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AGRICOLTURA ED EMISSIONE DEI GAS SERRA Le informazioni più aggiornate e det-

tagliate, a livello provinciale, sulle emissioni di gas serra in agricoltura sono quelle della Relazione dell’ARPAC sullo stato dell’ambiente in Campania 2009 che a sua volta riporta dati di uno studio dell’ISPRA e fornisce un quadro particolareggiato delle emissioni di gas serra a livello regionale e pro- vinciale dal 1990 al 2005. Secondo l’ARPAC in questo periodo le emissioni di CO2eq6in Campania si sono ridotte

del 17%. Si tratta di un valore in con- trotendenza con il trend nazionale, la spiegazione è, però, da ricercare più nella crisi economica che ha rallentato le attività a maggiori emissioni (ovvero di tipo industriale), che nell’aumento dei comportamenti virtuosi.

Scendendo nel dettaglio provinciale nell’intero periodo considerato (dal 1990 al 2005) si registra una netta ri- duzione delle emissioni di gas serra

nella provincia di Napoli, mentre nelle province di Avellino e Benevento si re- gistra un andamento sostanzialmente costante. Per quanto riguarda la pro- vincia di Caserta si nota un incremento a partire dal 1995 ma, nel 2005, ritorna ai valori del 1990, mentre nella pro- vincia di Salerno si registra un aumento a partire dal 1995.

Per quanto riguarda il contributo pro- capite regionale di gas serra, il periodo preso in esame fa registrare un trend decrescente che, nel 2005, si attesta intorno alle 3 tonnellate equivalenti pro-capite, ben al di sotto della media europea (10,4 tonnellate CO2eq pro- capite). La spiegazione è legata pro- babilmente ad uno sviluppo socie-eco- nomico rallentato rispetto ad altre re- gioni europee.

Rispetto alle emissioni ripartite per settori, il rapporto ARPAC evidenzia una netta riduzione dal 1990 al 2005

nei settori relativi alla combustione in- dustriale ed ai processi produttivi, un aumento delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti e nella combu- stione non industriale. Nello stesso pe- riodo si registra un aumento della ca- pacità di assorbimento della CO2eq. Il maggior contributo, in assoluto, alla formazione di gas serra è rappresentato dall’apporto di anidride carbonica de- rivante, principalmente, dalla reim- missione in atmosfera dai combustibili fossili. Segue per ordine di importanza il metano proveniente in primis dal- l’agricoltura oltre che dal sistema dei rifiuti e dell’energia. In sintesi le emis- sioni provengono principalmente dalla combustione degli impianti che pro- ducono energia, dai trasporti stradali e dai processi industriali in genere. L’agricoltura non è tra i comparti mag- giormente imputati, ma contribuisce in particolare con l’emissione di due 6Le emissioni dei vari gas serra sono espresse in tonnellate di CO

gas serra: il metano ed il protossido di azoto. Il metano emesso dal settore agricolo segue un trend crescente dal 1990 al 2000 passando da 34.000 Mg circa a poco più di 38.000 Mg, mentre al 2005 si registra una diminuzione di circa 1.000 Mg rispetto al 2000. Se si considerano le emissioni del solo settore agricolo, la zootecnia è tra le attività a maggiore impatto per le emis- sioni di metano. Secondo i dati ISPRA al 2005 le due province maggiormente imputate sono Salerno e Caserta, dove si concentra il maggior numero di al- levamenti bovini e bufalini, che nel complesso emettono il 77% del metano proveniente dal settore agricolo. Più specificamente la provincia di Salerno è responsabile del 39,3% delle emissioni, la provincia di Caserta del 37,7%; se- guono la provincia di Benevento con il 13,1%, Avellino con l’8,3%, ultima Napoli con l’1,5%. Rispetto al valore nazionale la Campania contribuisce con il 5%.

Contaminati nel settore agricolo (Mg), vari anni

Campania 1990 1995 2000 2005

Ossidi di azoto (NO+NO2) 11 12 10 9

Composti organici volatili non metanici 58 55 53 49

Metano 33,967 35,501 38,222 36,936 Monossido di carbonio 371 376 310 301 Protossido di azoto 3,330 3,249 3,770 3,478 Ammoniaca 18,130 18,573 20,164 17,299 Particolato (<10 micron) 454 484 449 495 Particolato (<2,5 micron) 200 216 184 188

Fonte: elaborazioni su dati Sinanet

Emissioni di metano del settore agricolo in (Mg), per provincia, vari anni

1990 1995 2000 2005 Avellino 4.305 4.357 4.220 3.073 Benevento 5.193 4.001 6.543 4.850 Caserta 12.998 14.223 15.052 13.930 Napoli 1.583 3.038 1.396 568 Salerno 9.887 9.883 11.011 14.514 Campania 33.967 35.501 38.222 36.936 Italia 853.766 855.646 839.992 773.947 Campania/Italia 4,0% 4,1% 4,6% 4,8%

Altra fonte di emissioni legata al com- parto agricolo è legata al consumo di energia ed ai processi industriali ne- cessari per la produzione di fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi.

Allo stesso tempo il settore agricolo può essere considerato come un settore strategico nella gestione dei cosiddetti

carbon sink, ovvero dei siti che svolgono

il ruolo di stoccaggio del carbonio.

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000 16000 Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno 2005 2000 1995 1990

Emissioni di metano del settore agricolo, per provincia(Mg), vari anni

Fonte: elaborazioni su dati Sinanet

Emissioni di protossido di azoto del settore agricolo in (Mg), vari anni

1990 1995 2000 2005 Avellino 429 474 552 506 Benevento 452 430 519 414 Caserta 1.012 963 1.314 1.196 Napoli 462 456 523 396 Salerno 975 926 862 966 Campania 3.330 3.249 3.770 3.478 Italia 78.692 77.852 78.297 73.677 Campania/Italia 4,2% 4,2% 4,8% 4,7%

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000

Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno

1982 1990 2000 2010 Andamento della SAT (ettari), vari anni

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

CONSUMO DI SUOLO

La perdita di terreno, comunemente definita “consumo di suolo” è un fe- nomeno diffuso su tutto il territorio nazionale. Le cause sono da ricercare da un lato nella riconversione di aree agricole e naturali verso utilizzazioni alternative tra cui usi residenziali, com- merciali e infrastrutturali, dall’altro nel progressivo abbandono dei suoli meno produttivi e di più difficile uti- lizzazione come ad esempio quelli mon- tani. L’avanzare delle superfici boscate che si registra negli ultimi anni rap- presenta l’evidenza di quest’aspetto del fenomeno, che considerando l’uso ancora “naturale” del suolo ha il van- taggio di garantire la reversibilità e, quindi, il ritorno ad un uso produttivo. Il processo di impermeabilizzazione dei terreni, invece, comporta conse- guenze irreversibili legate sia ad alte- razioni dell’assetto idrogeologico con aumento dei potenziali rischi per il territorio, sia alla riduzione della ca- pacità produttiva con ripercussioni nel

Confronto della SAT (ettari), vari anni

1982 1990 2000 2010 Variazione % 2010/1982 Avellino 213.353 213.552 187.739 150.585 -29,4 Benevento 155.945 153.928 137.765 129.486 -17,0 Caserta 180.018 166.747 144.176 130.388 -27,6 Napoli * 62.358 53.912 41.691 26.092 -58,2 Salerno 372.007 348.740 326.440 285.874 -23,2 Campania 983.681 936.879 837.810 722.425 -26,6 Mezzogiorno 5.687.377 5.483.746 4.683.196 4.426.634 -22,2 ITALIA 22.397.833 21.628.355 18.766.895 17.081.099 -23,7

* La SAT di Napoli per l’anno 2010 risulta diversa da quella dell’ISTAT a causa di un errore relativo alla superficie di un’azienda di Torre del Greco a cui è stata assegnata una SAT di 262,25 ha anziché 0,25

lungo periodo in termini di auto-ap- provvigionamento alimentare. Per valutare e gestire le relative conse- guenze ambientali, sociali ed econo- miche il consumo di suolo deve essere monitorato anche a livello locale. Dal confronto tra la Superficie Agricola Totale degli ultimi quattro Censimenti dell’Agricoltura dell’ISTAT si osserva la progressiva riduzione della superficie agricola con dettaglio provinciale. Dal 1982 in Campania sono andati persi 261.256 ettari di SAT in valore assoluto che rappresentano poco meno del 5% della SAT persa a livello nazio- nale, il 21% circa di quella del Sud. La provincia con il maggior decremento di SAT è Salerno con 86.133 ettari in meno che rappresentano circa il 33% della superficie persa a livello regionale, seguono Avellino con 62.768 ettari di SAT in meno (24%) e Caserta con 49.630 ettari in meno (19%). La ri- duzione minore si registra in provincia di Benevento dove la contrazione di

SAT è di soli 26.459 ettari. Analizzando le variazioni decennali, è proprio l’ul- timo periodo quello che fa registrare la diminuzione di superficie più signi- ficativa a livello regionale, in contro- tendenza con quanto avvenuto a livello nazionale. Dal 1982 al 1990 la SAT è diminuita di 46.802 ettari, dal 1990 al 2000 di 99.069 ettari, mentre nel- l’ultimo decennio di ben 115.385 ettari,

il che fa notare come il fenomeno sia in costante crescita.

Per quanto riguarda la riduzione della SAU, secondo i dati ISTAT dell’ultimo censimento nel periodo 2000-2010 è stata particolarmente elevata in pro- vincia di Avellino (-15.214 ettari), e di Napoli (-11.854 ettari), seguono in ordine decrescente la provincia di Sa- lerno (-6.691 ettari), Benevento (-

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000

Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno

ettari

2000 2010 Confronto della SAU (ettari), 2000-2010

3.467 ettari); in controtendenza il dato relativo alla provincia di Caserta dove gli ettari sono aumentati dello 0,5% (499 ettari).

In termini percentuali la Provincia di Napoli ha visto una riduzione del 33,9% della SAU, la provincia di Avellino del 10,9%, Benevento del 3,1% e Salerno del 3,5%. Per quanto riguarda la va- riazione di superficie all’interno delle

principali categorie, a livello regionale si registra un aumento per la sola ca- tegoria prati permanenti e pascoli, do- vuto soprattutto all’incremento di su- perficie nella provincia di Salerno con circa 10.000 ettari in più. Fa eccezione la provincia di Caserta dove a dispetto degli incrementi registrati nelle altre province si osserva la diminuzione di suolo a prati e pascoli corrispondente

a circa 5.000 ettari. La Carta dell’Uti- lizzazione Agricola dei Suoli della Cam- pania (CUAS), consente di osservare un altro aspetto del fenomeno. Dal confronto tra il 2001 ed il 2009 alla voce ambiente urbanizzato e superfici artificiali si è passati da 92.988 ettari a 101.164 ettari con un incremento di area edificata di ben 8.176 ettari ovvero l’8,1% in più.

L’Istat fornisce annualmente informa- zioni dettagliate sull’uso dei mezzi chi- mici in agricoltura. In Campania nel 2011 sono state distribuite 10.178 ton- nellate di prodotti fitosanitari con una diminuzione del 5% rispetto all’anno precedente.

La metà circa dei prodotti distribuiti è rappresentata dalle due categorie: fun- gicidi (34,4%), insetticidi ed acaricidi (14,7%).

Rispetto all’anno precedente i primi sono diminuiti del 3,0% mentre i se- condi sono diminuiti del 25,4%. Il con- sumo regionale dei prodotti insetticidi

ed acaricidi nel 2011 rappresenta il 16,6% di quanto consumato nel Mez- zogiorno e il 5,4% del consumo nazio- nale.

Una quota altrettanto importante (43%) dei consumi è compresa nella categoria vari, in questo caso la Campania incide per il 44% sul consumo del mezzogiorno e per il 21% sul consumo italiano. La provincia di Caserta con il 26% di prodotti fitosanitari in meno rispetto al 2010 è quella che nel complesso fa registrare la più significativa decrescita, seguono Napoli, Avellino e Benevento con decrementi più contenuti, dal 10%

al 3%, mentre Salerno è l’unica pro- vincia in cui si registra un aumento del 12,2% dovuto soprattutto all’au- mento della categoria vari.

Nello specifico, per quanto riguarda i fungicidi, si registra una sostanziale riduzione nelle province di Avellino, Salerno e Napoli (-11%, -8% e -4,5%), con aumenti a Benevento e Caserta (+7,8% e +2,2%).

I dati relativi all’uso di insetticidi mo- strano una sostanziale diminuzione del 43% in provincia di Caserta, con importanti quantitativi in valore as- soluto (- 425 tonnellate); diminuzioni del 14,8%, del 3,8% e del 2,2% sono state riscontrate, rispettivamente, in provincia di Napoli, Salerno e Bene- vento.

Risultano stabili, invece, i consumi di insetticidi ed acaricidi in provincia di Avellino.

I dati relativi alla quantità di principio attivo distribuita per ettaro mostrano un quantitativo considerevole pari a

USO DEI PRODOTTI CHIMICI

Prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo per categoria (quantità in chilogrammi), 2011

Fungicidi Insetticidi e Erbicidi Vari Totale

acaricidi Campania 3.504.069 1.496.961 790.972 4.385.820 10.177.822 Mezzogiorno 27.970.869 9.028.036 5.932.697 9.974.468 52.906.070 ITALIA 69.891.334 27.571.407 24.086.210 20.876.075 142.425.026 Campania/Mezzogiorno 12,5% 16,6% 13,3% 44,0% 19,2% Campania /Italia 5,0% 5,4% 3,3% 21,0% 7,1%

4,77 1,28 0,65 5,19 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari

Kg/ha sup. trattabile

2011 2010 2009 2008 Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari

Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari (Kg/ha di superficie trattabile), 2011

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

7Le emissioni dei vari gas serra sono espresse in tonnellate di CO

2equivalente per ogni anno. 11,9 kg per ettaro di superficie tratta-

bile7, valore superiore sia rispetto alla

media delle regioni del mezzogiorno (7 kg/ha), sia rispetto al dato nazionale (7,5 kg/ha).

Per quel che riguarda i fertilizzanti, nel corso del 2011 si è registrata una flessione del loro utilizzo complessivo

rispetto all’anno precedente (-11%) per un totale di circa 1.243.716 quintali distribuiti.

Di questo quantitativo il 53,2% è rap- presentato da concimi minerali, il 5,5% da concimi organici ed il 11,6% di or- ganico-minerali, mentre gli ammendanti costituiscono il 29,7%.

Variazioni più sostanziali riguardano invece la ridistribuzione all’interno delle varie categorie di fertilizzanti. Rispetto al 2010 c’è stata un riduzione del 22,2% dei concimi minerali ed un aumento di concimi organici, organo- minerali ed ammendanti rispettivamente di 0,2%, 6,9% e 2,9%.

In valore assoluto le variazioni più si- gnificative riguardano la riduzione dei concimi minerali in provincia di Napoli, mentre la provincia che fa registrare la più alta contrazione di fertilizzanti è Salerno.

Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 Migliaia di Kg Vari

Erbicidi Insetticidi e acaricidi Fungicidi

Prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo, per categoria, 2011

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 Q.li distribuiti

Ammendanti Concimi organo-minerali Concimi organici Concimi minerali

Fertilizzanti distribuiti per categoria e per provincia, 2011

FORESTE

Anche quest’anno non ci sono dati ag- giornati per quanto riguarda le superfici forestali regionali. Le fonti informative disponibili restano l’Inventario Nazio- nale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio (INFC), l’ISTAT e la Carta dell’Utilizzazione Agricola dei Suoli della Campania (CUAS, 2009) che forniscono informazioni e livelli di det- taglio differenti.

Secondo i dati riportati nell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio aggiornati al 2005, la superficie forestale totale della Regione Campania è di 445.274 ettari, ripartita in 384.395 ettari classificati come Bosco e 60.879 ettari come Altre

terre boscate. Con un indice di boscosità

pari a 32,7% è la terza regione nel Mezzogiorno per estensione di superficie forestale. In realtà alcune regioni8 al

fine di registrare e monitorare lo stato delle proprie risorse forestali e dei re-

lativi serbatoi di carbonio, hanno rea- lizzato un proprio inventario sull’intero territorio di competenza. La Campania è tra le regioni che ancora non ha av- viato tale progetto.

Il 6° Censimento Generale dell’Agri- coltura fornisce il dato in termini di

boschi annessi alle aziende agricole

con una superficie regionale di 131.473 ettari.

Dalla CUAS del 2009, sommando la voce boschi di latifoglie, di conifere, misti e a ricolonizzazione artificiale, si ottiene una superficie forestale regionale pari a 380.360 ettari, di cui oltre il 90% di latifoglie. In ogni caso la fonte di riferimento ufficiale e, pertanto, la più utilizzata è l’INFC. Infatti, lo stesso Piano Forestale Generale 2009-2013 della Regione Campania fa riferimento ai dati INFC 2005.

Secondo l’INFC in Campania la su- perficie forestale è prevalentemente di

proprietà privata. In particolare, al- l’interno della categoria Bosco, la sot- to-categoria boschi alti di proprietà privata è preponderante e occupa il 54% della superficie forestale regionale. Inoltre, il 51% dei boschi privati è di proprietà privata (individuale), mentre buona parte dei boschi pubblici (41% circa) è di proprietà comunale. Per quanto riguarda le superfici forestali di proprietà pubblica, la pianificazione regionale prevede l’obbligo di gestione 8Valle d’Aosta, Veneto, Friuli V.G., Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Sardegna e Sicilia.

Categorie inventariali Bosco ed Altre terre bo- scate (superfici in ha), 2005

Bosco Altre Superficie terre Forestale boscate totale Avellino 72.912 10.020 82.932 Benevento 43.083 876 43.959 Caserta 70 009 3.303 73.312 Napoli 11.707 2.946 14.653 Salerno 186.685 43.734 230.419 Fonte: INFC, 2005

dei boschi e dei pascoli pubblici secondo un Piano di Assestamento o Piano Eco- nomico. La provincia in cui la pianifi- cazione forestale su scala aziendale ri- sulta più efficiente è Salerno, seguita, nell’ordine, da Caserta, Avellino, Be- nevento e Napoli.

Per quanto riguarda le superfici inte- ressate da incendi il Corpo Forestale dello Stato fornisce ogni anno la situa- zione dettagliata degli eventi regione per regione. In Campania, nel corso del 2012, si sono verificati 1.268 eventi

(pari al 15% degli incendi a livello na- zionale) che hanno riguardato una su- perficie boscata di 5.328 ettari e, una superficie totale percorsa dal fuoco

pari a 6.902 ettari. La Campania, nel 2012, si colloca al terzo posto, dopo Sicilia e Calabria, per superficie in- cendiata.

Incendi boschivi, 2012 (dati provvisori al 31.12.2012)

N° eventi Sup. boscata Sup. non Sup. tot

(ha) boscata (ha) percorsa dal

fuoco (ha)

Campania 1.268 5.328 1.574 6.902

Italia 8.699 47.266 52.065 99.331

Campania/Italia 15% 11% 3% 7%

Le aziende agrituristiche in esercizio, ovvero quelle che hanno ottenuto l’ap- posita autorizzazione, avendo oppor- tunamente adeguato le proprie strutture ai sensi della nuova normativa (DPR n. 18/2009), sono 369 (aggiornamento ad ottobre 2012).

La fase di comunicazione da parte dei comuni della Regione Campania non è ancora conclusa. Infatti, presso l’As- sessorato regionale all’Agricoltura è in continuo aggiornamento l’archivio delle aziende agrituristiche; aggiornamento che avviene tramite le comunicazioni ufficiali dei Comuni che riportano l’elenco delle aziende agrituristiche operanti nel proprio territorio. La provincia con il maggior numero di agriturismi operanti è Salerno con 125 aziende, seguita da Benevento con 89 aziende attive, Napoli ed Avellino con, rispettivamente, 65 e 63 unità, ultima risulta la provincia di Caserta con 27 agriturismi. La maggiore disponibilità di posti letto è offerta dalla provincia

AGRITURISMO

Aziende agrituristiche operanti per tipologia, 2012

Aziende con Posti letto Aziende con Posti mensa Aziende con Totale posti letto posti mensa altri servizi aziende

Avellino 49 395 53 1.982 15 63 Benevento 72 651 82 3.133 14 89 Caserta 19 478 22 1.206 3 27 Napoli 46 454 57 2.374 4 65 Salerno 109 1.399 98 4.684 20 125 Campania 295 3.377 312 13.379 56 369

Fonte: Regione Campania

Avellino Napoli Benevento Caserta Salerno 18% 34% 7% 24% 17% Aziende agrituristiche operanti, 2012

di Salerno che può alloggiare circa 1.400 ospiti, con una media di 12,8 posti letto per azienda, valore legger- mente superiore alla media nazionale (12,6). Mentre il numero medio di posti letto cala nelle province di Napoli,

Benevento e Caserta. La possibilità di pernottamento è quasi sempre associata all’offerta di posti mensa, infatti, nel 72% circa dei casi si tratta di agriturismi che offrono sia ospitalità che pasti, ad eccezione della provincia di Benevento

dove tale percentuale sale al 78%. La Campania è una delle regioni dove è poco diffusa la tipologia specializzata nella sola offerta di posti mensa, pre- sente nel 11,6% dei casi, contro una media nazionale del 13,9%.

Nel complesso, i posti a sedere superano le 13.300 unità, con una dimensione media che si attesta intorno ai 36 posti, mentre la media nazionale è pari a 38,4 posti mensa per azienda. Solo il 6,8% delle aziende limita la propria offerta al pernottamento, mentre il 15% offre servizi alternativi tra cui degustazioni, disponibilità di aree pic- nic, piazzole con posti tenda e posti roulotte.

I servizi per agricampeggio e pic-nic sono più diffusi nella provincia di Avellino e Benevento, mentre le attività di degustazione sono più frequenti presso gli agriturismi della provincia di Salerno. 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000

Napoli Avellino Benevento Caserta Salerno

Posti letto Posti mensa

Posti letto e mensa, 2012

ENERGIE RINNOVABILI