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Conseguenze psicologiche dell’abuso sui minor

CAPITOLO 2: ABUSO SESSUALE E LE SUE DIVERSE TIPOLOGIE 2.1 Dal complesso edipico all’incesto

2.7 Conseguenze psicologiche dell’abuso sui minor

2.7.1 Teorie nelle epoche precedente

Molti dei mali che oggi infiggono ai bambini sarebbero perfettamente evitabili se nella nostra società vi fosse una maggiore informazione sulla condizione dei bambini, sulle conseguenze del maltrattamento e dell’abuso sia fisicamente che psicologicamente, e se vi fosse una maggiore conoscenza dei fatti che accadono quotidianamente nella società che ci circonda

Elisabeth Tube-Bercker,(1968) esperta in medicina legale, sostiene che per ogni caso segnalato ve ne sono 50 che restano all’oscuro, che non vengono segnalati, senza aggiungere i casi di maltrattamento fisico e psicologico, per questo si arriva alla conclusione che i delitti compiuti ai danni dei bambini costituiscono il più diffuso tipo di crimine in assoluto, inoltre bisogna considerare la quantità dei professionisti che hanno a che fare con le conseguenze di questi delitti.

Elisabeth Trube-Bercher, decide perciò di evidenziare questi crimini, dando voce all’evento più drammatico in assoluto, ovvero l’abuso sessuale sui minori, scrivendo: “Le dimensione occulte relative agli abusi sessuali compiuti su

bambini, sono molto più gravi di quelle relative ad altre forme di maltrattamento. Per un caso denunciato di abuso sessuale di un bambino, ce ne sono venti che non vengono scoperti. E quando si tratta di fatti che avvengono nello stretto ambito familiare, il rapporto aumenta diventando 1 su 50.

Neanche nella letteratura specializzata si riferisce ai reati ai danni dei bambini, e quando lo si fa si giudica raro il fenomeno e il bambino viene considerato il responsabile. Si rimanda alla sessualità e alla fantasia del bambino, e più generale ci si rifà a Freud, al complesso di Edipo che recentemente è stato messo in dubbio, e a ragione, dei ricercatori. Si sostiene che il bambino mente, benché

sia assodato che un bambino nell’età prepuberale, inoltre la vittima più frequente di violenza sessuale, non mente quasi mai, se non altro perché non è nella condizione di inventare con la fantasia ciò che non ha mai sperimentato”42.

Il bambino non è asessuato, ha una sensibilità e stimoli, ha bisogno di affetto, di contatto fisico e di tenerezza, questo però non significa che il genitore o colui che se ne prende cura, deve sfruttarlo per i suoi bisogni sessuali, inoltre la responsabilità è sempre dell’adulto e mai del corpo del bambino. La domanda che ancora oggi ci poniamo è come mai questi crimini rimangano nascosti?43

Le cause possono essere molteplici, e possiamo evidenziarne solo alcuni:

1. Il bambino vittima dell’abuso è molto piccola, cioè non è in grado di differenziare l’abuso dalla cura da parte dei suoi genitori, oppure la violenza è iniziata quando era ancora un lattante è perciò abituato e cresciuto con questo atteggiamento da parte dell’abusante.

2. Mentre nel caso in cui il bambino è più grande, ha paura nel denunciare l’accaduto soprattutto se il padre è l’abusante, perché questa figura rappresenta un ruolo autoritario, spesso accompagnato da minacce da non permettergli di cercare aiuto fuori dal contesto familiare.

3. Nel 90% dei casi invece, avviene che se la bambina che subisce degli abusi riesce a confidarsi, viene accusata di essere bugiarda oppure di essere la stessa responsabile. Altre volte la madre non le crede, inducendola a ritrattare le accuse fatte nei confronti dell’altro genitore, anche per continuare a mantenere l’unità familiare. Il comportamento della madre influenza le conseguenze psicologiche dei figli abusati o maltrattati dal padre, anche se non mancano le donne che per timore di restare oppure perché temono le ripercussioni dallo stesso marito scelgono di non prendere le difese dei figli ma di celare l’evento.

4. Altre volte gli stessi medici chiamati in causa, stanno attenti a considerare le conseguenze diagnostiche dovuti ad abusi sessuali, basandosi solo su

42 Miller A. “ L’infanzia Rimossa, dal bambino maltrattato all’adulto distruttivo nel silenzio

della società, pag. 61, Garzanti editore, 1998.

delle prove certe ed evitando di porre mente anche al comportamento del minore nel loro studio medico.

5. L’ incesto viene sempre considerato un fenomeno infrequente, quindi non mancano i casi in cui il bambino non viene creduto, poiché l’evento viene considerato impensabile, frutto della fantasia, in questi casi quindi la tendenza prevalente è quella di dare un giudizio al comportamento del padre e di colpevolizzare la piccola vittima, che viene quindi ulteriormente squalificata e oppressa dal peso delle sue stesse parole.

6. Alte volte si presume che l’evento avvenga senza l’uso della forza, perciò chi subisce un abuso sessuale e non riporta nell’imminente dei segni fisici o psicologici, ma i segni dell’abuso sessuale possono anche emergere con gli anni. Medici e periti giudiziari sono ritenuti colpevoli o compici solo nel momento in cui vi sono dei segni, delle lesioni o di fronte all’insorgere di alcune malattie veneree non comuni ai minori.

7. Molti invece, considerano le bambine ancora in tenerissima età responsabili dell’abuso, a causa del comportamento messo in atto, interpretandolo come se fossero già interessate alla sessualità, quindi assumono un comportamento provocante per la loro età e questo che porta all’abuso da parte del padre o di altri membri della famiglia. Sembra molto più facile ribaltare le colpe dall’adulto al bambino, perché quest’ultimo non è in grado di difendersi.

8. Infine, bisogna evidenziare che le istituzione statali non sono autorizzati ad entrare nella sfera dell’intimità familiare, soprattutto perché l’ambiente familiare rappresenta il miglior rifugio per il bambino e resta tale solo nei casi in cui il bambino è realmente protetto, mentre nei casi in cui si verifica abuso o maltrattamento rappresenta la gabbia dalla quale è impossibile scappare, anche a causa dell’omertà e del silenzio che vige nel nucleo familiare.

Nel passato inoltre, vi era la convinzione che solo nei ceti medio-basso o comunque nei nuclei familiari inferiori potevano verificarsi questi eventi, connessi all’uso di sostanze stupefacenti, alcool, disoccupazione e anche uno scarso livello

di istruzione. Ma alla luce delle risultanze medico- legali: l’incesto si verifica in ogni strato sociale, senza fare distinzione di sesso, perché i bambini soprattutto nei primi anni di vita vengono colpiti indistintamente.

Quando la violenza avviene nella famiglia rappresenta una trappola per il bambino e poi per l’adolescente, ma se il ragazzo riesce a trovare una via di fuga, attraverso dei contatti con l’esterno, riuscendo a crearsi un gruppo di amici, di coetanei con la quale instaura un rapporto di amicizia e di confidenza tale da poter fare affidamento su altri componenti che non appartengono al suo nucleo familiare.

2.7.2. Conseguenze abuso sessuale negli anni recenti

Nel susseguirsi degli anni l’attenzione si è rivolta non solo a comprendere e a conoscere questo fenomeno dell’abuso sessuale, ma si è posta un’enfasi sul tema delle conseguenze psicologiche e psichiatriche delle diverse forme di abuso sessuale perpetrate sui bambini. Oggigiorno non vi sono dubbi sulla gravità delle conseguenze che la violenza provoca, in modo particolare sui soggetti non ancora sviluppati, le vittime presentano delle gravi carenze nelle relazioni con le figure di riferimento. Il bambino cresce con un’immagine negativa si sé, di sfiducia, incertezza e fragilità a livello emotivo e comportamentale, producendo anche delle carenze in alcuni aree dello sviluppo, e questi atteggiamenti ambivalenti e contrastanti possono recare in erronee valutazioni del comportamento del ragazzo, sottovalutando i segnali di aiuto che manda attraverso comportamenti anti-sociali. I suoi comportamenti inoltre possono variare al mutare delle situazione familiare, come varia anche il comportamento dei genitori in questo quadro, ovvero possono attivare un comportamento ambivalente, di odio e di amore nei confronti del figlio una volta scoperto il caso di abuso o di maltrattamento.