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Industrie culturali Industrie creative

ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE

Acquisti di gioielleria, bigiotteria,

orologeria etc. 16,01 16,17 16,13 8,6 13,6 12,0 Acquisti di prodotti artigianali tipici 9,64 8,42 8,85 21,7 19,0 19,9 Souvenir 7,71 6,90 7,12 26,3 34,6 31,9 Altro shopping 7,95 6,22 6,84 7,2 6,1 6,5 Igiene personale e salute 11,49 11,94 11,75 23,0 15,9 18,2 Altre spese 31,75 12,27 26,00 2,9 0,6 1,3

Io Sono Cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi – Rapporto 2014 120

In termini di impatto economico sul territorio è stato possibile stimare la quota di spesa attivata dal tu- rismo culturale73. Da un valore pari a 73 miliardi di euro generato dai flussi turistici nel 2013, la compo-

nente attivata dalle industrie culturali è quantificabile in 26,7 miliardi di euro, pari a oltre un terzo del totale della spesa turistica del 2013 stimata sul territorio italiano. Più precisamente si arriva a valutare

una quota pari a 36,5%, in linea con il dato stimato nel 2012 (26,4 miliardi di euro). A livello territoriale, il Centro e il Nord- Ovest si confermano le aree con una maggiore quota di spesa turistica attivata dalle industrie culturali, con un valore che oltrepassa i quaranta punti percentuali (rispettivamente 43,0% e 41%); nel Nord-Est, invece, la quota si assesta intorno ai trentacinque punti percentuali (35,2%), mentre risulta ancora inferiore la performance del Mezzogiorno (29,7%).

73 Partendo dalle elaborazioni realizzate da Unioncamere-Isnart per l’Osservatorio Nazionale del Turismo inerenti la spesa turistica italiana.

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Spesa turistica attivata dall’industria culturale Anno 2013 (valori assoluti e incidenze percentuali)

Spesa attivata dell’industria culturale 46,3 miliardi di euro 26,7 miliardi di euro 63,5% 36,5%

Spesa non attivata dall’industria culturale Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere

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Le regioni vedono un ruolo di attivazione dell’industria culturale differenziato sulla spesa dei turisti, in cui primeggiano le Marche, regione in cui la metà della spesa turistica è attribuibile ad attivazione culturale (49,8%), seguita a un decimo di punto dal Friuli-Venezia Giulia (49,7%), dal Lazio (47,9%), dal Piemonte (47,2%) e dalla Lombardia (45,5%). Più modesta è invece l’attivazione in Liguria (28,1%), Sicilia (26,2%), Trentino-Alto Adige (26,0%), Valle d'Aosta (23,4%) e Sardegna (22,7%). Se per le ultime tre regioni ciò è giustificabile da una attivazione legata maggiormente ad attrattività paesaggistiche, per la Sicilia e la Liguria sembra vi siano ancora ampi margini di sfruttamento delle dotazioni di risorse culturali e di im- prenditoria ad esse collegata.

L’approccio su base comunale adottato per la realizzazione delle elaborazioni consente di isolare i sot- toinsiemi di comuni aventi caratteristiche turistiche simili, ovvero le nove tipologie di circoscrizioni turi- stiche definite dall’Istat.

Tra queste, spiccano per capacità di attivazione i due cluster dei comuni italiani definiti come città d’arte e degli altri comuni non classificati, che assorbono ciascuno quasi 7 miliardi di euro di spesa turistica attivata dall’industria culturale, valore corrispondente a più di un quarto del dato nazionale. Rispetto alla media citata, pari al 36,5%, il contributo della spesa attivata dall’industria culturale raggiunge per le città d’arte il 42,4% del complesso dei consumi turistici, mentre per quanto riguarda gli altri comuni non classificati tale indicatore si ferma tre punti più sotto.

Tra le altre tipologie per le quali l’industria culturale sembra portare un‘attivazione superiore alla media spiccano le località montane, che raccolgono 1.221 comuni, in cui si stimano 3,9 miliardi di euro di spesa turistica ascrivibile all’industria culturale, pari al 37% del totale.

Quote di attivazione più basse caratterizzano invece le località termali (30,8%) e quelle marine (30,4%), probabilmente più concentrate sulle specificità della loro offerta e una spesa attivata maggiormente da altri fattori.

Spesa turistica attivata dall'industria culturale per regione e ripartizione geografica

Anno 2013 (valori assoluti, composizioni e incidenze percentuali sul totale spesa turistica)

Regioni

Spesa attivata dall'industria culturale Valori assoluti (milioni

di euro)

Incidenze % sul totale nazionale

Incidenze % sul totale della spesa turistica

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Regioni

Spesa attivata dall'industria culturale Valori assoluti (milioni

di euro)

Incidenze % sul totale nazionale

Incidenze % sul totale della spesa turistica

Valle d'Aosta 187 0,7 23,4 Lombardia 3.359 12,6 45,5 Trentino-Alto Adige 1.619 6,1 26,0 Veneto 3.120 11,7 39,5 Friuli-Venezia Giulia 745 2,8 49,7 Liguria 936 3,5 28,1 Emilia-Romagna 2.494 9,3 35,6 Toscana 2.280 8,5 36,6 Umbria 282 1,1 36,9 Marche 888 3,3 49,8 Lazio 3.051 11,4 47,9 Abruzzo 626 2,3 37,2 Molise 103 0,4 33,3 Campania 1.097 4,1 29,7 Puglia 1.030 3,9 32,6 Basilicata 182 0,7 37,0

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Regioni

Spesa attivata dall'industria culturale Valori assoluti (milioni

di euro)

Incidenze % sul totale nazionale

Incidenze % sul totale della spesa turistica

Calabria 974 3,7 32,9 Sicilia 1.327 5,0 26,2 Sardegna 579 2,2 22,7 Nord-Ovest 6.278 23,5 41,0 Nord-Est 7.964 29,9 35,2 Centro 6.514 24,4 43,0 Mezzogiorno 5.919 22,2 29,7 ITALIA 26.674 100,0 36,5

Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere

La spesa turistica derivante dall’industria culturale nelle diverse realtà urbane, in particolare rispetto all’ampiezza demografica dei comuni, assume un aspetto di rilievo per capire la propensione di ciascun territorio ad attivarsi nel settore culturale, a prescindere dalla sua connotazione più o meno turistica, e l’appeal che riesce a suscitare al turista interessato alla storia e ai sapori di quei luoghi, indipendente- mente dalla presenza di un’offerta culturale diversificata, quale potrebbe essere quella delle grandi città d’arte.

L’analisi della capacità di attivazione in base alla dimensione demografica sembra assumere una forma ad U, facendo emergere un ruolo importante della componente culturale nei comuni fino a 2.000 abitanti, per poi scendere e risalire nella quota nei centri urbani medio-grandi (50 mila-100 mila abitanti), rag- giungendo, infine, i massimi livelli nelle grandi realtà metropolitane con più di 500 mila abitanti.

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19 Quota di spesa turistica attivata dall’industria culturale per dimensione demografica dei comuni

Anno 2013 (incidenze percentuali sul totale spesa turistica)

45,7 41,1 36,7 36,5 34,1 35,0 35,6 35,1 33,5 35,0 33,1 34,8 37,3 37 33,4 40,5 33,6 36,5 46,7 Fino a 500 501 – 1.000 1.001 – 2.000 2.001 – 3.000 3.001 – 4.000 4.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.001 – 15.000 15.001 – 20.000 20.001 – 30.000 30.001 – 40.000 40.001 – 50.000 50.001 – 65.000 65.001 – 80.000 80.001 – 100.000 100.001 – 250.000 250.001 – 5.000.000 Oltr e 5.000.000

N.B. La linea arancio rappresenta la media italiana (36,5%). Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere

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3.2 Geografie