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Gli Abusi sessuali extrafamiliar

CAPITOLO 2: ABUSO SESSUALE E LE SUE DIVERSE TIPOLOGIE 2.1 Dal complesso edipico all’incesto

2.6 Gli Abusi sessuali extrafamiliar

Questa forma di abuso sessuale rimane spesse volte inabissato a causa dei sentimenti di vergogna e di imbarazzo che tormentano la vittima, oppure nei casi in cui vi è una scarsa collaborazione da parte dei genitori che vietano la denuncia dell’accaduto, cercando di depennare l’accaduto.

L’ abusante, donna o uomo che sia, può avvicinarsi alla sua vittima in diversi modi, ovvero può essere uno sconosciuto o qualcuno che si avvicina alla sua vittima occasionalmente, attraverso un comportamento da parte dell’abusante

gentile e premuroso, lusingando la sua vittima, catturandone l’ attenzioni attraverso regali, complimenti e apprezzamenti, fino a quando non porta la sua vittima ad accettare a compiere atti sessuali sull’adulto o con l’adulto, che possono essere occasionali oppure ripetuti nel tempo.

Tra gli artefici degli abusi sessuali extra-familiari, vi sono anche quelle persone che hanno un contattato con la vittima, come nel caso dei vicini di casa, di amici di famiglia, oppure persone che per lavoro si occupano di bambini, come nel caso di insegnanti, bidelli, baby-sitter o anche religiosi, oppure dei parenti non conviventi con la vittima, come nel caso di nonni o di coloro che vengono considerati come tali, poiché hanno uno stretto contatto e una certa confidenza con la famiglia e spesse volte, la vittima li considera come dei membri della famiglia. Anche nell’abuso extra-familiare le conseguenze psicologiche della vittima sono connesse alle modalità con la quale è stata trattata all’interno del nucleo familiare. Il bambino durante la fase di crescita porta con sé delle fantasie connesse sia con la sessualità che con l’aggressività, quindi anche collegato all’incesto. In una contesto nella quale il minore non subisce nessun tipo di trauma, collegato perciò all’abuso sessuale intra o extra familiare, restano solo nella fantasia del bambino, e man mano che cresce tendono a svanire perché indirizza i suoi sentimenti e desideri verso i suoi pari. Mentre se queste fantasie inconsce vengono sperimentate il trauma può essere pericoloso perché perde contatto fra realtà e fantasia, perché nella consapevolezza che quelle che erano solo delle fantasie, prendono vita diventando realtà, perciò questo tipo di eventi indeboliscono l’Io, favorendo la strutturazione di gravi nevrosi fino alla frammentazione psicotica dove la differenza fra la realtà e la fantasia perdono la loro demarcazione.

Nella quasi totalità dei casi di abuso extrafamiliare vi è alla base una situazione di trascuratezza fisica e/o affettiva, che non consente al bambino di sviluppare la capacità di riconoscere i pericoli, predisponendolo ad accettare qualunque esperienza affettiva propostagli fuori casa come possibilità di ricevere attenzione, cura e amore, colmando il vuoto affettivo intrafamiliare.

I mass-media hanno avuto un grande ruolo nel rendere visibile il fenomeno e hanno contribuito a sollecitare una certa sensibilità intorno al problema dell'abuso

sessuale sui minori facendo crescere la cultura della segnalazione, quanto più la cronaca parlerà di casi di abuso, tanti più ne verranno denunciati, perché diminuisce il senso di vergogna della vittima, che viene incoraggiata a rompere il silenzio.

Fra le forme di violenza sessuale extrafamiliare troviamo:

• Lo stupro consiste nel rapporto sessuale completo di un ragazzo o un uomo con una bambina o ragazza, con cui non ha legami familiari diretti, ottenuto contro la volontà di quest'ultima e grazie alla forza, all'inganno, alle minacce anche di morte, alle percosse, alla brutalità o alle promesse; • Gli atti di libidine, consistenti in qualsiasi tipo di contatto sessuale tra una

persona ed un'altra non consenziente, prescindendo dal rapporto che esiste tra i due. Qualora questi siano imposti con aggressione fisica vengono definiti atti di libidine violenta o tentato stupro;

• Lo sfruttamento o prostituzione infantile30, consiste nella mercificazione del corpo del minore per un tornaconto economico, dell'abusante responsabile dello sfruttamento, e un tornaconto sessuale dell'abusante che "acquista la merce".

Era un fenomeno prima sconosciuto in Italia, fino ad alcuni decenni fa, mentre negli anni più recenti sta emergendo anche a causa dell’avvento della tecnologia che permette un accesso rapido a siti internet, quindi permettono l’uso dei bambini per lo sfruttamento nella produzione di materiale pornografico, oppure per il turismo sessuale all’esterno.

• La pornografia, così come la costrizione ad assistere alla visione di materiale pornografico, di giochi erotici o di un rapporto sessuale, rientrano nelle forme di abuso sessuale anche se può non essere previsto nessun contatto sessuale e fisico31. Anche questa forma di abuso sessuale è rimasta per lungo tempo sommersa, in seguito si è venuti a conoscenza

30 Montecchi F. “Dal bambino minacciato al bambino minaccioso, gli abusi e la violenza in

famiglia: prevenzione, rilevamento e trattamento”, Op.cit. Pag. 54

31 Rialti S., Petrone L. B., ”Chi ha paura del lupo cattivo? Manuale di prevenzione degli abusi

non solo della diffusione di questo fenomeno ma ancor di più della complicità dei genitori in questa pratica per fini economici, spesse volte collegata alle difficoltà economiche e dei problemi sociali delle stesse famiglie.

• Turismo Sessuale32, sono “viaggi organizzati dagli operatori del settore

turistico, o da esterni che usano le proprie strutture e reti, con l'intento primario di far intraprendere ai turisti una relazione sessuale a sfondo commerciale con i residenti del luogo di destinazione”. Fenomeno prima

sconosciuto dall’Italia, ma in continuo progresso nel corso degli ultimi anni attuato attraverso delle organizzazioni turistiche altamente specializzate nel settore, pratica che si sta diffondendo a motivo della libertà di circolazione nei vari paesi del Mondo e perciò coloro che provano questa pratica potrebbero interessarsene così tanto da voler importare questa pratica anche in Italia.

• L' esibizionismo33, Impulso prevalente nel maschio, ad esporre i propri

genitali con lo scopo di suscitare una reazione di sorpresa, di terrore e di disgusto; Secondo Freud, considera l’esibizionismo come un qualcosa di normale nel bambino mentre come una difesa patologica negli adulti, utilizzata per ottenere attenzione e considerazione da parte degli altri. Colui che attua questo atteggiamento è incapace di realizzare un rapporto sessuale con una donna perciò usa questo comportamento per affermare la sua virilità. Oltre a questa spiegazione è possibile parlare di esibizionismo ogni qualvolta che si attua questo comportamento per essere guardato e considerato34.

• Le molestie verbali, ovvero infastidire donne e bambini con complimenti pesanti, fischi, parolacce. Ciò può avvenire in luogo pubblico, in situazioni di gruppo oppure telefonicamente35.

32 Codice Mondiale di Etica del Turismo, adottato mediante risoluzione dall'Assemblea Generale dell'Organizzazione Mondiale del Turismo di Santiago del Cile, fonte UNWTO.

33 Galimberti U., “Dizionario di psicologia”, Utet, Torino, 1999 (ristampa)

34 Freud S., “Tre saggi sulla teoria sessuale”, in Opere, Boringhieri, Torino, 1970, vol. IV. 35 Idem nota 32

• La Pedofilia, viene intesa per "tutte le forme di rapporto etero e

omosessuale tra bambini prepuberi (o adolescenti non maturi intellettualmente per poter essere consenzienti) dell'uno o dell'altro sesso e un adulto"36. Secondo il dizionario di psicologia, viene inteso come un’attrazione erotica per bambini e adolescenti, anche se non si tratta di atto sessuale vero e proprio perché in quel caso siamo di fronte alla

pederastia. Perciò il pedofilo è colui che non ha la capacità di reggere un

rapporto adulto e inoltre vi è una componente narcisistica perché vi è la tendenza dell’adulto ad amare nel bambino se stesso nel periodo dell’infanzia, adottando perciò lo stesso trattamento subito oppure l’opposto. Nella classificazione del DSM-IV37, troviamo che la pedofilia è l’attrazione sessuale di adulti nei confronti di bambini o di ragazzi in età prepuberale, e viene considerato all’interno di questo manuale come una patologia psichiatrica, anche se per essere considerata tale deve ricorrere per almeno 6 mesi e deve manifestarsi come la forma di sessualità esclusiva o prevalente del soggetto, interferendo con la sua vita di relazione con altre persone. Ma bisogna tenere presente che “la pratica

clinica ha dimostrato la scarsa corrispondenza tra il costrutto diagnostico proposto dal DSM e la realtà oggettiva dei pazienti”38, come afferma anche lo psichiatra Andrea Masini per il quale il pedofilo più che essere considerato un malato potrebbe essere meglio rappresentato come un serial killer, perché è una persona lucidissima che ha una logica ferrea e un rapporto con l’utile perfetto39. È un soggetto molto freddo, distaccato capace di uccidere perché ha dentro un forte odio, enigmatico da decifrare e da raccontare che portano a gravi patologie schizofreniche o schizoidi.

36 Oliviero Ferraris A., Graziosi B., “Pedofilia. per saperne di più”. Editore Lateraza, Bari- Roma, 2004.

37 DSM-IV Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali, TR, Masson, Milano 2009. 38 Brandizzi M., Saba R., Fagioli Marcella, Fiori Nastro P., “Dalla crisi del paradigma

neokraepeliano verso una nuova nosografia psichiatrica”. Il DSM-5, in “Il sogno della farfalla”4,2010, p.59.

39 “La pedofilia tra psichiatra e diritto”, cit., intervento di Masini A. pag. 13, in Bambini

Il pedofilo ha una mente così contorta che non è capace di fermarsi perciò ripete la sua violenza sul bambino, potremmo anche ipotizzare che l’uomo che decide di abusare un bambino cerca in questo rapporto una connessione con il bambino che è in sé, quello interno che ha perduto per sempre e tenta di possederlo attraverso questo tipo di comportamento, anche se questo avvicinamento e questa possessione fisica con il bambino lo portano ad un ulteriore fallimento, portandolo anche ad uccidere il bambino.

Nel caso in cui il bambino non muore fisicamente, a seguito dell’atto fisico o dallo stesso pedofilo, viene ucciso psicologicamente perché l’atto è devastante nella psiche del piccolo, producendo una demolizione della personalità.

Dall’intervista con un funzionario40 che si è occupato direttamente di pedofilia su on-line emerge che la pedofilia è un fenomeno che con il passare degli anni è cresciuta e si è sviluppata notevolmente a seguito dell’avvento di internet e della possibilità sia di accedere e sia di caricare del materiale, senza limite di età, di sesso e di condizioni economiche, perché molti dei siti pornografici possono essere di facile accesso a tutti.

Da queste indagine svolte dall’ufficiale intervistato affiora che il pedofilo è una persona apparentemente normale, che non hanno mai o quasi mai dimostrato dei comportamenti anomali, fra questi alcuni non hanno una vita sociale molto attiva e per questo usano internet come diversivo anche in una forma di svago, perciò alcuni hanno iniziato solo per curiosità senza riuscire a smettere. In altri casi il pedofilo on-line è una persona che ha un lavoro, una famiglia, un ragazzo universitario oppure un pensionato, quindi persone insospettabili, vi è però una differenza fra coloro che scaricano solo del materiale pedo-pornografiche, cioè coloro che entrano in appositi siti e che si “limitano” solo nel guardare questo materiale e l’orrore che ne deriva, mentre in altri casi ritroviamo dei soggetti che trascorrono il loro tempo davanti al pc, perciò hanno delle cartelle classificate e

40 Costantino L. “Bambini Vittime, violenze, abusi, dimenticanze, lavoro infantile”. Liguori Editore, da pag.123 a 137, 2013.

suddivise per l’età o per sesso e questi sono i soggetti più pericolosi perché non solo guardano le immagini ma mettono in atto questi comportamenti anti-sociali. Un comportamento che li accomuna è quello di non avere un buon rapporto sociale o comunque che non sono in grado di restare in contatto con l’ambiente circostante. Quel soggetto che ha la propensione alla pedofilia proprio come atto fisico, usa internet come mezzo per farsi mandare delle foto dalle sue vittime, si finge un adolescente o un giovane ragazzo, utilizzando foto e linguaggio adolescenziale, per acquistare la fiducia della sua vittima, per poi farsi mandare dalla stessa delle foto o dei video, ed infine ricattarlo se non accetta tutte le sue richieste, perciò una mente totalmente perversa perché assume una duplice vesta cioè prima quella di agnellino e poi si trasforma in un lupo.

È possibile rielaborare una classificazione fatta da Canziani41(1996), dove i pedofili possono essere distinti in:

1. Omosessuali: ricercano bambini del proprio sesso, e i bambini vengono considerati come delle persone da amare e di cui è possibile prendersi cura, come una madre oppure come i loro amanti, solitamente assumono questo comportamento di amore perché è come se loro stessi avrebbero voluto essere amati.

2. Compulsivi: questi individui hanno dei periodi di maggiore lucidità e conducono una vita apparentemente normale, ma mutano totalmente il loro carattere, perché assumono una passione irrefrenabile e compulsiva tale da dover agire dei comportamenti sessuali sui bambini. La compulsività viene associata ad un restringimento dello stato di coscienza, al di fuori della quale hanno una valutazione critica e allo stesso tempo molto sofferta del loro comportamento, fanno parte di questa categoria anche i soggetti incestuosi.

41 Canziani F. (1996) “ Il pedofilo, il bambino e il ragazzo pedofilo”, in Giornale di neuropsichiatria dell’età evolutiva.

3. Regressivi, sono quei soggetti che hanno una personalità immatura, che hanno da sempre nella loro vita delle difficoltà nella relazione dei pari con gli adulti, per questo motivo si sentono di avere una maggiore facilità nel rapportasi con dei soggetti di età inferiore oppure con delle disabilità, con la quale fare emergere comunque la propria superiorità.

Questa categoria ha avuto anche uno sviluppo psico-sessuale che si è arrestato nell’infanzia, pertanto non hanno riescono a maturare e ad instaurare e sopratutto ad interessarsi ad un rapporto adulto perciò la loro attenzione è rivolta verso i bambini più piccoli.

4. Perversi, vengono individuati come i più pericolosi, perché il bambino non viene proprio riconosciuto come un essere umano, ma viene individuato solo come un oggetto capace di soddisfare il loro bisogno sessuale, utilizzato anche con atti crudeli, violenti oppure come rituali, e attuando l’atto di penetrazione del bambino possono mettere in atto dei comportamenti così violenti da essere letali.

La loro psiche è gravemente disturbato, proprio perché l’atto effettuato con violenza per queste persone è l’elemento necessario per raggiungere l’eccitamento sessuale: attraverso la violenza tale da portare all’uccisione della stessa vittima può essere paragonato all’orgasmo. Questa categoria viene definita la più pericolosa proprio per gli atti crudeli che mette in atto e in più perché non solo attua questa violenza fisica ma perché nella stragrande maggioranza dei casi porta alla morte del bambino, sia durante l’atto oppure potrebbe ucciderlo in seguito per paura di essere scoperti. Fanno parte di questa categoria anche coloro che fanno parte di sette religiose sataniche. È stato sempre diffuso il comportamento di abusi sessuali a bambini o di infanticidio in alcune culture o tradizioni religiosi. Attualmente nel mondo occidentale, si sta via via diffondendo questa ritualizzazione degli abusi sessuali sui minori, perché si sta sviluppando e sempre con maggiore interesse si sta diffondendo a causa della proliferazione di sette religiose di carattere satanico.

Queste sette accettano e promuovono la violenza sessuale sui bambini come iniziazione di riti.

Gli autori degli abusi sessuali extrafamiliari, come detto precedentemente possono essere sia degli sconosciuti e sia delle persone vicino al nucleo familiare. La scuola, dopo la famiglia rappresenta sotto il profilo dell'abuso il secondo luogo dove il minore è esposto al rischio di essere violato nella sua intimità.

Spesso nelle cronache dei giornali troviamo insegnanti, bidelli, ed altri operatori scolastici denunciati per violenza sessuale nei confronti dei loro allievi;

molto spesso alcuni casi vengono nascosti o "risolti" con il solo trasferimento dell'insegnante in un'altra sede, invece di segnalare il caso agli organi competenti per l'accertamento. Anche gli istituti e le comunità, in quanto luoghi d'aggregazione di bambini e di ragazzi, possono a loro volta essere luoghi di abuso, le violenze fisiche sono quelle che vengono scoperte con maggiore facilità, ma non sono rare anche pratiche sessuali a danno dei piccoli ospiti. In genere, esse sono attuate da un educatore che approfitta della sua posizione per assicurarsi silenzio e impunità. I bambini che vivono in comunità, spesse volte credono di essere soli ed indifesi perciò timorosi delle possibili punizioni e scelgono di subire passivamente ogni tipo di violenza. Persino le parrocchie e le comunità religiose sono teatro di abuso sessuale, con dei sacerdoti come protagonisti, come ogni tanto apprendiamo dai media.

La “strada” oggigiorno rappresenta un altro luogo dove i bambini e le bambine sono esposti al rischio di molestie e di atti sessuali, senza distinzione se si tratta di strade isolate o di giardini, inoltre la strada è anche il luogo in cui si verifica, persino in zone frequentate, la violenza di gruppo che rientra in una tendenza generalizzata della crescita dei reati commessi in gruppo rispetto a quelli compiuti individualmente. La violenza di gruppo rappresenta l'evento più traumatico, in assoluto, che possa accadere ad una bambina; infatti le conseguenze, sono disastrose: si sente "sporca", si lava in continuazione e ossessivamente, in alcuni casi rifiuta il cibo o tenta il suicidio.

Le conseguenze psicologiche di questi abusi non sono uguali, ma dipendono dalla situazione psicologica individuale e soprattutto dalla reazione dell'ambiente familiare e sociale che circonda il bambino o la bambina.