• Non ci sono risultati.

REEGGIIOONNEE LOMBARDIA P PRROOVVIINNCCIIAA LODI PAVIA CREMONA PIACENZA C COOMMPPAARRTTOOPPRROODDUUTTTTIIVVOO Ortofrutticolo A AMMBBIITTOODD’’IINNTTEERRVVEENNTTOO Filiera Produttiva L LOOCCAALLIIZZZZAAZZIIOONNEE

Le aziende che operano all’interno della società sono ubicate nelle province di Lodi, Pavia, Cremona e Piacenza.

V

VA

ALLEENNZZAA

INI

NTTEEGGRRAAZZIIOONNEE E ECCOONNOOMMIICCAA SSOOCCIIAALLEE CCUULLTTUURRAALLEE AAMMBBIIEENNTTAALLEE ✖ ✖✖✖✖✖

F

FO

ORRMMAADDII

AGA

GGGRREEGGAAZZIIOONNEE Società per Azioni

C

CO

OMMPPOOSSIIZZIIOONNEEDDEELL

PPA

ARRTTEENNAARRIIAATTOO PUBBLICO PRIVATO 42 aziende agricole 18 soci finanziatori

I

IL

L

PRP

ROOGGEETTTTOO

Il progetto nasce nel 2001 ed è finalizzato alla lavorazione del pomodoro e alla produzione di altri derivati destinati all’industria alimentare. L’obiettivo è quello di migliorare la competitività delle produzioni locali, minacciate dalle importazioni di prodotti esteri.

L

LE

E

ATA

TTTIIVVIITTÀÀ

Attraverso la realizzazione di uno stabilimento di trasformazione (che ha richiesto un investimento di circa 22 milioni di euro) la Società ha puntato alla realizzazione di ingenti volumi di produzione di elevata qualità (attualmente 200.000 tonnellate annue). La produzione realizzata viene commercializzata prevalentemente presso industrie straniere, in particolare europee.

L

LA

ACCOOMMPPOONNEENNTTEE

“G

GIIOOVVAANNII

NNEELLLL

’A

AGGGGRREEGGAAZZIIOONNEE

Le 42 aziende agricole socie di “Solana” sono, in prevalenza, gestite da giovani imprenditori. Grazie all’aggregazione le aziende hanno consolidato la loro struttura e aumentato la capacità competitiva sui mercati internazionali.

C

CO

ONNTTAATTTTII

SOLANA S.P.A., INDUSTRIA CONSERVIERA Statale provinciale, 196

26843 Maccastorna (LO) Tel. 0377- 707070

E-mail: solana@solanaspa.it www.solanaspa.it

Solana s.p.a. a cura di Agri 2000

1.Introduzione

“Solana” è una società agricola per azioni, costituita nel 2001; essa è formata da 42 aziende agricole, lombarde ed emiliane, e 18 soci finanziatori e si occupa della lavorazione del pomodoro per la produzione di derivati destinati all’industria alimentare. L’aggregazione nasce con l’obiettivo di migliorare la competitività delle produzioni locali, minacciata dalle importazioni sempre più elevate dai mercati esteri come quello cinese; la strada seguita è quella dello sviluppo delle fasi a valle della filiera produttiva, quindi della trasformazione e commercializzazione, oltre che della produzione del pomodoro.

L’iniziativa riviste particolare interesse, per la complessità del progetto industriale realizzato, per l’originalità dell’iniziativa inseritasi in un contesto settoriale fortemente critico e per la presenza di numerosi giovani fra le aziende agricole socie.

2. Il contesto e la storia

La produzione italiana di pomodoro destinato all’industria di trasformazione ha superato di poco, nel 2006, i 5 milioni di tonnellate, segnando una riduzione del 14% rispetto all’anno precedente, già in contrazione sul 2004. Complessivamente sono stati oltre 92.000 gli ettari coltivati in Italia a pomodoro da industria, localizzati principalmente in tre regioni: Puglia, 28% della superficie e 34% della produzione, Emilia-Romagna, 25,5% della superficie e 28% della produzione, Lombardia, 6,5% della superficie e 6,7% della produzione. Nel comprensorio in cui sono localizzate le aziende che fanno parte dell’aggregazione - le province di Lodi, Pavia, Cremona e Piacenza, si concentra ben il 15% della superficie nazionale a pomodoro da

industria e il 16% della produzione. Nelle quattro provincie risulta elevata anche la presenza di giovani conduttori, superiore al dato medio nazionale e che si attesta attorno al 10%, con l’incidenza più bassa (11% circa) nella provincia di Piacenza e quella più alta nella provincia di Cremona (16%). * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * L’aggregazione è nata per iniziativa di sei aziende agricole delle province di Lodi, Pavia, Cremona e Piacenza, dedite alla coltivazione di pomodoro da industria destinata a rifornire alcuni stabilimenti di trasformazione o alla commercializzazione all’ingrosso. Le forti oscillazioni dei prezzi alla produzione che hanno caratterizzato il mercato del pomodoro negli ultimi anni, conseguenti alla crescente importazione di semilavorati, soprattutto dalla Cina, hanno spinto le aziende verso un progetto di sviluppo e di maggiore integrazione della filiera produttiva, attraverso la realizzazione di uno stabilimento di trasformazione che consentisse di controllare direttamente la fase commerciale, puntando alla realizzazione di ingenti volumi di produzione dalla qualità più elevata e dai quali realizzare guadagni maggiori.

Nel 2001 viene così costituita “Solana s.p.a.”, una società con l’obiettivo di trasformare e vendere direttamente un’ampia gamma di derivati del pomodoro (cubettato, passata, semiconcentrato, ecc.) e che oggi consente di diversificare adeguatamente i mercati di sbocco e i canali di vendita.

L’azione collettiva dei produttori ha reso possibile la realizzazione di un progetto di sviluppo altrimenti non perseguibile dalle singole imprese, considerate gli ingenti investimenti necessari per competere in un comparto fortemente concorrenziale e ad alta intensità tecnologica.

La produzione realizzata viene commercializzata prevalentemente presso industrie straniere e, in particolare, europee; solo il 10% è infatti veicolato attraverso industrie italiane.

La necessità di disporre di dimensioni produttive elevate, legata a un mercato sempre più aperto alla concorrenza internazionale, ha indirizzato i promotori dell’iniziativa verso l’adozione di una forma societaria, quella della società agricola per azioni, capace di convogliare ingenti finanziamenti, anche da parte di investitori esterni al settore agricolo. Il progetto prevedeva infatti consistenti investimenti per la realizzazione dello stabilimento di trasformazione e la partecipazione di un numero elevato di azionisti, nel complesso oltre 70, di cui 42 aziende agricole. In particolare, la realizzazione dello stabilimento di lavorazione, che attualmente ha una capacità di trasformazione di 200.000 tonnellate/anno, ha richiesto un investimento di circa 22 milioni di euro, in gran parte (16 milioni di euro) finanziati attraverso una operazione di project financing con istituti di credito e i contributi del Piano di Sviluppo Rurale 2000 – 2006 della Regione Lombardia.

Le sei aziende promotrici dell’iniziativa detengono, in parti eque, la maggioranza del capitale sociale (54%); il restante 46% è invece distribuito fra gli altri investitori, agricoli e non.

L’avvio dell’aggregazione ha incontrato qualche difficoltà di natura partecipativa. In particolare, dall’idea imprenditoriale all’avvio dei lavori per la realizzazione dello stabilimento sono trascorsi circa due anni; le attività di vera e propria trasformazione sono iniziate con la campagna di raccolta del 2003. La lentezza del processo è stata legata anche agli aspetti finanziari, in particolare alla ricerca di un numero di investitori privati sufficiente a cofinanziare l’iniziativa.

Le 42 aziende agricole dell’aggregazione dispongono di una superficie complessiva investita a pomodori da industria di circa 2.500 ettari, interamente destinati alla produzione per la trasformazione nello stabilimento di “Solana”. In caso di necessità e, in particolare, di ingenti esigenze di approvvigionamento della materia prima, la società si avvale anche della collaborazione di altre aziende agricole non socie.

Dal punto di vista organizzativo, la gestione della società è affidata a un Presidente che svolge il ruolo anche di amministratore delegato. Lo stabilimento è gestito da un Direttore dell’impianto affiancato da un Responsabile della qualità, mentre le vendite sono affidate a un Direttore commerciale. Nell’impianto lavorano, inoltre, altri 9 addetti che si occupano della lavorazione, del magazzino e dell’amministrazione.

3. La componente giovani

Le 42 aziende agricole socie di “Solana” sono, in prevalenza, gestite da giovani imprenditori o hanno al loro interno giovani che coadiuvano il conduttore in un’ottica di continuazione dell’attività.

L’iniziativa realizzata non ha previsto e non prevede per il futuro iniziative specifiche a sostegno dell’imprenditorialità giovanile. Tuttavia, grazie alla loro aggregazione, le aziende hanno consolidato la loro struttura e accresciuto la loro capacità di restare sul mercato in maniera competitiva; ciò favorirà sicuramente non solo la permanenza dei produttori, anche nel contesto attuale di calo dei prezzi sui mercati internazionali, ma, in molte delle imprese, anche la continuazione dell’attività da parte dei figli. L’aspetto più rilevante di tale processo di consolidamento e crescita competitiva non è solo il controllo delle fasi di trasformazione e commercializzazione, ma anche l’orientamento dell’attività produttiva verso segmenti di mercato a più alto valore aggiunto, come quello dei cubettati.

4. Lo scenario futuro

Come già descritto, il mercato dei derivati del pomodoro si trova nella fase di maturità, presidiata da grandi gruppi industriali, spesso multinazionali. La strategia per entrare ed essere competitivi in questo settore è connessa alla capacità di offrire un prodotto di qualità a un costo contenuto. “Solana” ha puntato in questa direzione abbinando alla capacità di controllo diretto

produttiva dell’area di riferimento, il conseguimento di adeguate economie di scala garantito dalla realizzazione dello stabilimento di trasformazione, che si colloca ai vertici del sistema produttivo italiano ed europeo in termini di volumi di prodotto trasformato. Per il futuro, la società non avviato particolari e ulteriori progetti di sviluppo e la sua attività sarà infatti orientata a continuare a sfruttare al meglio la capacità produttiva raggiunta dallo stabilimento. Non si prevedono, inoltre, ulteriori incrementi della base sociale.

Cooperativa La Marchesa