Il nuovo Esame di Maturità è composto da due prove scritte e una orale. La prima prova, quella d’italiano, è uguale per tutti gli indiriz-zi. Le tracce vengono cioè scelte dal Miur. Per la prima prova scrit-ta i maturandi hanno a disposizione 6 ore di tempo per terminare il tema, per il quale potranno farsi aiutare dal solo vocabolario d’italia-no. Sono previste 3 tipologie di tracce tra cui scegliere: la tipologia A, cioè l’analisi del testo (il Ministero dell’Istruzione propone due pos-sibili analisi del testo, che possono essere un brano di prosa o una poesia di un autore italiano vissuto nel periodo compreso dall’Unità di Italia ad oggi. Il maturando dovrà scegliere quale delle due tracce analizzare); la tipologia B, cioè il testo argomentativo (che presenta a sua volta tre tracce che possono essere d’ambito artistico, letterario, filosofico, storico, economico, sociale, tecnologico, scientifico); e infi-ne la tipologia C, cioè il tema d’attualità o di ordiinfi-ne geinfi-nerale.
Il giorno successivo alla prima prova è in programma la seconda pro-va scritta, quella d’indirizzo. Anche in questo caso non mancano le novità. Tutti i maturandi che frequentano un determinato percorso di studi dovranno svolgere le stesse tracce, che da quest’anno sono mul-tidisciplinari o miste. Al liceo classico, ad esempio, nell’a.s. 2018/2019 c’è stato il latin-greco, mentre allo scientifico una prova congiunta di matematica e fisica. Il ministro Bussetti, rispondendo alle Faq sulla Maturità sui canali social del Miur, aveva sottolineato qualche tem-po fa che le sei ore previste per lo svolgimento del compito “saranno sufficienti”. Comunque per alcuni istituti tecnici e professionali e per i licei artistici, musicali e coreutici, la durata sarà superiore alle sei ore come è sempre stato”. Sempre il Miur specifica comunque la durata della seconda prova in fondo alla traccia, dove riporta anche dopo quante ore si può uscire da scuola se si è finito il compito. Non c’è più il cosiddetto “quizzone”, che è stato abolito, per cui dopo la seconda prova si passa direttamente all’orale.
L’esame orale
Non ci sarà più la tesina all’esame di Maturità. Al suo posto fa il debut-to il sistema delle 3 buste, che, nelle intenzioni del Miur, dovrebbe ga-rantire trasparenza e pari opportunità ai candidati. Ciascuna commis-sione d’esame, formata da 3 membri interni, 3 esterni e un presidente anch’esso esterno, predisporrà, per ogni classe, un numero di buste pari al numero dei candidati aumentato almeno di due unità, in modo da assicurare anche all’ultimo candidato di esercitare la facoltà di scelta fra tre buste. Il giorno del colloquio, il presidente della com-missione d’esame preleverà in modo casuale tre buste alla presenza di ciascun candidato e le sottoporrà a quest’ultimo, che ne sceglierà una. Si tratta di un modo per rompere il ghiaccio con i professori du-rante l’interrogazione. I materiali oggetto delle buste sono stati in-dicati dai consigli di classe nel famoso documento del 15 maggio, e fanno parte del programma studiato dagli studenti durante l’anno, su cui lavoreranno le commissioni per la realizzazione delle buste.
Non ci saranno domande ma poesie o testi in prosa, quadri, articoli di giornale e persino grafici e spunti di matematica e biologia. Una volta scoperto il contenuto delle buste, i candidati dovranno pensare a tutti gli eventuali collegamenti con le varie materie, come se fosse una tesina realizzata al momento, per cui è importante esercitarsi in questo procedimento.
La scelta delle 3 buste rappresenta sono una parte del colloquio ora-le, che si compone anche di altri momenti. I maturandi saranno, in-fatti, anche chiamati ad esporre tramite una breve relazione o un ela-borato multimediale le esperienze svolte nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro concentrandosi anche sull’aspetto legato ai vantaggi dell’esperienza in termini di studio e lavoro post diploma. Altre do-mande saranno effettuate sulle attività realizzate nell’ambito dei per-corsi di “Cittadinanza e costituzione”, per cui si potrà essere interroga-ti su argomeninterroga-ti come cosinterroga-tituzione, legalità, educazione all’ambiente e alla salute, educazione digitale ed educazione stradale, anche se l’educazione civica allo stato non è ancora una materia scolastica. In-fine, si passerà alla correzione delle prove scritte.
Nello specifico, all’orale si dovrà presentare anche una relazione sull’alternanza scuola-lavoro: questa potrà essere sotto forma di una relazione e di un contenuto multimediale per descrivere il tiroci-nio che si è svolto. Per la presentazione si può fare affidamento su una mappa concettuale, ovvero uno schema che riporta graficamen-te il titolo del percorso d’esame e i collegamenti ai diversi argomenti per esporli al meglio ai commissari.
Voto Maturità 2019: come si attribuisce e come si calcola
Nella formulazione del voto della Maturità 2019 il credito scolastico pesa di più rispetto al passato: nel triennio è possibile ottenere fino a 40 punti, che insieme ai 60 complessivi delle tre prove d’esame ga-rantisce il voto massimo finale di 100. Per le prove scritte 40 è il totale dei punti che si possono ottenere, ripartiti in ugual misura tra le due prove, da 0 a 20 punti sia per la prima prova che per la seconda. All’o-rale sono 20 massimo i punti da assegnare. Oltre ai voti ottenuti nelle prove d’esame esistono dei punti bonus, da 1 a 5, che la commissione può decidere di assegnare al termine del colloquio orale ad alcuni studenti per alzarne il punteggio finale. Ma bisogna: essere stati am-messi all’esame di Stato con almeno 30 crediti e aver totalizzato al-meno 50 punti alle prove della Maturità. Per quanto riguarda la lode, sempre la commissione può decidere di conferirla a quegli studenti che siano arrivati agli esami con 40 punti di credito e abbiano otte-nuto 40 punti alle prove scritte e 20 punti all’orale, senza usufruire del bonus. In altre parole, per avere la lode bisogna avere la media del 9 durante il triennio e del massimo punteggio in tutte le prove dell’esame di Maturità.