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ossigenoterapia Scritto da Administrator Giovedì 18 Dicembre :05 - EFFETTUARE OSSIGENOTERAPIA Definizione

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Academic year: 2022

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EFFETTUARE OSSIGENOTERAPIA Definizione

Per effettuare ossigenoterapia si intende

somministrare ossigeno (O2) a una persona, ad una concentrazione superiore a quella normalmente

presente nell’atmosfera, tramite inalazione. Per

somministrare questo gas alle concentrazioni richieste vengono utilizzati presidi di diverso tipo ( es. :

mascherine, cannule nasali ecc..) Scopi ed indicazioni

L’ossigeno viene somministrato in situazioni di ipossiemia (diminuita concentrazione di

ossigeno nel sangue rispetto ai valori fisiologici) allo scopo di favorirne l’adeguata

concentrazione ematica, il suo trasporto nel

sangue e dal sangue ai tessuti. L’ossigeno è un gas inodore e incolore, facilmente combustibile, leggermente più pesante dell’aria, essenziale per la sopravvivenza delle cellule e dei tessuti dell’organismo e quindi per il mantenimento delle funzioni vitali. Per questi motivi viene utilizzato come un vero e proprio farmaco.

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Le principali indicazioni alla somministrazione di ossigeno sono: l’insufficienza respiratoria acuta, lo scompenso cardiaco, lo shock, l’anemia

grave ).

Conoscenze finalizzate alla tecnica

Il fisiologico consumo di ossigeno in un soggetto a riposo è di circa 200-250 ml al minuto; alcune situazioni quali febbre,

sepsi, irrequietezza, aumento del

metabolismo ne incrementano il consumo.

E’ importante controllare che la

somministrazione di ossigeno non superi la dose prescritta e osservare spesso la persona per rilevare precocemente segni di depressione respiratoria quali

sonnolenza, diminuzione della frequenza respiratoria, cianosi, sudorazione, disturbi visivi.

(3)

L’ossigeno deve sempre essere

somministrato umidificato al fine di evitare irritazioni e/o danni alla mucosa orale e nasofaringea; in presenza di secrezioni polmonari, inoltre, la somministrazione di ossigeno non umidificata ostacola la loro eliminazione attraverso l’espettorazione.

Per umidificare l’ossigeno si possono utilizzare umidificatori cilindrici con serbatoio asportabile nel quale viene

versata acqua bidistillata. Gli umidificatori devono essere lavati, asciugati con cura e disinfettati o sterilizzati; se non è possibile la sterilizzazione, devono essere lavati e disinfettati con un prodotto idoneo al

termine del loro utilizzo.

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In ambiente ospedaliero l’ossigeno viene conservato o in bombole o erogate

attraverso una rete di tubature

intramurarie terminanti in prese a muro.

Le bombole, disponibili di varie capacità, sono conformi a un codice colore

standardizzato (bianco) ed etichettate con una scritta che indica chiaramente il loro contenuto.. devono essere conservate ed utilizzate in modo sicuro, fissate ai

supporti o posizionate in modo da evitare cadute e poste lontano da fonti di calore o fiamme.

Ogni sistema di erogazione comprende

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fonte di ossigeno, il riduttore, il

flussometro che permette di erogare l’ossigeno in litri al minuto, un tubo di diametro e lunghezza variabili, un

umidificatore, un presidio per la somministrazione.

Presidi per la somministrazione di ossigeno

-

        

la cannula nasale o “occhialini”

-

        

il sondino nasale

-

        

la maschera semplice

(6)

-

        

la maschera con sacca di riserva

-

        

la maschera di Venturi -

        

tende ad ossigeno

La cannula nasale, il sondino nasale e la maschera semplice necessitano di flussi elevati per ottenere alte

concentrazioni di ossigeno

(7)

Le maschere con sacca di riserva assicurano concentrazioni maggiori anche con un flusso medio

La maschera di Venturi, grazie alla particolare valvola di cui è dotata, permette di ottenere una

concentrazione di ossigeno costante

La tenda ad ossigeno è spesso utilizzata nei bambini. Ha lo

svantaggio nel fatto che la

concentrazione di ossigeno non

rimane facilmente costante

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Procedura con maschera

·          Raccordare il tubo di collegamento alla maschera

·          Applicare la maschera al viso della persona verificandone l’aderenza al viso

·          Stringere la fascetta

metallica a livello del naso della

persona per migliorare l’aderenza

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·          Sistemare l’elastico dietro la testa della persona regolandone la lunghezza

·          Iniziare l’erogazione come da prescrizione medica dopo aver verificato che non procuri fastidio alla persona

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