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Gli altri alberghi viareggini e versiliesi: i competitors del Principe di Piemonte

Grafico 22 Andamento presenze mese per mese, Viareggio 2011

4.3. Gli altri alberghi viareggini e versiliesi: i competitors del Principe di Piemonte

Come già accennato in precedenza, il Grand Hotel Principe di Piemonte sorse nei primi anni Venti del Novecento sulla scia di un entusiasmo sempre crescente per la propensione turistica che Viareggio mostrava giorno dopo giorno.

Il Conte De Micheli, che lo costruì e lo inaugurò, però, non fu l’unico ad essere coinvolto in questo sviluppo: infatti, in quel periodo, stavano nascendo su tutta la passeggiata molti nuovi grandi alberghi, con lussuose ville di proprietà di personaggi dai nomi altisonanti che facevano da trait d’union tra l’uno e l’altro.

Questi nuovi edifici, nati con l’intenzione di offrire il massimo lusso ai facoltosi turisti dell’epoca, si facevano portatori di uno stile tardo Liberty, che coniugava lo stile toscano con le tendenze di matrice internazionale.

Si stava così formando un “profilo” di Viareggio, il cui lungomare era caratterizzato da edifici e hotel di lusso da un lato e stabilimenti dalle architetture ricercate dall’altro, a ridosso della spiaggia, che rendevano la città riconoscibilissima sugli opuscoli di propaganda del tempo.

Viareggio, grazie a questa sua nuova conformazione, diventò l’ultimo baluardo di un tratto di costa che partiva da Cannes e arrivava fino alla Pineta di San Rossore, molto gettonata dai viaggiatori di tutta l’Europa e dove il turismo era diventato l’attività predominante.

E’ proprio in questo periodo che nascono quelli che sono stati per tutto il secolo scorso, fino ad oggi, alcuni dei principali competitors del Principe di Piemonte come il Royal o l’Excelsior.

Procedendo con ordine e partendo da sud, si possono vedere numerosi alberghi di lusso.

Proprio a ridosso del canale Burlamacca vicinissimo al porto della città, si trovava il Grand Hotel Regina. Questo era un albergo con tutti i canoni dell’eleganza classica, come la scalinata in marmo, un loggiato, un american

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bar ed addirittura un giardino alberato con un chiosco ottagonale. Era sicuramente tra gli alberghi più apprezzati dalla clientela internazionale e la torre che aveva nell’angolo della sua struttura, donava anche una immagine suggestiva all’inizio della Passeggiata, guardandola dal porto.

Oggi il Grand Hotel Regina non esiste più e la sua struttura è stata sostituita da un edificio residenziale.

Proseguendo il nostro immaginario cammino verso nord sulla Passeggiata, incontriamo il Grand Hotel de Russie, tra piazza d’Azeglio e viale Manin. Sebbene la struttura esterna di questo albergo ricordi una villa urbana, gli interni sono curatissimi, con grandi sale da pranzo e da ricevimento, con una terrazza che da sul giardino interno. Oggi è ancora aperto, con il nome di Hotel Plaza e De Russie.

Siamo solo all’inizio della passeggiata e già si può incontrare un altro lussuoso hotel che caratterizzava Viareggio, che oggi non esiste più: si tratta del Savoia e Bristol, una costruzione su due piani che ricorda molto la vicina Villa Paolina, con una eleganza semplice, circondato dal verde delle aiuole, che lo rendono molto simile ad una residenza padronale.

Giunti circa a metà del cammino verso nord sulla passeggiata, si raggiunge piazza Mazzini. Proprio nell’angolo sud tra questa piazza e il lungomare, sorge quello che oggi è conosciuto come Hotel La Pace, nato come Hotel de la Paix, un edificio di quattro piani di gusto neorinascimentale che presenta, però anche dei canoni di matrice

eclettica, tipica del gusto internazionale dell’epoca. L’hotel ha dei grandi saloni al piano terreno, che oggi si intravedono passandoci di fianco, attraverso le vetrate ed un ristorante che si affaccia sul verde del giardino retrostante.

Ancora oltre la piazza, c’è quello che oggi è l’Hotel Palace, originariamente conosciuto come Hotel de la Méditerranée, una struttura con facciata

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classica progettata dall’architetto Belluomini, uno dei maggiori autori dello splendido lungomare viareggino.

Senza dubbio, questo era uno dei più importanti alberghi di Viareggio, in termini di decorazioni e vetrate lussureggianti, grandiosità dell’ingresso con colonne e dei saloni interni, nonché di frequentazioni, dato che era l’albergo scelto da artisti, scienziati, aristocratici internazionali e da alcune famiglie reali europee. Parlando di questo hotel, Pietro Ghilarducci, giornalista e scrittore viareggino, ricorda così le frequentazioni che vedeva al Palace:

“Dame che scendevano nella Hall in abiti vaporosi, per ricevere omaggi e baciamano da principi, conti, marchesi, e fissavano appuntamenti per una cavalcata nella tenuta o per il gran ballo serale - mi evocava atmosfere alcioniche, che ben si ricollegavano a brani come il Prèlude à l’àpres-midi d’un faune di Debussy, che in quegli anni non mi stancavo mai di ascoltare, oppure, se immaginavo sfibranti amplessi di amanti circondati da tende svolazzanti e fregi con ninfe, uccelli variopinti e tralci di piante e fiori, a una composizione di Ravel, anch’essa tra le mie favorite, e precisamente Gaspard de la nuit, che ha sempre suscitato grande gioia.”33

Salendo ancora verso nord, si trova un altro tra i più importanti alberghi di Viareggio, sicuramente il più maestoso insieme al Principe di Piemonte: il Grand Hotel et Royal.

Questo albergo, ancora oggi attivo e facente parte della catena Best Western, si nota come una struttura imponente, resa ancora più sontuosa dal giardino che lo circonda a trecentosessanta gradi e che lo rende l’anello di congiunzione tra il mare e la pineta retrostante.

Nasce come un grande edificio di tre piani, molto elegante all’esterno, ancora di più all’interno, dove i grandi saloni ospitavano feste da ballo intrattenimenti mondani e ricevimenti.

Anche questo albergo era frequentato da clientela aristocratica, tra i quali si annoveravano la Principessa Stefania del Belgio, la Duchessa d’Aosta, il Conte di Torino, che si divideva tra il Royal ed il Principe di Piemonte ed addirittura la Regina Margherita di Savoia.

33 Pietro Ghilarducci, 2000

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Nel 1925 venne ampliato il già imponente edificio, sopraelevato di altri tre piani dal progetto dell’architetto Belluomini e impreziosito da due torri.

La nuova mole del Royal, lo rende simile ad alcuni

altri alberghi delle più lussuose località balneari di quel periodo. Si può accostare per forma e magnificenza a strutture come l’Hotel Impérial di Nizza, il Royal di Deuville, il Gallia di Cannes o il Grand Hotel di Rimini. Poco oltre, sull’angolo con via Carrara, sorgeva l’Astor Modern Hotel, che era una costruzione dell’ingegner Fantini, molto particolare nella sua struttura, poiché aveva volumi diversi armonicamente conciliati, con una torre che spiccava ed offriva una terrazza con loggiato per i propri clienti.

Fu demolito negli anni Settanta del Novecento per la costruzione del nuovo Hotel Astor, certamente oggi uno dei più importanti di Viareggio, ma con una struttura contemporanea decisamente più anonima.

Molto più moderno nella struttura è l’Hotel Regina, nato come Hotel Riviera, del quale si può vedere solo la facciata principale sfilando sulla passeggiata, che ha caratteri stilistici tipici del secondo ventennio del Novecento. Per la sua costruzione, diversamente da quanto accadde per tutti gli altri alberghi del lungomare viareggino, fu adottato uno stile avveniristico per l’epoca, sia per gli esterni che per gli interni e questo suo essere “alla moda” è stato uno dei punti di forza che lo ha collocato tra gli hotel più frequentati del periodo. In angolo con Via Giusti sorgeva l’Hotel Imperiale, nato nel 1913 su progetto dell’architetto Gaetano Orzali, ampliato di due piani nel 1926 da Belluomini, presentava e presenta molte decorazioni chiare con gusto francese, con una ideale prosecuzione con i villini adiacenti sulla passeggiata, anch’essi opera dello stesso Orzali. Oggi la struttura esiste ancora e l’esterno è ancora come

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si poteva ammirare circa un secolo fa. L’interno, però, non esiste più, dato che è stato trasformato in un edificio residenziale.

Poco oltre si giunge a piazza Puccini, negli angoli della quale si trovano Il Grand Hotel Principe di Piemonte e l’Hotel Excelsior.

L’Excelsior è il risultato di un ampliamento del 1925 firmato da Belluomini di una struttura preesistente, impreziosita da una cupola colorata in stile Liberty-Deco, che dona

unicità all’edificio. Questo albergo esiste tuttora, ma versa, purtroppo, in pessime condizioni, in stato di abbandono, chiuso da alcuni anni, con cornicioni pericolanti e la cupola annerita dalle intemperie.

Proprio questo albergo e lo stato in cui si trova, sono uno dei simboli della Viareggio e della Versilia “che non c’è più”, alla quale allude Marcello Lippi nella sua intervista in appendice34 e che è un motivo di grande dolore per

tutti i cittadini e per chi ama la città.

La questione Excelsior merita un approfondimento, dato che oltre ad un punto a cuore dei viareggini, è anche un argomento dibattuto sui quotidiani locali.

Ricostruendo la storia recente di questo hotel, l’Excelsior è stato dal 1962 al 2007 di proprietà della Misericordia, del Sacro Cuore e del Cottolengo di Torino e, sotto la gestione della famiglia Scaccianti-De Ricci, ha ospitato nel tempo personaggi di spicco dello spettacolo italiano, come Sofia Loren, Gina Lollobrigida o Renato Zero.

Tra il 2005 ed il 2007 ci sono state trattative che hanno fatto passare la proprietà dell’hotel ad una cooperativa di imprenditori pratesi, denominata appunto Cooperativa Edificatrice Excelsior, con l’obiettivo di ristrutturare gli interni e restituire una nuova giovinezza alla struttura degli anni Venti, un po’

34 Appendice 1

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come era successo quattro anni prima al Principe di Piemonte, proprio di fronte.

C’erano progetti grandiosi, che volevano creare un Grand Hotel con settantotto camere, tre delle quali singole e, oltre a queste, tre suite, due delle quali disposte su due livelli, tutte ai piani alti dell’edificio, sotto la splendida cupola. Il progetto prevedeva inoltre una maestosa sala da pranzo da centoquaranta posti, un giardino d’inverno ed un centro benessere all’avanguardia. Venivano, inoltre, rispettate le decorazioni e gli stucchi della sala da pranzo, le vetrate e le formelle, come richiesto dalla Soprintendenza. Purtroppo, però, la cooperativa che si pose questi obiettivi non era solida come quella dell’ex Select Palace Hotel e, sebbene i progetti fossero pronti nel giro di poco tempo, conformi alle rigide norme di ristrutturazione dei palazzi storici35, con i permessi di Asl e Vigli del Fuoco, questi non furono

mai presentati al Comune di Viareggio a causa di quelli che furono definiti “assestamenti” della cooperativa. Si era parlato, nel tempo, di far diventare quella cooperativa di imprenditori pratesi in una S.R.L., senza mai raggiungere questo obiettivo. La crisi economica, poi, non ha aiutato i già poco convinti soci e l’Excelsior è stato costretto all’abbandono, tra lo stupore, la commozione e il dispiacere dei viareggini. Il Tirreno racconta delle aste degli arredi che si sono tenute nel 2007 come se si stesse sgretolando uno dei pezzi di storia più belli della città36.

Ancora Il Tirreno riporta che già nel 2008 la cooperativa pratese aveva deciso di rimettere sul mercato l’Excelsior37, intenzione confermata da La

Nazione nel 201038.

35 Un esempio di queste norme sono i vincoli posti dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per i Beni Architettonici e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara, come il proprio diritto di prelazione sull’immobile storico. Altre norme sono poste dal Comune di Viareggio, che ha classificato l’Excelsior tra gli “Invarianti strutturali”, cioè uno degli edifici sul territorio comunale dove non si può modificare né struttura, né destinazione d’uso, andando a scontrarsi con la legge regionale toscana che permette di destinare il 40% dell’ex hotel a Residenza Turistico Alberghiera.

36 Donatella Francesconi, “L’Asta dell’Excelsior, fine di un’epoca”, Il Tirreno, 07/01/2007 http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2007/01/07/LV1LV_LV101.html 37 Luca Cinotti, “Excelsior, il sonno del gigante”, Il Tirreno, 18/05/2008

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Più recentemente, nel 2014, è stato il presidente del Comitato Passeggiata Roberto Vannozzi ad usare la stampa locale per denunciare che, purtroppo, alcuni pezzi di mattoni si staccano dall’Excelsior39.

Lo ha fatto per far notare alla cittadinanza che ormai quell’hotel non è diventato solo un fatto di attualità per gli investimenti che lo riguardano, ma anche per il pericolo che costituisce per i passanti. E crea ancora più sconforto il fatto che più recentemente si siano verificate nuove cadute di pezzi di cornicioni, che sono passate nell’indifferenza.

Nell’articolo del 2008 de Il Tirreno, però, fu riportata una idea di circa un anno prima che avrebbe potuto legare a doppi filo l’Excelsior al Principe di Piemonte, ma che non è mai stata attuata: infatti è riportata una intervista a Cesare Lazzarini, già citato presidente dal 2004 della Principe di Piemonte S.P.A., che dice di aver pensato ad una acquisizione e ristrutturazione anche dell’Excelsior, ma che è poi sfumata:

“È vero ma, in tutta sincerità, oggi questa prospettiva non c’è. Al massimo potremmo valutare una gestione ma, con ogni evidenza, parlarne oggi sarebbe prematuro. Insomma noi da questa vicenda restiamo fuori. Posso solo dire che riportare in vita l’Excelsior nel pieno della sua vocazione di grande hotel è un’operazione impegnativa e coraggiosa che farebbe piacere a Viareggio”.

Certamente, però, la voce di un interesse di Lazzarini e di Finedil (la società di costruzione di immobili di cui è patron) ha circolato molto e la possibilità di gestione che ha lasciato aperta nell’intervista a “Il Tirreno” dimostra, comunque, che si sta osservando lo sviluppo della situazione con una certa curiosità.

Non sono, però, l’Excelsior ed il Principe di Piemonte, gli unici hotel che si trovano in questa piazza. Si affacciano su piazza Puccini anche l’Hotel Marchionni e l’Hotel Esplanade, che, pur non essendo paragonabili al

38 Francesca Navari, “Hotel Excelsior: calvario senza fine, è tornato in vendita”, La Nazione,

18/10/2010 http://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/2010/08/18/371746- hotel_excelsior_calvario_senza_fine_ancora_vendita.shtml

39 Donatella Francesconi, “Viareggio, il Grand Hotel Excelsior casca a pezzi”, Il Tirreno, 18/11/2014 http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2014/11/18/news/viareggio-il-grand-hotel-excelsior- casca-a-pezzi-1.10334292

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Principe di Piemonte o al Royal, adottano soluzioni architettoniche di pregio e finiture lussuose.

Nella città di Viareggio, però, esistono anche altri importanti alberghi al giorno d’oggi, in strutture più moderne, ma ugualmente lussuose.

Uno di questi è l’Hotel President, che si trova in piazza Mazzini, nel cuore della passeggiata. E’ un edificio moderno, che non spicca per la bellezza dello stabile in sé, ma ha interni curati e camere con viste molto affascinanti, sia sul mare che sulla piazza. Questo hotel è aperto sin dal 1949, ma ciò che vediamo oggi è il risultato di due importanti ristrutturazioni del 1992 e del 2003.

Altro albergo di lusso di Viareggio è l’Abitalia Hotel, completamente nuovo essendo sorto nel 2014. Si trova fuori dalla zona della passeggiata e si affaccia su viale Einaudi, a nord della città, che costeggia il canale Fossa dell’Abate. Non lungo la passeggiata, dunque, ma vicino a questa e a tutto il suo trionfo Liberty. C’è da dire che la scelta di non collocare una struttura moderna e all’avanguardia come Abitalia lungo la passeggiata, è stata certamente una scelta ponderata da parte degli investitori, che non hanno costruito, così, una sorta di “cattedrale nel deserto”, che avrebbe in qualche modo interrotto la continuità degli edifici classici. Allo stesso tempo hanno trovato una posizione a ridosso delle zone più interessanti di Viareggio e direttamente collegata a tutto il resto della Versilia. La costruzione è moderna ed essenziale, ma con interni molto curati, eleganti, dotati di ogni moderno comfort, con tecnologie e attenzione all’ecologia.

Tutta la Versilia, però, è sinonimo di grandi alberghi e così si possono trovare altri hotel molto importanti anche negli altri comuni limitrofi. La italianissima catena UNA Hotels e Resorts, ad esempio, può offrire addirittura due

strutture nel territorio versiliese: Forte dei Marmi e Versilia.

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L’UNA Hotel Forte dei Marmi, si trova vicino al casello autostradale “Versilia” della A12 Genova-Rosignano, mentre l’UNA Hotel Versilia si trova a Lido di Camaiore, sul Viale a Mare. Entrambi hanno strutture molto moderne e dotate di tutte le tecnologie più all’avanguardia, con anche delle importanti sale meeting, che strizzano l’occhio ad un turismo congressuale anche fuori stagione che auspica anche Marcello Lippi40 per la sua terra. In particolare,

l’UNA Hotel Forte dei Marmi, data la sua posizione molto vicina all’autostrada, si candida anche come ottimo punto di sosta per una élite di viaggiatori di passaggio, dato che questo casello si trova molto vicino allo snodo autostradale che collega alla A11 Firenze-Mare.

Sempre a Forte dei Marmi si trova anche l’Hotel Principe, lussuosissima struttura dalle linee elegantemente essenziali e semplici, all’interno del quale le terrazze, la piscina e gli spazi all’aperto, lasciano percepire di essere in una ideale congiunzione tra il mare, la pineta e le Apuane. Orientato alla clientela più esclusiva, offre lounge bar e cucina di alto livello, oltre a centro benessere e ampie sale meeting.

A Forte dei Marmi non vanno dimenticati l’Hotel Byron e l’Hotel Imperiale. Il primo, di proprietà di Soft Living Places, circuito che comprende anche il Plaza e De Russie di Viareggio ed il Green Park Resort di Tirrenia (PI).

Il Byron è un hotel ricavato da una splendida villa costruita nella prima metà del Novecento, nella zona più esclusiva di Forte dei Marmi, con ampi giardini, piscina e due sale meeting. Offre persino la possibilità di praticare sport come tennis, equitazione ed addirittura golf con un campo a diciotto buche al suo interno.

Anche l’Hotel Imperiale è un importantissimo albergo che offre un lusso sfrenato, ma mai eccessivo in un edificio immerso nel verde. Come gli altri hotel di categoria precedentemente analizzati, offre il centro benessere, ristoranti e sale meeting, servizio di concierge e un esclusivo accesso al mare.

Anche a Pietrasanta, nel centro storico, sorge un elegantissimo hotel con lo stesso nome della cittadina, che fa della sua posizione immersa nell’arte e

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nello stile della Versilia Storica il suo principale punto di forza. Anche questo hotel offre una piccola sala meeting.

Quelli citati sono solo il top dell’offerta di una miriade di alberghi che si trovano in Versilia, da Viareggio a Forte dei Marmi, da Seravezza a Lido di Camaiore, che formano una gamma di scelta ormai satura, ma molto diversificata e per ogni esigenza del cliente.

4.4. La questione dello stabilimento