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ALTRI PAESI CARAIBICI*

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 40-52)

Executive Summary

ALTRI PAESI CARAIBICI*

ALTRI PAESI CARAIBICI*

* Antille Olandesi, Aruba, Bahama, Barbados, Bermuda, Cayman, Puerto Rico, Trinidad e Tobago, Isole Ver-gini Americane.

Executive summary

La situazione politica in questi Paesi è generalmente stabile. Fanno eccezione Puerto Rico, che risente dei problemi legati all’immigrazione clandestina dalla vicina Haiti e Trinidad e Tobago, dove, in vista delle ele-zioni che si terranno nell’ottobre 2007, si è verificato un aumento degli episodi di violenza politica tra le varie etnie presenti.

Aruba, Puerto Rico e le Isole Vergini Americane presentano forti squilibri nelle finanze pubbliche. Anche Trinidad e Tobago presentano alcune vulnerabilità dal lato del bilancio pubblico, mitigate dalle ingenti en-trate petrolifere.

Il sistema finanziario è molto sviluppato, data la presenza di paradisi fiscali e centri off-shore. L’atteggiamen-to nei confronti degli investiL’atteggiamen-tori esteri è molL’atteggiamen-to favorevole.

Cat. OCSE Rating Paese Condizioni di Assicurabilità sovrano bancario corporate

Antille Olandesi 5 BB- (SACE) chiusura chiusura chiusura

Aruba 4 BBB (Fitch) apertura apertura apertura

Bahama 3 A- (S&P) apertura apertura apertura

Barbados 5 Baa2 (Moody’s) apertura apertura apertura

Bermuda 3 AA (S&P) apertura apertura apertura

Cayman (Isole) 3 Aa3 (Moody’s) apertura apertura apertura

Puerto Rico 2 BBB+ (SACE) apertura apertura apertura

Trinidad e Tobago 2 Baa1 (Moody’s) apertura apertura apertura

Isole Vergini Americane 5 BB- (SACE) apertura apertura apertura

Rischio Politico

Le Bahama, Barbados e Trinidad e Tobago sono Stati indipendenti e sovrani. Le Antille Olandesi e Aruba so-no Territori esterni dei Paesi Bassi, Bermuda e le isole Cayman del Regso-no Unito, infine Puerto Rico e le Iso-le Vergini Americane degli Stati Uniti. In generaIso-le la situazione politica è molto stabiIso-le, in particolar modo in Aruba, Bahama, Barbados e le Cayman. Nelle Bermuda il dibattito politico è in centrato sulla questione del-l’indipendenza dal Regno Unito e sulle divisioni etniche interne. Le Antille Olandesi hanno deciso di scio-gliere la federazione che le riuniva e sono nel processo di definizione dei rapporti bilaterali. Infine, a Trinidad e Tobago negli ultimi mesi sono cresciute le tensioni tra le diverse etnie in vista delle elezioni che si terranno nell’ottobre del 2007.

Le Bahama, Barbados e Trinidad e Tobago sono membri del CARICOM, le Cayman e Bermuda sono mem-bri associati, infine le Antille Olandesi, Aruba e Puerto Rico sono osservatori. I memmem-bri del CARICOM han-no avviato il processo di creazione di un mercato comune per la libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali.

Rischio Economico

Attività economica. Servizi finanziari, turismo, cantieristica navale e in alcuni casi energia sono i settori più sviluppati in queste economie. Le Bahama, Bermuda e Cayman sono paradisi fiscali, mentre Aruba, le Antil-le Olandesi e Antil-le Barbados sono centri finanziari off-shore. Aruba e Antil-le AntilAntil-le Olandesi hanno industrie di raf-finazione del petrolio proveniente dal Venezuela, mentre Trinidad e Tobago hanno riserve proprie di petrolio e gas e il settore energetico rappresenta il 40% del PIL, il 90% delle esportazioni e circa la metà delle entrate statali. Puerto Rico è stata meta di delocalizzazioni delle imprese manifatturiere statunitensi, ma l’eliminazio-ne dei bel’eliminazio-nefici fiscali ha interrotto questo processo, con ripercussioni l’eliminazio-negative sull’attività economica.

Bilancio pubblico e inflazione. Aruba, Puerto Rico e le Isole Vergini Americane presentano forti squilibri nel-le finanze pubbliche. Anche Trinidad e Tobago presentano alcune vulnerabilità dal lato del bilancio pubbli-co, sebbene gli elevati prezzi petroliferi costituiscono un elemento di mitigazione del rischio.

Bilancia dei pagamenti. Le Bahama presentano un deficit commerciale elevato, compensato però dalle en-trate nei servizi (principalmente turismo).

Posizione debitoria e riserve valutarie. Il debito estero di queste economie non presenta elementi significa-tivi di rischio.

Tasso di cambio. Le Antille Olandesi, Aruba, Bahama, Barbados, Bermuda, Cayman e Trinidad e Tobago han-no ancorato le loro valute al dollaro statunitense. Puerto Rico e le Isole Vergini Americane adottahan-no il dolla-ro USA.

Rischio Bancario

La presenza di paradisi fiscali e centri finanziari off-shore ha in passato facilitato attività di riciclaggio di dena-ro. La maggior parte di questi Paesi hanno adottato misure per contrastare le attività illegali e favorire la tra-sparenza. La Caribbean Financial Action Task Force è un’istituzione nata nei primi anni novanta con lo scopo di combattere il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.

Rischio Operativo

Il sistema legale e l’atteggiamento nei confronti degli investitori esteri è generalmente favorevole. In aumen-to il rischio sicurezza a Trinidad e Tobago per le elezioni e nelle Bahama a causa dell’immigrazione clandesti-na dalla viciclandesti-na Haiti.

Doing Business TI Corruption Convenzione Convenzione

Paese (Rank mondiale, 175 Paesi Perceptions di Washington di New York

e regionale, 31 Paesi) Index (163 Paesi)

Anguilla nd

Bahama - - si

-Barbados - 24 si si

Puerto Rico 19-1 - -

-Trinidad e Tobago 59-9 79 si si

Altri Paesi Caraibici

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Le Bahama, Barbados e Trinidad e Tobago sono membri del FMI. Attual-mente non vi sono finanziamenti in essere.

Interscambio con l’Italia

I Paesi in considerazione non sono fra i mercati principali dell’America centro-meridionale per le esportazio-ni italiane (7% dell’area). Nei primi 6 mesi del 2006 tuttavia, va segnalato un forte balzo delle esportazioesportazio-ni italiane nelle Bermuda e nelle Antille Olandesi, che sono salite rispettivamente al terzo e quarto posto fra i mercati di sbocco più grandi nell’america centro-meridionale, dopo Messico e Brasile. Navi e imbarcazioni sono i principali prodotti esportati.

Esportazioni italiane per Paesi Interscambio commerciale con le Bermuda

(gen-giu 2006, milioni di euro) (1996-2005 mln €)

Esposizione SACE al 30 giugno 2006

L’esposizione totale di SACE in Aruba ammonta a 35,5 milioni di euro, interamente costituiti da indennizzi pagati da recuperare e pari allo 0,12% dell’esposizione totale di SACE. Nelle Antille Olandesi l’esposizione è pari a 23,9 milioni di euro, anche in questo caso costituiti da indennizzi pagati da recuperare. Nei confronti di Trinidad e Tobago, SACE ha un’esposizione pari a 4,8 milioni di euro, per in impegni in essere a MLT. In-fine verso Puerto Rico l’esposizione è pari a 33 mila euro sempre per impegni in essere a MLT. L’esposizione verso gli altri Paesi è nulla.

0 100 200 300 400

Bermuda Antille Olandesi Cayman (Isole) Trinidad e Tobago Bahamas Vergini americane (Isole) Aruba Barbados

mln €

0 100 200 300 400 500 600

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

esportazioni importazioni saldi

Cile

CILE

Executive summary

Il rischio politico è basso. La vittoria alle elezioni presidenziali del 2005 della candidata di centro sinistra Michelle Bachelet non ha portato sostanziali cambiamenti nella politica economica del Governo.

La performance economica si mantiene positiva, grazie agli elevati prezzi del rame. Le Autorità hanno co-munque adottato politiche economiche prudenti che dovrebbero assicurare una crescita sostenuta nel me-dio periodo.

Il contesto operativo è favorevole allo sviluppo economico e l’atteggiamento verso gli investitori esteri è di notevole apertura.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 2/7

Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: apertura Rischio corporate: apertura

Principali indicatori economici

2003 2004 2005 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) 3,9 6,2 6,3 5,2 5,8

Inflazione media annua (%) 2,8 1,1 3,1 3,5 3,1

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -0,4 2,1 4,7 5,9 3,5

Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni ($ mld) 21,7 32,2 40,6 52,2 48,6

• Importazioni ($ mld) -18,0 -23,0 -30,4 -34,8 -37,6

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) 3,7 9,2 10,2 17,4 11,0

• Saldo transazioni correnti ($ mld) -1,0 1,6 0,7 2,8 1,6

• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -1,3 1,7 0,6 2,0 1,1

Debito estero totale ($ mld) 43,1 43,5 45,0 47,3 48,4

Debito estero totale/PIL (%) 58,4 45,8 39,0 33,8 35,1

Debt service ratio (%) 28,3 26,4 18,5 18,8 13,7

Riserve valutarie lorde ($ mld) 15,9 16,0 17,0 16,6 17,4

Riserve valutarie lorde (mesi import.) 8,1 6,5 5,3 4,6 4,5

Cambio medio CLP/US$ 691,4 609,4 560,1 532,2 537,0

S: stime - P: previsioni. - Fonte: EIU-Van Dijk, settembre 2006. FMI, art. IV settembre 2006

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

A A1 A

-44

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica Interna. La situazione politica del Cile è stabile. Le ultime elezioni presidenziali del 2005 hanno vi-sto la vittoria della candidata moderata del centro sinistra Michelle Bachelet. La forte maggioranza ottenuta al secondo turno elettorale garantisce al governo una netta supremazia numerica in entrambe le camere. Le prossime elezioni si terranno nel 2009. Non si colgono elementi di tensione politica.

Relazioni Internazionali. Il Cile è membro associato del MERCUSUR ed osservatore della Comunità Andi-na. I rapporti bilaterali con i paesi dell’area e con gli USA sono buoni, ad eccezione della questione relativa alla richiesta di accesso al mare della Bolivia e alla definizione dei confini marittimi con il Perù.

Rischio Economico

Attività economica. La performance del Paese si mantiene positiva. Le Autorità hanno adottato misure di po-litica economica prudenti e l’economia ha beneficiato del considerevole aumento dei prezzi internazionali del rame (il Cile è il primo esportatore mondiale di rame e il settore incide per il 15% del PIL). La crescita del PIL reale si mantiene stabile intorno al 5,5-6% medio annuo.

Bilancio pubblico e inflazione. Il governo ha adottato da anni una legge di austerità fiscale che prevede un costante surplus di bilancio e l’accantonamento in un fondo di riserva delle entrate derivanti dalle esportazio-ni di rame in eccedenza rispetto ad un prezzo prefissato. La Banca Centrale ha inoltre adottato un obiettivo di contenimento dell’inflazione; tuttavia, per quest’anno si attende una nuova fiammata dei prezzi a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio.

Bilancia dei pagamenti. Negli ultimi anni le esportazioni si rame (che contribuiscono per oltre il 50% del to-tale) hanno registrato un calo in termini di volumi, che tuttavia è stato più che bilanciato da un notevole au-mento dei prezzi internazionali. La bilancia commerciale presenta un surplus considerevole; il saldo corren-te è anch’esso positivo ma viene ridimensionato dai trasferimenti all’escorren-tero delle multinazionali presenti nel Paese.

Posizione debitoria e riserve valutarie. La posizione debitoria del Paese è sostenibile. La quota di debito pub-blico sul totale è inferiore al 25% ed è in calo la componente a BT. Il debito estero totale è in leggero aumen-to in valore assoluaumen-to (45 miliardi di dollari a fine 2005) ma in calo in rapporaumen-to al PIL (33,8% previsaumen-to per que-st’anno). Il debt-service ratio è in calo. Le riserve valutarie si mantengono intorno ai 4,5-5 mesi di importazio-ni.

Tasso di cambio. Le Autorità mantengono un regime di cambio flessibile, con possibilità di intervento solo in caso di grave squilibrio. Grazie alle consistenti entrate derivanti dalle esportazioni di rame, la valuta si è apprezzata negli ultimi anni in termini sia nominali che reali, con conseguente perdita di competitività per le merci cilene.

Cile

Debito estero Crescita del PIL e inflazione

Rischio Bancario

Il sistema finanziario cileno, in particolare il sistema bancario, è molto sviluppato e in linea con gli standard internazionali. Alla fine del 2005 nel sistema operavano 26 banche commerciali, di cui solo una pubblica (Banco de Estado) e 12 istituti esteri.

Gli indicatori mostrano una situazione molto solida: il livello dei non-performing loans è estremamente conte-nuto (inferiore all’1% dei prestiti totali) e gli accantonamenti a fronte delle sofferenze elevate. I livelli di ca-pitalizzazione si mantengono intorno al 13-14%.

Il mercato azionario ha registrato uno sviluppo significativo negli ultimi anni, anche se i volumi intermedia-ti rimangono relaintermedia-tivamente modesintermedia-ti. In parintermedia-ticolare, sono aumentaintermedia-ti gli strumenintermedia-ti hedging a disposizione delle banche.

Rischio Operativo

Il rischio operativo in Cile è piuttosto basso in quanto il contesto è molto sviluppato. Il Paese è classificato al 21° posto (su 159) del Corruption Perceptions Index, al 14° posto (su 157) dell’Index of Economic Freedom e al 28° posto (su 175) della classifica Doing Business della Banca Mondiale.

Il quadro normativo è ben definito: anche se la burocrazia può essere lenta la corruzione è molto limitata. Vi è una notevole apertura verso gli investimenti esteri: il trattamento degli investitori esteri è equiparato a quel-lo degli operatori nazionali e l’operatività è consentita in quasi tutti i settori. Non vi sono vincoli ai movi-menti di capitali.

Il Cile ha ratificato le Convenzioni di Washington e New York ed è in essere un accordo bilaterale con l’Ita-lia per la protezione e la promozione degli investimenti.

La rete infrastrutturale è adeguata: le Autorità stanno investendo nel rinnovo della rete stradale e le telecomu-nicazioni sono efficienti. Il contesto della sicurezza è adeguato. Il Paese è soggetto a terremoti di grave entità.

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Non vi sono finanziamenti in essere con il FMI. I rapporti si limitano

al-0

2003 2004 2005 2006 2007

mld US$

Debito estero totale (sx) Debito estero/PIL (dx)

0

2003 2004 2005 2006 2007

%

Crescita PIL Inflazione

46

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Banca Mondiale. La Banca è attiva nel Paese con 14 progetti, per un totale di oltre 200 milioni di dollari, nel settore dell’educazione ed energetico.

Interscambio con l’Italia

Gli Stati Uniti, Argentina e Brasile sono i principali partner commerciali del Cile; l’Italia figura tra i prin-cipali mercati di destinazione delle esportazioni cilene, mentre non compare tra i prinprin-cipali fornitori del Paese.

Nel 2005, il valore delle esportazioni dei beni italiani in Cile è stato di circa 408 milioni di euro, in aumen-to del 19,4% rispetaumen-to al 2004; anche le importazioni sono aumentate dell’11% attestandosi a 1,4 miliardi, con un saldo nettamente sfavorevole all’Italia. Nei primi 6 mesi del 2006 le esportazioni sono aumentate del 9,5%

rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e le importazioni sono aumentate del 50%.

I settori principali dell’export italiano sono: la “meccanica strumentale”, con un’incidenza del 49% del tota-le e un incremento del 35% nel 2005 e del 18% nei primi 6 mesi del 2006; “metallurgia e prodotti in metal-lo” (10% del totale, in crescita del 58% nel 2005 e in calo del 20% nel 2006); “elettronica ed elettrotecnica”

(9,7% del totale, -8% nel 2005 ma in lieve recupero nel periodo gennaio-giugno 2006). Le importazioni si con-centrano quasi esclusivamente su “metallurgia e prodotti in metallo” (75% del totale, con un aumento del 9%

nel 2005).

Esportazioni italiane in Cile per settori Interscambio commerciale con il Cile

(2005, %) (1996-2005 mln €)

Esposizione SACE al 30 giugno 2006

Gli impegni di SACE in Cile ammontano a 8,3 milioni di euro in conto capitale (interamente a medio-lun-go termine). Non vi sono indennizzi da recuperare.

prod. tessili

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

esportazioni importazioni saldi

Colombia

COLOMBIA

Executive summary

La Colombia è un Paese di lunga tradizione democratica ma soggetto a un persistente conflitto interno. Il presidente Uribe gode di un largo consenso popolare e – dopo le ultime elezioni – anche del sostegno par-lamentare necessario all’approvazione delle politiche di pacificazione nazionale e di lotta a narcotraffico e corruzione.

L’economia, sostenuta sia dalla domanda interna che dalle esportazioni, mantiene buoni tassi di crescita in un quadro di finanza pubblica abbastanza equilibrato ma con eccessivi livelli di debito pubblico che ne rappresenta la principale vulnerabilità.

Gli investimenti esteri diretti hanno registrato un picco nel 2005 e dovrebbero rimanere consistenti anche nel medio periodo, nonostante la lentezza della burocrazia e la situazione della sicurezza interna.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 4/7

Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: apertura Rischio corporate: apertura

Principali indicatori economici

2003 2004 2005 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) 3,9 4,8 5,1 4,5 4,0

Inflazione media annua (%) 7,1 5,9 5,0 4,7 4,0

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -2,7 -1,3 0,0 -1,5 -1,7

Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni ($ mld) 13,8 17,2 21,7 23,6 25,4

• Importazioni ($ mld) -13,2 -15,9 -20,1 -23,1 -25,3

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) 0,6 -1,3 1,5 0,5 0,1

• Saldo transazioni correnti ($ mld) -1,0 -0,9 -1,9 -2,5 -2,1

• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -1,2 -1,0 -1,6 -1,9 -1,6

Debito estero totale ($ mld) 38,1 39,5 38,4 41,1 43,1

Debito estero totale/PIL (%) 47,9 40,6 31,4 31,0 31,8

Debt service ratio (%) 49,9 29,7 29,3 19,3 18,6

Riserve valutarie lorde ($ mld) 10,8 13,4 14,9 16,4 17,5

Riserve valutarie lorde (mesi import.) 6,3 6,5 5,7 5,8 5,8

Cambio medio COP/USD 2.878 2.628 2.323 2.333 2.450

S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, 2ndreview under the Stand-by Agreement, giugno 2006; IIF Summary Appraisal maggio 2006

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

BB Ba2 BB

-48

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica Interna. Il presidente Uribe, in carica fin dal 2002, è al secondo mandato e, oltre a godere di una lar-ga e perdurante popolarità, dopo la rielezione di quest’anno può anche contare sul sostegno parlamentare che nei primi anni di governo gli aveva impedito di intraprendere tutte le riforme in programma. Il sistema poli-tico continua ad essere frammentato, ma la Colombia rimane una delle democrazie più solide dell’America Latina nonostante i gravi problemi di sicurezza legati alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti.

Molta della popolarità di Uribe è dovuta proprio alla sua ferma politica di contrasto della criminalità. Una delle sfide maggiori che la Colombia deve affrontare è costituita dal disarmo e dal reinserimento nella vita ci-vile delle milizie che per molti anni hanno combattuto il Governo e controllato vaste zone del Paese.

Relazioni Internazionali. La Colombia, con la presidenza Uribe, è diventata uno dei più fedeli alleati degli USA, da cui riceve in particolare assistenza per la lotta al narcotraffico. Le relazioni bilaterali sono buone an-che con il confinante Venezuela, mentre qualan-che tensione con l’Ecuador deriva dal fatto an-che il traffico di dro-ga, reso più difficile dalla politica di Uribe, tende a trasferirsi nel paese vicino.

La Colombia è membro del Patto Andino e dal 1995 ha aderito alla WTO.

Rischio Economico

Attività economica. Negli ultimi tre anni, grazie soprattutto agli investimenti, il PIL si è accresciuto in termi-ni reali fra il 4,1% e il 5,1% e per il 2006 si prevede un tasso di crescita del 4,5%. Nel 2005 la domanda inter-na è stata sostenuta e la crescita è stata traiinter-nata anche dalle esportazioni. Nel 2006 e nel 2007 la crescita do-vrebbe decelerare leggermente, anche a causa di un irrigidimento della politica monetaria volto al controllo delle tensioni inflative; l’outlook nel medio periodo è sostanzialmente positivo.

Bilancio pubblico e inflazione. Il bilancio pubblico, che ancora nel 2003 presentava un saldo negativo pari al 2,7% del PIL, ha chiuso il 2005 in pareggio e l’inflazione, anche in virtù della credibilità conquistatasi ne-gli ultimi anni dalla banca centrale, è calata dal 9,2% medio annuo del 2000 al 5% del 2005, con prospettive di ulteriore riduzione per l’anno in corso e per il 2007.

Bilancia dei pagamenti. Nonostante la cronica debolezza delle partite correnti, che registrano annualmente un disavanzo tra l’1% e il 2% del PIL, la bilancia dei pagamenti è attiva nel complesso fin dal 2000 grazie al buon afflusso di investimenti esteri, in particolare diretti.

Posizione debitoria e riserve valutarie. Il debito estero, che a fine 2000 equivaleva al 43,1% del PIL, si è ri-dotto a fine 2005 al 31% ed ancora di più si è riri-dotto il costo del suo servizio: il Debt-service Ratio dal picco del 52,5% toccato nel 2002 sarà quest’anno del 19,3%, con una sostanziosa liberazione di risorse per il finan-ziamento dello sviluppo interno. Le riserve internazionali si rimangono stabilmente su livelli rassicuranti, in-torno ai 6 mesi di importazioni correnti.

Tasso di cambio. Il Peso colombiano si è apprezzato negli ultimi quattro anni rispetto al dollaro sia in termi-ni nominali che reali. Questa tendenza appare in via di esaurimento e dovrebbe invertirsi a partire dal 2007.

Colombia

Crescita del PIL e inflazione Debito estero

Rischio Bancario

Dopo aver attraversato una fase di crisi nel 1998-99, negli ultimi anni il settore bancario colombiano ha vis-suto un processo di graduale ristrutturazione, che ha portato ad una diminuzione marcata dei non-performing loans (NPL) e all’aumento della capitalizzazione media del sistema. Gli indici di capitalizzazione sono aumen-tati dal 9,2% del 2000 al 10,4% nel 2005, al di sopra del requisito minimo fissato al 9%. I NPL sono invece scesi al 2,7% rispetto all’11% del 2000. L’attivo totale del sistema è aumentato del 12% nel 2005, grazie alla rapida espansione del credito.

L’Agenzia per la ristrutturazione finanziaria (FOGAFIN), creata negli anni ’80, ha svolto un ruolo determi-nante nel processo di ristrutturazione agevolando il consolidamento del sistema e operando la liquidazione degli istituti in difficoltà.

In linea con gli obiettivi del FMI, le Autorità hanno delineato un programma di riforme per riformulare il di-ritto fallimentare e rafforzare la supervisione e l’indipendenza dell’organo di controllo.

Rischio Operativo

Il rischio operativo è ancora abbastanza alto. La lentezza e la pervasività della burocrazia, la diffusione della corruzione a tutti i livelli istituzionali e la criminalità sono altrettanti ostacoli agli investimenti. Occorre pe-raltro segnalare che le infrastrutture sono adeguate e in via di miglioramento.

Il problema principale del sistema fiscale, oltre all’insufficienza della base imponibile, è stato negli ultimi an-ni l’incertezza provocata da provvedimenti legislativi non sempre armoan-nici e di scarsa efficacia. Da questo punto di vista il fatto che Uribe possa ora contare su una maggioranza parlamentare potrebbe rivelarsi deter-minante per la semplificazione e l’armonizzazione del sistema.

La legge riconosce agli investitori stranieri gli stessi diritti attribuiti ai cittadini colombiani, con qualche restri-zione nei settori strategici (oil&gas, minerario ed elettrico). Il sistema legale, pur con tutti i miglioramenti in-trodotti negli ultimi anni, trova ancora impedimenti notevoli nella lentezza burocratica e nella corruzione del sistema giudiziario.

Il Paese è classificato al 55° posto (su 159) del Corruption Perceptions Index, al 91° posto (su 157) dell’Index of Economic Freedom e al 79° posto (su 175) della classifica Doing Business della Banca Mondiale. La Colombia ha ratificato le convenzioni di Washington e New York ma non è in vigore l’accordo bilaterale con l’Italia per la

0

2003 2004 2005 2006 2007

%

2003 2004 2005 2006 2007

mld US$

Debito estero totale (sx) Debito estero/PIL (dx)

50

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. A giugno è stata completata la seconda review dell’accordo Stand-by del FMI di 472 milioni di dollari della durata di 18 mesi. L’accordo, che scadrà a novembre e prevede limiti al-l’indebitamento, è considerato precauzionale e non sono state effettuate erogazioni.

Banca Mondiale. La Banca Mondiale è attiva nel Paese nell’ambito della Country Assistance Strategy 2003-06

Banca Mondiale. La Banca Mondiale è attiva nel Paese nell’ambito della Country Assistance Strategy 2003-06

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 40-52)