CAPITOLO 3 LA RICERCA SUL CAMPO
3.3. Strumenti e strategie per l’aggregazione: i risultati dell’indagine
3.3.1. Distribuzione territoriale delle esperienze, comparti produttivi interessati e forma giuridica adottata
Le ventuno esperienze analizzate sono distribuite su tutto il territorio nazionale. Nello specifico, così come evidenziato nella cartina che segue, esse risultano presenti in maniera quasi equa fra la parte Centro-Nord del Paese (undici casi) e quella meridionale, comprese le isole (dieci casi).
Figura 5. Distribuzione territoriale dei 21 casi studio
Relativamente ai comparti produttivi interessati, quello più rappresentato è l’ortofrutticolo (sette) seguito da quello zootecnico (cinque). Da evidenziare come sei delle esperienze si muovano in ambito multisettoriale, spaziando dalle produzioni agricole, rappresentate da colture agrumicole, olivicole,
ortofrutticole e cerealicole, alle attività di trasformazione dei prodotti (conserve, prodotti da forno, lavorazioni delle carni, ecc.), nonché di ospitalità (agriturismo). Ad eccezione dell’Associazione Colli San Miniato, le esperienze multisettoriali riguardano essenzialmente tipologie di aggregazioni che comprendono la partecipazione di soggetti differenziati: imprenditori agricoli, artigiani, istituzioni locali, società di servizi, ecc..
Tabella 9 - Casi studio per regione di appartenenza e comparto produttivo
Denominazione Regione Comparto produttivo
Azienda Agricola Juvenilia Veneto Zootecnico: bovino
Cooperativa A.S.C.A. "Adotta una
pecora" Abruzzo Zootecnico: ovino
Cooperativa La Marchesa Campania Zootecnico: bufalino
Adotta Qualità Siclia Zootecnico: bovino-ovino
Piano Integrato di Filiera Suini Calabria Zootecnico: suinicoltura
Società Agricola "Solana" Lombardia Ortofrutticolo
Ortonatura Lombardia Orticoltura
Società Agricola "Ortoverde" Lombardia Orticoltura
Tipicittà Emilia
Romagna Ortofrutticolo
Distretto Floricolo del Lago Maggiore Lombardia Florovivaismo
Birra Amiata Srl Toscana Ortofrutticolo
Cooperativa Valle del Bonamico Calabria Ortofrutticolo
Cooperativa Valle del Marro Calabria Ortofrutticolo
Consorzio Olio DOP Monti Iblei Sicilia Olivicoltura
Ecomuseo dei terrazzamenti e della
vite Piemonte Vitivinicoltura
Patto territoriale per l'agricoltura
"Sapori Lucani" Basilicata Mulitisettoriale: agricolo, agroalimentare e agrituristico
Paniere di prodotti tipici della
provincia di Torino Piemonte Multisettoriale: agricolo, agroalimentare
Promozione e valorizzazione dei prodotti eco-compatibili del Parco
Nazionale del Pollino Basilicata
Multisettoriale: agricolo, artigianale e agrituristico
Associazione Colli San Miniato Toscana Multisettoriale: agricolo, artigianale e agrituristico
Agricoltura Nuova - Cooperativa
sociale integrata Lazio Mulitisettoriale: agricolo, agroalimentare e agrituristico
Placido Rizzotto Sicilia Mulitisettoriale: agricolo, agroalimentare e agrituristico
La gran parte delle esperienze esaminate ha adottato come forma giuridica la Società cooperativa (ben otto esperienze), strumento giuridico molto
diffuso nel settore agricolo italiano. Di queste, due rientrano nella casistica delle cooperative di tipo B, le quali, come è noto, presentano nelle loro finalità, anche attività di tipo sociale. Si tratta in ambedue i casi – Placido Rizzotto e Valle del Marro - di realtà nate per contrastare i fenomeni mafiosi e operano su terreni confiscati appunto alla mafia. Il Consorzio regolamenta i rapporti partenariali di quattro delle esperienze esaminate. Si tratta, nella gran parte dei casi, di strutture nate per favorire la creazione e l’adozione di marchi di qualità. Da evidenziare come tre dei casi, per la natura delle attività svolte, non presentano una forma giuridica vera e propria: si tratta dell’Ecomuseo, dei Paniere dei prodotti della Provincia di Torino e del Marchio del Pollino. Nel primo caso, l’esperienza si sviluppa attorno a una struttura, che è appunto rappresentato dall’Ecomuseo. Negli altri due casi, l’elemento collante delle diverse iniziative intraprese è rappresentato dall’adozione di un marchio comune, denominato appunto “Paniere dei prodotti tipici” e “Marchio del Pollino”.
Tab. 10 - Forme giuridiche adottate dai 21 casi studio
Forma giuridica adottata Numero
Società cooperativa 8
Società Consortale 4
Società a.r.l. 2
Società per Azioni 2
Società Agricola 1 Accordo 1 Associazione 1 Non presente 2 TOTALE 21 3.3.2. I modelli di integrazione
Per quanto concerne il tipo di integrazione, i casi analizzati sono stati classificati secondo tre modelli. Due di essi comprendono le esperienze di collaborazione tra imprese, in senso orizzontale e verticale. Il terzo fa
solo economici ma anche socio-istituzionali, basate sull’approccio dello sviluppo locale.
Il modello di integrazione prevalente è quello orizzontale (quattordici casi); tre esperienze sono invece riconducibili a forme di integrazione verticale e quattro a quelle di integrazione territoriale.
Una lettura complessiva dei casi indica come nelle regioni del del Centro- Nord si rileva una maggiore presenza di aggregazioni di tipo orizzontale (dieci) mentre nel Sud e nelle isole esse sono per la maggior parte di tipo territoriale le quali, come già accennato, vanno oltre il conseguimento economico: nella gran parte dei casi, accanto alle finalità di natura strettamente economica se ne affiancano altre di natura sociale e territoriale. Probabilmente le ragioni vanno cercate nel fatto che il Nord presenta ormai una rete infrastrutturale fisica e sociale molto più sviluppata di quella presente nelle regioni meridionali, così da far spostare l’attenzione su elementi aggreganti di natura economica, tra gli altri molto più diffusi che al Sud. Fa eccezione la Regione Piemonte, la quale da diversi anni è impegnata nella sperimentazione di esperienze di “approccio territoriale” che la accomunano a quelle meridionali.
Tab. 11 - Casi studio per tipo di integrazione
Valenza Integrazione Tipo di
integrazione Denominazione Economica Sociale Culturale Ambientale
Azienda Agricola Juvenilia XXX
Cooperativa A.S.C.A. "Adotta una
pecora" XXX XX X XXX
Cooperativa La Marchesa XXX
Società Agricola "Solana" XXX
Ortonatura XXX
Società Agricola "Ortoverde" XXX
Tipicittà XXX X
Distretto Floricolo del Lago Maggiore XXX XX
Birra Amiata Srl XXX XX XXX
Agricoltura Nuova - Cooperativa sociale
integrata XXX X XX XXX
Associazione Colli San Miniato XXX XX
Placido Rizzotto XXX XXX XX
Cooperativa Valle del Bonamico XXX XXX XX
Integrazione orizzontale
Cooperativa Valle del Marro XXX XXX X
Consorzio Olio DOP Monti Iblei XXX
Adotta Qualità XXX
Integrazione ver
ticale
Piano Integrato di Filiera Suini XXX
Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite XX X XXX
Patto territoriale per l'agricoltura "Sapori
Lucani" XXX XXX X
Paniere di prodotti tipici della provincia
di Torino XXX XXX
Integrazione orizzontale Promozione e valorizzazione dei prodotti eco-compatibili del Parco Nazionale del
Pollino XXX XXX
LE AGGREGAZIONI ORIZZONTALI E VERTICALI
I modelli di integrazione orizzontale e verticale si distinguono essenzialmente per le fasi del processo produttivo in cui sono impegnate le aziende coinvolte: produzione e prima trasformazione nel caso dell’integrazione orizzontale; produzione, trasformazione e commercializzazione, quindi fasi più numerose e differenti della filiera, nel caso dell’integrazione verticale.
Le finalità che spingono le imprese all’aggregazione orizzontale e verticale sono di natura principalmente economica e, pertanto, legate alla crescita della competitività delle aziende e delle loro produzioni.