SITUAZIONE DELLE RIFORME ECONOMICHE 1. Liberalizzazione dei prezzi
Sono stati liberalizzati la maggior parte dei prezzi. Le tariffe dei servizi comunali (gas, elettricità, riscaldamento e canoni d'affitto) sono soggette a controllo amministrativo e in genere non consentono il recupero integrale dei costi.
2. Liberalizzazione degli scambi
Il regime delle importazioni non prevede restrizioni quantitative, con poche eccezioni dovute a motivi sanitari e di sicurezza. L'aliquota media dei dazi doganali sulle importazioni, ponderata in base agli scambi, era del 7,5% a metà 1999. Nel luglio 1999 è stata imposta, per sei mesi, una soprattassa sulle importazioni, ad aliquota uniformata del 2%.
Permangono alcune restrizioni alle esportazioni (sono previsti dazi all'esportazione per i semi di girasole e per i rottami). L'APC con l'UE è entrato in vigore il 1° marzo 1998. L'Ucraina ha introdotto vari restrizioni agli scambi, incompatibili con l'APC.
3. Regime valutario
Piena convertibilità dei conti correnti (secondo l'articolo VIII FMI) dal settembre 1996. Tra il settembre 1998 e l'agosto 1999, per difendere la moneta nazionale sono state reintrodotte alcune restrizioni di cambio per le operazioni correnti.
4. Investimenti esteri diretti
Sono previsti sgravi fiscali per alcuni investimenti pari ad almeno il 20%
del capitale di un'impresa e per investimenti nel settore automobilistico superiori a 100 milioni di USD. Gli afflussi di IED sono tuttora molto scarsi su base pro capite (nel 1998, soltanto 587 milioni di USD, ossia 12 USD pro capite).
5. Politica monetaria
Crescente ricorso a strumenti monetari indiretti. La Banca centrale concede mutui alle banche di credito ordinario perlopiù in forma di credito Lombard, aste di crediti e vendite di titoli con patto di riacquisto.
6. Finanze pubbliche
Le spese delle pubbliche amministrazioni si sono ridotte da circa il 70%
del PIL nel 1992 a circa il 36% del PIL nel 2000. Tra il 1994 e il 1998 il numero di pubblici dipendenti è stato ridotto di un milione (portandolo a 4,7 milioni). Il disavanzo statale consolidato è sceso dal 5,2% del PIL nel 1997 all'1,5% del PIL nel 2001. Le fonti principali delle entrate, da cui proviene circa il 70% delle entrate statali consolidate, sono i contributi di sicurezza sociale, l'IVA e l'imposta sui profitti.
7. Privatizzazioni e ristrutturazioni d'imprese
La privatizzazione delle piccole imprese è praticamente completa: oltre 9.500 imprese sono state privatizzate mediante un piano di privatizzazione in massa (voucher) avviato all'inizio del 1995. Il programma di privatizzazioni s'incentra ora sulle grandi imprese, inclusi i settori dell'energia e delle telecomunicazioni. La presenza d'investitori stranieri o strategici è limitata. Secondo fonti governative, nel 1998 il settore privato ha contribuito alla produzione industriale nella misura di circa il 60%.
1. Compendio
Dopo un decennio di crescita negativa, l'economia ucraina si era accresciuta del 5,8% nel 2000 e il tasso di crescita si è accelerato nel 2001. Anche altre tendenze macroeconomiche sono state positive. L'inflazione ha registrato un forte calo e il disavanzo del bilancio consolidato è stato mantenuto nel 2000 e nel 2001 a circa l'1½% del PIL.
La bilancia delle partite correnti resta in eccedenza, anche se tale risultato positivo si sta riducendo a causa del forte incremento delle importazioni, dovuto alla domanda interna, e dell'apprezzamento del tasso di cambio in termini reali. Dopo un grave deprezzamento nella seconda metà del 1999, dalla primavera 2000 il grivna è rimasto relativamente stabile in termini nominali. Nel luglio 2001 il Club di Parigi ha deciso di ritempificare i debiti dell'Ucraina.
Tuttavia, la bilancia dei pagamenti resta vulnerabile. Gli obblighi di servizio del debito sono tuttora onerosi e il paese deve ancora riconquistare l'accesso ai mercati internazionali dei capitali. Gli afflussi di IED rimangono deludenti e, sebbene in aumento, le riserve ufficiali sono ancora inferiori a 2 mesi d'importazioni.
Nel contesto delle riforme strutturali, si sono intraprese iniziative positive per quanto riguarda le privatizzazioni, la regolamentazione del settore bancario, la riforma fondiaria e la riforma del settore dell'energia, ma molto rimane da fare. I progressi nella riforma del settore del gas sono stati ben scarsi e alcune grandi banche continuano ad accusare gravi carenze. Inoltre, l'Ucraina continua a imporre restrizioni agli scambi commerciali in violazione delle norme APC.
L'FMI ha riattivato la sua EFF verso la fine del 2001, ma disaccordi sul bilancio di previsione hanno ritardato il completamento del settimo esame del programma, programmato per l'inizio del 2002.
All'inizio del 2002, la Commissione ha presentato al Consiglio una proposta intesa ad annullare l'assistenza macrofinanziaria del 1998 e ad erogare i fondi rimanenti nell'ambito di una nuova operazione di assistenza macrofinanziaria dell'importo di 110 milioni di EUR (compresi 92 milioni di EUR dell'operazione 1998).
8. Riforma del settore finanziario
Grandi iniziative si sono intraprese dal 1997 per rafforzare la vigilanza e la regolamentazione nel settore bancario, con l'adozione di leggi sulla Banca centrale e sulle attività bancarie nel 1999-2000 e con l'introduzione delle norme contabili internazionali e di un nuovo sistema per la presentazione delle relazioni delle banche. Per la maggior parte, le banche sono di proprietà privata. Tuttavia, il sistema bancario è ancora carente e molte delle banche maggiori sono in situazione difficile. A una di queste banche, nel 2001 è stata ritirata l'autorizzazione. I mercati dei capitali sono tuttora poco sviluppati.
2. Risultati macroeconomici
Dopo un crescita del 5,8% nel 2000, il primo anno dopo l'indipendenza dell'Ucraina in cui si è registrato un tasso positivo, in termini reali il PIL si è accresciuto del 9% nei primi 11 mesi del 2001. Per quanto riguarda l'offerta, ha contribuito alla crescita la produzione non soltanto industriale ma anche agricola, la quale è stata di nuovo favorita da un raccolto eccezionale di cereali. Per quanto riguarda la domanda, i maggiori fattori che ne hanno determinato l'incremento sono stati le spese di consumo e gli investimenti. Tuttavia, l'attività economica ha mostrato segni di rallentamento nella seconda metà del 2001, dovuti al calo della domanda da parte della Russia e di altri partner commerciali e agli effetti che ha esercitato sulle esportazioni nette l'apprezzamento del tasso di cambio in termini reali. Si prevede che la crescita continuerà a rallentare (verso il 5-6%) nel 2002.
Nonostante il rafforzarsi dell'attività economica, l'inflazione ha mostrato tendenza al calo: nel novembre 2001, su base annuale l'inflazione dei prezzi al consumo ha raggiunto il suo valore più basso dopo l'indipendenza: il 4,5%, rispetto al massimo del 32% registrato non molto tempo prima, nel luglio 2000. Il ridursi dell'inflazione riflette una combinazione di fattori, comprendente un moderato apprezzamento del grivna in termini nominali, una prudente politica fiscale, buoni raccolti del 2000 e del 2001 e il calo dei prezzi del petrolio.
Nondimeno, vi è qualche timore che l'inflazione possa ritrovarsi in ascesa nel 2002 in seguito al forte aumento in termini reali delle retribuzioni e delle pensioni (come effetto dello spettacolare calo dell'inflazione e, per quanto riguarda le retribuzioni, della rapida crescita della produttività, ma anche di decisioni politiche), al ridursi degli arretrati nei pagamenti delle retribuzioni e delle pensioni e al rapido tasso d'incremento degli aggregati monetari. La politica monetaria è stata ancora mitigata nel dicembre 2001, quando la Banca centrale ha ridotto dal 15% al 12,5% il tasso per i rifinanziamenti, la sesta riduzione nel 2001 (il tasso era del 27% a fine 2000). Nel corso del 2001 la Banca centrale ha anche ridotto gli obblighi in materia di riserve imposti alle banche di credito ordinario.
Il disavanzo del bilancio statale consolidato (su base contabile e considerando i proventi delle privatizzazioni come una voce di finanziamento) è risultato pari all'1,5% del PIL nel 2001, al medesimo livello del 2000. Il disavanzo sarebbe molto più grave, tuttavia, se si tenesse conto dell'importo degli arretrati nei rimborsi IVA3, stimato a circa 1,9 miliardi di grivna (pari a circa lo 0,8% del PIL). Nel bilancio per il 2002 è previsto un disavanzo dell'1,8% del PIL, in ottemperanza alle richieste dell'FMI, ma senza tener conto in misura adeguata né dell'esigenza di pagare i rimborsi IVA arretrati né dei costi derivanti dalla decisione del Parlamento di reintrodurre condizioni privilegiate a favore di determinate categorie della popolazione (tra cui i militari ed i giudici) in materia di alloggi, trasporti e servizi comunali.
Dopo un deprezzamento di circa il 20% tra il luglio 1999 e il gennaio 2000, il grivna è rimasto relativamente stabile. L'Ucraina presenta un ampio differenziale d'inflazione rispetto ai suoi principali partner commerciali: di conseguenza, dal febbraio 2000 ne è risultato un considerevole apprezzamento, in termini reali, del tasso di cambio. Tale apprezzamento, anche se sta cominciando a incidere negativamente sulle esportazioni, sinora si configura ampiamente come una rettifica dell'eccessivo deprezzamento avutosi alla fine del 1999 e all'inizio del 2000. Si può quindi considerare che il tasso di cambio sia rimasto a un livello relativamente competitivo.
3 Il Governo valuta a circa 6 miliardi di grivna l'importo totale dei rimborsi IVA non pagati.
Poiché la domanda interna mantiene ad alto livello la crescita delle importazioni, mentre la crescita delle esportazioni rallenta come duplice effetto dell'indebolirsi della domanda estera e dell'apprezzamento del tasso di cambio in termini reali, l'eccedenza della bilancia delle partite correnti si sta riducendo. Secondo le stime, l'eccedenza è diminuita dal 4,7% del PIL nel 2000 a circa il 3% del PIL nel 2001 e dovrebbe calare ancora a circa l'1½% del PIL nel 2002.
Nonostante questa rassicurante situazione delle partite correnti, la bilancia dei pagamenti resta vulnerabile. L'accesso ai mercati internazionali delle obbligazioni è stato precluso come conseguenza della crisi russa del 1998, e gli afflussi IED sono rimasti deludenti. In un simile contesto, le riserve ufficiali in valuta estera risultano tuttora scarse (a fine ottobre 2001, circa 2,9 miliardi di USD, pari a 7,5 settimane d'importazioni), anche se dalla primavera 2000 hanno mostrato una tendenza all'incremento.
A fine 2001 l'esposizione debitoria dell'Ucraina nei confronti dell'estero era pari a circa il 30% del PIL. Nel luglio 2001, il Club di Parigi ha acconsentito a ritempificare i debiti dell'Ucraina4, procedendo al consolidamento dei circa 580 milioni di USD di cui il paese è debitore per prestiti contratti prima del 31 dicembre 1998. Tale importo comprende arretrati di rimborso del capitale e scadenze maturate tra il 19 dicembre 2000 e il 3 settembre 2002.
L'Ucraina dovrà rimborsare questo debito nell'arco di tempo di 12 anni, in 18 rate semestrali successive di uguale importo, con un periodo di grazia di tre anni. Inoltre, il Club di Parigi ha concesso rinvii dei pagamenti d'interessi, il che significa in concreto che gran parte dell'onere dei pagamenti d'interessi per il 2001 è slittato al 2002.
L'accordo di ritempificazione ha ridotto per il 2001 e 2002 il servizio del debito dell'Ucraina nei confronti dei creditori del Club di Parigi dall'importo iniziale di 805 milioni di USD a 286 milioni di USD, comprendenti a titolo principale pagamenti d'interessi e rimborsi di capitale dovuti nel 2002, dopo il concludersi del periodo di consolidamento. Ciò dovrebbe contribuire in grande misura a rafforzare la situazione della bilancia dei pagamenti dell'Ucraina (la riduzione del servizio del debito nel 2001-2002 è pari a circa l'1,4% del PIL previsto per il 2001). Il normalizzarsi delle relazioni dell'Ucraina con il Club di Parigi potrebbe anche agevolare l'eventuale ritorno del paese sui mercati internazionali dei capitali.
3. Riforme strutturali
I progressi nelle riforme strutturali sono rallentati di molto nel 2001, in parte come conseguenza della stasi politica avutasi con le dimissioni del primo ministro Yushchenko e la formazione del nuovo governo nel maggio 2001. Vi è stata peraltro qualche iniziativa incoraggiante, per esempio il ritiro dell'autorizzazione della Banka Ukraina (una banca statale insolvente), l'adozione di un nuovo Codice fondiario e il potenziamento dell'esazione dei canoni dell'elettricità.
Nel settore agricolo, nell'ottobre 2001 il Parlamento ha adottato un nuovo Codice fondiario, che ha gettato le basi per lo sviluppo di un mercato fondiario privato. Il nuovo Codice, entrato in vigore il 1° gennaio 2002, è stato approvato dopo un difficile dibattito, nel corso del quale i comunisti hanno manifestato la loro strenua opposizione. Tuttavia, il Codice impone per le vendite fondiarie una moratoria sino al 2005. Il presidente Kuchma ha trasformato il nuovo Codice in legge nel novembre 2001, chiedendo peraltro l'abolizione della moratoria quinquennale. Pur costituendo un progresso positivo, per essere davvero efficace il nuovo
4 L'Ucraina aveva cessato i pagamenti del servizio del debito al Club di Parigi nel gennaio 2000.
Nell'aprile 2000, circa 2,6 miliardi di USD di debito estero, perlopiù eurobbligazioni detenute da investitori privati, ma anche parte del debito dell'Ucraina nei confronti dell'azienda russa del gas
Codice richiederà un pacchetto di leggi di accompagnamento, riguardanti in particolare il catasto fondiario e la stima dei terreni. Le autorità stanno anche studiando la possibilità d'istituire una banca dell'agricoltura, con l'eventuale appoggio della Banca mondiale.
Per quanto riguarda le privatizzazioni, all'inizio del 2000 il Parlamento ha adottato un programma per il 2000-2002, nel quale si prevede la vendita di grandi imprese. I proventi delle privatizzazioni, oltre 2 miliardi di grivna, sono più che raddoppiati nel 2000. Tuttavia, in alcune vendite si riscontra mancanza di trasparenza: in certi casi, alcune società sono state escluse dalla licitazione senza motivi chiari. Nel bilancio di previsione per il 2001 era previsto un incremento sostanziale dei proventi delle privatizzazioni (sino a 5,9 miliardi di grivna), grazie alla vendita di grandi imprese, ma quest'obiettivo non è stato conseguito: i proventi delle privatizzazioni sono ammontati soltanto a circa un terzo della cifra prevista, a causa di ritardi nella privatizzazione delle aziende di distribuzione dell'elettricità e dell'Ukrtelecom, la società statale monopolistica nel settore delle telecomunicazioni.
Negli ultimi anni, con l'assistenza tecnica di donatori esteri, sono state rafforzate in misura considerevole la regolamentazione e la vigilanza nel settore bancario, ma restano ancora gravi carenze in alcune delle banche maggiori. Programmi di ristrutturazione per queste banche sono stati adottati nel 1999, e la loro attuazione è un elemento cruciale delle condizioni imposte dalla Banca mondiale e dall'FMI e anche per l'assistenza macrofinanziaria comunitaria. A metà luglio le autorità hanno revocato l'autorizzazione della Banka Ukraina e la banca è ora in liquidazione. Un'altra banca in situazione finanziaria delicata è la Cassa di risparmio statale, ma sinora i progressi nella sua ristrutturazione sono stati piuttosto limitati.
Nel settore dell'energia, l'impianto Chernobyl è stato chiuso, finalmente, il 15 dicembre 2000.
Nello stesso mese, la Commissione e la BERS hanno approvato i prestiti per il progetto K2R4, ma l'erogazione di tali prestiti era subordinata a varie condizioni preliminari, tra cui la riattivazione del programma dell'FMI, l'esistenza di un'idonea autorità di regolamentazione nel settore nucleare e la conferma dell'impegno finanziario da parte delle varie istituzioni interessate. Queste condizioni sono state soddisfatte, ma la firma dei contratti di prestito è stata ritardata in seguito alla richiesta del governo ucraino di riconsiderare alcuni parametri e condizioni del progetto.
Si è compiuto qualche progresso nella riforma del settore dell'energia. Sono migliorati i tassi di esazione dei canoni e nel maggio 2001 è stata completata la privatizzazione di un primo lotto di società regionali di distribuzione dell'energia. Il 31 maggio 2001, tuttavia, il presidente Kuchma ha ordinato la sospensione temporanea della privatizzazione delle altre società del settore dell'energia. In seguito, le autorità hanno dichiarato scaduta tale moratoria, ma restano incertezze sul calendario e sul numero di società d privatizzare nella prossima tornata. Un elemento cruciale ancora in attesa di riforme strutturali nel settore dell'energia è il settore del gas, dove sinora i progressi sono stati scarsi.
Nella liberalizzazione degli scambi, dalla primavera 2000 l'Ucraina ha compiuto qualche progresso nell'abrogare varie restrizioni che erano incompatibili con l'APC. Nondimeno, i progressi in tale sede sono stati insufficienti, in particolare per quanto riguarda certe restrizioni alle esportazioni e l'abrogazione di provvedimenti discriminatori nel settore automobilistico.
4. Assistenza macrofinanziaria
Nell'ottobre 1998 il Consiglio ha concesso all'Ucraina un terzo prestito macrofinanziario, dell'importo massimo di 150 milioni di EUR5. La prima quota (58 milioni di EUR) è stata versata nel luglio 1999. Tuttavia, i colloqui sulle condizioni politiche per l'erogazione della seconda quota sono stati interrotti quando, nell'autunno 1999, non risultarono rispettate le condizioni per l'EFF dell'FMI. Nel dicembre 2000, quando l'FMI ha riattivato l'EFF, la Commissione ha ripreso i colloqui sulle condizioni a cui doveva essere subordinato il versamento della seconda quota.
Nel settembre 2001, è stato raggiunto un accordo "ad referendum" sulle condizioni per l'erogazione della seconda quota della linea di credito del 1998. A fine 2001, tuttavia, di nuovo non risultavano rispettate le condizioni dell'EFF e perdipiù sembrava improbabile che l'Ucraina potesse soddisfare alcune delle condizioni concordate con la Commissione, in particolare quelle relative all'abrogazione di regolamenti discriminatori nel settore automobilistico. In tale contesto, e tenuto conto dell'accordo di ritempificazione del debito concluso nel luglio 2001 tra l'Ucraina e i suoi creditori del Club di Parigi, nel gennaio 2002 la Commissione ha presentato al Consiglio una proposta intesa ad annullare la linea di credito del 1998 ed a versare i fondi rimanenti nell'ambito di una nuova operazione di assistenza macrofinanziaria6. L'importo di questa nuova assistenza doveva essere di 110 milioni di EUR (compresi i 92 milioni di EUR dell'operazione 1998), con una scadenza di rimborso più lunga rispetto all'operazione del 1998 (15 anni invece di 10) e un più lungo periodo di grazia (10 anni invece di 7).
5 La prima e seconda operazione di assistenza macrofinanziaria, per l'importo rispettivamente di 85 milioni di EUR e di 200 milioni di EUR, erano state approvate dal Consiglio nel dicembre 1994 e nell'ottobre 1995.
6 COM(2002) 12 def. del 17.01.2002.
Romania II 27.11.92 92/551/CE 80 febbr. 1993 80 80 (prest. bil. pag.)
Moldova I 13.06.94 94/346/CE 45 dic. 1994 25 45
(prest. bil. pag.) ag. 1995 20
Romania III 20.06.94 94/369/CE 125 nov. 1995 55 125
(prest. bil. pag.) sett. 1997 40
dic. 1997 30
Albania II 28.11.94 94/773/CE 35 giu. 1995 15 35
(sovv. bil. pag.) ott. 1996 20
Algeria II 22.12.94 94/938/CE 200 nov. 1995 100 100 100
(prest. bil. pag.) (sospesi)
Slovacchia 22.12.94 94/939/CE 130 annullati 130
(prest. bil. pag.) (lu. 1996) annullati
Ucraina I 22.12.94 94/940/CE 85 dic. 1995 85 85
(prest. bil. pag.)
Belarus 10.04.95 95/132/CE 55 dic. 1995 30 30 25
(prest. bil. pag.) (sospesi)
Ucraina II 23.10.95 95/442/CE 200 ag. 1996 50 200
(prest. bil. pag.) ott. 1996 50
sett. 1997 100
Moldova II 25.03.96 96/242/CE 15 dic. 1996 15 15
(prest. bil. pag.)
FYROM I 22.07.97 97/471/CE 40 sett. 1997 25 40
(prest. bil. pag.) febbr. 1998 15
Bulgaria III 22.07.97 97/472/CE 250 febbr. 1998 125 250
(prest. bil. pag.) dic. 1998 125
Allegato 1 A: ASSISTENZA MACROFINANZIARIA E FINANZIARIA ECCEZIONALE DELLA COMUNITÀ A PAESI TERZI, SECONDO LA DATA DELLA DECISIONE DEL CONSIGLIO
Situazione dei versamenti effettivi a fine dicembre 2001 (in milioni di euro)
Autorizzazioni Versamenti
Paese Data della Riferimento Importo Date dei Importi dei Totali Non versati
decis. Consiglio decis. Consiglio massimo versamenti versamenti
Ungheria I 22.02.90 90/83/CE 870 apr. 1990 350 610 260
(prest. aggiust. strutt.) febbr. 1991 260 ( sospesi)
Cecoslovacchia 25.02.91 91/106/CE 375 mar. 1991 185 375
(prest. bil. pag.) mar. 1992 190
Ungheria II 24.06.91 91/310/CE 180 ag. 1991 100 180
(prest. bil. pag.) genn. 1993 80
Bulgaria I 24.06.91 91/311/CE 290 ag. 1991 150 290
(prest. bil. pag.) mar. 1992 140
Romania I 22.07.91 91/384/CE 375 genn. 1992 190 375
(prest. bil. pag.) apr. 1992 185
Israele (1) 22.07.91 91/408/CE 187,5 mar. 1992 187,5 187,5
(prest. agev. aggiust. strutt.)
Algeria I 23.09.91 91/510/CE 400 genn. 1992 250 400
(prest. bil. pag.) ag. 1994 150
Albania I 28.09.92 92/482/CE 70 dic. 1992 35 70
(sovv. bil. pag.) ag. 1993 35
Bulgaria II 19.10.92 92/511/CE 110 dic. 1994 70 110
(prest. bil. pag.) ag. 1996 40
Paesi baltici 23.11.92 92/542/CE 220 135 85
(prest. bil. pag.) (sospesi)
di cui a:
Estonia (40) mar. 1993 20 (20) (20)
Lettonia (80) mar. 1993 40 (40) (40)
Lituania (100) lu. 1993 50 (75) (25)
ag. 1995 25
Armenia, Georgia e Tagikistan (2) 17.11.97 97/787/CE 375 254,5 120,5 (prest. e sovv. aggiust. strutt.)
di cui a: 28.3.00 00/244/CE
Armenia (58) dic. 1998 (prest.) 28 (45.5) (12.5)
dic. 1998 (sovv.) 8 dic. 1999 (sovv.) 4 febbr. 2002 (sovv.) 5,5
Georgia (175) lu. 1998 (prest.) 110 (135) (40)
ag. 1998 (sovv.) 10 sett. 1999 (sovv.) 9 dic. 2001 (sovv.) 6
Tagikistan (95) mar. 2001 (prest.) 60 (74) (21)
mar. 2001 (sovv.) 7 dic. 2001 (sovv.) 7 modificata
Ucraina III 15.10.98 98/592/CE 150 lu. 1999 58 58 92
(prest. bil. pag.)
Albania III 22.04.99 99/282/CE 20 20
(prest. bil. pag.)
Bosnia I (3) 10.05.99 99/325/CE 60 dic. 1999 (sovv.) 15 60
(prest. e sovv. bil. pag.) dic. 1999 (prest.) 10
10.12.01 01/899/CE dic. 2000 (sovv.) 10
dic. 2000 (prest.) 10 dic. 2001 (sovv.) 15
Bulgaria IV 08.11.99 99/731/CE 100 dic. 1999 40 100
(prest. bil. pag.) sett. 2000 60
FYROM II (4) 08.11.99 99/733/CE 80 dic. 2000 (sovv.) 20 52 28
(prest. e sovv. bil. pag.) 18 dic. 2000 (prest.) 10 18
10.12.01 01/900/CE dic. 2001 (prest.) 12
dic. 2001 (sovv.) 10
Romania IV 08.11.99 99/732/CE 200 giu. 2000 100 100 100
(prest. bil. pag.)
Kosovo I (5) 19.02.00 00/140/CE 35 mar. 2000 20 20
(sovv. sostegno bilancio) ag. 2000 15 15
Montenegro (5) 22.05.00 00/355/CE 20 ag. 2000 7 20
(sovv. sostegno bilancio) dic. 2000 13
Moldova III 10.07.00 00/452/CE 15 15
(prest. bil. pag.)
Kosovo II (3) 27.06.01 01/511/CE 30 15.09.01 15 15 15
(sovv. sostegno bilancio)
RFI I (4) 16.07.01 01/549/CE 345 ott. 2001 225 300 45
(prest. e sovv. bil. pag.) ott. 2001 35
10.12.01 01/901/CE genn. 2002 40
--- ---
(4) Comprende un prestito dell'importo massimo in capitale di 50 milioni di euro e sovvenzioni dell'importo massimo di 48 milioni di euro.
(5) Assistenza finanziaria eccezionale.
Comprende un prestito dell'importo massimo in capitale di 20 milioni di euro e sovvenzioni dell'importo massimo di 40 milioni di euro.
Assistenza finanziaria eccezionale, comprendente prestiti dell'importo massimo di 225 milioni di euro e sovvenzioni dell'importo massimo di 120 milioni di euro.
L'assistenza ad Israele comprende un prestito dell'importo in capitale di 160 milioni di euro e sovvenzioni dell'importo di 27,5 milioni di euro in forma di agevolazione dei
Allegato 1 B: ASSISTENZA MACROFINANZIARIA E FINANZIARIA ECCEZIONALE DELLA COMUNITÀ A PAESI TERZI, PER REGIONE
Situazione dei versamenti effettivi a fine dicembre 2001 (in milioni di euro)
Autorizzazioni Versamenti
Paese Data della Riferimento Importo Date dei Importo dei Totali Non versati
decis. Consiglio decis. Consiglio massimo versamenti versamenti
A. Candidati adesione UE
Paesi baltici 23.11.92 92/542/CE 220 135 85
(prest. bil. pag.) (sospesi)
di cui a:
Estonia (40) mar. 1993 20 (20) (20)
Lettonia (80) mar. 1993 40 (40) (40)
Lituania (100) lu. 1993 50 (75) (25)
ag. 1995 25
Bulgaria I 24.06.91 91/311/CE 290 ag. 1991 150 290
(prest. bil. pag.) mar. 1992 140
Bulgaria II 19.10.92 92/511/CE 110 dic. 1994 70 110
(pres t. bil. pag.) ag. 1996 40
Bulgaria III 22.07.97 97/472/CE 250 febbr. 1998 125 250
(prest. bil. pag.) dic. 1998 125
Bulgaria IV 08.11.99 99/731/CE 100 dic. 1999 40 100
(prest. bil. pag.) sett. 2000 60
Cecoslovacchia 25.02.91 91/106/CE 375 mar. 1991 185 375
(pres t. bil. pag.) mar. 1992 190
Ungheria I 22.02.90 90/83/CE 870 apr. 1990 350 610 260
(prest. aggiust. strutt.) febbr. 1991 260 ( sospesi)
Ungheria II 24.06.91 91/310/CE 180 ag. 1991 100 180
(prest. bil. pag.) genn. 1993 80
Romania I 22.07.91 91/384/CE 375 genn. 1992 190 375
(pres t. bil. pag.) apr. 1992 185
Romania II 27.11.92 92/551/CE 80 febbr. 1993 80 80
(prest. bil. pag.)
Romania III 20.06.94 94/369/CE 125 nov. 1995 55 125
(prest. bil. pag.) sett. 1997 40
dic. 1997 30
Romania IV 08.11.99 99/732/CE 200 giu. 2000 100 100 100
(prest. bil. pag.)
Slovacchia 22.12.94 94/939/CE 130 annullati 130
(prest. bil. pag.) (lu. 1996) annullati
--- ---
---TOTALE A 3305 2730 575
B. Balcani occidentali
Albania I 28.09.92 92/482/CE 70 dic. 1992 35 70
(sovv. bil. pag.) ag. 1993 35
Albania II 28.11.94 94/773/CE 35 giu. 1995 15 35
(sovv. bil. pag.) ott. 1996 20
Albania III 22.04.99 99/282/CE 20 20
(prest. bil. pag.) (sospesi)
Bosnia I (1) 10.05.99 99/325/CE 60 dic. 1999 (sovv.) 15 60
(prest. e sovv. bil. pag.) modificata dic. 1999 (prest.) 10
10.12.01 01/899/CE dic. 2000 (sovv.) 10
dic. 2000 (prest.) 10 dic. 2001 (sovv.) 15
FYROM I 22.07.97 97/471/CE 40 sett. 1997 25 40
(prest. bil. pag.) febbr. 1998 15
FYROM II (2) 08.11.99 99/733/CE 80 dic. 2000 (sovv.) 20 52 28
(prest. e sovv. bil. pag.) modificata dic. 2000 (prest.) 10
10.12.2001 01/900/CE 18 dic. 2001 (prest.) 12 18
dic. 2001 (sovv.) 10
Kosovo I (3) 19.02.00 00/140/CE 35 mar. 2000 20 20
(sovv. sostegno bilancio) ag. 2000 15 15
Kosovo II (3) 27.06.01 01/511/CE 30 sett. 2001 15 15 15
(sovv. sostegno bilancio)
Montenegro (3) 22.05.00 00/355/CE 20 ag. 2000 7 20
(sovv. sostegno bilancio) dic. 2000 13
RFI I (4) 16.07.01 01/549/CE 345 ott. 2001 (sovv.) 35 300 45
(prest. e sovv. bil. pag.) modificata ott. 2001 (prest.) 225
10.12.2001 01/901/CE genn. 2002 (sovv.) 40
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---TOTALE B 753 627 126
C. Nuovi Stati Indipendenti (NSI)
C. Nuovi Stati Indipendenti (NSI)