14. Sistemi di Gestione dell’Energia
14.2. Struttura della ISO 50001:2018
4) CONTEXT OF THE ORGANIZAZION
a) Understanding the organization and its context. La definizione del contesto di un’organizzazione serve a fornire una comprensione concettuale di alto livello dei problemi che possono colpire, sia positivamente che negativamente, le performance energetiche.
L’organizzazione deve determinare le questioni (issue) interne (obiettivi e strategie, maturità dell’azienda, risorse finanziarie disponibili, livello tecnologico) ed esterne (costi e disponibilità dei vettori energetici, condizioni atmosferiche alla propria attività che possono influenzare la sua capacità di raggiungere i risultati previsti dal SGE e di migliorare le sue prestazioni energetiche.
b) Understanding the needs and expectations of interested parties. All’interno dell’analisi del contesto l’organizzazione deve determinare quali sono le parti interessate rilevanti (per il SGE, requisiti rilevanti) che possono influenzare le performance energetiche e le prestazioni del sistema di gestione dell’energia. Inoltre, l’organizzazione deve assicurare di avere accesso ai requisiti legali e altri requisiti applicabili per garantirne la propria conformità (conformità legislativa).
c) Determining the scope of the energy management system. L’organizzazione deve determinare i confini e l’applicabilità del SGE per definirne il suo scopo. Nel determinare lo scopo del SGE l’organizzazione deve considerare le criticità emerse dall’analisi del contesto interno (personale, macchinari, impianti ecc.) ed esterno (fornitori di materie prime e fonti di energia, mercato, clima, cittadini, clienti ecc.) e i bisogni e le aspettative delle parti interessate. All’interno dello scopo e del campo di applicazione stabiliti, l’organizzazione deve dimostrare la piena autorità per controllare la propria efficienza energetica, l’uso ed il consumo di energia.
d) Energy management system. L’organizzazione deve stabilire, implementare, mantenere e continuamente migliorare il SGE inclusi tutti i processi necessari e le interazioni tra gli stessi al fine di migliorare la propria prestazione energetica in accordo con i requisiti della norma di riferimento.
5) LEARDSHIP
a) Leadership and commitment. L’alta direzione deve sostenere il SGE attraverso la definizione di uno scopo, dei confini, una politica energetica, degli obiettivi e traguardi energetici, integrazione dei requisiti del SGE nei processi aziendali, piani d’azione, disporre risorse necessarie, sensibilizzazione dell’organizzazione, raggiungimento dei risultati, promuovere il miglioramento continuo, definire le responsabilità, coordinare e supportare il personale, assicurare indicatori di prestazione energetica e che il SGE sia stabilito, attuato, mantenuto e continuamente migliorato.
b) Energy policy. Documenta l'impegno del top management nell’applicazione del SGE al fine di mantenere e migliorare continuamente i propri sforzi per raggiungere una migliore efficienza energetica e di cercare di adattare il consumo di energia al suo reale fabbisogno energetico. La politica deve essere adeguata alla natura e allo scopo dell’organizzazione, costituire un quadro di riferimento per la definizione degli obiettivi, aderire alle leggi, ai regolamenti vigenti, prevedere l’impegno a un miglioramento continuo, documentata, comunicata e periodicamente revisionata.
c) Organization roles, responsibilities, and authorities. L’alta direzione deve garantire che le responsabilità e le autorità per i ruoli rilevanti siano assegnate e comunicate all’interno dell’organizzazione. Il team per la gestione dell’energia deve dare supporto e consulenza all’Alta Direzione, raccogliere informazioni e dati per il monitoraggio del programma, supportare l’analisi periodica e contribuire alla promozione di iniziative, avere conoscenze e capacità per la gestione dell’energia e avere strumenti per la chiara identificazione delle risorse coinvolte nel Sistema di Gestione (organigramma, matrice delle responsabilità, mansionario)
6) PLANNING
A partire dalla politica energetica l’organizzazione deve sviluppare un processo documentato di pianificazione che partendo dall’analisi delle attività dell’organizzazione che influenzano i consumi energetici conduca all’identificazione di un piano di attività per il miglioramento delle prestazioni energetiche
a) Actions to address risk and opportunities. Nella fase di pianificazione del SGE l’organizzazione deve analizzare approfonditamente il contesto interno ed esterno e le aspettative delle parti interessate, rivedendo ed esaminando tutti quei processi/attività che possono avere un impatto sulla prestazione energetica. La valutazione di rischi ed opportunità fa parte di un processo decisionale strategico di alto livello, la loro identificazione nella fase di pianificazione di un SGE permette ad un’organizzazione di prevenire i potenziali scenari e le loro conseguenze.
L’organizzazione deve pianificare azioni per affrontare i rischi e le opportunità identificate e implementare tali azioni e valutarne l’efficacia.
IDENTIFICARE RISCHI ED OPPORTUNITÀ: per un sito industriale si può procedere ad esempio identificando prima di tutto i macro-processi che possono avere un impatto sulla
prestazione energetica; possono quindi essere ricercati partendo dalle issue determinate dagli stakeholder interni/esterni (fonti) per ognuno dei macro-processi e descritti in termini di evento e di effetto finale
ANALISI DEI RISCHI: parte dalla comprensione di come l’effetto finale possa impattare sulla prestazione energetica (a tale scopo può essere utile far riferimento agli obiettivi energetici formulati dall’organizzazione a rischio) e di quali siano, se presenti, le misure attuali di contenimento del rischio; quindi è richiesta la valutazione della probabilità che il rischio si manifesti portando all’effetto finale (tenute conto le eventuali azioni in atto) e l’impatto che avrebbe sul raggiungimento della prestazione energetica obiettivo.
TRATTAMENTO DEI RISCHI: la selezione di una o più opzioni per modificare i rischi e l’attuazione di tali opzioni.
b) Objectives, energy target and planning to achieve them. L’organizzazione deve stabilire obiettivi e traguardi energetici che devono essere consistenti con la politica energetica, misurabili, monitorati, comunicati e aggiornati se necessario. L’organizzazione deve inoltre definire e documentare i piani d’azione per raggiungere gli obiettivi e i traguardi energetici definiti:
OBIETTIVI E TRAGUARDI ENERGETICI: coerentemente con la politica energetica, dovrà formulare degli obiettivi energetici chiari e misurabili, realistici e che riflettano il potenziale dell’organizzazione (prestazioni raggiungibili); ad un obiettivo possono essere associati uno o più traguardi.
ACTION PLAN: per raggiungere obiettivi e traguardi energetici è necessario sviluppare e attuare un piano di azione documentato con responsabilità, mezzi e tempi, modalità di verifica del miglioramento e dell’implementazione e della gestione globale dell’energia.
c) Energy review. È l’individuazione e analisi degli usi energetici.
ANALISI DI USI E CONSUMI DI ENERGIA: su dati provenienti da misurazioni identificando i differenti vettori energetici e valutando usi e consumi energetici presenti e passati;
USI ENERGETICI SIGNIFICATIVI (SEUS): determinare variabili rilevanti, attuali prestazioni energetiche e identificare le persone che con il proprio lavoro possono influenzare SEUS;
USI E CONSUMI ENERGETICI FUTURI: analisi aggiornata a definiti intervalli o in seguito a cambiamenti significativi strutturali, nei macchinari, nei processi o sistemi (documentata)
STRUMENTI EFFICACI: diagrammi a torta, cartesiani, tabelle e fogli di calcolo;
CRITERI UTILIZZABILI: l’identificazione di SEUs può essere fatta sulla quantità di energia utilizzata o l’entità delle potenziali riduzioni di consumo (aree dove è stata posta l’attenzione in passato, sistemi appena installati, o comportamenti anomali);
FATTORI E VARIABILI: la loro conoscenza è assolutamente necessaria per poter comprendere i consumi attuali e per stimare in maniera attendibile quelli futuri; possono essere variabili rilevanti (variazioni continue) o fattori statici (non cambiano molto)
ATTUALI PRESTAZIONI ENERGETICHE: si tratta di effettuare la caratterizzazione dei singoli usi energetici significativi individuando una baseline che possa essere utilizzata come consumo di riferimento per il monitoraggio attraverso la valutazione di appositi indicatori;
PERSONE: le persone che operando su UES sono in grado di influenzare significativamente la prestazione energetica dell’organizzazione;
STIMA DEI CONSUMI ENERGETICI FUTURI: sulla base dei risultati dell’analisi deve essere condotta la stima dei consumi energetici futuri che dovrebbe essere condotta avendo cura di proiettare i consumi storici nel periodo temporale successivo tenendo conto delle differenti modalità operative pianificate o previste per il nuovo periodo (fattori statici) e prevedendo (variabili rilevanti);
DETERMINAZIONE DELLE OPPORTUNITÀ DI MIGLIORAMENTO ENERGETICO: possono riguardare, fornitura risorse di energia, eventuale auto-produzione, recupero di energia, reti di distribuzione, utilizzo dell’energia, manutenzione, efficienza tecnologie; la definizione delle priorità degli interventi potrà tener conto di rapporto benefici/costo, tempi di ritorno ed entità dell’investimento e aspetti tecnici ed operativi.
d) Energy performance indicators (EnPIs). Svolta l’analisi energetica e individuati gli usi energetici significativi, l’organizzazione deve definire degli indici di appropriati a misurare e monitorare le prestazioni energetiche. Tali indicatori devono essere in grado di dimostrare all’organizzazione l’effettivo miglioramento delle prestazioni energetiche, essere confrontati con le rispettive baseline ed essere periodicamente sottoposti a riesame e modificati. Il consumo per unità di prodotto è l’indice di consumo di gran lunga più utilizzato ma le aziende che controllano i consumi energetici a livello di dettaglio, introducono però indici di consumo più specifici.
e) Energy baseline (EnB). A partire dai risultati della review l’organizzazione deve definire una linea di base per i consumi energetici che possa costituire il riferimento per la successiva valutazione dei cambiamenti delle prestazioni energetiche e che si basi su un periodo di osservazione adeguato. Secondo la ISO 50006:2014 è un valore, rapporto o modello che caratterizza la energy performance per un determinato periodo di tempo, è il riferimento energetico rispetto al quale saranno valutate le informazioni energetiche future al fine di identificare variazioni nelle performance energetiche fornendo indicazioni riguardo quali sarebbero le performance energetiche del sistema se non ci fossero stati cambiamenti (Un’Energy Baseline può essere semplicemente il valore assunto da un EnPI durante il periodo di riferimento). Posso utilizzare EnPI e EnB per identificare i principali responsabili della variazione della Performance Energetica, e quindi suddividere gli obiettivi energetici in misura diversa a seconda dell’andamento delle loro performance nel tempo e delle opportunità di miglioramento individuate durante l’analisi energetica.
f) Planning for collection of energy data. Identificate le caratteristiche chiave che influenzano la prestazione energetica, l’organizzazione deve assicurarsi che queste siano correttamente misurate, monitorate e analizzate ad intervalli pianificati. In particolare, è necessario che un’organizzazione stabilisca e implementi un pian di misurazione e monitoraggio appropriato, assicuri che l’attrezzatura utilizzata per le misurazioni sia correttamente mantenuta in modo da garantire accuratezza e ripetibilità delle misure e che queste siano documentate.
7) SUPPORT
a) Resources. L’organizzazione deve determinare e disporre le risorse necessarie a stabilire, implementare, mantenere e continuamente migliorare le prestazioni del sistema di gestione dell’energia.
b) Competence. Il personale in grado di influenzare significativamente i consumi dovrebbe avere competenze appropriate sulla base di adeguata istruzione, formazione, abilità o esperienza.
L'organizzazione deve quindi identificare e soddisfare le necessità formative dei singoli in relazione agli specifici fabbisogni. In particolare, l’organizzazione deve intraprendere azione volte ad acquisire le necessarie competenze e conservarle come informazioni documentate. Il tipo e la natura della formazione possono variare in base al tipo di organizzazione e allo specifico piano d'azione. Programmi comuni di formazione comprendono le seguenti attività:
FORMAZIONE OPERATIVA: fornisce istruzioni sulle modalità operative volte a ridurre il consumo energetico.
FORMAZIONE GESTIONALE: relativa ad argomenti come la raccolta e l’analisi dei dati, la gestione dei progetti, la preparazione dei report ecc.
FORMAZIONE SPECILISTICA: relativa a questioni specifiche come modalità di manutenzione delle attrezzature, modalità di utilizzo degli strumenti di misura, aspetti contrattuali relativi alla vendita di energia ecc.
c) Awareness. L’organizzazione deve inoltre assicurare che le persone che lavorano per conto dell’organizzazione siano consapevoli della politica energetica, del loro contributo all’efficacia del sistema di gestione, dell’impatto delle loro attività o comportamenti e dell’importanza della conformità ai requisiti del SGE.
d) Comunication.
COMUNICAZIONE INTERNA: stabilire modalità per la gestione della comunicazione delle prestazioni energetiche e del SGE ai vari livelli dell’organizzazione e per favorire la ricezione di commenti o suggerimenti relativi alla gestione energetica;
COMUNICAZIONE ESTERNA: decidere se comunicare all'esterno politica energetica, SGE e prestazioni energetiche e deve documentare la propria decisione ed eventualmente implementare un metodo di comunicazione esterna;
e) Documented information. I documenti richiesti esplicitamente dalla norma e i documenti ritenuti necessari dall’organizzazione per garantire l’efficacia del SGE e dimostrare i miglioramenti della prestazione energetica devono essere mantenuti e devono essere adeguatamente gestiti: portata e limiti del SGE, politica energetica, obiettivi energetici, traguardi e pino d’azione e altri documenti. I documenti richiesti devono essere disponibili dove e quando necessario e adeguatamente protetti e controllati.
8) OPERATION
a) Operational planning and control. L’organizzazione deve identificare e pianificare le attività operative e le attività di manutenzione che sono collegate ai propri usi energetici significativi in maniera coerente a quanto stabilito dalla sua politica energetica, i suoi obiettivi e piani d'azione, al fine di assicurare che siano effettuate sotto condizioni specificate, mediante la definizione dei criteri per l’efficace utilizzo e la manutenzione, la comunicazione appropriata dei criteri operativi al personale, controllo operativo e mantenere documentate come evidenza che i processi siano eseguiti come pianificato.
b) Design. L'organizzazione deve prendere in considerazione le opportunità di miglioramento delle prestazioni energetiche e di controllo operativo nella progettazione di nuovi (o per il rinnovo di) impianti, attrezzature, sistemi e processi che possono avere un impatto significativo sul suo rendimento energetico. La valutazione energetica deve essere incorporata nelle attività specifiche di progettazione e approvvigionamento dei nuovi impianti o di impianti modificati.
c) Procurement. L’acquisto di servizi e prodotti energetici, attrezzature ed energia costituisce un'opportunità per migliorare le prestazioni energetiche con il ricorso a prodotti e servizi più efficienti e per influenzare il comportamento energetico dei propri fornitori. Devono essere stabiliti e attuati criteri per la valutazione degli usi, del consumo e dell’efficienza energetica per tutta la durata operativa pianificata per l’acquisto di prodotti, attrezzature e servizi che possono avere un impatto significativo sul rendimento energetico dell'organizzazione.
9) PERFORMANCE EVALUATION
a) Monitoring, measurement, analysis, and evaluation of energy performance and EnMS. Il controllo dei consumi energetici rappresenta uno dei principali strumenti di miglioramento della propria efficienza energetica consentendole di individuare facilmente sprechi e situazioni di consumo anomalo che offrono opportunità di risparmio energetico molto spesso a costo di implementazione irrisorio.
i. Piano di misurazione e monitoraggio dei consumi: Deve risultare appropriato alle necessità dell’organizzazione prendendo in considerazione benefici e costi. Le strategie aziendali possono prevedere uno sviluppo progressivo nel tempo del sistema di misurazione e monitoraggio partendo dalle aree che presentano le migliori opportunità di risparmio. Misure indirette e stime potranno essere utilizzate in assenza di misurazioni dirette laddove ritenuto adeguato. Dovrebbe contenere almeno la definizione dei punti di consumo da monitorare (albero dei contatori), la tipologia e le caratteristiche della strumentazione da utilizzare nonché le relative modalità di calibrazione e la frequenza di rilevazione dei dati (da mensile fino al quarto d’ora). Per poter esercitare un efficace controllo dei consumi l’organizzazione dovrà prevedere anche la misurazione delle variabili rilevanti in grado di influenzare significativamente i consumi (e mantenere sotto controllo dei fattori statici).
ii. Determinazione della baseline: per la determinazione del legame tra i consumi rilevati e le variabili rilevanti l’organizzazione potrà ricorrere a diverse tecniche statistiche, tra cui ad esempio il diagramma di correlazione o l’analisi di regressione a una o più variabili che permette di dedurre dalle misurazioni effettuate un modello analitico in grado di esprimere il legame tra consumi rilevati e fattori energetici. La relazione individuata potrà
essere utilizzata dall’organizzazione come valore di riferimento per il controllo del comportamento del sistema.
iii. Analisi periodica degli scostamenti: dovrà tenere conto anche di eventuali variazioni dei fattori energetici associati (differenza tra volumi di produzione previsti ed effettivi e consumi reali e consumi calcolati con il modello). Possono essere utilizzate anche tecniche grafiche come le carte di controllo per l’analisi degli scostamenti e/o le carte CUSUM. Per le deviazioni anomale andrà prevista un’adeguata attività di indagine allo per individuare azioni opportune che verranno successivamente implementate.
b) Internal audit. Devono essere effettuate verifiche interne al fine di stabilire se il SGE è conforme a quanto pianificato e ai requisiti della norma, con gli obiettivi energetici e gli obiettivi stabiliti ed è effettivamente attuato e mantenuto e migliora le prestazioni energetiche. Gli audit interni possono essere svolti da dipendenti dell'organizzazione e/o da soggetti esterni nominati dall'organizzazione. In entrambi i casi, la persona o le persone che effettuano i controlli devono essere qualificate, esperte, imparziali e indipendenti della zona dell'organizzazione da sottoporre a controllo, definendo un programma di audit che dovrebbero essere riesaminati e controllati, come minimo, su base annua.
c) Management review. L’alta direzione deve riesaminare il Sistema di Gestione dell’Energia a intervalli pianificati per assicurare la continua applicazione e adeguatezza. Lo scopo del riesame della Direzione è quello di garantire un continuo miglioramento e adeguamento del sistema in modo che sia in linea con la politica energetica dell'azienda. Il riesame comporta che i singoli elementi e il funzionamento complessivo del Sistema di Gestione dell'Energia siano valutati in modo critico rispetto alla capacità del sistema di rispettare la politica energetica e di raggiungere gli obiettivi di energia.
10) IMPROVEMENT
a) Nonconformity and corrective action. L’organizzazione deve garantire che le non conformità siano adeguatamente individuate e gestite e che siano avviate opportune azioni correttive e preventive. Le azioni correttive servono ad evitare il ripetersi di non conformità che sono già avvenute mentre le azioni preventive servono a scongiurare il verificarsi di non conformità potenziali. L’organizzazione deve individuare le cause delle non conformità e adottare le misure appropriate per correggere le non conformità avviando, ove necessario, opportune azioni correttive. È utile distinguere la non conformità del sistema, di processo, di prodotto/servizio. La gravità di non conformità è dipendente da impatto sui consumi energetici (tanto è maggiore l’impatto tanto è maggiore la gravità) e la sistematicità (tanto più è sistematica tanto è maggiore la gravità). Le non conformità gravi compromettono la certificazione del SGE.
b) Continual improvement. L’organizzazione deve continuamente migliorare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia del sistema di gestione dell’energia implementato. L’organizzazione deve dimostrare il continuo miglioramento delle prestazioni energetiche.