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Accessibilità all’Isola

2. Il prodotto turistico dell’Isola d’Elba

2.2 Accessibilità all’Isola

2.2.1 Accesso via nave e treno

Per raggiungere l’Isola d’Elba con il traghetto è necessario imbarcarsi al porto di Piombino, per raggiungere quello di Portoferraio su una delle navi delle quattro compagnie presenti: Moby Lines, Toremar, Corsica- Ferries e Blu Navy con durata della tratta di circa un’ora e un quarto. Il porto di Piombino, purtroppo al momento non è direttamente collegato con la superstrada; questo causa nei mesi di alta stagione un notevole traffico poiché i turisti devono attraversare parte del paese per raggiungere il porto, con un conseguente disagio sia per i piombinesi che per i turisti, incolonnati al sole per diverse decine di minuti.

Fig. 9, immagine del porto di Piombino, in data 23/06/2018, fonte:

https://www.quinewselba.it/arrivano-i-turisti-lunghe-code-a-piombino-traffico-porto-imbarchi-elba- sardegna.htm

Tuttavia, c’è in progetto da parte del comune di Piombino che prevede l’allungamento della bretella da Gagno fino al porto; quest’opera risolverebbe il problema ma non si sa se e quando verrà realizzata. Il traffico può essere evitato, invece, se si raggiunge il porto con il treno,

che ferma a poche centinaia di metri dalla stazione marittima, presso la quale è possibile acquistare i biglietti; tuttavia la stragrande maggioranza di turisti arriva in auto, viste le dimensioni dell’isola e la carenza dei collegamenti interni. Il porto di Portoferraio è situato sulla costa settentrionale dell’isola ed è suddiviso in due parti: la prima è dedicata all’attracco dei traghetti, la seconda, invece, è la Darsena Medicea che ospita le imbarcazioni da diporto. Rispetto al porto industriale di Piombino, le dimensioni sono molto più contenute e non ha una stazione marittima per accogliere i turisti; questo provoca un certo disagio e caos nei periodi di alta stagione.

Sicuramente non si può trascurare il fattore tempo per il raggiungimento dell’Isola d’Elba, che pone un grosso limite all’accessibilità ma, non è il solo; infatti, il prezzo dei traghetti è forse ancora più limitante, soprattutto nella bassa stagione, caratterizzata dagli short break, ovvero periodi di vacanza di durata di circa 2-3 giorni; in questo caso l’incidenza del costo del traghetto sul breve periodo risulta essere ben maggiore e fa propendere il turista per la scelta di altre destinazioni. I prezzi in data 1/10/2005 per 4 persone ed un veicolo di 5 metri, variavano da 40-50€ a seconda di dove veniva acquistato il biglietto per la Toremar e da 73-80€ per la Moby53; la

situazione attuale è notevolmente cambiata, la compagnia Toremar è fallita ed è gestita dal proprietario della Moby Lines, che ora detiene pressoché il monopolio dei traporti verso l’Isola d’Elba, visto che le altre due compagnie di navigazione, la Corsica Ferries e la Blu Navy operano solo da Marzo ad Ottobre e dispongono di una sola nave a testa senza possibilità di espandersi, poiché non riescono ad ottenere dall’Autorità Portuale il permesso di aumentare gli slot per le corse, già quasi completamente occupati da Toremar/Moby. Nei mesi invernali c’è il completo monopolio di Toremar/Moby; così ha commentato l’amministratore delegato di Blu Navy Aldo Negri: “chi viaggia nei mesi

invernali rischia di pagare più che d’estate perché c’è solo un

operatore”54. Questa gestione unitaria non ha giovato alla

destinazione, se si confronta l’andamento dei prezzi, infatti, nella stessa data per una famiglia di 2 adulti 2 bambini, con veicolo di 5 metri i prezzi si sono appiattiti con quelli della Moby del 2005, anzi sono addirittura aumentati rispetto al passato, arrivando a 83.64€ per la sola andata, di 81,90 per la Blu Navy (6€ solo il contributo di sbarco), 89€ per la Corsica Ferries che però impiega solo 45 minuti. A conferma di tale aumento silenzioso dei prezzi c’è anche lo studio di un

osservatorio sui prezzi dei traghetti55: questa elaborazione pubblicata

il 12 aprile 2018, ha paragonato l’andamento dei prezzi per il triennio 2016-2018 dell’Isola d’Elba con quello di Ischia e Capri; i risultati evidenziano come il prezzo medio del biglietto (andata e ritorno per 2 adulti, 2 bambini e veicolo) sia aumentato del 14,5% rispetto al 2016 e di come tale aumento sia giustificato solo in parte dall’incremento della tassa di sbarco; a Ischia l’aumento è stato di circa il 9%, a Capri del 4.6%. Inoltre, bisogna considerare che a Ischia e Capri l’auto non è necessaria, mentre lo è per chi sceglie l’Isola d’Elba e quindi il biglietto per quest’ultima risulta assai più oneroso.

2.2.2 Accesso con i voli

L’isola dispone anche di un piccolo aeroporto presso il paese di Campo nell’Elba costruito nel 1963 per iniziativa privata di un cittadino tedesco che realizzò una pista in erba di 750 metri per motivi personali. Fino a questo momento l’influenza dell’aeroporto è stata abbastanza trascurabile, sia per la lunghezza della pista ora di 1197 mt, non molto più lunga dell’originale del 1963, che permette la possibilità di atterrare solo a piccoli velivoli, sia per scelte governative che non hanno mai dato la priorità ad investire nell’aeroporto, continuando a puntare sul

54 https://it.businessinsider.com/davide-contro-golia-la-guerra-dei-traghetti-tra-la-piccola-blu-navy-e-le-

big-toremar-e-moby/?ref=fbpu&refresh_ce

trasporto marittimo. Nel 2014 la compagnia Silver Air si è assicurata il bando per la continuità territoriale per il triennio 2014-2017, effettuando circa 1600 voli e trasportando 11.700 persone con un piccolo velivolo bielica da soli sedici posti. Nel 2017 sono cominciati i lavori di allungamento della pista che permetterà l’atterraggio a velivoli da 37-40 posti, anche se per ora non è chiaro quale vettore sia

interessato a partecipare al bando56. L’Isola d’Elba, purtroppo, si trova

in grandissimo ritardo rispetto ad altri contesti simili per il trasporto aereo. Un aeroporto di dimensione adeguata è di fondamentale importanza per una destinazione, soprattutto se si tratta di un contesto insulare e quindi più difficilmente raggiungibile; isole come Pantelleria e Lampedusa, nonostante in termini di superficie siano molto più

limitate dell’Elba, rispettivamente di 83 km2 e di 20,2 km2 contro 224

km2, hanno entrambe un aeroporto ben più grande; questo vantaggio

si manifesta in termini di flussi turistici, permettendo di estendere di molto la propria capacità d’attrazione. I flussi aeroportuali annuali di

Pantelleria sono stati di 140.811 passeggeri57, di 178.360 per

Lampedusa58 contro i soli 11.700 in ben 3 anni per la Silver Air a Campo

nell’Elba. Particolarmente importante è anche il flusso crocieristico, che rappresenta una vera e propria spinta soprattutto nei periodi di bassa stagione.

2.2.3 Accesso via crociera

La nascita del traffico crocieristico può essere fatta risalire agli anni 60’, in cui già approdavano alcune navi americane con circa 400 passeggeri; negli anni 70’ il turismo crocieristico si intensificò fino ad arrivare a circa venti arrivi all’anno nonostante allora il porto di Portoferraio non disponesse delle strutture sufficienti per permettere

56 http://www.quinewselba.it/marina-di-campo-il-saluto-di-silver-air-allisola-delba.htm 57 https://it.wikipedia.org/wiki/Aeroporto_di_Pantelleria

l’approdo di navi di una certa stazza. Dagli anni 80’ in poi, grazie allo sviluppo del porto e all’aumentata capacità di manovra delle navi di nuova generazione, gli arrivi crocieristici hanno subito un’impennata fino ad arrivare al picco degli anni 90’ con circa cento approdi all’anno. Dal 2000 in poi anche sotto il punto di vista degli arrivi via crociera, la destinazione ha raggiunto uno stadio di maturità e stabilità con circa settanta-ottanta arrivi all’anno.

2.2.4 Mobilità interna

L’Isola d’Elba, a differenza di come molti pensano, non è così piccola: sono necessari quindi automezzi per spostarsi da un paese all’altro e per raggiungere quasi tutte le spiagge. Nella stagione estiva il traffico, purtroppo, è molto intenso ed i parcheggi scarseggiano, soprattutto presso alcune spiagge che in alta stagione diventano quasi off-limits. Il trasporto in autobus è gestito dalla società ATL che utilizza grossi e vecchi autobus, inadatti alle strette strade elbane e poco utilizzati, sia dagli elbani che dai turisti. In sintesi, il turista per gli spostamenti è quasi sempre obbligato ad impiegare la propria autovettura, creando traffico e disagi per la mobilità e andando incontro al rischio di non trovare parcheggio. Le piste ciclabili, invece, sono per lo più assenti nella stragrande maggioranza dei paesi; l’unica pista ciclabile di dimensione rilevante si trova nel comune di Campo nell’Elba, mentre negli altri sono o di piccolissime dimensioni o del tutto inesistenti.