• Non ci sono risultati.

Esposizione SACE al 30 giugno 2006 L’esposizione di SACE è nulla

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 103-109)

altri mezzi di

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

importazioni esportazioni saldi

Paraguay

PARAGUAY

Executive summary

La situazione politica, che continua ad essere dominata dal Partido Colorado nonostante le crescenti divi-sioni interne, è caratterizzata da un clima di tensione legato alle elezioni presidenziali previste per aprile 2008.

Secondo il FMI, il programma di governo 2003-05 (sostenuto dall’accordo Stand-by) è riuscito a ripristina-re la stabilità macroeconomica e ad avviaripristina-re un processo di riforme strutturali (consolidamento fiscale, mi-glioramento della fragile situazione finanziaria) volte a creare le condizioni per una crescita sostenibile e per la riduzione della povertà. Tuttavia, lo scenario macroeconomico è peggiorato nei primi mesi del 2006 a causa del persistere delle pressioni inflazionistiche e della siccità.

L’outlook di medio periodo è abbastanza positivo, tuttavia, le prospettive di crescita di medio termine di-pendono fortemente dalla capacità del governo di proseguire nell’attuazione di politiche macroeconomi-che prudenti e di ulteriori riforme strutturali.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 6/7

Rischio sovrano: apertura (nel rispetto dei limiti del FMI) Rischio bancario: apertura

Rischio corporate: apertura

Principali indicatori economici

2003 2004 2005 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) 3,8 4,1 3,0 3,5 4,0

Inflazione (fine periodo, %) 9,3 2,8 9,9 7,0 4,0

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -0,3 2,0 0,6 0,0 0,0

Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni ($ mln) 2.163 2.751 3.033 3.264 3.454

• Importazioni ($ mln) -2.443 -3.156 -3.665 -3.863 -4.015

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mln) -280 -404 -632 -599 -562

• Saldo transazioni correnti ($ mln) 131 14 -190 -180 -170

• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 2,4 0,2 -2,5 -2,2 -1,9

Debito estero totale ($ mln) 2.758,4 2.682,7 2.569,7 2.735,9 2.726,4

Debito estero totale/PIL (%) 49,7 38,6 34,4 30,5 28,4

Debt service ratio (%) 11,4 7,8 8,8 8,6 8,8

Riserve internazionali lorde ($ mln) 983 1.168 1.297 1.317 1.350 Riserve internazionali lorde (mesi importazioni) 3,4 3,5 3,6 3,6 3,5 Cambio medio PYG/USD* 6.424,34 5.974,58 6.177,96 5.812,72 5.910,07

P: previsioni - Fonte: FMI (Request for Stand-By Arrangement, May 2006); *EIU-Bureau Van Dijk

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

104

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica interna. Con la fine, nel 1989, del regime militare durato trentacinque anni, il Paraguay ha intrapre-so un lento procesintrapre-so di democratizzazione. Lo scenario politico del Paese continua ad essere dominato dal Partido Colorado (PC), ma le crescenti divisioni interne hanno alimentato le speranze delle forze d’opposizio-ne. Dopo la vittoria (col 63,4% dei voti) alle elezioni interne al PC del febbraio 2006, il Presidente Nicanor Duarte Frutos ha rafforzato la propria leadership sul partito di governo. Tuttavia, l’opposizione ha irrigidito la propria linea nel tentativo di ostacolare il programma di governo dopo che il Presidente ha confermato la pro-pria intenzione di modificare la Costituzione al fine di candidarsi per un secondo mandato (le prossime ele-zioni presidenziali sono previste per aprile 2008). Questo clima di tensione, unito al fatto che il governo pos-siede la maggioranza alla camera dei deputati ma non al senato, potrebbe complicare la governabilità del Pae-se e costituire un ostacolo alla rielezione di Duarte.

Relazioni internazionali. Il Paese è membro del Mercosur insieme a Brasile, Argentina, Uruguay e, solo di re-cente, Venezuela e tale membership ha contribuito ad impedire il ritorno del Paraguay ad un regime militare.

Sebbene il Governo di Asunción abbia iniziato a manifestare una certa frustrazione per gli effetti negativi (sia pure attesi) sulle ragioni di scambio del Paraguay a causa della maggiore competitività dei prodotti brasiliani e argentini, l’ipotesi di un abbandono del Mercosur è piuttosto improbabile. In seguito alla visita in Paraguay del nuovo Presidente del Cile, Michelle Bachelet, nell’aprile scorso, i due paesi si sono impegnati a rafforza-re le rafforza-relazioni bilaterali. Proseguono, inoltrafforza-re, gli sforzi di Asunción per intensificarafforza-re i legami con gli Stati Uni-ti. Il Paraguay è anche membro della WTO.

Rischio Economico

Attività economica. Nel 2005, la crescita reale del PIL è stimata in rallentamento al 3% rispetto al 4,1% del-l’anno precedente (il tasso più elevato dalla metà degli anni ’90), principalmente a causa di una grave siccità, che ha colpito la produzione di importanti materie prime (soia e cotone) per il secondo anno consecutivo, e gli elevati prezzi petroliferi. Il settore minerario, della silvicoltura e, soprattutto, quello dell’allevamento del bestiame (divenuto più dinamico dopo che il Paraguay ha ottenuto accesso a nuovi mercati di esportazione della carne, in particolare Cina, Israele e Russia) hanno trainato l’economia. Il FMI prevede un incremento reale del PIL del 3,5% nel 2006 e del 4% nel 2007, ma le prospettive di crescita di medio periodo dipendono fortemente dalla capacità del Governo di proseguire nell’attuazione sia di politiche macroeconomiche pru-denti che di ulteriori riforme strutturali.

Bilancio pubblico e inflazione. Grazie agli sforzi volti al consolidamento fiscale nell’ambito del programma di governo 2003-05, il bilancio pubblico ha registrato nel 2004 un surplus (2% del PIL) per la prima volta in un decennio. Il saldo si è mantenuto positivo nel 2005 (0,6% del PIL) rispetto ad un deficit programmato pa-ri allo 0,5%, grazie al rafforzamento della pa-riscossione delle imposte (nonostante la pa-riduzione della tassa sui profitti), alla scarsa attuazione dei progetti di investimento e ai tagli alle spese compiuti nell’ultimo trimestre del 2005 per attenuare le pressioni inflazionistiche. Il budget 2006 approvato dal Congresso prevede un bi-lancio pubblico in pareggio che dovrebbe mantenersi tale anche nel medio periodo. Nel 2004 il tasso di in-flazione (fine periodo) è sceso al 2,8% dal 9,3% del 2003, attestandosi al livello più basso dagli inizi degli an-ni ’70. Tuttavia, a partire da dicembre 2004, sono emerse nuove pressioan-ni inflazioan-nistiche a causa di un tem-poraneo eccesso di liquidità. A fine 2005, l’inflazione è tornata a sfiorare il 10%, al di sopra del range del 4-8% previsto. Secondo la Banca Centrale, circa la metà dell’inflazione dello scorso anno è da imputare alle

ele-Paraguay

vate quotazioni internazionali del petrolio e all’inflazione importata dal Brasile. Il ritardo nel far fronte alle pressioni sui prezzi e all’espansione monetaria spiegherebbe il persistere dell’elevata inflazione degli inizi del 2006, che ha raggiunto il 4,5% nei primi quattro mesi dell’anno in corso, inducendo la Banca Centrale a in-nalzare i tassi di interesse a breve termine di un totale di 375 punti base (al 10,5%) a febbraio e ad aprile 2006.

Il FMI prevede un rallentamento dell’inflazione (fine periodo) al 7% nel 2006 e al 4% nel 2007.

Bilancia dei pagamenti. In seguito al deterioramento delle condizioni esterne, la bilancia delle transazioni correnti è passata da un contenuto surplus di 14 milioni di dollari (pari allo 0,2% del PIL) nel 2004 ad un de-ficit di 190 milioni di dollari (pari al 2,5% del PIL) nel 2005, riflettendo principalmente la rapida crescita del-le importazioni petrolifere. Per il biennio 2006-07, il FMI prevede una progressiva riduzione sia del deficit commerciale sia di quello di parte corrente. Per quanto riguarda il conto finanziario, nel 2005 si è assistito ad una consistente crescita degli afflussi di capitale privato (gli IDE sono quasi raddoppiati) che ha consentito un notevole accumulo di riserve internazionali.

Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero, al 95% di natura pubblica e con un DSR infe-riore al 10%, appare sostenibile. Secondo le previsioni, il rapporto debito estero/PIL dovrebbe scendere da circa il 35% del 2005 a meno del 30% entro la fine del decennio. Negli ultimi anni, le riserve internazionali lorde sono aumentate progressivamente fino a raggiungere, nel 2005, il livello record di 1,3 miliardi di dolla-ri (padolla-ri a 3,6 mesi di importazioni). Si prevede che tale trend prosegua nel medio pedolla-riodo.

Tasso di cambio. Nel 2001, la Banca Centrale ha abbandonato il regime di cambio con ancoraggio aggiusta-bile del guaraní al dollaro in favore di una fluttuazione controllata. Per il 2006, l’EIU prevede un apprezza-mento in termini nominali del cambio medio PYG/USD pari al 5,9%, seguito da un lieve deprezzaapprezza-mento (1,7%) nel 2007.

Debito estero Crescita PIL ed inflazione

Rischio Bancario

Dal 2003, il sistema finanziario paraguaiano ha mostrato chiari segnali di ripresa dopo diversi anni di crisi finanziarie (il cui costo per il governo di Asunción è stato stimato intorno al miliardo di dollari) che si so-no susseguite alla rapida espansione del credito dei primi anni ’90 e che hanso-no modificato radicalmente la

2.500

2003 2004 2005 2006 2007

mln US$

Debito estero totale (sx) Debito estero/PIL (dx)

0

2003 2004 2005 2006 2007

%

Crescita PIL (sx) Inflazione (dx)

106

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

delle società finanziarie da 65 a 14. Diverse banche straniere hanno smesso di operare nel Paese. Sia le ban-che nazionali (4 a fine 2005, di cui 3 private e 1 statale) ban-che straniere (9, di cui 5 filiali) hanno perso quote di mercato a vantaggio delle cooperative di credito, che detengono il 10% dei depositi totali e il 16% dei cre-diti totali del sistema finanziario. Nonostante le consistenti perdite durante le crisi, il sistema previdenziale e i maggiori fondi pensione hanno mantenuto una significativa presenza nel sistema finanziario (10,6% de-gli asset del sistema), mentre le compagnie di assicurazione (35 a fine 2005) possiedono una quota di merca-to piutmerca-tosmerca-to ridotta. Le banche straniere comunque occupano ancora una posizione dominante nel sistema bancario: la quota degli istituti stranieri negli asset bancari è cresciuta dal 54% nel 1995 al 71% a fine 2005.

Le banche di proprietà straniera sono Citibank, Lloyds, ABN-AMRO, Do Brasil, Nación, Integración, Interco, Sudameris e BBVA. Una decima banca (China Trust) ha ufficialmente cessato di operare nel 2005. Le ban-che nazionali detengono il 18% delle attività del sistema bancario e la statale Banco Nacional de Fomento (BNF) l’11%, in seguito a forti restrizioni sulle sue operazioni introdotte con legge nel 2003. A fine 2005, il Capital Adequacy Ratio medio del sistema bancario era pari al 22% (23% per le banche straniere e 13% per le banche nazionali private), il ROE al 24,3% ed il ROA al 2,3%. Le attività liquide rappresentano il 26% de-gli asset totali. Nella distribuzione settoriale dei prestiti, i due settori che ricevono maggiori finanziamenti so-no i servizi (31,5%) e l’agricoltura (18,7%). La quota dei so-non-performing loans (NPL) sul totale dei crediti è sce-sa dal 20,6% del 2003 al 6,6% del 2005. Nonostante il Governo paraguaiano abbia adottato negli ultimi tre anni alcune misure per migliorare la legislazione bancaria, la solidità del sistema finanziario rimane fragile.

Al fine di ridurre le vulnerabilità del sistema, il Financial Sector Assessment Program (FSAP) del 2005 racco-manda come prioritari i seguenti interventi: l’approvazione di una nuova legge bancaria per migliorare il contesto istituzionale e le governance; il rafforzamento della posizione finanziaria del Banco Central del Para-guay (BCP) per assicurarne la solvibilità; il potenziamento della supervisione bancaria, garantendo maggio-re autonomia e potemaggio-re sanzionatorio al Superintendency of Banks (SB) e, infine, la ristrutturazione del Banco Nacional de Fomento.

Rischio Operativo

La legislazione relativa agli investimenti stranieri in Paraguay è di per sé buona, ma il sistema legale è com-plesso, debole ed incline alla corruzione. Non vi sono restrizioni al rimpatrio dei profitti delle società, né agli investimenti esteri nel Paese ed è garantito un equo trattamento agli investitori stranieri e nazionali. Nel 1991, le Autorità hanno istituito un’agenzia (Pro-Paraguay) per attrarre gli IDE e promuovere le esportazioni non tradizionali. Il Paese è 112° su 175 nel ranking Doing Business 2007 della Banca Mondiale e 109° su 157 in quel-lo dell’Index of Economic Freedom 2006. Inoltre, il Paraguay ha ratificato sia la Convenzione di New York del 1958 sul riconoscimento e l’esecuzione dei lodi arbitrali stranieri, sia la Convenzione di Washington del 1965 sulla risoluzione delle controversie legate ad operazioni di investimento.

Il carico fiscale del Paraguay è il più basso dell’America Latina. L’aliquota fiscale sulle società è pari al 30% ma si riduce al 10% qualora i profitti vengano reinvestiti, mentre le filiali di imprese straniere sono soggette ad un’imposta del 35% che sarà ridotta al 30% nel 2007. La tassa sui capital gain è pari al 30%, l’IVA al 10%.

La corruzione endemica costituisce il maggiore impedimento allo sviluppo del Paese. Nel 2005, Transparency International classificava il Paraguay alla 147maposizione su 159 paesi nel suo annuale Corruption Perceptions In-dex. Nonostante i diversi tentativi volti a creare appositi meccanismi per combattere il problema, come ad esempio l’istituzione dell’Unità Investigativa Bicamerale del Congresso, pochi progressi sono stati compiuti nel ridurre la portata di tale fenomeno. Per quanto riguarda la burocrazia, le procedure amministrative sono piuttosto lente. È infatti auspicabile che il Governo riduca le dimensioni del settore pubblico per migliorar-ne l’efficienza.

Paraguay

Le infrastrutture del Paraguay sono inadeguate e rappresentano un serio ostacolo alla crescita. In particolare, il sistema delle telecomunicazioni è piuttosto carente, offrendo il servizio meno efficiente della regione, ma il Governo si è mostrato intenzionato ad accrescere la partecipazione privata in tale settore per favorirne la modernizzazione. Inoltre, sono in corso alcuni progetti sia per la costruzione di nuove strade, che per il mi-glioramento di quelle già esistenti, finanziati dalle banche di sviluppo regionali e multilaterali.

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Il 31 maggio 2006, il Board del Fondo ha approvato il secondo Stand-By Arrangement (SBA) per 65 milioni di DSP, corrispondenti a circa 96 milioni di dollari (1 DSR=1,478 US$ a settembre 2006). Tale accordo, la cui scadenza è prevista per il 31 agosto 2008, coprirà la fine del mandato del Presidente Duarte.

Banca Mondiale. Al 30 aprile 2006, i progetti attivi finanziati dalla Banca Mondiale erano 8 per un ammon-tare complessivo di 170,2 milioni di dollari, di cui solo 86,7 erogati. Le principali aree di intervento di tali prestiti riguardano il settore finanziario, dell’educazione, della salute e delle risorse naturali.

Banca Interamericana di Sviluppo. Al 31 agosto 2006, l’IDB aveva approvato complessivamente 138 presti-ti (di cui 4 nell’anno in corso per un valore di 13,9 milioni di dollari) per un ammontare di 1.845,9 milioni di dollari e 344 aiuti (di cui 12 nel 2006 per un totale di 1,2 milioni di dollari) per un valore di 80,2 milioni di dollari. La maggior parte dei progetti sono stati attivati nel settore delle riforme e modernizzazione dello Stato, dell’agricoltura e sviluppo rurale e dell’educazione.

Interscambio con l’Italia

Dal 1996 al 2002, il saldo commerciale è sempre stato positivo per l’Italia ma, a partire dal 2003, questo trend si è invertito. Nei primi cinque mesi del 2006, le esportazioni italiane sono state pari a 14 milioni di euro, in aumento del 15,9% rispetto al periodo corrispondente del 2005, mentre le importazioni dal Paraguay hanno raggiunto un valore di 28,8 milioni di euro, in crescita del 27,2%. La prima voce delle esportazioni italiane nel Paese è rappresentata da “altri manufatti” (eccetto i mobili), composta principalmente da gioielli - per una quota pari al 42% dell’export totale del 2005 – in aumento solo dello 0,2% rispetto al 2004, quando l’Italia occupava il 3° posto tra i paesi destinatari dell’export paraguaiano. Seguono la meccanica strumentale (27,9%

dell’export complessivo), in crescita dell’88,8% rispetto all’anno precedente, e i prodotti chimici e fibre (11,4% dell’export totale), in calo del 15,9%. L’Italia importa principalmente prodotti agricoli: l’80,2% del-l’import totale del 2005.

108

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Esportazioni italiane in Paraguay per settori Interscambio commerciale con il Paraguay

(2005, %) (1996-2005 mln €)

Esposizione SACE al 30 giugno 2006

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 103-109)