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CAPITOLO 2 “IMPORTANZA E FUNZIONAMENTO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE”

2.11 Altre forme di risparmio sostitutive

Vi sono numerose alternative di investimento a disposizione del lavoratore che vuole investire i propri risparmi, al fine di ottenere un rendimento positivo, che sono alternative all’investimento in forme previdenziali complementari. Tra i principali strumenti di risparmio alternativi alla previdenza complementare, oltre al “classico” investimento nel mercato mobiliare relativo a titoli azionari ed obbligazionari, vi sono gli strumenti del risparmio gestito: fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali, fondi immobiliari, hedge funds e Exchange Traded Funds (ETF).

I fondi comuni di investimento sono patrimoni collettivi con i capitali raccolti da una pluralità di risparmiatori, ognuno dei quali detiene un numero di quote proporzionale all’importo che ha versato; la finalità di questi fondi è quello di creare

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valore attraverso la gestione di una serie di asset, sia per i gestori del fondo sia per i risparmiatori che vi hanno investito86. Il sottoscrittore del fondo accetta implicitamente

il rischio e il rendimento legati al portafoglio scelto. Il portafoglio beneficia in particolare dell’effetto di diversificazione rispetto ad un mero investimento in titoli azionari od obbligazionari; infatti l’investimento nei portafogli dei fondi comuni di investimento permette di diventare comproprietario o creditore di centinaia di imprese diverse, superando così il rischio di investire in azioni od obbligazioni di una singola impresa87.

Il patrimonio dei fondi comuni di investimento è gestito in maniera separata e autonoma da una SGR autorizzata all’esercizio da Banca d’Italia; i costi sostenuti dal fondo sono legati principalmente alle commissioni da pagare alla SGR per la gestione del patrimonio, mentre le principali entrate sono legate alle commissioni pagate dal sottoscrittore. Vi sono diverse tipologie di fondi comuni di investimento a seconda delle attività in cui investono: i principali e più conosciuti sono i fondi azionari, obbligazionari e bilanciati.

In una gestione patrimoniale (GPM/GPF88) il patrimonio non viene gestito in

monte con quello degli altri risparmiatori, ma beneficia ugualmente dei vantaggi derivanti dalla diversificazione del portafoglio. Le gestioni patrimoniali infatti sono forme di investimento che permettono al risparmiatore di affidare l’investimento del proprio patrimonio ad un gestore, che può essere alternativamente una SGR, SIM o banche autorizzate a prestare questo servizio, attraverso un mandato89. La differenza

principale con i fondi comune di investimento consiste nel fatto che la gestione viene effettuata separatamente per ogni cliente del gestore; essendo in questo caso il servizio personalizzato, ogni portafoglio di ciascun cliente è potenzialmente diverso da quello di ogni altro cliente, motivato dal fatto che ogni portafoglio è costruito sulla base delle esigenze ed obiettivi del singolo investitore90. È possibile distinguere due principali

tipologie di servizi di gestione patrimoniale: GPM, il cui patrimonio viene investito prevalentemente in strumenti finanziari “classici” come azioni ed obbligazioni e GPF, il

86www.borsaitaliana.it, “cosa sono i fondi comuni di investimento”. 87 «non mettere tutte le uova nello stesso paniere» (H. Markowitz).

88 GPM: Gestione Patrimoniale Mobiliare e GPF: Gestione Patrimoniale in Fondi o SICAV. 89Art. 1703 cc. “Il mandato è il contratto con il quale una parte si obbligo a compiere

uno o più atti giuridici per conto dell’altra”.

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cui patrimonio viene investito prevalentemente in quote di OICR91 come fondi comuni

di investimento, SICAV, ETF ecc.

I fondi immobiliari sono caratterizzati dal fatto che investono gran parte o la totalità del proprio patrimonio sul mercato immobiliare, attraverso l’acquisto di immobili, diritti reali immobiliari, partecipazioni in società immobiliari e partecipazioni di altri fondi immobiliari92. La gestione dei fondi immobiliare è solitamente affidata ad

una SGR autorizzata; la reddittività di un fondo immobiliare deriva dalla rivalutazione di tali immobili e dai canoni di locazione che il fondo stesso riscuote. La grande opportunità offerta da questo tipo di investimento è che il mercato immobiliare è scarsamente correlato con il mercato finanziario, aumentando in questo modo la stabilità dei portafogli finanziari gestiti93.

Gli hedge funds sono organismi di investimento collettivo del risparmio che hanno l’obiettivo di ottenere rendimenti assoluti positivi indipendentemente dall’andamento dei mercati in cui investono, grazie al fatto di essere sottoposti a minori vincoli nella strategia di gestione e nella scelta dell’asset allocation94. Questi tipi di

prodotti, che hanno una soglia minima d’ingresso molto elevata, sono riservati ad un target di clientela abbiente. Per fare questo tipo di investimento è necessario infatti acquistare e vendere allo scoperto95, ricorrere alla leva finanziaria96 ed utilizzare

91 Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio. 92 Tale possibilità è stata riconosciuta dal MEF nel 2008. 93www.assogestioni.it, “Fondi immobiliari”.

94 L’asset allocation è la distribuzione dei vari fondi disponibili fra le varie attività i

investimento (le asset class); Ogni portafoglio è una combinazione fra queste asset class.

95La vendita allo scoperto o short selling, è quell’operazione finanziaria che consiste

nella vendita di titoli non direttamente posseduti dal venditore, nei confronti di uno o più soggetti terzi. È un’operazione tipica di breve periodo e questo tipo di attività viene effettuata con l’intento di ottenere un profitto a seguito di un trend o movimento ribassista delle quotazioni dei titoli prezzati in una borsa valori.

96 La leva finanziaria o leverage, è un indicatore utilizzato per misurare l’indebitamento

di un’impresa. Le imprese ricorrono al debito come finanziamento sia per il minor costo rispetto a quello del capitale di rischio, sia per il vantaggio fiscale che esso genera; all’aumentare del rapporto di indebitamento, aumenta anche il rischio e quindi anche la remunerazione attesa dai finanziatori. Vi sono oneri finanziari da sostenere (tipicamente interessi passivi per la restituzione del debito), quindi il ricorso al debito è conveniente fintanto che il rendimento atteso dall’investitore è maggiore del costo del capitale stesso. L’effetto leva quindi aumenta esponenzialmente sia i guadagni che le perdite.

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strumenti derivati97; l’attività di copertura o hedging, è realizzata al fine di creare una

protezione rispetto alle perdite in conto capitale legate all’incertezza di tale investimento, andando ad investire in attività non correlate98 a quelle oggetto

dell’investimento originale99.

Gli ETF si differenziano per il tipo di gestione adottato, rispetto ai fondi comuni di investimento. In particolare, sono degli strumenti finanziari di risparmio gestito e sono delle quote rappresentative di un portafoglio di attività finanziarie (azioni, obbligazioni e liquidità) caratterizzati da una gestione passiva, ovvero tendono a replicare un indice di mercato e sono scambiati in mercati organizzati. La società che gestisce il patrimonio quindi non procede alla selezione dei titoli in portafoglio, se non quando cambia la composizione dell’indice replicato100.

Altro strumento a disposizione del lavoratore è l’investimento nei PIR (Piani Individuali di Risparmio) che sono una forma di investimento incentivata fiscalmente in Italia, introdotta con la Legge di Stabilità del 2017, con lo scopo di aumentare gli investimenti nelle aziende italiane (tipicamente le PMI). Per aderirvi vi è una soglia massima annuale per persona fisica e un limite massimo di investimento; per usufruire delle agevolazioni fiscali è obbligatoria la detenzione di ciascun investimento per la durata minima di cinque anni. Inoltre gli investimenti dei PIR non sono caratterizzati dalla libera scelta.

Altra forma di risparmio è rappresentata dai PAC (Piani di Accumulo di Capitale), trovano il loro punto di forza nella flessibilità del loro utilizzo: infatti consistono in un piano di versamenti programmato, che consente ai risparmiatori di poter accumulare e costruire un capitale da poter successivamente utilizzare per svariate esigenze (finanziare gli studi dei figli, acquisto importante ecc.) e sono facilmente liquidabili.

Alla luce di tutti queste fonti di investimento alternative alle previdenza complementare emerge che i benefici fiscali, le deduzioni e le agevolazione sulle

97Lo strumento derivato è un contratto o titolo il cui prezzo è basato sul valore di

mercato di un altro strumento finanziario, definito sottostante come per esempio azioni, valute, materie prime ecc.

98 La correlazione tra due variabili o titoli consiste nel fatto che vi è una relazione tra le

due variabili/titoli tale che a ciascun valore della prima variabile corrisponda con una certa regolarità o significatività un valore della seconda variabile in esame.

99www.assogestioni.it, “Hedge funds”.

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ritenute da corrispondere all’Erario, non sono riconducibili in toto ad una forma di investimento al di fuori della previdenza complementare. Premesso che non esiste oggettivamente una scelta di investimento ottima universale, poiché è necessario prendere in considerazione tutte gli aspetti e situazioni (patrimoniale, lavorativa, familiare ecc.) del singolo e l’obiettivo che intende perseguire con il suo investimento, vi sono delle considerazioni da tener conto che vanno a vantaggio della previdenza complementare101: solo i versamenti, entro un certo limite, in un fondo pensione sono

deducibili con conseguente abbattimento dell’imponibile IRPEF; la tassazione sulle plusvalenze finanziarie nella fase di accumulo in un fondo pensione è del 20%, contro il 26% per le altre forme di investimento ad esclusione delle obbligazioni, altri titoli di Stato italiani e dei Paesi rientranti nella white list che è del 12,5%; la prestazione a scadenza sarà soggetta ad una tassazione separata che parte dal 15%, fino ad un minimo del 9% in base agli anni di partecipazione alla previdenza complementare; nei fondi pensione è possibile conferire il TFR con ii conseguenti vantaggi sia per il lavoratore che per il datore di lavoro.

Vi è soprattutto l’impossibilità, da parte della previdenza pubblica, di garantire nel lungo periodo il pagamento delle future pensioni ad un tasso di sostituzione adeguato quindi, aderendo alla forma previdenziale complementare, oltre ad ottenere notevoli vantaggi rispetto ad altre forme di investimento, è possibile integrare la minima rendita garantita dal primo pilastro, ottenendo un livello di pensione dignitosa che lo Stato non riuscirebbe altrimenti a garantire al singolo pensionato.

La Tabella 10 riporta in sintesi tutte le forme di risparmio/investimento che precedentemente sono state descritte brevemente, andando a focalizzarsi sui principali vantaggi e svantaggi legati ad ognuno di questi strumenti di investimento:

101Vantaggi e benefici già analizzati e menzionati finora nel seguente lavoro, ma ora

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Tabella 10: Principali vantaggi e svantaggi delle varie forme di risparmio/investimento

Fonte: a cura dell’autore.