2. La diffusione dell’italiano nei paesi madrelingua slava
4.2. Case study: il contesto e le metodologie
4.2.2. Metodologie di indagine
Il case study del presente studio è stato realizzato sulla base del metodo scientifico qualitativo e quantitativo: il primo dato è di fatto quello più influenzabile perché estrapolato dai pensieri e dalle riflessioni soggettive degli intervistati, a differenza del secondo invece che è scientificamente più affidabile e generalizzabile. Questa combinazione di metodologie ha consentito un vicendevole arricchimento dei risultati, inglobando le esperienze personali dei docenti e degli studenti con dati numerici relativi alle performance linguistiche di entrambi.
Per tali ragioni, in questa sede si è voluto realizzare due di fferenti tipi di questionari,
89 L’Università di Ostrava, istituita nel 1991, nasce come ateneo che mira all’insegnamento nell’istruzione scolastica primaria. Durante i primi anni di attività, l’università proponeva solo lo studio del russo e del polacco, integrando il tedesco e l’inglese e successivamente il francese e lo spagnolo. La fondazione della Facoltà di Lettere avvenne in concomitanza con quella dell’università e, all’interno dei suoi dodici dipartimenti, l’italiano fa parte del Dipartimento di Studi di Lingue Romanze. Tale dipartimento è soprattutto noto per gli studi della lingua francese e spagnola nell’ambito della traduzione e della filologia nei corsi di laurea triennale, magistrale e dottorato. Considerando anche i numerosi rapporti instaurati negli anni con le istituzioni estere, gli studenti possono partecipare a programmi di scambio linguistici in varie università straniere e italiane.
Per approfondimenti, si consiglia la consultazione del sito: https://ff.osu.cz/14214/italstina/.
90 L’Università della Boemia Occidentale a Plzeň è stata fondata nel 1991. Le sue origini risalgono al 1948 con l’istituzione della sola Facoltà di Scienze della Formazione. Con la nascita di altri istituti, approda nel 2008 l’Istituto degli Studi Applicati di Lingue, all’interno del quale confluisce l’insegnamento della lingua italiana, insieme al tedesco, francese, spagnolo e latino.
Per approfondimenti, si consiglia la consultazione del sito:
https://www.ujp.zcu.cz/cs/Languages/Italian/.
113 con domande ed esercizi atti a valutare le competenze e il background linguistico di docenti e studenti di italiano LS su tutto il territorio della Repubblica Ceca. Per poter raggiungere il maggior numero possibile di studenti, i questionari sono stati realizzati con Google Form e inviati tramite e-mail ai docenti delle varie università, dagli inizi di gennaio fino a fine aprile 2022. Sono state realizzate anche tre interviste attraverso la piattaforma Google Meet con tre docenti universitari, Paolo di Vico dell’Università di Bratislava (la cui testimonianza è stata inserita nel paragrafo § 2.2.1.), Pavel Štichauer dell’Università di Praga e Jan Radimský dell’Università di České Budějovice.
Nonostante la ricerca diretta sul campo avrebbe portato a risultati ancora più interessanti, i questionari online hanno dimostrato di avere numerosi vantaggi:
disponibilità e facile consultazione, economicità di tempistiche e di materiale, immediata visualizzazione di dati raccolti da Google Form con percentuali e facilità distributiva. I questionari sono stati somministrati ad un totale di 11 insegnanti e 17 studenti. Tra gli insegnanti partecipanti vi sono 6 madrelingua cechi e 5 madrelingua italiani, di cui 3 dall’Università della Boemia Meridionale a České Budějovice, 2 dall’Università Carolina a Praga, dall’Università Masaryk a Brno e dall’Università Palacky a Olomouc, infine 1 sia dall’Università della Slesia a Opava sia dall’Università della Boemia Occidentale a Plzeň. Per quanto concerne gli studenti partecipanti sono stati 5 da Brno, 3 da České Budějovice e Opava e 2 da Olomouc, Praga e Plzeň.
Il questionario dedicato agli insegnanti (Appendice A) indaga la loro attuale esperienza d’insegnamento e le metodologie e gli approcci che prediligono, fondati sugli studi glottodidattici analizzati nel Capitolo 1. Questo perché si è voluto analizzare quanto l’insegnante adatti l’argomento alla classe che ha di fronte, se incontra le esigenze della classe e se ascolta i bisogni degli studenti. È stato necessario indagare per prima cosa informazioni personali come età, nazionalità, anni di insegnamento dell’italiano e ateneo di riferimento, per poter ottenere un background più ampio dei rispondenti. A seguire sono state inserite domande relative ai corsi che i docenti offrono all’università, soprattutto quante ore vi dedicano alla settimana e a quale annualità sono destinati i corsi. Le ultime domande di questa parte introduttiva sono relative alla conoscenza di un’altra lingua straniera oltre all’italiano e alla tipologia di materiale didattico utilizzato.
A seguire queste domande introduttive vi è la parte fondamentale del questionario, quella che si occupa di indagare le metodologie di insegnamento della grammatica e del sistema verbale. Questo è di estrema importanza perché mostra quale tipo di lavorazione vi è dietro un corso e su quale approccio si basano i docenti cechi. Sono stati analizzati
114 anche i metodi che, secondo l’esperienza personale dei docenti, sono i più efficaci e da cui hanno estratto maggiori risultati in termini di efficacia. La domanda dove si richiede la tipologia di manuali adoperati da quindi l’idea della direzione verso cui il programma di studi di italiano si sta dirigendo. Vi sono poi domande incentrate sulla valutazione delle competenze degli studenti relative al sistema verbale, come saper coniugare correttamente un verbo oppure riconoscere le sfumature temporali dei verbi al passato.
Infine, ai docenti è stata data la possibilità di raccontare la loro esperienza diretta attraverso esempi di possibili errori commessi dagli studenti durante le lezioni, dando maggiore spazio a considerazioni personali che saranno incorporate nella progettazione didattica presente nel Capitolo 5.
Il questionario formulato per gli studenti (Appendice B) presenta anch’esso domande relative al loro background personale con domande sulla nazionalità, l’età, l’università e la facoltà frequentate e l’anno di corso al quale sono iscritti. La domanda sugli anni di studio è anche in questo caso un dato necessario, che incide sulla conoscenza di un’altra lingua straniera e soprattutto sulla valutazione generale del corso di italiano e delle eventuali modifiche che apporterebbero ad esso. Questi dati sono la base degli esercizi che sono stati somministrati agli studenti per verificare il loro livello di acquisizione del sistema verbale, in particolare le loro capacità traduttorie e di comprensione: una prima parte vede la valutazione di 8 proposte di traduzioni dall’italiano al ceco su una scala che va da 1 a 5, dove 1 indica “Per niente d’accordo” e 5 “Pienamente d’accordo”. Allo stesso modo è stata realizzata la seconda parte con la valutazione di 8 proposte di traduzione ma questa volta dal ceco all’italiano. Le ragioni dietro a questo tipo di esercizio risiedono nel fatto che chiedendo agli studenti una valutazione di una traduzione, essi trasmettono la loro sicurezza legata alla conoscenza della lingua e risulta possibile percepire la logica dietro ad un testo prettamente letterario o di più difficile accesso. I testi presentati, infatti, sono stati elencati secondo le fasi di acquisizione del sistema verbale (Capitolo 3) così da conferirvi una certa gradualità e difficoltà crescente, da un livello soglia A2/B1 fino ad un livello C1. Anche la scelta di fornire le traduzioni prima dalla LS e poi dalla L1 è voluta: gli studenti devono mettere in atto dei meccanismi che gli consentano di elaborare le informazioni linguistiche da una lingua che di fatto non è la loro lingua madre e pertanto il livello di dif ficoltà e competenza è maggiore. Il questionario si conclude con un’ultima parte focalizzata sulle difficoltà che riscontrano gli studenti quando studiano il sistema verbale e sulla conoscenza di un’altra lingua straniera, in particolare di un’altra lingua romanza e se
115 questa fosse ricorsa in loro aiuto durante lo svolgimento degli esercizi.
Questo lavoro è nato con lo scopo di essere un appoggio a tutti quei docenti e studenti che si approcciano ad una lingua conosciuta da molti ma padroneggiata da pochi come l’italiano. Seppur quindi non con numeri elevati e non rappresentanti la possibile totalità dei partecipanti, questa ricerca si pone come un primo approccio ad un argomento ancora poco studiato dai ricercatori del settore per quanto riguarda i parla nti madrelingua slavi, specialmente quelli cechi. Si pone anche come modello per una futura elaborazione di materiale didattico designato unicamente per studenti cechi.
Realizzare un programma di questo tipo potrebbe portare a risultati interessanti sotto più punti di vista, non ultimo quello di conoscere la cultura ceca di cui non si sente parlare spesso e la cui lingua è poco studiata oggi.91