SITUAZIONE DELLE RIFORME ECONOMICHE
1. Liberalizzazione dei prezzi
I prezzi sono liberalizzati, tranne quelli di pochi servizi pubblici.
2. Liberalizzazione degli scambi
L'UNMIK ha adottato una versione modificata del Codice doganale dell'RFI, applicando un'aliquota doganale del 10%, accise di varie aliquote e un'imposta sulle vendite (del 15%), sostituita dall'IVA nel luglio 2001, sulle merci importate, ed esentando dal dazio doganale le merci originarie del resto dell'RFI. L'UNMIK ha mantenuto in vigore gli accordi commerciali preferenziali dell'RFI con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia.
3. Regime valutario
Nonostante che il dinaro iugoslavo resti la moneta ufficiale, è stata legalizzata la circolazione dell'EUR/DEM (e di altre valute).
4. Investimenti esteri diretti
Si sono fatti progressi nell'introdurre il corpus normativo nel settore commerciale. Tuttavia, a causa della situazione politica e delle incertezze in sede giuridica, l'ambiente resta sfavorevole all'imprenditorialità.
5. Politica monetaria
Dato il suo statuto, il Kosovo non ha una banca centrale né una politica monetaria. L'Autorità preposta al settore bancario e ai pagamenti nel Kosovo (BPK) esercita varie funzioni normalmente spettanti a una banca centrale, tra cui la preparazione per il passaggio all'euro dal gennaio 2002.
6. Finanze pubbliche
Nel 2001 le entrate interne sono risultate superiori alle stime iniziali.
Sono in programma un altro potenziamento della base fiscale e provvedimenti intesi a migliorare l'esazione. Contenere le spese per le pubbliche retribuzioni resta una sfida. Non vi è ancora un sistema generalizzato di sicurezza sociale.
7. Privatizzazioni e ristrutturazioni d'imprese
La privatizzazione delle pubbliche imprese è ostacolata dalla incertezze in sede giuridica. L'UNMIK ha proseguito la commercializzazione delle imprese mediante contratti di gestione.
8. Riforma del settore finanziario
Nell'ambito della regolamentazione e delle vigilanza esercitate dalla BPK, il numero di banche autorizzate è salito a sette. È in aumento il numero di conti e di depositi. Il sistema di pagamenti sta progredendo, e cresce il numero di operazioni non in denaro contante. Mediante un regolamento adottato in ottobre, si sta istituendo il contesto normativo e di vigilanza per il settore assicurativo.
1. Compendio
Dopo il conflitto, l'attività economica del Kosovo ha registrato una ripresa piuttosto rapida. Si è avuto un continuo miglioramento del tenore di vita: la crescita del PIL in termini reali è stimata a circa il 10% nel 2001, ma partendo da un livello basso e grazie soprattutto alla ricostruzione, attuata con il sostegno dei donatori. L'inflazione in rapporto al PIL è stimata al 13%. Tuttavia, le attività di produzione industriale e generatrici di esportazioni restano scarse e il tasso di disoccupazione è elevato.
L'UNMIK, e particolare il suo quarto pilastro, gestito dall'UE, relativo alla ricostruzione e sviluppo economici, ha compiuto altri progressi in importanti settori economici.
Inaspettatamente, essa ha migliorato di molto il rispetto degli oneri fiscali e la riscossione delle imposte. Uno sviluppo favorevole si è riscontrato anche nel numero di banche e di depositi e mutui bancari. In mancanza di un ente riconosciuto incaricato delle privatizzazioni, l'UNMIK ha proceduto anche a gare d'appalto per la commercializzazione delle imprese statali, così da spianare la strada agli investimenti.
In proseguimento del suo sostegno, e in seguito a una proposta della Commissione, il Consiglio ha deciso nel giugno 2001 di concedere al Kosovo un'altra assistenza finanziaria eccezionale della Comunità, dell'importo massimo di 30 milioni di EUR a titolo di sovvenzione (2001/511/CE). La prima quota è stata versata in settembre, al momento della firma di un Memorandum d'intesa tra l'UNMIK e la Comunità.
2. Risultati macroeconomici
Dopo il conflitto, l'attività economica ha registrato una ripresa piuttosto rapida. Il tenore di vita continua a migliorare: secondo le stime, nel 2001 la crescita del PIL in termini reali è stata dell'ordine del 10%, anche se partendo da un livello basso. La ricostruzione è palese, l'agricoltura è in ripresa e vi è un vivace settore privato dei servizi. Il settore vinicolo, una delle poche fonti di esportazione, sembra registrare sviluppi positivi: per il 2001 era prevista una produzione di 10 milioni di litri. Nell'ottobre 2001, il numero d'imprese registrate risultava superiore del 44% rispetto a quello di fine 2000. Vi sono indizi di un passaggio dal commercio verso altre attività economiche, compresa la produzione industriale. Tuttavia, l'economia resta caratterizzata dai programmi di ricostruzione, attuati con il sostegno di donatori, e dalla folta presenza di stranieri, da cui conseguono un livello insolitamente elevato d'importazioni e problematici squilibri nei settori salariale e fiscale. La disoccupazione resta grave (dell'ordine del 50%). L'inflazione rispetto al PIL è stimata per il 2001 a circa il 13%.
La disponibilità di dati macroeconomici è tuttora scarsa: l'Istituto statistico del Kosovo non ha fornito nessun dato ufficiale riguardante il PIL, la crescita del PIL stesso, l'inflazione, i consumi, gli investimenti privati e la popolazione. Nonostante i progressi e le notevoli iniziative intese a migliorare le stime, i calcoli mostrano ancora un considerevole grado di arbitrarietà, dovuto alle manchevolezze della base di dati.
L'Autorità finanziaria centrale (CFA) ha ben gestito l'esecuzione del bilancio del Kosovo per il 2001, anche se nel corso dell'anno è stato necessario aumentare varie voci di spesa, il cui totale è passato dagli iniziali 500 milioni di DEM a 566,5 milioni di DEM. Secondo i dati preliminari, le spese effettive del 2001 risulteranno dell'ordine di 537 milioni di DEM. Il gettito fiscale interno è risultato molto superiore a quello preventivato (572 milioni di DEM, invece che 338 milioni di DEM). A seconda dei risultati finali di bilancio e includendo il sostegno concesso al bilancio stesso dai donatori, la CFA sarà in grado di effettuare il riporto di un certo saldo di cassa accumulato, che servirà temporaneamente da garanzia collaterale per il passaggio all'euro e per far fronte a spese impreviste. Il saldo consentirà al bilancio di maturare, ossia di onorare vari obblighi a lungo termine e di avviare spese per investimenti di capitale nell'ambito del bilancio, in particolare per mantenere gli investimenti dei donatori, il che è importante anche perché si prevede un calo del sostegno da parte dei donatori.
Secondo l'Agenzia europea per la ricostruzione (EAR), i servizi pubblici sono migliorati, ma la loro sostenibilità resta una delle grandi preoccupazioni nell'attività di ricostruzione. Le pubbliche infrastrutture, in particolare nel settore dell'energia, risentono ancora dell'inaffidabilità delle forniture e dell'esiguo rialzo dei prezzi. In effetti, il basso livello dei prezzi produce incentivi all'incremento dei consumi (per esempio in impianti di lavaggio degli autoveicoli, in apparecchi elettrici per il riscaldamento). Nel settore delle telecomunicazioni, i progressi nella rete fissa sono tuttora limitati e a livello della provincia le telecomunicazioni si basano ancora in ampia misura sulla rete mobile. Nel settore ferroviario, alcune linee sono operanti e si sta attuando sulla rete un piano generale, comprendente la creazione d'infrastrutture per i pezzi di ricambio e il riattamento di base.
3. Riforme strutturali
L'UNMIK ha registrato progressi inaspettatamente positivi nel migliorare il pagamento e la riscossione delle imposte, grazie all'apertura di uffici di riscossione delle imposte sulla linea del confine amministrativo (ABL) con la Serbia, al successo nell'introduzione dell'IVA dal 1°
luglio, a efficaci misure di controllo e all'incremento delle capacità procedendo ad assunzioni e fornendo formazione.
L'UNMIK ha preparato l'introduzione di un sistema pensionistico a due pilastri, comprendente un sistema finanziato mediante i contributi dei lavoratori in attività (ivi incluso un piano universale di prestazioni per coloro che non hanno versato contributi al vecchio sistema pensionistico) e un sistema obbligatorio basato sull'accumulazione.
Nel 2001, l'Autorità preposta al settore bancario e ai pagamenti nel Kosovo (BPK) ha concesso l'autorizzazione integrale ad altre sei banche di credito ordinario, cosicché vi sono ora sette banche con un totale di 22 agenzie. Per assicurare la stabilità ed evitare la proliferazione nel settore, con effetto dal gennaio 2002 la BPK aumenterà il capitale minimo richiesto. La BPK sta effettuando indagini regolari a fini di vigilanza, che non hanno rivelato nessuna irregolarità grave. Inoltre, la BPK sinora ha rilasciato l'autorizzazione a 15 istituti di microfinanziamento e finanziari non bancari (sette nel 2001), che concedono prestiti a privati ed a PMI. L'incremento dei depositi è dovuto al tempo stesso al crescente numero di banche e alla fiducia nel sistema. Le operazioni di mutuo sono invece più vincolate, e limitate a una maturità inferiore a 12 mesi. La mancanza di accesso al finanziamento del debito per gli investimenti di capitale costituisce uno dei maggiori ostacoli per l'ulteriore sviluppo delle attività di produzione. In particolare, la mancanza di garanzie collaterali per la concessione di mutui bancari è riconosciuta come uno dei fattori più importanti che impediscono tale accesso..
Il 5 ottobre 2001, l'UNMIK ha adottato la normativa sull'autorizzazione, la vigilanza e la regolamentazione delle attività assicurative, affidando alla BPK i compiti di rilasciare le autorizzazioni alle società di assicurazione e di esercitare la vigilanza su di esse. Le società di assicurazione già operative sono tenute a chiedere l'autorizzazione ai sensi della nuova normativa.
La BPK ha continuato a migliorare il suo sistema di pagamenti inteso a offrire servizi di pagamento all'UNMIK, all'amministrazione civile del Kosovo e alle ONG. Secondo le informazioni fornite dalla BPK, essa presta attualmente servizi di pagamento all'UNMIK mediante sette agenzie in tutta la regione ed effettua ogni mese oltre 80.000 operazioni di pagamento per salari e retribuzioni di pubblici dipendenti. La BPK intende ridurre i suoi servizi alle banche ed ha chiuso i conti delle pubbliche imprese. Il sistema di compensazione interbancaria inaugurato in maggio funziona senza difficoltà e in ottobre aveva più che raddoppiato, rispetto a giugno, le proprie operazioni mensili.
È in aumento il numero di pagamenti non in denaro contante: cominciando in luglio con circa 75 operazioni non in contanti, il dipartimento dei servizi pubblici ha pagato circa 1.300 salari in ottobre e quasi 2.900 in dicembre mediante versamenti su conti bancari. Sino alla fine dell'anno, l'UNMIK concedeva sussidi per gli oneri inerenti all'apertura e alla tenuta di un conto bancario. Qualche dipartimento ha cominciato a esigere, come presupposto per l'assunzione, che l'interessato sia titolare di un conto bancario.
L'UNMIK ha continuato a colmare le lacune del quadro normativo nel settore commerciale.
Tramite i suoi uffici regionali, essa fornisce informazioni aziendali e indica come prendere contatto con le imprese; inoltre, essa organizza seminari e corsi di formazione per dirigenti e provvede a una massiccia opera di formazione di cittadini kosovari per lavori presso il ministero. Tuttavia, l'UNMIK continua a risentire della mancanza di sostegno politico per progredire nelle privatizzazioni. In mancanza di un organo riconosciuto incaricato delle privatizzazioni, l'UNMIK ha anche organizzato gare d'appalto per la commercializzazione e alla data del 15 novembre aveva firmato 11 accordi d'impegno per un volume d'investimenti di 108 milioni di DEM nel corso del periodo contrattuale. Permane la grande sfida di
migliorare la qualità del sistema giudiziario e di polizia, nell'intento di non distogliere gli investitori.
Per quanto riguarda il passaggio all'euro, l'UNMIK segue il modello della zona euro, secondo il quale i mesi di doppia circolazione sono soltanto due, allo scopo di limitare il riciclaggio di denaro sporco. La BPK ha stimato il fabbisogno di denaro contante al totale di circa 15-20 milioni di DEM in monete ed a 500 milioni di DEM in banconote. Nel corso del 15-2001 è stata organizzata una campagna d'informazione del pubblico. La BPK si è tenuta in contatto con la BCE, la Deutsche Bundesbank, l'Österreichische Nationalbank e le banche presso le quali tiene un conto (la Commerzbank, la Raifeisenbank). La BCE ha approvato una prealimentazione anche nel caso del Kosovo; le banche di credito ordinario si sono occupate del trasporto del denaro contante.
4. Assistenza finanziaria eccezionale
Dopo la concessione, nel 2000, di una prima assistenza finanziaria eccezionale, a titolo di sovvenzione, dell'importo di 35 milioni di EUR, nell'ambito di un più ampio pacchetto di assistenza comunitaria di 360 milioni di EUR, un'altra sovvenzione dell'importo massimo di 30 milioni di EUR è stata approvata nel giugno 2001 (decisione 2001/511/CE), nell'intento di alleviare la situazione finanziaria del Kosovo, di facilitare il costituirsi e la continuità delle funzioni amministrative essenziali e di favorire lo sviluppo di un sano contesto economico.
Questi fondi si aggiungono ai 320 milioni di EUR impegnati nel 2001 nell'ambito dell'assistenza CARDS.
Una prima quota di 15 milioni di EUR è stata versata a metà settembre, dopo la firma di un Memorandum d'intesa (MI) tra l'UNMIK e la Comunità. L'autorizzazione a versare la seconda quota è subordinata al soddisfacente rispetto delle condizioni di politica economica stabilite nel MI, comprendenti misure intese a promuovere lo sviluppo dei settori finanziario e privato, a produrre dati macroeconomici e, ciò che è più importante, a incrementare la base di prelievo, così da perseguire prudenti politiche di bilancio. I fondi dovevano esser messi a disposizione dell'UNMIK tramite la sua CFA. Un primo esame effettuato dalla Commissione in novembre ha mostrato che in questi settori si erano compiuti progressi considerevoli.
Nell'attuare la sua assistenza finanziaria eccezionale, la Commissione si è mantenuta in stretto contatto con gli Istituti finanziari internazionali, ossia l'FMI e la Banca mondiale, non soltanto nelle sue operazioni ma anche mediante riunioni regolari del gruppo direttivo a livello operativo che segue gli sviluppi economici e finanziari nel Kosovo.