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Il Principe di Piemonte dopo la costruzione: l’hotel e lo stabilimento

Grafico 22 Andamento presenze mese per mese, Viareggio 2011

4.2. Il Principe di Piemonte dopo la costruzione: l’hotel e lo stabilimento

balneare

Il Grand Hotel Principe di Piemonte, riparte nell’immediato dopoguerra e raggiunge l’apice del suo splendore, insieme alla città che lo circonda, negli anni Sessanta e Settanta, quando la Versilia era frequentata da attori, grandi nomi dello spettacolo e anche

da grandi registi, che spesso e volentieri soggiornavano proprio qui, trovando ispirazione nell’hotel che li ospitava e trasformandolo in un set cinematografico.

Infatti, Il Principe di Piemonte compare in molte pellicole

italiane già dal 1947, con “Tombolo paradiso nero” di Giorgio Ferroni e più recentemente in “Caruso Pascoski” di Francesco Nuti e in “Paziente inglese” di Antony Minghella. Più rilevante è la presenza dell’hotel in “Frenesia

29 L’hotel e lo stabilimento avrebbero cambiato nome in Principe di Piemonte nel giro di alcuni mesi. 30 Leonida Repaci

Figura 11 - Grand Hotel Excelsior e Select Palace Hotel (oggi Principe di Piemonte)

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dell’Estate”, di Luigi Zampa, film del 1963 in cui compaiono molte scene all’interno del Principe di Piemonte.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, lo stabilimento e l’hotel Principe di Piemonte diventano la sede del Premio Viareggio, titolo letterario istituito da Leonida Repaci, Alberto Colantuoni e Carlo Salsa, precedentemente consegnato al Grand Hotel Royal, che ancora oggi viene ospitato nell’ex Select Palace Hotel.

Dopo un lento declino, dovuto anche alle strutture che mostravano evidenti segni di invecchiamento, viene chiuso nei primi anni Duemila e riaperto nel 2004 dopo un restauro conservativo che ha permesso alla struttura di scoprire una nuova giovinezza, sotto la guida di imprenditori lungimiranti e moderni.

Oggi è senza dubbio il fiore all’occhiello dell’offerta alberghiera viareggina e versiliese, certamente uno degli hotel più affascinanti e ricchi di storia al Mondo e capace di offrire una esperienza di soggiorno per i clienti in pieno stile classico, ma con tutti i comfort moderni.

La struttura, infatti, rimane aperta tutto l’anno, mettendo a disposizione dei clienti due ristoranti, aperti anche a chi non soggiorna in hotel, “Regina” e “Piccolo Principe”: il primo si trova al piano terreno della struttura, il secondo al quinto piano, a bordo piscina e con la vista sul mare e vanta da alcuni anni il prestigioso riconoscimento delle due stelle Michelin.

Oltre ai due ristoranti, curati dal giovane chef Giuseppe Mancino e dal restaurant manager Michele Forasiepi, il Principe di Piemonte offre una piscina aperta trecentosessantacinque giorni l’anno, riscaldata in inverno, un Centro Benessere, sale meeting e Wi-Fi, che conciliano l’offerta moderna con lo stile classico della struttura.

Le camere, distribuite su cinque livelli e divise in sette categorie tra classiche e suite, hanno stili diversi a seconda del piano in cui si trovano.

Si trova il Piano Internazionale, con stile settecentesco, il Piano Deco, dove legno e pergamene ricordano la Belle Epoque, il Piano Coloniale, che richiama alla mente atmosfere di paesi lontani ed esotici, il Piano Impero, dove il lusso degli ornamenti e dei materiali vuole ricordare gli stili delle regge

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degli antichi imperatori ed il Piano Moderno, dove le forme semplici ed essenziali lasciano spazio alla luce del Sole ed all’azzurro del mare.

Come accennato in precedenza, le 106 camere del Principe di Piemonte si dividono in sette categorie, tutte con uno stile dal disegno esclusivo, con parquet e marmi ed una struttura curata dall’architetto Benelli.

La prima è quella delle Classic, vista monte, che offrono uno scorcio suggestivo sulle Alpi Apuane.

La seconda categoria è quella delle Superior, offerte “Vista Mare”, “Vista Mare con balcone”, “Vista Mare Laterale” e “Vista Mare Laterale con balcone”: le ultime due sottocategorie si affacciano su piazza Puccini, mentre le altre due sono direttamente sul mare. Le categorie che non offrono il balcone, si trovano sul Piano Impero, mentre quelle che ce l’hanno sono sui Piani Internazionale, Deco e Coloniale e prendono i canoni stilistici dai piani dove si trovano.

Esiste una quinta sottocategoria, la “Modern Superior Vista Mare con balcone”, con uno stile più attuale, in linea con quanto si trova al quinto piano, il Piano Moderno, dove tutte le camere di questa categoria sono collocate.

Salendo di categoria, si trovano le camere Deluxe, anche queste divise in tre sottocategorie: la prima, la “Vista Collina”, si affaccia sul lato monte, si trova su tutti i piani e per tutti gli stili, escluso i Piano Moderno e rappresenta una scelta più lussuosa rispetto alle Classic tra le camere che non danno sul mare, mentre le altre sono la “Vista Mare Laterale” e la “Vista Mare Laterale con balcone”, che si trovano sugli stessi piani delle Superior.

Atre due categorie sono le Family Room e le Family Room vista collina, che danno rispettivamente sulla passeggiata di viale Belluomini e sul lato monte, distribuite su tutti i piani e per tutti gli stili le seconde, sui piani Internazionale, Deco, Coloniale e Impero le prime.

L’orgoglio massimo dell’offerta di un Grand Hotel in generale e del Principe di Piemonte in particolare sono le suite, qui offerte in due categorie: le Junior Suite e le Suite Rooms.

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Le Junior Suite sono offerte in ben cinque sottocategorie. La prima è la “Vista Collina”, il top dell’offerta lato monte, disponibile in stile Coloniale e Impero. La seconda è la “Vista Mare Jacuzzi”, in stile Impero, con letto a baldacchino e vasca idromassaggio. La terza è la “Vista Mare Jacuzzi con balcone”, simile alla precedente come equipaggiamento, ma offerta negli stili Internazionale e Deco e con in più la terrazza che si affaccia sulla Passeggiata. La quarta è la “Modern Vista Mare Jacuzzi con balcone”, con dotazione identica alla precedente, ma con arredamento contemporaneo sullo stile del Piano Moderno e solarium privato sull’ampia terrazza. La quinta e ultima sottocategoria è quella “Vista Mare con balcone”, senza la vasca idromassaggio e arredata in stile Coloniale.

Le Suite Rooms sono anch’esse divise in cinque sottocategorie. Le “One Bedroom Suite Vista Mare” e “One Bedroom Suite Vista Mare Laterale” sono senza balcone ed offerte in stile Impero, con letto a baldacchino. Negli stili Internazionale, Deco e Coloniale, sono offerte, invece, le “One Bedroom Suite Vista Mare con Balcone” e le “One Bedroom Suite Vista Mare Laterale con Balcone”, che danno rispettivamente sulla passeggiata e su piazza Puccini. Esistono anche le “Three Bedroom Suite Vista Mare”, negli stili Coloniale ed Impero, che sono composte da una Junior Suite di forma ottagonale con letto a baldacchino e due Superior Vista Mare comunicanti, con un’area totale di 120mq. Queste ultime, a seconda delle esigenze dei clienti, possono diventare dei comodi salotti.

Come dimostra la descrizione delle camere, l’offerta del Principe di Piemonte è molto varia e diversificata, adatta a qualsiasi tipo di clientela, purché questa abbia una buona (ed in certi casi ottima) capacità di spesa.

L’eleganza è, in ogni caso, il concetto chiave del Principe di Piemonte, sin dalla costruzione, fino al servizio e all’attenzione verso il cliente che viene offerta oggi.

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Tutto questo attraversando un passaggio chiave, cioè la ristrutturazione del 2004 che da una nuova vita all’hotel, donandogli nuova giovinezza, pur rispettando i canoni classici.

La già citata architetto Benelli, che è stata direttore artistico di questo restyling, descrisse così il suo lavoro di restauro:

“Mi piace pensare al Principe al femminile, come una grande, meravigliosa persona. Sentivo di doverle restituire la bellezza perduta. Era questo per me l’incarico ricevuto”31

Certamente è riuscita a restituire una bellezza non comune tra gli alberghi, ripristinando e ridando l’antico splendore agli stucchi, ai colori delle mura ed ai pregiati vetri colorati ad arte della vetreria Quentin di Firenze, che sono presenti ancora oggi sin dall’apertura del 1922.

Lo fa, rispettando le consegne della società che nel 2004 ha acquistato il Principe di Piemonte, in particolare del suo presidente, Cesare Lazzarini, un oculato imprenditore viareggino che ancora oggi è il presidente della S.p.A. che fu formata per recuperare e gestire l’hotel.

“Sì, mi è apparso come non lo avessi mai visto, quella sera di fine estate, seduti al tavolo di un bar in passeggiata a prendere un caffè con gli amici.

Una folgorazione improvvisa, eppure il Principe è stato sotto i miei occhi da sempre, ma quella sera, come per incantesimo l’ho visto con animo diverso, così da accorgermi di averlo sempre nel mio cuore e nella mia mente.

Da quella sera il simbolo di Viareggio, il Principe degli alberghi, cominciava, per me, a diventare in qualche modo qualcosa, che come viareggino, sentivo anche mio.

Fino a quando, si è offerta l’opportunità di poterlo acquistare. Un miracolo? Una Pazzia? Forse queste due cose insieme. E poi l’orgoglio e l’ambizione di poter offrire alla mia città una struttura adeguata alla sua immagine è quello che ha dato a me e a quegli amici, che poi sono diventati miei soci, l’impulso per intraprendere questa avventura.

Nel corso della ristrutturazione l’innamoramento ha fatto il resto. Così che i budget previsti, per una volta tanto nella vita, sono stati trascurati perché ciò che ci muoveva era di fare un albergo di grande prestigio […] con la consapevolezza di operare in un ambiente vincolato dalle Belle Arti”32

31 Piera Tempesti Benelli, “Principe di Piemonte”, Idea Books 2004, p.91 32 Cesare Lazzarini, “Principe di Piemonte”, Idea Books 2004, p.6

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Come ricorda Lazzarini, il Principe di Piemonte è un edificio tutelato dalle Belle Arti ed infatti oggi è uno degli edifici e dei pochissimi alberghi che fa parte dell’Itinerario delle Strutture Moderniste che racchiude il meglio del Liberty presente a Viareggio in una passeggiata per tutti coloro che apprezzano questo tipo di architetture.

Per analizzare a fondo quelli che allo stato attuale sono i punti di forza e di debolezza del Principe di Piemonte, si può riproporre quanto fatto con la città di Viareggio, vale a dire una analisi SWOT che riassume e illustra in modo chiaro criticità e cardini dell’offerta.

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4.3. Gli altri alberghi viareggini e versiliesi: