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REPUBBLICA DOMINICANA

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 60-71)

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali Fondo Monetario Internazionale. Cuba non è membro del FMI

REPUBBLICA DOMINICANA

REPUBBLICA DOMINICANA

Executive summary

Le recenti elezioni politiche hanno conferito al governo Fernandez la maggioranza parlamentare necessa-ria per proseguire il processo di riforme strutturali concordate con il Fondo Monetario Internazionale.

Il Paese sta uscendo velocemente dalla crisi bancaria del 2003, grazie all’adozione di prudenti politiche ma-croeconomiche. Il PIL cresce a tassi elevati, l’inflazione è sotto controllo e i capitali esteri sono tornati ad affluire in modo consistente.

L’aspetto più critico resta quello legato alla cattiva governance, in particolare nel settore elettrico, alla cor-ruzione diffusa e a un sistema legale ancora poco efficiente.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 5/7

Rischio sovrano: apertura (nel rispetto dei limiti del FMI) Rischio bancario: apertura

Rischio corporate: apertura

Principali indicatori economici

2003 2004 2005s 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) -2,0 2,0 9,3 8,5 4,5

Inflazione media annua (%) 27,5 51,4 4,2 8,6 6,9

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -4,4 -3,1 -0,7 -0,3 -0,2

Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni di beni ($ mln) 5.470,8 5.935,9 6.123,5 6.358,3 6.440,2

• Importazioni di beni ($ mln) -7.626,8 -7.888,0 -9.613,9 -11.414,2 -12.254,0

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mln) -2.156,0 -1.952,1 -3.490,4 -5.055,9 -5.813,8

• Saldo transazioni correnti ($ mln) 1.036,2 1.142,2 -142,7 -1.298,8 -1.547,2

• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 5,3 5,3 -0,4 -3,5 -4,0

Debito estero totale ($ mln) 6.288,9 6.934,0 7.990,0 8.888,9 9.654,3

Debito estero totale/PIL (%) 32,3 31,9 23,0 24,2 25,2

Debt service ratio (%) 8,4 7,0 8,4 12,0 10,0

Riserve valutarie lorde ($ mln) 253,1 798,3 1.843,2 1.947,0 2.097,0

Riserve valutarie lorde (mesi import.) 0,4 1,1 2,0 1,8 1,8

Cambio medio DOP/USD 30,8 42,1 30,4 34,0 36,5

S: stime - P: previsioni - Fonte: EIU - Bureau Van Dijk

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

B B1 B

-60

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica interna. Le recenti elezioni politiche di maggio hanno confermato il successo dell’attuale Presidente Leonel Fernandez, che può così beneficiare di un’ampia maggioranza nelle due camere parlamentari e prose-guire il programma di riforme e di ripresa dopo la crisi finanziaria del 2003. La lotta alla corruzione, il rinno-vamento del sistema elettrico che non garantisce un servizio efficiente e i delicati rapporti con gli immigrati haitiani sono ai primi posti nell’agenda politica del Paese.

Relazioni internazionali. I rapporti con gli Stati Uniti sono positivi sin dalla precedente Amministrazione Mejía. Nel luglio di quest’anno il Paese è ufficialmente entrato nel CAFTA-DR, l’accordo di libero scambio tra Stati Uniti e i Paesi dell’America Centrale. Il rischio più importante sul fronte della sicurezza esterna, pro-viene dalla instabilità politica della vicina Haiti e dai contrasti sul tema dell’immigrazione haitiana.

Rischio Economico

Attività economica. La crescita economica è tornata su livelli molto sostenuti, con un tasso di crescita reale del PIL pari al 9,3% nel 2005 e previsto all’8,5% per il 2006, grazie all’aumento della fiducia degli investitori e dei consumatori. La buona performance dei settori del turismo, telecomunicazioni, commercio e costruzio-ni guida la ripresa del Paese.

Bilancio pubblico e inflazione. La posizione fiscale è migliorata grazie al contenimento della spesa pubblica e ad un aumento delle entrate. I trasferimenti al settore elettrico costituiscono ancora un’elevata voce di spe-sa del bilancio pubblico. L’inflazione è rapidamente diminuita dal 65% di inizio 2004 al 4,2% medio nel 2005, nonostante l’aumento dei prezzi petroliferi.

Bilancia dei pagamenti. Nel 2005 gli elevati prezzi del petrolio e l’aumento delle importazioni non-oil han-no portato le partite correnti in disavanzo (0,7% del PIL), rispetto al surplus del 6% nel 2004. Nel medio pe-riodo si prevedono contenuti deficit delle partite correnti, finanziati comunque dall’afflusso di investimenti diretti esteri.

Posizione debitoria e riserve valutarie. A fine 2005, il Governo ha concluso un accordo di ristrutturazione con il Club di Londra per un importo di 195 milioni di dollari, mentre un altro accordo di ristrutturazione con il Club di Parigi ha riguardato ulteriori 137 milioni di dollari. Il debito estero, in tal modo, dovrebbe man-tenersi nel medio periodo al livello rassicurante del 25% in rapporto al PIL. Il surplus del conto finanziario ha permesso un aumento delle riserve valutarie, che in termini di mesi di importazioni (inferiore ai 2) resta-no però ad un livello molto basso.

Tasso di cambio. Nel 2004 la Repubblica Dominicana ha adottato un regime di cambio flessibile privo di re-strizioni ai trasferimenti valutari. La prudente politica monetaria ha mantenuto il tasso di cambio relativamen-te stabile ad un livello rirelativamen-tenuto sopravvalutato. Per il peso è previsto un deprezzamento nel corso del periodo 2006-07.

Repubblica Dominicana

Debito estero Crescita del PIL e inflazione

Rischio Bancario

Il sistema bancario della Repubblica Dominicana sta uscendo dalla crisi del 2003, che era stata provocata so-prattutto dalla cattiva governance del settore. La maggior parte degli indicatori di stabilità finanziaria sono tor-nati sui livelli pre-crisi. In particolare il livello dei non-performing loans sul totale dei prestiti è sceso dal 9% di fine 2003 al 5,9% di fine 2005 e, considerando solo le banche maggiormente colpite dalla crisi, il rapporto è sceso nello stesso periodo dal 30% al 7%. I principali rischi risiedono nella situazione ancora molto vulnera-bile di alcuni istituti bancari e nell’attività di supervisione del sistema non ancora ben strutturata.

Rischio Operativo

L’atteggiamento delle autorità nei confronti degli investitori esteri è generalmente positivo. La presenza di inve-stimenti esteri è diffusa in quasi tutti i settori dell’economia, in modo particolare nel turismo, nelle telecomuni-cazioni e nel settore estrattivo. Nel 2005 il livello di IDE è risultato quasi doppio rispetto al 2004. Il sistema dei trasporti e delle telecomunicazioni è adeguato, mentre la rete elettrica presenta ancora numerosi problemi.

Vi sono tuttavia diversi aspetti ancora poco rassicuranti. Il sistema legale presenta diverse inefficienze e nel passato si sono verificati casi di esproprio senza adeguato indennizzo. La Convenzione di New York sul rico-noscimento degli arbitrati internazionali è stata ratificata solo di recente, mentre quella di Washington, firma-ta nel 2000, non è sfirma-tafirma-ta ancora ratificafirma-ta. Impedimenti e rifirma-tardi dovuti all’inefficienza dell’apparato burocra-tico sono frequenti e il livello di corruzione è decisamente alto. Nella classifica Doing Business 2007 della Ban-ca Mondiale il Paese figura al 117° posto su 175 paesi, mentre nella classifiBan-ca Corruption Perceptions Index di Transparency International il Paese figura all’85° posto su 159 paesi. Infine il rischio sicurezza è elevato a causa dell’alto tasso di criminalità e dei frequenti episodi di violenza politica, che peraltro hanno come obiettivo gli investitori stranieri molto raramente.

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Nel gennaio del 2005 il FMI ha approvato un accordo di tipo Stand-by del-la durata di 28 mesi con del-la Repubblica Dominicana per un ammontare di 650 milioni di doldel-lari, di cui circa 360 già erogati. Il Paese ha superato le prime quattro review dell’accordo.

Banca Mondiale. La Banca Mondiale ha recentemente approvato otto progetti nella Repubblica

Dominica-0,0

2003 2004 2005 2006 2007

mld US$

Debito estero totale Debito estero/PIL

-4

2003 2004 2005 2006 2007

%

Crescita PIL (sx) Inflazione (dx)

62

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

co è il principale destinatario dei fondi.

Banca Interamericana di Sviluppo. A marzo 2006, la IDB aveva nel proprio portafoglio impegni nel Paese pari a 643 milioni di dollari, di cui circa la metà già erogati. I principali settori di intervento sono la lotta al-la povertà e il miglioramento delal-la governance.

Interscambio con l’Italia

Il principale partner commerciale della Repubblica Dominicana sono gli Stati Uniti, destinatari dell’80% cir-ca dell’export totale.

L’Italia figura al nono posto fra i paesi esportatori, seconda in Europa dopo la Spagna (dati FMI-Dots 2004).

Nel 2005, le esportazioni italiane di beni nel Paese sono state pari a 121 milioni di euro, in diminuzione del 6% rispetto al valore del 2004. I principali beni esportati sono prodotti della meccanica strumentale (25% del totale), prodotti tessili (15%) e prodotti dell’elettronica e elettrotecnica (10%). Il saldo della bilancia commer-ciale tra i due Paesi è favorevole all’Italia; i principali prodotti importati dalla Repubblica Dominicana sono prodotti agricoli, pelli, calzature e prodotti alimentari. Nei primi cinque mesi del 2006, le esportazioni italia-ne sono diminuite dell’1,2% rispetto al periodo corrispondente del 2005, con una buona performance della meccanica strumentale e degli autoveicoli più che bilanciata, però, dall’arretramento dell’export di beni del-l’elettronica e elettrotecnica e del tessile.

Secondo i dati della Banca Centrale della Repubblica Dominicana gli investimenti diretti esteri italiani nel Paese sono stati pari a 200.000 dollari, in calo rispetto ai 3,8 milioni di dollari del 2004. Il picco degli IDE italiani è stato registrato nel 1998 con un flusso pari a 33 milioni di dollari. Il principale settore degli investi-menti è rappresentato dalle costruzioni. L’Italia è il decimo paese in termini di flussi cumulati di IDE nel pe-riodo 1993-2005, ai primi posti figurano Stati Uniti, Spagna, Canada, Cile e Svizzera. Recentemente è stato ultimato l’Accordo sulla Promozione e Protezione degli Investimenti che, una volta firmato, potrebbe rilan-ciare i nostri investimenti nel Paese caraibico.

Esportazioni italiane nella R. Dominicana per settori Interscambio commerciale con la R. Dominicana

(2005, %) (1996-2005 mln €)

Esposizione SACE al 30 giugno 2006

Gli impegni in essere ammontano a 42,9 milioni di euro, tutti nel segmento MLT (la sola quota capitale è di 35,1 milioni di euro). Non vi sono sinistri in corso né indennizzi pagati da recuperare. L’esposizione totale ri-sulta dunque pari a 42,9 milioni di euro, lo 0,14% dell’esposizione complessiva di SACE.

meccanica

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

esportazioni importazioni saldi

Ecuador

ECUADOR

Executive summary

Il rischio politico è elevato: la vittoria di Correa alle recenti elezioni presidenziali (la cui campagna eletto-rale è stata caratterizzata da una tendenza di stampo populista ha portato alla creazione di un governo di coalizione che avrà difficoltà nel portare avanti un programma definito.

La performance economica è insoddisfacente, a causa dei vincoli produttivi nel settore petrolifero che fre-nano la crescita. Il debito estero è in calo, ma è in aumento il debito interno e le riserve valutarie sono in-sufficienti.

Il contesto operativo è caratterizzato da un sistema bancario inefficiente, da elevata burocrazia e corruzio-ne. Le Autorità, generalmente benevole nei confronti degli investitori esteri, hanno mostrato un atteggia-mento più aggressivo rivendicando maggiori quote delle entrate petrolifere.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 7/7

Rischio sovrano: chiusura Rischio bancario: apertura Rischio corporate: apertura Plafond € 10 mln

Principali indicatori economici

2003 2004 2005 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) 3,6 7,6 3,9 3,8 3,5

Inflazione media annua (%) 9,1 2,8 2,2 3,7 3,1

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -0,1 0,8 1,1 1,0 1,8

Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni ($ mld) 6,2 7,8 10,1 11,9 12,4

• Importazioni ($ mld) -6,3 -7,6 -9,6 -10,8 -11,6

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) -0,1 0,2 0,5 1,1 0,8

• Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,5 -0,4 -0,2 0,3 0,1

• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -1,6 -1,2 -0,6 0,7 0,2

Debito estero totale ($ mld) 16,6 17,0 17,3 17,2 17,6

Debito estero totale/PIL (%) 57,8 51,6 47,6 43,6 41,5

Debt service ratio (%) 30,2 22,6 17,8 20,8 14,0

Riserve valutarie lorde ($ mld) 0,8 1,1 1,3 1,4 1,5

Riserve valutarie lorde (mesi import.) 1,0 1,2 1,1 1,1 1,2

Cambio medio ECS/USD 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0

P: previsioni - Fonti: IIF country report giugno 2006

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

64

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica interna. Il 26 novembre si è svolto il ballottaggio delle elezioni presidenziali, che ha visto la vittoria del candidato della sinistra estrema Rafael Correa (di orientamento filo-venezuelano) rispetto all’uomo d’af-fari milionario Alvaro Noboa, che aveva conquistato inaspettatamente consensi grazie a una campagna elet-torale di stampo populista. Il risultato finale ha comunque visto emergere un governo di minoranza, che do-vrà affrontare difficoltà nel mantenere l’equilibrio nella coalizione.

Relazioni internazionali. Le relazioni con gli USA (principale partner commerciale) registrano tensioni a cau-sa della sospensione dei negoziati per l’adesione all’area di libero scambio, che potrebbero ecau-sacerbarsi in ca-so di vittoria alle elezioni presidenziali di Correa.

Rischio Economico

Attività economica. L’economia ecuadoriana è dominata dal settore petrolifero, che incide per il 15% del PIL e per il 50-60% delle esportazioni totali. Dopo un picco registrato nel 2004 (+7,6%), nel 2005 la crescita del PIL reale si è attestata al 3,9% e per il 2006-07 è prevista in ulteriore riduzione, nonostante la dinamica soste-nuta dei prezzi internazionali del greggio. La performance insoddisfacente è da ricondurre alla diminuzione del-l’offerta legata a vincoli produttivi, nonché all’inefficienza della società petrolifera statale, la Petroecuador.

Bilancio pubblico e inflazione. Grazie alle consistenti entrate petrolifere, negli ultimi anni il bilancio statale ha registrato un surplus di circa l’1% del PIL. La recente decisione di far subentrare la Petroecuador alla so-cietà statunitense Occidental nella gestione di uno dei maggiori pozzi petroliferi del Paese dovrebbe portare ad un ulteriore aumento delle entrate petrolifere. Grazie all’ancoraggio al dollaro l’inflazione si è notevolmente ridotta, scendendo al 2-3% medio annuo.

Bilancia dei pagamenti. Oltre al petrolio, le esportazioni ecuadoriane sono concentrate nei beni agricoli (ba-nane e gamberi). La bilancia commerciale è in surplus (1,1 miliardi di dollari nel 2006) e le rimesse degli emi-grati sostengono il saldo corrente, previsto in surplus sia per il 2006 che per il 2007.

Posizione debitoria e riserve valutarie. Il debito estero si mantiene al di sotto dei 20 miliardi di dollari ed è in diminuzione rispetto al PIL (43,6% previsto per quest’anno); il debt-service ratio si dovrebbe attestare que-st’anno al 20,8%. Vi è stato tuttavia uno spostamento dall’indebitamento estero a quello interno, con un ac-corciamento delle scadenze medie. Le riserve valutarie si mantengono a livelli insufficienti, ampiamente al di sotto della metà della soglia dei 3 mesi di importazioni.

Tasso di cambio. Dal 2000 il dollaro statunitense ha corso legale nel Paese. Il tasso di cambio per la dollariz-zazione è stato fissato a 25.000 sucre per dollari.

Ecuador

Debito estero Crescita del PIL e inflazione

Rischio Bancario

Il sistema bancario ecuadoriano ha registrato una fase di consolidamento dopo la crisi della fine degli anni novanta e ha beneficiato della dollarizzazione. Tuttavia, il sistema rimane ancora fragile e poco efficiente, con elevati costi di intermediazione che costituiscono un freno all’attività economica e problemi di mismatch nel-le durate (depositi essenzialmente a breve e prestiti a medio-lungo termine).

Il sistema bancario è composto da una trentina di banche, tra cui 16 banche commerciali. Le prime 4 banche commerciali (Pichincha, Guayaquil, Pacifico e Produbanco) contribuiscono per il 60% circa dei depositi e per oltre il 50% dei crediti totali. Il livello dei non-performing loans rimane relativamente elevato (6% circa).

Rischio Operativo

Il contesto operativo ecuadoriano è caratterizzato da elevata burocrazia e corruzione; il sistema legale è in ge-nere inefficiente. Il Paese è classificato al 117° posto (su 159) del Corruption Perceptions Index, al 107° posto (su 157) dell’Index of Economic Freedom e al 123° posto (su 175) della classifica Doing Business della Banca Mondia-le.

L’atteggiamento nei confronti degli investitori esteri è in generale abbastanza positivo e ad essi è riservato lo stesso trattamento degli operatori locali. Vi sono tuttavia dei settori considerati strategici (petrolio, minerario, elettrico) dove il controllo dello Stato è ancora esteso e dove di recente si è registrato un’inversione di ten-denza da parte delle Autorità. In particolare, nell’aprile scorso è stata approvata la nuova legge sugli idrocar-buri, che ha innalzato la quota di profitto che le società estere devono cedere al governo. Inoltre, a maggio le Autorità hanno revocato la licenza alla società statunitense Occidental Petroleum e la Petroecuador le è suben-trata nella gestione di uno dei principali giacimenti petroliferi nazionali.

L’Ecuador ha ratificato le Convenzioni di Washington e New York ma non è in essere un accordo bilaterale con l’Italia per la protezione e la promozione degli investimenti.

Le infrastrutture non sono del tutto sviluppate e il Paese è soggetto a catastrofi naturali (terremoti e inonda-zioni). I tassi di criminalità del Paese sono relativamente contenuti.

0

2003 2004 2005 2006 2007

mld US$

Debito estero totale Debito estero/PIL

0

2003 2004 2005 2006 2007

%

Crescita PIL Inflazione

66

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Non vi sono finanziamenti in essere; i rapporti si limitano alle consulta-zioni periodiche dell’art. IV.

Banca Mondiale. La Banca Mondiale è attiva nel Paese con 17 progetti, per un totale di oltre 300 milioni di dollari, principalmente diretti allo sviluppo delle aree rurali e delle infrastrutture.

Interscambio con l’Italia

Gli Stati Uniti sono in assoluto il primo partner commerciale del Ecuador; l’Italia si colloca al 6° posto come quota di mercato sulle importazioni ecuadoriane, mentre non compare tra i principali mercati di destinazio-ne dell’export del Paese.

Nel 2005, il valore delle esportazioni dei beni italiani in Ecuador è stato di circa 93,5 milioni di euro, in au-mento del 3,8% rispetto al 2004; anche le importazioni sono aumentate attestandosi a 313 milioni, con un saldo sfavorevole all’Italia. Nei primi 6 mesi del 2006 le esportazioni sono aumentate del 45,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e le importazioni sono aumentate del 10%.

I settori principali dell’export italiano sono: la “meccanica strumentale”, con un’incidenza del 42% del le e un incremento del 48% nel periodo gennaio-giugno 2006; “elettronica ed elettrotecnica” (14% del tota-le, con +40,6%) “prodotti chimici e fibre” (12% del totatota-le, +70%). Le importazioni si concentrano su “pro-dotti agricoli” (61% del totale, con un aumento del 31% nel 2005) e “alimentari” (36%, in forte aumento sia nel 2005 che nel 2006).

Esportazioni italiane in Ecuador per settori Interscambio commerciale con l’Ecuador

(2005, %) (1996-2005 mln €)

Esposizione SACE al 30 giugno 2006

Non vi sono né impegni in essere né sinistri in corso di SACE in Ecuador. Gli indennizzi da recuperare, in-teramente ristrutturati, ammontano a 229 milioni di euro.

carta e stampa

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

esportazioni importazioni saldi

El Salvador

EL SALVADOR

Executive summary

Le Autorità salvadoregne hanno compiuto numerosi progressi nel consolidamento democratico e nella sta-bilizzazione dell’economia. Tuttavia, permangono alcuni aspetti di vulnerabilità legati alla limitata diver-sificazione dell’economia e agli squilibri della bilancia dei pagamenti.

Nel medio periodo, l’adesione al CAFTA-DR dovrebbe avere effetti positivi sul commercio estero del Pae-se e sugli afflussi di investimenti esteri.

Le Autorità incoraggiano gli investimenti esteri; il maggiore ostacolo è legato all’inadeguatezza della rete infrastrutturale.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 4/7

Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: apertura Rischio corporate: apertura

Principali indicatori economici

2003 2004 2005 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) 2,3 1,8 2,8 3,5 3,5

Inflazione (%, fine periodo) 2,5 5,4 4,3 4,0 3,0

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -3,7 -2,9 -3,0 -2,8 -2,7

Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni ($ mld) 3,2 3,3 3,4 3,7 4,0

• Importazioni ($ mld) -5,4 -6,0 -6,4 -7,1 -7,6

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) -2,2 -2,7 -3,0 -3,4 -3,6

• Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,7 -0,6 -0,8 -0,8 -0,9

• Saldo transazioni correnti/PIL (%i) -4,7 -4,0 -4,6 -4,5 -4,6

Debito estero totale/PIL (%) 31,4 30,2 29,3 30,1 30,8

Debt service ratio (%) 11,3 20,8 12,7 15,5 14,3

Riserve internazionali lorde ($ mld) 1,9 1,9 1,8 1,9 2,0

Riserve internazionali lorde (mesi import.) 5,0 4,5 3,8 3,7 3,8

Cambio medio SVC/USD 8,75 8,75 8,75 8,75 8,75

S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, Art.IV, luglio 2006; EIU country data, settembre 2006

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

BB+ Baa3 BB+

-68

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica Interna. Le elezioni politiche del marzo scorso hanno visto l’affermarsi di entrambi i maggiori parti-ti: l’Alleanza Repubblicana Nazionale (ARENA, con orientamento conservatore) e l’ex movimento di libera-zione FMLN. Nessuno dei due ha la maggioranza in parlamento e il presidente Saca, leader dell’ARENA, si trova quindi ad operare all’interno di una coalizione. Le prossime elezioni presidenziali sono previste per il 2009.

Relazioni Internazionali. I legami con gli Stati Uniti sono saldi. Il paese ha un contingente di truppe in Iraq;

gli Stati Uniti hanno recentemente prolungato la validità del Temporary Protection Status, che consente ai citta-dini salvadoregni la residenza temporanea negli USA per motivi di lavoro. Il Paese è entrato a far parte del-l’area di libero scambio del centro America (CAFTA-DR) nel marzo scorso.

Rischio Economico

Attività economica. Con il sostegno delle IFI, negli ultimi anni, le Autorità hanno adottato una serie di ri-forme strutturali mirate al rafforzamento e alla liberalizzazione dell’economia. La crescita economica tuttavia si è mantenuta a livelli modesti, per poi recuperare nel 2005 grazie al buon andamento dei prezzi internazio-nali di zucchero e caffè. Per il 2006-07 si prevede una crescita media del PIL reale del 3,5%, grazie agli effetti positivi sul commercio e gli investimenti dell’adesione al CAFTA.

Bilancio pubblico e inflazione. Le Autorità hanno adottato una riforma del sistema fiscale, incentrata sulla lotta all’evasione e sull’aumento della raccolta. Tuttavia, le maggiori entrate sono state bilanciate da un au-mento della spesa, in particolare per i sussidi al settore dell’energia per limitare gli effetti dell’auau-mento dei prezzi internazionali del petrolio. Il deficit di bilancio si mantiene intorno al 3% del PIL. Dopo il picco rag-giunto nel 2004, l’inflazione (fine periodo) è diminuita al 4,3% nel 2005 e dovrebbe scendere al 3% entro il 2007.

Bilancia dei pagamenti. Il Paese presenta un deficit della bilancia commerciale, cronico in aumento (3,4 mi-liardi di dollari previsto per quest’anno). Il disavanzo corrente è molto inferiore grazie alle consistenti rimes-se degli emigrati e alle entrate del rimes-settore turistico e quest’anno dovrebbe attestarsi a 800 milioni di euro, pa-ri al 4,5% del PIL.

Posizione debitoria e riserve valutarie. La posizione debitoria del Paese è nel complesso sostenibile. Il debi-to estero si mantiene indebi-torno al 30% del PIL e il DSR dovrebbe attestarsi quest’anno al 15,5%. Le riserve in-ternazionali lorde dovrebbero raggiungere i 2 miliardi di dollari entro la fine del 2007, pari a 3,8 mesi di im-portazioni.

Tasso di cambio. Dal gennaio 2001 il dollaro è stato adottato come valuta legale del Paese (al tasso di cam-bio di 8 SVC per USD).

El Salvador

Saldo delle partite correnti Crescita del PIL e inflazione

Rischio Bancario

Dopo essere stato nazionalizzato nel 1980, il sistema bancario salvadoregno ha visto l’avvio di un processo di

Dopo essere stato nazionalizzato nel 1980, il sistema bancario salvadoregno ha visto l’avvio di un processo di

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 60-71)