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Agricoltura innovativa a filiera corta o qualificata: si tratta soprattutto di un agricoltura “qualificata” a filiera corta sparsa a macchia d

Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino R

3. Agricoltura innovativa a filiera corta o qualificata: si tratta soprattutto di un agricoltura “qualificata” a filiera corta sparsa a macchia d

leopardo su tutto il territorio provinciale, ci riferiamo soprattutto ai prodotti di nicchia (tipici, biologici, tracciabili o innovativi), alle aziende agrituristiche, alle aziende che forniscono servizi ambientali o di carattere sociale e alle aziende che trasformano e vendono direttamente il loro prodotto.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * Il progetto del Paniere dei Prodotti tipici della provincia di Torino è incentrato sulla creazione di una raccolta selezionata di specialità alimentari che vengono prodotte soprattutto dalla terza tipologia agricola: l’agricoltura innovativa a filiera corta. Questa iniziativa che ha coinvolto inizialmente 500 produttori e 14 prodotti, attualmente include 30 prodotti e 980 produttori, corrispondenti al 10% delle aziende provinciali. Il paniere così formato raggiunge un fatturato di circa 15 milioni di euro, registrando positivi incrementi (20%) già tra il 2002 e il 2003.

Nella figura 6 è presentata una mappa dei prodotti tipici della provincia.

Figura 6 - I prodotti tipici della provincia di Torino

Fonte: Provincia di Torino

L’azione di creazione del paniere ha visto collaborare attivamente la provincia di Torino, in quanto finanziatore dell’iniziativa, con le Comunità montane e i Comuni, che rappresentano il riferimento sul territorio per gli agricoltori, che si sono organizzati in Associazioni di produttori; oggi esiste in media una Associazione per ogni prodotto del Paniere. Per ciascuna produzione è stato definito un disciplinare, che ne individua standard e criteri di qualità; nel caso, ad esempio delle produzioni ortofrutticole il disciplinare prevede l’adozione da parte degli operatori agricoli coinvolti dei metodi dell’agricoltura biologica e/o integrata.

La principale difficoltà riscontrata nella costituzione del partenariato è da ricercare nella creazione delle associazioni di produttori, mentre non ci sono

state criticità di tipo partecipativo; i produttori si sono riconosciuti infatti subito nell’iniziativa, così come la parte politica ha creduto nella sua possibilità di realizzazione ed efficacia.

Solo in pochi casi sono state segnalate modifiche alla struttura aziendale: nel caso delle aziende agro-alimentari hanno riguardato l’ampliamento dell’area di produzione e/o commercializzazione e l’adeguamento degli impianti, nel caso di quelle agricole, invece, l’aumento della superficie coltivata. In generale la nascita del Paniere ha determinato un incremento di richiesta del prodotto che purtroppo in alcuni casi si è scontrato con una scarsa disponibilità del medesimo. Le motivazioni di ciò sono la ridotta disponibilità di superficie da acquisire per aumentare la coltivazione o le caratteristiche di stagionalità del prodotto. Nei casi in cui le aziende hanno potuto usufruire del traino diretto del Paniere per incrementare la vendita hanno dovuto ricorrere allo sdoppiamento del ciclo di lavoro e quindi all’acquisizione di nuovo personale.

L’obiettivo principale della provincia è quello di aumentare il reddito agricolo nelle aree marginali partendo da prodotti di eccellenza agricoli e artigianali ben connotati e con legame storico con il territorio e le sue tradizioni, nonché prodotto con materie prime locali e trasformato con metodi artigianali. Attualmente è stato registrato un aumento del reddito, che però è da attribuire per il 40% a una crescita dei prezzi e per il 60% a un incremento di quantità prodotta. In generale l’aumento della produzione non è stato accompagnato da quello del numero di produttori; nei casi in cui ciò è avvenuto è stato determinato dall’inserimento di alcune nuove produzioni - soprattutto mele tipiche e asparagi – nei processi produttivi di aziende già esistenti.

Tra i vantaggi generati dalla presenza del Paniere vanno segnalati quelli nell’ambito della commercializzazione dei prodotti, che hanno coinvolto soprattutto i giovani imprenditori più propensi alle innovazioni. In particolare si

è registrato un incremento della vendita diretta presso alcune aziende, soprattutto quelle agricole produttrici di formaggi e ortofrutta, e della vendita al dettaglio per i produttori artigianali di grissini, torcetti, gianduiotti e rubatà; sono stati creati 14 punti vendita, di cui il primo esempio è stato “Divizia” a Torino. Il Paniere ha poi favorito la creazione di collegamenti delle produzioni locali con i canali della ristorazione (favorendone, in particolare, l’inserimento nel circuito di 115 ristoranti) nonché della distribuzione moderna.

Altra importante traguardo che si sta raggiungendo con il logo è sul fronte della comunicazione; sono state attivate numerose campagne pubblicitarie e di informazione sui prodotti tipici provinciali e le aree di origine, presso i mass media o direttamente ai consumatori.

Dal punto di vista strettamente finanziario i trasferimenti provinciali costituiscono la principale fonte di entrata che oggi ammonta a quasi 4 milioni di euro oltre a un contributo iniziale di 660.000 euro destinato in parte alla ristrutturazione di un mulino a Riva di Pinerolo e che sarà adibito a punto vendita, ristorante e museo (500.000 euro) e per la parte restante alla ristrutturazione del punto vendita di Torino – Divizia (l’intervento prevede un finanziamento iniziale di 35.000 euro, più 25.000 euro per i 5 anni successivi). Tra le iniziative di maggior interesse va segnalata la presenza del Paniere alle Olimpiadi 2006, alle Universiadi 2007, alle edizioni del Saloni del Gusto e non da ultimo all’interno di Eataly, il più grande centro enogastronomico del mondo dove, nelle aree di vendita e nella sala dedicata alle eccellenze piemontesi ben 30 dei 54 prodotti presenti appartengono al Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino.

3. La componente giovani

Il Paniere non prevedeva tra i suoi obiettivi prioritari quello di favorire l’imprenditoria giovanile, ma di fatto le azioni per la valorizzazione delle produzioni agro-alimentari tipiche, per lo sviluppo delle filiere corte e dei mercati al dettaglio, per la promozione del turismo rurale, assieme alle

campagne di comunicazione ed educazione alimentare hanno coinvolto attivamente i giovani, siano essi agricoltori o imprenditori di altri settori.

Per meglio indagare la tipologia di produttori aderenti al Paniere dei Prodotti Tipici sono state contattate le 30 Associazioni di produttori: solo 16 hanno restituito il questionario loro fornito. Nella Tabella seguente sono riportati i dati raccolti; si osserva che circa il 33% del produttori ha un’età sotto i 41 anni: i giovani nel settore agro-alimentare sono 207, ovvero il 38%, e nel settore primario 28, cioè il 16%.

Tabella 13 - Le Associazioni di produttori del Paniere dei Prodotti tipici della Provincia di Torino

Associazione Tipologia N° soci N° giovani

Antiche mele piemontesi Agricola 18 6 Antichi mais piemontesi Agricola 12 nd

Asparago Santena Agricola 48 10

Canestrelli prov to Agroalimentare 11 nd Cavolfiore di Moncalieri Agricola 14 nd Cavolo verza Montalto dora Agricola 22 3

Cevrin Coazze Agricola 6 2

Ciliegie di precetto Agricola 82 nd

Cipolla Andezeno Agricola 4 1

Genepì occitano Agricola 0 nd

Giandujotto to Agroalimentare nd nd

Grissino stirato torinese Agroalimentare 400 160

Marrone valle di Susa Agricola 3 0

Menta di Pancalieri Agricola 12 nd

Miele di montagna Agroalimentare nd nd

Mustardella Agroalimentare 5 0

Patata di montagna Agricola 2 nd

Peperone di Carmagnola Agricola 46 nd Prosciutto alta Val Susa Agroalimentare nd nd Ravanello Lungo Torino Agricola 6 nd

Rubatà Chieri Agroalimentare 100 40

Salame Carmagnola Agroalimentare 3 2

Salame Turgia Agroalimentare 13 1

Salampatata del canavese Agroalimentare 13 3

Seras del fen Agricola 14 4

Tinca d’oro Agroalimentare nd nd

Toma 'd trausela Agricola 3 nd

Toma di Lanzo Agricola 10 2

Toma lait brusc Agricola 42 nd

Torcetto di Lanzo Agroalimentare 6 1

171 28 540 207 Totale produttori contattati

Totale produttori agricoli contattati

Totale produttori agroalimentari contattati

Gli ordinamenti produttivi più diffusi nel Paniere sono quelli orticoli, frutticoli, cerealicoli e zootecnici. La superficie complessiva destinata alla produzione di ortofrutta e cereali è pari a 1.748 ettari, dei quali circa il 31% (550 ettari) coltivato da giovani agricoltori; nel caso, invece, del comparto zootecnico, circa il 20% dei capi bovini e il 38% degli ovicaprini coinvolti dalle produzioni del Paniere sono allevati da giovani.

I produttori agro-alimentari sono rappresentate principalmente da aziende di trasformazione concentrate prevalentemente sulla produzione di insaccati e prodotti da forno.

4. Lo scenario futuro

Il Paniere dovrebbe evolvere in una cooperativa mista di produttori e una Associazione senza fini di lucro, costituita da tutte le associazioni, con lo scopo di migliorare la tutela e la promozione del logo da una parte e permettere ai produttori di acquisire una maggiore autonomia organizzativa, dall’altra. Tale evoluzione dovrebbe generare benefici soprattutto in riferimento alla realizzazione delle iniziative promozionali e alla partecipazione ai grandi e piccoli eventi che si svolgeranno sul territorio provinciale.

È in fase di realizzazione “I viaggi del Paniere”, itinerari di turismo enogastronomico di un giorno che faranno conoscere prodotti, produttori e territori in provincia di Torino (soprattutto in collina e montagna). Il coinvolgimento dei giovani si vede direttamente nel numero di imprese condotte da giovani imprenditori, siano essi agricoltori o imprenditori agro- alimentari, che entrano progressivamente a far parte del paniere in quanto i prodotti tipici sono spesso strategici per il ruolo trainante che la loro ricerca e la loro valorizzazione svolgono nei confronti di culture locali.

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