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Annali della Fondazione Luigi Einaudi Volume 40 Anno 2006

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(1)

ANNALI

della

FONDAZIONE

LUIGI EINAUDI

XL-2006

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ANNALI

della

FONDAZIONE

LUIGI EINAUDI

XL-2006

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INDICE DEL VOLUME

PARTE I - C R O N A C H E D E L L A F O N D A Z I O N E

I . MARCELLO CARMAGNANI, Relazione per l'anno 2006 pag. xi

II. Le persone » xxv

III. Bandi di concorso » XXXIII

PARTE II - SAGGI

PIER GIORGIO ZUNINO, Il «fascismo degli idealisti» alla caduta

del regime: Gioacchino Volpe e le radici della politica estera

fascista » 3

MARTINA G. VIARENGO, Why did European countries increase

compulsory schooling after the second world war? » 43

PASQUALE D'APICE, The real sick man of Europe? New

measure-ments of Italian productivity through superlative and exact

index numbers » 89

ALBERTO GIORDANO, Liberalismi a confronto: John Stuart Mill e

Luigi Einaudi » 137

PAOLO SILVESTRI, Il buongoverno nel pensiero di Einaudi e

Mo-sca: tra governo della legge e governo degli uomini » 157

VINCENZO SORELLA, Storie d'Italia settecentesche: il Delle

(10)

ANTONELLA RANCAN, Democrazia e mercato. I limiti del discorso

economico secondo Mazzini pag. 245

MARCO MONDINI, Le sentinelle della memoria. I monumenti ai

Caduti e la costruzione della rimembranza nell'Italia nord

orientale (1919-1939) » 273

DAVIDE GRASSI, I sistemi politici in America Latina: tra

consoli-damento della democrazia e crisi sociale » 295

MARCO MARIANO - Duccio SACCHI, La costruzione della rete

consolare sarda nelle Americhe (1813-1860) » 327

PARTE III - TESTI E DOCUMENTI

FRANCESCO TUCCARI, Un inedito michelsiano. La Relazione

sul-l'America del 1927 » 371

DAVIDE CADEDDU, Einaudi recensore (inedito ed edito) di Olivetti » 399

IRENE GADDO, 'Cold War Warriors': Hugh Trevor-Roper e il

(11)

I.

(12)
(13)

I. R E L A Z I O N E P E R L ' A N N O 2 0 0 6

Premessa

Nel 2006 la Fondazione Luigi Einaudi, seppur con economie di bilan-cio che ne hanno condizionato il raggio d'azione, ha mantenuto e, in alcuni casi, rinnovato il proprio intervento nel sostegno alla formazione di nuove generazioni di studiosi, nell'arricchimento della biblioteca, nella conserva-zione e nell'ordinamento dei fondi archivistici, garantendo nel contempo agli utenti la migliore fruibilità delle strutture.

Ad appesantire la già non facile situazione economica, una recente nor-mativa che recepisce una direttiva dell'Unione Europea ha imposto un in-tervento non prorogabile sulle dotazioni dell'impiantistica antincendio, rendendo obbligatorio lo spostamento a tale fine di significative risorse fi-nanziarie.

Se complessivamente il gettito del finanziamento è rimasto costante, si può facilmente osservare come l'intervento pubblico (amministrazione cen-trale ed enti locali) sia in percentuale diminuito a fronte di un maggior so-stegno da parte del comparto privato (fondazioni bancarie e private).

Gli enti sowenzionatori si sono dimostrati consapevoli dell'importanza e del valore scientifico delle attività di questa Fondazione, la quale non le-sinerà alcuno sforzo per accrescere ulteriormente i servizi destinati al vasto pubblico degli studiosi.

(14)

Il 9 luglio 2006 è mancato all'età di novantuno anni Sergio Steve. Pro-fessore di Scienza delle finanze, economista di fama internazionale, accade-mico dei Lincei, fu presidente della Società italiana degli economisti; con Mario Einaudi e Luigi Firpo fu promotore della Fondazione Einaudi e fece parte del Comitato scientifico dal 1965 al 1970. Nel 2003 pubblicò sugli «Annali» un intenso ricordo di Piero Sraffa.

La Fondazione lo ricorda con riconoscenza.

1 . L A B I B L I O T E C A E L ' A R C H I V I O

1.1. La Biblioteca

Nel corso dell'anno, la biblioteca ha avuto un numero di visitatori so-stanzialmente in linea con quello dell'anno precedente (circa 6.000 presen-ze); il dato si conferma anche per quanto concerne il numero dei prestiti interni di volumi e riviste che si attesta sulle 20.000 unità.

Accanto al lavoro di catalogazione ordinario relativo alle nuove opere acquisite, sta proseguendo in fasi successive il programma di informatizza-zione del precedente catalogo cartaceo per quanto attiene ai titoli posseduti fino il 1992, anno in cui è stata avviata la catalogazione in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) delle nuove accessioni. Essendosi concluso l'anno scorso il progetto relativo ai libri moderni, si continua il recupero delle sca-tole contenenti opuscoli (opere con meno di 150 pagine) e in particolare la catalogazione informatizzata dei circa 13.000 opuscoli appartenuti a Luigi Einaudi, di cui già si è detto più ampiamente lo scorso anno. Di questo fon-do sono oggi disponibili per la consultazione oltre 9.000 unità.

(15)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XIII

Il lavoro di informadzzazione è stato realizzato dal 1998 attraverso il ricorso a personale esterno senza rapporto di lavoro subordinato ed è stato effettuato con i consueti criteri. Sono state perciò utilizzate le norme

RICA (Regole Italiane di Catalogazione per Autori) dettate dall'ICCU, gli ISBD(M) e la Guida alla catalogazione in SBN: libro moderno. Per quanto

riguarda il catalogo dei soggetti ci si è attenuti alle regole stabilite dal

Sog-gettano per i cataloghi delle Biblioteche italiane, edito a cura della Biblioteca

Nazionale Centrale di Firenze. Le schede bibliografiche così ottenute sono state poi immesse nella rete informatica nazionale SBN, stampate e inserite nel catalogo cartaceo a disposizione degli utenti della Fondazione.

Complessivamente nel corso del 2006 sono stati catalogati 11.732 titoli (cfr. S B N P R O D U Z I O N E , Monitoraggio mensile attività gestionale delle bi-blioteche).

Per quanto attiene alle nuove acquisizioni, il dato di bilancio pari a cir-ca € 240.000,00 ha consentito all'Ente di mantenere costante il livello delle nuove accessioni: in merito si può notare che, in presenza di una flessione dei volumi ricevuti in omaggio, si è avuto un notevole aumento del dato relativo agli acquisti.

Acquisizione volumi 1 , , 2006 1810 1 2 , 1670 f t t 2005 1653 29 1700 T 2004 1536 110 2362 f • I _ 2003 1033 62 3111 1 2002 f — 1519 3 H 3450 • /

• Acquisti • Antiquariato • Cambi/Omaggi

Importanti acquisizioni sono state fatte nel settore dell'antiquariato che hanno consentito un notevole arricchimento della sezione 'libri rari' della biblioteca. Diamo qui di seguito l'elenco dei volumi: E . R I C O T T I , Breve sto-ria d'Europa e specialmente d'Italia: dall'anno 476 al 1878, 13. ed., Torino,

(16)

posi-two del sapere, Napoli, P. Ruggiano e figlio, 1 8 9 5 ; C . ZANICHELLI

ROBER-TI, Storia e speranze: pensieri di Carlo Zanichelli Roberti, 2. ed., Reggio Emilia, Tip. dig. Bertani success.re Davolio, 1 8 8 2 ; E. SERNICOLI, I delin-quenti dell'anarchia, 1894-1899: nuovo studio storico e politico, Roma,

Voghera, 1 8 9 9 ; C. TODESCHI, Saggi di agricoltura, manifatture, e commer-cio, coli'applicazione di essi al vantaggio del dominio pontificio dedicati al-la santità di Nostro Signore Clemente XIV, Roma, Arcangelo Casaletti, 1 7 7 0 ; G. CARNAZZA A M A R I , Sull'equilibrio politico degli stati: discorso inaugurale pronunziato per l'apertura degli studii della R. Università di Ca-tania, anno 1867-68, CaCa-tania, Stab. tip. di C. Galatola, 1 8 6 8 ; ASSOCIAZIO-NE AGRARIA [ T O R I N O ] , Statuto organico per l'associazione agraria stabilita in Torino per l'incremento dell'agricoltura e delle arti ed industrie...,

To-rino, Chirio e Mina, 1 8 4 2 ; G. BRIANO, Le tasse ed il popolo piemontese,

Torino, Tip. economica diretta da Barera, 1 8 5 7 ; A. C O S T A , L'amministra-zione del Ministero Cavour: discorso pronunciato..., Torino,Tipografia

ere-di Botta, 1857; L'usura: commenti sulla legge Cavour che autorizza la

li-bertà degli interessi del denaro considerato come mercanzia: dedicato alle Società operaie del Regno d'Italia, Stradella, G. Perea, 1872 (iniziali

del-l'A. in calce alla pref.: « B . C . professore»); G.D. CAROSIO, La Reale Socie-tà orto-agricola del Piemonte e le esposizioni agrarie tenutesi in Torino dal 1831 al 1880: cenni storici..., Torino, Stabilimento artistico-letterario, 1 8 8 0 .

Pur in presenza dei sempre crescenti costi di abbonamento e dell'anco-ra poco diffuso utilizzo della consultazione on-line delle riviste, la Fonda-zione Luigi Einaudi ha costantemente aggiornato il numero dei periodici in corso tra italiani e stranieri; la contrazione è sostanzialmente dovuta al dato fisiologico concernente le testate che nel giro di qualche annata cessa-no la pubblicazione.

(17)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XV Periodici 2 0 0 0 - , / 1 8 0 0 -/ fZj 4=7 1 6 0 0 -/ 1400 -/ 1 2 0 0 -/ 1 0 0 0 - / 8 0 0 -m m 6 0 0 -/

L

L IL

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4 0 0 -2 0 0 -/ A cz

!

-£Z <=

1

R 0 -2 0 0 -2 2 0 0 3 2004 2005 2006 Terminate 1715 1769 1804 1843 1869 Bilanci 275 275 247 247 247 Straniere 661 643 620 618 607 Italiane 480 447 444 434 428

Infine segnaliamo che, grazie al progetto della B.D.I. (Biblioteca Digi-tale Italiana), è stata approvata per il 2007 la digitalizzazione di alcune delle più importanti opere economiche, italiane e straniere in traduzione italiana, pubblicate nel corso del XVIII secolo.

Il progetto prevede una prima fase relativa alla catalogazione in SBN delle opere antiche individuate (incarico affidato a due collaboratrici ester-ne) e una seconda fase relativa alla digitalizzazione di circa 56.000 pagine, che risulteranno successivamente disponibili all'utenza tramite il portale della Biblioteca Digitale Piemontese. Nel 2006 si è dato inizio alla fase ri-guardante la scelta delle opere e la relativa catalogazione.

1.2. L'Archivio

Nel corso del 2006 l'archivio storico, come di consueto, ha messo a di-sposizione degli studiosi i fondi catalogati e svolto i propri compiti istitu-zionali: custodia delle carte, ordinamento e catalogazione di nuovi fondi, redazione delle pubblicazioni della Fondazione.

(18)

Nel corso dell'anno è proseguita la schedatura del fondo Giovanni Busino: le carte sono state catalogate fino ai corrispondenti il cui cognome inizia con la lettera U. Quando la schedatura sarà terminata si dovrà pro-cedere ad una revisione completa.

Nel periodo considerato inoltre si sono registrate nuove donazioni di carte di importante valore storico e documentario.

Nuove accessioni:

Fondo Luigi Einaudi

Tramite la dr. Giandomenica Becchio sono state acquisite le copie di 2 lettere di Luigi Einaudi a Luigi Albertini conservate all'archivio del «Cor-riere della sera» e a noi mancanti (25-1-1917 e 3-1-1923), oltre ad una let-tera di Einaudi alla redazione del «Corriere» del 1905.

Tramite la dr. Daniela Giaconi sono pervenute due lettere di Einaudi e materiale relativo provenienti dal Fondo Salandra conservato presso la Bi-blioteca Bonghi di Lucerà (materiale non riproducibile).

Il dr. Ercole Camurani ci ha inviato del materiale einaudiano conserva-to tra le carte di Vitconserva-torio Emanuele Orlando dell'Archivio Centrale dello Stato e nel Fondo Ruini della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (materiale non riproducibile).

Fondo Roberto Michels

Il dr. Federico Trocini ci ha inviato la copia di un articolo di Michels, a noi mancante: Froletarischer Patriotismus, pubblicato il 5 aprile 1907 su «Arbeiter Zeitung».

Fondo Francesco Saverio Nitti

Tramite Ercole Camurani sono pervenute all'archivio le copie di 6 let-tere di Nitti a Vittorio Emanuele Orlando conservate all'Archivio Centrale dello Stato (Carte Orlando).

Fondo Luca Pietromarchi

(19)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XVII Fondo Varia

CARTE FILADELFO INSOLERA

Nel corso dell'anno è stato catalogato con inventario sommario un piccolo fondo intitolato a Filadelfo Insolera (1880-1955), professore di Matematica finanziaria all'Università di Torino. Le carte, donate dal fi-glio, prof. Italo, sono state divise in 3 sezioni: scritti manoscritti autogra-fi, corrispondenza e documenti. Nella prima sezione sono conservati qua-derni e appunti di lezioni; nella sezione corrispondenza, tra gli altri, è custodito il carteggio tra Insolera, direttore con Salvatore Ortu-Carboni del periodico «Giornale di matematica finanziaria», e le Messaggerie Ita-liane.

CARTE G I A N G I A C O M O M I G O N E

Nel corso dell'anno il prof. Gian Giacomo Migone ha donato all'archi-vio una seconda franche di sue carte. Si tratta di materiali di lavoro raccolti in vari archivi e biblioteche italiani e americani (37 dossiers) che vanno ad aggiungersi ai 53 dossiers di carte già acquisite nel 2005. Esiste un inven-tario sommario delle carte e il fondo è consultabile.

La conservazione dei fondi esistenti

Nel 2006 è continuato il lavoro di digitalizzazione delle carte d'archi-vio, iniziato nel 2001, il cui scopo finale è salvaguardare dal degrado e dal-la distruzione i documenti originali che sono per lo più manoscritti, tal-volta più o meno logori e comunque soggetti all'usura del tempo: al termine di tutta questa complessa operazione di scansione lo studioso po-trà consultare le carte d'archivio su supporto informatico, senza toccare gli originali. Proprio a tale scopo in archivio è stata recentemente appron-tata una seconda postazione di computer per la consultazione del mate-riale da CD.

La digitalizzazione del fondo Einaudi, sezione Corrispondenza, iniziata nel 2004, è proseguita per tutto l'anno con due operatori: dalla lettera C (Castagnoli) alla E (Eidgenòssische Steuerverwaltung); dalla lettera T (To-pi) alla R (Repaci). Si sono così ottenuti in totale 27 CD. Il programma con-tinuerà anche nel 2007.

Supplemento alla Bibliografia di Luigi Einaudi

(20)

Bibliografia degli scritti di Luigi Einaudi, finalizzata alla messa on line sia del

testo originario sia del Supplemento scaturito dalla revisione. La

Bibliogra-fia, curata da Luigi Firpo e pubblicata nel 1971, raccoglie 3819 schede

bi-bliografiche di scritti einaudiani; dal 1971 ad oggi si sono accumulate circa 1500 schede relative a nuovi titoli, ristampe e completamenti. Il lavoro di controllo e catalogazione delle schede che comporranno il supplemento è stato affidato di recente (febbraio 2007) a un ricercatore assunto a termine che lavorerà sotto la guida del personale dell'archivio e la supervisione scientifica del dr. Paolo Soddu.

2 . L E PUBBLICAZIONI

Nell'autunno del 2006 è stato pubblicato il volume 39 degli «Annali», stampato e distribuito dalla Casa editrice Leo S. Olschki di Firenze (pp. XLI-386). Diamo qui di seguito il piano dell'opera:

Parte I. CRONACHE DELLA FONDAZIONE

I. MARCELLO CARMAGNANI, Relazione per l'anno 2003

II. Le persone III. Bandi di concorso Parte II. SAGGI

GIOVANNI BUSINO, Un modello d'erudizione e d'acribia filologica. L'edizione delle opere economiche d'Auguste e Léon Walras.

CHIARA DANIELA PRONZATO, Motherhood and labour market participation in Europe.

SILVIA CALBI, La cooperazione economica decentrata tra l'Unione Europea e l'Ame-rica Latina. Il programma AL-Invest.

FRANCESCA LIDIA VIANO, Passaggio a Cornell. Thorstein Veblen e gli esordi della storiografia americana.

ELENA SARDO, Infanzia e adolescenza di Luigi Einaudi tra Carrù e Savona. SERGIO D'ONGHIA, Giovanni Carano Donvito meridionalista e liberale.

DANIELA MURACA, Fra antistalinismo e guerra fredda: il pensiero di Angelo Tasca negli scritti del dopoguerra.

RICCARDO FORTE, Il colpo diStato del 1973 in Cile nel contesto politico-culturale dei militari latinoamericani.

Parte I I I . TESTI E DOCUMENTI

Gioacchino Volpe e Walter Maturi. Lettere 1926-1961, a cura di Pier Giorgio Zu-nino.

(21)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XIX

Gli indici di tutti i volumi di «Annali», pubblicati dal 1967 (voi. I) ad oggi (voi. 39), sono stati recentemente immessi nel sito della Fondazione dove possono essere agevolmente consultati.

3 . L ' A P P O G G I O AI GIOVANI

Pur in presenza di un ridotto budget complessivo per le spese correnti, la Fondazione Luigi Einaudi ha determinato un importo pressoché corri-spondente a quello dell'anno precedente per quanto riguarda l'erogazione delle borse di studio assegnate tramite concorso.

Come si potrà desumere dall'elenco dei beneficiari di ausilio finanziario per l'anno 2006, riportato qui di seguito, gli assegnatari svolgono le ricer-che in sedi di primario rilievo accademico e scientifico.

Nominativo Argomento della ricerca Sede

Emiliano ALESSANDRI Le origini dell Atlantismo: ideolo-gia e geopolitica nella formazione della Comunità Nord Atlantica

USA, UK

Laura ANSELMI Le cause socio economiche del

lavo-ro minorile Oxford

Chiara CANTA I mercati regolamentati Tolosa

Mauro CASELLI The e f f e c t s of trade liheralisation

on the poorer in Argentina Cambridge UK

Filippo CHIOCCHETTI Forme della divulgazione storica in Italia tra Otto e Novecento Italia

Pasquale D'APICE Commercio internazionale e svilup- University of

po sostenibile British Columbia

po sostenibile

(Vancouver)

Carlotta L'ebraismo italiano nell'età libera- Italia

FERRARA DEGLI UBERTI le, famiglia e nazione

Irene GADDO Storia, idee, soggettività. Una

bio-grafia di Hugh Trevor-Roper Italia, UK

Ugur Namik KUCUK Economia delle istituzioni e dei

mercati finanziari Italia

Federica LIBERINI Politica fiscale ed investimenti in

infrastrutture Warwick

Paolo MELINDI-GHINI Life cycle comsumption in an aging

world: an explanation of the rela-tionshiop between health risks and individuai behaviours

(22)

Nominativo Argomento della ricerca Sede

Silvia MENDOLIA Marriage stability, educational choi- University of

ces and job loss New South Wales,

Australia

Marco MONDINI La guerra nella cultura dell'Europa Italia, Francia

contemporanea: immagini e rappre- e UK sentazioni del conflitto tra Gran Bretagna, Erancia e Italia dalla pri-ma guerra mondiale al secondo do-poguerra

Paola MONTI La flessibilità nel mercato del lavoro University College

of London

Claudia NERI Sovereign debt crises Northwestern

University

Francesca Rossi Economia matematica L.S.E.

Vincenzo SORELLA La vita e l'opera di Carlo Denina Italia, Francia

Cristina TEALDI Economia internazionale Northwestern

University

Arianna ZANOLINI Estimating the impact illegal

immi-gration in the host countries U.C.L.

Beatrice Mobilità sociale e geografica: la rap- Italia, Francia

ZUCCA MICHELETTO presentazione sociale tra Torino e Parigi nel XVIII secolo

4 . CONVEGNI E SEMINARI

Il 15 marzo, Marcello De Cecco (Scuola Normale Superiore di Pisa) ha tenuto una lezione di economia monetaria e di storia economica ai dotto-randi di economia del Dipartimento torinese.

Il 17 marzo, nell'ambito di un progetto cofinanziato dal MIUR, Laura Di Tommaso e Steinar Strom, del Dipartimento di Economia "Cognetti de Martiis" di Torino, hanno introdotto un seminario dal titolo Analysis

ofmi-gration flows at risk: Prostitution and trafficking.

Il 23 marzo, d'intesa con la Fondazione Fabretti, è stato presentato il primo numero della rivista «Studi tanatologici».

Il 27 marzo, in collaborazione con la Fondazione Giangiacomo Feltri-nelli, è stato presentato il suo XXXIX annale, La democrazia radicale

nel-l'Ottocento europeo. Porrne della politica, modelli culturali, riforme sociali.

(23)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XXI

Il 15 e il 16 maggio si è tenuto il convegno internazionale Information,

intellecual property and economie welfare: secondo appuntamento

nell'am-bito di un progetto di ricerca finanziato dalla Compagnia di San Paolo e coordinato da Giovanni Ramello (Università del Piemonte Orientale) e Francesco Silva (Università di Milano) dal titolo Trasformazioni in atto

nel-l'economia dei diritti di proprietà intellettuale. Preliminarmente al convegno

è stato condotto nel 2005 uno studio che ha identificato nei contributi di Kenneth Arrow, Economie welfare and the allocation ofresources for

inven-tion (1962) e di Richard Nelson, The simple economics of basic scientific re-search (1959), i riferimenti di molta parte della letteratura successiva. Scopo

del lavoro è stato dunque quello di elaborare diversi studi scientifici che, par-tendo dal paradigma Arrow-Nelson, discutessero il ruolo e gli effetti attuali dei diversi diritti di proprietà intellettuale e dei processi innovativi nei merca-ti. Al convegno ha partecipato anche il prof. Nelson che ha aperto i lavori con la lettura magistrale The simple economics of basic scientific research: Looking

back and looking forwards. Il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte

Collettive POLIS, Università del Piemonte Orientale 'Amedeo Avogadro' e il Dipartimento di Economia 'Salvatore Cognetti de Martiis', Università di Torino, sono stati coinvolti nell'organizzazione dell'evento.

Il 13 ottobre, nell'ambito dell'accordo di collaborazione con la Cornell University (USA) e il Centro Interdipartimentale di Torino 'P. Bairati', si è tenuto il convegno internazionale Social politics and social rights: The modem

welfare.

Il 17 ottobre, Steve Fazzari, della Washington University of St. Louis, ha tenuto un seminario dal titolo The 1990's R&D Boom: New equity

finan-ce and economie growth.

Il 9 novembre, in collaborazione con il CESMEP (Centro di studi sulla storia e i metodi dell'economia politica) di Torino, si è svolta in due distinte sessioni la giornata di studio La scuola di economia di Torino e le istituzioni

milanesi. Docenti afferenti ai Dipartimenti di Economia di Torino e Milano

hanno dibattuto sul tema della storia economica italiana attraverso l'analisi storica dei carteggi conservati negli archivi e dei lasciti scientifici intercorsi a seguito della collaborazione tra i due atenei.

Il 30 novembre Stefano Levati (Università di Milano), Enrico Stampo (Università di Siena), coordinati da Giuseppe Ricuperati (Dipartimento di Storia di Torino), hanno presentato il volume di Giorgio Monestarolo,

Ne-gozianti e imprenditori nel Piemonte di antico regime. La cultura economica di Ignazio Donaudi delle Mallere (Torino 1744-1793), edito per la collana

«Studi» della Fondazione.

(24)

volu-me II reddito minimo di Philippe Van Parijs e Yannick Vandeborght (Mi-lano, Egea, 2006). L'incontro ha affrontato l'attuale dibattito sullo stato so-ciale e sul reddito minimo universale.

Oltre ai citati appuntamenti va ricordata la proficua collaborazione con il Centro Studi sul Federalismo di Torino e con il Centro Studi 'Luca d'A-gliano' di Torino che svolgono presso la sede dell'ente gran parte della loro attività seminariale e convegnistica.

5 . L A SITUAZIONE FINANZIARIA

Il conto economico per l'esercizio 2006 chiude con un lieve deficit fi-siologico dovuto alle perduranti difficoltà economiche degli ultimi tempi: a

ENTRATE 1 . 4 7 5 . 7 6 8 , 0 0 USCITE 1 . 4 8 3 . 5 0 7 , 0 0

Redditi patrimoniali 61.211,00 Assegni di ricerca 166.513,00

Contributi dello Stato 270.000,00 Attività accademiche,

seminari 26.241,00

Altri contributi 752.000,00 Biblioteca 242.000,00

Attrezzature biblioteca

e archivio 28.989,00

Contributo c/esercizi futuri 155.000,00 Personale biblioteca

e archivio 230.000,00

Entrate da situazioni Personale amministrativo 164.428,00

patrimoniali esercizi Amministrative varie 44.483,00

precedenti 205.557,00

Proventi vari e rimborsi 32.000,00 Consulenze scientifiche

e informatizz. 77.968,00

Pubblicazioni 21.221,00

Acquisto beni mobili

e adeg. normative 9.602,00

Manutenzione sede e

varie per gestione 108.001,00 Adeguamento sistema

antincendio 148.480,00

Spese organi della

Fondazione 22.165,00

Imposte, spese bancarie

e assicurative 38.416,00

Accantonamento impegni

c/esercizi futuri 155.000,00

(25)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE X X I I I

fronte, infatti, del rigore dal lato della gestione delle uscite non si riscontra invece un incremento della base contributiva che sostanzialmente non si conforma all'aumento delle spese di gestione interna. E da sottolineare an-che il dato di bilancio relativo all'adeguamento dell'impianto antincendio che, recependo le disposizioni CEE in materia di gas idrofluorocarburi, ha comportato un ulteriore aggravio sull'equilibrio finanziario dell'ente.

Per un Ente come la Fondazione che non ha entrate proprie e attinge le sue risorse, per la maggior parte, a fonti contributive, la capacità di corrispon-dere adeguatamente ai fini statutari dipende non solo dal volume dei finan-ziamenti, ma dalla loro costanza e regolarità nel tempo. Fattori, questi ultimi, indispensabili per quella continuità dei flussi di entrata che assicura la gestio-ne e l'arricchimento delle raccolte archivistiche e bibliotecarie, la programma-zione di non episodiche iniziative culturali, la stabilità e l'efficacia dei servizi, affidati a personale selezionato e professionalmente competente.

Le risultanze contabili dell'esercizio 2006 dimostrano che questi obiet-tivi sono stati ancora sostanzialmente centrati anche se in uno scenario fi-nanziario che si è andato rapidamente evolvendo nel corso degli ultimi an-ni, come dimostrano le incidenze percentuali dei finanziamenti sui totali delle entrate contributive (sezz. I e II) dei consuntivi 2001 e 2005 a con-fronto con il 2006:

FONTI CONTRIBUTIVE 2001 2005 2006

FONTI CONTRIBUTIVE € 989.623,00 € 1.071.141,00 € 1.115.211,00

Stato 41,44% 25,88% 22,93%

Regione Piemonte 8,09% 6,14% 19,27%

Provincia, Città, CCIAA di Torino 9,91% 9,53% 4,77%

Fondazioni Bancarie e Banche 28,85% 42,09% 35,44%

San Giacomo Charitable

Foun-dation e altri 4,58% 18,10% 15,45%

Da quanto esposto si comprendono le ragioni e le motivazioni del risul-tato finale in disavanzo, alla cui copertura non potrà che essere destinata un'equivalente somma da reperire nella gestione dell'esercizio finanziario 2007.

Torino, giugno 2007

Il Presidente del Comitato Scientifico

(26)
(27)

II. LE PERSONE

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 1

FILIPPI prof. Enrico, presidente,

professore ordinario di Economia aziendale, Università di Torino; in rappresentanza della Fondazione C.R.T.

BERAUDO DI PRALORMO dott. Filippo,

in rappresentanza del Gruppo Fiat.

BERTA prof. Giuseppe,

professore di Storia contemporanea, Università Bocconi, Milano; in rappresentanza della Compagnia di San Paolo.

BRACCO prof. Giuseppe,

professore ordinario di Storia dell'impresa, Università di Torino; in rappresentanza dello Stato.

CARMAGNANI prof. Marcello,

professore ordinario di Storia dell'America Latina, Università di Tori-no; presidente del Comitato scientifico, in rappresentanza dello stesso.

COZZI prof. Terenzio,

professore ordinario di Economia politica, Università di Torino; in rap-presentanza dell'Università degli Studi di Torino.

EINAUDI arch. Roberto,

in rappresentanza della Famiglia Einaudi.

1 Tutte le notizie relative alle persone e alle istituzioni si riferiscono all'anno 2006. Nel corso

(28)

FERRONE prof. Vincenzo,

professore ordinario di Storia moderna, Università di Torino; in rap-presentanza del Comune di Torino.

PLCHETTO dr. Giuseppe,

presidente InfoCamere, consigliere cooptato.

RICCI M A S S A B Ò dott. Isabella,

presidente della Fondazione Luigi Firpo; consigliere cooptato.

ROVITO aw. Aldo,

in rappresentanza della Regione Piemonte.

ZANONE on. Valerio,

presidente della Fondazione Luigi Einaudi per studi di politica ed eco-nomia, Roma; in rappresentanza della Provincia di Torino.

SEGRETARIO DEL CONSIGLIO

PRATI dott. Giovanni2

COLLEGIO DEI REVISORI DEI C O N T I

M A T A L D I D E CESARE dott. Franca,

rappresentante del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,

N A D A dott. Franco,

rappresentante della Provincia di Torino.

PIZZALA dott. Domenico

rappresentante del Comune di Torino.

PUDDU prof. Luigi,

rappresentante dell'Università degli Studi di Torino.

RIBAUDO dott. Nadia,

rappresentante del Ministero dell'Economia e Finanze.

C O M I T A T O SCIENTIFICO

CARMAGNANI prof. Marcello, presidente (predetto). BERTOLA prof. Giuseppe,

(29)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XXVII BUSINO prof. Giovanni,

professore emerito, Università di Losanna.

CIOCCA dott. Pierluigi,

già vice direttore generale della Banca d'Italia. Cozzi prof. Terenzio, vice presidente (predetto).

D ' A D D A prof. Carlo,

professore ordinario di Economia politica, Università di Bologna.

EINAUDI amb. Luigi R .

adjunct professor of Politicai Science, Georgetown University, USA.

FERRONE prof. Vincenzo (predetto). LOMBARDINI prof. Siro,

professore emerito, Università di Torino.

PASINETTI prof. Luigi L.

professore emerito di Analisi economica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano.

RICUPERATI prof. Giuseppe,

professore ordinario di Storia moderna, Università di Torino.

SALVADORI prof. Massimo L.,

professore emerito di Storia delle dottrine politiche, Università di To-rino.

COMITATO ESECUTIVO

FILIPPI prof. Enrico, presidente (predetto).

Cozzi prof. Terenzio (predetto).

ENAUDI arch. Roberto (predetto).

BENEFICIARI DI AUSILIO FINANZIARIO E SCIENTIFICO3

ALESSANDRI dott. Emiliano

Nato a Bentivoglio (Bologna) nel 1980; laureato in Scienze internazionali e diplomatiche (Università di Bologna) nell'a.a. 2002/2003. Tesi di laurea in

3 Viene indicato l'argomento delle ricerche in corso presso la Fondazione. La bibliografia è

(30)

Politica estera americana: «Ripensare la sicurezza nazionale degli Stati Uni-ti alla fine della guerra fredda», relatore il prof. Mario Del Pero. MA in International Relations (John Hopkins University).

Storia delle relazioni transatlantiche. Le origini dell'atlantismo: ideologia e geopolitica nella formazione della Comunità Nord Adantica.

Between triumphalism and fear of decline. The US and the end of the Cold War, «Ricerche di storia politica», gennaio 2006, pp. 3-30.

NATO transformation and the Riga Summit, Dossier n. 59, Senate of the

Italian Republic, November 2006 http://www.senato.it/documenti/reposi-tory/lavori/ affariinternazionali/ approfondimenti/59.pdf

Walter Lippmann and Atlanticism, ACES Working Paper Series, Summer

2006, pp. 1-27.

A N S E L M I dott. Laura

Nata a Ponte dell'Olio (Piacenza) nel 1979; laureata in Discipline economi-che e sociali (Università Commerciale L. Bocconi, Milano) nell'a.a. 2002/ 2003. Tesi di laurea in Economia dello sviluppo: «Struttura della famiglia e lavoro minorile: un'analisi empirica per il Sud Africa», relatore la prof. Eliana La Ferrara.

Cause socio-economiche del lavoro minorile.

C A N T A dott. Chiara

Nata a Canale (Cuneo) nel 1981; laureata in Economia e commercio (Uni-versità di Torino) nell'a.a. 2003/2004. Tesi di laurea in Economia applica-ta: «L'efficienza nel settore della sanità: un'analisi empirica su ASL e azien-de ospedaliere piemontesi», relatore il prof. Daviazien-de Vannoni. Master in Economie Theory and Econometrics (Università di Tolosa 1).

Teoria economica ed econometria.

[In collaborazione con M. Piacenza e G. Turati], Riforme del servizio

sani-tario nazionale e dinamica dell'efficienza ospedaliera in Piemonte, «Politica

economica», XXII, n. 2, agosto 2006, pp. 157-192.

CHIOCCHETTI dott. Filippo

(31)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XXIX

Forme della divulgazione storica in Italia tra Otto e Novecento.

Storiografia (La) in epoca digitale: dieci anni di esperienze, in 11 futuro della Memoria. La trasmissione del patrimonio culturale nell'era digitale, Atti del

Convegno promosso dal CSI-Piemonte, Torino 10-11 novembre 2004, To-rino, 2005, pp. 133-140.

Sentieri telematici: il 'WWW Virtual Library History Central Catalogue',

«Contemporanea», IX, 2006, n. 1, pp. 207-213.

D ' A P I C E dott. Pasquale

Nato a Modena nel 1981; laureato in Economia e commercio (Università di Modena) nell'a.a. 2003/2004. Tesi di laurea in Economia internazionale: «La frammentazione internazionale della produzione: il caso dell'Italia», relatore la prof. Marina Murat. MA in Economics (University of British Columbia).

Economia internazionale (commercio internazionale, sviluppo sostenibile).

Real (The) sick man of Europe? New measurements of Italian productivity through superlative and exact index numbers, «Annali della Fondazione

L. Einaudi», XL, 2006.

G A D D O dott. Irene

Nata a Vercelli nel 1976; laureata in Lettere (Università del Piemonte Orientale) nell'a.a. 1998/1999. Tesi di laurea in Storia moderna: «La care-stia irlandese del 1847: il dibattito storiografico recente», relatore il prof. Edoardo Tortarolo. Dottorato di ricerca in Scienze storiche (Università del Piemonte Orientale) nel 2005.

Hugh Trevor-Roper.

'Cold War Warriors': Hugh Trevor-Roper e il Congresso per la libertà della cultura, «Annali della Fondazione L. Einaudi», XL, 2006.

M O N D I N I dott. Marco

Nato a Bassano del Grappa (Vicenza) nel 1974; laureato in Storia (Univer-sità di Pisa) nell'a.a. 1997/1998. Tesi di laurea in Storia militare: «Tra mito della nazione e piccola patria. Gli ufficiali dell'esercito e il Veneto in età giolittiana», relatore il prof. Alberto Santoni. Dottorato in Storia contem-poranea (Scuola Normale Superiore, Pisa) nel 2003.

(32)

Esercito (Lj e la conquista fascista del potere, «Storica», XI, 2005, n. 31,

pp. 77-107.

Piccole patrie in armi. La Grande guerra e la costruzione del mito alpino,

«Geschichte und Region/Storia e regione», 2005, 2, pp. 64-80.

Between suhversion and coup d'etat. Military power and politics in Italy after the Great War, «Journal of modem Italian studies», XI, 4,2006, pp. 445-464. Costruzione (La) monumentale della memoria di guerra in Veneto. Attori, linguaggio, legittimazione, conflitti, in Der erste Weltkrieg im Alpenraum. Erfahurng, Deutung, Erinnerung / La Grande Guerra nell'arco alpino. Espe-rienze e memoria, a cura di H. Kuprian - O Uberegger, Innsbruck,

Univer-sitàtsverlag, 2006, pp. 413-425.

Paura rivoluzionaria e ordine pubblico. Le Forze Armate e la mobilitazione patriottica nel primo dopoguerra, in Culture e libertà. Studi di storia in onore di Roberto Vivarelli, a cura di D. Menozzi et al., Pisa, Edizioni della Scuola

Normale, 2006, pp. 279-308.

Politica (La) delle armi. Il ruolo dell'esercito italiano nell'avvento del fasci-smo, Roma-Bari, Laterza, 2006.

Politica estera e ordine pubblico. I carabinieri e le missioni all'estero tra Ot-tocento e primo dopoguerra, in lumbasci. Carabinieri in oriente, a cura di

A. De Guttry - P. Fabiano - M. Mondini, Pisa, ETS, 2006.

Smilitarizzare, smobilitare, normalizzare: società militare e società civile nel dopoguerra, in Militarizzazione e nazionalizzazione nella storia d'Italia, a

cu-ra di P. Del Negro - N. Labanca - A. Staderini, Milano, Unicopli, 2006.

Sentinelle (Le) della memoria. I monumenti ai Caduti e la costruzione della rimembranza nell'Italia nord orientale (1919-1939), «Annali della

Fondazio-ne L. Einaudi», XL, 2006.

M O N T I dott. Paola

Nata a Milano nel 1979; laureata in Discipline economiche e sociali (Uni-versità Commerciale Luigi Bocconi, Milano) nel 2004. Tesi di laurea in Economia del lavoro: «La dimensione del lavoro interinale in Italia: un'a-nalisi empirica», relatore il prof. Pietro Garibaldi.

La flessibilità del mercato del lavoro.

N E R I dott. Claudia

Nata a Viareggio nel 1979; laureata in Economia e commercio (Università di Pisa) nell'a.a. 2001/2002. Tesi di laurea in Economia dei mercati finan-ziari:«La microstruttura del mercato interbancario dei depositi e-MID», re-latore il prof. Emilio Barucci. Master in Economics (Università Pompeu Fabra) nel 2004; (Northwestern University) nel 2005.

(33)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XXXI SORELLA dott. Vincenzo

Nato a Torino nel 1976; laureato in Storia moderna (Università di Torino) nel 2000. Dottorato di ricerca in Storia della società europea in età moder-na (Università di Torino); tesi di dottorato: «Cosmopolitismo e scrittura storica nell'esperienza intellettuale di Carlo Denina (1731-1811)», discussa nel 2004.

La vita e le opere di Carlo Denina

Introduzione e note a C A R L O DENINA, Considerazioni di un italiano sull'I-talia, Torino, Nino Aragno editore, 2005, pp. LVIII-200.

Storie d'Italia settecentesche: il Delle rivoluzioni d'Italia di Carlo Denina,

«Annali della Fondazione L. Einaudi», XL, 2006.

TEALDI dott. Cristina

Nata a Cuneo nel 1981; laureata in Economia (Università di Torino) nel-l'a.a. 2003/2004. Tesi di laurea in Economia internazionale: «La disoccupa-zione in Europa: analisi degli incentivi e disincentivi all'offerta di lavoro, con particolare riferimento all'esperienza svedese», relatore il prof. Mario Deaglio. Master in Economics (Coripe) nel 2005 (Northwestern Universi-ty) nel 2006.

Economia dello sviluppo, economia internazionale.

ZUCCA MICHELETTO dott. Beatrice

Nata a Ivrea (Torino) nel 1976; laureata in Storia (Università di Torino) nell'a.a. 1999/2000. Tesi di laurea in Storia economica: «"A Torino voglio andare". La scelta migratoria nel Piemonte di primo Ottocento», relatore il prof. Luciano Allegra. Dottorato di ricerca in Storia. Storia della società eu-ropea in età moderna (Università di Torino) nel 2006.

Mobilità sociale e geografica e rappresentazione sociale tra Torino e Parigi nel XVIII secolo.

Città (La). Popolazione e gruppi sociali, in Torino 1706, a cura di D. Balani e

S.A. Benedetto, Torino, Archivio Storico del Comune di Torino, 2006, pp. 133-151.

Flussi migratori a Torino nella seconda metà del XVIII secolo, «Bollettino

(34)

BIBLIOTECA E ARCHIVIO STORICO

GIORDANA dott. Paola, archivio. D E LUIGI dott. Amalia, biblioteca.

AMORICO RANIERI Maria Rosaria, biblioteca.

GIORDANO TORTIA Paola, aiuto biblioteca e archivio.

SCIANNIMANICO Nicola, aiuto biblioteca e sala consultazione. ALBERGONI Paolo, sala consultazione.

M A I O N E Milena, sala consultazione.

AMMINISTRAZIONE

R O N C O G E Y M E T Ramona Antonella, contabilità e patrimonio. G O R I A Fabrizio, segreteria.

(35)

III. BANDI DI CONCORSO

La Fondazione Luigi Einaudi è sorta a Torino nel 1964 per favorire gli studi economici, storici e politici. Essa ha sede a Palazzo d'Azeglio, dove è sistemata la sua Biblioteca e il suo Archivio. Alle grandi collezioni di Luigi Einaudi, apportate in dono alla Fondazione nel momento della fondazione, si sono aggiunti gli acquisti effettuati nel corso degli anni successivi. Attual-mente la Biblioteca possiede oltre 200.000 volumi e opuscoli, archivi poli-tico-economici dell'ultimo secolo, e riceve circa 2.000 pubblicazioni perio-diche, di cui molte, fra le più importanti, sono complete dal loro inizio.

Nei limiti consentiti dallo spazio, la Biblioteca è aperta a tutti gli studio-si che facciano domanda di utilizzarne le risorse. Notevoli soprattutto i fon-di fon-di economia dal secolo XVIII ad oggi; fon-di storia del pensiero economico e sociale, delle classi operaie e del socialismo utopico; di storia delle istituzio-ni economiche, bancarie e monetarie; di scienze sociali contemporanee e di politica dell'America Latina.

BANDO DI CONCORSO Anno Accademico 2006/2007 1. Caratteristiche e finalità

Questo ente mette a concorso, borse di studio a giovani laureati e dot-tori di ricerca, che abbiano discusso la tesi di laurea magistrale o di dotto-rato entro la data di scadenza del presente bando. Entro la stessa data i candidati non dovranno aver compiuto i 28 anni di età per le borse nelle discipline di cui alle seguenti lettere a) e b) e i 31 anni di età per le borse di studio nei campi di cui alle lettere c), d) ed e) del presente articolo 1:

a) teoria economica, finanziaria e monetaria;

(36)

c) storia economica e sociale in età moderna e contemporanea;

d) storia delle idee politiche, economiche e sociali in età moderna e

contemporanea;

e) problemi di storia piemontese, con particolare riguardo agli aspetti

economici e sociali. 2. Borse di studio

2.1. Classificazione e modalità di assegnazione Le borse di studio bandite sono le seguenti:

a) 2 borse, parzialmente finanziate dalla CCIAA di Torino, saranno

as-segnate per l'Italia e per l'estero per il periodo di mesi 12. L'importo trimestrale della borsa sarà:

- di € 2.000 se usufruite in Italia; - di € 2.500 se usufruite all'estero.

Nei limiti delle possibilità finanziarie la Fondazione potrà concorrere al pagamento delle eventuali tasse universitarie.

b) 4 borse offerte dalla Compagnia di San Paolo, e in particolare: 2

bor-se annuali e non rinnovabili di € 20.000,00 ciascuna per studi di carattere economico da svolgere presso un ateneo all'estero; 2 borse annuali e rinno-vabili di € 10.000,00 ciascuna per studi nel settore storico e economico;

e) 1 borsa annuale e non rinnovabile offerta dalle Fondazioni Rocca e Sicca ed intitolata a Manon Michels Einaudi per studi sulla cultura europea del XX secolo, di € 2.000 trimestrali e di € 2.500 trimestrali, rispettivamen-te se usufruita in Italia o all'esrispettivamen-tero;

d) 1 borsa annuale onnicomprensiva e rinnovabile di € 2.500,00 trime-strali, intitolata a Luca d'Agliano e offerta dall'omonimo Centro Studi, sull'e-conomia dello sviluppo, per corsi di studi graduate da effettuarsi presso una università estera che sia considerata adeguata dagli organi del Centro Studi;

e) 1 borsa annuale onnicomprensiva e non rinnovabile di € 3.750,00

trimestrali intitolata a Gianluca Colarusso, offerta dal Ministero dell'Eco-nomia e delle Finanze - Dipartimento del Tesoro -, su uno dei seguenti temi: I) la gestione del rischio da parte di un emittente sovrano; II) inde-bitamento e livelli di governo: ampiezza delle potestà locali e ruolo del coordinamento/monitoraggio centrale, da effettuarsi anche presso le strut-ture del citato Dipartimento;

(37)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XXXV

favore di giovani meritevoli, italiani e stranieri che intendano dedicarsi a studi storici, filosofici ed economici».

Tutte le borse di cui al presente paragrafo saranno assegnate entro ve-nerdì 28 luglio 2006 dai competenti organi, a suo insindacabile giudizio, su proposta del Comitato Scientifico.

Le decisioni della Fondazione saranno comunicate agli interessati entro 10 giorni dal provvedimento.

2.2. Domande e relativa documentazione

Le domande dovranno pervenire alla Fondazione entro mercoledì 31 maggio 2006 (si specifica che non varrà la data del timbro postale) con la se-guente documentazione:

a) curriculum vitae che dovrà essere preciso, e atto a chiarire gli studi, la

carriera e le attività del candidato;

b) copia cartacea e su supporto informatico della tesi di laurea e di altri

eventuali lavori a stampa (tesi di dottorato);

c) elaborato sintetico (massimo 10 cartelle) della tesi di laurea e/o tesi di dottorato;

d) relazione da cui risultino: il programma di ricerca; i tempi necessari

per portarlo a compimento; gli eventuali materiali a stampa e le fonti d'ar-chivio o altre da utilizzare e i luoghi nei quali la ricerca stessa dovrebbe svolgersi;

e) dichiarazioni in busta chiusa sottoscritte da almeno due studiosi

qua-lificati che abbiano conoscenza personale del candidato e siano in grado di avallare la relazione di cui alla lettera d);

J) in caso di frequenza presso Università estere, indicazioni precise circa l'iscrizione (se già avvenuta o in corso di ammissione) e l'eventuale ammon-tare delle tasse dovute;

g) elenco delle altre eventuali istituzioni, con i relativi indirizzi, alle qua-li il candidato abbia presentato o intenda presentare analoga domanda en-tro il 1° ottobre 2006;

h) indirizzo privato, recapito telefonico e indirizzo email.

La documentazione non verrà restituita.

(38)

2.3. Status dei borsisti I beneficiari:

a) saranno tenuti ad inviare alla Fondazione per iscritto rapporti trime-strali sull'avanzamento della loro ricerca;

b) potranno svolgere altre attività, retribuite o meno, compatibili con

l'adempimento del loro programma di ricerca e salva una riduzione dell'as-segno mensile nella misura stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

Sono esclusi dal godimento della borsa i candidati che siano nelle se-guenti condizioni: dottorandi di ricerca (con assegno di finanziamento), ti-tolari di borse di studio post-universitarie di entità superiore ai 2.000,00 €, ricercatori e docenti universitari;

c) potranno usufruire, compatibilmente con il proprio progetto di ri-cerca, di un posto di studio a Palazzo d'Azeglio, ove disponibile;

d) dovranno presentare al Comitato Scientifico il frutto conclusivo del-le loro ricerche. Il Comitato, su richiesta dell'autore, potrà disporre l'even-tuale pubblicazione negli «Annali» o nelle altre collane della Fondazione. 3. Prestazioni assicurative e assistenziali

Qualora la borsa sia assegnata a cittadini stranieri per ricerche o studi da eseguirsi, in tutto o in parte, in Italia, la Fondazione non si assumerà alcun onere per prestazioni sanitarie e assistenziali per malattia, infortunio o maternità cui l'assegnatario dovesse ricorrere durante la sua permanenza in Italia. Le spese per tali prestazioni saranno pertanto a intero carico del-l'assegnatario medesimo.

Torino, aprile 2006

BANDO DI CONCORSO PER UNA BORSA DI STUDIO IN MEMORIA DELL'ING. ROBERTO EINAUDI

Anno accademico 2006/2007 1. Caratteristiche e finalità

(39)

CRONACHE DELLA FONDAZIONE XXXVII

che ne è stato entusiasta sostenitore per quarantanni, istituisce una borsa di studio non rinnovabile a favore di cittadini italiani muniti di laurea ma-gistrale o quadriennale che siano nati dopo il 31 dicembre 1974. Sono am-messi a concorrere candidati che abbiano già dato chiara prova di capacità di analisi e che intendano usufruire della borsa di studio su temi di interes-se comune alla società italiana ed europea e a quella delle Americhe nel-l'ambito dell'economia internazionale. La borsa, comprensiva di spese di viaggio e di tasse universitarie, integralmente finanziata dalla San Giacomo Charitable Foundation, è di 28.000 $ USA.

Sono esclusi dal godimento della borsa i candidati che al momento del-la domanda siano nelle seguenti condizioni: dottorandi di ricerca (con as-segno di finanziamento), titolari di borse di studio post-universitarie, ricer-catori e docenti universitari.

2. Borsa di studio

2.1. Modalità di assegnazione

La borsa sarà assegnata entro luglio 2006 dal Consiglio di Amministra-zione, o analogo organo deliberativo, a suo insindacabile giudizio, su pro-posta del Comitato Scientifico. Le decisioni della Fondazione saranno co-municate agli interessati entro 10 giorni dalla deliberazione.

2.2. Domande e relativa documentazione

Le domande dovranno pervenire alla Fondazione entro il 31 maggio 2006 (si specifica che non varrà la data del timbro postale) ed essere accom-pagnate da:

a) curriculum vitae che dovrà essere preciso atto a chiarire gli studi, la

carriera e le attività del candidato;

b) sintesi della tesi di laurea ed eventuali copie della tesi di dottorato

(su supporto informatico) e di altri lavori a stampa;

c) relazione che esponga: 1) il programma di ricerca; 2) i tempi neces-sari per portarlo a compimento; 3) i materiali a stampa e le fonti d'archivio o altre da utilizzare, ove la natura della ricerca lo comporti, e i luoghi nei quali la ricerca stessa dovrebbe svolgersi;

d) dichiarazioni sottoscritte da almeno due studiosi qualificati che

(40)

e) elenco delle altre eventuali istituzioni, e i relativi indirizzi, alle quali il

candidato abbia presentato o intenda presentare analoga domanda entro il 1° ottobre 2005;

f ) indirizzo privato e numero di telefono.

Le domande che non soddisfino integralmente le condizioni di cui so-pra non verranno prese in considerazione.

2.3. Status dei borsisti Il beneficiario:

a) sarà tenuto ad inviare alla Fondazione per iscritto rapporti trimestrali sull'avanzamento della sua ricerca;

b) dovrà presentare al Comitato Scientifico il frutto conclusivo delle

sue ricerche. Il Comitato, su richiesta dell'autore, potrà disporre l'eventuale pubblicazione nelle collane o negli «Annali» della Fondazione;

c) sarà tenuto a sottoscrivere, a proprie spese e preventivamente all'av-vio della ricerca, una polizza assicurativa a copertura delle eventuali spese sanitarie da sostenersi durante il soggiorno negli USA.

(41)
(42)
(43)

PIER GIORGIO ZUNINO

IL « F A S C I S M O D E G L I I D E A L I S T I »

A L L A C A D U T A D E L R E G I M E : G I O A C C H I N O V O L P E E L E R A D I C I D E L L A P O L I T I C A E S T E R A F A S C I S T A

(44)

Entrambi, è quasi superfluo ricordarlo, avevano aderito al fascismo senza riserve, neppure marginali, venendo a incorporarsi in un mondo di pensieri e di atti che era stato assunto, nelle sue linee fondamentali, con piena consapevolezza e al quale, obbedendo naturalmente a soggettività di-verse, avevano espresso perdurante fedeltà. Più mosso e vario, «meno 'dommatico'» il fascismo di Volpe, ha suggerito Sasso; una visione della storia d'Italia, la sua, «meno granitica e unitaria» di quanto si ritrovasse in Gentile. Storico l'uno, appunto, filosofo l'altro. La vicenda italiana in Gentile sembrava essersi adempiuta definitivamente con il fascismo, vero «atto conclusivo». In Volpe, invece, anche lo stabilirsi del nuovo stato na-zionalista era sempre apparso un momento, un passaggio dell'inarrestabile fluire del tempo e delle cose. Come chi era tendenzialmente portato da un «istinto di storico attratto dalla vita che germoglia impetuosa», Volpe aveva nutrito il suo consenso al fascismo attraverso la «disposizione positiva di colui che a ogni palpito dà rilievo e concede fiducia». Da ciò il «carattere assai più positivo del suo sguardo» acutamente contrapposto da Sasso a «quello austero, moralistico e savonaroliano» del filosofo.1 Queste

peculia-rità non avrebbero potuto non affiorare drammaticamente nel frangente ul-timo del crollo dell'Italia fascista quando, nel divaricarsi delle loro vie, l'u-no si sarebbe avvinghiato con le residue speranze all'istituto monarchico, cellula vitale di una astratta comunità nazionale, mentre l'altro, forse più consapevole dell'ineluttabilità di certe scelte compiute, avrebbe seguito si-no in fondo il destisi-no del regime. «Le cause perse erasi-no per lui cause per-se», ha detto Sasso di Volpe, al contrario il filosofo si sarebbe confermato «impenetrabile dal dubbio e dalla critica». Di qui, da questa diversità, de-rivava certo l'affermazione, contenuta nella lettera dello storico scritta il 18 agosto 1943, di una «responsabilità» che era «di tutti»; ma era un lampo di verità che egli correggeva e, di fatto, contraddiceva, additando la colpa di chi «in testa a tutti» aveva suscitato e consentito il male che aveva condotto al «fascismo degenerato e corrotto degli ultimi anni che non era più niente o era solo un uomo, un avariatissimo uomo».2 In quel restringimento di

re-sponsabilità dentro il cerchio limitato di un uomo, di quell'«Uomo», dovre-mo osservare, si annidava, lì pure, una «fede», un disporsi che anch'esso sfuggiva alle determinazioni storiche, traducendosi in un guardare non alla realtà, non alla lezione delle cose, ma alle intenzioni, alle aspettative, a ciò che si immaginava dovesse essere più di quanto realmente fosse stato e

an-1 G . SASSO, Giovanni Gentile e Gioacchino Volpe dinanzi al crollo del fascismo, «La

Cul-tura», XXXVIII, n. 3, 2000, pp. 394-395.

(45)

G. VOLPE E LE RADICI DELLA POLITICA ESTERA FASCISTA 5

(46)

e a devastarne le città con inimmaginati bombardamenti. Gli «italiani nuo-vissimi», ripetiamo il sintagma, non poteva certo consentirlo Volpe, ma co-sì era, si potevano identificare in non altri che nei Calvino saliti sui monti della Liguria occidentale o nei Fenoglio costretti a scampare la morte nelle forre langarole, nei Venturi e nei Mila che, deposti momentaneamente i li-bri, imbracciato il mitra avrebbero scelto l'impensabile e cioè di uccidere altri italiani. Mussolini, in questo orizzonte, non riassumeva in sé il princi-pio di tutti i mali, era bensì ormai divenuto un punticino, uno dei tanti che costellavano la notte glaciale di un'Italia nazionalista e fascista in pieno di-sfacimento. Guardandosi d'attorno, non c'era, in conclusione, proprio nul-la da «innovare», non c'era nessun «meglio delnul-la eredità del fascismo» da recuperare: in una parola, non vi era alcuna «continuità» per cui battersi. Ma tutto ciò Volpe non poteva avvertire, così la pretesa «degenerazione» degli ultimi tempi del fascismo era ribadita anche colloquiando con un al-lievo, il Maturi, che ormai si stava orientando verso altri criteri di giudizio. In una lettera del maggio 1945 lo storico involontariamente confessava co-me il suo distacco dal fascismo fosse sopraggiunto solo «dopo il luglio '43» e, più ancora, confermava la sua «ferma fiducia che dal regime, da quel

cer-to modo di governare, ci saremmo liberati lo stesso», e cioè senza congiure

di palazzo e senza darsi inermi al nemico.3 La formula di un fascismo

vit-tima di un pervertimento interno occultava il fatto che il fascismo, in sé, puramente e semplicemente, era stato sin dall'inizio una degenerazione del-la storia italiana.

Altre importanti lettere scritte da Volpe in quel torno di tempo sono state recentemente pubblicate permettendoci di allargare e di approfondire lo sguardo su come un grande intellettuale del fascismo, e da molti punti di vista un grande intellettuale tout court, affrontasse quei drammatici mo-menti e ci conducono altresì, proiettando all'indietro quella luce, a inten-dere anche i tratti essenziali del fascismo del 'tempo felice', quello dei suc-cessi e delle acclamazioni vaste, in Italia e fuori.

2. L'atto di fede nel fascismo e nelle proprie scelte del passato che ri-torna, lettera dopo lettera tra il '43 e il '46, potrebbe anche stupire, non fosse altro che per la sua inalterata assertività e potrebbe indurre alla sin troppo ovvia osservazione secondo cui Volpe in quelle carte si conferma pienamente uomo di quello che era stato il suo tempo, il tempo della

dit-3 Volpe a Maturi, maggio 1945, in Gioacchino Volpe e Walter Maturi. Lettere 1926-1961, a

(47)

G. VOLPE E LE RADICI DELLA POLITICA ESTERA FASCISTA 7

tatura. Ma certo, per chi non era stato solo occasionalmente fascista, e di più ancora per chi del fascismo aveva contribuito a forgiare la struttura ideale, le fratture erano e rimanevano fratture, anche mortali, e il passato non poteva cessare di protendere i suoi artigli offuscando la lettura del pre-sente. Così, si comprenderà come in Volpe l'immagine dell'Italia che emer-ge inalterata dal fumo delle battaglie del '43-45 fosse ancora e sempre quel-la delquel-la «Grande Italia» promessa dal fascismo. «Quaranta belli anni, nell'insieme», privati e pubblici, scriveva perciò alla moglie nel settembre del '44; «e io tornerei a viverli» confessava, al più, se fosse stato possibile, «ritoccandoli qua e là». L'Italia in cui aveva vissuto a pieni polmoni e nella quale aveva conseguito posizioni e status riservati a pochi era infatti «un'I-talia in ascesa, un'I«un'I-talia uscita dalla miseria nera e dall'avvilimento della mia prima gioventù, un'Italia avviata ad essere se stessa, una libera nazione».4 E

al dénouement, siamo tra la primavera e l'estate del 1945, il suo pensiero andava, e si sarebbe tentati di sottolineare la singolare incongruenza del ri-cordo, alla radiosa e solare immagine di Tripoli, simbolo e prova reale, re-putava Volpe, di una nazione stretta in un «consenso unanime», raccolta «in concordia» attorno a quel lembo di sabbia felicemente anche se fatico-samente conquistato e che racchiudeva un significato storico che andava ben oltre l'acquisto malcerto di un brandello di terre incolte e incoltivabili.5

Altri avrebbe potuto osservare che proprio di lì, dalle dilacerazioni emerse e dalle forze prepotentemente sgorgate dal fondo del paese, da un certo fondo, in occasione della conquista dello «scatolone di sabbia» avevano preso a tessersi molti fili, alcuni dei quali avrebbero condotto al futuro sta-to dittasta-toriale costruista-to insta-torno al mista-to del mare nostrum. E tuttavia, men-tre l'edificio nazionale si sgretolava, Volpe avrebbe scritto che l'Africa era stata la conferma di un'«Italia che ringiovaniva» anche se, alla resa dei con-ti, egli doveva riconoscere che quello era stato «un sogno sognato invano e un bene perduto». Così, lo storico continuava a ritrovarsi «colonialista,

afri-canista» tal quale era stato in un tempo lontano, anzi, confessava, «mai»

così tanto come nell'ora presente, perché la «via» che aveva condotto

all'A-4 Volpe alla moglie Elisa Serpieri, 1° settembre 1944, in G. VOLPE, Lettere dall'Italia

per-duta, a cura di G. Belardelli, Palermo, Sellerio, 2006, p. 50.

5 G. Volpe, 29 marzo 1945 (questo scritto è parte di un gruppo di missive definite

dall'au-tore «ricordi e lettere non spedite della primavera '45»), ivi, pp. 69-71. Sul ritorno del luminoso e incancellabile ricordo della guerra di Libia, cfr. pure Volpe al figlio Giovanni, 24 settembre 1945,

ivi, p. 99. È anche da ricordare come nel marzo 1946 Volpe desse alle stampe proprio una breve

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frica gli si rivelava ancora l'unica attraverso cui «il nostro paese poteva ele-varsi e rinnoele-varsi anche moralmente, generare di sé una nuova e migliore specie di Italiani, quella che il fascismo degli idealisti sognava».6 Nel

coglie-re questi passaggi di pensiero non si potrà negacoglie-re che Volpe si esprimesse in modo veritiero allorché dichiarava che egli, in tanta parte, la parte essen-ziale, era «rimasto come era».7 Era un presente identico nella sua

raffigu-razione al tempo trascorso e che si nutriva anche del perdurante ricordo di alcuni momenti eccezionali incisi nell'animo con la plastica incancellabilità delle forme e dei colori assunti, per fare un esempio classico, da quello splendido tardo pomeriggio romano del 9 maggio 1936 in cui Volpe e la sua scuola, con gli occhi fissi al balcone, avevano assistito in un tripudio di emozioni alla proclamazione dell'impero.8 All'evidenza, non solo la

grammatica intellettuale volpiana, ma anche la sua morfologia esistenziale si erano plasmate una volta e per sempre negli anni del fascismo (e si noti che non era quello un tempo lontanissimo: poco più di un lustro, un battito d'ali, divide la primavera del trionfo imperiale dalla notte del tardo '42), e neppure la tregenda del '44 ne avrebbe consentito una sostanziale riforma. Da tutto ciò, da questo inestricabile insieme di pensieri e di attese e di speranze fervidamente coltivate lungo i decenni derivava quel volgere lo sguardo al domani ancora almanaccando intorno agli italiani del dopo che avrebbero ripreso il cammino interrotto ricostituendo «il loro animo di nazione», forse anche « r i t e n t a l o le vie dell'Africa».9 Erano parole,

del resto, che aveva scritto nel fatidico luglio 1943, identiche nello spirito ma ben più formalmente impegnative posto che il suo destinatario era stato il segretario del Partito fascista Scorza, al quale si era rivolto evocando la nuova vita che avrebbe arriso all'Italia «quando torneremo laggiù. E vi tor-neremo. E scritto nei libri della natura e della storia». E si sarebbero adem-piuti i dettami del destino, avrebbe aggiunto, grazie «alla paziente tenacia, il paziente coraggio dei Savoia».10 Ancora, nel tempo postremo di una pace

6 G. Volpe, 29 marzo 1945 cit., pp. 69-70.

7 Volpe alla moglie Elisa, 1° settembre 1944, ivi, p. 50.

8 Volpe alla moglie Elisa, 15 agosto 1944, ivi, p. 44. La notissima rimemorazione di quella

straordinaria giornata è in G. VOLPE, Storici e maestri, Firenze, Sansoni, 1967, pp. 471-473, di

cui non deve trascurarsi l'immagine umanitaria e quasi filantropica attribuita al colonialismo ita-liano in essa ribadita; sul senso storico generale di quegli eventi particolarmente significativa la chiusa ove, nel 1967, Volpe diceva: «Noi eravamo dei ritardatari. Ma i fatti della storia vanno giudicati nell'epoca loro, oltre che nei possibili e impensati sviluppi». Su Volpe e la perdu-rante passione colonialista nel '44-45, si v. l'introduzione di Belardelli al carteggio familiare, pp. 14-16.

9 Volpe alla moglie Elisa, 12 settembre 1944, in G. VOLPE, Lettere dall'Italia perduta cit.,

p. 62.

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G. VOLPE E LE RADICI DELLA POLITICA ESTERA FASCISTA 9

che a Volpe sarebbe sempre parsa una ignominiosa sconfitta, siamo ormai all'estate del '45, egli non si sarebbe trattenuto dall'additare la possibilità e quasi la certezza «di riguadagnar quota in Africa».11 Tutto come prima,

dunque, nell'orizzonte di Volpe, e se non tutto, l'essenziale. Né si vede co-me, in fondo, avrebbe potuto essere diversamente, molto diversamente. Già oltre un quarantennio addietro, Franco Gaeta, uno dei primi e più acu-ti indagatori del nazionalismo italiano - e dei nessi di quel pensiero e di quell'agire con la vicenda fascista - aveva constatato con estrema nettezza il fatto che «l'esperienza del secondo dopoguerra non [avrebbe giovato] a Volpe per comprendere che proprio quel nazionalismo - anche il "vario" nazionalismo - aveva provocato una lacerazione nel tessuto ancora non be-ne assestato della vita italiana». Del resto, assai ragiobe-nevolmente aveva con-cluso: «Era difficile che Volpe potesse ideologicamente rinnovarsi».12

Nel tentativo di contenere le evidenti sconnessioni affioranti nel suo dire, nelle lettere di cui qui si discorre e che costituiscono una delle più avvincenti testimonianze del travaglioso passaggio dalla dittatura alla Re-pubblica da parte dei notabili dell'intellettualità del regime, tornava insistentemente un motivo, un quesito radicale. Era il tema del fascismo co-me occasione mancata, coco-me impulso verso una riforma della società italia-na che era stato disatteso per ragioni rimaste, tutto sommato, misteriose. Dove l'ideale e il reale si erano disgiunti, quando il «sogno» si era rivelato un miraggio? Diverse fonti e diversi interpreti ci hanno tracciato un itine-rario volpiano dentro il fascismo impastato, per lui come per molti se non per tutti, anche di avversioni personali, di disparità di vedute, talvolta di sconfitte nell'eterno gioco di lotte e contrasti interni a ogni establishment. A cominciare da quel tagliente giudizio di Mussolini su di un Volpe insop-portabilmente «freddo, grigio, antifascista»,13 passando alle polemiche in-dopoguerra. Nuovi documenti 1924-1933, «Nuova storia contemporanea», Vili, n. 2, 2004,

p. 134.

11 Volpe al figlio Giovanni, 28 luglio 1945, in G. VOLPE, Lettere dall'Italia perduta cit.,

p. 86.

12 F. GAETA, Nazionalismo italiano, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1965, p. 44.

13 Cfr. la nota di Mussolini e l'informativa poliziesca che ne era all'origine in R . D E FELICE,

Mussolini il duce, I, Gli anni del consenso, 1929-1936, Torino, Einaudi, 1974, pp. 799-800; ma si

osservi come lo stesso De Felice suggerisse di non sopravvalutare lo «sfogo» di Mussolini; inoltre, è da ritenere che lo stesso storico avrebbe anche consigliato cautela nel trarre indebite conclu-sioni da un altro più tardo episodio, quello suscitato da una richiesta di udienza da parte di Volpe, circa il quale, con perfetto stile mussoliniano, il Duce avrebbe dato disposizione alla se-greteria di trasmettere al postulante il duro messaggio «Non disturbare il pilota che fa la storia»; del resto, siccome l'appunto reca la data dell'll giugno 1940, una volta tanto non si saprebbe dare torto al capo del regime: cfr. ID„ Gli storici italiani nel periodo fascista, in Federico Chahod

e la 'nuova storiografia' italiana. 1919-1930, a cura di B. Vigezzi, Milano, Jaca Book, 1984,

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gaggiate contro il fascismo estremizzante, giungendo alle sue prese di po-sizione contrarie alla politica razziale e, da ultimo, al quasi silenzio con cui il «Popolo d'Italia» registrò la sua storia del movimento fascista uscita alla vigilia della guerra. Ma anche le lettere dei giorni dell'invasione e delle lotte civili e, qualcuna, pure dell'immediatissimo dopoguerra, aiutano a ri-condurre nel suo giusto alveo il profilo complessivo del rapporto tra Volpe e la dittatura.

Si è già colto, nella lettera del '43 a Gentile, il delinearsi della pressoché inevitabile via di fuga intravista dai più in quelle distrette, e cioè la costru-zione dell'immagine di un potere che si era deteriorato per cause esterne e contingenti, di un regime che si pretendeva che a un certo momento non fosse più stato sé stesso, di ideali che, corrompendosi per varie e non del tutto indagabili ragioni, avevano tradito le promesse e le attese. Il mito del-la «degenerazione» e dell'eterogenesi dei fini non poteva non catturare an-che un Volpe an-che puntigliosamente dichiarava di non essere intenzionato a «licenziarsi dalla vita».14 Preziosi i carteggi nel far cogliere, attraverso la

sincerità estrema di quelle confessioni private, di quali spine fosse lastricata una uscita di sicurezza che si snodava lungo vie tanto incerte e che alla fine non avrebbe potuto non risolversi nella più improbabile delle eziologie. In nome della quale la causa prima di tutto, il peccato capitale degli italiani, era poi stato non altro che l'essersi rimessi «fanciullescamente nelle mani di un figlio di fabbro». Non che lo storico non dovesse avvertire il corto respiro di uno scaricare sul Duce «tutta la responsabilità», e che se proprio non era tutta, era la gran parte, la parte determinante. Di Mussolini, in un Volpe che poneva la nazione e quindi il «popolo» al di sopra delle classi e quindi, in un certo senso, anche al di sopra delle élites, piuttosto curiosa-mente si mettevano negativacuriosa-mente in risalto proprio i natali umili. La radi-ce popolare del Duradi-ce, in altri tempi uno dei punti cardinali dell'ideologia fascista e del correlativo carisma del capo, ora si ritorceva nel maggior fat-tore di debolezza dell'intera storia del Ventennio. «Cosa bella, essere figli di fabbro - scriveva Volpe nel settembre del '44 -; ma per guidare un po-polo ci vuole forse quella quadratura di mente, equilibrio spirituale, senti-mento della vita e della storia che non sono cosa solo individuale, sibbene vengano giù per li rami, sono patrimonio familiare o di gruppi sociali che abbiano un certo passato dietro di sé».15 In particolare, alla prova suprema

14 Volpe alla moglie Elisa, 15 agosto 1944, in G. VOLPE, Lettere dall'Italia perduta cit.,

p. 45.

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