Unione Provincie d'Italia Rubrica
34 Italia Oggi 10/02/2021 GLI ENTI A DRAGHI: INVESTIMENTI (F.Cerisano) 2
1 Il Resto del Carlino - Ed.
Ravenna/Faenza/Lugo
10/02/2021 IL SINDACO E PATUELLI RICEVUTI DA DRAGHI 3
Pubblica amministrazione Rubrica
2 Il Sole 24 Ore 10/02/2021 SEMPLIFICAZIONI E PA, SUBITO UN DECRETO PER ATTUARE IL
RECOVERY (G.Santilli)
5
3 Corriere della Sera 10/02/2021 LA PREOCCUPAZIONE DEL PREMIER INCARICATO PER LE SCELTE
DEL MOVIMENTO (F.Verderami)
6
1 La Repubblica 10/02/2021 GOVERNO, DRAGHI DETTA LE CONDIZIONI A SALVINI (T.Ciriaco) 7
2/3 La Repubblica 10/02/2021 MENO TASSE SUL LAVORO PIU' IMPOSTE GREEN E LOTTA
ALL'EVASIONE (R.Petrini)
10
4 La Repubblica 10/02/2021 MINISTRI, SI VA VERSO UNA LISTA CORTA LA NOVITA'. TRANSIZIONE
ECOLOGICA FI CHIEDE UN POSTO P (A.Cuzzocrea)
11
2/3 La Stampa 10/02/2021 ECONOMIA, SCUOLA E GIUSTIZIA AI TECNICI DI MAIO PUNTA A
TENERE LA FARNESINA (N.Carratelli)
12
7 La Stampa 10/02/2021 DALLE TASSE ALLE PENSIONI I QUATTRO NODI DA SCIOGLIERE NEL
PROGRAMMA (A.Barbera)
13
1 Il Messaggero 10/02/2021 DRAGHI, MENO TASSE SUL LAVORO PER LA RIPARTENZA
(L.Cifoni/M.Conti)
16
2 Il Messaggero 10/02/2021 DRAGHI: NIENTE FLAT TAX IL MODELLO GENOVA PER RILANCIARE I
CANTIERI (A.Gentili)
18
Politica nazionale: primo piano Rubrica
3 Il Sole 24 Ore 10/02/2021 PARTE LA COMPETIZIONE SULLE PRIORITA' DI DRAGHI (L.Palmerini) 20 1 Corriere della Sera 10/02/2021 Int. a V.Crimi: "AL GOVERNO? PRESTO PER DIRLO" (M.Guerzoni) 21
1 Corriere della Sera 10/02/2021 ADDIO A MARINI, LEADER MEDIATORE (E.Marro) 24
1 Corriere della Sera 10/02/2021 CALENDARIO E PROF COSI' SARA' LA SCUOLA (G.Fregonara) 27
2 Corriere della Sera 10/02/2021 UN LABORATORIO CHE LIMITA LE MANOVRE DEI PARTITI (M.Franco) 29 6/7 La Repubblica 10/02/2021 IL MOVIMENTO RINVIA IL VOTO SU ROUSSEAU "PRIMA DRAGHI
PARLI IN PUBBLICO" (M.Pucciarelli)
30
7 La Repubblica 10/02/2021 Int. a D.Crippa: CRIPPA "ACCOLTI TUTTI I NOSTRI TEMI NON CI SONO MOTIVI PER DIRE NO" (E.Lauria)
32
8 La Repubblica 10/02/2021 Int. a A.Misiani: "UN RISCHIO LA COABITAZIONE CON SALVINI MA CI FIDIAMO DEL PREMIER" (G.Vitale)
33
12 Il Giornale 10/02/2021 "MAI AVVERSARIO E MAI FAZIOSO" (S.Berlusconi) 34
Economia nazionale: primo piano Rubrica
1 Il Sole 24 Ore 10/02/2021 FALLIMENTI, 115MILA AZIENDE AD ALTO RISCHIO (L.Orlando) 35
1 Corriere della Sera 10/02/2021 IL PARTITO DEL PIL E LA LEGA (D.Di Vico) 37
4/5 Corriere della Sera 10/02/2021 PIANO PER DIVIDERE IN DUE IL MEF SALE RUFFINI, IPOTESI DASSU' AGLI ESTERI (G.Falci/M.Galluzzo)
40
Sommario Rassegna Stampa
Pagina Testata Data Titolo Pag.
.
1
Data Pagina Foglio
10-02-2021
ItaliaOggi 34
Anci, Upi e regioni incontrano il premier incaricato. De Pascale: partire da scuole e strade
Gli enti a Draghi: investiment:.
Decaro: riforma del Tuel per semplificare le regole
DI FRANCESCO CERISANO
I
nvestimenti e regole più semplici per permettere agli enti locali di parte- cipare alla ripartenza dell'Italia. Sono le ricette che Anci, Upi e Conferenza delle regioni formalizzeran- no oggi al presidente del consiglio incaricato Mario Draghi nel primo degli in- contri previsti con le parti sociali.Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, consegne- rà a Draghi il piano «Città Italia» redatto dagli otto- mila sindaci italiani duran- te la pandemia e che punta a realizzare investimenti su infrastrutture fisiche e sociali a partire dalla scuo- la e dai più giovani. Senza dimenticare la riforma del Testo unico degli enti locali, più che mai necessaria dopo che il caso Appendino (con la condanna della sindaca di Torino per i fatti di piaz- za San Carlo) ha rilanciato l'urgenza di regole certe a tutela dei sindaci (si veda ItaliaOggi del 2/2/2021)
Antsdfli~
«Siamo pronti a collabora- re su una riforma del Testo unico degli enti locali che preveda regole semplici, efficienti ed efficaci per far diventare i comuni il motore della rinascita», ha spiegato il sindaco di Bari. «Abbia- mo una grande opportunità per il Paese derivante dalla quantità di fondi da investi- re e siamo consapevoli che dalle scelte di oggi vedremo nascere l'Italia di domani».
Le province mettono in
cima alla lista delle priorità gli investimenti sulla messa in sicurezza e la costruzio- ne di nuovi edifici scolasti- ci. «Dobbiamo dare risposte certe agli studenti, alle fami- glie e al mondo della scuola», ha sottolineato il presidente dell'Upi Michele de Pasca- le. «Dobbiamo considerare le infrastrutture tutte, an- che quelle secondarie, come strategiche per assicurare la ripresa delle economie terri- toriali, e avviare una grande
opera di manutenzione stra- ordinaria delle strade pro- vinciali, che sono il reticolo che tiene insieme il Paese, e degli oltre 30 mila tra pon- ti, viadotti e gallerie». Anche per l'Upi è essenziale prose- guire sulla riforma del Tuel che ha mosso i primi passi sotto il governo Conte con la commissione presieduta dall'ex presidente del Con- siglio di stato Alessandro Pajno e coordinata dal sot- tosegretario al ministero dell'interno Achille Variati.
«E
tempo di restituire a pro- vince e comuni una cornice normativa certa, in grado di far competere questi enti con le altre istituzioni loca- li europee», ha proseguito il presidente dell'Upi. «Con il passato governo abbiamo fatto importanti passi in avanti che non vanno spre- cati. Serve una riforma della p.a., che valorizzi le risorse umane, semplifichi la buro- crazia e promuova un gran- de processo di innovazione culturale e tecnologica di tutto il sistema».Rtprodazione riservata-U
L„,L,,rar,s, *mela
GIi enti ro Ura hi: imrsdment
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 58.624 Diffusione: 24.763
1 / 2
Data Pagina Foglio
10-02-2021
~i Resto dei Carlino 1+13
Ravenna
Nuovo governo
II sindaco e Patuelli ricevuti da Draghi
Servizio a pagina 13
Mr,wa,,.,cww
Ravenna
FISN (1Aen m en FIË~J! ~I,g EI
tgr iE
«Troppo degrado all'ex Macello»
Pachl lsalt[I.
ho Nall i IeprhneGaasl
.,' ...
Due ravennati a Palazzo Chigi, Paruelll e de Pascaleda Draghi
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Diffusione: 11.084
2 / 2
Data Pagina Foglio
10-02-2021
ii Resto
delCarlino 1+13
Ravenna
Verso il nuovo governo
Due ravennati a Palazzo Chigi, Patuelli e de Parcale da Draghi
II sindaco rappresenterà l'Unione delle province d'Italia, mezz'ora dopo sarà il turno del presidente dell'Abi
Ravenna protagonista questa mattina a Palazzo Montecitorio, dove il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, tiene le consultazioni in vista della for- mazione del nuovo Governo.
Se ieri si sono conclusi gli in- contri con i partiti, oggi tocca per l'intera giornata alle parti so- ciali, ai rappresentanti delle ca- tegorie produttive, a quelli delle autonomie locali e dell'ambien- talismo.
Ed è in questo contesto che en- tra in scena Ravenna, anzi le isti- tuzioni presiedute da due con- cittadini: il sindaco Michele de Pascale, nella veste di presiden- te dell'Unione delle Province ita- liane (Upi), e Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione bancaria italiana (Abi).
Curiosa anche la circostanza dell'orario perché i due ravenna- ti si incroceranno certamente nei corridoi che portano all'uffi- cio di Draghi: alle 10.30 ad in- contrare il presidente del Consi- glio incaricato sarà de Pascale assieme al presidente dell'Anci Antonio Decaro e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini; alle 11 sarà la volta di Patuelli.
A de Pascale spetta il compito di rappresentare l'Upi alla prima
Da sinistra, il sindaco Michele de Pascale e il presidente dell'Abi Antonio Patuelli
convocazione per una consulta- zione di un presidente incarica- to, mentre Patuelli ha avuto al- tre esperienze analoghe. «Re- gioni, Province e Comuni hanno oggi l'occasione di parlare con il presidente Draghi delle priori- tà da affrontare nel nuovo Go- verno: è un segnale molto im- portante, non solo di attenzione ai territori, ma soprattutto della consapevolezza da parte del Presidente incaricato della ne- cessità di consolidare il dialogo e la sinergia tra tutte le istituzio-
LE PRIORITÀ
Il sindaco: «Tra gli investimenti va
considerata la messa in sicurezza degli edifici scolastici»
ni della Repubblica, per uscire dalla crisi e rilanciare lo svilup- po» sottolinea de Pascale.
«Dobbiamo dare risposte certe agli studenti, alle famiglie e al mondo della scuola - ribadisce - e per questo serve considera- re tra gli investimenti prioritari la messa in sicurezza e la costru- zione di nuovi edifici scolastici capaci di aiutare gli studenti me- di nella crescita e nella formazio- ne. Dobbiamo considerare le in- frastrutture tutte, anche quelle secondarie, come strategiche per assicurare la ripresa delle economie territoriali, e avviare una grande opera di manuten- zione straordinaria delle strade provinciali, che sono il reticolo che tiene insieme il Paese, e de- gli oltre 30 mila tra ponti, viadot- ti e gallerie che vi insistono».
Io. tazz.
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano
1
Data Pagina Foglio
10-02-2021 2
D Sole/2
11S
IL RIASSETTO DELL'AMMINISTRAZIONE
Semplificazioni e Pa, subito un decreto
per attuare il Recovery
Non solo riforme trasversali:
interventi mirati su singole criticità e task force operative
Giorgio Santilli
Insieme alla nuove versione del Reco- very Plan arriverà un decreto legge di semplificazioni e di prima rif orma della Pa che il presidente del Consiglio incari- cato, Mario Draghi, considera fonda- mentale per partire con il piede giusto.
Ha già cominciato aparlarne nelle con- sultazioni di ques tigiorni, indicandolo come una priorità assoluta. Da questo decreto dipenderà, infatti, lapossibilità di attuare effettivamente il Piano nazio- nale di ripresa e resilienza (Pnrr) nei tempi previsti.
Nessuno ovviamente sa ancora che cosaabbiainmente Draghiper accelera- re l'azione della Pa - né quale ministro sceglieràper questo compito - ma è mol- toimprobabilechel'exnumerouno della Bce si accontenti di semplificare la Pa at- traverso una infornata di commissari straordinari dotati di poteri in deroga, secondo la strada scelta dal suo prede- cessore con il decreto semplificazioni dello scorso luglio. I commissari si so- vrappongono all'assetto ordinario della Pae non sempre garantiscono un risul- tato certo in termini di celerità (a questo proposito sarà interessante vedere se Draghi confermerà ed emanerà il Dpcm
avviato dal governo Conte con ia nomina di 52 commissari per 59 opere definite strategiche,orainrat tesadelparerepar- lamentare).Serve invece un disegno, da rëalizzare in piùpassi, per aumentare la qualità dell'azione della Pa, oltre alla sua celerità. L'importante è compiere i primi passi nella direzione giusta.
Possibile allora che Draghi parta da quattro mosse. La prima è spingere per- ché sia attuato molto rapidamente quel che c'è di buono nel decreto di luglio e che invece è stato tenuto fermo da mesi Per esempio iDpcmprevisti dall'artico- lo 51 che, per specifiche opere conside- rate strategiche, dovrebbero agevolare e accelerare il procedimento divaluta- zione di impatto ambientale (Via). La seconda possibile mossa è che completi le riforme abbozzate dal decreto di lu- glio ma non completate per eccesso di timidezza o per le divisioni della vecchia maggioranza: ancorain materia di au- torizzazioniambientali (Via regionale) odi nulla osta per progetti di rigenera- zione urbana. Questo approccio di ri- forma trasversale potrebbe servire a completare quanto è stato avviato, ma difficilmente garantirebbe l'attuazione dei progetti del Re covery Plan. Le rifor- me strutturali - frapredisposizione del- le misure, discussione parlamentare, emanazione dei provvedimenti attuati- viframille concerne reale implementa- zione delle misure nella concreta attivi- tà amministrativa - richiedono anni.
Una stradapotrebbe essere allora di andare nella direzione solo abbozzata dall'attuale RecoveryPlan.Quicisareb- bero le due mosse successive: fare un monitoraggio puntuale dei soli proce- dimenti che impattano si interventi prioritari del Recovery Plan e dare vita a task force di esperti e tecnici (anche esterni alla Pa) capaci di aiutare lavelo- cizzazione di procedure e progetti.
Sul primo fronte il ribaltamento dell'approccio sarebbe totale: anziché riformare le procedure in senso gene- ralista e orizzontale, si interverrebbe in modo mirato sulle procedure che rallentano la singole tipologie di opere del Recovery.
Qualche esempio: il Superbonus no % oggi è fortemente frenato d a l la ve- rif ica di doppia conformità, l'interope- rabilità delle banche dati pubbliche dal parere dell'Autorità sulla Privacy, ipro- getti per la banda larga da alcune resi- stenze comunali e cosìvia. E cosìvia: co- sa ferma gli asili nido? Cosa le scuole o le opere idriche?
Questo monitoraggio puntuale è in corso da tempo alla Funzione pubblica con l'Agenda delle semplificazioni. Si tratterebbe di avere la forza per rimuo- vere le criticità che tutti conoscono. An- che letask force servirebbero arafforza- re l'azione della Pa, anche se il primo passo dovrà essere probabilmente quello dimettere i migliori dirigenti in- terni nei posti chiave.
RI PRODUZIONE RISERVATA
Ii ,IRdr1>el .1'_(r311nìil.t eu1Yr
•v.1 It1iIItIIIYtIilrirllriImCli0
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 124.748 Diffusione: 84.581
1
Data Pagina Foglio
10-02-2021
CORRIERE DELLA SERA 3
La preoccupazione
del premier incaricato per le scelte
del Movimento
di Francesco Verderami
ROMA Mario Draghi è costretto ad attendere, perché il timing che si era dato per formare il governo non coincide con il fuso orario dei grillini, con i loro riti assemblearisti, proie- zione di tormenti interni che finiscono per scaricarsi sulle scelte del Palazzo e del Paese.
E ieri Silvio Berlusconi aveva percepito la preoccupazione dell'ex presidente della Bce, quando era andato a incon- trarlo. «Purtroppo siamo in ritardo con la tabella di mar- cia — gli aveva confidato il premier incaricato perché bisogna attendere l'esito delle consultazioni dei Cinque Stel- le sulla piattaforma Rousse- au». «Sarà positivo», aveva commentato il Cavaliere, che però aveva colto sul volto e nella risposta del suo interlo- cutore un chiaro segno d'in- certezza: «Eh, vediamo. Spe- riamo bene...».
Poco píù tardi Draghi avrebbe visto confermate le sue previsioni. La delegazione grillina gli avrebbe infatti rife- rito di voler posticipare il refe- rendum: come se non bastas-
se, sarebbero stati sottoposti al voto anche i punti del suo programma di governo. Ora, siccome il premier incaricato aveva spiegato ai Cinque Stel- le di considerare «indispen- sabile» la loro presenza in maggioranza, è chiaro il moti- vo per cui ritiene ancora «lon- tana» la chiusura del suo lavo- ro: senza una chiara base poli- tica non può sciogliere la ri- serva con il capo dello Stato.
Così ieri sera venivano per certi versi confermate le voci inquietanti del giorno prima, riferite a un autorevole espo- nente del Pd da uno degli uo- mini più vicini a Beppe Grillo, e trasmesse immediatamente agli altri dirigenti del suo par- tito: «Grillo verso il no. Vi ri- sulta?». La segnalazione non era stata considerata attendi- bile, perché dal fronte grillino erano giunte rassicurazioni sulla volontà di M5S di appog- giare Draghi «anche se deci- desse di fare un governo di so- li tecnici». Tutto tranquillo, dunque. E invece ieri sera il fondatore di M5S ha messo in agitazione l'intera comunità politica. Ma soprattutto il Pd, che teme di veder saltare l'al- leanza con i grillini, mentre in quel partito c'era (e c'è anco- ra) chi guardava (e guarda) con sospetto «le manovre» di Giuseppe Conte, la sua con- versazione con il senatore
«responsabile» Andrea Cau- sin la sera in cui Mattarella ha dato l'incarico all'ex presiden- te della. Bce: «Ho il controllo del Movimento. Non voterà la
fiducia a Draghi. Aspetta».
Peraltro non si capisce cosa volesse dire Grillo, quando ha giustificato il ritardo del voto in attesa che Draghi «abbia le idee chiare». In realtà il pre- mier incaricato ha usato due giri di consultazioni per spie- gare il programma e verificare il perimetro della maggioran- za. E secondo il suo timing, dopo l'incontro di oggi con le parti sociali, avrebbe usato la giornata di domani per stilare la lista dei ministri, prima di salire nel fine settimana al Quirinale. Sugli incarichi di governo Draghi non ha mai offerto spazi di manovra ai partiti, che — secondo fonti accreditate verrebbero av- vertiti dal premier incaricato praticamente a cose fatte, po- co prima cioè del suo incon- tro con Sergio Mattarella.
L'unico con il quale l'ex presi- dente della Bce si confronta.
Di qui il nervosismo delle forze politiche, che ieri senti- vano avvicinarsi il momento delle scelte ed erano in fibril- lazione perla totale assenza di informazioni. Ma nessuno prevedeva il colpo di scena grillino, che ferma le lancette della crisi e spiazza partiti e istituzioni. Il Pd si interrogava sui tatticismi di Matteo Salvi- ni, non immaginava di dover fare i conti con il surreale at- teggiamento dei suoi alleati a Cinque Stelle. E dire che ieri Zingaretti aveva lasciato Dra- ghi con un umore diverso ri- spetto al primo colloquio. Al- lora il segretario dem aveva dovuto persino bloccare
quanti nel suo partito si la- mentavano per l'atteggiamen- to di Draghi: «Chissà dove ci porterà...».
Certo, resta l'ansia sulla composizione del governo, ma dalla Lega al Pd, passando per FI e i centristi dell'Udc, ieri tutti si ritenevano formal- mente soddisfatti del pro- gramma. Per il progetto na- zionale sulla vaccinazione di massa attraverso una piatta- forma digitale. Per l'accordo in itinere con l'Europa sulla ri- programmazione delle dosi da distribuire all'Italia. Per il piano di investimenti pubbli- ci che consentirebbe di aprire immediatamente i cantieri seguendo quella che Draghi ha definito la «formula Geno- va». Per la riforma del fisco che non prevederebbe au- menti di tasse né condoni. Per impegnare la pubblica ammi- nistrazione a distribuire i sus- sidi «che sono stati stanziati ma che non sono arrivati».
Il tutto — come aveva spie- gato il premier incaricato — dentro un quadro di «sempre maggiore integrazione euro- peista» e di legame con gli Stati Uniti: «Perché ho inten- zione di tenere rapporti privi- legiati con una sponda del- l'Atlantico e non intendo na- vigare per altri mari». Dopo aver ascoltato Draghi, Berlu- sconi per un attimo aveva fat- to Berlusconi: «Condivido tutto. Mi sembra un libro dei sogni». «E un programma», gli aveva sorriso l'ex capo del- la Bce: «Dobbiamo solo farlo partire». Quando Grillo volTà
farlo partire...
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 293.393 Diffusione: 197.847
1 / 3
Data Pagina Foglio
10-02-2021 1+2/3
la Repubblica
Governo, Draghi detta le condizioni a Salvini
No flat tax, Europa più forte, diritti umani. Il presidente incaricato mette all'angolo la Lega che fa buon viso a cattivo gioco e a Bruxelles vota sì al Recovery. Grillo: "Non devono entrare.
Subito i vaccini ai prof. Verso la proroga del blocco tra Regioni
Lotta all'evasione e cessione di so- vranità all'Ue su alcune materie: so- no tra i paletti indicati da Draghi a Salvini. Grillo: «No alla Lega al gover- no». Ed è in arrivo la proroga al bloc- co degli spostamenti tra Regioni.
di Ciriaco, Cuzzocrea, Di Maria Lauda, Lopapa, Petrini Pucciarelli, Vitale s da pagina 2 a
pagina 9 con un commento di Folli e apagina29
' Draghi userà la sua straordinaria. esperienza e la sua leadership per far o
accadere k cose giuste. Conosce le difficoltà perfare le r{forme in Italia
■.i
U u Paolo GentUoni II Commissario Ue agli Affari economici al Financial TimesDal fisco ai diritti umani
i paletti di Draghi a Salvini
Dal premier incaricato un programma fortemente europeista che mette alla prova la Lega. Al Pd che gli sottopone i suoi timori risponde: "Certo con una coalizione ampia la navigazione e più complicata". Grillo: il Carroccio deve restare fuori
di Tommaso Ciriaco
ROMA — Sono i paletti di Mario Dra- ghi. Un concentrato di europeismo, la negazione di ogni sovranismo.
Faccia a faccia con Matteo Salvini, il premier incaricato li elenca uno do- po l'altro, alzando deliberatamente l'asticella: fiscalità europea, maggio- re cessione di sovranità a Bruxelles, superamento del meccanismo dell'unanimità che rallenta l'integra- zione. Stirando al massimo le condi-
zioni programmatiche, l'ex banchie- re centrale costruisce un impianto di governo che boccia i nazionali- smi e le incertezze atlantiche. Il prossimo passo sarà quello di sce- gliere una squadra di ministri che in- terpreti al meglio questa filosofia.
Di cui, non è difficile prevedere, non farà parte l'ex ministro dell'Interno.
Metà pomeriggio, alla Camera. L'av- visaglia di quanto sta per succedere si intuisce durante l'incontro con la delegazione del Pd. Il Nazareno, si sa, lavora ad una maggioranza che si fermi a Forza Italia. Nicola Zinga-
retti pensa tra l'altro che sia l'unico modo per entrare personalmente nell'esecutivo, senza "elidersi" con Salvini. A un certo punto, i dem dico- no al premier: «Con una maggioran- za molto larga diventa chiaro che il governo dovrà avere uno scopo pre- ciso e un arco temporale più limita- to». Ed è lì che l'ex banchiere centra- le lascia cadere il primo indizio: «Ca- pisco che in una coalizione più am- pia, con contraddizioni interne, la navigazione è più complicata».
Non può e non vuole mettere veti,
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 279.715 Diffusione: 179.200
2 / 3
Data Pagina Foglio
10-02-2021 1+2/3
la Repubblica
sia chiaro. Su nessuna forza politica.
E si stupisce delle condizioni fissate dai partiti, che sembrano non avere inteso il mandato ricevuto dal Colle.
Detto questo, Draghi ha idee molto chiare sul perimetro programmati- co. Ed è proprio su questo punto che non lascia margini di interpretazio- ne, a colloquio con Salvini.
Il primo paletto disegna una parabo- la destinata a entrare in rotta di colli- sione con la Lega: per il premier, è giusto impegnarsi per una fiscalità europea. Ma non basta. Draghi pro- mette di lavorare per superare il me- todo dell'unanimità in Europa, tan- to caro ai "frenatori" sovranisti. Assi- cura che farà di tutto per favorire il trasferimento all'Unione di compe- tenze su alcune materie concorren- ti, in barba dunque ai nazionalisti. E ancora: si spenderà per l'introduzio- ne di nuove regole sui diritti umani e civili. Un segnale che certo non sa- rà apprezzato dagli amici della de- stra di Orbàn. Sul fisco, non promuo- ve la fiat tax e anzi progetta una ri- forma che garantisca sempre la
«progressività» dell'impianto, sotto- lineando la necessità di intensifica- re la caccia al sommerso.
Sono condizioni dolorosissime, per Salvini. Il premier incaricato le ac- compagna con una dichiarazione d'intenti che non lascia il minimo
Possibile
il giuramento sabato Per la squadra sembra resistere lo schema di un mix
tra politici e tecnici Ma difficilmente entreranno i leader
dubbio a chi volesse fraintendere.
«Sarà un governo europeista», pro- mette anche al Pd, «nel senso della prosecuzione del processo di inte- grazione e nella concessione di so- vranità». Europeista, aggiunge, nel senso del «riconoscimento della sto- ria anche recente» dell'Unione.
E evidente che il percorso che ha in mente l'ex presidente della Bce pun- ta anche a rassicurare il contesto continentale e internazionale. Non è un mistero che l'Europa si interro- ghi sull'avvicinamento di uno dei leader sovranisti al governo forse più "filo Unione" in circolazione. E non è un mistero neanche che le fa- miglie popolari, liberali e socialiste - soprattutto tedesche e francesi - di- scutano in queste ore a Bruxelles su quanto sta accadendo a Roma.
Ma c'è di più. Nel fissare i suoi palet- ti, Draghi cerca di aiutare il Movi- mento a sostenerlo. Non è solo per- ché Beppe Grillo prega il premier in- caricato di non coinvolgere Salvini:
«Gli ho detto - confida - che non de- ve entrare la Lega, perché di ambien- te non ha mai capito una mazza. E lui mi ha risposto "non lo so, eh, ve- diamo..."». Pesa anche l'impegno dell'ex banchiere sulla transizione ecologica - che fa sperare i 5S nell'i- stituzione di un ministero ad hoc - e quello di tagliare il cuneo fiscale,
che piace al Pd. Sui vaccini, inoltre, ipotizza una piattaforma digitale na- zionale e una corsia preferenziale per le scuole.Ora, però, arriva il mo- mento di costruire la squadra. An- che su questo punto, Draghi sarà co- stretto a scegliere. Lo schema che va per la maggiore è quella di un mix tra tecnici di livello e politici, come l'esecutivo Ciampi del 1993. Sembra confermarlo anche la risposta a una domanda diretta dei 5S, durante l'in- contro di ieri. «Secondo voi se non fosse governo politico avrei fatto un doppio giro di consultazioni con i partiti?». Non dice di più, ma lascia intendere che la strada è segnata.
Difficile però che possa coinvolgere i leader, a meno che la Lega non de- cida di sfilarsi aprendo la strada a Zingaretti. Più probabile che opti per un esecutivo del "numeri due", arruolati in una squadra agile, forse addirittura con un solo esponente per partito. Solo se la trattativa do- vesse incagliarsi, invece, si limiterà a un esecutivo di soli tecnici.
I tempi, infine. Conta la scelta del Movimento, che potrebbe rimanda- re il voto su Rousseau. E pesa la va- riabile Salvini. Per questo, Draghi po- trebbe giurare soltanto sabato. La fi- ducia in Aula slitterebbe a lunedì al Senato e martedì alla Camera.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano
3 / 3
Data Pagina Foglio
10-02-2021 1+2/3
la Repubblica
Le condizioni del premier
Irpef progressiva, no flat tax
Una riforma dell'Irpef con possibile revisione delle aliquote, ma mantenendo la progressività. Il contrario dunque della flat tax, la tassa piatta proposta dalla Lega
Diritti umani
Norme più stringenti per il rispetto dei diritti umani. In questo senso il governo italiano dovrebbe farsi promotore di una proposta a livello europeo
3 Cessione di sovranità aII'Ue
Trasferimento all'Unione europea della competenza esclusiva su materie oggi considerate concorrenti, sulle quali cioè intervengano anche i governi nazionali
Lotta al sommerso
Nessuna deroga alla lotta all'evasione fiscale e contributiva, battaglia contro il lavoro nero. Una visione che si concilia con la logica dei condoni fiscali e contibutivi
5 Stop unanimità in Europa
L'Italia dovrà proporre una revisione dei meccanismi decisionali
dell'Unione, a partire dall'abolizione del voto all'unanimità nel Consiglio europeo
I~I
L.1a Repubblica
.
Ira; ~ ~, ,~ <: ._._
Dal fisco ai diritti mn nv paletti di a i~Draghi
.. .. .. .. . .
~
f
'.:° ~"Noi
_
rt
lllegl~slasrpie.aaldiktal
cisareanocomuoque.'
r ~tNaslal(;Ii~~\Crv
in [Te
~ hi(1Cttll ..
Governo, Draghi . . :
le condizioni a tialvinl ~ ...
._— : -
. .
LL
~
~
..
... .
. .
. . .
N L!IH:
, W,w>
~~~ ~ ..___~...
^: ~
4
` ~+
._.0lotta Meno tasse sul lavoro
¡mmgxnret,Yrer.n all'evasione
?.:e .. ~`. -- . .
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano
1
Data Pagina Foglio
10-02-2021
la Repubblica 2/3
Il fisco secondo l'ex presidente della Bce
Meno tasse sul lavoro più imposte green e lotta all'evasione
ROMA— I tempi sono stretti, le ri sorse limitate ma l'esigenza d mettere mano al fisco per rilancia re il Paese è ben presente nell'a genda di Mario Draghi. Le parole d'ordine, di matrice rigorosamen te europea, sembrano già confe zionate: meno tasse sul lavoro più gettito dalle imposte green lotta all'evasione.
I segnali che giungono dalle consultazioni sembrano tagliare fuori le ipotesi più radicali chi hanno presidiato il dibattito ne gli ultimi anni: la flat tax del cen trodestra, troppo esposta alle cri tiche di favorire i ceti più abbien ti e troppo costosa, e il modello te desco della sinistra che semplifi ca ma costa 10 miliardi, fa rientra re dentro l'Irpef molta base impo nibile e rischia di accendere scon tri all'interno della maggioranza.
Massima attenzione invece alle tasse sul lavoro. L'indicazione vie ne dalle Raccomandazioni speci fiche dell'Europa all'Italia (che pe raltro dovranno essere recepit(
dal Recovery Plan). Il mantra d Bruxelles dice che il sistema tribu tario italiano «grava pesantemen te sui fattori di produzione» e chE
«l'elevato carico fiscale sul lavori e sul capitale scoraggia occupa zione e investimenti». I dati, ripor tati da Bankitalia nei giorni scors parlano chiaro: secondo la Com missione il prelievo sul lavoro ir Italia è tra i più elevati in Euro- pa: l'aliquota è del 42,7 per cento (la terza più alta), a fronte di una media del 38,6 per cento per l'a- rea dell'euro.
Anche l'indagine conoscitiva sulla riforma dell'Irpef che sta andando avanti da giorni nelle Commissioni Finanze di Came-
di Roberto Petrini
ra e Senato spinge verso la stes- sa direzione: tra i 28 mila e i 55 mila euro c'è una pressione fisca- le troppo elevata, dicono Corte dei Conti e Upb, negli ultimi cin- quanta anni si è intervenuto so- lo sui redditi alti e su quelli alla base della piramide ed è ora di piallare le aliquote del ceto me- dio.
L'altra grande carta che il nuo- vo governo si troverà a giocare è la tassazione del CO2. A giugno scatterà la direttiva europea sull'imposizione dei prodotti energetici con indicazioni di ali- quote, accise e target temporali.
Di pari passo va avanti l'introdu- zione in Europa del "Carbon bor- der adjustment mechanism", un sistema che graverà i prodotti im- portati con alto tasso di CO2 di ali- quote più alte ma garantirà an- che un discreto gettito.
La lotta all'evasione sarà un'al- tra delle partite di primo piano.
Ci sono 104,6 miliardi di evasione (dati 2018): il tax gap dell'Irpef, cioè il rapporto tra il gettito evaso e quello teoricamente raggiungi- bile è del 67 per cento e quello dell'Iva, intorno al 24 per cento è in discesa solo grazie alla fattura- zione elettronica che va rafforza- ta con meccanismi di incrocio dei dati e di utilizzo degli archivi digi- tali.
Esclusa ogni forma di patrimo- niale, come è emerso dalle consul- tazioni, c'è l'indicazione europea piuttosto martellante di mettere mano alla tassazione sulla casa:
le Raccomandazioni rilevano che è stata abolita dal 2015 anche per i ceti più abbienti e soprattutto la- mentano la mancata riforma del
catasto che consentirebbe di ag- giornare il prelievo valori di mer- cato
L'azione sul fronte fiscale del governo sarà tuttavia subito mes- sa alla prova: a fine mese scade la mini proroga dell'invio da parte dell'Agenzia delle entrate di 50 milioni di cartelle e si dovrà trova- re una soluzione ai 12,2 miliardi di imposte e contributi di impo- ste arretrate sospese nel 2020. La strada di una riforma globale tut- tavia non è chiusa del tutto è c'è chi ricorda che il governo Monti lasciò in eredità una legge delega sul fisco che per mancanza di tempo non riuscì a mettere in at- to e che poi fu sfruttata dal gover- no Renzi-Padoan. (C)PIPPooLIZIoNEPIzEPVo,o
I numeri
Tasse s&
L'Italia ha l'incidenza del 42,7% la terza in Europa Evasione Le tasse evase ammontano a 104,6 miliardi
Ceto medïo La pressione tra i28ei55 mila euro è giudicata alta da Upb e Corte dei Conti
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 279.715 Diffusione: 179.200
1
Data Pagina Foglio
10-02-2021
la Repubblica 4
Il toto-nomine
Ministri, si va verso una lista corta La novità Transizione ecologica
Fi chiede un posto per Tajani
di Annalisa Cuzzocrea
ROMA — Una lista di ministri il più possibile corta, per dover mediare meno. Per garantire a un governo che deve fare molte cose in poco tempo - la distribuzione dei vacci- ni, il Recovery plan - una navigazio- ne più veloce, più sicura.
E questa, secondo chi ci ha parla- to in queste ore, l'intenzione di Ma- rio Draghi: altro che decreto per au- mentare i posti di governo, sarà il contrario. Ci dovrebbe essere infat- ti l'accorpamento di alcuni dicaste- ri. Il che potrebbe favorire l'appog- gio del Movimento 5 stelle, nel ca- so nascesse il ministero della Tran- sizione ecologica chiesto ancora ie- ri da Beppe Grillo, unendo Svilup- po e Ambiente sul modello france- se. Tra i candidati, Stefano Patua- nelli, ministro uscente M5S, che pe- rò - nel caso il presidente del Consi- glio incaricato volesse scegliere so- lo un esponente per partito - avreb- be la concorrenza fortissima di Lui- gi Di Maio (se non quella di Giusep- pe Conte). Ogni schema cambia a seconda di quali saranno le condi- zioni di gioco scelte da Draghi. Se ci fosse la Lega, che ha eliminato
Daniele Franco tea& Direttore generale
di Bankitalia, in pole per il ministero dell'Economia
2 -;
,* Elisabetta Bellon i In lizza per la
* Farnesina. Per lei iiiàipotesi delega
ai Servizi segreti
Antonella Polimeni Possibile la titolarità della Salute se Speranza dovesse lasciare il ministero
ogni possibile ostacolo per provar- ci a tutti i costi, il segretario pd Ni- cola Zingaretti rinuncerebbe ad avere un ruolo. E lascerebbe spazio ai secondi: quindi il suo vice An- drea Orlando, o l'ex capo delegazio- ne Dario Franceschini, o ancora Lo- renzo Guerini. Uno, al massimo due (lo schema Centelli, con 3 po- sti per i grillini, 2 per il Pd e via a scendere, pare ormai saltato) e que- sto sta gettando scompiglio in tutti i partiti. Perché l'impressione avu- ta dal secondo giro di consultazio- ni è che l'ex presidente della Bce sceglierà soprattutto tecnici: al mi- nistero dell'Economia - dove il dem Roberto Gualtieri spera anco- ra, in nome della continuità - è sem- pre più probabile l'arrivo di Danie- le Franco, direttore generale di Bankitalia e già ragioniere dello Stato. Italia Viva butta lì il nome di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate. Mentre Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei, sarebbe destinato a gui- dare Cassa depositi e prestiti. Se poi dovesse prevalere la volontà di avere tante donne in posti chiave, c'è sempre la carta dell'economi- sta Lucrezia Reichlin, presa in con-
siderazione anche per il Mise. Agli Interni, dovrebbe essere riconfer- mata Luciana Lamorgese (sempre nello schema senza leader, perché del Viminale si era parlato in caso entrasse Zingaretti). All'Università o alla Giustizia, l'ex presidente del- la Corte Costituzionale Marta Car- tabia. Mentre la rettrice della Sa- pienza Antonella Polimeni potreb- be, nel caso Leu restasse fuori, prendere il posto di Roberto Spe- ranza alla Salute.
Di Maio lotta per la riconferma al ministero degli Esteri. Se ci riuscis- se, la segretaria generale della Far- nesina Elisabetta Belloni - che po- trebbe prenderne il posto - sareb- be un'ottima carta per la delega ai Servizi segreti. Lei o Giampiero Massolo, ora presidente di Fincan- tieni. Per la Lega potrebbero entra- re, se non ci riesce Salvini, che spin- ge, Giulia Bongiorno (tornando al- la Pa) o Giancarlo Giorgetti (alle In- frastrutture). Per Italia Viva Teresa Bellanova (o Maria Elena Boschi).
Per Forza Italia Antonio Tajani, pro- babilmente agli Affari europei (Sil- vio Berlusconi lo ha chiesto esplici- tamente). Tutto è però nelle mani di Draghi, e del presidente della Re- pubblica Mattarella. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
—~7 lakeá
"Grazie di esserecgú°
Íl riiorno slancio ma felice L•I oni di governo
Ui.ávi.ai u vervn nnatu.,,nM Lu.. crra. ~~oan~
~ ri rliL'ile im in lx i. Ta,iuni
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 279.715 Diffusione: 179.200
1
Data Pagina Foglio
10-02-2021
LA STAMPA 2/3
Grillo chiede un nuovo ministero della "transizione ecologica". La Lega vuole "Moda e turismo"
Economia, Scuola e Giustizia ai tecnici Di Malo punta a tenere la Farnesina
IL RETROSCENA
NICCOLÒ CARRATELLI ROMA
on si è parlato di no- mi, durante il secon- do giro di consulta- zioni, ma di ministe- n sì. Anche da aggiungere a quelli esistenti. Come quello della Transizione ecologica, proposto da Beppe Grillo e «va- lutato con attenzione» da Ma- rio Draghi, almeno a sentire Vi- to Crimi. Una via di mezzo tra Infrastrutture e Ambiente, i 5 stelle ci vedrebbero bene Stefa- no Patuanelli. Salvini, invece, è tornato sull'idea del ministe- ro «moda e turismo», per occu- parsi del made in Italy, e ha chiesto al premier incaricato di recuperare il ministero per la Disabilità, a guida leghista nel governo gialloverde. Draghi ha ascoltato e preso nota, stando bene attento a non promettere nulla. Lo schema, che probabil- mente entro venerdì andrà a sottoporre a Mattarella, è in continuo aggiornamento. Vuo- le l'ultima parola su ogni nome e, a dispetto degli appetiti, vuo- le affidare i ministeri di spesa più pesanti a figure tecniche, per quanto possibile di sua fidu- cia. E il caso del direttore gene- rale di Bankitalia, Daniele Franco, o di Lucrezia Rei- chlin, già capo dellaricercaeco- nomica della Banca centrale eu- ropea. Il primo all'Economia, la seconda alla Sviluppo economi- co? Abbinamento possibile, an- che se per il Mise resta l'ipotesi dell'ex direttore generale di Con- findustria, Marcella Panucci.
Poi ci sono Carlo Cottarelli e Ti- to Boeri, per le Infrastrutture e per il Lavoro. Tutti nomi concre- ti, ma ce ne sono due che lo sono di più: l'ex presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, per la Giustizia, e la ministra dell'Interno uscente, LucianaLa-
morgese, perunbis alViminale.
Di matrice tecnica sarà anche il ministro dell'Istruzione, con il professor Patrizio Bianchi, già assessore in Emilia Romagna e coordinatore degli esperti delmi- nistero. In uno scenario di questo tipo, cosa resta ai partiti? Innanzi- tutto, le possibili conferme: Ro- berto Speranza alla Salute (Leu), Luigi Di Maio agli Esteri (M5 s) , Lorenzo Guerini alla Di- fesa (Pd), Dario Franceschini ai Beni Culturali (Pd) . Poi i probabi- li ingressi, come Antonio Tajani agli Affari europei (Forza Italia) e Giulia Bongiorno alla Pubbli- ca amministrazione (Lega). Trai leghisti resta probabile un coin- volgimento di Giancarlo Gior- getti, mentre per Forza Italia ci sarà anche una donna, una delle due capogruppo, Anna Maria Bernini e Maria Stella Gelmini, oppure Mara Carfagna. PerilPd in campo il vicesegretario An- drea Orlando e, forse, una delle due vicepresidenti, Anna Acca- ni e Debora Serracchiani. Italia Viva schiera Ettore Rosato o Te- resa Bellanova, per i centri- sti-europeisti i nomi più spendibi- li sono quelli di Emma Borino e Carlo Calenda. E ovvio che non entreranno tutti e non è nemme- no detto che quelli che entreran- no lo faranno dalla porta princi- pale, visto che la partita seguente sarà dedicata aviceministri e sot- tosegretari. —
©RIPRommivE RISERVATA
ILTOTOMINISTRI
IMAGGECGNGMICA
Luciana Lamorgese (Interni) Roberto Speranza (Salute
Marta Cartabia (Giustizia
ANSA
Daniele Franco (Tesoro)
l:imlte,t,mo tlil)utdiii
"Non Ugiiamo :uunentzi.Irle msse"
1111111111
Grilo aIûma e lssa i paletti
" Vetn su Saleini,gurnnzie sui ministri"
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 204.921 Diffusione: 128.313
1 / 3
Data Pagina Foglio
10-02-2021
LA STAMPA 7
Dalle tasse alle pensioni
I quattro nodi da sciogliere nel programma
Compromessi, dietrofront e scommesse: te sfide di una squadra composta da. forze politiche molto diverse A CURA DI ALESSANDRO BARBERA E FRANCESCO GRIGNETTI
COME LA PENSANO I PARTITI Salvini sacrifica
la fiat tax, bandiera
del centrodestra fisco
~ ra una bandiera della Lega, se non del centrodestra intero: la fiat tax, ossia la tassa j unica. Il mitico prelievo fiscale fissato al 15%. Nel tempo, peraltro, si era capito che nemmeno era una tassa ad aliquota del tutto unica, ma articolata su due o forse tre ali- quote, in ossequio alla Costituzione. Comunque sia, Matteo Salvini l'idea della «fiat tax» l'aveva tirata fuori di nuovo qualche giorno fa. E sembrava una grossa mina sul per- corso del governo. Ma già ieri il Capitano, sentite le poche parole nette del premier inca- ricato sul merito, ha corretto la linea: «La puoi chiamare "Flat tax" o "Filippo", a me ba- sta che ci sia l'impegno a tagliare le tasse». E Giorgia Meloni ha subito iniziato a punzec- chiarlo: «Ci sono diversi temi non sovrapponibili ai nostri, dall'Europa al fisco. Spero che Salvini riuscirà a far cambiare impostazione a Draghi ma la vedo difficile». —
Dai porti chiusi all'approccio Ue,
la giravolta leghista migranti
immigrazione è il secondo grosso rospo da ingoiare, dalle parti della Lega. Hanno _Li sostenuto per tutto il tempo del governo Conte I che con loro i porti erano chiusi, che basta migranti clandestini. Non era poi così vero, ma questo slogan era una bandie- ra ideologica, e una guerra alle navi umanitarie delle Ong. A chiudere i porti, in verità, è stato il Conte II. La gestione dell'immigrazione poteva essere deflagrante, per unpartito che si appresta a sostenere un governo, sia pure istituzionale, assieme alla sinistra. Ed ecco la seconda svolta leghista. Sull'immigrazione, dopo averne parlato con Draghi, di- ce Salvini: «Io sposerei le politiche di Spagna, Francia, Germania. Tutti Paesi europei do- ve l'immigrazione è controllata, limitata». Il che è una bella conversione. —
Dalletasse alle Ixmsioni I ci naliav,nodi da seioLIiene nel programma.
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 204.921 Diffusione: 128.313
2 / 3
Data Pagina Foglio
10-02-2021
LA STAMPA 7
Oltre la prescrizione, 5 stelle alla prova
di una vera riforma giustizia
ell'agend a Draghi, la giustizia torna in cima alle priorità. Nell'ultimo anno era finita in fondo, come si è capito dalla meschina sorte dei progetti di riforma targati Bona- fede: inviati in Parlamento e mai più avvistati dai radar. Prevedibile. La sola firma del Guardasigilli uscente, icona del M5 S, era diventata ferocemente divisiva. Già nell'au- tunno 2019 la riforma della prescrizione avrebbe dovuto essere accompagnata da rifor- me della giustizia penale e civile. Ma niente. Ora si ricomincia. E i grillini dovranno ac- cettare l'idea che quei progetti non sono la panacea di tutti i mali della giustizia come avevano raccontato. Difficile che si possa tornare indietro sulla prescrizione. Ma corre- re su una riforma, specie della giustizia civile, e su altra impostazione rispetto a quella individuata daBonafede, questo pare scontato. —
Quota 100 traballa In vigore nel 2021
ma avrà vita breve previdenza
~1 raballa pericolosamente Quota 100, ovvero quella riforma delle pensioni, 1 sperimentale e temporanea, che era stata varata ai tempi della maggioranza giallo-verde. All'epoca, Salvinipensava che l'avrebbe resa definitiva. Male cose sono andate diversamente. La maggioranza giallo-rossa aveva già deciso che al termine dei 3 anni previsti, Quota 100 (la possibilità di andare in pensione a 62 anni con almeno 38 annidi contributi) sarebbe morta lì. Tanto che la Lega si preparava alla pugna per difendere una mini-riforma che ha interessato soltanto 246mila soggetti ed è costata 5,2 miliardi alla fiscalità generale. Di Quota 100 si può già parlare al passato. Ma Salvini preferisce sorvolare: «Quota 100 è in vigore fino al 31 dicembre. Ne parleremo allora».—
fisco
COME LA PENSA DRAGHI Lotta all'evasione,
tasse stabili e riforma dell'Irpef
M ario Draghi sa che il fisco è uno degli argomenti più divisivi per una maggioranza che andrà dalla sinistra di Liberi e uguali alla Lega. Ma non avrà bisogno di esercita- re troppo la fantasia. L'Italia è uno dei Paesi con il più alto carico sul lavoro dipendente e diseguale nella tassazione delle persone fisiche. Per mettere d'accordo tutti basta mo- strarsi realisti e seguire le ricette che l'Unione europea ci chiede di adottare da tempo:
lotta feroce all'evasione, più soldi in tasca ai lavoratori dipendenti, la semplificazione della giungla di agevolazioni e sovrapposizioni, una riforma complessiva dell'Irpef che avvantaggii redditi medio-bassi. Complice l'emergenza pandemica, per avere il consen- so dei partiti all'ex banchiere centrale è bastato promettere che «le tasse non aumente- ranno». E stato abbastanza anche per Matteo Salvini. —
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano
3 / 3
Data Pagina Foglio
10-02-2021
LA STAMPA 7
migranti Conferma Ancora Lamorgese condivisa
con il Quirinale
I immigrazione non è un tema sul quale Mario Draghi è ferrato. La giravolta di Mat- J teo Salvini, passato dalla linea autarchica all'«approccio europeo», gli faciliterà il lavoro. In questa fase il leader leghista ha buon gioco a citare l'Unione: basti vedere cosa accade ai migranti ammassati sotto la neve ai confini fra Bosnia e Croazia. E probabile che le differenze fra i partiti emergano con i primi caldi, e l'arrivo sulle coste italiane dei migranti dalle coste africane. Per questo Draghi e il Quirinale vorrebbero confermare al ministero degli InterniLuciana Lamorgese, che con fatica è riuscita a modificare i decre- ti sicurezza senza stravolgere i (discutibili) accordi con la guardia costiera libica firmati dall'allora ministro Pd Marco Minniti. —
giustizia Cartabia per la pace fra garantisti e giustizialisti
I l nome più accreditato per il Guardasigilli è quello di Marta Cartabia, già presidente della Corte costituzionale. Nessuno meglio di lei può interpretare un ruolo che dovrà essere ad una distanza siderale dai partiti. Mario Draghi avrà nella stessa maggioranza giustizialisti e garantisti, sostenitori dell'abolizione della prescrizione e chi propone al contrario di eliminare un grado di giudizio. E probabile immaginare che il governo di unità nazionale si concentri dunque su un solo, importante obiettivo: lo snellimento del processo civile e dei suoi arretrati. Anche questo è uno dei temi sui quali si soffermano da anni le raccomandazioni della Commissione europea. In Italia i tempi medi per un procedimento sono fra i più alti dell'Unione a Ventisette, una delle ragioni della scarsa capacità di intercettare investimenti stranieri. —
previdenza Un'uscita morbida per chi resta senza lavoro e pensione
T a differenza fra il governo Monti e quello di Draghi si può facilmente misurare sul te- Jma pensioni. L'allora premier fu costretto a farne il primo punto della sua agenda:
c'era la crisi e occorreva trovare soldi facili fra le voci di spesa corrente. L'ex governatore della Bce avrà vita molto più facile: se l'esecutivo arriverà all'autunno, il compito più gra- voso sarà occuparsi della soluzione a Quota 100, misura voluta ad ogni costo da Salvini durante il Conte I che permette l'uscita anticipata dal lavoro di tutti i sessantaduenni con almeno trentotto annidi contributi. La legge ha valore triennale, ma vista la coda ve- lenosa dalla crisi, Draghi avrà buon margine per impostare un'uscita morbida, anche a sostegno dei redditi di chi resterebbe senza lavoro e senza pensione. —
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano
1 / 2
Data Pagina Foglio
10-02-2021
~1 ~ "maga° 1+5
Draghi, meno tasse sul lavoro per la ripartenza
i primi paletti
>Governo tecnico, da Pd, M5S e Leu
ROMA Taglio al costo del lavoro, me- no tasse al ceto medio. La riduzione del cuneo fiscale riguarderebbe le famiglie ma soprattutto le imprese:
l'obiettivo di Draghi è mettere subi- to un freno alla disoccupazione.
Cifoni, Conti e Gentili alle pag. 2, 3 e 5
Taglio al costo del lavoro meno tasse al ceto medio
>La riduzione del cuneo fiscale dovrebbe >Ma la strategia di Draghi punta anche riguardare sia le famiglie sia le imprese sulla progressività. No alla patrimoniale
LO SCENARIO
ROMA Nessun aumento del carico fiscale, progressività del sistema e lotta all'evasione. Intorno a queste tre parole d'ordine, anco- ra da riempire di contenuti, Ma- rio Draghi potrebbe riuscire nell'impresa di mettere d'accor- do partiti che, anche in tema di tasse, fino a poco fa si trovavano su posizioni contrapposte. Natu- ralmente il presidente incarica- to ha proprie idee che nel corso della sua carriera (soprattutto quando guidava la Banca d'Ita- lia) ha avuto modo di esprimere anche pubblicamente. Il metodo però, in particolare per quanto riguarda l'Irpef, prevede il con- fronto con le forze politiche, in- somma un tavolo che dovrà defi- nire nei dettagli le nuove regole.
Andrà anche chiarito il perime- tro esatto dell'intervento ma è al- tamente probabile - in linea con quanto indicato anche nella boz- za di Piano nazionale di ripresa e resilienza - che abbracci in chiave di semplificazione tutti gli aspetti del sistema tributario e quindi non solo l'imposta sul
VERRÀ SEGUITA LA LINEA INDICATA DALL'EUROPA CHE SOLLECITA MENO IMPOSTE SU CHI PRODUCE
reddito delle persone fisiche.
LA REVISIONE
Anzi proprio l'occasione di un riassetto complessivo permette- rebbe al nuovo governo di rispet- tare l'impegno a non aumentare il prelievo e se possibile a ridur- lo; ed allo stesso tempo di alli- nearsi alle richieste dell'Unione europea, che storicamente solle- cita un alleggerimento del peso delle tasse sul lavoro. Esigenza che del resto è quanto mai attua- le in una fase in cui la crisi pan- demica rischia di trasformarsi in un'ondata di disoccupazione.
Di certo non ci sarà una nuova patrimoniale, ma gli attuali tri- buti - compresi quelli su consu- mi e immobili - potrebbero esse- re rivisti e razionalizzati. Il tema della riduzione del cosiddetto cuneo fiscale (la differenza tra costo del lavoro per l'impresa e retribuzione netta per il dipen- dente) è risuonato negli incontri di ieri alla Camera: si era già mosso in questo senso l'esecuti- vo dimissionario in particolare a beneficio dei lavoratori con red- dito annuale fino a 40 mila euro, ora potrebbe essere la volta del- la fascia successiva ed anche del- le imprese, con la rimodulazio-
ne degli oneri e con forme di in- centivazione alle assunzioni.
Quanto alla progressività, quella che ha in mente Draghi non va intesa necessariamente come inasprimento dell'aliquo- ta massima ma rimanda piutto- sto all'inclusione nell'Irpef, pur se con qualche distinguo, di al- cuni redditi tassati a parte (quel- li da capitale ad esempio). L'at- tuale sistema di aliquote e sca- glioni potrebbe essere semplifi- cato o sostituito da un meccani- smo graduale come quello tede- sco: ma al di là dei meccanismi tecnici dovrà risultare meno di- sincentivante nei confronti del lavoro. Nessuna flat tax in ogni caso, mentre appare ineludibile la revisione dell'attuale coacer- vo di agevolazioni. E pur se in un contesto di contrarietà ai condo- ni, dovrà essere affrontato il no- do dello smaltimento della mole di cartelle e avvisi.
IL COLLEGAMENTO
Sulla lotta all'evasione l'ex presi- dente della Bce si è sempre espresso in maniera estrema- mente dura, vedendo in questo fenomeno da una parte una for- ma di distorsione della concor- renza a vantaggio delle imprese
meno corrette, dall'altra un'in- giustizia sociale per il drenaggio di risorse da dedicare invece in prima battuta al sostegno dei cit- tadini maggiormente in difficol- tà. Resta da vedere in che misu- ra il prossimo governo vorrà ag- giustare il tiro su una strategia che oggi si basa sugli incentivi ai pagamenti digitali e sul rafforza- mento delle tecnologie che favo- riscono l'adesione dei contri- buenti ma anche le verifiche dell'amministrazione. Certa- mente in passato Draghi ha so- stenuto la necessità di rendere evidente agli occhi dei contri- buenti il collegamento tra i risul- tati della lotta all'evasione e la ri- duzione generale del prelievo.
Luca Cifoni Marco Conti
RIPRODUZIONE RISERVATA
SUL TAVOLO GLI INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI E LA REVISIONE DEL SISTEMA
DELLE AGEVOLAZIONI
+Il 3llrssaggrrn ®
'24- Ñ In gmrnnhma anche i vaccinati
~... nanrw,v,:r,-rr2t;,==zzlrzwu===
Iaglio al costo del ho no IDlIi I3ti!e 0l4lkCOlU,16~.
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano Tiratura: 132.100 Diffusione: 94.337
2 / 2
Data Pagina Foglio
10-02-2021 1+5
Le sfide economiche
Il premier incaricato Mario Draghi lascia la Camera dei Deputati dopo le consultazioni(foto ANSA)
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
102219
Quotidiano