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ALBANIA

Nel documento COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE (pagine 15-19)

SITUAZIONE DELLE RIFORME ECONOMICHE

1. Liberalizzazione dei prezzi

Prezzi perlopiù determinati dal mercato, tranne per pochi servizi pubblici selezionati.

2. Liberalizzazione degli scambi

Nessuna restrizione quantitativa per le importazioni. Restano solo pochi divieti di esportazione. Per i dazi doganali sono previste quattro aliquote (0, 5, 10 e 15%). Adesione all'OMC nel settembre 2000.

3. Regime valutario

Dal luglio 1992 il tasso di cambio fluttua liberamente. Sistema di cambi ampiamente esente da restrizioni per le operazioni in conto corrente.

4. Investimenti esteri diretti

Regime liberista. Nessuna restrizione per il rimpatrio dei profitti. Sebbene sia consentito vendere terreni a stranieri e nonostante i progressi nella registrazione catastale, il mercato fondiario non funziona ancora in modo adeguato.

5. Politica monetaria

La politica monetaria della banca centrale si basa integralmente sull'impiego di strumenti indiretti, dopo la soppressione, nel luglio 2000, dei tassi minimi sui conti di deposito a breve termine. Vendite all'asta di buoni del tesoro (3, 6, 12 mesi).

6. Finanze pubbliche

IVA introdotta nel luglio 1996 e riformata nell'ottobre 1997. Nel giugno 2001, aggiornamento per il periodo 2002-2004 del programma quadro di spese a medio termine (MTEF), deciso nel dicembre 2000.

7. Privatizzazioni e ristrutturazioni d'imprese

Privatizzazione quasi integrale dei terreni coltivabili. Attuato integralmente il programma del 1997 per la privatizzazione di circa 470 PMI. Privatizzata nel 2000 la prima grande impresa strategica statale (AMC). Nel marzo 1996 è stata istituita la Borsa.

8. Riforma del settore finanziario

Sistema bancario a due livelli, dominato dall'unica grande banca ancora di proprietà statale, la Cassa di risparmio, la cui privatizzazione è prevista per il 2002.

1. Compendio

In attuazione del programma triennale dell'FMI adottato nel maggio 1998, le autorità albanesi sono riuscite a compiere altri progressi nella stabilizzazione macroeconomica: nel 2001 la crescita del PIL è stata del 6,5%, di poco inferiore alla crescita media del 7-8% registrata nei tre anni precedenti, e il disavanzo fiscale si è ancora ridotto. Il disavanzo delle partite correnti si è invece lievemente aggravato, in parte a causa di forti importazioni di merci d'investimento. Il corso di cambio del lek è rimasto forte rispetto all'euro, deprezzandosi invece in lieve misura rispetto al dollaro, e l'inflazione annua è stata tenuta a basso livello (circa il 3,5%).

Nelle riforme strutturali si è registrato qualche progresso. Nel settore finanziario, si è proseguito verso la privatizzazione, prevista per il 2002, dell'ultima banca di proprietà statale.

All'inizio del 2001 è stata accordata una seconda licenza GSM. Si è progredito nella ristrutturazione del settore energetico, secondo il piano d'azione approvato nel dicembre 2000.

Notevoli progressi si sono compiuti anche nel settore del bilancio, con l'adozione del secondo programma quadro di spese a medio termine, relativo al periodo 2002-2004.

L'assistenza macrofinanziaria dell'importo massimo di 20 milioni di EUR, decisa dal Consiglio nell'aprile 1999, non è stata attuata per la reticenza delle autorità albanesi ad accrescere il loro indebitamento al tasso d'interesse di mercato, pur in una situazione relativamente favorevole di riserve internazionali nette (NIR).

Di conseguenza, tale assistenza è stata depennata.

2. Risultati macroeconomici

Dal 1998, le autorità albanesi stanno attuando un amplissimo programma di aggiustamento macroeconomico e strutturale a medio termine, al quale l'FMI ha concesso il suo appoggio nell'ambito della PRGF (che ha sostituito l'ESAF). Il promettente inizio di ripresa manifestatosi nel 1998 è proseguito nel 1999 e nel 2000, con una crescita del PIL rispettivamente del 7,3 e del 7,7%. A fine 2000 l'inflazione annua era contenuta al 4,5%, il disavanzo di bilancio finanziato con risorse interne si era ancora ridotto e il disavanzo delle partite correnti era calato al 7% del PIL.

La debole crescita dell'agricoltura e il deteriorarsi della situazione dell'elettricità hanno portato nel 5001 a un rallentamento della crescita del PIL, in termini reali, al 6,5%, rispetto alla media del 7-8% nei tre anni precedenti. Hanno contribuito alla crescita soprattutto i settori dei trasporti e dei servizi. La crescita registrata in Albania ha avuto effetti positivi anche sul tasso di disoccupazione, che è calato da circa il 17% nel dicembre 2000 a circa il 14,5% nel dicembre 2001, il che è forse dovuto anche al potenziamento dei controlli sulle imprese e sull'economia grigia. La politica monetaria relativamente restrittiva, combinata con considerevoli incrementi della produttività, ha contribuito a tenere sotto controllo l'inflazione:

nonostante le pressioni inflazionistiche causate dalla crisi nella vicina FYROM e anche dalla spesa pubblica per le elezioni, a dicembre l'inflazione risultava non superiore al 3,5% (su base annuale).

Tenuto conto delle modifiche apportate al bilancio di previsione per il 2001 in seguito alla crisi dell'energia, il che ha comportato sussidi supplementari per le importazioni di elettricità, i risultati finanziari del 2001 sono risultati grosso modo consoni alle aspettative, ma con entrate e spese inferiori a quanto programmato. Secondo le stime, il disavanzo globale è stato pari a circa il 9% del PIL, analogo a quello del 2000. Il finanziamento estero del disavanzo, che ha assunto la forma soprattutto di sovvenzioni o di prestiti agevolati, è ammontato a circa il 4% del PIL, il finanziamento interno a circa il 3%, mentre i proventi delle privatizzazioni hanno coperto il rimanente 2%.

Come è abituale sin dall'inizio della transizione, cospicui afflussi di rimesse degli Albanesi all'estero - stimate a circa 470 milioni di USD nel 2001 - hanno compensato in parte il disavanzo commerciale registrato ufficialmente, che tuttavia si è aggravato a causa d'ingenti importazioni di macchinari da investimento e anche come effetto di più efficaci controlli doganali. Di conseguenza, secondo le stime la bilancia delle partite correnti ha registrato un lieve deterioramento (pari al 7,4% del PIL, rispetto al 7% nel 2000). Gli investimenti esteri diretti si sono accelerati nel 2001, contribuendo a un nuovo incremento delle riserve in valuta estera (a fine 2001, 737 milioni di USD, pari a 4,7 mesi d'importazioni, rispetto a 608 milioni di USD, pari a 4,3 mesi d'importazioni, a fine 2000). Il combinarsi di bassa inflazione e di un livello piuttosto rassicurante di riserve di valuta estera ha contribuito alla stabilità del tasso di cambio della moneta nazionale: negli ultimi due anni, il lek si è deprezzato soltanto in lieve misura nei confronti del dollaro, rimanendo più o meno stabile nei confronti dell'euro. A fine 2001 il debito estero, compresi gli arretrati, è arrivato a 1,19 miliardi di USD, pari a circa il 29% del PIL, il che è piuttosto poco rispetto a qualche altro paese dei Balcani occidentali, e si prevede che si stabilizzerà a tale livello nei prossimi anni.

3. Riforme strutturali

Nel 2001 si sono compiuti altri progressi nella privatizzazione e ristrutturazione delle imprese. Dopo la vendita, nel luglio 2000, della società di telefonia mobile AMC, una seconda licenza GSM è stata concessa nell'agosto 2001 a un consorzio britannico-greco (contribuendo così agli IED). Nel maggio 2001 il Parlamento albanese ha approvato la legge per la privatizzazione dell'operatore telecom a linea fissa, l'Albtelekom, che dovrebbe concludersi verso la fine del 2002. Al settembre 2001, i progressi nella ristrutturazione del settore energetico, compresa l'azienda elettrica KESH, corrispondevano grosso modo al piano d'azione approvato nel dicembre 2000. Si è anche avviata la privatizzazione della società petrolifera Servcom.

La privatizzazione, nell'ottobre 2000, della Banca commerciale nazionale ha creato i presupposti per la privatizzazione dell'ultima banca statale del paese - la più grande - la Cassa di risparmio (CR). Dopo l'adozione in Parlamento del testo di legge necessario per la privatizzazione e dopo altre iniziative preparatorie, nel giugno 2001 è stata bandita una gara internazionale d'appalto per procedere alla privatizzazione, ma dopo gli avvenimenti dell'11 settembre e con il persistere delle perturbazioni nell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, l'iter della privatizzazione ha subito un rallentamento. Il calendario riveduto prevede entro il marzo 2002 la selezione di un numero ristretto di banche interessate, e la scelta dell'acquirente per la fine di giugno. Nel frattempo si cerca di ridurre la posizione dominante della CR sul mercato, trasferendo all'Albapost 70 uffici di pagamento delle pensioni e affidando alla Banca tedesca FEFAD, tramite vendite all'asta, le funzioni fiscali della CR nel distretto di Elbasan.

Per quanto riguarda la liberalizzazione degli scambi, non vi sono restrizioni quantitative per le importazioni e ne restano pochissime per le esportazioni (pelli e cuoio, ferraglia e alcuni prodotti in legno). Dal gennaio 2001, la massima aliquota doganale sulle importazioni è stata ridotta al 15%, il che costituisce un calo considerevole rispetto a quelle applicate nel 1999 (20%) e nel 2000 (18%).

Si è intrapresa qualche iniziativa per migliorare l'ambiente imprenditoriale e le condizioni per gli investimenti. Nel 2001 sono state adottate una legge sul diritto fallimentare, coerente con la legge sulla garanzia dei crediti, e una legge sull'assicurazione dei depositi. Il registro dei beni mobili è ormai operativo. Attualmente si cerca di migliorare il quadro giuridico e di stimolare gli investimenti interni e dall'estero. Per il 2002 è in programma l'istituzione di un'agenzia che fornisca agli investitori un supporto "a sportello unico" e di un ufficio d'informazioni sui crediti. Nel gennaio 2001 è stata approvata una legge per l'esecuzione delle decisioni giudiziarie, e per la fine del 2001 si prevede l'approvazione di una legge sulla mediazione nelle vertenze aziendali. Nonostante tali iniziative, le carenze riscontrabili nell'amministrazione giudiziaria e nel settore amministrativo preposto alle imprese, oltre ai frequenti casi di corruzione, impediscono in Albania un forte incremento degli investimenti.

Per facilitare l'attuazione dei provvedimenti e l'ottemperanza ad essi, si devono ancora migliorare normative d'importanza cruciale, quali il diritto commerciale.

Nel settore finanziario, nel giugno 2001 è stato migliorato e aggiornato per il periodo 2002-2004 il programma quadro di spese a medio termine (MTEF), elaborato per la prima volta nel 2000, nell'ambito della strategia di crescita e di riduzione della povertà (GPRS), sponsorizzata dalla Banca mondiale. Il MTEF e la GPRS forniscono un solido contesto per la preparazione del bilancio di previsione per il 2002, con una chiara indicazione delle priorità di spesa.

4. Assistenza macrofinanziaria

Nell'ambito del programma triennale basato sulla PRGF, approvato dall'FMI nel maggio 1998, il Consiglio ha deciso il 22 aprile 1999 di concedere all'Albania, a titolo di assistenza macrofinanziaria, una linea di credito dell'importo massimo di 20 milioni di EUR.

Contrariamente alle due precedenti operazioni di assistenza macrofinanziaria (entrambe a titolo di sovvenzione, per l'imposto di 70 milioni di EUR nel 1992 e di 35 milioni di EUR nel 1994), quest'assistenza sarebbe stata fornita a titolo di prestito.

Tuttavia, nel 1999 e nel 2000 la Comunità ha accordato il proprio sostegno all'Albania anche per il suo programma a medio termine di aggiustamento e di riforme, con un sostegno mirato al bilancio, in forma di sovvenzione: 14,5 milioni di EUR nell'ambito dell'assistenza speciale PHARE e 5 milioni di EUR nell'ambito dei programmi CE per la sicurezza alimentare. Per aiutare l'Albania a far fronte ai costi correlati alla presenza di rifugiati durante la crisi del Kosovo, la Commissione le ha fornito inoltre un sostegno eccezionale al bilancio, in forma di sovvenzione, dell'importo di circa 33 milioni di EUR.

In un simile contesto, e considerata anche la favorevole situazione del paese per quanto riguarda le riserve in valuta forte, le autorità albanesi hanno informato di non aver bisogno di un'assistenza macrofinanziaria della Comunità in forma di prestito. Di conseguenza, la Commissione ha ora depennato tale operazione di assistenza.

Nel documento COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE (pagine 15-19)