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L’andamento del Principe di Piemonte al giorno d’ogg

Grafico 22 Andamento presenze mese per mese, Viareggio 2011

4.5. L’andamento del Principe di Piemonte al giorno d’ogg

Vista la storia dell’hotel, divisa da quella dello stabilimento dagli anni Settanta in avanti, è interessante capire come si comporti la struttura oggi.

Purtroppo per precise direttive manageriali e di politica di gestione, non sono disponibili dati relativi agli arrivi e alle presenze o all’occupazione media degli ultimi anni, sia prima che dopo il cambio di proprietà di inizio millennio.

C’è, però, da dire che le sale meeting ospitano spesso convegni di tipo prevalentemente medico, bancario e turistico, specie in bassa stagione,

70 “Centro Congressi Viareggio: le richieste dei lavoratori in via di licenziamento”, Donatella Francesconi, Il Tirreno, 17/10/2015

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sintomo di un buon funzionamento della struttura e di una immagine prestigiosa nei confronti dei clienti business.

Per quanto riguarda la parte leisure, ovviamente, le percentuali di occupazioni più elevate si fanno registrare nei periodi di alta o altissima stagione, notoriamente quelli con tariffe più costose, che permettono di realizzare un buon valore di ADR (Average Daily Rate) e di RevPAR (Revenue Per Available Room)72.

Purtroppo neanche questi dati sono disponibili e calcolabili; il documento principe, però, per valutare la “salute” di una azienda è certamente il bilancio. Questo, essendo disponibile presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio73, è facilmente consultabile e ci permette di capire l’andamento

dell’impresa, specie se confrontata con altre realtà versiliesi.

Iniziando a leggere il bilancio 2014 della Principe di Piemonte SPA, si vede dallo stato patrimoniale che il valore dell’immobile alla voce “Terreni e Fabbricati” si aggira intorno ai trenta milioni di Euro. Questa è l’ennesima testimonianza che l’attività viene svolta in una struttura di indiscusso valore. Nel 2014 c’è stato un ricavo totale tra ristorazione, bar, meeting e affitto delle camere di oltre cinque milioni di Euro, che si traduce in un reddito netto di circa trecentomila Euro. Questo rappresenta di per sé un risultato molto importante per una struttura ricettiva aperta tutti i giorni dell’anno in una località a fortissima stagionalità come è quella viareggina.

In questi circa cinque milioni di Euro di ricavi totali, sono compresi oltre diecimila Euro di incassi annuali provenienti dalla ristorazione, cifra importante considerando che è vero che ci sono due ristoranti all’interno dell’albergo, ma il Piccolo Principe (il ristorante stellato al quinto piano) è aperto (generalmente) da maggio a settembre, mentre l’altro, il Regina, viene poco frequentato dalla clientela che non soggiorna nell’hotel, specialmente in bassa stagione.

Inoltre, nella Relazione sulla Gestione stilata dagli amministratori in coda al bilancio, questi riportano una generale soddisfazione per un esercizio in utile

72 Indicatori di andamento alberghiero che permettono di calcolare il ricavo medio per ogni camera venduta (ADR) e il ricavo medio per ogni camera disponibile nella struttura (RevPar).

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dopo qualche esercizio in perdita dovuto alla crisi e che da ormai tre anni, i ricavi “sono di poco superiori ai 5 milioni”.

La Nota Integrativa fornisce anche un dettaglio sull’organico che lavora all’interno del Principe di Piemonte, composto da dieci impiegati e sette operai fissi (vale a dire con contratto non intermittente).

Per rendersi conto meglio dei risultati ottenuti dall’ex Select Palace Hotel, si possono confrontare i valori dei bilanci di un campione di altri hotel della medesima categoria, vale a dire quattro stelle, presenti a Viareggio.

Gli hotel in questione sono il Best Western Royal, il President, il Palace e l’Esplanade.

Il primo, come detto facente parte della catena Best Western, è di proprietà della S.A.I.T.A. (Società per Azioni Industria Tirrena Alberghi), società con sede a Milano. Il President appartiene alla Classy Hotel SRL, società di capitali con sede a Roma. Il Palace, è della viareggina Società Proprietari Alberghi SRL, mentre l’Esplanade appartiene alla Hotel Residence Esplanade SRL che ha sede a Pistoia.

Dunque solo il Palace, con il Principe di Piemonte sono completamente viareggini, sia come sede che come proprietà.

Ogni albergo ha delle sue particolarità dovute a posizione e dimensione della struttura, numero di camere e posti letto e tipologia di edificio in cui si trovano.

Ad esempio, gli alberghi di questo campione sono tutti ospitati in splendide strutture liberty piene di storia e di ospiti illustri nel passato, esattamente come il Principe di Piemonte, ad eccezione del President; inoltre si trovano tutti lungo la passeggiata lungomare, escluso l’Esplanade, che è in piazza Puccini.

Il Royal ha una particolarità anche riguardante i giorni di apertura: se tutti gli altri quattro alberghi in esame sono aperti trecentosessantacinque giorni all’anno, il Best Western rimane chiuso per l’inverno, generalmente da novembre a marzo, costringendo a modificare i parametri di valutazione.

117 Tabella 23 - Confronto campione hotel 4 stelle di Viareggio

Numero Camere Numero Posti Letto Ricavi Hotel 2014 Ricavi Ristorante Utile/Perdita ante imposte Principe di Piemonte 106 Oltre 200 5.185.630 10.956 309.204 Esplanade 48 116 1.641.451 Bilancio a sé 35.264

Palace 73 Circa 140 58.001 Riservato

Clienti -257.226

President 50 Circa 100 1.251.927 Riservato

Clienti 18.246

Royal 114 Circa 200 3.232.734 Riservato

Clienti 322.990

Con i dati della tabella è possibile effettuare un confronto tra gli alberghi presi in analisi e valutarne a grandi linee l’andamento espresso dai bilanci 2014. Tra questi, l’unico hotel che chiude l’esercizio in perdita è il Palace, mentre gli altri fanno tutti registrare un utile che varia dai diciottomila del President ai trecentoventiduemila del Royal.

E’ ovvio che i risultati di esercizio sono influenzati dalle politiche di gestione che vengono messe in atto, dai prezzi che vengono fissati per i propri servizi, dalla capacità di contenere i costi fissi e variabili e dal periodo di apertura della struttura, ma rimangono, comunque, un indicatore della salute dell’azienda e del prestigio che hanno agli occhi della clientela.

Valutando anche il numero delle camere, si evidenzia un andamento simile dell’Esplanade e del President, che riescono a realizzare un ricavo totale simile. C’è differenza tra gli utili dei due alberghi, dato che quello dell’Esplanade è molto più alto. Questo potrebbe essere dovuto alle strategie di vendita e alle politiche di pricing messe in atto, che potrebbero essere volte ad un obiettivo piuttosto che ad un altro.

Ipotizzando di dover calcolare il prezzo medio con il quale sono state vendute le camere per l’anno 2014 in questi due alberghi74 con i dati a

disposizione dal bilancio, si nota che l’Esplanade vende a circa novanta Euro la camera, mentre il President intorno ai settanta Euro. Questa media potrebbe essere influenzata dal numero delle camere chiuse per

74 Numero delle camere moltiplicato per i giorni di apertura. L’utile d’esercizio, diviso per il totale delle camere ottenuto in precedenza dà il prezzo medio per ogni camera disponibile.

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manutenzione, dai prezzi di alta e bassa stagione, dalla tipologia delle camere o dai servizi offerti, ma è significativa per capire la politica di vendita che gli hotel adottano. In un caso come questo, la politica di vendita potrebbe essere condizionata dal tipo di struttura in cui è ospitato l’hotel, ovvero un palazzo storico e di interesse architettonico l’Esplanade, mentre è un edificio più moderno il President.

I bilanci ci dicono che si attestano su un altro livello, invece, il Royal ed il Principe di Piemonte, già di per sé con un numero di camere più alto degli alberghi considerati precedentemente.

Anche per questo motivo chiudono il bilancio con un utile più alto rispetto al President e all’Esplanade e realizzano un ricavo di vendita dei propri servizi decisamente migliore.

Quest’ultimo si può ritenere di entità più o meno simile, dato che il Principe di Piemonte riesce a superare i cinque milioni di Euro restando aperto tutto l’anno, mentre il Royal, offrendo i suoi servizi solo in alta stagione, supera di poco i tre milioni di Euro.

Andando a ipotizzare il prezzo medio delle camere anche per questi due hotel75 con i dati del bilancio, si trovano valori simili, vale a dire circa

centoventicinque per il Royal e circa centotrentacinque per il Principe di Piemonte. In questo caso si tratta, infatti di due strutture simili nell’architettura, nel valore storico dell’immobile, della qualità e della tipologia di servizi offerti.

Valgono anche in questa circostanza le precisazioni fatte per il President e l’Esplanade, ma come per gli altri due alberghi si notano dei buoni andamenti nei due hotel in questione, che denotano una buona gestione, sebbene con politiche diverse.

Questo campione di alberghi lascia intuire come esistano alberghi che, seppur allo stesso livello per quanto riguarda le stelle, offrono prezzi e servizi di diversa caratura, diversificando l’offerta: più semplice, anche se raffinata e di buon livello quella del President, dell’Esplanade e anche del Palace, più

75 Vedi nota precedente

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lussuosa ed elitaria quella del Royal e del Principe di Piemonte, che si mantengono in linea con la fama e il prestigio di cui godono.

La clientela, attraverso i mezzi di cui dispone oggi, come le celeberrime recensioni su Tripadvisor, dimostra di apprezzare i servizi offerti dai vari alberghi presi in esame: il Royal, ad esempio, ottiene quattro punti e mezzo sui cinque totali attribuibili dai numerosi commenti degli utenti, stessa valutazione per il President, quattro per Palace, Esplanade e Principe di Piemonte. Tutti, ad eccezione dell’Esplanade, sono stati insigniti del Certificato di Eccellenza di Tripadvisor, che dimostra che le recensioni sono state di alto livello in maniera costante nel tempo.

Il Principe di Piemonte ha, però, il valore aggiunto rispetto agli altri alberghi portato dalla ristorazione. Infatti i suoi due ristoranti, uno di quali insignito delle due stelle Michelin, danno un contributo notevole all’immagine e al fatturato dell’albergo.

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Conclusioni

La Versilia è un territorio ricco di particolarità, a cominciare dai confini che nel tempo sono stati un argomento di discussione, fino ad arrivare alla conformazione geografica, con mare, pianura, collina e montagna, del tutto singolare e difficile da trovare in altri luoghi a Mondo.

Inoltre, la storia di ogni località che fa parte di questa area ha uno sviluppo diverso dalle altre e questo contribuisce a creare una immagine del tutto singolare per ogni determinato comune o frazione.

Si va dalla storia di Pietrasanta, al lusso di Forte dei Marmi, dalle tradizioni folkloristiche alle spiagge ed ai locali che vanno dal Cinquale alla Darsena di Viareggio.

E’ quasi scontato che il turismo, nel corso degli anni sia stato attirato in un territorio simile, anche se storicamente, come visto in precedenza, l’attrazione primaria fu il mare, che combinato ad un clima ideale, creò i presupposti per gli spostamenti dei primi, ricchi, pionieri delle vacanze.

Alla domanda dei ricchi si adattò l’offerta, creando nel tempo una immagine di destinazione di alto livello, concentrata sull’offerta di lusso.

Con il passare degli anni e l’aumento del numero delle persone che praticano turismo, la Versilia e, in modo particolare, Viareggio sono sempre state tra le principali mete scelte dai viaggiatori.

Si sono vissuti, così, anni d’oro, in cui le spiagge in estate erano sempre affollate, le discoteche ed i luoghi mondani venivano aperti e frequentati da una clientela di personaggi famosi ed anche gli stessi hotel, costruiti con stili classici, erano un fattore attrattivo importante, oltre ad una struttura funzionale per la pratica turistica.

Come si sa, però, tutti i prodotti hanno un ciclo di vita e le destinazioni turistiche non sono da meno.

Essendo stata tra le prime destinazioni scoperte dal turismo internazionale, la Versilia è stata anche una tra le prime a “passare di moda” nei gusti dei vacanzieri.

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Per questo, diminuendo la domanda, spesso chi offre servizi ha avuto problemi ad adeguare e aggiornare il proprio prodotto e, come dimostrano i dati, soffrono di più le categorie ricettive di più basso livello, rispetto a quelle di rango più elevato o di lusso.

Negli ultimi anni, in particolare, la crisi economica generale e quella che ha colpito le amministrazioni locali in modo più o meno grave, hanno complicato ulteriormente la situazione, scoraggiando anche gli investimenti e generando un circolo vizioso dal quale diventa sempre più difficile uscire.

E così le spiagge sono meno affollate, sempre meno alberghi riescono a fare il “tutto esaurito” ed anche gli eventi che avevano sempre accompagnato la storia di questo territorio, sono in declino; perfino il celeberrimo Carnevale di Viareggio non è più seguito come un tempo, anche se resta una delle principali attrazioni della zona.

Uno dei problemi più gravi, però, resta quello della stagionalità, che non si riesce a debellare. Infatti, nonostante ci sia una base di turismo congressuale, questo non riesce a distribuire per il meglio la domanda nell’arco dell’anno, creando ogni anno problemi dovuti alla pressione antropica ed all’occupazione.

I numeri, però, non sono impietosi e probabilmente la voce popolare di una Versilia in declino può essere smentita analizzando meglio i dati ed andando ad intervenire, individuando punti dove ci sono più lacune, come l’offerta ricettiva di livello più basso, oppure le strutture congressuali di grandi dimensioni, che possano contribuire all’abbassamento della stagionalità tipica del turismo balneare insieme allo sviluppo di nuove tipologie di turismo, come quello sportivo o naturalistico da praticare nelle aree montane della Versilia o quello enogastronomico, ancora poco praticato in questa area. Inoltre, questa diversificazione è opportuna anche per cercare di “svecchiare” una offerta rimasta ferma da troppo tempo, ancora concentrata su ciò che attirava la clientela molti anni fa, vivendo di “rendita” fino ai giorni nostri. Si deve necessariamente cercare di promuovere meglio la destinazione attraverso un marketing territoriale più efficace, nei mercati delle aree geografiche con numeri più bassi, come Sudamerica o Estremo Oriente e

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creando offerte ad hoc per coloro che, invece, scelgono ancora numerosi Viareggio e dintorni, come tedeschi, francesi, svizzeri o russi.

Studiando il caso del Grand Hotel Principe di Piemonte è emersa una eccellenza dell’offerta alberghiera, emblematica nel suo nuovo sviluppo dopo gli investimenti e la ristrutturazione del 2004, dato che, in piccolo, rappresenta ciò che tutta la Versilia dovrebbe fare per tornare a vivere gli anni più gloriosi, quando era piena di personaggi famosi e di persone provenienti da tutto il Mondo.

Infatti, come è successo al Principe di Piemonte, attraverso importanti investimenti e un associazionismo sempre più forte da parte dei vari imprenditori sostenuto dalle amministrazioni locali, si può credere in una rinascita del turismo versiliese, che, certamente, ha le potenzialità per questo.

Anche il caso dello stabilimento balneare e centro congressi Principe di Piemonte è emblematico. Infatti, questa importante sala meeting che, non solo non viene valorizzata, ma viene anche lasciata morire giorno dopo giorno, è il simbolo di una Versilia che non punta sui congressi come motore principale per l’abbattimento della stagionalità. Inoltre è un importante segnale di decadenza generale, essendo un edificio storico che viene lasciato a sé stesso, facendolo rovinare col passare del tempo.

Forse, sarebbe opportuno che la proprietà dell’albergo valuti seriamente la possibilità dell’acquisizione dello stabilimento, per poterlo rilanciare come è stata capace di fare con l’ex Select Palace Hotel, dato che c’è già stata una voce di questa intenzione in passato.

Attraverso una ristrutturazione ed un rilancio dell’immobile, ne gioverebbe sicuramente, non solo l’immagine di Viareggio e l’offerta congressuale versiliese, ma anche l’albergo stesso. Infatti, purtroppo, non è raro che le persone, specie quelle non particolarmente esperte del luogo, associno ancora l’albergo allo stabilimento (anche per la vistosa insegna sopra quest’ultimo). Questo procura un danno di immagine anche all’albergo, dato che c’è un evidentissimo contrasto (anche ad uno sguardo superficiale) tra le buone condizioni dell’hotel e le pessime in cui si trova lo stabilimento.

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Oltretutto, per l’albergo sarebbe un fattore attrattivo in più dato che al suo interno ci sono sale meeting, ma che queste sono di dimensioni molto minori rispetto a quelle che sarebbe capace di offrire la struttura dello stabilimento. La Versilia, dunque, deve tornare ad essere la meta turistica di alto livello che era e non deve accontentarsi. Oltre all’imprenditoria privata è necessaria una soluzione che porti ad una identità territoriale versiliese, la quale permetta di promuovere la destinazione nella sua interezza, grazie a quel marketing precedentemente citato; questo deve essere capace di attirare mercati turistici provenienti da diverse aree mondiali, che siano il più possibile interessati ad una offerta varia e diversificata.

Per questo oggi è più che mai fondamentale la collaborazione tra enti pubblici in primis, che collaborino per questa identità territoriale forte alla Versilia, ma anche tra pubblico e imprenditoria privata, per dare nuova giovinezza a quelle realtà rimaste indietro e creare una offerta importante a livello dell’intera destinazione.