Terza parte: L’autore e il romanzo
5. Il romanzo: Yakō「夜行」
5. Il romanzo: Yakō「夜行」
Yakō ha avuto un ottimo successo, tanto da essere candidato al premio Naoki per l’anno 2016 e meritare l’ottavo posto nella classifica per il premio Hon’ya taishō 201748. La storia
contiene le caratteristiche tipiche della bibliografia di Morimi: l’ambientazione nella città di Kyōto, sfumature fantastiche quasi horror, protagonisti giovani ragazzi e un finale che solo apparentemente conclude la storia.
Il romanzo si divide in cinque storie, ognuna raccontata da uno dei cinque ragazzi protagonisti, amici di vecchia data che decidono di incontrarsi per organizzare un viaggio a Kurama; il motivo di questo viaggio è quello di non dimenticare e di scoprire cosa sia successo veramente, la
notte dello himatsuri di dieci anni prima, in cui scomparve Hasegawa 長谷川さん, loro amica. Durante il viaggio verso Kurama, i cinque protagonisti si alternano nel raccontare episodi dai particolari soprannaturali, ma tutti con due elementi in comune, Hasegawa e la serie di stampe49
dal titolo Yakō dell’artista Michio Kishida 道生岸田, composta da 48 misteriose opere.
Due sono gli elementi che balzano
48 Fonte: https://www.hontai.or.jp/ (ultimo accesso: 25/09/2017).
49 Il termine utilizzato nel romanzo è dōbanga 銅版画, cioè una stampa realizzata con una matrice in rame,
tecnica conosciuta anche come “acquaforte”.
Figura 22
Copertina del romanzo, edizione Shogakukan
Figura 23
Tsukioka Yoshitoshi, Sojobo istruisce Yoshitsune
fin dall’inizio nella mente del lettore: l’alternarsi di storie paurose ricorda l’andamento dei hyaku kaidan e la notizia della sparizione di Hasegawa ricorda un episodio di kamikakushi 神 隠 し, letteralmente “sparizione divina”; il kamikakushi è una credenza popolare che attribuisce la scomparsa improvvisa di una persona a una divinità50. Spesso, i responsabili di
questi rapimenti sono kitsune e tengu e in questo caso il collegamento con questi ultimi è molto forte, poiché il Monte Kurama è famoso per essere loro dimora oltre che il luogo di nascita di Sōjōbō, re dei tengu (fig.23).
Solitamente, le opere di Morimi sono caratterizzate da uno stile ironico e un po’ antiquato che, mescolandosi con il fantastico crea situazioni a volte assurde51, ma in questo romanzo il
mistero e la paura che si percepiscono ricordano uno dei primi titoli dell’autore, Kitsune no hanashi; vi è un’ altra caratteristica che lo distacca da tutti gli altri: Kyōto è si lo sfondo principale, ma vengono utilizzate anche altre città, cioè Hiroshima, Gifu, Aomori e Nagano, soggetti delle stampe che legano le avventure e il destino dei protagonisti:
In un’intervista rilasciata per il sito Gendai business52, l’autore spiega l’origine del titolo delle
stampe:
50 Per approfondimenti sul tema si veda: Komatsu Kazuhiko. Kamikakushi: Ikai kara no Izanai. Sōsho Shi no
bunka, vol 12. Kōbundō. Tokyo. e Komatsu, Kazuhiko (2002). Kamikakushi to nihonjin. Kadokawa Shoten. Tokyo. Il tema del kamikakushi è stato ripreso in chiave contemporanea nel film d’animazione Sen to Chihiro no
Kamikakushi (conosciuto in Italia con il titolo La città incantata, 2001) del regista Hayao Miyazaki, dove la
sparizione della piccola Chihiro e la sua avventura in un mondo popolato da spiriti è metafora di crescita interiore.
51 Come spiega in una intervista, lo stile classico deriva dall’influenza di opere come Ugetsu monogatari, Shincho
nihon koten shusei e in particolare dallo stile di Hyakken Uchida (百閒内田, 1889 -‐ 1971), mentre l’umorismo e
le sfumature fantastiche traggono ispirazione dalle storie di Yasutaka Tsutsui (康隆筒井 , 1934 -‐ ). Fonte: http://www.webdoku.jp/rensai/sakka/michi65.html (ultimo accesso 24/08/2017).
52 現代ビジネス, intervista del 09/11/2016. Link: http://gendai.ismedia.jp/articles/-‐/50095 (ultimo accesso
23/08/2017).
Capitolo Città Protagonista Stampa e Luogo
第一夜 Prima notte Onomichi (Hiroshima) Nakai 中井さん Yakō: Onomichi ; Hotel
第二夜 Seconda notte Okuhida (Gifu) Takeda 武田さん Yakō: Okuhida ; Caffetteria
第三夜 Terza notte Tsugaru (Aomori) Fujimura 藤村さん Yakō: Tsugaru ; Casa in
fiamme
第四夜Quarta notte Tenryūkyō (Nagano) Tanabe 田辺さん Yakō: Tenryūkyō ; Racconto
di Saeki 佐伯さん
I treni notturni mi sono sempre piaciuti, così ho deciso di farli diventare il titolo delle stampe; nel capitolo Tsugaru, vi è la descrizione di un treno che mi piace particolarmente,
Akebono, che collega Ueno a Aomori.
La solitudine che si prova quando si lascia la stazione nel bel mezzo della notte, spegnere le luci della cabina e guardare il paesaggio esterno, sono sensazioni stupende. In inverno, quando all’improvviso scende la neve e si staglia nel buio pesto, la sua luce arriva fin all’interno della cabina. Attraversando i tunnel, sembra davvero di raggiungere il Paese delle Nevi. È un modo per apprezzare a pieno il fascino di paesaggi che normalmente non potremmo vedere.
Quando ero uno studente, visitando il Museo Nazionale d’Arte Moderna di Kyōto ho visto un’opera di Kiyoshi Hasegawa53, e questo è il motivo per cui ho deciso di utilizzare le
stampe su matrice in rame come elementi chiave per la storia. Era un’opera strana, sembrava che il tempo si fosse veramente fermato, ritraendo una notte eterna; quell’immagine mi ha dato l’ispirazione per scrivere questo libro.
(Morimi 2016, traduzione Solari)
La composizione della storia richiese molto tempo: Morimi iniziò a scriverla nel 2009, alternando la scrittura a viaggi che ispirarono i vari capitoli. L’idea iniziale prevedeva che ogni racconto fosse una storia kaidan a sé stante, ma l’editore decise di farne un volume unico, chiedendo così all’autore di creare un filo conduttore.
Solitamente, i suoi racconti sono caratterizzati da episodi vivaci e divertenti, mentre in Yakō il senso di mistero e paura è forte: perché Hasegawa è sparita? Cosa la collega alla serie di stampe? L’ultima opera dell’artista, “aurora”, che significato ha? Tali interrogativi prevalgono per tutta l’opera, dissolvendosi – forse – nel finale: il mondo nel quale i protagonisti stanno vivendo sarà quello della notte, o quello dell’alba?