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Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l’informazione

OBBLIGO SCOLASTICO ED OBBLIGO FORMATIVO

8. Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l’informazione

ricevu-ta valuricevu-tandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opi-nioni.

Con la nota del Capo Dipartimento per l’Istruzione n. 1208 del 12/4/2010 è stato diramato il decreto del Ministro n. 9/2010, con il quale è stato adottato il modello di certificato dei saperi e delle competenze di base acquisiti dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione, in linea con le indicazioni dell’Unione europea sulla tra-sparenza delle certificazioni. Il modello di certificato è adottato a par-tire dall’anno scolastico 2010/2011 e sino all’entrata in vigore delle norme di armonizzazione di tutte le certificazioni scolastiche (D.P.R.

n.122/2009). È strutturato in modo da rendere sintetica e trasparente la descrizione delle competenze di base acquisite a conclusione del primo biennio della scuola secondaria superiore e dei primi due anni dei percorsi di qualifica professionale riguardanti soprattutto la lin-gua italiana, la storia, la linlin-gua straniera ,la matematica, l’informatica e le scienze.

In tale contesto si inserisce l’alternanza scuola-lavoro, discipli-nata con D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77, modalità di realizzazione dei cor-si del secondo ciclo, cor-sia nel cor-sistema dei licei, cor-sia nel cor-sistema dell’istru-zione e della formadell’istru-zione professionale, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, salva restando la possibilità di espletamento del diritto-dovere con il contratto di apprendistato ai sensi dell’articolo 48 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, possono presentare la

richiesta di svolgere, con la predetta modalità e nei limiti delle risorse di cui all’articolo 9, comma 1, l’intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa, attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa. I percor-si in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di ap-posite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di appren-dimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto in-dividuale di lavoro. Le istituzioni scolastiche e formative, nell’ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, destinano specifiche risorse alle attività di progettazione dei percorsi in alternanza scuola-lavoro.

L’alternanza scuola lavoro dopo “La Buona scuola”.

L’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, anche nei licei, è una del-le innovazioni più significative della del-legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della scuola aperta.

Con l’alternanza scuola-lavoro, viene introdotto in maniera uni-versale un metodo didattico e di apprendimento sintonizzato con le esigenze del mondo esterno che chiama in causa anche gli adulti, nel loro ruolo di tutor interni (docenti) e tutor esterni (referenti della realtà ospitante).

L’alternanza favorisce la comunicazione intergenerazionale, pone le basi per uno scambio di esperienze e crescita reciproca.

In questa chiave si spiega il monte ore obbligatorio: 400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 ore nei licei che rappresentano un innovativo format didattico rispetto alle tradizionali attività sco-lastiche e possono essere svolte anche durante la sospensione delle attività didattiche e/o all’estero. Dall’anno scolastico 2015/2016, l’al-ternanza scuola lavoro, per gli effetti della legge n.107/2015, è ob-bligatoria per gli studenti del terzo anno: le 400/200 ore rimangono comunque un obiettivo del triennio.

Dall’anno scolastico 2016/2017 l’alternanza scuola lavoro è ob-bligatoria per gli studenti del terzo e del quarto anno. A regime, dall’anno scolastico 2017/2018, saranno coinvolti tutti gli studenti dell’ultimo triennio. Prima dell’introduzione dell’obbligatorietà, gli studenti che nell’anno scolastico 2014/2015 hanno svolto esperien-ze di alternanza, sono stati 270 mila: cifre che corrispondono al 18%

del totale degli studenti della scuola secondaria superiore e al 42,3%

delle scuole.

L’attività può essere svolta presso gli enti già previsti dal D. Lgs 15/4/2005, n. 77oltre a quelli previsti dal comma 34 della nuova leg-ge di riforma:

“con gli ordini professionali, ovvero con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.”

Il dirigente scolastico deve stipulare una convenzione con gli Enti disponibili che, se trattasi di imprese, devono essere iscritte in un ap-posito registro presso le Camere di Commercio (comma 41).

“Il dirigente scolastico, al termine di ogni anno scolastico, redige una scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state sti-pulate convenzioni”. (comma 40)

Il comma 38 prevede pure che, con apposito regolamento inter-ministeriale, verrà ampliata la Carta dei diritti delle studentesse e de-gli studenti con riguardo alle attività dell’alternanza scuola-lavoro.

La normativa di riferimento:

• Legge n.107/2015. Riorganizzazione dell’alternanza scuola-lavoro (obbligo a partire dal terzo anno per tutti gli studenti frequentanti la scuola secondaria di 2° grado)

• Legge 20 gennaio 1999, n. 9

Eleva l’obbligo scolastico dai 14 ai 15 anni con la prospettiva di arrivare fino a 16 anni;

• D.M. 9 agosto 1999, n. 323

Fornisce disposizione per l’innalzamento dell’obbligo scolasti-co dai 14 ai 15 anni, e disposizioni specifiche soprattutto per l’orientamento;

• Legge 17 maggio 1999, n. 144 (art. 68)

Istituisce l’obbligo di frequenza di attività formative fino al compimento del 18° anno di età. Può essere assolto nella scuo-la, in percorsi integrati di istruzione e formazione, nel siste-ma della forsiste-mazione professionale di competenza regionale, nell’esercizio dell’apprendistato –;

• D.P.R. 12 luglio 2000, n. 257

Fornisce le prime risposte per indirizzare le scuole nella direzio-ne dell’obbligo formativo;

• Legge 28 marzo 2003, n. 53 (art. 1, comma 1, punto c) Cancella la legge 9/1999 – art. 7, comma 13. Sostituisce il

con-cetto di “obbligo” con quello di “diritto all’istruzione e alla for-mazione che si attua nel sistema di istruzione e in quello di istruzione e formazione professionale;

• D.Lgs 15 aprile 2005, n. 76

Ridefinisce il diritto dovere all’istruzione e alla formazione alla luce delle modifiche del titolo V;

• D.Lgs 15 aprile 2005, n. 77

Permette agli studenti, a partire dal compimento del 15° anno di età, di conseguire diplomi o qualifiche in alternanza scuola-lavoro;

• Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007 - art. 1, c.

622)

Ristabilisce che l’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria, che l’età per l’accesso al lavoro è elevata da quin-dici a sequin-dici anni, che l’adempimento dell’obbligo di istruzione deve consentire l’acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore;

• D.M. 22 agosto 2007, n. 139

Contiene indicazioni di dettaglio circa le modalità di assolvi-mento dell’obbligo d’istruzione, le linee guida per

l’orienta-mento, il monitoraggio, la formazione, la valutazione e la certi-ficazione;

• Legge 6 agosto 2008, n 133 (art. 69, comma 4/bis)

Precisa che l’obbligo di istruzione si assolve anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale;

• D.M. 27 gennaio 2010, n. 9

Introduce il modello di certificato dei saperi e delle competen-ze di base.