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Acquisto di energia

Nel documento Gestione dei Consumi Energetici (pagine 32-37)

7.1. A

PPROVVIGIONAMENTO DELL

ENERGIA ELETTRICA

È fondamentale la scelta del fornitore e del tipo di contratto, in grado di premiare (o meglio non penalizzare) gli utenti/utilizzatori capaci di consumare lontano dai momenti di alto carico e di saper e poter utilizzare i combustibili che gli altri rifiutano. La scelta del fornitore/profilo è solo un punto di partenza, la reale riduzione dei costi passa attraverso una gestione delle dinamiche di prelievo in piena coerenza con il piano tariffario prescelto.

L’analisi delle bollette ed in particolare del tipo di tariffazione ci permette di evidenziare i primi interventi di miglioramento in termini di efficienza economica (riduzione dei costi a parità di consumi). La liberalizzazione del mercato dell’energia in Italia non solo ha creato un parco fornitori tra i quali poter scegliere in base alla qualità del servizio ma ha anche determinato la nascita di un articolato sistema di tariffazione. Non è però possibile pensare di affrontare il problema dei consumi energetici senza conoscere il meccanismo che traduce i consumi della propria azienda in costi e senza comprendere quanto si paghi per le differenti componenti che caratterizzano il proprio approvvigionamento.

La ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambienti- già AEEG fino al 24/12/2013 e AEEGSI fino al 27/12/2017) ha il compito di assicurare la trasparenza ed il corretto funzionamento del mercato energetico, garantendo la promozione della concorrenza. Nell’ambito della responsabilità sulla trasparenza, stabilisce e rendere omogenei i criteri per la tariffazione, che devono, anche in una situazione di liberalizzazione dei prezzi, offrire una struttura di chiara interpretazione da parte dell’utente

L'anello di congiunzione tra produttori e clienti è rappresentato da quattro macro-attività:

 Produzione energia elettrica vuol dire trasformare l’energia ricavata da fonti primarie in elettricità.

 Trasmissione, si tratta del trasporto sulle reti ad alta tensione (>35 kV) sulle dorsali nazionali.

 Dispacciamento, è la funzione che garantisce l’equilibrio istantaneo e continuo tra i flussi di immissione e i flussi di prelievo lungo la rete, al netto delle perdite di trasporto.

 Distribuzione, si tratta del trasporto di energia su reti regionali o locali a media (<35 kV) e bassa tensione (<1 kV).

Il servizio di maggior tutela, nel mercato energetico italiano, è quell'opzione che garantisce al consumatore l'erogazione di energia elettrica e gas alle condizioni economiche e contrattuali stabilite dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA),[1] il che si traduce in pratica nel fatto che la tariffa all'utente finale varia secondo le fluttuazioni di prezzo stabilite di volta in volta dalla ARERA.

Analizzando il mercato della vendita finale sotto il profilo della tensione, si osserva che anche nel 2019 il 51% dell’energia è stato venduto a clienti allacciati in bassa tensione, il 38% a clienti connessi in media tensione e il 10% in alta o altissima tensione. Naturalmente le percentuali si rovesciano calcolando le quote in termini di punti di prelievo, che per il 99,7% sono allacciati in bassa tensione, per lo 0,3% in media tensione e per un irrisorio 0,003% in alta o altissima tensione.

7.2. L

A TARIFFA DELL

ENERGIA ELETTRICA

Il prezzo dell’energia elettrica è differenziato in ragione del livello di tensione a cui è allacciato ciascun cliente (bassa, media alta e altissima tensione) e della destinazione d’uso (domestico, non domestico, illuminazione pubblica). Per utente non domestico sul mercato libero, si compone fondamentalmente dei seguenti elementi:

 Tariffa per il servizio di trasmissione sulla rete nazionale (TRAS). Copre i costi per il trasporto dell'energia elettrica sulla rete di trasmissione nazionale.

 Tariffa per il servizio di distribuzione, ovvero “opzione tariffaria” del distributore locale. Copre i costi per il trasporto dell'energia elettrica sulle reti di distribuzione e le relative attività commerciali (fatturazione, gestione contratti, etc.). potenza ed il corrispettivo di energia possono essere differenziati su base multioraria;

 Tariffa per il servizio di misura (MIS). Destinata a coprire i costi di installazione e manutenzione del misuratore (contatore), nonché i costi di rilevazione e registrazione delle misure.

 Corrispettivi a copertura del servizio di vendita, ovvero costo dell’energia e della sua commercializzazione. • I “corrispettivi a copertura del servizio di vendita” sono determinati dal contratto di fornitura stipulato dal cliente con la società di vendita. Sul mercato libero la struttura di questa voce può differire da fornitore a fornitore e differenziarsi per fasce orarie, può variare nel tempo, prevedere bonus e penali. È di fatto la componente sulla quale deve concentrarsi il cliente per ricercare la soluzione migliore.

 Componenti tariffarie A, UC e MCT. Le componenti tariffarie A coprono gli oneri sostenuti nell'interesse generale del sistema elettrico (quali ad esempio i costi di ricerca, i costi per l'incentivazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili etc.) e sono individuati dal Governo con decreto o dal Parlamento tramite legge; le componenti UC coprono ulteriori elementi di costo del servizio elettrico (quali, ad esempio, la perequazione) individuate dall'Autorità.

 Imposte (erariale, addizionale provinciale ed IVA);

Composizione della tariffa elettrica:

 COMPONENTE ENERGETICA (64%). Sono i costi di approvvigionamento, dispacciamento e commercializzazione dell’energia. Questa è la voce più direttamente influenzata dalle quotazioni internazionali degli idrocarburi (prodotti petroliferi e gas).

 COSTI DI RETE E DI MISURA (15%). Sono i costi dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia. Tale voce, nel cambio del fornitore, non è soggetta ad alcun cambiamento dipendente dallo stesso.

 IMPOSTE (8%). Le imposte non comprendono l’IVA ma solo le imposte erariali (o accise) e locali.

 ONERI GENERALI DI SISTEMA (10%). Sono oneri fissati per legge, pagati da tutti i clienti finali e destinati alla copertura di voci come: incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate, regimi tariffari speciali per aziende energivore, ‘stranded costs’, oneri per il decommissioning nucleare e compensazioni territoriali, sostegno alla ricerca di sistema, ecc.

La conoscenza dei fattori che determinano il costo dell’energia permette di individuare opportunità per la riduzione dei costi energetici della bolletta della propria organizzazione e la capacità di effettuare un’analisi comparativa completa tra le diverse opzioni tariffarie consente di cogliere le opportunità fornite dal mercato libero mi portano un’opportunità di risparmio.

La bolletta, sebbene con diverse modalità, prevede sempre un costo dipendente dalla potenza massima con la quale è stata prelevata l’energia. La quota legata alla potenza impegnata può diventare una parte significante della bolletta di energia elettrica. Per determinare la potenza massima relativa ad un certo periodo, questo viene suddiviso in intervalli inferiori (15 minuti), il valore istantaneo della potenza viene dunque mediato all’interno del sotto-intervallo. Il picco di potenza viene dunque valutato come il massimo dei valori di potenza di tutti gli intervalli compresi nel periodo di fatturazione. Per la determinazione della potenza impegnata si utilizza come

intervallo di riferimento il quarto d’ora: il valore di riferimento diventa dunque pari alla quantità di energia assorbita nel quarto d’ora moltiplicata per 4 (ad esempio ad un consumo in un quarto d’ora di 200 kWh corrisponde una potenza di 800 kW). È dunque essenziale per l’azienda verificare periodicamente di avere un fabbisogno commisurato al valore di picco stabilito in bolletta. Esempi di opportunità di risparmio sui costi energetici che ne conseguono sono le seguenti:

 Nel caso in cui il picco viene superato sistematicamente adeguare il contratto ad un livello di potenza superiore consente di evitare penali;

 Nel caso in cui il picco viene superato saltuariamente, andrebbe considerata la possibilità di adeguare le modalità operative;

 Nel caso in cui il prelievo sia costantemente ad una potenza inferiore al picco, rinegoziare il contratto per un livello di potenza inferiore può consentire risparmi significativi.

Altri esempi di opportunità di risparmio sui costi energetici possono riguardare le fasce orario, per questo ci possono essere diverse alternative:

 Adeguare il contratto ai propri profili di consumo individuando quello più adeguato attraverso un’analisi comparativa delle soluzioni disponibili;

 Adeguare le modalità operative alla struttura di costo orario del proprio contratto (ad es.

concentrando i consumi dei macchinari che non necessitano di presidio negli orari in cui l’energia costa meno);

 Approvvigionarsi da più distributori per sfruttare diverse strutture di costo (piuttosto complesso per aspetti organizzativi e tecnici);

 Acquistare energia a basso costo e autoprodurre energia nei periodi ad alto costo.

Alcune definizioni:

 Potenza Attiva (P). Ha un significato fisico perché è quella che viene dissipata in calore nelle resistenze o trasformata in potenza meccanica nelle macchine. – La sua espressione è: =

· cos si misura in WATT.

 Potenza Reattiva (Q). Non ha un analogo significato fisico, tiene impegnata la linea scambiandosi alternativamente tra utilizzatore e generatore e quindi non si tratta di potenza persa. La sua espressione è: = · sin si misura in VoltAmpere Reattivi (VAR).

 L’angolo rappresenta lo sfasamento tra la corrente e la tensione;

 Fattore di Potenza = cos . Quando cos = 1 il carico è puramente ohmico, mentre quando cos = 0 il carico è puramente reattivo.

Un valore eccessivo della potenza reattiva ha un effetto negativo sulle reti di distribuzione del fornitore che pertanto tende a penalizzare valori troppo bassi del fattore di potenza (penali o costo della potenza reattiva). In generale ai fini del calcolo delle bollette dell’energia elettrica è importante che il fattore di potenza sia > 0,95. Il Fattore di Potenza può non comportare costi esorbitanti sulla bolletta elettrica ma è bene mantenerlo sotto controllo e prendere le opportune misure per evitare problemi (ad esempio installando condensatori o macchinari con un fattore di potenza elevato).

Per diminuire la componente reattiva dell’energia si utilizza la tecnica del rifasamento che porta vantaggi da un punto di vista di ordine

tecnico (riduzione delle perdite per effetto joule, aumento della potenzialità dell’impianto e riduzione della caduta di tensione nei cavi e nei trasformatori) e di ordine tariffario. Si inserisce in cabina, o in altra parte, un componente (capacitore) che eroga componente reattiva a valle.

Esempi di opportunità di risparmio sui costi energetici che ne conseguono sono le seguenti:

 Il rifasamento concentrato consente di ridurre la quantità di energia reattiva scambiata con il fornitore, riducendo quindi i costi in bolletta relativi alla componente reattiva;

 Il rifasamento distribuito consente di ridurre anche i costi dovuti alle maggiori perdite per effetto Joule all’interno della rete dell’organizzazione con effetto quindi sulla quantità di energia attiva assorbita dal fornitore.

PREZZO VARIABILE. Alcune offerte possono prevedere un prezzo dell’energia elettrica “agganciato”

al costo del petrolio e/o altri combustibili. Il prezzo dell’energia elettrica risulta quindi “indicizzato”

ed il valore per il mese i-esimo è espresso dalla relazione:

= + ∙ ( − )

Dove è il prezzo contrattuale per la fascia considerata, è un coefficiente moltiplicativo, è l’indice di riferimento indicato sul contratto e è l’indice del mese per il quale si vuole calcolare il prezzo. I primi tre parametri sono stabiliti per contratto dal fornitore e si mantengono invariati caratterizzando quindi l’offerta, mentre l’ultimo varia nel tempo e non può essere controllato.

Sempre più offerte tendono ad indicizzare il costo dell’energia utilizzando come riferimento il PUN (Prezzo Unico Nazionale). – È definito sulla piattaforma del Mercato Elettrico Italiano dall’incrocio fra Domanda ed Offerta di energia ogni ora di ogni giorno dell’anno. Nelle aste si accetta, cioè si dispaccia, prima l’offerta più economica e poi, via via, i “pacchetti” più cari ma il prezzo orario che si applica a tutti gli impianti è la fonte più cara selezionata (“marginale”). Quando la selezione di impianti che risulta dall’asta è incompatibile con la capacità di trasporto della rete, il Gestore del Mercato scompone l’asta principale in subaste zonali al fine di determinare una selezione di impianti compatibile con la capacità di trasporto. Si formano in tal caso prezzi zonali, la cui media forma il PUN nazionale. Possono esserci due opzioni:

 PUN ORARIO. il costo dell’energia viene calcolato moltiplicando per ogni ora del mese il consumo di energia di quell’ora per il costo orario definito in borsa. A tutto il consumo del mese viene poi calcolato un extra costo chiamato “spread” che remunera il fornitore per il servizio di vendita. Lo spread è l’unica voce che il cliente può negoziare con il fornitore perché di fatto quest’ultimo acquista in borsa al prezzo PUN e rivende al cliente aggiungendo lo spread.

 PUN MEDIO PER FASCE. I consumi del cliente vengono aggregati per fasce e a questi consumi vengono applicati i prezzi medi aritmetici per fasce del PUN. In sostanza si calcola la media aritmetica delle ore di F1, F2 e F3 del mese dei prezzi orari PUN, queste 3 medie aritmetiche vengono applicate ai consumi mensili del cliente per fasce e viene sempre aggiunto lo spread riservato al servizio di vendita del fornitore.

Una soluzione radicale per diminuire il costo unitario dell’energia può essere quella di ricorrere all’autoproduzione di energia, vale a dire provvedere autonomamente alla generazione di energia elettrica destinata al soddisfacimento dei fabbisogni interni. Questa soluzione richiede quindi l'installazione di una vera e propria centrale per la produzione di energia presso il sito dell’organizzazione.

Fattori favorevoli:

 sviluppo tecnologico, che permette di ricorrere ad impianti sempre più economici ed efficiente anche se di piccola taglia;

 predisposizione di incentivi governativi ad hoc, allo scopo di favorire la produzione distribuita di energia e la riduzione della domanda alla rete;

 possibilità di cedere la sovrapproduzione con remunerazione.

Esistono attualmente numerose tecnologie che possono risultare interessanti per utenti non domestici nel settore industriale e civile non residenziale. Ad esclusione della cogenerazione, le altre sono tutte basate sull’utilizzo di fonti rinnovabili, ed ognuna di queste richiede particolari condizioni per la sua applicabilità e presenta specifici vantaggi. Una possibile variante dell’autoproduzione consiste nella possibilità di affidare l’autoproduzione dell’energia per i propri fabbisogni ad una terza organizzazione dalla quale si acquisteranno poi tutti i servizi energetici. In questo caso i benefici economici possono essere limitati rispetto all’autoproduzione vera e propria, ma al tempo stesso si abbattono i rischi e si semplifica decisamente la gestione.

Analisi comparativa delle tariffe:

 deve tenere in conto tutti gli aspetti introdotti;

 deve considerare sia le condizioni attuali del servizio, sia quelle raggiungibili attraverso interventi di efficienza energetica;

 deve prevedere scenari realistici, basati sulla pianificazione della produzione, sul mix di produzione, basandosi su indicazioni affidabili della contabilità gestionale;

 deve necessariamente prendere in considerazione la definizione delle curve di carico energetico nel tempo, sia nell’arco dell’anno, della settimana e della giornata

 dovrebbe basarsi su una chiara valutazione della capacità di tenere sotto controllo il processo di utilizzo dell’energia, per poter quantificare il rischio derivante da possibili deviazioni.

 deve valutare e comparare i costi medi per singola offerta;

 analisi di sensibilità/analisi di scenario, è necessario valutare la robustezza della soluzione.

7.3. T

ARIFFA DEL GAS NATURALE

Le parti libere della tariffa del gas sono l’importazione e la vendita, mentre le parti regolate sono il trasporto e dispacciamento, rigassificazione, stoccaggio, distribuzione e misura. Le attività di trasporto e distribuzione restano gestite in esclusiva da singoli operatori perché non sarebbe conveniente realizzare nuove reti in concorrenza con quelle esistenti (situazione di monopolio naturale come nel caso dell’energia elettrica).

L’ARERA fissa una tariffa di riferimento, rispetto alla quale i distributori possono definire la loro offerta commerciale. Pertanto, il confronto fra le tariffe offerte dai diversi esercenti può essere fatto in modo diretto sulla quota QVDi, offerta dall’esercente.

Nel documento Gestione dei Consumi Energetici (pagine 32-37)