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1. LA PIANIFICAZIONE ENERGETICA ED AMBIENTALE IN SICILIA

1.3 L’aggiornamento del PEARS

Con il Piano Energetico Ambientale, che definisce gli obiettivi al 2030, la Regione Siciliana intende dotarsi dello strumento strategico fondamentale per seguire e governare lo sviluppo energetico del suo territorio, sostenendo e promuovendo la filiera energetica, soprattutto da fonte rinnovabile, tutelando l’ambiente per costruire un futuro sostenibile di benessere e qualità della vita.

Nella fase iniziale, sono stati attivati dal Dipartimento dell’Energia dei colloqui formali, al fine di agevolare il confronto tra i diversi Dipartimenti regionali e garantire unitarietà e coerenza interna all’azione regionale nel conseguimento degli obiettivi in campo energetico-ambientale.

La Regione Siciliana, nella predisposizione della strategia energetica ed ambientale, è partita in una prima fase dal rispetto dell’obiettivo programmatico assegnatole all’interno del D.M. 15 marzo 2012 c.d. “Burden Sharing”, che consiste nell’ottenimento del 15,9% come rapporto tra il consumo finale lordo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili e il consumo finale lordo di energia sul territorio regionale al 2020.

Il suddetto Decreto rappresenta l’applicazione a livello nazionale della strategia “Europa 2020”, che impegna i Paesi Membri a perseguire un’efficace politica di promozione delle fonti energetiche rinnovabili, dell’efficienza energetica e del contenimento delle emissioni di gas ad effetto serra, nel rispetto dell’ambiente e con ricadute positive sulla società. Il target regionale del 15,9% al 2020 era inteso come riferimento da superare, stante le potenzialità rinnovabili della Regione e la concreta possibilità di proporsi quale guida nella nuova fase di sviluppo delle rinnovabili nel nostro Paese. In questo attirando investitori in maggior numero e qualità rispetto al resto del territorio europeo. In aggiunta, il PEARS declina gli obiettivi nazionali al 2030, fissati dal PNIEC, su base regionale, valorizzando le risorse specifiche della Regione Siciliana.

Il territorio siciliano deve, pertanto, cogliere la sfida coniugando gli obiettivi energetici e ambientali con quelli economici (PIL, disponibilità infrastrutture, etc.) e sociali (nuova occupazione, formazione, etc.) attraverso una strategia energetica caratterizzata da pochi ed efficaci obiettivi. Essi dovranno essere raggiunti attraverso l’adozione di strumenti legislativi e normativi “moderni” e l’attuazione di misure ed azioni finalizzate

all’aumento di competitività che garantiscano sviluppo sostenibile, riconoscendo l’ormai indissolubile rapporto tra Capitale Naturale e crescita economica [3].

Con il D. A. n. 215 del 12 giugno 2013 “Strumenti ed azioni di monitoraggio degli obiettivi regionali di uso delle fonti rinnovabili di energia, definiti nel decreto 15 marzo 2012 c.d. Burden Sharing” è stata prevista l’istituzione di un Tavolo permanente presso l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, che riunisce i soggetti titolari di dati sui vettori energetici, riconosciuti ufficialmente a livello nazionale ed europeo. Il Tavolo è stato istituito con successivo D. A. n. 314 dell’11 settembre 2013.

La pianificazione energetica regionale è partita dall’analisi dei dati dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), con orizzonte 2020, e del relativo Inventario di Base delle Emissioni (IBE) degli Enti locali che hanno aderito al Patto dei Sindaci e che consente di avere le seguenti informazioni: consumi (Final energy consumption) classificati per vettore energetico e per settore, emissioni (Your Emission Inventory) classificate per tipologia di vettore e di settore, e azioni contenute nei PAES (Key Actions of the SEAP).

D’altra parte, i Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima comunali (PAESC), di nuova stesura e che rappresentano l’evoluzione dei PAES, con orizzonte 2030, nella formulazione delle scelte, degli obiettivi e delle azioni, a livello locale, avranno come punto di riferimento gli indirizzi e le strategie del PEARS.

Il presente documento definisce la strategia di politica energetica e ambientale regionale da attuare al 2030.

Il percorso che s’intende intraprendere è integrato con le altre programmazioni regionali, coniugando in chiave strategica le politiche dell’Unione Europea con gli obiettivi locali di sostenibilità e sviluppo.

L’efficienza e il risparmio energetico, insieme con lo sviluppo delle fonti rinnovabili, rappresentano gli obiettivi prioritari della Strategia Energetica Regionale, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei.

Secondo la COM (2016) 51 il riscaldamento e il raffreddamento sono responsabili di metà del consumo energetico dell'UE e molta di tale energia va persa. L’UE ha per questo ha sviluppato una strategia che dovrebbe contribuire a ridurre le importazioni di energia e la dipendenza energetica i costi per le famiglie e le imprese e le emissioni di gas serra, nonché a rispettare gli impegni sottoscritti con gli accordi raggiunti alla Conferenza sul clima di Parigi (COP21).

Per la stesura del documento Preliminare del PEARS, come detto, la Regione ha costituito il CTS, al fine di condividere con le Università e i principali centri di ricerca la metodologia per la costruzione del bilancio energetico regionale, gli scenari, gli obiettivi e le linee di indirizzo del PEARS, nonché le misure ed azioni del Piano.

Successivamente, così come riferito in premessa, è stato costituito un gruppo di lavoro con il compito di analizzare e perfezionare le proposte per definire la bozza preliminare della strategia energetica regionale.

Gli indirizzi generali e specifici del PEARS sono stati definiti anche sulla base di documenti programmatici a carattere nazionale ed europeo, e si possono così sintetizzare:

• efficientamento energetico degli impianti, sia del comparto civile che produttivo con particolare riferimento agli impianti per la produzione del freddo;

• mappatura delle aree di attrazione per lo sviluppo di nuove FER (es. dismesse e aree agricole degradate);

• sviluppo e rinnovo della Rete elettrica di Trasmissione;

• politiche per favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile;

• forme di incentivazione;

• supporto alla ricerca nel settore impiantistico ed energetico;

• sviluppo di sistemi di reti intelligenti (smart grid), capaci di gestire al meglio un rinnovato modello di generazione diffusa, attraverso il miglioramento delle reti pubbliche di distribuzione dell’energia elettrica in media e bassa tensione, con l’individuazione di criteri di pianificazione che tengano conto dell’adozione di tecnologie innovative per l’esercizio delle reti;

• agevolare il confronto tra le istituzioni regionali, al fine di garantire l’armonizzazione delle diverse politiche di settore rispetto agli obiettivi ed indirizzi della proposta di pianificazione energetica regionale tra i diversi Dipartimenti regionali;

• diffusione di specifici workshop finalizzati a recepire e condividere, con i principali stakeholder, gli indirizzi strategici contenuti all’interno dell’aggiornamento del PEARS;

• sostenere progetti della rete “alta tecnologia”, in particolare promuovendo l’intersettorialità e la sostenibilità nelle tematiche energetiche.

Appare, comunque, di primaria importanza una forte spinta sul versante delle azioni rivolte all’incremento dell’efficienza negli usi finali e al risparmio energetico verso le quali viene perseguita una politica attenta all’aumento dell’efficienza energetica degli impianti termici ed elettrici (favorendo la diffusione di caldaie a condensazione, pompe di calore, motori elettrici ad alto rendimento, impianti frigoriferi ad elevata efficienza, etc.) e, nel contempo, verso l’incremento delle prestazioni energetiche degli involucri edilizi (il settore civile è diventato ormai il primo settore di consumo), sia riqualificando energeticamente il parco edilizio esistente, sia adottando prestazioni di elevato livello per gli edifici nuovi. È stata posta attenzione al miglioramento dell’efficienza nei processi industriali e al contenimento dei consumi nel settore terziario, quest’ultimo in forte crescita nell’ultimo periodo.

Queste azioni avranno l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di modalità di uso razionale dell’energia, come ad esempio la cogenerazione, l’uso di veicoli ad elevata efficienza e ridotte emissioni, sistemi intelligenti di produzione e distribuzione dell’energia mediante smart grid e sistemi di stoccaggio.

Il nuovo Piano Energetico ed Ambientale Regionale, con orizzonte al 2030, garantisce simultaneamente: lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso lo sfruttamento del sole, del vento, dell’acqua, delle biomasse e della geotermia, nel rispetto degli indirizzi tecnico-gestionali; l’adeguamento alle esigenze di crescita della produzione da FER con quelle della tutela delle peculiarità paesaggistico-ambientali del territorio siciliano. Il Piano definisce gli obiettivi al 2030, le misure e le azioni per il loro perseguimento, i soggetti e le risorse, nonché un quadro stabile di regole e incentivi.

Come di seguito illustrato, particolare attenzione è rivolta allo sfruttamento a fini termici delle energie rinnovabili, il cui forte incremento potrà assicurare il rispetto degli obiettivi imposti alla Regione Siciliana attraverso il decreto “Burden Sharing”.

Sono state previste azioni incentivanti, compatibili con gli aiuti concessi dallo Stato, per lo sviluppo di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) ed integrazione al riscaldamento invernale con impianti a biomassa, diffusione di impianti e apparecchi termici a biomassa ad elevate prestazioni energetiche, sfruttamento della risorsa geotermica a bassa entalpia nelle aree idonee.

Per quanto attiene alle forme incentivanti, la logica alla base della strategia è quella della sinergia tra fondi europei PO (FESR) Sicilia 2014-2020, PSR Sicilia 2014-2020, PON (FESR) 2014-2020, fondi nazionali come il Conto Termico e i Certificati Bianchi, cofinanziamenti regionali e soprattutto azioni per favorire la complementarietà delle varie misure.

L’obiettivo è movimentare, concentrare e attrarre risorse pubbliche e private, favorire l’accessibilità al credito bancario, al fine di sostenere investimenti di imprese e famiglie. Nel quadro dell’utilizzo delle risorse private, orientate al perseguimento degli obiettivi di piano, si ritiene che un ruolo portante dovrà essere assunto dallo sviluppo sistematico del ricorso da parte della PA a forme contrattuali innovative come i contratti di rendimento energetico o performance contracting con finanziamento tramite terzi (FTT), anche attraverso le società di servizi energetici (Energy Service Companies - ESCo).

Tutti i cittadini, le imprese, le amministrazioni pubbliche locali, ovvero il territorio, dovranno essere coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi previsti. Particolare attenzione sarà rivolta alla qualificazione degli operatori del settore energetico (Energy Manager), affinché possano ampliare la propria conoscenza in merito alle nuove tecnologie disponibili per il settore. Al momento, infatti, la richiesta di tecnici ed operatori qualificati nel settore risulta in forte crescita, ed il mercato non riesce sempre a rispondere adeguatamente alla domanda. Una crescita professionale degli operatori potrà garantire un aumento della diffusione delle tecnologie innovative, con gli stessi operatori in funzione di propositori e divulgatori degli interventi.

2. IL CONTESTO STRATEGICO E NORMATIVO