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Annali della Fondazione Luigi Einaudi Volume 33 Anno 1999

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ANNALI

della

FONDAZIONE

LUIGI EINAUDI

XXXIII-1999

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(7)

ANNALI

della

FONDAZIONE

LUIGI EINAUDI

XXXIII-1999

(8)
(9)

PARTE I - C R O N A C H E D E L L A F O N D A Z I O N E

I. T. Cozzi, Relazione per l'anno 1999 pag. xi II. Le persone » xxill III. Bandi di concorso » xxxi

&

Imm

« * » « LI •

PARTE I I - S A G G I

ROBERTO VENEZIANI, Equità nella distribuzione

intergenerazio-nale delle risorse » 3

MARA ANASTASIA, I piccoli commercianti torinesi, il primo

dopo-guerra e l'avvento del fascismo (1919-1922) » 19

FERRUCCIO RICCIARDI, Crisi e riorganizzazione bancaria. Le

hol-dings di smobilizzo di Comit e Credit: strategie, strutture,

soggetti (1924-1934) » 55

MATTEO RICHIARDI, Le capacità linguistiche degli immigrati e le

richieste del mercato del lavoro in Germania » 103

ROBERTA EMANUELA PECCATIELLO, Sotto il manto della Virgen

Maria: la penisola yucateca verso l'incerto cammino della

pro-pria identità coloniale » 141

GIACOMO FRANCINI, Divorzi e separazioni nella Parigi del

(10)

ANDREA MERLOTTI, Pasquale Stanislao Mancini e l'edizione

mancata delle Opere di Giannone nel Piemonte del

Risorgi-m e nt o p a g. 241

A N G E L O D ' O R S I , Il mal francese. Appunti sul mito di Parigi nel

gobettismo torinese » 267

LUCA EINAUDI, Il ruolo di Luigi Einaudi e di Frangois Mitterrand

nella costruzione europea » 295

JEAN MUSITELLI, Frangois Mitterrand, l'européen » 307

ALBERTO GALLO, La divisione del Brasile nel 1334-36. Una

nuo-va ipotesi » 323

PARTE III - TESTI E DOCUMENTI

P A O L O BIANCHINI, Le annotazioni manoscritte di Augustin

Bar-ruel ai Mémoires pour servir à l'histoire du jacobinisme . » 367

CORRADO MALANDRINO, Vilfredo Pareto visto con gli occhi di

una bambina. Un ritratto inconsueto del grande economista

e sociologo in uno scritto inedito di Manon Michels Einaudi » 445

M A N O N M I C H E L S EINAUDI, Nella casa di Vilfredo Pareto . . . . » 4 5 1

(11)
(12)
(13)

Premessa

Nel 1999 la Fondazione Einaudi, pur fortemente condizionata da ri-strettezze di bilancio, ha continuato a svolgere i propri compiti istituzionali relativi alla formazione di giovani studiosi e alla predisposizione di moderni strumenti per la ricerca nel campo degli studi economici, politici e storici. Rispetto agli ultimi anni, maggiori risorse sono state dedicate alle atti-vità accademiche e alle pubblicazioni; è stata aumentata la fruibilità dei ser-vizi bibliotecari attraverso il potenziamento delle strutture informatiche; sono stati acquisiti e già tutti consultabili tre nuovi fondi archivistici; è stata quasi completata la messa a norma della sede in materia di sicurezza, anche se alcune spese sono stata rinviate al prossimo anno.

Il sempre più stringente vincolo di bilancio ha però imposto sensibili riduzioni delle risorse destinate ad acquisti librari e alle borse di studio. Ta-li ridimensionamenti risultano ancora più cospicui se essi vengono valutati in termini reali, dato il forte apprezzamento del dollaro e della sterlina che rappresentano le monete di denominazione di larga parte di questi costi.

La Fondazione continua a rappresentare un punto di riferimento signi-ficativo in ambito nazionale ed internazionale, come dimostrano anche gli importanti accordi di collaborazione sottoscritti, i convegni e le attività se-minariali organizzati, il prestigio delle borse di studio, pur di ammontare modesto, che sono assegnate.

Gli enti sowenzionatori si sono sempre dimostrati consapevoli dell'im-portanza e del valore scientifico delle attività della Fondazione, la quale, nella certezza dei rinnovati e aumentati sostegni, continuerà a non lesinare alcun sforzo per accrescere ulteriormente il proprio prestigio.

(14)

auto-revole membro del Comitato scientifico e che ha successivamente potuto contare sempre sulla sua vicinanza e sul suo ausilio scientifico, ne ricorda la luminosa figura con tristezza, riconoscenza e grande affetto.

1 . L A BIBLIOTECA E L ' A R C H I V I O

1.1. La Biblioteca

Le risorse finanziarie disponibili sono state concentrate sui settori por-tanti della biblioteca, tenendo conto della sua fisionomia storica e della sua tradizione culturale, evitando improvvide dispersioni e dilatazioni di cam-po e privilegiando quindi i settori della teoria economica, della storia eco-nomica, della storia delle dottrine economiche e politiche, della storia po-litica e culturale tra Settecento e Novecento, sulla base delle ripartizioni che di seguito si indicano in via largamente orientativa:

- Strumenti di ricerca ed opere di consultazione 10% - Teoria economica ed economia applicata 20% - Dottrine economiche, politiche e sociali 20% - Storia politica e culturale delle società europea e italiana 35%

- Storia politica e culturale delle società extra europee 15%

Le nuove acquisizioni sono state limitate a circa 3.000 volumi, che van-no ad aggiungersi alle collezioni di riviste ed altre pubblicazioni periodiche, i cui abbonamenti sono rimasti pressocché invariati, per un totale di circa 3.200 collezioni di riviste e periodici in corso e/o terminate.

Acquisizione volumi

1999 1289 1 0 Ì : 1473

1998 775 6544

I

(15)

Il settore dei periodici ha avuto, come detto poc'anzi, uno sviluppo so-stanzialmente omogeneo a quello espresso nel quinquennio in analisi:

1995 1996 1997 1998 1999

• Terminate 1380 1428 1492 1532 1559

• Bilanci 408 363 342 342 326

• Straniere 790 779 724 716 714

• Italiane 574 561 546 547 533

Il settore si è arricchito di 13 nuove testate, tra le quali vanno ricordate: «Review of economics dynamics», «Journal of financial markets», «Journal of applied economics», «Nuova storia contemporanea» e «Studi meridio-nali».

Nel corso dell'anno è stato terminato il progetto «Titoli in rete», inizia-to lo scorso anno e finanziainizia-to dal Ministero per l'Università e la Ricerca Scientifica e Tecnologica, per la catalogazione in SBN di un primo fondo di 5.853 volumi e opuscoli donati dalla famiglia del prof. Franco Venturi, illustrato come segue:

Fondo Venturi: informatizzazione dei volumi e degli opuscoli

(16)

di Sardegna, alla Corsica, allo Stato Pontificio e al Regno di Napoli, nonché all'insieme di processi storici che portarono alla nascita di uno stato unita-rio in Italia.

La Biblioteca Venturi, dato il carattere spiccatamente cosmopolita de-gli studi dello storico scomparso, contiene in prevalenza testi in lingue straniere.

Il gruppo più numeroso di volumi, pari a quasi il 50% del totale, è quello in lingua russa: ricordiamo che Franco Venturi fu addetto culturale presso l'Ambasciata italiana di Mosca dal 1947 al 1951 e che, nel 1952, pubblicò uno studio in due volumi sul Populismo russo, poi tradotto in in-glese, francese e spagnolo. Vi sono poi testi in inin-glese, tedesco, spagnolo, polacco, serbo croato e sono molte anche le opere in francese, raccolte in gran parte durante l'esilio parigino negli anni Trenta. Particolarmente significativo è un gruppo di opere di e su Diderot, a proposito del quale Venturi pubblicò a Parigi nel 1939 La jeunesse de Diderot. Un gruppo a parte sono i testi, italiani e non, raccolti in oltre trent'anni di studi sul «se-colo dei lumi», tra cui opere in più lingue su Beccaria, per la preparazione dei cinque volumi, usciti tra il 1969 e il 1990, di Settecento riformatore. E da segnalare infine la presenza di opere in lingua giapponese, non di rado con dedica dell'autore, che risalgono ai ripetuti soggiorni di Franco Ventu-ri in Giappone.

La catalogazione di questo fondo ha avuto inizio ai primi di marzo ed è stata effettuata con i consueti criteri. Sono state cioè utilizzate le norme RICA (Regole Italiane di Catalogazione per Autori) dettate dall'Istituto Cen-trale per il catalogo unico delle Biblioteche italiane e per le Informazioni bibliografiche (ICCU) del Ministero per i Beni culturali. Per quanto ri-guarda il catalogo per soggetti ci si è attenuti alle regole stabilite nel

Sogget-tano per i cataloghi delle Biblioteche italiane, edito a cura della

Bibliote-ca Nazionale Centrale di Firenze. E da segnalare che la massiccia presenza di testi pubblicati in lingue che utilizzano un alfabeto diverso da quello la-tino (come il cirillico o il giapponese) ha creato obiettive difficoltà sia per quanto riguarda la traslitterazione dei dati catalografici, sia per l'individua-zione dei soggetti.

(17)

sensi dell'art. 7 della legge .534/1996, nonché alla Regione Piemonte in base alla normativa regionale.

Sono in corso di sviluppo ed ampliamento le pagine web che l'ente ha realizzato e immesso in rete nel corso del 1999. All'interno del sito, il cui indirizzo è «www.fondazioneeinaudi.it», vi è la possibilità di reperire noti-zie sui fondi bibliografici in dotazione all'ente ed anche su tutti quelli pre-senti nel predetto sistema informatico. Inoltre periodicamente, in una ap-posita sezione, sono indicati i nuovi titoli acquisiti dalla biblioteca e sono pubblicati i bandi di concorso per borse di studio, oltre a notizie di carat-tere generale.

1.2. L'Archivio

L'Archivio storico della Fondazione si è arricchito nel corso dell'anno 1999 di nuove accessioni di importante interesse documentario.

Nuove accessioni:

Fondo Attilio Cabiati

Attilio Cabiati (1872-1950), professore di Economia all'Istituto Tecni-co G. Sommeiller di Torino (1904), poi di ETecni-conomia politica all'Istituto Superiore di Scienze economiche e commerciali di Torino (1914), nel 1918 divenne titolare della cattedra di Economia politica presso l'Univer-sità di Genova e all'Univerl'Univer-sità Bocconi di Milano. Costretto a lasciare que-st'ultima nel 1926 per contrasti politici con le organizzazioni studentesche fasciste, fu allontanato anche dall'Ateneo genovese nel 1939, per avere pubblicamente dissentito con il regime a proposito delle leggi antiebraiche. Fu in contatto epistolare con Luigi Einaudi dal 1896 al 1946.

Il fondo consta di circa 900 lettere e documenti ed è stato donato alla Fondazione dal prof. Giorgio Gagna. Il materiale è stato interamente ordi-nato e il relativo inventario è a disposizione degli studiosi.

Fondo Ruggiero Romano

Si tratta delle carte del prof. Ruggiero Romano da lui donate alla Fon-dazione insieme con una parte della sua biblioteca. Il fondo consta di oltre 1500 documenti, articoli, lettere e ritagli a stampa relativi a problemi poli-tici, storici ed economico-sociali dell'America Latina.

(18)

Inventari:

Fondo Luca Pietromarchi

L'Archivio di Luca Pietromarchi si è arricchito di oltre 300 nuovi do-cumenti, anch'essi donati dall'ambasciatore Antonello Pietromarchi. Que-sto materiale è stato ordinato e inserito nell'inventario del fondo.

Fondo Franco Reviglio

Consta di 120 dossiers, che sono stati ordinati e descritti nell'inventa-rio, ora a disposizione degli studiosi.

Fondo Franco Venturi

L'inventario delle carte Venturi, a disposizione degli studiosi, è stato messo a punto sulla base della Bibliografia, curata da Paola Bianchi e Leo-nardo Casalino, e pubblicata nel volume II coraggio della ragione. Franco

Venturi intellettuale e storico cosmopolita, a cura di Luciano Guerci e

Giu-seppe Ricuperati (Torino, Fondazione Luigi Einaudi, 1998).

L'affluenza degli studiosi e la quantità dei prestiti rispecchiano la media di questi ultimi anni, con 192 presenze e 9100 fascicoli consultati.

2 . L ' A P P O G G I O AI GIOVANI

Dopo un'attenta e rigorosa selezione delle candidature pervenute ai sensi dei bandi di concorso emessi dall'ente, sono stati individuati 24 giovani stu-diosi meritevoli di ausilio finanziario. Essi hanno svolto, ed alcuni le stanno continuando tuttora, ricerche nel settore delle scienze sociali e presso atenei riconosciuti per la loro fama a livello internazionale. Si elencano i beneficiari:

Nominativo Mara ANASTASIA Diego ANGEMI Federica BERTAGNA Franco BEVILACQUA

Argomento della ricerca Sede

I piccoli commercianti torinesi, il primo Torino dopoguerra e l'avvento del fascismo

(1919-1922).

(19)

Argomento della ricerca

Politiche economiche in un sistema di multipli equilibri.

La problematica dello sviluppo delle zone rurali dell'Africa subsahariana.

Le problematiche dello sviluppo dei paesi latino-americani.

Il problema della disoccupazione europea e, in particolare, di quella italiana. Il controllo del rischio di mercato attraver-so lo studio econometrico delle serie tem-porali finanziarie.

Massimo FRANCHI II fenomeno del tasso di cambio e le poli-tiche monetarie adottabili dalle banche centrali. Nominativo Luca Bossi Ilaria CAETANI Paola CRISCUOLO Antonio FALATO

Anna Maria FIORI

Luca GAMBETTI Alessandro GAVAZZA Francesca MOLINARI Alessia NUTI Alessandro NUVOLARI Marco PLATANIA Maria Giovanna PUGLIESE

Gli effetti reali di breve e di lungo periodo della politica monetaria

Integrazione tra l'economia dell'informa-zione, lo studio dei diritti di proprietà e i mercati finanziari del credito.

Studio delle serie storiche applicate alla fi-nanza e alla macroeconomia.

Siena e la sua provincia nel periodo 1955-1970. Sede Cornell University London School of Economics London School of Economics Columbia University Università di Losanna Pompeu Fabra, Barcellona Université Libre de Bruxelles London School of Economics Northwestern University Italia Growth, technical change and income M.E.R.I.T. distribution. A theoretical and empirical

investigation.

L'evoluzione del concetto di virtù nell'in- Torino sieme delle opere edite ed inedite di

Mon-tesquieu.

Analisi del rischio e sistemi previdenziali. Enrichetta RAVINA Analisi dell'effetto del premio al rischio sul

legame tra output e tassi di interesse. Ferruccio Le holdings di smobilizzo di Comit e

Cre-RICCIARDI dit: strategie, strutture, soggetti

(20)

Nominativo Matteo RICHIARDI Emanuele Rossi Francisco David RUEDA Melissa TARTARI Paola TUBARO

Argomento della ricerca

Il ruolo degli investimenti e della regola-mentazione pubblica nello sviluppo eco-nomico: la creazione delle reti di energia, di trasporto di conoscenza e le esternalità ad esse collegate.

L'elaborazione teorica politica di Lelio Basso e la sua influenza sulla sinistra.

Sede

University College of London

Italia

The persistence of high unemployment in Europa, USA modem capitalism: A politicai analysis.

Il rapporto tra democrazia e crescita eco- Université Libre nomica. De Bruxelles La «Ricchezza delle Nazioni» di Adam Yale University Smith e il pensiero economico italiano

1790-1851.

3 . SEMINARI, CONVEGNI

Il 9 febbraio, coordinata da Gian Carlo Jocteau e Angelo Pichierri, si è svolta una giornata di studi dal titolo Strategie dello scambio. I commercianti

a Torino nel XX secolo.

Il 5 marzo, organizzato dal Centro Studi Luca d'Agliano, è stato pro-mosso un dibattito sul tema delle Crisi finanziarie nei Paesi in Via di

Svilup-po: effetti sull'economia reale.

Il 6 e 7 maggio, promosso dal Dipartimento di Scienze Sociali di Tori-no, si è tenuto il convegno: Mezzi di comunicazione e forme dell'esperienza.

Teoria e ricerca sociale.

Il 14 maggio, nell'ambito della presentazione del volume Lettere, 1943

1979, che riproduce il carteggio tra Leo Valiani e Franco Venturi, il

cura-tore Edoardo Tortarolo, insieme ad Alberto Cavaglion, a Vincenzo Ferro-ne e a Giuseppe Ricuperati, ha discusso sulle vicende storiche e personali dei due maestri, testimoniate nella corrispondenza intercorsa.

Il 7 giugno, d'intesa con l'Istituto Piemontese Gramsci, si è svolta la presentazione di un volume riguardante una ricerca condotta sulle attività della Fondazione Agnelli.

Il 13 ottobre, Friederich Katz dell'Università di Chicago ha tenuto una conferenza sul Ruolo delle potenze europee e degli Stati Uniti nella

rivolu-zione messicana.

(21)

l'U-nione cattolica italiana insegnanti medi hanno svolto la loro attività forma-tiva e seminariale presso la sede dell'ente.

A queste ultime attività si sono affiancate quelle consuete promosse del Centro Interdipartimentale «P. Bairati» che, nell'ambito dell'accordo di cooperazione sottoscritto alcuni anni or sono con l'ente e la Cornell Uni-versity, ha svolto e organizzato convegni di carattere internazionale ed in-contri con studiosi di vari atenei e paesi.

4 . L E PUBBLICAZIONI

Pur a fronte della lievitazione dei costi di carattere generale, e attraver-so un accordo di stampa e distribuzione delle opere prodotte con la Leo 5. Olschki Editore, le collane promosse dalla Fondazione sono state incre-mentate di nuovi titoli. Riportiamo qui di seguito l'elenco dei volumi pub-blicati nel 1999:

- «Annali», XXXII, 1998 (pp. 457).

Il volume, composto di quattro sezioni, raccoglie come di consueto nel-la prima parte un riassunto delle attività svolte dall'ente e gli indirizzi che sono stati perseguiti nell'ambito delle iniziative statutariamente promosse. Si riporta qui di seguito il piano dell'opera:

P a r t e I. CRONACHE DELLA FONDAZIONE

I. MASSIMO L. SALVADORI, Relazione per l'anno 1997

II. Le persone III. Bando di concorso

P a r t e I I . IL PROBLEMA DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA TRA OTTOCENTO E PRIMO NO-VECENTO A PARTIRE DALLE PAGINE DELLA «RIFORMA SOCIALE»

CORRADO MALANDRINO, Premessa.

PATRIZIA AUDENINO, La «Riforma sociale» nel dibattito sui fenomeni migratori al

tempo della «grande emigrazione»: analisi, giudizi e proposte.

GIANFAUSTO ROSOLI, La politica migratoria italiana durante il periodo liberale

dal-l'unità politica al fascismo.

LIVIO ATTANASIO, L'emigrazione italiana: correnti di pensiero ed indirizzi politici

nelle pagine della «Riforma sociale».

ORNELLA CONFESSORE, Il dibattito sull'emigrazione nelle pagine della «Rassegna

na-zionale».

(22)

ADELE MAIELLO, Il quotidiano cattolico genovese «Il Cittadino» nel dibattito

sull'e-migrazione: 1873-1914.

MADDALENA TIRABASSI, Amy Bernardy e l'emigrazione italiana negli Stati Uniti.

Parte III. SAGGI

MICHELA CELLA, Ancora sul Teorema di Arrow.

ARMANDO DOMINIONI, Investimenti ed incertezza.

GIOVANNI GANELLI, Effetti di benessere della politica fiscale in un modello a due

paesi con concorrenza imperfetta.

FEDERICO BARBIERATO, Il testo impossibile: la Clavicula Salomonis a Venezia (secoli

XVII-XVIII).

RICCARDO FAUCCI, Gaetano Mosca e gli economisti del suo tempo, con particolare

riferimento alla scuola di Torino.

ANGELO D'ORSI, Intellettuali e fascismo. Appunti per una storia (ancora) da scrivere. Luiz CARLOS BRESSER PEREIRA, Nove interpretazioni della realtà brasiliana. P a r t e I V . TESTI E DOCUMENTI

Guida all'archivio informatico delle carte relative alla «Riforma sociale», a cura di

Monica Monasterolo. Premessa di Corrado Malandrino.

- Europeismo e federalismo in Piemonte tra le due guerre mondiali. La Re-sistenza e i Trattati di Roma (1937). Atti del Convegno tenuto presso la

Fondazione Luigi Einaudi (Torino, 9 e 10 ottobre 1997), a cura di Sergio Pistone e Corrado Malandrino («Studi», 34, pp. 320).

(23)

- GEOFFREY A . H A Y W O O D , Failure of a dream. Sidney Sonnino and the rise

and fall of liberal Italy (1847-1922) («Studi», 35, pp. 574).

Il libro di Geoffrey A. Haywood ha il carattere di una biografia di Son-nino collocata in un ampio contesto attinente alla politica italiana sia inter-na sia estera. L'autore, sulla base di uinter-na vastissima bibliografia e di appro-fondite ricerche di archivio, analizza l'iter dell'uomo politico toscano dalla nascita alla morte, la sua attività di liberale meridionalista, ministro e capo del governo che nutrì il «sogno» di un riformismo conservatore in grado di rafforzare lo Stato liberale monarchico di fronte alle minacce di sovversio-ne. Una parte importante dell'opera, che getta luce nuova sul periodo, è dedicata all'attività di Sonnino ministro degli Esteri dopo il 1914. Nella bi-bliografia italiana e internazionale mancava uno studio così ampio e com-pleto su quella che è stata una delle personalità dominanti della storia d'I-talia nell'ultimo cinquantennio dello Stato liberale.

5 . L A SITUAZIONE FINANZIARIA

La seguente tabella riporta i dati essenziali (in milioni di lire) per l'eser-cizio 1999:

ENTRATE USCITE

Redditi patrimoniali 82 Assegni di ricerca 251

Contributo dello Stato Attività accademiche, seminari 116

(L. 334/96) 658 Biblioteca 326

Altri contributi e utilizzazione Pubblicazioni 90

fondi 1.356

Bibliotecari e archivisti 546

Proventi vari e rimborsi 104

Personale amministrativo e ser-Deficit

104

Personale amministrativo e

ser-Deficit vizi 397

Manutenzione sede 411

Imposte 63

2.200 2.200

(24)

La riduzione dei redditi patrimoniali è dipesa dall'andamento dei tassi di interesse, dalla diminuzione del valore del patrimonio determinata dal disavanzo dello scorso esercizio oltre che dalle mancate entrate per interes-si per la quota di patrimonio spostata da obbligazioni a fondi mobiliari.

Le uscite sono diminuite complessivamente di circa 86 milioni; si sono ridotte di oltre 100 milioni le spese per la manutenzione della sede: non però per il completamento dei lavori di adeguamento alle normative vigenti in materia di sicurezza ma perché alcuni impegni di spesa preventivabili per questo scopo sono stati rinviati al prossimo esercizio.

Sono diminuiti di circa 8 milioni gli acquisti di libri e riviste e di oltre 42 gli assegni di ricerca. Sono invece aumentate di circa 40 milioni le spese per pubblicazioni e di 43 milioni quelle per attività accademiche e semina-riali. Il costo del personale è rimasto invece pressocché stabile.

Il bilancio per l'esercizio 1999 chiude in pareggio, ma, come è stato detto, alcune entrate non hanno carattere permanente e alcune spese obbli-gatorie sono state rinviate. Inoltre, appare chiaro che, al fine di non amplia-re la spesa complessiva, è stato necessario riduramplia-re le borse di studio e gli acquisti di libri per poter finanziare l'aumento delle spese per le pubblica-zioni e i seminari, che in precedenza erano state drasticamente tagliate.

La rigidità del bilancio fa prevedere, per i prossimi anni, l'insorgere di cospicui disavanzi che costringeranno la Fondazione a ridurre ulteriormen-te l'attività istituzionale. Il deprezzamento dell'euro contribuisce ad aggra-vare la situazione in misura accentuata, dato che gli acquisti di libri e rivi-ste e le spese per assegni di ricerca avvengono in larga misura in dollari e sterline.

Ringraziando calorosamente tutti i sovventori per l'appoggio che da tempo continuano a dare alla Fondazione, volgiamo ad essi un nuovo e pressante appello a voler considerare la possibilità di aumentare l'entità del loro sostegno alle nostre attività.

Giugno 2000 Il Presidente

(25)

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 1 FILIPPI prof. Enrico, presidente,

in rappresentanza della Fondazione C.R.T.

BERAUDO DI PRALORMO dott. Filippo,

dirigente delle Relazioni Esterne del Gruppo Fiat; in rappresentanza del Gruppo Fiat.

BRAVO prof. Gian Mario,

professore ordinario di Storia delle Dottrine politiche, Università di Torino; in rappresentanza dell'Università degli Studi di Torino. Cozzi prof. Terenzio,

professore ordinario di Economia politica, Università di Torino; in rap-presentanza della Compagnia di San Paolo; presidente del Comitato scientifico.

D'AROMA dott. Antonio,

già condirettore della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea; consigliere cooptato.

EINAUDI ing. Roberto,

presidente onorario della Compagnia Tecnica Internazionale, Milano; in rappresentanza della Famiglia Einaudi.

(26)

MASSABÒ RICCI dott.ssa Isabella,

direttore dell'Archivio di Stato di Torino; in rappresentanza dello Stato.

M I A N O dott. Massimiliano,

in rappresentanza della Regione Piemonte.

P I C H E T T O dott. Giuseppe,

presidente della Camera di commercio, industria, agricoltura e artigia-nato di Torino; consigliere cooptato.

SANTAGATA prof. Walter,

professore ordinario di Politica economica, Università di Torino; in rappresentanza della Provincia di Torino.

Z A N O N E on. Valerio,

presidente della Fondazione Luigi Einaudi per studi di politica ed eco-nomia, Roma; in rappresentanza del Comune di Torino.

SEGRETARIO DEL C O N S I G L I O PRATI dott. Giovanni.

C O L L E G I O DEI REVISORI DEI C O N T I PIZZALA dott. Domenico,

ragioniere capo del Comune di Torino.

CIRABISI dott. Liliana,

funzionario del Ministero Beni Culturali e Ambientali.

PANZARINO rag. Franco,

ragioniere capo dell'Università degli Studi di Torino.

P E I R O N E rag. Giuseppina,

I dirigente Ragioneria Regionale dello Stato, Torino.

RICCI dott. Marco,

ragioniere capo della Provincia di Torino.

(27)

BOBBIO prof. Norberto, membro onorario

senatore della Repubblica; professore emerito dell'Università di To-rino.

BUSINO prof. Giovanni,

professore ordinario di Sociologia generale, Università di Losanna.

CARMAGNANI prof. Marcello,

professore ordinario di Storia dell'America Latina, Università di To-rino.

CIOCCA dr. Pierluigi,

vice direttore generale della Banca d'Italia.

D ' A D D A prof. Carlo,

professore ordinario di Economia politica, Università di Bologna.

EINAUDI ambasciatore Luigi R.,

deputy director of the Secretary of State's policy planning staff, Dept. of State, Washington.

FIRPO prof. Massimo, vice presidente

professore ordinario di Storia dell'età della Riforma e della Controrifor-ma, Università di Torino.

LOMBARDINI prof. Siro,

presidente della Banca Popolare di Novara,

PASINETTI prof. Luigi L.,

professore ordinario di Analisi economica, Università Cattolica del Sa-cro Cuore, Milano.

RICUPERATI prof. Giuseppe,

professore ordinario di Storia moderna, Università di Torino.

SALVADORI prof. Massimo L . ,

professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, Università di Torino.

COMITATO ESECUTIVO FILIPPI prof. Enrico, presidente (predetto).

Cozzi prof. Terenzio (predetto).

(28)

BENEFICIARI DI AUSILIO FINANZIARIO E SCIENTIFICO2 ANASTASIA dott. Mara

(via Brozola, 15 A - Chivasso). Nata a Chivasso (Torino) nel 1970; laureata in Lettere moderne (Università di Torino) nel 1996. Tesi di laurea in Storia contemporanea: «I piccoli commercianti e la questione annonaria nella pri-ma guerra mondiale. Il caso Torino», relatore il prof. Gian Carlo Jocteau. I piccoli commercianti torinesi, il primo dopoguerra e l'avvento del fasci-smo (1919-1922).

Questione annonaria e commercianti a Torino nella prima guerra mondiale,

«Passato e presente», XVI, n. 44, 1998, pp. 69-94.

Piccoli commercianti tra Otto e Novecento, in: Itinerari tra le carte, a cura di

G. Gentile e R. Roccia, Torino, Archivio Storico della Città di Torino, 1999, pp. 203-208.

Vittorio Emanuele Giuntella: lo storico, il testimone, a cura di M. Anastasia,

Milano, Angeli, 1999, pp. 126.

Piccoli (I) commercianti torinesi, il primo dopoguerra e l'avvento del fascismo (1919-1922), «Annali della Fondazione L. Einaudi di Torino», XXXIII, 1999. BEVILACQUA dott. Franco

(via Monte Rotondo, 17 - Milano). Nato a Milano nel 1972; laureato in Economia e commercio (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) nel 1996. Tesi di laurea in Economia politica: «Diffusione delle innovazioni e politiche tecnologiche», relatore il prof. Paolo Varri.

Growth without employment: Does theory match empirical evidence?

CAETANI dott. Ilaria

(via Grossi, 29 - Torino). Nata a Torino nel 1972; laureata in Scienze po-litiche (Università di Torino) nel 1997. Tesi di laurea in Programmazione economica: «Analisi di alcuni progetti per la promozione di associazioni ru-rali in Guinea», relatore il prof. Enrico Luzzati.

La problematica dello sviluppo delle zone rurali dell'Africa subsahariana.

CRISCUOLO dott. Paola

(via Perugini, 28 - San Rocco a Pilli [Siena]). Nata a Siena nel 1972; lau-reata in Scienze economiche (Università di Siena) nel 1997. Tesi di laurea

(29)

in Politica economica e finanziaria: «La diffusione di tecnologia come con-dizione per la convergenza. Una possibile sintesi dei modelli neoclassici e del "technological gap approach"», relatore il prof. Alessandro Vercelli. Master in Economics, Università di Warwick.

Le problematiche dello sviluppo dei paesi latino-americani.

FALATO dott. Antonio

(via dei Mulini, 36 - Benevento). Nato a Benevento nel 1975; laureato in Economia e commercio (Università La Sapienza, Roma) nel 1997. Tesi di laurea in Economia politica: «L'irrazionalità della disoccupazione razio-nale», relatore il prof. Mario Baldassari.

Il problema della disoccupazione europea e, in particolare, di quella italiana.

M I N U T O dott. Emanuela

(via Ariosto, 1 - Massa). Nata a Carrara nel 1972; laureata in Scienze poli-tiche (Università di Pisa) nel 1998. Tesi di laurea in Storia moderna: «Son-nino, Mosca e la crisi delle istituzioni rappresentative nell'Italia dell'Otto-cento», relatore il prof. Rolando Nieri.

La cultura politica fiorentina (1890-1930) attraverso le vicende della rivista «Il Marzocco».

Accademismo, controllo sociale e linguaggi della politica: le associazioni a Pi-sa nella prima metà dell'Ottocento, «Rassegna storica toscana» (in corso di

stampa).

Sonnino, Mosca e la rappresentanza politica, Atti del Convegno su Sidney

Sonnino tenutosi a San Casciano e a Montespertoli nel settembre 1997 (in corso di stampa).

NUVOLARI dott. Alessandro

(Herbenusstraat, 58 - Maastricht). Nato a Mantova nel 1970; laureato in Discipline economiche e sociali (Università Commerciale Luigi Bocconi, Milano) nel 1996. Tesi di laurea in Economia politica: «Crescita e crisi nel-lo sviluppo economico italiano. Un'interpretazione nei termini della teoria della regolazione», relatore il prof. Giorgio Lunghini.

Incrementai innovation in steam technology.

PLATANIA dott. Marco

(30)

L'evoluzione del concetto di virtù nell'insieme delle opere edite ed inedite di Montesquieu.

Recente (Una) sfida editoriale: la nuova edizione delle Oeuvres complètes di Montesquieu, «Rivista storica italiana», CXI, n. 3, 1999, pp. 947-956.

R I C H I A R D I dott. Matteo Guido

(via Lamarmora, 38 - Torino). Nato a Torino nel 1972, laureato in mia e commercio (Università di Torino) nel 1998. Tesi di laurea in Econo-mia politica: «Le esternalità generate dai parchi scientifici e tecnologici. Il caso di Torino», relatore il prof. Enrico Colombatto. Master in Economics, University College, London.

Le proprietà dei market place.

Esternalità (Le) generate dai parchi scientifici e tecnologici. Il caso di Torino. Nota di lavoro, Milano, Fondazione Eni Enrico Mattei, 1998.

Capacità (Le) linguistiche degli immigrati e le richieste del mercato del lavoro in Germania, «Annali della Fondazione Luigi Einaudi di Torino», XXXIII, 1999.

TARTARI dott. Melissa

(via Cento, 11 d - San Giovanni in Persiceto [Bologna]). Nata a San Gio-vanni in Persiceto (Bologna) nel 1973; laureata in Economia politica (Uni-versità di Modena) nel 1997. Tesi di laurea in Economia politica: «Demo-crazia e crescita economica», relatore il prof. Gian Paolo Caselli. Master in Economics, CORIPE e Université Libre de Bruxelles.

Il rapporto tra democrazia e crescita economica.

T U B A R O dott. Paola

(via Ripamonti, 30 - Milano). Nata ad Avezzano (L'Aquila) nel 1972; lau-reata in Discipline economiche e sociali (Università Commerciale Luigi Bocconi, Milano) nel 1997. Tesi di laurea in Economia politica: «Adam Smith e il lato negativo della "Ricchezza delle nazioni"», relatore il prof. Giorgio Lunghini. Diplome d'Etudes approfondies d'Histoire de la pensée économique, Ecole Normale Supérieure de Fontanay-Saint-Cloud, Univer-sité de Paris-I Panthéon-Sorbonne.

La matematizzazione dell'economia politica: studio della teoria dei prezzi di Pietro Verri.

(31)

BIBLIOTECA E ARCHIVIO STORICO MARTINOTTI D O R I G O dott. Stefania, coordinamento. D I PRISCO dott. Alessandro, servizi informatici. D E L U I G I dott. Amalia, biblioteca.

GIORDANA dott. Paola, archivio.

RANIERI AMORICO Maria Rosaria, biblioteca. G I O R D A N O TORTIA Paola, aiuto biblioteca. SCIANNIMANICO Nicola, aiuto biblioteca.

M A I O N E PICCIOTTI Maria Antonietta, sala consultazione. ALBERGONI Paolo, sala consultazione.

AMMINISTRAZIONE MOROSINI rag. Giovanna, contabilità e patrimonio.

R O N C O G E Y M E T Ramona Antonella, aiuto contabilità e patrimonio. G O R I A Fabrizio, segreteria.

(32)
(33)

La Fondazione Luigi Einaudi è sorta a Torino nel 1964 per favorire gli studi economici, storici e politici. Essa ha sede a Palazzo d'Azeglio, dove è sistemata la sua Biblioteca. Alle grandi collezioni di Luigi Einaudi, apporta-te in dono alla Fondazione, si sono aggiunti gli acquisti dell'ultimo trenapporta-ten- trenten-nio. Oggi la Biblioteca possiede oltre 187.000 volumi e opuscoli, archivi po-litico-economici dell'ultimo secolo, e riceve oltre 2.000 pubblicazioni perio-diche, di cui molte fra le più importanti sono complete dal loro inizio. Nei limiti consentiti dallo spazio, e tenuto conto dell'importanza della ricerca, la Biblioteca è aperta a quegli studiosi qualificati che facciano domanda di uti-lizzarne le risorse. Notevoli soprattutto i fondi di economia dal secolo XVIII ad oggi; di storia del pensiero economico e sociale, delle classi operaie e del socialismo utopico; di storia delle istituzioni economiche, bancarie e mone-tarie; di scienze sociali contemporanee e di politica dell'America Latina.

BANDO DI CONCORSO Anno Accademico 1999/2000

1. Caratteristiche e finalità

Come in passato, la Fondazione è in grado, anche nell'Anno Accademi-co predetto, di offrire borse di studio a giovani laureati e laureandi che di-scuteranno la tesi di laurea entro il 30 giugno 1999 di ogni Paese nati dal 1° gennaio 1974 in poi.

(34)

a) teoria economica, finanziaria e monetaria; b) problemi dello sviluppo economico e politico;

c) storia economica e sociale in età moderna e contemporanea; d) storia delle idee politiche, economiche e sociali in età moderna e contemporanea;

e) problemi di storia piemontese, con particolare riguardo agli aspetti

economici e sociali. 2. Borse di studio

2.1. Classificazione e modalità di assegnazione

Le borse di studio - finanziate, oltre che con le fonti sottoindicate, an-che con il contributo della Camera di Commercio di Torino e della Com-pagnia di San Paolo - sono messe a concorso nel numero massimo di 12, e con le modalità seguenti:

a) 5 borse, aumentabili a 7 in rapporto alle disponibilità finanziarie.

Tali borse saranno assegnate per l'Italia e per l'estero per il periodo di mesi 12.

L'importo mensile della borsa sarà: - di Lire 1.200.000 se usufruite in Italia;

- di Lire 1.600.000 se usufruite negli altri Paesi europei; - di Lire 1.700.000 se usufruite negli Stati Uniti.

Verranno anche rimborsate spese giustificate di viaggio e di tasse uni-versitarie. La Fondazione si riserva di fissare limiti a tali importi.

b) 1 borsa di studio annuale e non rinnovabile intitolata a Luigi

Einau-di, da usufruirsi presso il Centre for History and Economics del King's College dell'Università di Cambridge, riservata a laureati con tesi in disci-pline economiche o storiche che intendano approfondire lo studio dell'al-tra disciplina.

L'importo mensile della borsa è di Lire 1.600.000. All'assegnatario ver-ranno inoltre rimborsate spese giustificate di viaggio e di tasse universitarie. La Fondazione si riserva di fissare limiti a tali importi. Qualora tale borsa non venga assegnata essa integrerà il numero totale delle borse di cui alla lettera a).

c) 1 borsa annuale e non rinnovabile offerta dalle Fondazioni Rocca e Sicca ed intitolata a Manon Michels Einaudi per studi sulla cultura europea del XX secolo, di Lire 1.200.000 mensili e di Lire 1.600.000 mensili, rispet-tivamente se usufruita in Italia o in altri Paesi europei;

(35)

TELECOM Italia SpA. e intitolata a Guglielmo Reiss Romoli per studi economici da effettuarsi negli Stati Uniti;

e) 1 borsa annuale onnicomprensiva e non rinnovabile di Lire

18.000.000 intitolata a Luca d'Agliano, offerta dall'omonimo Centro Studi, sull' economia dello sviluppo, da effettuarsi presso le Università di Oxford o Cambridge, o la London School of Economics;

f ) 1 borsa annuale e non rinnovabile di L. 15.000.000, più le spese di

viaggio, offerta dal Centro de Estudios de Mexico en Italia per una ricerca riguardante temi messicani nel settore della storia, dell'economia, della scienza della politica, o dei rapporti tra l'Europa e il Messico.

Tutte le borse di cui al presente paragrafo saranno assegnate entro il 20 luglio 1999 dal Consigli o di Amministrazione, a suo insindacabile giudizio, su proposta del Comitato Scientifico.

Le decisioni della Fondazione saranno comunicate agli interessati entro 10 giorni dalla deliberazione del Consiglio di Amministrazione.

2.2. Domande e relativa documentazione

Le domande dovranno pervenire alla Fondazione entro il 17 maggio 1999 (si specifica che non varrà la data del timbro postale) ed essere ac-compagnate da:

a) curriculum vitae che dovrà essere preciso, senza soluzioni di

conti-nuità cronologica, e atto a chiarire gli studi, la carriera e le attività del can-didato;

b) copia della tesi di laurea e di altri eventuali lavori a stampa;

c) relazione da cui risultino: 1) il programma di ricerca; 2) i tempi ne-cessari per portarlo a compimento; 3) i materiali a stampa e le fonti d'ar-chivio o altre da utilizzare, ove la natura della ricerca lo comporti, e i luoghi nei quali la ricerca stessa dovrebbe svolgersi;

d) dichiarazioni in busta chiusa sottoscritte da almeno due studiosi

qua-lificati che abbiano conoscenza personale del candidato e siano in grado di avallare la relazione di cui alla lettera c);

e) in caso di ricerca presso Università estere, indicazioni precise circa

l'iscrizione (se già avvenuta, e per quale anno, o se solo richiesta) e l'am-montare delle tasse eventualmente dovute per l'anno accademico suin-dicato;

fi elenco delle altre eventuali istituzioni, con i relativi indirizzi, alle quali

il candidato abbia presentato o intenda presentare analoga domanda entro il 1° ottobre 1999:

g) indirizzo privato e numero di telefono.

(36)

Le domande che non soddisfino integralmente le condizioni di cui so-pra non verranno prese in considerazione.

2.3. Status dei borsisti I beneficiari:

a) saranno tenuti ad inviare alla Fondazione per iscritto rapporti trime-strali sull'avanzamento della loro ricerca;

b) potranno svolgere altre attività, retribuite o meno, compatibili con

l'adempimento del loro programma di ricerca e salva, ove giustificata, una congrua riduzione dell'assegno mensile. Sono esclusi dal godimento della borsa della Fondazione gli ammessi a dottorati di ricerca, i titolari di borse di studio post-universitarie, ricercatori e docenti universitari; non incideranno a questo riguardo le borse-premio concesse una tantum;

c) potranno usufruire, su richiesta, di un posto di studio a Palazzo d'A-zeglio, ove disponibile;

d) dovranno presentare al Comitato Scientifico il frutto conclusivo

del-le loro ricerche. Il Comitato, su richiesta dell'autore, potrà disporre l'even-tuale pubblicazione negli «Annali» o nelle altre collane della Fondazione. 3. Prestazioni assicurative e assistenziali

Qualora la borsa sia assegnata a cittadini stranieri per ricerche o studi da eseguirsi, in tutto o in parte, in Italia, la Fondazione non si assumerà alcun onere per prestazioni sanitarie e assistenziali per malattia, infortunio o maternità cui l'assegnatario dovesse ricorrere durante la sua permanenza in Italia. Le spese per tali prestazioni saranno pertanto a intero carico del-l'assegnatario medesimo.

(37)

BANDO DI CONCORSO PER UNA BORSA DI STUDIO IN MEMORIA DEL PROF. MARIO EINAUDI

Anno accademico 1999/2000 1. Caratteristiche e finalità

La Fondazione, volendo onorare il suo primo Presidente del Comitato Scientifico, prof. Mario Einaudi, che ne è stato infaticabile promotore e animatore per trentanni, istituisce una borsa di studio non rinnovabile a favore di cittadini italiani laureati nati dal 1° gennaio 1969. La borsa, com-prensiva di spese di viaggio e di tasse universitarie, è di 25.000 $ ed è inte-gralmente finanziata dalla San Giacomo Charitable Foundation. Sono am-messi a concorrere candidati che abbiano già dato chiara prova di capacità di analisi e che intendano usufruire della borsa di studio, per una ricerca da svolgere negli Stati Uniti, su temi di interesse comune alla società italiana e a quella statunitense nell'ambito delle scienze politiche ed economiche in età moderna e contemporanea. Sono esclusi dal godimento della borsa gli ammessi a dottorati di ricerca, i titolari di borse di studio post-univer-sitarie, ricercatori e docenti universitari; non incideranno a questo riguardo le borse-premio concesse una tantum.

2. Borsa di studio

2.1. Modalità di assegnazione

La borsa sarà assegnata entro il 20 luglio 1999 dal Consiglio di Amministrazione, a suo insindacabile giudizio, su proposta del Comitato Scientifico.

Le decisioni della Fondazione saranno comunicate agli interessati entro 10 giorni dalla deliberazione del Consiglio di Amministrazione.

2.2. Domande e relativa documentazione

Le domande dovranno pervenire alla Fondazione entro il 17 maggio 1999 (si specifica che non varrà la data del timbro postale) ed essere accompagnate da:

a) curriculum vitae che dovrà essere preciso, senza soluzioni di continuità

cronologica, e atto a chiarire gli studi, la carriera e le attività del candidato;

(38)

c) relazione che esponga: 1) il programma di ricerca; 2) i tempi neces-sari per portarlo a compimento; 3) i materiali a stampa e le fonti d'archivio 0 altre da utilizzare, ove la natura della ricerca lo comporti, e i luoghi nei quali la ricerca stessa dovrebbe svolgersi;

d) dichiarazioni sottoscritte da almeno due studiosi qualificati che

ab-biano conoscenza personale del candidato e siano in grado di avallare la relazione di cui alla lettera c);

e) elenco delle altre eventuali istituzioni, e i relativi indirizzi, alle quali il

candidato abbia presentato o intenda presentare analoga domanda entro il 1 ottobre 1999;

f ) indirizzo privato e numero di telefono.

Le domande che non soddisfino integralmente le condizioni di cui so-pra non verranno prese in considerazione.

2.3. Status dei borsisti I beneficiari:

a) saranno tenuti ad inviare alla Fondazione per iscritto rapporti trime-strali sull'avanzamento della loro ricerca;

b) dovranno presentare al Comitato Scientifico il frutto conclusivo

del-le loro ricerche. Il Comitato, su richiesta dell'autore, potrà disporre l'even-tuale pubblicazione nelle collane o negli «Annali» della Fondazione. Torino, 29 gennaio - 9 febbraio 1999

Il Presidente del II Presidente del Comitato Scientifico Consiglio di Amministrazione

TERENZIO C O Z Z I E N R I C O FILIPPI

BANDO DI CONCORSO PER UNA BORSA DI RICERCA Anno accademico 1999/2000

1. Caratteristiche e finalità

(39)

Sono ammessi a concorrere candidati che abbiano già dato chiara pro-va di capacità di analisi e che intendano usufruire della borsa per una ricer-ca riguardante temi messiricer-cani nel settore della storia, dell'economia, della scienza della politica, o dei rapporti tra l'Europa e il Messico.

Sono esclusi dal godimento della borsa i titolari di borse di studio post-universitarie, ricercatori e docenti universitari; non incideranno a que-sto riguardo le borse-premio concesse una tantum.

2. Borsa di studio

2.1. Modalità di assegnazione

La borsa sarà assegnata entro il 31 dicembre 1999 dal Consiglio di Amministrazione, a suo insindacabile giudizio, su proposta del Comitato Scientifico.

Le decisioni della Fondazione saranno comunicate agli interessati entro 10 giorni dalla deliberazione del Consiglio di Amministrazione.

2.2. Domande e relativa documentazione

Le domande dovranno pervenire alla Fondazione entro il 31 ottobre 1999 (si specifica che non varrà la data del timbro postale) ed essere accompagnate da:

a) curriculum vitae che dovrà essere preciso, senza soluzioni di

conti-nuità cronologica, e atto a chiarire gli studi, la carriera e le attività del can-didato;

b) copia della tesi di laurea e di lavori a stampa;

c) relazione che esponga: 1) il programma di ricerca; 2) i tempi neces-sari per portarlo a compimento; 3) i materiali a stampa e le fonti d'archivio o altre da utilizzare, ove la natura della ricerca lo comporti, e i luoghi nei quali la ricerca stessa dovrebbe svolgersi;

d) dichiarazioni sottoscritte da almeno due studiosi qualificati che

ab-biano conoscenza personale del candidato e siano in grado di avallare la relazione di cui alla lettera c);

e) elenco delle altre eventuali istituzioni, e i relativi indirizzi, alle quali il

candidato abbia presentato o intenda presentare analoga domanda entro il 31 dicembre 1999;

f) indirizzo privato e numero di telefono.

(40)

2.3. Status dei borsisti I beneficiari:

a) saranno tenuti ad inviare alla Fondazione per iscritto rapporti trime-strali sull'avanzamento della loro ricerca;

b) dovranno presentare al Comitato Scientifico il frutto conclusivo

(41)
(42)
(43)

E Q U I T À N E L L A D I S T R I B U Z I O N E I N T E R G E N E R A Z I O N A L E D E L L E RISORSE

Sezione 1. Introduzione

Le generazioni future non saranno solo beneficiarie dell'accumulazione di capitale fisico, delle scoperte scientifiche e delle innovazioni tecnologi-che realizzate dalle generazioni attuali, esse pagheranno antecnologi-che i costi (po-tenzialmente enormi) delle decisioni odierne. A causa di rilevanti esterna-lità intergenerazionali e della presenza di incertezza e di irreversibiesterna-lità delle decisioni, questi costi non possono essere valutati ottimamente sul mercato ed in generale il meccanismo competitivo non è in grado di tutelare ade-guatamente gli interessi delle generazioni future, aprendo così la strada ad un intervento del soggetto pubblico secondo un principio di equità in-tergenerazionale. Né tra gli economisti né tra i filosofi c'è accordo sul prin-cipio etico più opportuno da utilizzare nel contesto intertemporale e la let-teratura sull'argomento è vastissima. In questo articolo, ci limitiamo a va-lutare alcuni principi egualitari proposti nel contesto intergenerazionale. Non forniamo argomenti a favore di una prospettiva egualitaria in quanto ci sembra più opportuno, innanzitutto, analizzare implicazioni e sfaccetta-ture di un concetto complesso quale quello di eguaglianza.

Nella sezione 2, confrontiamo tre principi proposti da McKerlie (1989):

complete lives egalitarianism (CLE), corresponding segments egalitarianism (CSE) e simultaneous segments egalitarianism (SSE). Il CLE è

(44)

«di-videre la storia in una serie di segmenti temporali e misurare le disugua-glianze fra le persone che vivono all'interno dello stesso segmento» (Tem-kin, 1992, p. 190); invece, se si adotta il CSE è necessario «dividere la vita di ciascuna persona in una serie di stadi, ad esempio, infanzia, gioventù, maturità e vecchiaia e misurare la disuguaglianza in termini delle differenze fra stadi corrispondenti delle vite degli agenti» (ibid.). Per confrontare i tre principi introduciamo delle misure di disuguaglianza e ne analizziamo le proprietà, concludendo che (1) se si analizza la performance dei tre prin-cipi in presenza di disuguaglianze, nessuno di loro sembra realmente ade-guato ma che (2) se sono confrontati in contesti egualitari, il CSE si rivela il più convincente. Nella sezione 3, integriamo la prospettiva egualitaria ana-lizzando i tre criteri in relazione al «principio di differenza» proposto da Rawls. Questa analisi è rilevante perché nella valutazione complessiva di una distribuzione la prospettiva egualitaria è solitamente affiancata da altre considerazioni etiche (ad esempio, l'efficienza della distribuzione o, come nel nostro caso, il benessere dei più svantaggiati). Dimostriamo che (PI) il maximin ed il CLE coincidono e (P2) la soluzione di maximin è anche CA-egualitaria, mentre in generale non è SA-egualitaria, ed argomentiamo che questa dovrebbe essere un'ulteriore ragione per rifiutare lo SSE. La

se-zione 4 è dedicata alle conclusioni.

Sezione 2. CLE, CSE e SSE a confronto

Ipotizziamo che esista una misura additiva del benessere che consenta di effettuare confronti interpersonali ed intergenerazionali.1 Sia wq il be-nessere dell'agente i nel/-esimo periodo della sua vita e sia w, il bebe-nessere complessivo raggiunto nell'arco della sua esistenza. Assumiamo che le vite degli agenti possano essere divise in un dato numero di fasi di uguale

du-rata. Date le ipotesi: T

Wi = ^ Wij J=i

Sia Y C 3 ?R l'insieme dei vettori y, — (w,\ wa, •••,W,T) che

descrivo-no il benessere raggiunto dall'agente i in ciascun periodo della sua

vi-1 Si tratta di un'ipotesi molto forte (ed in molti casi del tutto irrealistica) che rimuove molte delle problematiche filosofiche che emergono nel contesto intergenerazionale (e non solo). D'al-tra patte, consente di analizzare i principi egualitari in vitro e di semplificare considerevolmente il trattamento formale e va pertanto intesa come una base di partenza per poi arricchire ed esten-dere l'analisi. Per una discussione esaustiva di queste tematiche, si vedano: LASLETT e FLSHKIN

(45)

ta. Una misura di disuguaglianza è rappresentabile come una funzione D : Y x 7 - t B , crescente nelle disuguaglianze e tale che y, = y, =>

D = 0. Una tale misura partiziona l'insieme di tutte le possibili

distribuzio-ni in classi di equivalenza parametrizzate dal valore di D. In quanto se-gue tracciamo una distinzione fondamentale tra l'insieme delle classi con

D fi 0 e la classe con D = 0, ed analizziamo le proprietà delle tre

misu-re rispetto a questi due insiemi di distribuzioni. Nella letteratura sul tema l'attenzione è rivolta prevalentemente ai casi in cui D fi 0: tale approccio si traduce nell'analisi della performance di ciascun principio nella valuta-zione delle disuguaglianze esistenti e quindi ha un interesse eminentemen-te pratico. Adottando questa prospettiva è possibile soseminentemen-tenere2 che nes-sun principio sembra chiaramente preferibile rispetto agli altri, dato che ciascuno è plausibile in alcune situazioni ed implausibile in altre. Tutta-via, questo approccio rappresenta solo una parte dell'analisi, essendo ne-cessario anche analizzare le caratteristiche puramente teoriche e prescritti-ve di ciascun principio evidenziando i tratti fondamentali delle distribuzio-ni egualitarie ad essi associate. Nella valutazione di un principio egualitario, questa seconda prospettiva rappresenta non solo un ovvio complemento all'analisi dei casi in cui D fi 0. Essa fornisce anche un punto di vista del tutto differente sui tre principi: in situazioni concrete, una corretta valuta-zione dello status quo è condivaluta-zione necessaria ma non sufficiente per la scelta della migliore strategia egualitaria. Una volta adottato un punto di vista egualitario, da un lato, è necessario affrontare i problemi posti dalla transizione verso la distribuzione equa ed in particolare dalla corretta indi-viduazione delle disuguaglianze presenti e dall'eventuale compensazione per quelle passate. Tuttavia, è egualmente essenziale definire le caratteristi-che della distribuzione egualitaria caratteristi-che si intende raggiungere e valutare la desiderabilità dei vari principi da questa prospettiva.

La misura di disuguaglianza intergenerazionale associata al CLE è

T

D1 = | - W2j) I

j= 1

Di è crescente in | w\ - w2 | e y\ = y2 =4 Di = 0. Per quel che

riguar-da le distribuzioni egualitarie, il principale limite teorico di Di è conse-guenza del fatto che essa non è una metrica su Y, dato che può essere zero anche se y\ fi j2, per cui disuguaglianze (non importa quanto accentuate) che cambiano direzione tendono a compensarsi. In altri termini, la

(46)

ra di Di riflette il problema associato al «changing places egalitarianism» (McKerlie, 1989, p. 479): adottando il CLE, in una «situazione in cui è pre-sente una disparità di trattamento di individui ugualmente meritevoli, per quanto significativa, continua, diffusa, sistematica e perfino perversa sia questa disparità non può esserci obiezione egualitaria se i ruoli degli indi-vidui sono scambiati in modo che ciascuno riceva una parte uguale di in-giustizie» (Temkin, 1992, p. 193). Possiamo illustrare questo problema con il seguente esempio3 (sia T = 4):

E1

Agente 1: w\\ = 8, wi2 = 8, wys = 2, = 2, e w\ = 20

Agente 2: w21 = 2, w22 = 2, io23 = 8,1^24 = 8, e w2 = 20

Se si adotta il CLE questa distribuzione non solleva obiezioni, inoltre, bisogna concludere che, da un punto di vista egualitario, essa è equiva-lente a:

E2

Agente 1: wn — 5,w\2 = 5, ^13 = = 5, e ivi = 20

Agente 2: w2\ = 5, w22 — 3, w2i = 3, w24 = 3, e w2 = 20

Questi esempi sollevano diversi dubbi sull'utilizzo del CLE nel contesto intergenerazionale, dubbi rafforzati dal fatto che lo stesso probema esiste in linea di principio per qualsiasi coppia di distribuzioni appartenenti ad una stessa classe di equivalenza. Pertanto, l'adozione del CLE può essere fuorviarne sia nell'individuazione di una distribuzione egualitaria desidera-bile sia nell'analisi delle disuguaglianze esistenti.

Sia yyt — (tvn, wn+1,..., wl t +r) il vettore dei livelli di benessere raggiun-ti dall'agente i, nato in t, dove wlt+] è il benessere raggiunto da i in 14- j. La

misura associata allo SSE può essere scritta come

- min{t\+T ,t2+T}

D2 = H » - W2n\

n=max{tl,t2}

dove ti e t2 sono le date di nascita degli agenti. In altri termini D2 somma

tutte le differenze nei livelli di benessere esistenti nello stesso periodo. D2

ha diversi limiti comuni sia ai casi in cui D2 fi 0 sia a quelli in cui D2 = 0.

Innanzitutto, D2 è incompleta su Y. Infatti si possono confrontare yyt e

(47)

yyt+r se e solo se r < T, cioè se e solo se le due vite si sovrappongono in almeno un periodo; in tutti gli altri casi D2 non può essere usata. Questa

caratteristica dovrebbe sollevare diverse perplessità sullo SSE poiché D2

non consente di formulare valutazioni egualitarie in situazioni che riguarda-no generazioni remote. Se un'azione comporta una riduzione nelle disugua-glianze attuali al costo di una diminuzione estrema ma uniforme nel benes-sere raggiunto dai membri di una, o più, generazioni future, lo SSE implica che l'azione deve essere compiuta.

In secondo luogo, D2 è discontinua rispetto alla data di nascita degli

agenti. In linea di principio, data una distribuzione del benessere, è sufficien-te una piccola modifica nella data di nascita di un agensufficien-te per cambiare in modo drammatico il valore di D2 e quindi la valutazione della distribuzione. Il terzo, e probabilmente il più serio, limite è a sua volta connesso alla discontinuità ed alla incompletezza di D2 : lo SSE implica la rilevanza etica

del tempo. La necessità di modificare l'insieme Y per utilizzare D2

introdu-cendo un indice temporale per i suoi elementi è sintomatica: per formulare un'analisi egualitaria è necessario conoscere la data delle disparità nei livelli di benessere, cioè la posizione relativa degli individui nella linea temporale (non è così per D1 o per D3, come vedremo). A nostro avviso è difficile spiegare la ragione per cui, se la data di nascita di un individuo è spostata di 25 anni, il giudizio sulla stessa distribuzione del benessere (che è magari CL- e CS- egualitaria) dovrebbe cambiare. Da questo punto di vista, lo SSE solleva obiezioni simili a quelle legate all'adozione di un tasso di preferenza temporale pura in una funzione del benessere sociale utilitarista, dato che quest'ultimo assegna rilevanza etica alla posizione relativa degli agenti sulla linea temporale.4

Di conseguenza anche l'adozione dello SSE solleva varie obiezioni dato che esso può rivelarsi inadeguato come principio-guida in presenza di di-suguaglianze, e può essere anche fuorviarne per quel che riguarda la distri-buzione egualitaria che sarebbe opportuno raggiungere. Illustriamo questo punto con il seguente esempio:

E3

Agente 1: wu - I,tt>i2 = 2,^13 = 3,^14 — 4,e W\ - 10 Agente 2: w2\ = 2,U>22 = 3,^23 = 4,^24 = 5,e w2 = 14

Agente 3: wn = 3,^32 = 4, ZP33 ecc.

= 5,^34 = 6, e W3 = 18

4 Questo è un problema abbondantemente discusso nella letteratura economica e filosofica:

(48)

Chiaramente Di fi 0 (e, come vedremo, D3 fi 0) mentre, se l'agente 1 è nato in T = 1, l'agente 2 in T = 2 e così via, D2 — 0. Tuttavia è piuttosto

difficile definire «egualitaria» una distribuzione in cui se T —• oo «l'ulti-ma» generazione ottiene benessere infinito solo grazie alla propria colloca-zione temporale, mentre la prima raggiunge solo u>i = 10.

La misura di disuguaglianza associata al CSE può essere scritta come

T

Di = I ~ I

i-1

La funzione soddisfa tutti i requisiti per essere una metrica su Y ma, per quel che riguarda le distribuzioni con D3 fi 0, non è in grado di re-gistrare la direzione delle disuguaglianze e si limita a sommare, periodo per periodo, le differenze di benessere esistenti fra gli agenti. La direzio-ne delle disuguaglianze è senza dubbio un'informaziodirezio-ne essenziale ed è fuorviarne ignorarla: le classi di equivalenza con D3 fi 0 contengono di-stribuzioni che sono molto diverse e perfino opposte. Si consideri la se-guente distribuzione:

E4

Agente 1: wn = 8, = 8, ^13 = 8, = 8 Agente 2: w21 — 2, w22 = 2, w2i — 2, w24 = 2

con D3 = 2 4 , cioè lo stesso valore di El, un risultato di equivalenza chiaramente paradossale. Ad ogni modo, è essenziale notare che una di-stribuzione con D3 = 0 non solleva alcuna obiezione e che due distribu-zioni con D3 = 0 sono a tutti gli effetti equivalenti. L'unica ragione per rifiutare il CSE potrebbe essere il sussistere di disuguaglianze tra indi-vidui viventi nello stesso periodo ed appartenenti a differenti coorti. La presenza di questo tipo di disuguaglianze rappresenta una critica che può essere cogente ex-post, in assenza di qualsiasi tipo di uguaglianza, mentre non è del tutto convincente se si deve valutare una distribuzio-ne che è GS-egualitaria senza dover prendere in consideraziodistribuzio-ne i pro-blemi legati all'esistenza di disuguaglianze passate da compensare. In altri termini, dal punto di vista dell 'uguaglianza, piuttosto che della

di-suguaglianza, una distribuzione CS-egualitaria non sembra eticamente

discutibile.

(49)

equivalenti se considerati dal punto di vista degli esiti egualitari che una loro applicazione coerente produrrebbe.

A rigor di logica, i tre principi non dovrebbero nemmeno essere con-frontati quali punti di vista alternativi situati sullo stesso piano. Infatti una distribuzione che è CS-egualitaria è anche necessariamente CL-egualitaria (il contrario chiaramente non è vero): l'insieme di distribuzioni con D3 = 0 è un sottoinsieme proprio dell'insieme di distribuzioni con

D1 = 0. La condizione di eguaglianza del CSE è più stringente rispetto a

quella del CLE.5 Possiamo quindi affermare che la discussione dei casi

con D — 0 dimostra che (a) è razionale imporre una restrizione sul CLE (e non abbandonare del tutto il requisito di eguaglianza del benessere to-tale) per evitare gli inconvenienti derivanti dal «changing places

egalitaria-nism» e (b) il CSE è la restrizione opportuna.

Sezione 3. CLE, CSE, SSE ed il principio di differenza

In questa sezione analizziamo, il principio di differenza proposto da Rawls (1971) utilizzando un modello a generazioni sovrapposte (OLG) che rappresenta una generalizzazione di Arrow (1973) e Dasgupta (1974a,b). Come dimostra la discussione precedente, è piuttosto naturale utilizzare un modello OLG nella discussione dell'equità intergenerazionale al fine di tracciare una distinzione fra coorti sovrapposte e generazioni di-stanti nel tempo.6 Inoltre un modello OLG è preferibile anche perché con-sente di introdurre due elementi essenziali: (1) in un'economia OLG il sen-tiero del capitale è indipendente dalla distribuzione dei consumi fra le coorti che vivono nello stesso periodo; (2) se la vita degli individui è divisa in varie fasi, viene introdotto un incentivo al risparmio diverso dal puro de-siderio di lasciti. Infatti l'accumulazione di capitale reale ha un effetto di-retto sul benessere degli agenti poiché determina l'allocazione dei consumi nell'arco della loro vita.

Ipotizziamo l'esistenza di un unico bene che può essere consumato o investito, una popolazione stazionaria ed assenza di progresso tecnico; l'e-conomia ha orizzonte infinito mentre gli agenti vivono per due periodi (gioventù e vecchiaia) ed hanno preferenze identiche:

5 Al contrario, lo SSE non rappresenta strictu sensu una restrizione sul CLE.

(50)

W{cU,C2t+l) = u(cu) + /3u(c2t+1)

dove c\t rappresenta il consumo dei giovani in t, c2t+\ in consumo degli

an-ziani i n / + l e 0 < / ? < 1 è il fattore di sconto dell'utilità. Ipotizziamo che

u(-) sia continua e soddisfi le seguenti proprietà: u(0) = 0, «'(•) > 0 e

«"(•) < 0.

Assumiamo che le opzioni produttive a disposizione dell'economia siano rappresentabili da una funzione di produzione continua, F(Kt,Lt),

i cui argomenti sono Kt, lo stock di capitale in t, e Lt, l'offerta di lavoro

in t. Supponiamo che Lt sia proporzionale alla popolazione e

impo-niamo Lt = 1. Ipotizziamo che F(-) sia omogenea di grado uno. Di

con-kf

seguenza se Kt = —, allora f(Kt/Lt, 1) =F(KhLt) = f(k.t). Assumiamo

che/'(•) > 0,/"(•) < 0,/(0) = 0 e che/(•) soddisfi le condizioni di Inada. I vincoli delle risorse di quest'economia sono

k,+1 +kt + Cu + c2t = f(kt), V t > 0

dove ko e c2o sono dati, frutto di decisioni precedenti.

Siano Cq un dato livello del consumo e dcq = C't- — Cv; i = 1,2, per cui dcq > 0 implica un incremento nel consumo. Le prime due proposizioni de-scrivono due condizioni necessarie perché una distribuzione sia di maximin:

P R O P O S I Z I O N E 1 ( P I ) : perché una distribuzione del benessere sia di

maxi-min dev'essere W(cu,c2(+1) = W(cu+i,c2t+2),V t.

Dimostrazione: sia W* = minjW(cu,c2i+i)- Se W(cu,c2t+i) = W*, per

un certo t, e W(cy,c2j+\) > W*,Vj,j fi t, chiaramente la distribuzione

del benessere non può essere di maximin. Non resta che provare che se W(cu,c2j+l) > r , per qualche t, e W(cy,c2j+1) = W*,Vj\j fi t,

la distribuzione non può essere di maximin. Supponiamo t = 0.7 Per la continuità di W{-), W(c10,c21) > W* 3 dc10 < 0 : W^cn) > W* e — dc\o = dk\. Quindi l'insieme delle risorse disponibili in t — 1

aumen-ta di [1 +f'(ki)]dk\ e possiamo imporre dc\\ = fi(k\)dk\> <ò e

dk2 = dki > 0 per poi reiterare lo stesso tipo di ragionamento in 7 = 2.

In generale: dc\t = f'(kt)dkt > 0 e dkt+1 = dkt > 0, VA Tuttavia, dato

che per ipotesi f'{kt) > 0, per ogni kt finito, possiamo concludere che W(du,c2t+1)> W*,Vt.

(51)

In altri termini, una distribuzione del benessere dev'essere CL-egualita-ria per essere di maximin. Il contrario non è vero, dato che non tutte le allocazioni CL-egualitarie raggiungono il massimo benessere. In questo senso il criterio del maximin impone una restrizione in termini di «efficien-za» sulle distribuzioni CL-egualitarie: la distribuzione di maximin non solo è egualitaria, ma consente di raggiungere il massimo benessere.8

La seguente proposizione stabilisce una prima relazione fra l'allocazio-ne dei consumi ed il sentiero del capitale l'allocazio-nella soluziol'allocazio-ne di maximin:

P R O P O S I Z I O N E 2 (P2): condizione necessaria perché { £ J ,= ( U I. , e

{cioc2o-ih=o,i,...> siano di maximin è

( 0 » ' ( c i / ) / « W i ) = 0 ( 1 + / ' ( / M , W

Dimostrazione: assumiamo che la distribuzione del benessere sia egualitaria

e che (i) sia violata per la generazione nata in t. Per semplicità sia t = 0. Siano k' = {k>t}t=ox ,c'l = KUo,!,..., = {<W,=0,i,...> 1 s e n t ieri ini-ziali delle variabili. Data la concavità di W(cu,c2t+i) nelle due variabili,

una variazione infinitesimale nel consumo deÙa generazione 7 = 0 che lasci invariati i consumi di tutte le altre porterà W(cw, c2i) > W(c'w, c'2l), se e

solo se

{a)u'{c'w)dcw +/3u'(c'21)dc2l > 0

dato

(b)dc21 = -[1 +f'{h)]dcw

dove (b) deriva dai primi due vincoli delle risorse, dati k/^k2,c'n e c'm.

Quindi se (i) non vale allora è possibile una variazione infinitesimale della struttura dei consumi tale che il benessere di una generazione aumenti mentre quello delle altre resta invariato. Ma questo rappresenta una viola-zione di PI.

Le variazioni infinitesimali possono continuare finché (/) non è soddisfat-ta. Una volta avvenuto ciò, la prima generazione raggiunge il più alto livello di benessere compatibile con kt = k'n elt = c'u e c2t+i = c'2t+1 , W fi 0.

Que-sto suggerisce che (i) può essere derivata come condizione del prim'ordine di un problema di ottimizzazione vincolata.

8 A dispetto di varie somiglianze, PI non è del tutto analoga ai risultati ottenuti con i mo-delli a generazioni non sovrapposte (ed egoiste) di ARROW (1973) e DASGUPTA (1974a, 1974b): mantenere k, al livello iniziale, k0, non implica necessariamente l'uguaglianza del benessere

poi-ché la scelta di {k,} determina solo le possibilità di consumo totali di ciascun periodo ma lascia indeterminata la distribuzione del consumo tra le generazioni.

(52)

Sia c — c\t T czt, V7, un generico programma di consumi totali costanti e sia d = / ( L0) , V/. Dimostriamo il seguente

L E M M A 1 ( L I ) : d è il massimo livello di consumi (totali) costanti sostenibile

ad infinitum.

Dimostrazione: c>d=>ki<k0. Quindi k2-ki=k1-k0+f(kl)-f(k0)0 e

pertanto k2 - kx < kx - k0, cioè \k2 - kx\ / \kx - k()\ > 1, e, per induzio-ne \kt+l _ kt\/ \kt - > 1. Di conseguenza lo stock di capitale si

azze-ra dopo un numero finito di periodi e c non è sostenibile ad infinitum. Definiamo ora il sentiero dei consumi che massimizza un uguale livello di benessere per tutte le generazioni sotto il vincolo kt = Lo, VA9 In primo luogo, analizziamo il sentiero con cx, — ci e c2l+1 = c2,Vi, scegliendoli in

modo da massimizzare il benessere di ogni generazione, sotto il vincolo

kt = k0,W. Questo, saltando alcuni passaggi, significa risolvere il seguente

problema:

maxc\f2u\c\) + pu\c2)

dato

c\ + c2 < t («o)

Tuttavia da LI segue che dev'essere cx + c2 = d = / ( A ) , per cui le

condizioni del prim'ordine si possono riassumere come segue

{ii)u\c[)/u\d2) = (3

Sia (dl,c2) la soluzione del problema di ottimizzazione: questo vettore

consente di raggiungere il più alto livello di benessere, uguale per tutte le generazioni, compatibile con: (l)kt = k0, V/, e (2) allocazione dei consumi costante. Dimostriamo ora:

L E M M A 2 ( L 2 ) : il vettore (dvd2) consente di raggiungere il massimo

livel-lo di benessere (uguale per tutte le generazioni) compatibile con

kt = ,W.

Dimostrazione: si supponga il contrario. Questo implica che

esi-ste un sentiero con distribuzione dei consumi variabile tale che

W{cu, c2t+i ) = W" > W(c[, d2) = W, V t. Analizziamo tale sentiero a

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