SITUAZIONE DELLE RIFORME ECONOMICHE
1. Liberalizzazione dei prezzi
Non vi sono più prezzi regolamentati, tranne nel settore dei servizi pubblici.
2. Liberalizzazione degli scambi
Politica commerciale liberista. Regime d'importazioni semplice e relativamente aperto, con dazi doganali bassi. Nessuna restrizione quantitativa. Sono proseguite nel 2001 le trattative per l'adesione all'OMC (resta irrisolto il problema del protezionismo in agricoltura).
3. Regime valutario
Fluttuazione del tasso di cambio. Interventi ufficiali limitati. Nessuna restrizione per l'accesso alle valute estere, per le quali è dominante il mercato interbancario.
4. Investimenti esteri diretti
Politica liberista. Nessuna restrizione per il rimpatrio di profitti e di capitali.
5. Politica monetaria
L'inflazione viene tenuta a basso livello mediante caute politiche monetarie della Banca centrale.
6. Finanze pubbliche
Secondo le stime, nel 2001 le entrate di bilancio sono state pari a circa il 17% del PIL e le spese totali a circa il 22% del PIL.
7. Privatizzazioni e ristrutturazioni d'imprese
Il Parlamento ha approvato un nuovo programma di privatizzazioni. Le operazioni, tuttavia, hanno subito un rallentamento per la mancanza d'interesse da parte degli investitori, dovuta a sua volta al difficile clima imprenditoriale. Sono falliti nuovi tentativi di affidare in gestione privata le aziende elettriche, dopo la gara internazionale d'appalto.
8. Riforma del settore finanziario
La Cassa di risparmio, che era integralmente di proprietà dello Stato, è stata venduta a investitori locali nel 2001. Il capitale minimo previsto per le banche in esercizio è stato aumentato nel 2001; altri aumenti sono in programma per i prossimi anni.
1. Compendio
Nel 2001 l'economia armena si è accresciuta a un tasso record: in termini reali, la crescita del PIL è stata del 9,6% (rispetto al 6,0% nel 2000).
Il contributo principale alla crescita l'hanno apportato i settori dell'agricoltura, della costruzione e dei servizi. Le esportazioni si sono incrementate del 14%, mentre le importazioni sono rimaste invariate rispetto all'anno precedente. Il disavanzo delle partite correnti ha registrato un lieve calo, attestandosi a circa l'11% del PIL (rispetto al 14,5% nel 2000). Le entrate di bilancio sono aumentate, grazie al miglioramento dell'esazione fiscale, ma si è ridotto l'indice gettito fiscale/PIL.
Nel luglio 2001 il Parlamento ha approvato un elenco di oltre 900 imprese, tra cui impianti minerari, metallurgici ed energetici, da privatizzare nei tre anni successivi. Tuttavia, la mancanza d'interesse da parte d'investitori stranieri, in un clima difficile per gli investimenti, ha ritardato l'organizzazione di gare d'appalto e l'inizio di trattative.
Nel maggio 2001 il Consiglio di amministrazione dell'FMI ha approvato a favore dell'Armenia una linea di credito triennale nell'ambito dell'agevolazione per la riduzione della povertà e per la crescita (PRGF). Dell'importo totale di circa 87 milioni di USD, previsto per il prestito PRGF, sono stati versati nel 2001 13 milioni di USD.
Nel giugno 2001 la Commissione ha concluso che l'Armenia aveva compiuto progressi sostanziali nel soddisfare alle condizioni a cui era subordinato il versamento della quota di sovvenzione in programma per il 2001: il versamento è stato quindi effettuato nel febbraio 2002.
2. Risultati macroeconomici
L'Armenia ha compiuto progressi nelle politiche macroeconomiche, ma continua a registrare un grave disavanzo delle partite correnti, per il cui finanziamento deve contare sui trasferimenti e sulle rimesse degli Armeni all'estero. L'economia armena cresce a velocità record: in termini reali, la crescita del PIL è stata del 9,6% nel 2001 (il tasso più elevato dopo l'indipendenza). Infatti, per il suo relativo isolamento rispetto ai mercati mondiali, l'Armenia non ha risentito dell'attuale rallentamento dell'economia. Il contributo principale alla crescita lo apportano al tempo stesso le esportazioni e le spese interne: nel 2001 le vendite al minuto sono aumentate del 13% e le esportazioni del 14%, mentre le importazioni sono rimaste pressoché invariate rispetto all'anno precedente. È importante che le esportazioni continuino ad incrementarsi, poiché la mancanza di relazioni commerciali ha impedito all'Armenia di espandere le proprie esportazioni verso i mercati regionali (a causa dell'isolamento regionale, correlato all'irrisolto conflitto del Nagorno Karabakh). Il disavanzo delle partite correnti (compresi i trasferimenti ufficiali) è calato nel 2001, attestandosi a circa l'11% del PIL (rispetto al 14% del PIL nel 2000).
Nel corso del 2001, le entrate di bilancio sono aumentate grazie alla maggiore efficacia dell'esazione fiscale, ma gli sviluppi positivi non si sono confermati nel corso dell'anno e verso la fine del 2001 vi sono stati problemi nell'esecuzione del bilancio. Gli incrementi delle entrate hanno consentito al governo di ridurre i suoi arretrati nel pagamento delle pensioni, ma l'indice gettito fiscale/PIL è calato al 14,3% nel 2001. Il disavanzo delle pubbliche amministrazioni non si è ridotto di molto nel corso dell'anno: secondo le stime, è rimasto a circa il 5% del PIL.
La politica monetaria è stata gradualmente mitigata nel corso del 2001. L'inflazione dei prezzi al consumo è salita dallo 0,4% nel 2000 al 2,9% nel 2001, restando peraltro al di sotto del 3,5% indicato nelle proiezioni. La moneta nazionale armena, il dram, è rimasta piuttosto stabile nel corso del 2001, al tasso di circa 560 dram per un dollaro USA. Le riserve in valuta estera restano al rassicurante livello di oltre 3 mesi d'importazioni. Il debito estero, che ammontava a circa 860 milioni di USD (pari a circa il 45% del PIL) all'inizio del 2001, non ha registrato grandi variazioni nel corso dell'anno. L'Armenia ha negoziato con la Russia, per il suo debito di 94 milioni di USD, un accordo di permuta debito-azioni. L'accordo entrerà in vigore nel 2002.
Il Consiglio di amministrazione dell'FMI ha approvato nel maggio 2001 una linea di credito triennale a favore dell'Armenia nell'ambito dell'agevolazione per la riduzione della povertà e per la crescita (PRGF). Dell'importo totale di circa 87 milioni di USD, previsto per il prestito PRGF, sono stati versati nel 2001 13 milioni di USD. Verso la fine dell'anno, l'Armenia ha sperimentato problemi per conseguire gli obiettivi di politica economica concordati: di conseguenza, gli altri versamenti sono stati posposti sino all'inizio del 2002.
3. Riforme strutturali
Il ritmo delle riforme strutturali ha registrato una ripresa nel 2001, dopo un rallentamento nel 1999-2000. Nel luglio 2001 il Parlamento ha approvato un nuovo programma di privatizzazioni, comprendente un elenco di oltre 900 imprese da privatizzare nei tre anni successivi. Figurano nell'elenco anche impianti minerari, metallurgici ed energetici. Piuttosto che mirare a vendite in tempi brevi, si preferisce ora attirare idonei investitori strategici.
Tuttavia, le privatizzazioni non sono proseguite secondo il previsto: delle 14 imprese di più ampie dimensioni la cui privatizzazione era stata prevista inizialmente per il 2001, ne sono
manifestazioni d'interesse dall'estero: per esempio, non è stata presentata nessuna offerta per le gare internazionali d'appalto indette nel 2001 allo scopo di privatizzare le aziende di distribuzione dell'elettricità. A titolo alternativo, è stato deciso di fondere le quattro reti in una sola, e il governo ha iniziato le trattative per concedere in leasing le società di distribuzione a un operatore estero, per un triennio. Si sta preparando anche la privatizzazione degli impianti di generazione dell'energia.
È stato aumentato il capitale minimo richiesto alle banche in esercizio, nell'intento di accelerare le operazioni di unione nel settore bancario, che è molto frammentato. L'ultima banca integralmente di proprietà statale, la Cassa di risparmio, è stata venduta nel 2001 e un gruppo d'investitori armeni.
Si sono compiuti progressi nel conformare alla normativa UE le politiche in materia di concorrenza: è stata adottata una nuova legge sulla politica di concorrenza ed è stata costituita una commissione indipendente preposta alla concorrenza. Tuttavia, tuttora inefficace è l'applicazione della normativa in materia di fallimenti.
È stata adottata anche una nuova legge che impone a tutti i pubblici funzionari di grado elevato di render nota la propria situazione finanziaria. È stata costituita una commissione governativa per le politiche contro la corruzione, ma sono stati lenti i progressi verso l'adozione e l'attuazione dei nuovi provvedimenti.
Nel dicembre 2000 è stato promulgato un nuovo Codice tributario, inteso a sostituire l'imposta progressiva sulle società con un'aliquota fissa del 20% per le grandi imprese. Inoltre, si sono presi provvedimenti per semplificare il Codice tributario per le piccole imprese.
Il governo ha indicato nello sviluppo delle tecnologie dell'informazione la sua priorità principale per promuovere l'economia e per creare nuovi posti di lavoro. In questo settore, l'Armenia dispone di specialisti e di perizia e tenta di limitare la fuga dei cervelli, che è divenuta un problema grave.
4. Assistenza finanziaria eccezionale
L'Armenia ha beneficiato di un pacchetto di assistenza della Comunità europea comprendente un prestito di 28 milioni di EUR (versato nel 1998) e una sovvenzione dell'importo totale di 30 milioni di EUR (da versare nel periodo 1998-2004). Le condizioni di carattere strutturale alle quali era subordinata la quota della sovvenzione per il 2001 comprendevano tra l'altro il miglioramento dei tassi di esazione fiscale, il rafforzamento della normativa prudenziale nel settore bancario, l'adozione di un nuovo Codice fondiario, il pagamento delle pensioni e salari arretrati, il pagamento degli arretrati ai fornitori di energia e la preparazione di un vademecum per gli investitori esteri. In una visita in loco nel giugno 2001, il personale della Commissione ha concluso che l'Armenia aveva compiuto progressi sostanziali nel soddisfare alle condizioni macroeconomiche e strutturali per il versamento della quota 2001 della sovvenzione, dell'importo di 5,5 milioni di EUR. La sovvenzione è stata quindi versata nel 2002 in base alla procedura iniziata nel 2001, dopo che l'Armenia ha ridotto di 7 milioni di EUR, secondo quanto deciso tra la Commissione e le autorità armene, la sua esposizione debitoria netta nei confronti della Comunità.