno ha conchiuso colla Banca Nazionale della G recia una convenzione secondo la quale essa si obbliga ad anticipargli 12 m ilioni di dram m e in oro e 12 m ilioni di dram m e in valuta cartacea contro l’interesse dell’ 1 per cento, e la facoltà di portare la circolazione a 72 milioni di dram m e. U n sim ile accordo fu poi conchiuso colla Banca Jonica, la quale" possiede il privilegio di em is sione per le isole Jonie. Alle precedenti condizioni la Banca Jonica accorda al G overno greco un pre stito di 2 m ilioni di dram m e in oro e 2 milioni di valuta cartacea, contro la concessione di em ettere 12 milioni di dram m e. A nche la Banca epiro-tessa- lica, la quale ha anticipato al G overno 1 ,8 0 0 ,0 0 0 dr., aum enterà coll’introduzione del corso forzato la sua circolazione cartacea.
L a m o n e ta d iv is io n a rla in I ta l ia . — Il riparto della som m a di 1 7 0 m ilioni in m oneta divisionaria, di cui all’ articolo 14 della Convenzione m onetaria 5 novem bre 1878, venne modificato nel seguente modo :
L. 05 milioni in pozzi da L. 2
» 75 id . » 1
» 3 0 id. » 0 ,5 0