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L’analisi della storia del territorio è importante per capire le dinamiche attraverso cui la Versilia ha esercitato una forte attrazione verso i turisti italiani e stranieri, con quali modalità, leve e tempistiche.

Come abbiamo visto, la riscoperta della Versilia è avvenuta intorno al 1700, dopo che fu bonificata la palude che aveva preso il sopravvento sulle terre dell’odierna Viareggio e dintorni. Non si deve dimenticare, però, che prima dell’impaludamento della Versilia, questa conobbe un primo sviluppo di ciò che può essere definito una “primordiale ospitalità”, quando i pellegrini davano vita ad un prototurismo percorrendo la Via Francigena.

Questa strada è stata molto importante per la Versilia, dato che proprio qui, a Camaiore, termina la tappa che parte da Lucca e parte quella successiva, che termina ad Avenza.

Quando i pellegrini cominciarono ad arrivare, nell’Ottocento, nascono molte locande e punti di ristoro lungo la via, che portano in Versilia l’idea dell’accoglienza, fino a quel momento sconosciuta, ma che nel futuro sarà determinante per lo sviluppo economico.

L’abbandono che colpì la Versilia segnò uno stop anche agli arrivi dei forestieri, eccezion fatta per gli unici borghi storici di Camaiore e Pietrasanta, quest’ultimo, anche per questo motivo considerato capoluogo della Versilia storica.

Le cose cambiano molto dopo la bonifica settecentesca, dato che cresceranno e prenderanno sempre più importanza i centri di Forte dei Marmi e Viareggio.

Il primo, grazie al commercio del marmo, uno dei più rinomati e ricercati materiali da costruzione del periodo, estratto nelle vicine Alpi Apuane e che a Forte veniva imbarcato sulle navi, grazie al pontile.

Il secondo centro, Viareggio, acquistò importanza, come già visto, grazie al crescente interesse della città di Lucca per lo sbocco al mare, che fu voluto

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proprio qui, a causa della presenza del canale Burlamacca e dell’odierna Torre Matilde su via Regia.

Questo sviluppo delle due città portò un incremento demografico sul territorio molto imponente grazie alla forza lavoro che si riversava sul lungomare lucchese per i marmi del Forte e per la cantieristica navale viareggina.

Questi motivi sono certamente determinanti per la crescita delle due città, che ormai hanno un’importanza economica, forse, ancora più grande di quella dello storico capoluogo Pietrasanta.

E’ risaputo, che l’inizio del fenomeno degli spostamenti delle persone con scopo di diporto nasce all’inizio del XIX secolo e che comincia a svilupparsi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, soprattutto grazie alla pratica dei bagni di mare, inaugurata dagli inglesi nel sud dell’isola britannica, in particolare a Bath.

Inizialmente i bagni di mare erano considerati più salutari in inverno, ed in acqua fredda, per questo venivano scelte destinazioni del Nord Europa, possibilmente vicine a dei centri termali, che erano considerati le principali destinazioni per il benessere fisico.

Con il passare del tempo, si sparse tra i benestanti turisti la convinzione che anche i bagni di mare estivi fossero buoni per la salute delle persone. Per questo si cercarono destinazioni calde e soleggiate, sempre, però preferibilmente, vicino alle stazioni termali.

La moda dei bagni in acqua “calda” si diffuse presto in tutto il bacino del Mediterraneo, Italia compresa e l’apertura nel 1890 del tratto ferroviario Lucca-Viareggio, naturale prosecuzione del tratto Firenze-Pistoia-Lucca, fece il resto.

Ben presto molte persone si riversarono sulle coste versiliesi, dando il via al fenomeno turistico.

E’ bene precisare che inizialmente il turismo, così come l’uso delle allora modernissime ferrovie, era una pratica per pochissimi, quasi elitaria, ma che crebbe costantemente con il passare degli anni nel Novecento, aumentando sempre di più il numero delle persone che potevano permettersi una vacanza.

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Si può intuire il motivo per il quale Viareggio è considerata il moderno capoluogo della Versilia, sebbene non facesse inizialmente parte del territorio identificato sotto questo nome: questo è proprio il fatto di essere stata sin dagli albori degli spostamenti a scopo turistico in questa terra, la città “trascinatrice” rispetto al resto della costa, diventando rapidamente anche la più popolosa.

Grazie alla nuova vocazione turistica ottocentesca di Viareggio, che anche la Versilia storica, nella zona vicina al mare in particolar modo, seppe trasformarsi e adeguarsi alla crescente domanda che riguardava le villeggiature.

Partendo dal Nord della costa lucchese, a Forte dei Marmi si capì immediatamente l’importanza di questa moda delle “sabbiature”, cioè dei bagni di mare estivi e, sfruttando alcune circostanze, si “convertì” alla moderna economia turistica, aprendo alberghi e strutture ricettive.

Le succitate circostanze erano sia strutturali che storiche: infatti, Forte, che aveva costruito le sue fortune ed il suo sviluppo sul commercio del marmo grazie al fortino-deposito e al pontile, fu tagliata fuori dalla costruzione della ferrovia negli anni Sessanta dell’Ottocento, che privilegiava altre zone di estrazione. Il commercio del marmo, poi, subì una brusca frenata a causa delle guerre di inizio Novecento e la riduzione del trasporto dei blocchi di marmo via mare.

Inoltre, cambiarono le modalità di estrazione del marmo: la SIPE, società di esplosivi del posto, adibita all’estrazione, dopo un grandissimo sviluppo durante la Grande Guerra, subì un grave declino.

Nonostante questo, però, l’attività di estrazione rimase e proseguì fino ad arrivare ai giorni nostri, dando all’offerta ricettiva del Forte una vena di eleganza e di arte unica nel suo genere, che ha contribuito nel tempo a renderla quella meta di vacanza per turisti “vip” quale è oggi.

Infatti, proprio questo connubio arte-mare ha nel tempo attirato moltissimi artisti che soggiornavano o si trasferivano a Forte dei Marmi o nella vicina Pietrasanta e sulla loro scia, questa zona è stata e viene scelta da tanti

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personaggi famosi, delineando un’offerta molto esclusiva per il turismo a cavallo tra XX e XXI Secolo.

Marina di Pietrasanta ha più o meno lo stesso sviluppo basato sull’estrazione e sul commercio dei marmi apuani.

A differenza di Forte, il comune di Pietrasanta presenta una distinzione più netta tra la parte storica, connessa al commercio del marmo e concentrata nel borgo storico e la parte nuova, dedicata prevalentemente al turismo e che si trova nella più moderna Marina.

Questa distinzione può essere notata anche nelle strutture che formano le due frazioni: infatti, Marina di Pietrasanta, a differenza del borgo storico, è composta da costruzioni molto più moderne e prevalentemente ad uso turistico, come alberghi e stabilimenti balneari.

Marina di Pietrasanta, infatti, si sviluppò proprio in concomitanza con l’avvento del turismo in Versilia, trovandosi a Sud di Forte dei Marmi e a Nord di Viareggio, che stavano acquisendo sempre più importanza.

Lo stesso discorso può essere fatto per Lido di Camaiore, anch’essa compresa tra Forte dei Marmi e Viareggio e sviluppatasi grazie al turismo tra Ottocento e Novecento.

Come a Marina di Pietrasanta, si trovano moltissime strutture alberghiere e stabilimenti balneari, ma che hanno, oggi, una qualità ed una esclusività più bassa rispetto a quella che si percepisce a Viareggio o a Forte dei Marmi. In sostanza, oltre alla Viareggio “trascinatrice” del processo di sviluppo turistico della zona, grazie anche alla già citata apertura della ferrovia, anche Forte dei Marmi ebbe una svolta sotto l’aspetto economico e la vocazione di queste due città, fecero sì che nascessero le frazioni di Marina di Pietrasanta e Lido di Camaiore.

Nel corso del Novecento, fino ai giorni nostri, le quattro aree urbane si sono ingrandite sempre di più, arricchendosi di strutture alberghiere, in certi casi smodatamente e costellando le proprie spiagge di stabilimenti, fino a formare un unico agglomerato su quattro territori comunali: in pratica quello che oggi chiamiamo Versilia.

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2.2. Sviluppo ed evoluzione del turismo a