• Non ci sono risultati.

Esposizione SACE al 30 giugno 2006 L’esposizione di SACE in Uruguay è nulla

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 123-129)

Venezuela

VENEZUELA

Executive summary

L’andamento economico del Venezuela si mantiene positivo, grazie alle ingenti esportazioni di greggio, che contribuiscono all’80% dell’export totale. Tuttavia, la produzione è in calo. Il settore petrolifero necessita di ingenti investimenti per l’ammodernamento delle strutture, in un contesto caratterizzato dall’irrigidi-mento delle posizioni del governo nei confronti delle società petrolifere estere.

Le consistenti entrate petrolifere consentono al governo di mantenere una politica fiscale espansiva, che non è sostenibile nel lungo periodo.

Il contesto operativo rimane difficile, a causa dell’elevata burocrazia e della corruzione diffusa. Il sistema bancario è gravato da vincoli politici che ne minano la redditività.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 6/7

Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: apertura

Rischio corporate: apertura (solo operazioni per cui sia verificato l’accesso alla valuta estera) Plafond € 250 mln

Principali indicatori economici

2003 2004 2005 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) -7,7 17,9 9,9 8,0 4,0

Inflazione media annua (%) 31,1 21,7 16,0 10,9 11,3

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -4,4 -3,6 -0,8 -0,5

-Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni ($ mld) 27.2 38.7 55.5 65.9 68.2

• Importazioni ($ mld) -10,7 -17,3 -24,0 -32,3 -37,7

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) 16,5 21,4 31,5 33,6 30,5

• Saldo transazioni correnti ($ mld) 11,5 13,8 25,4 27,4 24,3

• Saldo transazioni correnti/PIL (%) 13,7 12,6 18,3 16,8 14,3

Debito estero totale ($ mld) 40,0 39,1 37,1 34,2 35,0

Debito estero totale/PIL (%) 47,8 35,6 26,7 21,0 20,7

Debt service ratio (%) 12,7 8,9 6,3 4,5 4,7

Riserve valutarie lorde ($ mld) 16,0 18,4 23,9 23,9 24,4

Riserve valutarie lorde (mesi import.) 10,2 7,6 8,2 6,5 5,9

Cambio medio VEB/US$ 1.607 1.891 2.111 2.150 2.400

S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, 4threview under the PRGF; EIU country data, luglio 2006

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

BB- B2 BB-

-124

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica Interna. Le elezioni presidenziali di dicembre hanno visto la riconferma di Hugo Chavez per un mandato di altri 6 anni. Il boicottaggio delle elezioni politiche del dicembre 2005 da parte dell’opposizione ha portato ad una vittoria schiacciante del partito di maggioranza, lasciando ampia libertà di azione al gover-no.

Relazioni Internazionali. Le relazioni con gli Stati Uniti sono piuttosto tese, nonostante il Venezuela riman-ga tra i principali fornitori di petrolio degli USA e questi ultimi siano tra i principali investitori in Venezue-la. Anche i rapporti con le principali economie latinoamericane (in particolare Brasile e Argentina) non sono distesi, a causa del legame che Chavez ha stabilito con altri Paesi dell’area, quali Cuba e Bolivia, in un tenta-tivo di costituire un asse alternatenta-tivo al di fuori dell’influenza americana.

Rischio Economico

Attività economica. Dopo la forte contrazione legata alle turbolenze politiche e allo sciopero generale del 2002, l’economia venezuelana ha mostrato una rapida ripresa grazie all’andamento dei prezzi internazionali del petrolio, con la crescita del PIL reale che si è attestata al 9% nel 2005. Anche il settore non-oil ha mostra-to un andamenmostra-to positivo grazie alla dinamica sostenuta della domanda interna. Per quest’anno è prevismostra-to un tasso di crescita dell’8%, ma già partire dal 2007 è atteso un marcato rallentamento al 4% in quanto la pro-duzione di petrolio sta rallentando – a causa di vincoli alla capacità produttiva – e la qualità media del petro-lio estratto è diminuita. Il Paese necessita di ingenti investimenti esteri, che potrebbero essere frenati dall’at-teggiamento delle Autorità nei confronti delle multinazionali petrolifere.

Bilancio pubblico e inflazione. Le entrate petrolifere (che incidono per quasi il 50% sulle del bilancio pub-blico hanno consentito alle Autorità di adottare una politica fiscale fortemente espansiva, con un aumento della spesa pubblica di quasi il 50% nel 2005. Le entrate petrolifere in eccesso vengono accantonate al Fon-do di Sviluppo Nazionale (FONDEN), le cui risorse sono però fuori bilancio e di fatto sotto il controllo di-retto del Presidente; parte dei fondi viene usata per finanziare progetti di natura sociale. Il saldo di bilancio è vicino al pareggio ma tale politica non è sostenibile nel lungo periodo. L’inflazione è in calo ma, nonostante i controlli sui prezzi e i sussidi per i beni di prima necessità, rimane al di sopra del 10% medio annuo, a cau-sa della politica monetaria inattiva.

Bilancia dei pagamenti. Le esportazioni petrolifere hanno spinto il surplus della bilancia commerciale, che dovrebbe attestarsi quest’anno a 33,6 miliardi di euro. Anche il surplus corrente si mantiene consistente e do-vrebbe raggiungere i 27,4 miliardi di dollari (16,8% del PIL), per poi diminuire lievemente a 24,3 miliardi (14,3% del PIL) nel 2007.

Posizione debitoria e riserve valutarie. La posizione debitoria del Paese è sostenibile. Il governo ha adottato una strategia di contenimento del debito, riacquistando tra l’altro i brady bond presenti sul mercato. Il debi-to estero è in calo sia in valore assoludebi-to che in rappordebi-to a PIL e dovrebbe scendere quest’anno a 34,2 miliar-di miliar-di dollari, pari al 21% del PIL. Prosegue l’accumulo miliar-di riserve valutarie, che dovrebbero attestarsi a fine 2006 a circa 24 miliardi di dollari. Esse sono però in calo in termini di mesi di importazioni, da 8,2 a 6,5 me-si. È da sottolineare che il governo venezuelano ha acquistato quantità consistenti di titoli argentini denomi-nati in dollari, che vengono poi ceduti tramite le banche al settore privato, in quanto possono essere

legal-mente rivenduti in cambio di dollari superando le restrizioni valutarie.

Tasso di cambio. Le restrizioni sui trasferimenti valutari – istituite durante la crisi – sono ancora in essere, an-che se sono state gradualmente allentate. La CADIVI è l’organo an-che autorizza i pagamenti in valuta ed è in corso di attuazione un processo di coordinamento con il sistema doganale, per ridurre i notevoli ritardi nei pagamenti dovuti alla complessità dell’iter autorizzativo. Il tasso di cambio nominale è fissato attualmente a 2.150 bolivar/dollaro. Il tasso di cambio reale si è apprezzato significativamente nel corso dell’anno e ciò po-trebbe spingere le Autorità a svalutare il cambio nel breve periodo per frenare la perdita di competitività.

Debito estero Crescita del PIL e inflazione

Rischio Bancario

Il sistema bancario venezuelano è costituito da 55 istituti di cui 10 statali. Le prime 5 banche del Paese sono:

Banco Mercantil, Banesco, Banco de Venezuela, Banco Provincial e Banco Occidental del Descuento. Esse detengono oltre il 50% dell’attivo del settore e una quota del 60% circa dei crediti complessivi. In base ai dati della Ban-ca Centrale venezuelana, i non-performing loans si mantengono a livelli contenuti, inferiori al 2% dei prestiti lordi.

Nonostante il consolidamento degli ultimi anni, il numero delle banche operanti nel settore appare nel com-plesso eccessivo rispetto alle reali necessità di intermediazione creditizia: molti degli istituti, infatti, rappre-sentano quote di mercato di entità pressoché irrilevante (spesso inferiori all’1%) con scarsa capacità competi-tiva.

Il sistema nel complesso è caratterizzato da scarsa efficienza e da forti ingerenze del governo. Le Autorità han-no infatti fissato un tetto massimo ai tassi di interesse sui prestiti (in quanto le banche erahan-no accusate di sof-focare lo sviluppo del Paese) e quote obbligatorie di allocazione del credito ad alcuni specifici settori dell’e-conomia, in particolare all’agricoltura, con conseguenze sugli utili delle banche e sulla qualità dell’attivo.

Rischio Operativo

Il contesto operativo venezuelano è caratterizzato da elevata burocrazia, corruzione e ingerenza delle Autori-tà. Il sistema legale è fortemente influenzato dalla sfera politica ed è considerato parziale. Il Paese è

classifica-Venezuela

2003 2004 2005 2006 2007

mld US$

Debito estero totale (sx) Debito estero/PIL (dx)

-10

126

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

e al 164° posto (su 175) della classifica Doing Business della Banca Mondiale.

Negli ultimi anni il governo ha adottato un atteggiamento aggressivo nei confronti degli investitori esteri, in particolare nel settore petrolifero. In attuazione della legge sugli idrocarburi del 2001, dal 1° gennaio 2006 i contratti di sfruttamento delle società petrolifere straniere sono stati infatti trasformati in joint venture la cui quota di maggioranza spetta alla società petrolifera PDVSA. I contratti erano stati firmati negli anni ’90 – in una fase di ribasso del mercato petrolifero – e sono considerati ora troppo onerosi dalle Autorità, che hanno anche aumentato l’imposizione fiscale cui sono soggette le multinazionali petrolifere.

Il Venezuela ha ratificato le Convenzioni di Washington e New York ma non è in essere un accordo bilatera-le con l’Italia per la protezione e la promozione degli investimenti.

Le infrastrutture sono in generale inadeguate e le Autorità hanno adottato un ambizioso piano di espansione della rete ferroviaria. I tassi di criminalità del Paese sono tra i più elevati dell’America Latina.

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Non vi sono finanziamenti in essere con il FMI. I rapporti si limitano al-le consultazioni periodiche.

Banca Mondiale. La Banca è attiva nel Paese con 3 progetti, per un totale di 30 milioni di dollari, nel setto-re della sanità e della tutela ambientale.

Interscambio con l’Italia

Gli Stati Uniti sono in assoluto il primo partner commerciale del Venezuela; l’Italia si colloca al 5° posto co-me quota di co-mercato sulle importazioni venezuelane, co-mentre non compare tra i principali co-mercati di destina-zione dell’export del Paese.

Nel 2005, il valore delle esportazioni dei beni italiani in Venezuela è stato di circa 510 milioni di euro, in au-mento del 15,8% rispetto al 2004; anche le importazioni sono aumentate attestandosi a 260 milioni, con un saldo favorevole all’Italia. Nei primi 6 mesi del 2006 le esportazioni sono aumentate del 38,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e le importazioni sono aumentate del 31%.

I settori principali dell’export italiano sono: la “meccanica strumentale”, con un’incidenza del 42% del tota-le e un incremento del 38% nel 2005; “prodotti chimici e fibre” (12% del totatota-le, sostanzialmente stabili); “etota-let- “elet-tronica ed elettrotecnica” (10% del totale, -10% nel 2005 ma +64% nel periodo gennaio-giugno 2006). Le im-portazioni si concentrano su “metallurgia e prodotti in metallo” (34,4% del totale, con un aumento del 70%

nel 2005), “prodotti delle miniere e delle cave” (25,1%, in diminuzione in valore) e “prodotti energetici raffi-nati” (18,3% delle importazioni totali).

Esportazioni italiane in Venezuela per settori Interscambio commerciale con il Venezuela

(2005, %) (1996-2005 mln €)

Esposizione SACE al 30 giugno 2006

Gli impegni di SACE in Venezuela ammontano a 571 milioni di euro in conto capitale (interamente a me-dio-lungo termine) e il Paese si colloca al 9° posto nel portafoglio SACE. Gli indennizzi da recuperare am-montano a 2,5 milioni di dollari, relativi a rischio politico fuori accordo.

Venezuela

prod. in gomma e plastica

2%

prod. alimentari 3%

altri manufatti 3%

prod. energetici raffinati

3%

metallurgia e prod. in metallo

7%

altro 11%

autoveicoli 7%

elettronica ed elettrotecnica

10%

prod. chimici e fibre 12%

meccanica strumentale

42%

-250 0 250 500 750 1.000

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

esportazioni importazioni saldi

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 123-129)