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GEORGIA

Nel documento COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE (pagine 38-41)

SITUAZIONE DELLE RIFORME ECONOMICHE

1. Liberalizzazione dei prezzi

I prezzi sono stati liberalizzati in massima parte.

2. Liberalizzazione degli scambi

La politica degli scambi internazionali ha carattere liberista. La Georgia è divenuta membro dell'OMC nel giugno 2000. Sono state soppresse la maggior parte delle restrizioni alle importazioni e alle esportazioni, ma dal febbraio 2002, come provvedimento contro le attività illegali, il governo ha imposto il divieto all'esportazione dei rottami metallici non ferrosi (la massima voce di esportazione della Georgia). Sono state imposte restrizioni anche alle esportazioni di legname.

3. Regime valutario

Il lari non è soggetto a restrizioni di cambio. Il tasso di cambio è fluttuante.

4. Investimenti esteri diretti

Nel complesso, la normativa è adeguata. Nessun limite al rimpatrio di capitale e di profitti. È consentito detenere conti bancari in valuta estera.

Gli investitori stranieri possono essere solo affittuari, non proprietari di terreni agricoli. Si sta progredendo nella privatizzazione (attribuzione di proprietà e registrazione catastale) dei terreni urbani e industriali.

5. Politica monetaria

La prudente politica monetaria ha contribuito a stabilizzare il tasso d'inflazione a livello basso. Resta considerevole il predominio del dollaro nell'economia (circa l'80% dei depositi sono in valuta estera).

6. Finanze pubbliche

Secondo le stime, le entrate di bilancio (comprese le sovvenzioni) costituiscono il 16,5% del PIL, mentre le spese totali e l'indebitamento netto sono pari al 18% del PIL. Si sta attuando una strategia contro la corruzione ed è in preparazione una nuova legge sul sistema di bilancio.

7. Privatizzazioni e ristrutturazioni d'imprese

La privatizzazione delle piccole e medie imprese è ampiamente conclusa.

L'attenzione s'incentra ora sui principali servizi pubblici (telecomunicazioni e settore dell'energia), per i quali il governo mira a trovare investitori strategici oppure, se non si presentino investitori adeguati, a mettere le imprese sotto gestione privata. Si è ridotto di molto l'interesse da parte degli investitori stranieri (a causa dell'ambiente sfavorevole all'imprenditorialità) ed i progressi sono stati lenti.

8. Riforma del settore finanziario

Si sono presi vari provvedimenti per rafforzare la normativa e la vigilanza nel settore bancario. Si sono apportati emendamenti legislativi per conferire alla Banca nazionale della Georgia la facoltà di revocare autorizzazioni bancarie, e nel 2001 la Banca nazionale ha revocato, in effetti, le autorizzazioni di sei banche insolventi. Si è aumentato il capitale minimo richiesto. Per le banche di credito ordinario si sono adottate le norme contabili internazionali, per la stesura delle relazioni, e normative in materia di classificazioni e di accantonamenti. Tuttavia, la fiducia del pubblico nel settore bancario resta scarsa.

1. Compendio

La crescita economica si è accelerata nel 2001:

secondo le stime, è stata del 4,5% (rispetto all'1,9% nel 2000). L'inflazione è rimasta moderata, al tasso del 3,4% (era stata del 4,6%

nel 2000). La bilancia delle partite correnti ha subito un certo deterioramento rispetto all'anno precedente.

Nel marzo 2001 la Georgia è giunta a un accordo con il Club di Parigi, che ha portato alla ritempificazione del debito su un lasso di tempo di 20 anni, con un periodo di grazia triennale.

Non si sono ancora conclusi i colloqui bilaterali con tutti i creditori, in particolare con il Turkmenistan, che è il massimo creditore non appartenente al Club di Parigi. Vi è tuttora qualche preoccupazione riguardo agli altri obblighi di servizio del debito nel 2003 e 2004.

Il ritmo delle riforme strutturali si è rallentato nel 2001. Gli investitori stranieri hanno manifestato minore interesse e non si sono attuate le annunciate privatizzazioni nei settori delle telecomunicazioni e dell'energia. Lo scioglimento del governo nel novembre 2001 ha causato altri ritardi, verso la fine dell'anno, nelle iniziative di riforma.

Il Consiglio di amministrazione dell'FMI ha approvato nel gennaio 2001 un accordo triennale con la Georgia nell'ambito della PRGF, consentendo alla Georgia di ricevere verso la fine dell'anno un totale di 27 milioni di diritti speciali di prelievo.

La Georgia ha beneficiato nel dicembre 2001 di una quota di sovvenzione dell'importo di 6 milioni di EUR nell'ambito di un'assistenza finanziaria eccezionale della Comunità.

2. Risultati macroeconomici

La situazione macroeconomica della Georgia è migliorata nel 2001: secondo le stime, la crescita del PIL in termini reali è stata del 4,5%. Questo sviluppo positivo è dovuto soprattutto alla produzione agricola, in ripresa dopo la grave siccità dell'anno precedente. La produzione industriale è invece calata dell'1%.

Il disavanzo delle pubbliche amministrazioni si è ridotto in misura considerevole (-7% del PIL nel 1999; -4% nel 2000; -2% nella prima metà del 2001), grazie anzitutto ai tagli delle spese, ma anche ad incrementi, sia pure modestissimi, delle entrate. In Georgia si registra tuttora uno dei più bassi rapporti tra gettito fiscale e PIL della regione (pari a circa il 14,5%

nel 2001). Il gettito fiscale delle pubbliche amministrazioni è stato deludente anche nel 2001, anche se il totale delle entrate rispetto al PIL è risultato lievemente superiore a quello dell'anno precedente. Le manchevolezze dell'amministrazione, la corruzione e il contrabbando non sono stati affrontati in modo tale da migliorare in misura considerevole i tassi di esazione:

di conseguenza, il governo non è stato in grado di ridurre secondo quanto programmato il debito accumulato di arretrati nelle spese sociali.

Le autorità monetarie hanno ribadito il loro impegno a mantenere bassa l'inflazione. Nel 2001 l'inflazione dei prezzi al consumo è rallentata al 3,4% (a fine anno) rispetto al 4,6% nel 2000 (a fine anno). Il lari si è deprezzato di circa il 7% rispetto al dollaro USA nel corso del 2001, già all'inizio dell'anno e poi all'epoca della crisi di governo, nel novembre 2001 (a fine anno, il tasso di cambio era di circa 2,15 lari per un dollaro USA). Il lari riscuote tuttora scarsa fiducia nel pubblico e non ha ancora assunto la funzione di moneta da risparmio (i depositi in valuta estera costituiscono circa l'80% del totale).

Secondo le stime, il disavanzo delle partite correnti in Georgia si è ancora aggravato nel 2001 rispetto all'anno precedente, quando era risultato pari al 5,4% del PIL, inclusi i trasferimenti.

Le riserve in valuta estera erano aumentate alla fine dell'anno, ma erano tuttora scarse in termini di copertura delle importazioni: soltanto un mese e mezzo. A fine 2001 il debito estero ammontava a circa 1,7 miliardi di USD, pari a circa il 52% del PIL (era pari al 53% del PIL nel 2000).

Nel marzo 2001 la Georgia è giunta a un accordo con il Club di Parigi, grazie al quale i rimborsi del debito sono stati ritempificati su un lasso di tempo di 20 anni, con un periodo di grazia di tre anni. A fine 2001 non si erano ancora conclusi i colloqui bilaterali con tutti i creditori. In particolare, la Georgia sta proseguendo i colloqui con il suo massimo creditore non appartenente al Club di Parigi, il Turkmenistan. Nonostante l'accordo con il Club di Parigi, permangono preoccupazioni riguardo agli altri obblighi di servizio del debito nel 2003 e 2004.

Il Consiglio di amministrazione dell'FMI ha approvato nel gennaio 2001 un accordo triennale con la Georgia nell'ambito della PRGF, consentendo alla Georgia di ricevere verso la fine dell'anno un totale di 27 milioni di diritti speciali di prelievo.

3. Riforme strutturali

In Georgia vige un regime di scambi internazionali relativamente liberistico, ma di recente si sono accentuate le pressioni politiche intese a imporre divieti all'esportazione, nell'intento di lottare contro le attività illegali nel paese. Il Parlamento ha imposto il divieto all'esportazione di legname sino a tutto il 2001, e un divieto all'esportazione dei residui e rottami di metalli

non ferrosi (il massimo prodotto da esportazione della Georgia), che entrerà in vigore nel 2002.

Varie iniziative di privatizzazione non hanno dato risultati nel 2001. L'attenzione si è spostata dalle rimanenti grandi imprese industriali di proprietà statale (nelle quali è in corso una ristrutturazione, anche se lenta) alle infrastrutture principali, specialmente nei settori delle telecomunicazioni e dell'energia. A causa della situazione generale sfavorevole agli investimenti, si è ridotto l'interessamento degli investitori stranieri. Poiché è divenuto più difficile trovare investitori strategici idonei, il governo cerca ora, come primo passo, di porre le imprese sotto gestione privata: per esempio, nel caso delle aziende elettriche ancora di proprietà statale, la gestione privata è necessaria per ridurre i casi di non pagamento dei canoni, così da accrescere globalmente il tasso delle esazioni.

La Banca nazionale della Georgia (BNG) ha proseguito nelle sue iniziative per rafforzare la regolamentazione e la vigilanza bancaria. Nel 2001 è stata revocata l'autorizzazione a sei banche, ma in due casi le banche hanno potuto conservare la loro autorizzazione grazie a una sentenza della Corte suprema. Il Parlamento ha approvato nell'ottobre 2001 emendamenti ai tesi di legge sul settore bancario e sulla banca centrale, intesi a conferire alla BNG piena autorità per risolvere il problema delle banche insolventi. Dal febbraio 2001, le banche di credito ordinario sono tenute a presentare relazioni mensili redatte in conformità delle norme contabili internazionali. Nel 2001 la BNG ha emanato inoltre nuovi regolamenti sulla classificazione degli attivi e sugli accantonamenti.

Nel contesto della strategia anticorruzione resa pubblica nel 2000, nel 2001 sono stati emanati due decreti presidenziali relativi a provvedimenti a breve termine volti ad accrescere la trasparenza ampliando il novero delle informazioni finanziarie da rendere pubbliche, chiarendo la funzione delle agenzie governative di regolamentazione e prescrivendo l'audit interno nelle agenzie governative e la pubblicazione delle loro spese. L'attuazione di tali decreti ha avuto un inizio lento, ma dopo il rimpasto di governo alla fine dell'anno è stato reiterato l'intento d'incentrare i provvedimenti sull'amministrazione fiscale e doganale.

4. Assistenza finanziaria eccezionale

Le condizioni di carattere strutturale alle quali era subordinata la sovvenzione del 2001 comprendevano tra l'altro l'incremento dei tassi di esazione fiscale, la riduzione degli arretrati nel pagamento delle retribuzioni e delle pensioni e nelle spese sociali, la privatizzazione delle aziende di produzione e di distribuzione dell'elettricità e delle imprese di telecomunicazioni ancora di proprietà statale e la modifica del diritto fallimentare. I progressi, che pure, nel corso del 2001, sono stati sostanziali nella maggior parte di questi settori, si sono rivelati lenti, invece, in alcuni di essi, in particolare nella riscossione dei dazi doganali, nella riforma del settore dell'energia e nelle privatizzazioni. Di conseguenza, nel dicembre 2001, dopo aver ricevuto dalla Georgia un rimborso di 8 milioni di EUR, a titolo di capitale, dei debiti che essa ha ancora in sospeso nei confronti della Comunità, la Commissione ha deciso di versare alla Georgia soltanto 6 milioni di EUR dell'importo della sovvenzione concessale nell'ambito dell'assistenza finanziaria eccezionale della Comunità.

Nel documento COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE (pagine 38-41)