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1.4. Viareggio: il capoluogo della Versilia di ogg

1.4.1. Il Carnevale: uno dei simboli di Viareggio

Uno degli eventi che segnano il calendario di Viareggio e che riporta l’altissima stagione anche in pieno inverno è sicuramente il Carnevale.

Questo importantissimo e famosissimo evento eleva la città ad uno dei capoluoghi del settore durante il periodo del carnevale, essendo certamente la sfilata di maschere più grande del nostro paese, dopo quella di Venezia. La sua storia comincia nel 1873, in un clima di sviluppo prorompente e di grande iniziativa: infatti l’idea della sfilata partì da alcuni giovani che intendevano celebrare il periodo del carnevale, ossia tradizionalmente il periodo di festeggiamenti che precede la Quaresima, prima della Pasqua, con il proprio culmine il Martedì Grasso e il Giovedì Grasso.

Col tempo, la festa religiosa ha lasciato spazio a celebrazioni e festeggiamenti mondani, oltre a cibi e gastronomia tipica del periodo.

Proprio sulla scia di questi festeggiamenti, a Viareggio si cominciò a fare festa durante il periodo con delle sfilate in maschera, che anno dopo anno diventarono sempre più grandi.

Dagli anni Venti del Novecento, la musica diventò parte integrante della sfilata ed i carri allegorici diventarono di cartapesta ed in movimento.

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La cartapesta è un materiale composto da carta, acqua, gesso e colla, molto leggero e maneggevole, perfetto sia per creare facilmente strutture mastodontiche su calchi in argilla, sia per farle muovere sui carri durante la sfilata. Grazie al Carnevale, a

Viareggio si è creata una scuola di maestri nell’uso della cartapesta, tra le più importanti in Italia e nel Mondo. La sfilata stava diventando sempre più conosciuta e già si era spostata sul Viale a Mare dall’originaria Via Regia.

Ogni anno l’evento veniva pubblicizzato con manifesti sempre diversi; nel 1930, il protagonista indiscusso del manifesto fu Burlamacco.

Burlamacco è una figura vestita di rosso e di bianco, che corre festante con un cappello rosso ed un mantello nero ed in occasione di quel manifesto, cera accompagnato dalla figura di una bagnante, chiamata Ondina e vestita con il costume da bagno tipico dell’epoca.

Negli anni successivi, fino ad oggi, saranno due icone per il Carnevale e per Viareggio stessa, diventandone i simboli.

Burlamacco è una figura carica di simboli e di significati, già a partire dal nome, che richiama il canale Burlamacca, che taglia Viareggio passando accanto a Torre Matilde, fino ad arrivare al mare.

Nel disegno dell’artista futurista viareggino Uberto Bonetti, Burlamacco aveva un vestito tubolare che, insieme al passo di corsa che la maschera sta accennando, richiama lo stile futurista, abito rosso e bianco a rombi, colori tipici della spiaggia estiva animata dagli ombrelloni.

Ha, inoltre, un cappello di tipo “feluca” rosso, la faccia truccata da clown e un mantello nero, come per richiamare il colore dell’epoca fascista, che nel 1930 era in pieno corso di svolgimento.

Burlamacco prende chiaramente ispirazione dalle principali maschere della Commedia dell’Arte, come Balanzone e Arlecchino, con i tratti tipici degli anni

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Trenta e il richiamo alle due principali attività viareggine: il Carnevale e la stagione estiva.

Furono create anche altre “versioni” di Burlamacco, adattate alla moda delle epoche che si susseguivano nel

Novecento, come ad esempio quella Pop Art; di fatto, però, la figura di Burlamacco che resta più legata al Carnevale e che rappresenta il simbolo di Viareggio è quella originale degli anni Trenta, oggi rappresentata in una statua nel cuore della Passeggiata, all’altezza di Piazza Mazzini.

Lo spirito di sviluppo

prorompente del Carnevale venne interrotto dalla Seconda Guerra Mondiale, che portò anche l’orrore dell’eccidio nella vicina Stazzema, ma riprese prontamente nel 1946.

Il primo passo verso il riconoscimento del Carnevale come evento non solo locale, ma anche nazionale e poi mondiale è la diretta che la Rai, azienda nata da pochissimo tempo, dedicò alla sfilata viareggina nel 1954.

Il binomio Carnevale-Rai, è stato molto fortunato a partire proprio da quell’anno fino ad oggi, perché la televisione di stato dedica tuttora molta attenzione alle celebrazioni viareggine. Negli anni Ottanta fu prima abbinata la Lotteria Nazionale alla sfilata dei carri, poi, nel biennio 1988-1989, l’evento fu trasmesso sul “Primo Canale” di sabato sera.

Ormai il Carnevale è un appuntamento molto importante e riconosciuto a livello mondiale e che, per questo, attira molti investimenti. Nel 2001, infatti, è stata inaugurata la “Cittadella del Carnevale”, vero e proprio quartiere sorto intorno al tema della sfilata.

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All’interno, la Cittadella si sviluppa su una piazza a forma ellittica, circondata dai moderni ed ampissimi hangar, visitabili tutto l’anno, dove i maestri della cartapesta creano le loro opere d’arte che sfileranno sulla Passeggiata. La Cittadella è uno spazio vivo per tutto l’anno, perché oltre, come detto, agli hangar visitabili, ha anche due musei a tema, quello della storia del Carnevale e quello delle opere d’arte di artisti contemporanei che hanno legami e riferimenti con la sfilata viareggina. Anche la stessa piazza centrale è un luogo dinamico, perfetto per concerti e spettacoli: infatti ospita l’ormai importante Festival Gaber, già citato premio musicale che si svolge durante l’estate.

Oggi, durante il periodo del Carnevale, la sfilata sulla passeggiata viene vista da migliaia di persone, tra le quali volti noti dello spettacolo, dello sport e della politica, che possono vedere le loro rappresentazioni e allegorie di cartapesta sui carri; per coloro che non possono vedere lo spettacolo direttamente a Viareggio, c’è la diretta televisiva che viene offerta ogni anno da RaiTre.

Per rendere l’idea di quanto il Carnevale sia un evento di livello elevatissimo, basta pensare che alle opere e alle allegorie hanno lavorato molti artisti e nomi importanti, come il pittore belga Folon, il Premio Nobel Dario Fo, che collaborò alla realizzazione di un carro, Sergio Staino ed altri pittori viareggini come Lorenzo Viani o Renato Santini.

Dire, però, che il Carnevale è solo la famosissima sfilata della Passeggiata non è veritiero, quanto è riduttivo.

Infatti durante il periodo carnevalesco non si hanno solo le maestose sfilate domenicali della Passeggiata, ma anche i veglioni, riedizione moderna delle veglie degli anni Venti dei ricchi nei locali alla moda e riproposte oggi come omaggio alla storia e gli eventi dei “Rioni”.

Questi ultimi sono organizzati nei cinque rioni della città, Torre del Lago, Darsena, Q.re Campo d’Aviazione, Croce Verde e Marco Polo e consistono in sfilate di carri amatoriali, maschere a piedi, stand fieristici e moltissime iniziative che vanno dai balli con musica da discoteca a bancarelle con prodotti tipici da degustare, principalmente a base di pesce.

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Ogni anno, ogni rione organizza i propri eventi, che si svolgono durante tutti i giorni del periodo di carnevale, prevalentemente la sera.

Da alcuni anni, data la grandissima quantità di turisti presenti in estate a Viareggio, viene proposta una sfilata del Carnevale anche “fuori stagione”, vale a dire intorno a Ferragosto. Questo per soddisfare la grandissima domanda di persone interessate a vedere l’evento che ha contribuito ad accrescere la fama di Viareggio e, sicuramente, uno degli spettacoli folkloristici più famosi del nostro paese.

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Capitolo 2