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7. Allegati

7.15. Allegato 15: intervista genitori C.9

1. Quando vi siete accorti che vostro figlio ha un alto potenziale intellettivo? E da cosa l’avete capito?

Non l’abbiamo capito noi direttamente, cioè noi vedevamo che la bambina era un po’ particolare ma non avendo amiche che avevamo bambini così piccoli e non frequentando altre mamme, perché ero presa dagli studi, non avevo nessuno con cui fare un confronto. È vero vedevo che la bambina era molto avanti ma oggi si dice spesso che i bambini sono molto avanti. Quindi non è che mi sono accorta in modo particolare di queste sue capacità. Però è stato il maestro dell’asilo che mi dice, ad un certo punto, che aveva pensato di chiamare il servizio di sostegno pedagogico per far vedere la bambina perché secondo lui era una bambina ad alto potenziale cognitivo perché al primo anno lei faceva già delle cose che neanche i bambini del terzo anno riuscivano a fare. Mi ha portato diversi esempi: erano andati a fare un giro per il paese e lui li ha fatto uno scherzo ai bambini e lei, che aveva tre anni e mezzo, ha detto “ma perché stai facendo questa cosa? Scusa se le frecce vanno di là dobbiamo andare di là, è inutile che ci dici che dobbiamo andare dall’altra parte.” E è partito tutto così. Allora io ho accettato di chiamare il servizio di sostegno. In più ai tempi era uscita una paginata sui bambini ad alto potenziale cognitivo sul Corriere del Ticino e lui me l’ha portato in modo che io potessi leggerlo. Poi è iniziata la trafila.

Lui poi si è rivolto alla docente di sostegno che va sempre, una volta a settimana, a vedere i bambini e poi ha fatto la richiesta per un test preliminare. Così ha fatto il test e poi è successo il finimondo. Praticamente questo test ha dato dei risultati abbastanza alti, meno alti del test che le hanno fatto poi del QI, e lei li ha presentati al suo capo (responsabile del sostegno) e lui si è un po’ arrabbiato perché ha detto che doveva contattare prima lui e oltretutto so, da vie non ufficiali, che il responsabile del sostegno aveva chiesto di abbassare i risultati del test perché non voleva avere storie. Poi il maestro si è impuntato e mi ha chiesto se potevo scrivere una lettera per avere il risultato e per ufficializzare la cosa. Sono riuscita così ad avere un incontro con questo responsabile. durante il quale lui è stato molto sgarbato, per esempio mi ha detto “non penserà mica di avere una figlia genio”. Ma sinceramente io non ho chiesto niente, è il maestro che ha segnalato il tutto. Mi ha trattata malissimo dicendomi che “tanto fino a che non andrà a scuola non si può far niente, faremo poi…” Io mi sono arrabbiata per il modo in cui sono stata trattata e ho scritto un’altra lettera e ho chiamato l’ispettore scolastico e gliene ho dette di tutti i colori. Poi è finito l’asilo e quando è iniziata la scuola il docente dell’asilo ha scritto una lettera alla docente

spiegando tutta la situazione sia famigliare che appunto della bambina. Poi è passato ancora un po’ di tempo e sapendo che era cambiata la responsabile ho chiesto se potevo avere un resoconto del test preliminare. Lì c’è stato un po’ un disguido e sembra che abbiano capito che io volevo un test del QI, ma io invece volevo solo un rapporto su carta intestata del risultato del test preliminare perché volevo parlare con il signor Galli, che è specializzato su questi bambini, e avevo bisogno di avere qualcosa in mano. E allora hanno deciso di rifare il test. Io nel frattempo ho contattato Galli che mi ha spiegato un po’ tutto, come i tipi di test e come si svolgono. Poi è arrivata una nuova responsabile che è stata molto gentile in quanto mi ha detto che prendeva l’abilitazione dopo le vacanze del morti e che si sarebbe fatta ancora sentire. Si è fatta sentire e allora abbiamo fissato un giorno che andava bene, un mercoledì pomeriggio, così la bambina è andata a fare il test. La bambina non sapeva, cioè lei sapeva che era un’amica della docente di sostegno con la quale andava a fare dei giochini. È stato fatto il test ed era attorno all’8 di dicembre e mi aveva detto che ci avrebbe messo due settimane a fare il rapporto. Allora eravamo rimasti d’accordo con la docente che mi avrebbero dato il risultato del test quando mi davano il giudizio in modo che non dovessi recarmi due volte a scuola. Dopo, circa a febbraio, mi è stato comunicato il risultato del test ma non ho ancora nessun resoconto. Durante il colloquio non mi hanno detto nulla fino a quando ho insistito un po’ io alla fine del colloquio e mi è stato comunicato il risultato. Probabilmente la loro esitazione era legata al fatto che avevano paura che io volessi il salto di classe. Però io non ho mai pensato a quello e non era nelle mie intenzioni. Io attualmente non ho in mano assolutamente niente.

2. A quale età è stato definito che suo figlio aveva (e ha) un alto potenziale intellettivo?

Quando aveva tre anni è stato fatto il test preliminare, mentre in prima elementare, a 6 anni, le è stato fatto il test del QI.

3. Come ha/hanno individuato questa dotazione in suo figlio? Vedi domanda 1

4. Quali difficoltà avete dovuto affrontare?

La bambina non ha mai saputo quello che aveva realmente. Lei adesso si rende conto perché ogni tanto dice “io ho il cervello che va come un computer”. Quindi capisce. Sa che il test è stato fatto perché ha il cervello che va come un computer, ma la situazione

realmente non la conosce. Sa anche che a volte la docente le da delle cose diverse da fare perché altrimenti si annoierebbe in classe. Però per il resto non ha mai dato problemi particolari dal punto di vista scolastico. Anche perché è una bambina socievole anche se ogni tanto ha dei conflitti con i compagni perché è permalosa.

5. Come avete fatto a dimostrare che vostro figlio era veramente un “superdotato” e non che erano solo i genitori a vederlo come tale?

Vedi domande 1 e 4

6. Voi come avete affrontato questa situazione? Chi vi ha aiutato ad affrontare tutto questo? Non c’è nessuno ad eccezione del docente dell’asilo. Mi ero rivolta anche a Galli, però non mi sono mai rivolta all’associazione dei bambini ad alto potenziale cognitivo. Anche perché essendo una bambina socievole che andava d’accordo con tutti mi sembrava brutto ghettizzarla così. Ho letto diversi libri: mi sono dovuta arrangiare in pratica.

7. A quali strutture vi siete rivolti? Vedi risposta 6.

8. Come ha agito la scuola? Come è intervenuta per soddisfare le esigenze di suo figlio?

Secondo me la scuola non riesce a soddisfare le esigenze di mia figlia, l’ho detto anche alla docente durante il colloquio per il giudizio. In quanto lei mi ha fatto due settimane a gennaio in cui mi diceva “io a scuola non ci vado; cosa vado a farci se faccio cose che mi annoiano?”. Questo lo diceva sia alla mattina che al pomeriggio e senza urla e neanche pianti la portavo e andava a scuola però continua a dirlo e ancora adesso, ogni tanto, mi dice che si annoia ancora. Poi c’è stata tutta la problematica legata al programma differenziato, in quanto lei a volte non vuole fare le cose diverse dagli altri: la bambina mi dice che le da fastidio che gli altri le chiedono come mai deve fare qualcosa di diverso. Però effettivamente per quello che la conosco io, e sapendo le sue capacità, capisco che a volte si possa annoiare in classe. Sai l’anno scorso poteva annoiarsi maggiormente visto il programma e viste le sue conoscenze però, forse perché era una novità, sono passati mesi e non si è resa conto che si stava annoiando o forse le faceva comodo essere quella che sapeva di più. Mentre quest’anno dice che si annoia. Anche quando ci sono i compiti continua a dire “che noia, questi compiti, sono sempre le stesse cose. Io questi calcoli li

facevo quando avevo quattro anni”. Allora cerco di ovviare per esempio facendogli fare calcoli più difficili come le caselline.

Poi una volta a settimana va a sostegno a fare cose diverse e più interessanti. L’anno scorso ha fatto tutto un libro: ha scelto un libro sui miti greci e poi ha riscritto la storia con parole sue e fatto i disegni. Praticamente ha fatto un libro e poi l’ha presentato in classe e ovviamente era molto contenta del risultato ottenuto. Quest’anno so che stanno facendo una storia legata alle bugie e a volte fanno dei giochi come cruciverba o giochi di società. 9. Secondo voi la scuola come avrebbe dovuto affrontare questi problemi? Nel suo caso come

è stata affrontata la situazione di suo/a figlio/a? Vedi domande 1 e 8.

Devo dire che dall’organizzazione scolastica sono un po’ delusa. Non che mi aspettavo chissà che cosa ma credo che siamo indietro anni luce nella gestione di questi bambini. Sembra quasi che bisogna nascondere questi bambini.

10. Spesso quando si parla di scuola si pensa solamente ai bambini che hanno delle difficoltà, tralasciando gli allievi “bravi”. Secondo voi il docente è in grado di soddisfare le esigenze di vostro figlio.

La bambina è seguita dal servizio di sostegno pedagogico. Perché quando è stato fatto il test del QI avevo due possibilità: il salto di classe o il programma differenziato. Visto che mi hanno quasi pregato di non farle fare il salto di classe, e che non era nelle mie ambizioni, ho deciso per il percorso differenziato. E il docente di sostegno fa parte di questo percorso. So anche che la docente fa delle attività per esempio ha preparato un quaderno con 50 problemi di terza che lei ha già finito. Ovviamente capisco che per la docente non è sempre facile in quanto ha una classe numerosa di 26 bambini.

11. Ho letto molti libri e articoli in cui si sostiene che i bambini ad alto potenziale intellettivo hanno anche dei problemi di socializzazione con i coetanei. È stato il caso anche di vostro figlio?

Questo problema lei non ce l’ha. Anche parlando con Galli gli dicevo che lei è comunque una bambina socievole. È un po’ un leader, anche perché è un po’ un maschiaccio e quindi è un leader e si fa valere. Non ha problemi nel giocare con gli altri: è amica un po’ di tutti. Poi però se ci sono bambini un po’ più piccoli, anche se a lei piacciono tantissimo, il

divario è molto grande perché lei vuole far fare ai bambini più piccoli cose che non riescono a fare. È brutto da dire però loro non possono giocare assieme, perché hanno interessi diversi.

Con i suoi compagni di classe devo dire che però va molto d’accordo.

12. Suo figlio ha avuto anche dei “problemi” comportamentali? Cioè eseguiva delle azioni non molto consuete in un bambino della sua età?

È di difficile gestione ovviamente. Non è la bambina che se la metti lì sta ferma e basta. Da quel punto di vista è come un vulcano: lei deve sempre fare qualcosa e poi arrivi alla sera che sei esausta perché lei non può star ferma e devi darle continue attenzioni. E poi nei comportamenti, soprattutto nell’ultimo anno, è molto aggressiva, risponde molto e poi non ubbidisce e questo non so se è dovuto al carattere o se è dato da questa sua capacità. Però non è di facile gestione comunque.