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TAGIKISTAN

Nel documento COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE (pagine 49-52)

SITUAZIONE DELLE RIFORME ECONOMICHE 1. Liberalizzazione dei prezzi

Sono liberalizzati la maggior parte dei prezzi (ad eccezione dei servizi pubblici).

2. Liberalizzazione degli scambi

Regime di scambi relativamente liberistico, con aliquota tariffaria media dell'8% e nessuna grave barriera di carattere non tariffario. È stata chiesta l'adesione all'OMC (statuto di osservatore dal luglio 2001). Unione doganale con Russia, Belarus, Kazakistan e Kirghizistan.

3. Regime valutario

Regime valutario relativamente liberistico. Il tasso ufficiale di cambio è stato uniformato con il tasso del mercato informale nel luglio 2000, quando è entrato in funzione un mercato interbancario delle valute estere.

Nell'ottobre 2000 è stata adottata la nuova moneta nazionale, il somoni, che è in regime di fluttuazione manovrata.

4. Investimenti esteri diretti

Gli IED sono modesti, perché il paese è considerato a forte rischio nonostante il regime giuridico relativamente liberistico. Nessun ostacolo giuridico agli IED né all'acquisto di azioni da parte di stranieri; nessuna restrizione al rimpatrio di profitto e capitali (imposta del 15% sui trasferimenti).

5. Politica monetaria

L'indipendenza della Banca nazionale tagica è assicurata dalla legge in misura ragionevole. In pratica, sino a metà 2000, la BNT ha svolto funzioni quasi fiscali, dettate da più ampie considerazioni economiche e politiche. Le manchevolezze della BNT nella gestione della liquidità hanno costituito una fonte supplementare d'inflazione.

6. Finanze pubbliche

In totale, le entrate sono stimate al 15% del PIL e le spese alla medesima percentuale del 15% del PIL. È stato istituito un nuovo sistema del Tesoro, comprendente tesorerie regionali in tutti i distretti amministrativi. Inoltre, è stata costituita un'unità per i maggiori contribuenti. Nel 2001 è stato istituito anche un ufficio pubblico di audit, che tuttavia non è ancora del tutto indipendente.

7. Privatizzazioni e ristrutturazioni d'imprese

La privatizzazione delle piccole imprese è ampiamente completata, in particolare per tutte le ginnatrici di cotone. Sono di proprietà privata il 55% di tutti i terreni agricoli. La riforma fondiaria è rallentata nel 2000 a causa dell'ingerenza delle autorità locali: pubblici funzionari continuano a interferire nelle operazioni delle nuove aziende agricole e imprese private. Sono tuttora di proprietà statale le più grandi imprese industriali ed i servizi pubblici.

1. Compendio

Nel 2000 si era registrato un tasso di crescita del PIL, in termini reali, dell'8,3%. Nel 2001, secondo le stime, il PIL è cresciuto di circa il 10%. Si è confermata la tendenza all'incremento nella produzione di alluminio e fruttuosa è stata anche la raccolta di cotone, ma il calo dei prezzi mondiali in questi due settori ha sminuito tali risultati. Uno sviluppo positivo è che la crescita si sia estesa ad altri settori, quali la trasformazione delle sostanze alimentari, la silvicoltura ed i materiali da costruzione.

Sta completandosi la privatizzazione delle piccole imprese e l'attenzione si sposta ora verso le imprese di maggiori dimensioni, per le quali l'iter delle privatizzazioni ha avuto un inizio molto più lento. Il governo ha cominciato a riorganizzare le pubbliche infrastrutture, nell'intento di separare le funzioni normative ed operative nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia.

Nel 2001 sono proseguite le riforme tributarie e la ristrutturazione del settore bancario.

Nel luglio 2001 il Consiglio di amministrazione dell'FMI ha concluso con esito favorevole il più recente esame relativo al terzo accordo annuale con il Tagikistan nell'ambito della PRGF, e nel 2001 il paese ha potuto ricevere a titolo di diritti speciali di prelievo un totale di 16 milioni di USD, sempre nell'ambito della PRGF. Non sono stati completati, invece, i due ultimi esami relativi all'accordo, a causa di ritardi nell'attuazione delle riforme strutturali.

Il Tagikistan ha versato nel marzo 2001 gli arretrati di 78,8 milioni di EUR di cui era ancora debitore nei confronti della Comunità. Di conseguenza, il paese ha beneficiato di un nuovo pacchetto di assistenza macrofinanziaria, comprendente un nuovo prestito di 60 milioni di EUR e una sovvenzione dell'importo massimo di 35 milioni di EUR. Il prestito comunitario e la prima quota della sovvenzione, dell'importo di 7 milioni di EUR, sono stati versati nel marzo 2001. La seconda quota della sovvenzione, anch'essa di 7 milioni di EUR, è stata versata nel dicembre 2001.

8. Riforma del settore finanziario

Considerevoli progressi nel migliorare la regolamentazione e la vigilanza nel settore bancario. Accordi di ristrutturazione tra la BNT e le quattro maggiori banche. La fiducia nel sistema bancario è tuttora scarsa ed è limitata la capacità delle banche di mobilitare i risparmi (il volume di depositi bancari è inferiore al 3% del PIL).

2. Risultati macroeconomici

Secondo le stime, la crescita del PIL in termini reali è stata di circa il 10% nel 2001 (rispetto all'8,3% nel 2000). La crescita economica si è estesa a vari settori estranei a quelli dominanti della produzione di cotone e di alluminio (per esempio la trasformazione delle sostanze alimentari, la silvicoltura ed i materiali da costruzione). La grave siccità che ha colpito la regione nel 2000 e nel 2001 non è stata ancora superata del tutto: anche i raccolti cerealicoli dell'anno scorso hanno risentito della siccità. Gli impianti idroelettrici hanno funzionato a meno della metà delle loro capacità a causa del basso livello delle falde acquifere, il che ha reso necessario un incremento delle importazioni nette di elettricità. Secondo le stime, il disavanzo delle partite correnti si è aggravato sino a circa il 7% del PIL nel 2001 (nel 2000 era stato del 6,3%, inclusi i trasferimenti). Gli scambi transfrontalieri hanno risentito delle accresciute difficoltà sulle linee di confine. L'alluminio e il cotone hanno continuato a produrre sino al 65% di tutti i proventi delle esportazioni: di conseguenza, la bilancia commerciale è molto vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi mondiali dei prodotti di base.

La politica finanziaria è rimasta ampiamente invariata rispetto all'anno precedente. Il disavanzo delle pubbliche amministrazioni è stimato allo 0,1% del PIL per il 2001 (era stato dello 0,6% nel 2000).

In seguito all'irrigidimento della politica monetaria, il tasso d'inflazione ha registrato un rapido calo nel corso del 2001 (dalla media del 33% nel 2000 a circa l'11% a fine 2001). La moneta tagica, il somoni, si è stabilizzata nel corso del 2001, dopo il deprezzamento successivo alla sua introduzione nell'ottobre 2000.

Il debito estero del Tagikistan, 1.231 milioni di USD, a fine 2000 risultava pari al 129% del PIL e al 297% rispetto alle esportazioni. Il debito estero è rimasto pressoché costante in tutto il 2001. Il rapporto tra l'attuale valore netto del debito estero e il gettito fiscale è stato pari a circa il 400% nel 2001. Le riserve internazionali lorde della Banca nazionale sono pari a circa 2,5 mesi d'importazioni. Il livello annuale netto degli investimenti esteri diretti è risultato modesto: circa 20 milioni di USD negli ultimi anni. Nel luglio 2001 il Consiglio di amministrazione dell'FMI ha concluso con esito favorevole l'esame più recente del terzo accordo annuale con il Tagikistan e il paese ha potuto beneficiare di un totale di 16 milioni di USD, nel 2001, nell'ambito della PRGF stessa. Tuttavia, nella seconda metà dell'anno vi sono stati ritardi nell'attuazione delle riforme strutturali concordate, e i due ultimi esami nel contesto dell'accordo non sono stati completati secondo i piani.

3. Riforme strutturali

Notevoli progressi si sono compiuti nelle riforme tributarie: si stanno gradualmente riducendo le imposte sulle vendite di cotone e di alluminio, la cui soppressione integrale è prevista per il 2002-2003. Si è rafforzato il Tesoro e si sono istituite tesorerie regionali. Inoltre, si è costituita una nuova unità per i maggiori contribuenti. È stato pure istituito un ufficio pubblico di audit, che tuttavia non funziona ancora in piena autonomia. Altri provvedimenti intesi ad accrescere la trasparenza e l'affidabilità sono necessari, in particolare, nei settori delle operazioni quasi fiscali e delle relazioni finanziarie tra il Ministero delle finanze e la Banca centrale.

La privatizzazione delle piccole imprese è vicina al completamento, e l'accento va quindi spostandosi verso le imprese di maggiori dimensioni, per le quali il processo è stato sinora molto lento. Entro l'agosto 2001 erano state vendute 349 grandi e medie imprese, sul totale di 955 imprese da privatizzare. La scarsa trasparenza resta una grave preoccupazione nel settore

delle privatizzazioni: secondo le stime, circa il 70% delle grandi e medie imprese privatizzate sono state rilevate e sono controllate dall'interno. Il governo ha annunciato la propria intenzione di ristrutturare le due massime imprese di proprietà statale: l'azienda elettrica monopolistica Barki Tajik e fonderia di alluminio Tadaz. La Tadaz da sola contribuisce per oltre la metà alla produzione industriale.

Le operazioni di riforma fondiaria sono state rallentate dalle amministrazioni locali, che si sono mostrate riluttanti a cedere il loro controllo sulle ex fattorie collettive. Di concerto con la Banca mondiale, il Tagikistan si è impegnato ad accrescere in misura notevole entro il maggio 2002 il rilascio di certificati catastali privati. Per accelerare tale processo, si sono potenziate le competenze del Comitato per la riforma fondiaria.

Il governo ha iniziato la ristrutturazione delle pubbliche infrastrutture, nell'intento di separare le funzioni normative e operative nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia. Per esempio, sono in programma emendamenti giuridici per trasformare in società la Telecom tagica e per istituire un'autorità indipendente di regolamentazione nel settore delle telecomunicazioni.

Le autorità hanno proseguito i loro progressi nel migliorare la regolamentazione e la vigilanza nel settore bancario. È in progetto un altro aumento del capitale minimo prescritto, così da accentuare il consolidamento nel settore bancario. Nel complesso, la fiducia nel sistema bancario è tuttora scarsa e limitata è la capacità delle banche di mobilitare risparmi (l'importo dei depositi bancari è inferiore al 3% del PIL). La Banca nazionale del Tagikistan ha concluso accordi di ristrutturazione con le quattro maggiori banche di credito ordinario già privatizzate, il che ha portato a qualche risultato, tra l'altro nel recupero dei prestiti e nella valutazione dei crediti. Le informazioni finanziarie restano inaffidabili, poiché non sono conformi alle norme contabili internazionali.

4. Assistenza macrofinanziaria

Nel marzo 2000 il Consiglio ha deciso di estendere al Tagikistan l'assistenza finanziaria eccezionale già accordata all'Armenia e alla Georgia. Il Tagikistan ha pagato nel marzo 2001 gli arretrati di 78,8 milioni di EUR di cui era ancora debitore nei confronti della Comunità. Di conseguenza, il paese ha beneficiato di un nuovo pacchetto di assistenza, comprendente un nuovo prestito di 60 milioni di EUR e una sovvenzione dell'importo totale di 35 milioni di EUR, da versare in quote annuali successive nel periodo sino al 2004. Il nuovo prestito e la prima quota della sovvenzione, dell'importo di 7 milioni di EUR, sono stati versati nel marzo 2001. Poiché il Tagikistan ha compiuto progressi soddisfacenti nelle riforme strutturali (in particolare con il potenziamento del sistema d'imposizione fiscale, le privatizzazioni e provvedimenti relativi alla ristrutturazione del settore bancario) e soddisfacenti sono stati anche i risultati macroeconomici del paese nonostante le difficili condizioni nei confronti dell'estero, la seconda quota di 7 milioni di EUR è stata versata nel dicembre 2001, dopo che il Tagikistan ha ridotto di 8 milioni di EUR la sua esposizione debitoria netta nei confronti della Comunità.

Nel documento COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE (pagine 49-52)