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CLIMA E DISPONIBILITÀ IDRICHE Nel corso del 2012 l’INEA Campania

è stata impegnata nell’attività di mo- nitoraggio della stagione irrigua, attività intrapresa nel 2009 allo scopo di rilevare ed analizzare i dati relativi all’anda- mento idro-meteorologico e di eviden- ziarne le eventuali ripercussioni nel settore agricolo.

Dal confronto con i dati climatici del trentennio di riferimento 1971-2000 (CRA-CMA), il 2012 risulta general- mente più caldo e con una distribuzione delle precipitazioni sfalsata rispetto al- l’andamento climatico medio. Le precipitazioni cumulate del primo trimestre si sono mantenute al di sotto dei valori climatici medi specie nei mesi di gennaio e marzo, mentre nel secondo e terzo trimestre hanno superato i valori medi stagionali soprattutto in provincia di Napoli e Salerno nei mesi primaverili (secondo trimestre) ed un po’ ovunque nei mesi estivi (terzo trimestre). Pur non essendo mancati periodi di siccità le precipitazioni cumulate nel

-80 -60 -40 -20 0 20 40 60

NAPOLI AVELLINO BENEVENTO CASERTA SALERNO I Trim

mm

II Trim III Trim IV Trim

Precipitazioni trimestrali cumulate; scarto in mm rispetto alla media climatica (1970-2000), 2012

Fonte: elaborazione INEA su dati CRA-CMA

0 50 100 150 200 250 300 350 400

NAPOLI AVELLINO BENEVENTO CASERTA SALERNO

mm cumulati

2010 2011 Med (1971-2000) 2012

Precipitazioni cumulate in mm II e II trimestre per provincia, 2010-2012 e confronto con media climatica (1971-2000)

-1 0 1 2 3 4 5 6 7

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

T Max °C

NAPOLI AVELLINO BENEVENTO CASERTA SALERNO

Temperature medie massime per provincia, 2012. Scarto in °C rispetto alla media climatica (1970-2000)

Fonte: elaborazione INEA su dati CRA-CMA

periodo primaverile-estivo risultano più elevate rispetto all’anno precedente (2011) in particolare nelle province di Napoli, Caserta e Salerno, dove sono stati registrati almeno 100 mm di piog- gia in più. In realtà le precipitazioni nel 2012 risultano piuttosto in linea con l’andamento climatico medio, anche se in alcuni mesi hanno superato i valori climatici in tutte le province con uno scarto maggiore nel napoletano,

nel casertano e nel salernitano. Le tem- perature medie massime si sono man- tenute costantemente sopra la media ad eccezione dei mesi di gennaio e marzo, in cui lo scarto rispetto alla media delle temperature medie massime è stato negativo.

Durante il periodo estivo le temperature medie massime hanno superato di circa tre gradi i valori climatici di ri- ferimento, mentre nei mesi di aprile,

novembre e dicemvre di almeno due gradi. In ogni caso i massimi scosta- menti delle temperature massime sono stati registrati nel mese di marzo in provincia di Caserta e nel mese di agosto nelle province di Napoli e Ca- serta (fino a 4 gradi in più rispetto alla media climatica).

I picchi di temperatura nel periodo estivo sono stati registrati l’8 agosto nell’avellinese e nel salernitano (t. max

42,4°C a Mirabella Eclano e 41°C a Buccino). Nel mese di febbraio sono state registrate temperature medie mi- nime di oltre due gradi sotto la media climatica nelle province di Benevento, Avellino e Caserta.

Non sono mancate le ripercussioni nel settore agricolo causate, da una parte, dall’andamento anomalo delle tempe- rature e, dall’altra, da eventi meteorici molto concentrati.

In gran parte della regione, ad eccezione delle zone costiere, nelle giornate com- prese tra il 3 ed il 5 febbraio e tra il 10 ed il 15 febbraio si sono verificate delle nevicate che in diversi punti hanno abbondantemente superato il metro di neve.

Nelle province di Avellino, Benevento e Caserta sono state segnalate vere e proprie situazioni di carattere emer- genziale.

Nella provincia di Benevento, in alcune aree montane sono stati raggiunti 3 metri di neve, con danni al comparto

zootecnico soprattutto nel caso delle aziende situate nei territori montani e pedemontani per problemi di isolamento di alcune stalle.

Non sono mancati i danni al comparto frutticolo e orticolo, sia in serra che in pieno campo, per le aziende localizzate nei territori collinari e pianeggianti. In particolare, sono stati segnalati danni agli uliveti.

In provincia di Avellino la neve ha causato danni sia alle strutture zoo- tecniche che alle produzioni agricole tra cui olivo, nocciolo ed ortive. Sono stati segnalati danni, anche, alle strut- ture nelle zone pedemontane dell’alto casertano.

Gli eventi piovosi concentrati in alcune giornate del mese di settembre hanno causato danni di una certa entità. In particolare, le piogge del 13 settembre hanno provocato seri disagi soprattutto nelle aree urbane dei comuni di Ca- stellammare, Torre del Greco, San Gior- gio a Cremano con problemi di viabilità

nell’area vesuviana, nel nolano e nel salernitano.

I disagi maggiori causati dalle piogge intense si sono verificati soprattutto a fine ottobre e a fine novembre special- mente nel salernitano e nel napoletano. Nei giorni tra il 27 ed il 31 ottobre si sono verificate intense precipitazioni di carattere localizzato, in particolare nel salernitano, a Castel San Lorenzo e Buonabitacolo, il 27 ottobre sono ca- duti oltre 100 mm di pioggia; si sono inoltre verificati allagamenti a Capaccio, Agropoli e Montecorvino Pugliano. Secondo il Centro Agrometereologico Regionale le elevate temperature minime hanno favorito lo sviluppo delle popo- lazioni del Verme delle Noci (Carpo-

capsa pomonella), che nel 2012 ha

compiuto 3 ovideposizioni sulla coltura determinando un forte aumento del cosiddetto “Verme coperto”, ossia la presenza di larve vaganti all'interno di gusci apparentemente sani.

favorito lo sviluppo delle popolazioni della Mosca dell'Olivo (Bactrocera ole-

ae). Il Centro Agrometeorologico ha

stimato che il picco di massimo sfar- fallamento della seconda generazione si sia anticipato di circa 15 giorni in tutti gli areali. Favorita anche la Tignola della Patata (Phtorimaea operculella),

che ha danneggiato fortemente la col- tura soprattutto in magazzino, così com’è stato favorito lo sviluppo delle popolazioni delle Nottue del pomodoro e degli ortaggi (Helicorverpa armigera

e Spodoptera littoralis). In assoluto le

colture più danneggiate, sono state il castagno ed il nocciolo.

Il castagno, che negli ultimi anni risente anche degli attacchi del Cinipide galli- geno (Dryocosmus kuriphilus Yasumat-

su), ha subito nel complesso un calo

della produzione tra il 60 ed il 90%; mentre il nocciolo, fortemente attaccato dalle cimici, è stato danneggiato per circa il 90%.

AGRICOLTURA ED EMISSIONE DEI GAS SERRA