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7. Allegati

7.12. Allegato 12: intervista docente A.9

1. A me risulta che il/la bambino/a …. è stato/a definito/a come bambino/a ad alto potenziale intellettivo. Lei è d’accordo?

Sì, A.9 ha senz’altro un elevato potenziale cognitivo. Senza dubbio. Però non riesce a farne uso in maniera proficua.

2. Prima di avere questo/a bambino/a aveva ricevuto alcune informazioni da qualcuno? Da chi?

È dalla prima che A.9 viene seguito, io ho avuto la classe parallela, quindi ero a conoscenza della situazione perché le riunioni per il sostegno si fanno per ciclo. È dalla prima che si notava A.9, lui rispetto al gruppo emergeva. Si metteva in mostra picchiando e spaventando i compagni, soprattutto nel gioco. Penso che già alla scuola dell’infanzia sia stato fatto un test sulle sue capacità cognitive e dopo Giovanni Galli lo ha seguito, forse già dalla prima o, sicuramente, a partire dalla seconda. Quest’anno abbiamo deciso di lavorare sull’attenzione, A.9 ha grandi difficoltà nel mettere in atto operativamente le consegne che vengono impartite.

L’anno scorso mi è stata assegnata la sua classe: ho faticato tanto. Durante le lezioni si distraeva e disturbava molto per cui ho chiesto ai genitori se non potessero chiedere un parere al pediatra. I genitori hanno portato il bambino dal pediatra e poi è stato visto anche da una psicologa. In seguito, la docente di sostegno e la sottoscritta, ci siamo incontrate con la psicologa che ci ha comunicato i risultati del suo esame.

3. Quali sono, secondo lei, le caratteristiche principali di un bambino plusdotato?

È un bambino che ha maggiori capacità cognitive rispetto agli altri. Per cui impara molto più facilmente. Spesso questi bambini si annoiano perché i compiti che vengono richiesti sono troppo facili. Ma io non ho l’impressione che A.9 si annoi: ogni tanto glielo chiedo ma lui mi risponde di no.

4. Ho letto molti libri e articoli in cui si sostiene che i bambini ad alto potenziale intellettivo hanno anche dei problemi di socializzazione con i coetanei. Hai riscontrato nel bambino dei problemi (o difficoltà) relazionali?

In prima e seconda i compagni avevano il terrore di lui perché li spaventava. Si divertiva a fare il personaggio cattivo delle fiabe e gli altri piangevano.

Si era poi entrati in un circolo vizioso, ogni volta che capitava qualcosa davano subito la colpa a A.9, per cui è stato abbastanza difficile togliergli l’etichetta di quello che picchia, spaventa, ecc.. In prima e seconda era parecchio manesco, secondo me, per gioco.

Nonostante questo aspetto, A.9 era sempre molto ricercato dai compagni. Ora è migliorato tanto. Durante le ricreazioni riesce a giocare.

In classe ci sono quattro bambini molto vivaci e quando uno di questi o A.9 manca, cambiano tutte le dinamiche e tutto è molto più tranquillo. A.9 è molto richiesto per il gioco dalle bambine.

In classe A.9 disturba molto con dispetti chi gli sta seduto accanto per cui cambio spesso la disposizione dei banchi. C’è comunque sempre chi si mette a disposizione per stargli seduto a fianco in modo da poterlo aiutare e spiegargli quanto deve fare.

In genere, A.9 è ben voluto dai compagni della classe.

5. L’allievo plusdotato ha avuto anche dei “problemi” comportamentali? Cioè eseguiva delle azioni non molto consuete in un bambino della sua età?

In prima e seconda picchiava e spaventava i compagni. Adesso è molto migliorato.

L’aspetto che preoccupa sia i docenti di ed. fisica, che di canto, che la sottoscritta è il fatto di non sapere mai cosa si debba fare.

Ci preoccupava pure il non ammettere, da parte di A.9, pure quando viene colto in fragrante, di aver commesso qualcosa. In questi frangenti fa lo svampito e non ricorda (o fa finta di non ricordare) quanto è avvenuto un minuto prima.

Ma si prende gioco di noi o realmente è così smemorato? Secondo me lui ci prende in giro tutti!

Alla fine della giornata io sono sfinita!

6. Quale approccio didattico utilizza per aiutare il bambino a non annoiarsi in classe?

Più che altro con lui devo lavorare sull’attenzione perché lui non sa mai cosa deve fare. Io devo lavorare su questo aspetto. A parte questo non ho niente di particolare. Nel DIMAT

non è in grado di organizzare e fare un progetto per cui lui è aiutato dalla docente di sostegno nel scegliere le schede da fare poi in classe.

In classe faccio lavori a gruppo, lavori individuali, lavori collettivi. Non posso dire cosa gli si addica maggiormente.

7. Spesso quando si parla di scuola si pensa solamente ai bambini che hanno delle difficoltà, tralasciando gli allievi “bravi”. Come ha fatto a far sentire a proprio agio l’allievo? Come ha sfruttato questa “dotazione”?

Purtroppo all’interno della classe non si sente che A.9 sa di più. I compagni non lo prendono come una fonte di conoscenze e questo è un peccato. Non si può attingere a lui.

8. Quali difficoltà avete dovuto affrontare nel avere un “plusdotato” in classe?

Avere molta pazienza e abituarmi al fatto che bisogna sempre accertarsi che lui abbia capito il compito. Ascoltare le lamentele continue degli altri docenti .

9. Quali sono invece i lati positivi della sua presenza?

È un bambino solare, è simpatico. Con lui non puoi arrabbiarti.

10. A quali strutture (o persone) ci si può rivolgere in caso di bisogno?

Non c’è nessuno. C’è il sostegno, ma ci va una sola volta a settimana e per il resto della settimana devi gestirlo tu. Gli aiuti sono troppo pochi.

Comunque è sempre così, quando un docente è in difficoltà è solo. Si sostengono i bambini, ma nella struttura scolastica non c’è nessuno che sostiene il docente.

11. I compagni di classe come si relazionano con lui? Durante le lezioni? Durante i lavori a gruppi? Durante i momenti di ricreazione?

Gli altri sono molto pazienti, soprattutto le ragazze che prendono il lavoro molto più seriamente dei ragazzi della classe. Sono costretta a cambiare continuamente la composizione dei gruppi di lavoro perché A.9 disturba con scherzi e piccoli dispetti e non contribuisce al lavoro, in questi momenti gli altri si lamentano.

Si scocciano pure se interviene senza alzare la mano quando loro sono li che attendono il turno di parola.